giovedì 28 Marzo 2024

Ti presento… il Mantrailing – Il figurante nel Mantrailing

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Lorenzo Breveglieri
Lorenzo Breveglieri
Lorenzo Breveglieri: In servizio attivo alla squadra ricerca molecolare dell'Arma dei Carabinieri, Istruttore Cinofilo CSEN, Responsabile Nazionale di Mantrailing Sportivo CSEN, Responsabile Regionale Toscana Cinofilia CSEN.

di LORENZO BREVEGLIERI – Sentiamo spesso parlare del figurante nelle attività di ricerca olfattiva, in questo articolo andiamo a parlare nello specifico di tale ruolo nel Mantrailing Sportivo.
Quando sono a fare attività addestrativa, alla domanda: “Chi vuole fare il figurante?” cala il mutismo più totale, le facce dei partecipanti alle attività sbiancano, gli occhi terrorizzati, i fumetti sopra le teste che dicono: “speriamo non io”.
Per fortuna non tutti però la pensano così, addirittura alcuni si muniscono di sedia pieghevole, ombrellino, sudoku e cruciverba, telefonino con powerbank o addirittura si soddisfa con la sacchettata di würstel da poter mangiare…

Dovete sapere che se il nostro cane riesce a fare un’attività di ricerca di persone e seguirne una traccia, è proprio perché questo “povero disgraziato” che deve stare nascosto anche qualche ora, riesce a rendersi interessante per il nostro cane.
Questa figura quindi non va assolutamente sminuita, anzi è incredibilmente fondamentale… anche se ci si sente un po’ come quello che viene spedito a fare il portiere nelle partite di calcio tra adolescenti.
Il figurante ha un ruolo attivo e fisico, affianca l’istruttore nella preparazione dell’unità cinofila, è colui che crea maggiore interesse (motivazione) verso l’attività che il cane deve svolgere.
Il figurante è quella persona che sa rendersi di grande valore per il cane che dovrà lavorare; è l’amico più figo che possa esserci sulla faccia della terra.

Le competenze che questi deve avere sono la conoscenza dei cani che andrà a stimolare, il rispetto che dovrà dimostrare per ogni individualità e soggettività del nostro amico a quattro zampe e, inoltre, dovrà eseguire in maniera scrupolosa le indicazioni che gli verranno date dall’istruttore responsabile dell’addestramento.
Se dovessi fare un paragone, direi che è il benzinaio di fiducia che rifornisce di carburante la nostra autovettura.
Durante le prime fasi di addestramento di mantrailing, il figurante consegnerà al conduttore del cane una busta di plastica ermetica contenente un oggetto che possa essere ricondotto al suo odore, si posizionerà davanti al cane e inizierà a stimolarlo in modo da dover suscitare un particolare interesse, evitando di creare uno stato di frustrazione per il nostro atleta a quattro zampe in modo che possa essere il più concentrato possibile.
Al segnale del conduttore, che sarà pronto a mantenere il guinzaglio ben saldo e la concentrazione giusta del cane, si allontanerà e si andrà a nascondere.

Da qui… ne ho viste di tutti i colori!
Dobbiamo ricordarci che il nostro cagnolino conosce assolutamente ogni comportamento umano quindi il nostro “motivatore” dovrà rimanere nascosto rimanendo con un atteggiamento più naturale possibile e non con una di quelle posizioni statuarie modello “discobulus” che non fanno altro che suscitare preoccupazione o spavento al malcapitato peloso che arriva per essere ripagato con qualche manciata di bocconcini.
Quindi, all’arrivo del cane, dovrà rimanere in silenzio, stare immobile ma con atteggiamento naturale, mantenere uno sguardo che non deve dimostrare aggressività o sorpresa e infine gratificare il più possibile per premiare la fatica compiuta dal nostro super detective a 4 zampe!

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