di MARA MILANO – Hola amigos! Me chiamo Piluca e soy una piccola podenco andaluz. Un perro, ehm… cane! E come fa un cane a scrivere vi chiederete? Beh, sono muy intelligente e ho addestrato la mia umana a scrivere per me, non è così difficile, d’altronde sono un podenco!
Lei invece non so se compriende, non es un podenco, però dovevo provarci perché l’ho sentita parlare di un concorso, diceva di voler scrivere un racconto intitolato “Freddo cane” e chi meglio di me può parlarvi del cane?! E del freddo!! Soprattutto del frìo! E poi ho saputo del premio… il premio si mangia, vero? È un premio di pappa? Oh cavolo ho detto pappa! Nanà, Ombra, Bud, stupidi cani, tornate qua, non è ora della pappa!… ho ridetto pappa.
Ma si mangia? Ah, mi son distratta anch’io… Vabbè, mi sa che aspetteranno un po’, ognuno ha i compagni di branco che si merita dicono, iniziamo la mia storia.
Come dicevo, sono una piccola, ma guapissima e simpaticissima e meravigliosissima…
“Dacci un taglio!”
Nina non ti intromettere! Sapete Nina è un’altra mia compagna di branco, la prima spagnola entrata in questa famiglia a dir la verità, una levriera pigrona, comunque mi fa un po’ da correggi bozze, anche se non sa che non dividerò il mio premio di cibo con lei, forse per questo è un po’invidiosa…
“Ma non è vero!”
Se… vabbè tornando a noi, scusate eh se saltello da una parte all’altra, ma come ho cercato di dirvi sono un podenco e noi podencos non riusciamo a star fermi per molto tempo. Ma lo sapete cosa es un podenco? Perché la mia umana legge sempre gli articoli di questo vostro sito, parla di cultura cinofila, ma non so se tutti voi conoscete la mia razza. Beh, rifatevi gli occhi e ammirate tanta canità primitiva…
“Ma come parli?”
shh… tanta sobrietà spagnola…
“Sobrietà?? Tu? Tanta modestia soprattutto…”
…tanta modestia e antichità…
“Vabbè… me ne torno sul letto va…”
tanta maestosità ancestrale… Insomma noi podencos siamo un sacco di cose belle! Eppure in Spagna non fanno altro che farci cacciare e cacciare… E mi me gusta cacciare! Ma anche rincorrere lucertole, riposare al sol, esplorare il territorio… Forse non ero abbastanza brava, non so, poco male comunque, mi son ritrovata a vagare per le strade di Càceres e poi in un posto rumoroso in recinti assieme a tanti altri perros e dopo ancora ho fatto un lunghissimo viaggio e mi sono ritrovata aquì, in Italia. A gennaio.
Tralasciando il fatto che ho cambiado più volte casa, la primera familia non me gustava. Poi mi ha tenuto una signora gentil, ma Milano era un po’ troppo umida para mi gusto e l’ho 
sentita hablar di mar, così ho pensato: cavolo ma allora anche aqui in Italia esta el mare e così con le mie pressioni psicologiche la signora gentil me ha sbolognato ad una tipa che abitava al mar. Sono salita tutta imbaccuccata sul treno diretto para Savona, la nueva umana non era mal, scendo e finalmente annuso l’odore del viento, mar, sol… un po’ più a casa!
La nueva familia me gustava, andavamo a passeggiar siempre alla playa. Todo perfetto. E invece no. L’illusione dura poco, porque ci siamo trasferiti.
“Ma smettila che si sta bene qui! Viviamo in mezzo al bosco! Ogni cane sarebbe felice!”
Ma sei tornata? No me interrompere Nina.
Vi dico solo: Val Bormida. Ci siamo trasferiti in Val Bormida. Adesso andate tutti su quei cosi che voi humanos avete siempre in mano e guardate il tiempo che fa in Val Bormida. L’anno pasado c’è stato il GELICIDIO.
“Come la fai tragica, il bosco era bellissimo”
Sentite che brutta parola: gelicidio. E nevica. Anche ahora. Nevica. Devo passare l’inverno attaccata alla gatta para no morir assiderata.
E la mi umana per farmi fare movimento e attività me fa fare agility. Così corro e mi scaldo dice. Si è vero, me gusta mucho, ma in estate, quando tutti gli altri cani cuociono al sole di metà mattino, io invece non devo neanche aprir la bocca per ansimare. El sol rende el mi mantello dorado e splendente.
E invece in inverno me tocca allenarmi con un maglioncino para no morir. E in gara la mi umana me lo toglie pure prima de girar. Ma mi vendico eh… sapeste come la faccio correre! E poi devo dire che quello è uno di quei momenti dove me dimentico di aver freddo. Me dimentico dei rumori del microfono e della confusiòn, de personas sconosciuta, degli abbai concitati degli altri perros. Siamo solo io e lei.
Non esiste neanche più el frìo.
Sento solo la sua voce che mi dice cosa fare, il suo corpo che mi indica dove andare e corro, salto, mi ficco dentro tubi sporchi, salgo su strani attrezzi. Con lei accanto a me. Como una cosa sola. E vi dirò che non potevo immaginare che potesse essere così bello. Fondermi con la mi umana. Non credevo de poter dimenticare el frìo, il freddo. Dimenticare il 
freddo del passato. Perché è vero che da dove vengo io fa mucho caldo. Ma vi confesso che ho conosciuto el frìo nel cuore di alcuni humanos e l’ho sentito dentro di me, quando ero sola, spaventata.
Adesso, nonostante viva in Val Bormida, porque è giusto ricordarlo, el freddo che sento es solo superficiale, el corpo può cominciare a tremare, ma con el mi branco sarò siempre una podenquita muy caliente. E questo me ha dato modo di pensar che ce la possiate ancora fare, ad essere più umani, nel modo che lo intendete voi. Buon frìo superficiale a tutti voi. Votatemi. La vostra Piluca.
“Per i biscottini ti venderesti anche noi, altrochè agility”
“No Nina, non dire così, è stata una storia super bellissimissima”
Ombra smettila di sbattere ‘sta coda che dai fastidio! E tu, Nanà, la vuoi smettere di alitarmi sul muso?
“Ma io ho caldo…”
E ci credo, hai addosso la pelliccia di pura lana vergine! È inutile que me guardate scodinzolanti eh, se vinciamo el premio me lo tengo io! Ma Bud dov’è?
“Sta ancora aspettando la pappa giù di sotto…”
Pappa? Chi ha detto pappa???
Vuoi partecipare anche tu al “quasi-concorso” natalizio “Freddo cane”? Invia il tuo scritto a tipresentoilcane@gmail.com!
