di CLAUDIO CAZZANIGA – La scorsa settimana sono stato ospite del centro cinofilo “Vita da cani asd” in provincia di Bergamo.
L’occasione è stata una sorta di mini stage-allenamento organizzato in collaborazione con Cesare Paparo, nome molto noto nel mondo della rally e dell’agility. Praticando da qualche anno la rally mi faceva piacere confrontarmi con Lui ed avere un suo parere tecnico sul lavoro che sto impostando e portando avanti.

L’esperienza mi è piaciuta ed ho colto spunti interessanti per il mio lavoro. Prima e dopo la mia ora di lezione ho visto lavorare altri cani. Chi in gradi inferiori e chi in gradi superiori.
Allo stesso campo, due domeniche prima c’è stata una gara proprio di rally. La mia squadra è andata molto bene. Siamo ormai in sette a praticare la disciplina, più un ottavo che sta a Modena ma che partecipa alle gare con i nostri colori.

Alcuni dei binomi che ho visto in gara domenica, non del mio gruppo, erano presenti anche al mini stage.
La cosa che mi è più saltata all’occhio è stata che alcuni binomi la domenica avevano girato non benissimo mentre il venerdì (giorno dell’incontro con Paparo) hanno girato molto bene.
Stesso luogo, stesso campo più o meno, stessa disciplina.
Possibile che un numero così alto di cani potesse fare un cambiamento così vistoso?
Mi sono dedicato allora ad osservare i conduttori… e lì ho capito.
Secondo me, si chiama tensione, paura, farfalle nello stomaco, emozione, eccitazione, angoscia… é quello stato d’animo che ti prende in un momento per te importante, ti attanaglia lo stomaco, non ti fa ragionare: ti azzera.
Uno stato che somatizziamo tantissimo e che giocoforza, volenti o nolenti, attraverso il guinzaglio, la postura o la nostra voce noi trasmettiamo al nostro cane.
E Lui lo sente… e ne risente.

Io sono stra-convinto che la gara per il cane non sia altro che un allenamento fatto in un posto nuovo. Sa una sega il cane che c’è la classifica, la coppa eccetera!!!
Ma noi, con il nostro atteggiamento teso ed imballato, con una postura degna di Frankenstein e la voce che cambia tonalità come neanche la posseduta dell’esorcista mandiamo una serie di segnali (negativi) e riusciamo a contagiare anche il cane.
Che a sua volta fatica a comprenderci, a decifrarci e insieme a noi va in crisi. Oppure si spegne.
Il primo sintomo che ho notato che il conduttore mostra quando è in balia della tensione è senza dubbio quello di fare e rifare e rifare ancora gli esercizi prima della prova.
Come i ragazzini delle scuole che prima dell’interrogazione leggono a cazzo una pagina del libro sperando di inculcarsela nella testa.
La cosa divertente di questi conduttori è che se l’esercizio viene svolto bene… per sicurezza lo riprovano.
Poi viene eseguito male… e allora va riprovato ancora… e via…
Quelli invece a cui esce male al primo colpo, lo riprovano senza fermarsi mai più, premiando a caso, arrabbiandosi, andando in frustrazione eccetera.

Lo vedo sia in acqua che in rally.
Al punto che poi quando il cane deve eseguire la prova non ne ha più in tasca. Svuotato di testa e con la motivazione radente il meno cinque e di conseguenza una performance molto scarsa.
Una bella scritta che avevo trovato in rete recitava “Le coppe si vincono in allenamento, in gara si va solo per ritirarle”. AMEN.
Direi che sintetizza al massimo il mio pensiero.
Ho notato anche che la gestione del cane in auto è un po’ così, spesso un po’ improvvisata… ma a mio avviso diventa importante.
Gente che arriva e fa scendere il cane. Poi lo rimette in auto. Va a fare segreteria. Fa scendere il cane. Lo rimette in auto per andare a salutare gli amici. Fa scendere il cane per la pipì. Poi lo rimette in auto. Poi lo fa bere. Ma se ha bevuto deve fare la pipì…. mica che poi la fa in campo. Aiuto.
Soprattutto nel mondo del lavoro in acqua né ho viste e ne vedo a bizzeffe…. potrei andare giù duro, ma al solito vorrei cercare di aiutare e non di dare in testa alla gente.
Ragionate sempre come se il vostro cane fosse un piccolo atleta. In fondo lo è!
Nel momento che Voi siete in difficoltà, agitati, tesi, nervosi (e ci sta, caspita che ci sta!) abbiate la forza, l’intelligenza di isolare da tutto questo caos il vostro cane. Iniziate già da lì a vincere la gara. Comportatevi esattamente come fate durante l’allenamento, date e fate la stessa routine le stesse cose.
Il cane ha bisogno di stare sereno e tranquillo in auto, il meno possibile esposto a sollecitazioni e a stress di qualsiasi natura.
Vi garantisco che già così la sua carica emotiva rimarrà inalterata. Una passeggiatina per fare i bisogni.
Qualche minuto per concentrarlo, per fargli capire che si lavora, mediante la vestizione di un imbrago o una pettorina… ed è pronto. Super pronto.
Poi finita la prova fatelo correre, giocare, mandatelo a salutare altri cani; non prima della prova… sempre dopo.

Un po’ diversa è la situazione quando la tensione ti prende nel bel mezzo della gara. O addirittura prima.
Qui la soluzione io non ve la so dare.
Diventa importante l’avvicinamento alla gara. Allenamenti ben organizzati. Provare più e più volte le situazioni che potreste trovare, gli esercizi o i cartelli. Ipotizzare le variabili.
Il vento, il sole contro, la musica alta, un campo di lavoro di fianco a quello dove lavorerete in gara… cercate di prevedere tutto e di provare il più possibile. Partecipate a più gare possibili. Non fa nulla se non è una gara importante… vi serve per fare esperienza, per abituarvi alla situazione per allenarvi mentalmente ed essere pronti. VOI.
L’ allenamento e l’abitudine a certe situazioni sono i Vostri unici alleati per crescere mentalmente e per abituarvi a certe gare. Poi le farfalle nello stomaco arrivano sempre… ma diventano una meravigliosa sensazione.
Infine, se non vi siete addormentati, c’è la tensione dovuta ad un imprevisto che si materializza durante la gara e che molto spesso manda in crisi il conduttore.
Essendo appunto un “imprevisto” a volte bisogna essere molto ma molto svelti nel capire la situazione e risolverla velocemente.
Non è per nulla facile. Bisogna avere esperienza o comunque quel colpo d’occhio, quell’astuzia per intervenire ed a volte salvare il salvabile.
Qui a mio avviso viene fuori la differenza tra “conducente” e “conduttore”.
Il novanta per cento dei conduttori (che sono conducenti) rimangono fermi in balia degli eventi.
Pensano solo al problema e non riescono a togliere da lì il loro focus. Purtroppo questa loro incapacità di reagire viene spesso letta dal cane come insicurezza… ed il cane solitamente fa due cose.
A volte prende l’iniziativa. L’iniziativa può essere produttiva se il cane comunque capisce cosa bisogna fare e lo fa. Se io ho in mano un remo ed a 30 metri c’è un gommone e io mi blocco… il cane che ha fatto mille volte l’esercizio può capire che deve fare l’apporto e riuscire a portare a termine l’esercizio.
Non è invece produttiva quando il cane fa un qualcosa che non è quello che andava fatto. La vostra confusione genera confusione. Nella stessa situazione il cane prende il remo ma corre sulla riva….
La seconda cosa che può fare il cane… è adattarsi a Voi e non fare: alla fine ne uscite male entrambi. Per rimanere al nostro esempio, il cane guarda Voi, il remo ed il gommone e sta lì fermo.
Reagire… reagire subito e ragionare molto velocemente. Leggere la situazione e muoversi di conseguenza.
Partecipare a tante gare, ovunque, contro chiunque e mettere via più esperienza possibile.

Esperienza è il nome che molti di noi danno ai propri errori.
Ma poi diventa capacità di leggere con un secondo di anticipo la situazione negativa che si sta prospettando, attuando un comportamento che ci permetta di evitare, ridurre al minimo o addirittura portare a nostro favore la situazione negativa stessa.