di FABIANA BUONCUORE – Ve la ricordate Katy? La cagnolina meticcia che arrivò da noi tra le mani di una disperata Monica, e che in pochi mesi instaurò una profonda relazione con lei, arrivando ad imparare a superare gli ostacoli dell’agility per poi addirittura superare un brillante CAE1 con punteggio massimo (per i più smemorati, ne abbiamo parlato qui)?
Voi non conoscete il seguito. Perché i progressi che ha fatto, Monica, li ha fatti non per particolari meriti nostri, bensì perché non ha mai mollato.
Con la pioggia, con il sole o con la piaga delle cavallette lei era puntualmente al campo ogni settimana, e poi lavorava quasi ogni giorno anche a casa. Di conseguenza si è presentata puntualissima da noi alla lezione successiva al CAE1, al che ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette: “E MO?“
Perché i problemi comportamentali li avevamo tutto sommato arginati, Katy oramai affrontava qualsiasi ostacolo senza timori (e alla fine, non facendo gare e non avendo gli strumenti adeguati, non potevamo andare molto oltre con l’agility. Quindi se qualcuno dalle nostre parti ci vuole regalare della attrezzatura da agility professionale o delle lezioni avanzate per Katy, ce lo faccia sapere…), il brevetto era stato lavorato per mesi e superato senza difficoltà. E io non è che abbia molti titoli, eh. Sono Addestratrice ENCI.
E sono Istruttrice di Dog Dance.
“No, ti prego, la Dog Dance no. È imbarazzante.”
Poi, al primo rifiuto ne sono seguiti molti altri, corredati dai vari “mi vergogno”, “non ho senso del ritmo” e “non sarò mai capace di farlo”. Ma io ho costretto Monica a provare ed eseguire alcuni esercizi di obbedienza a tempo di metronomo (leggasi “Fabiana che batte le mani”), così ho appurato che: primo, sì, si vergognava da morire anche senza la musica, perché quando ti alleni nella DD (posso abbreviarlo così da qui in poi, vero?) un po’ imbecille lo sembri per forza; secondo, sì, Monica non aveva, e non ha tuttora, alcun senso del ritmo.
Ma sul serio, è disarmante: non credevo esistesse al mondo una persona che non ha la minima capacità di percepire e tenere il tempo, e invece almeno una c’è. Ma proprio del tipo che conti “uno-due-tre-quattro” e non riesce a camminare mettendo i passi a tempo.
Monica, lo so che mi stai leggendo e mi stai odiando, ma il mondo deve sapere; se non altro, per motivi di curiosità scientifica.
Peeeerò, sì, c’è un “però”. Il terzo punto, il “non sarò mai capace di farlo”.
Ragazzi, viste le premesse ha vacillato persino il mio ottimismo all’inizio. Ma alla seconda lezione Monica aveva già scelto la musica, ed era assolutamente perfetta per Katy, così abbiamo cominciato.
Era ottobre 2018.
Abbiamo sottoposto Monica ad un metodo di allenamento segretissimo che l’ha costretta ad imparare ad andare a tempo; beh, “segretissimo” non poi così tanto in realtà, dato che pressappoco tutto il quartiere poteva sentire la musica, le nostre direttive e soprattutto gli urlacci di Monica verso Katy che ogni tanto faceva di testa sua o se ne andava (Katy è un cane che probabilmente ha sangue terrier nei geni, a giudicare da cocciutaggine, rissosità e predatorio, quindi non venite a dirmi “poveriiiinaaaaa”, perché la “poverina” non solo non patisce gli urlacci, ma spesso e volentieri quando glieli tiri ti ride in faccia).
Questo allenamento, come molte tecniche istruttive che mi piace applicare con un certo sadismo, nemmeno a dirlo era ovviamente imbarazzante all’ennesima potenza; ma Monica ha stretto i denti e continuato stoicamente.
A gennaio 2019 la routine era ultimata, ed andava solo più allenata.
A febbraio Davide spunta fuori con una locandina in mano.
“Ehi, a giugno c’è una gara internazionale di DD a Torino!”
E quando è febbraio e ti alleni nel fango col giubbotto, giugno ti sembra lontanissimo.
L’impressione era quella di avere ancora un saaaaacco di tempo, ed invece nel tempo di un battito di ciglia ci siamo ritrovati in maniche corte seduti in macchina, ad impostare il navigatore per raggiungere Bairo, per l’appunto in provincia di Torino.
Alle sette di mattina.
Di domenica.
Sì, proprio come immaginate: quella mattina mi sono ripetuta molte volte “ma chi me l’ha fatta fare”, farcendo il pensiero con originali e colorite espressioni.
Il colmo era che io alla gara mi ero iscritta in classe ufficiale Freestyle1 solo per far compagnia a Monica; ma Katy ha pensato bene di andare in calore la settimana prima della gara.
Ha fatto un calore smaltito molto in fretta, così abbiamo quasi sperato che riuscisse a gareggiare lo stesso, ma la sfiga è un abile cecchino e il libretto delle qualifiche di Katy non è arrivato in tempo. Ci chiediamo ancora il perché, visto che i nostri libretti sono partiti dalla Germania lo stesso giorno e io e Monica siamo a quindici chilometri di distanza.
Per farla breve, Monica ha potuto gareggiare esclusivamente in classe Fun, che è una figata lo stesso perché hai comunque il pubblico, la giuria – che in Fun a fine coreografia dà alcuni spunti e consigli – e tutto il cucuzzaro, ma non ottieni una classifica registrata; insomma, lo fai per te, per sapere a che punto sei, come te la cavi, cosa devi migliorare.
Io ero iscritta sia in Fun che in Freestyle1, perché avevo la mia tattica geniale pianificata: se avessi fatto schifo in Fun, mi sarei ritirata dalla classe ufficiale per non fare figuracce.
Ma niente, è andato tutto a banane, perché ho scoperto che le Fun erano dopo la gara ufficiale, non prima.
Fatto sta che il fatidico giorno, ovvero domenica scorsa, siamo giunti in quel di Bairo pronte a debuttare con le nostre cagnoline (che detta così sembra una roba in stile allegra combriccola di amici, ma in realtà le nostre cagne si odiano e se le sono già date una volta, giurandosela per l’eternità, quindi uscivano a turni o ci tenevamo a debita distanza una dall’altra).
Il posto era una figata assurda: un maneggio (il maneggio Nardi, per la precisione) lontano dalla strada con parcheggi, campi, sentiero nel bosco; il campo di gara era al coperto, sistemazione apprezzatissima dato che nell’arco della stessa giornata abbiamo avuto sole cocente e pioggia battente.
Siccome il substrato di gara era in sabbia, sono andata a provarlo con Destiny (che all’inizio era più interessata ad annusare per terra che a darmi retta, in realtà), e PERTUTTIIBORDERCOLLIES C’ERA LUSY IMBERGEROVA NEL PRERING INSIEME A ME! Stavo calpestando lo stesso suolo su cui stava provando lei!
Ok, se questa cosa vi sembra esagerata, forse non dovrei raccontarvi che poco dopo mi è passata vicino chiedendomi un’informazione e non so bene nemmeno io cosa mi abbia chiesto o cosa io abbia biascicato in risposta, perché pensavo solo “AAAAAH MI STA PARLANDOOOOH!”, e che qualche ora più tardi, dopo il pranzo, sono tornata al tavola esclamando, in preda all’emozione “HO FATTO LA PIPÌ CON L’IMBERGEROVA!”.
Davide ha trovato il tutto un filino morboso, ma lui non capisce niente.
In compenso, anche se con reazioni più contenute da parte sua (uomini, tzè), mentre badava a consegnare le chiavette con le musiche e completare le parti burocratiche abbiamo avuto il piacere di conoscere Chiara Meccoli e finalmente vedere di persona Helen Ghirmu (del centro cinofilo The Dog Island, organizzatore della gara), che nelle settimane precedenti Davide aveva stressato con tuuuutti i dubbi “pre-debutto-in-gara” che potevamo avere (come funziona, come devo preparare la chiavetta, a che ora si fa la gara, se Katy fosse in calore come deve regolarsi Monica… e chi più ne ha più ne mettta) e a cui lei ha sempre risposto in maniera gentilissima.
Insomma, dopo emozioni e saluti inizia la gara, si vedono un sacco di cose belle (e qualche cane che decide che è meglio controllare se è rimasta nella sabbia qualche cacca di cavallo, o andare a baciare i giudici), poi tocca a me e Destiny e così andiamo.
E se fino a un attimo prima c’era la tensione della prima gara, appena parte la musica e gli occhi della mia puzzola si illuminano passa ogni preoccupazione, perché su quelle note ci siamo sempre divertite insieme e poco importa dove siamo, ci divertiremo anche questa volta. Così, seppure con qualche errorino, portiamo a termine la nostra routine.
Siamo penultime ad esibirci, dopo di noi c’è Lusy (scelta tattica, mi sa: se fosse passata per prima, avrebbe demoralizzato tutti!!!).
Dopo le altre classi e la pausa pranzo inizia la classe Fun, e noi sapevamo che Katy sarebbe passata per ultima per via del calore appena finito (anche se, in realtà, ormai nessun maschio mostrava più interesse per lei).
E invece scopriamo che proprio perchè ormai il calore è palesemente concluso e nessun cane si potrebbe distrarre a causa sua sarà la seconda a ballare!
La povera Monica si prepara in fretta e furia mettendo il vestitino di scena e si catapulta nel ring, così comincia la sua avventura.
Inizia in modo impeccabile e continua anche meglio, perfettamente a tempo, senza errori, meglio di come abbia mai fatto negli allenamenti, così m’illudo che la serie di sfortunati eventi si sia finalmente conclusa.
Invece, all’incirca a metà coreografia, sugli spalti passa un signore che (secondo Katy) assomiglia un sacco al marito di Monica, così lei molla tutto per correre a bordo ring a salutare papà.
Ovviamente non lo trova, così guarda ancora qui e là un paio di volte con la faccia da “eppure ero sicura che fosse lui…” mentre Monica passa dal panico alla furia canicida alla triste rassegnazione, finché finalmente riesce a richiamare Katy (ve lo avevo scritto della sua cocciutaggine, no?)
Comunque è “solo” una classe Fun, e i giudici sono piuttosto abituati a queste evenienze: capitano persino in classe ufficiale!
Chi non è abituata e dà tutto per perso, invece, è proprio Monica, che demoralizzata conclude la routine impegnando tutto il tempo rimanente a fare lo slalom tra le gambe.
E va bene gli allenamenti segreti, ma sarebbe difficile per chiunque capire a che punto si è dopo aver saltato un pezzo di coreografia, per cui, non sapendo che pesci pigliare, si è arrangiata come ha potuto.
I giudici comprendono perfettamente e, anzi, riempiono Monica di complimenti, sia per quel che hanno potuto vedere all’inizio, sia per per essere stata capace di riprendere il controllo del cane.
La scheda di giudizio finale, infatti, riporta solo voti positivi, e checché ne pensi Monica, che ancora si mangia le mani per tutto (dal calore, al libretto, al “giretto fuori programma”), non posso che essere fiera di cosa questo binomio sia riuscito a fare da quando è arrivato da noi la prima volta.
Monica e Katy sono la mia più grande soddisfazione professionale e approfitto di questo articolo per complimentarmi con loro pubblicamente.
Dopo la classe Fun arrivano le premiazioni, e la grande sorpresa: io e Destiny siamo arrivate seconde! Beh, ovviamente dietro a Lusy Imbergerova. Ma per tutto il tempo che siamo state sul podio ho pensato “AAAAAAH SIAMO SUL PODIO FIANCO A FIANCO, AAAAAAAAAAH!”.
E per chi volesse saperlo, ecco quali sono stati i piazzamenti delle varie classi ufficiali:
FREESTYLE 1
1. Lusy Imbergerova e Rysa
2. Fabiana Buoncuore e Destiny
3. Dan Daragiu e King
4. Matilde Pucci & Welsea’s Marseilles
5. Rosalba Regis & Maya
6. Patrizia Manca & Gerry
7. Alessia Giannini & Bonnie
FREESTYLE2
1. Rita Ruberto e Samba
2. Stefano Cominardi e Tazio
HEELWORK TO MUSIC 1
1. Stefano Cominardi e Tazio
2. Barbara Schettino e Zoran del Mulino Prudenza
HEELWORK TO MUSIC 2
Lusy Imbergerova e Rysa
QUARTETTO
1. Rita Ruberto e Samba / Helen Ghirmu e Kate
E qui direi di concludere, perché già così m’è venuto un papiro egizio e direi che ne avete anche piene le scatole di leggere.
Ma in questo articolo parlo di Katy, cuoredizzia, e mi viene spontaneo essere prolissa.
Anzi, faccio concludere a Davide, che così vediamo quali sono le sue impressioni finali.
Non ho molto da aggiungere a quanto detto da Fabiana (e meno male, direte voi); prima di tutto mi unisco ai ringraziamenti a giudici e organizzatori che sono stati squisiti prima, durante e dopo la gara.
Ringrazio in particolare Rita Ruberto che ci ha inviato foto e classifiche per l’articolo, e che durante la gara ha spiegato a Fabiana come aprire la porta del bar.
Fabiana ha infatti provato a spingere – piano – la porta, e dato che non si è aperta subito, temendo figuracce tipo spingere con violenza una porta in realtà chiusa a chiave come capitato in passato, ha chiesto alla prima persona che passava “scusa, come si entra al bar?” pensando ci fosse un’altra entrata.
“Ehm, basta spingere”, la risposta di Rita, che in quel momento deve aver fortemente dubitato delle nostre capacità mentali.
Ci tengo a sottolineare due aspetti: uno, è stato molto piacevole partecipare e assistere alla gara perchè il clima era proprio di puro divertimento, anche nelle classi ufficiali, senza polemiche e con tantissimo entusiasmo e fair play.
Due, tra classi ufficiali e fun è stato bello veder partecipare conduttori e cani di tutte le età, e anche cani in fase di recupero comportamentale o con deficit sensoriali: forse chi snobba questa disciplina con battutine varie dovrebbe ripensarci un po’ vedendo non solo l’impegno che ci vuole per preparare una routine, ma anche come sia una disciplina che può aiutare cani con problemi, paure, insicurezze.
Su Monica e Katy ha già detto tutto Fabiana, quindi io dirò qualcosa su Fabiana: sono semplicemente fiero di lei, tra lavoro e impegni vari (soprattutto Giada, che non è un impegno da poco!) non ha provato molto negli utimi mesi e infatti era un po’ preoccupata per la gara, si era davvero iscritta più per non mandare da sola Monica che perchè fosse convinta di essere pronta al debutto, quindi super-soddisfazione per come è andata.
E, consentitemi il sassolino, anche soddisfazione verso le varie vocine che – alle spalle, naturalmente – parlano di Fabiana come di una che non è capace, che non è granchè, che “sfrutta” il nome di Valeria Rossi ma di suo non sa fare nulla.
Beh, Fabiana ha sì scoperto la Dog Dance anche grazie a Valeria quando decise di provarla con Tonino, ma la routine e il lavoro con Destiny sono tutti farina del suo sacco. Prendete e portate a casa, grazie. Perchè non siamo i più bravi del mondo (e di sicuro non ci crediamo tali), ma forse non siamo nemmeno i più pirla.
Non voglio concludere in modo polemico, quindi lasciamo da parte sassolini e malelingue.
A parte la levataccia, la giornata è stata super-piacevole, abbiamo finalmente conosciuto persone con cui ci eravamo solo scritti e whatsappati, abbiamo rivisto alcuni amici, ci siamo divertiti un sacco vedendo le varie esibizioni, il rammarico è solo uno: le prossime gare sono tutte lontanucce e noi non abbiamo al momento grandi possibilità di spostamento, quindi probabilmente ci toccherà aspettare un po’ prima di ripetere questa bellissima esperienza!
E vabbè, io non so perché ma ogni volta che guardo qualche routine di dog dance, immancabilmente, puntuale come le tasse, mi commuovo e frigno come una bambina.Sarà che ci vedo il lavoro, sarà l’affiatamento, saranno quei musi sempre puntati verso il partner umano, sarà quel che vi pare ma io ho gli occhi pieni di lacrime come ogni volta.
Quindi bravissime e grazie, perché ci vuole bellezza nel mondo e quello speciale rapporto che sapete creare con i morbidini vostri!