di ANNA ADELASIO – Prima dell’alba, imbacuccati come dovessimo attraversare l’Antartide anche se siamo ad una manciata di chilometri dalla città: “Siamo sotto zero… forse avrà freddo… secondo te ha freddo?”… “Non mi pare che patisca il freddo”… “Lo so, ma io non ho ancora capito se il suo manto ha abbastanza sottopelo e lo sai che ho letto che i cani che vivono in appartamento non sviluppano il vero pelo invernale”… “E quindi cosa vorresti mettergli? La muta da sub? Perché ti ricordo che lui non si fa problemi a bagnarsi e qualunque cosa si inzupperebbe e sarebbe peggio… e comunque non sta fermo un attimo quindi si scalda”.
Fumetto sopra la testa di Kei, 17kg di meticcio molto Shiba, selvaggio, spavaldo e temerario: Ma di cosa stanno parlando? Freddo? Non capisco… io devo andare… corro, annuso, stop, tana, scavo, mi arrabbio e abbaio, salgo di qui, scendo di là… loro dove sono? Ah sì eccoli li vedo… ok posso tornare al mio lavoro… mi infilo nel cespuglio, scavo, annuso… Forse mi stanno chiamando, do un’occhiata, mi faccio vedere… eccomi… adesso però scusate ma devo tornare al mio lavoro… corro, annuso, stop, tana, scavo… salto dall’altra parte del canale… ops, salto leggermente corto, zampe nell’acqua… corro, annuso, tana a filo d’acqua, ci entro, annuso, cerco, mi arrabbio, abbaio… Loro dove sono? Ah sì, mi seguono… bene posso continuare… esco dal canale, mi scuoto un po’, corro, annuso, cerco… Meno male che ci sono io a fare tutto sto lavoro… C’è qualcosa, mi interessa, devo insistere, mi faccio largo tra i cespugli… Adesso mi chiamano, ma non penso sia una cosa importante… ah corrono anche… sì lo so che di solito mi piace giocare alla corsa e a nascondino, ma sono impegnato non lo vedete? Adesso si stanno allontanando, mi chiamano e corrono e fanno rumore sulla ghiaia… forse dovrei seguirli… ma ho ancora del lavoro da fare… cosa faccio? Sono combattuto, ma il lavoro è lavoro, non posso lasciare le cose a metà… scusate, ma devo rimanere ancora qui, non posso venire adesso… quindi riprendo a scavare, dentro e fuori dall’acqua… Ah ecco hanno capito, stanno tornando verso di me… Oh ciao, siete venuti a vedere come sono in gamba nel mio lavoro? Ah no? Ah è ora di tornare a casa… siete già in ritardo e dovete andare a lavorare? Anche voi lavorate? Ma io veramente pensavo che occuparvi di me vi riempisse abbastanza le giornate… Va bene d’accordo allora andiamo… però aspetta un attimo c’è un odorino da quella parte… ah no, dobbiamo proprio andare, capisco… Allora andiamo… ma la pappa me la dai quando arriviamo, vero? Perché io ho lavorato tanto e ho fame… no, le schifezze che ho trovato in giro non contano… Uffa, ma mi devi proprio asciugare? Va bene… ok… non so perché, ma ho capito che questa storia del freddo per te è importante e se ti fa sentire meglio allora sto tranquillo e ti lascio fare… in fondo anche sentirmi le tue mani addosso che mi massaggiano non mi dispiace affatto…
“E anche oggi Kei lo riportiamo a casa, umidiccio, ma tutto intero… il che non è poco e non è scontato visto il soggetto. E domani è un nuovo giorno e indovinate? Mi chiederò di nuovo se avrà freddo!”
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