di DAVIDE BELTRAME – Sembra smarrirsi sempre di più via di mezzo nel diffondere le informazioni, non solo sui social ma anche da parte di molti siti, blog, giornali & c.
O si eccede con l’allarmismo e i titoloni ad effetto, o si considerano “bufale” tout court anche notizie che in realtà bufale non sono (e poi magari si condividono a palla notizie che invece bufale lo sono davvero…).
Ennesimo esempio in merito è il caso di Greg Manteufel, un uomo americano di 48 anni che in seguito a una grave infezione ha dovuto subire diversi interventi chirurgici e per salvargli la vita è stata necessaria la parziale amputazione di tutti gli arti.
Infezione che pare essere stata causata dalla saliva del suo cane, e proprio questo ha scatenato ovviamente da un lato alcuni titoli allarmistici e dall’altro il declassare la faccenda come “sicura bufala”.
La verità, banalmente, sta nel mezzo: non è una bufala, è un fatto successo realmente.
Ma è un caso estremamente raro, soprattutto chiaramente se parliamo di conseguenze così gravi, a cui hanno contribuito diverse concause.
Nello scrivere questo articolo mi sembra di fare un piccolo viaggio nel tempo, perchè poco più di due anni fa si è verificato un episodio simile, che aveva scatenato titoli come “Vi fate leccare in faccia dal cane? Attenti: pericolo mortale” (ne avevamo parlato in un articolo); in quel caso però c’erano stati molti titoli allarmistici e meno “dagli alla bufala” sui social.
Questa volta, paradossalmente, sta avvenendo il contrario: molti articoli non eccedono con gli allarmismi, spiegano comunque che si è trattato di un caso molto raro, fanno nel complesso un’informazione corretta. In compenso si è urlato di più alla “fake news” su Facebook & social vari.
Anche articoli molto equilibrati, che si sono semplicemente limitati a fare cronaca e informazione, sono stati criticati e accusati: è il caso del pezzo di Medicinaonline.co, che nonostante non usi assolutamente toni eccessivi e ribadisca la rarità del caso e le concause che hanno portato a conseguenze così drastiche, pare abbia ricevuto molte critiche, accuse di allarmismo, di voler mettere in cattiva luce i cani e via dicendo.
Analogamente in alcuni post sui social dove proprio si spiegava come la notizia non fosse una bufala sono stati commentati con “bufala”, “che str….”, “quante caz….” e via dicendo. Per la serie, leggere prima di commentare è fatica.
Comunque, per farla breve:
– la notizia è vera
– il responsabile dell’infezione è il Capnocytophaga canimorsus
– difficilmente questo batterio causa infezioni e solitamente sono necessarie diverse concause, ad esempio un sistema immunitario già compromesso
– le conseguenze così gravi sono state dovute anche a un ritardo nel trovare la diagnosi corretta, quindi la situazione si è nel frattempo aggravata
In uno studio del 2015 sono stati raccolti i dati di 484 segnalazioni di infezione da Capnocytophaga canimorsus, avvenute principalmente in seguito a un morso (60% dei casi), però nel 27% dei casi è stato sufficiente un graffio o il leccamento.
La mortalità media è del 26%.
Insomma, dati che dimostrano che di “bufala” sicuramente non si può parlare, ma nemmeno pensare che se il nostro cane ci lecca e non abbiamo particolare predisposizione alle infezioni saremo in immediato pericolo di vita.
Ma il fatto che a noi non succeda, non autorizza a pensare che qualsiasi notizia di questo tipo sia un’invenzione.