sabato 16 Marzo 2024

Di come il mio Amstaff ha (quasi) rovinato il Natale

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di ELIA CRIVELLI – Finn è il nostro amstaff. L’abbiamo scelto circa 1 anno e mezzo fa, da un piccolo allevamento amatoriale che sembra lavorare proprio bene, noi volevamo un maschio e seguendo il consiglio dell’allevatore abbiamo preso il più piccolo della cucciolata.
“Mi sembra anche il più tranquillo” ci disse al momento della scelta, “se è un semplice cane da compagnia quello che cercate, e visto che avete anche un bambino piccolo, questo mi sembra il cucciolo più adatto”.
E in effetti il consiglio si rivelò corretto, con tutto che “tranquillo” e “cucciolo di amstaff” nella stessa frase ci stanno a fatica, Finn si è dimostrato esattamente quello che speravamo fosse: un pomiciatore seriale, pazzo per i bambini, abbastanza atletico da seguirci volentieri nelle passeggiate in bicicletta durante l’estate, abbastanza pigro da farci compagnia nelle lunghissime ore di televisione e divano durante l’inverno.
Un perfetto cane di famiglia, insomma.

“Pitbull killer? Ma chi, io?”

Che la mattina del 25 dicembre di quest’anno, si è (quasi) trasformato in uno di quei pitbull killer di cui si legge sui giornali.
Eravamo andati a trovare i miei genitori a casa loro, tutta la famiglia insieme per il pranzo di Natale, in un paesino umbro di quelli che sembrano usciti ieri dal Medioevo: vicoli acciottolati, casette in pietra e ovviamente la piazza centrale, con bar farmacia edicola chiesa e palazzo del Comune uno accanto all’altro.
Finn da cane abitudinario qual è, non ama particolarmente i cambiamenti, e i troppi odori nuovi e il troppo cibo da rubare a portata di muso lo avevano decisamente sovreccitato, ma poco male, pensavo: presto sarebbero arrivati i parenti e sarebbe andato in overdose di coccole.
Ma quello che non avevo considerato, colpa mia, è che quando i parenti vengono a pranzo il 25 dicembre di solito hanno i regali in mano e pesanti cappotti addosso, insomma non sono proprio agili e veloci a entrare e uscire dalle porte, così può capitare che la porta di casa resti aperta troppo a lungo e può capitare che un amstaff che non sa nemmeno bene dove si trovi e che sente un milione di odori sconosciuti decida di approfittarne e uscire a fare un giro.
Così, mentre ero seduto davanti al camino con un bicchiere di vino in mano, deciso a non alzarmi da lì per nessun motivo al mondo, sento mia madre che dice “Elia, Finn è appena scappato”.

Ora, il concetto in sè di “fuga” mi preoccupava zero: Finn è un cane-cozza, ha un bisogno patologico di contatto fisico con noi del branco e sapevo che tra esplorare la campagna intorno al paese e pomiciare sul divano al caldo con noi non c’erano dubbi su cosa il cane volesse davvero fare.
Quello che invece mi preoccupava, e così tanto mi preoccupava da farmi schizzare fuori di casa senza perdere tempo, era la sua memoria di razza.
In parole povere, all’amstaff Finn piace fare a botte con gli altri cani, molto più di quanto non gli piaccia rincorrere una pallina, molto più di quanto non gli piaccia giocare a tira e molla, forse molto più di qualunque altra cosa.

Facevo bene a preoccuparmi. Appena sono fuori di casa sento urlare fortissimo dalla piazza centrale, una voce maschile che grida “NO! NO!” più altre voci che cercano aiuto, accelero la mia corsa, per fortuna sono vicino, giro l’angolo e vedo un uomo adulto caduto per terra, che si agita e urla, con un piccolo cagnetto giallo stretto al petto e Finn – il mio Finn – sopra di loro ormai in presa sull’altro cane. Intorno a loro una decina di persone immobili, spaventati a morte.
Urlo anche io: “Non tirare il tuo cane, è peggio! Non tirare!”, e stranamente l’uomo mi ascolta, lascia il suo cane in bocca a Finn e si alza in piedi, io ormai sono arrivato, tocco il collo di Finn, non devo nè stringere nè dare un comando, lo tocco e basta e Finn apre la bocca (ci speravo, ma in effetti ero pronto a misure più energiche), lasciando libero l’altro cane, un maschio adulto di circa 5 kg che ha una espressione spaventata che voi non ve la immaginate nemmeno.
Per fortuna non vedo sangue. Nel frattempo Finn si è seduto tranquillo accanto a me.

Visualizzate la scena, e se per questo Natale vi siete regalati un cucciolo di pit o di amstaff, cercate di non dimenticarla: lo stesso identico cane che 10 secondi prima stava provando a ucciderne un altro, incurante delle urla e dei colpi ricevuti, ora è lì seduto tranquillo, ha l’altro cane ancora a non più di 50 cm dalla bocca, eppure non gliene frega più nulla, gli spettatori della scena si stanno avvicinando e io noto che Finn sta cominciando a scodinzolare come fa sempre quando pensa che uno sconosciuto stia per accarezzarlo.

È lo stesso cane: non è che il primo cane, quello “cattivo” sia stato cresciuto a botte e tenuto alla catena, mentre il secondo, quello “buono” sia stato riempito di coccole e premietti. È lo stesso cane.
Non c’entra niente come lo cresci, mettetevelo in testa.
Ovviamente mi sento una merda. Comincio a scusarmi con tutti, sento qualcuno intorno a me dire “eh ma quei cani lì…”, io continuo a scusarmi, mi avvicino al padrone del cane aggredito che lo sta controllando e per fortuna non sembrano esserci ferite, ma solo un grandissimo spavento. Gli lascio il mio nome e cognome, il mio numero di telefono, gli spiego dove abitiamo nel paese e aggiungo che ovviamente pagherò io qualunque spesa veterinaria fosse necessaria, continuo a scusarmi, poi mi rendo conto che la presenza mia e di Finn non è affatto gradita e me ne vado a casa.
La mattina dopo sono in giro con Finn per le viuzze del paese, e in lontananza li vedo, il padrone e il suo cagnolino biondo. Ci vedono anche loro, e prontamente cambiano strada. A parte aver peggiorato la già pessima reputazione dei pit, non abbiamo fatto altri danni per fortuna.

Ma poi non è stata TUTTA fortuna, in realtà. Se le cose non sono andate male come potevano, se Finn ha immediatamente aperto la bocca, credo dipenda anche dal fatto che alla storia del “dipende come lo cresci, da quanto amore gli dai” non ci ho mai creduto nemmeno per un secondo, nonostante le sue mille facce buffe e le slinguate elargite a destra e manca.
Dal primo giorno che lo abbiamo avuto in casa, oltre a coccolarlo, gli abbiamo dato delle regole, poche (pochissime, a dire il vero) ma chiare, abbiamo costruito un rapporto in cui fosse chiaro che il cane obbediva all’umano e non viceversa, ci siamo fidati di chi conosce davvero la razza e l’alleva coscienziosamente, abbiamo usato il gioco per preparaci all’eventualità che un giorno tra le mascelle di Finn ci sarebbe potuto essere un cane e non uno straccetto o un pezzo di corda.

In effetti alla fine dipende da come lo cresci: se lo fai senza avere la consapevolezza di cosa sia esattamente un terrier di tipo bull, lo stai crescendo male.
Sinceramente io credo che l’aggressività intraspecifica dei TTB sia una palla al piede della razza, ormai anacronistica da quando i combattimenti tra cani sono illegali, ma quella stessa selezione che ne ha fatto il cane da combattimento per eccellenza, ha reso il pit/amstaff un cane praticamente privo di aggressività verso l’uomo.
Questa caratteristica, unita alla sua tempra altissima, ne fanno forse la razza più indicata per chi ha figli un po’ irruenti: così ogni volta che vedo Finn impazzire di gioia giocando in casa con mio figlio e i suoi amici, mi chiedo quante sacrosante pinzate gli avrebbe già dato un labrador, a quelle bestie di Satana con due gambe che sono i bambini maschi di 8 anni

Non sarebbe dovuto accadere, ma poiché un errore può capitare l’importante è essere in grado di rimediare.
Se avete ricevuto in regalo un cucciolo di pit o di amstaff, avete in casa un cane eccezionale: siatene padroni responsabili.

PS: 3 giorni dopo l’accaduto, il proprietario dell’altro cane mi ha contattato rassicurandomi che non c’erano state conseguenze, il cane stava bene. Io ho rinnovato nuovamente le scuse, e lui mi ha salutato con un “tranquillo, con i cani può capitare”.

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13 Commenti

  1. Salve.Ho un amstaff maschio di 4 mesi e mezzo nato in una famiglia con bambini che possiede entrambi i genitori che sono molto equilibrati. È nato e cresciuto sempre in casa a contatto con le persone e i 9 fratelli e sorelle . È socievole con tutti umani e cani di ogni tipo e sesso,piccoli o giganteschi, cuccioli o adulti. Cerca sempre le coccole e la mia approvazione se lo lascio avvicinare ad un cane molto piccolo lui si sdraia e mostra il ventre per tranquillizzarlo. Se però incontra un cane aggressivo maschio adulto che magari cerca di montarlo allora tira fuori il carattere e i denti. Ma per ora fa solo la mossa di avvertimento e non ha mai morso.Invece è stato morso da una microscopica cagnolina con cui lui voleva solo giocare ed era anche ,strano per lui, molto delicato. Ma lei non voleva e lo ha morso strappandogli un guaito. Lui poi non ha reagito, si è solo fermato e piagnucolava come quando vorrebbe il nostro cibo. Se per strada mette in bocca qualcosa di strano e devo controllare ,gli apro tranquillamente la mascella e gli caccio la mano in gola a volte tirando fuori cacca di altri cani, il veterinario mi ha spiegato che sono coprofagi. L’unica volta che ha dato un morsetto alla mano del mio compagno che non vive con noi è stato quando lo ha visto baciarmi per la prima volta,ora dorme sul divano in mezzo a noi e se ci baciamo ci guarda …gelosetto..ma non reagisce. Se incontriamo bimbi piccoli è molto più delicato rispetto a quando gioca con me, ma anche io amo il gioco irruento quindi lui sente che avvinghiarci per il possesso della palla mi fa felice . Noto tanti pregiudizi in giro . Alla fine gioca con i cani più grossi e massicci che ci sono in giro,quelli che gli altri allontanano. Invece Leo è felice perché i molossoidi gli permettono di sfogare tutta la sua forza e lui va in visibilio.Ha giocato con un Bullterrier adulto che gli cacciava tutta la sua testa in bocca e lui era felice di farselo fare. Vedo subito se ha paura se è nervoso o se,quando vede un gatto, sta per mordere. Questo è l’unico caso,il gatto. E lo tengo a distanza. Lo amo e non lo cambierei con nessuna altra razza.

  2. L’amstaff è un cane che generalmente non va d’accordo con i suoi simili. Solamente in mani molto esperte può controllare la sua indole, questo è il problema. Ci sono ormai troppi Amstaff con padroni inadatti, lo testimonia il fatto che i canili sono stracolmi di questa razza perché da adulti non sono più gestibili. Lo dico con rammarico perché ogni cane merita il giusto umano, che deve per prima cosa saper gestire bene i bisogni dell’animale di cui si fa carico. Siamo sempre noi a sbagliare, non il cane. Pensiamoci bene prima di prendere un cane, di qualsiasi razza, ma pensiamoci due volte se scegliamo una razza di un certo tipo, e basta nascondersi dietro un dito, non tutti sono in grado di gestire bene alcuni cani.

  3. Sono alla mia prima esperienza e ho una pitt bicolore simil Finn che ha da poco compiuto due anni.
    Al momento è molto socievole con tutti i suoi simili, maschi e femmine indistintamente.
    Distingue l’atteggiamento aggressivo di un altro cane da quello di un cane timoroso/insicuro rispetto al quale non reagisce.
    Per il momento mi verrebbe da dire che non sia sempre vero che questa razza abbia rapporti conflittuali con gli altri cani, non nella mia esperienza con Macchia. Ho però il terrore che capiti una rissa se provocata dal cane di quei padroni incoscienti che non li portano al guinzaglio, perchè so che la mia vuole assolutamente vincere e a costo di farsi ammazzare non si arrenderebbe. L’altra caratteristica pitt che le rilevo è l’istinto predatorio che fa si che non sappia resistere ai gatti e ai monopattini che sfreciano veloci.
    Leggendo questo articolo mi sono chiesta se, piuttosto che voglia di litigare con gli altri cani, non sia capitato che il padrone del cagnetto l’abbia sollevato prendendolo in braccio.

  4. Io ho un amstaff femmina di 8 mesi,fa amicizia con tutti i cani(o quasi) ma man mano che cresce diventa più territoriale con le persone,nel senso che diventa più da guardia ecco
    Ma anche un chiuaua potrebbe impazzire però nessuno direbbe:è un cane pericoloso
    Ma se un pit,boxer, amstaff ecc. :ommiodio ma è un cane pericoloso non dovresti averlo
    Smettiamola di screditare le razze in base al passato che sia usato per combattere o meno,ogni cane può impazzire e fare male,anche se è vero che questi tipi di cani hanno una mascella molto forte,perciò potrebbe fare più male,ma comunque un cane non varia se essere pericoloso in base alla razza stop.

  5. Io ho un Amstaff identico al tuo di due anni ormai , effettivamente ha volte da di testa ma l abbiamo sempre fermato , credo sia nell’ indole di ogni cane , soltanto che loro sono molto forti e quando si spaventano a volte nn capiamo come mai reagiscano così , secondo me già che gli facciamo capire che sbagliano , dopo ci penseranno cento volte prima di rifare una stupidata del genere . Molte volte si ignora che siano così ma cn il tempo e pazienza ed educazione da parte nostra , nn lo rifaranno mai più. X quanto riguarda i bambini io ho tre figlie femmine e lui e diventato parte della loro vita e come se fosse loro fratello cane , quindi bisogna stare attenti che in futuro le difenderanno quindi mai lasciarlo troppo tempo solo cn loro quando vanno a farle fare la passeggiata , troppi ignoranti in Italia x capire che sn solo cani e vanno trattati come animali dandogli tanto amore.

  6. Ma nessuno spende una parola per quel povero cagnetto aggredito? Anche lui è amato, anche lui ha una famiglia che lo adora. Ma quale angoscia sarebbe perderlo sbranato da un’altro cane (toh guarda caso un amstaff che a litigi tra maschi sono in prima fila). Chi ha certi cani deve custodirli bene, per il bene di tutti.

  7. Io ho un Amstaff di 5 mesi femmina originalissima da super allevamento che accoppia solo amstaff selezionati e caratterialmente equilibrati ma non x questo possono non impazzire come tutti i cani certo ti morde un chiuaua non ti fa nulla mordono loro e un altra cosa ad ogni modo cerco di stare attenta e una cucciola molto dolce bellissima bravissima. Poi volevo precisare che purtroppo sono molto materiali come cani loro non sanno dosare la loro potenza. Un grande abbraccio

    • Ma ha pure l’etichetta che è originalissima? Comunque il cane non è impazzito, semplicemente non è un cane che fa amicizia facilmente e la forza la sa dosare, per gioco mi mordicchia sempre le mani o le braccia, se usasse metà della potenza della sua mascella, le avrei già perse

  8. Apprezzo molto questo genere di lucida testimonianza.
    E sono lieto che una persona dal comportamento civile e maturo come quello da te dimostrato abbia trovato un altrettanto proprietario (vittima in questo caso) con una certa cultura cinofila ed intelligenza nel capire che strumentalizzare l’accaduto non avrebbe giovato a nessuno.

  9. Questo Articolo a mio parere é un vero e proprio scempio…è descritta una scena che sarebbe potuta capitare con “qualunque” altro tipo di cane (ho assistito alla medesima scena ma con un pastore tedesco) mentre lo scrivente addossa la colpa alla RAZZA e non alla sua NON CURANZA… PESSIMO!!!

    • Non con cattiveria eh ma: analfabetismo funzionale, portami via. Comprensione del testo: zero meno.
      Grazie al mazzo che poteva capitare con qualsiasi cane: resta il fatto che lo scrivente ha un Amstaff, non è che poteva dire di avere un Golden tanto per spostare il focus 😉 che poi, dai… se avesse scritto di avere un Golden, chi ci avrebbe creduto?
      In fine, direi che il senso della storia è proprio questo: informatevi e attrezzatevi a prescindere da che cane abbiate, ma fatelo MOLTO PIU SERIAMENTE se avete un cane con una certa memoria di razza.

    • Forse dovresti rileggere l’articolo e provare a comprenderlo meglio. Anche solo per il fatto che lo scrivente quella razza se l’è scelta, consapevolmente, quindi è un po’ poco pensabile che voglia screditarla dato che – appunto avendo scelto di viverci insieme – quantomeno la apprezza…

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