di SABRINA ZULIAN – Quando vediamo foto o video di cani impegnati in percorsi sensoriali percettivi, in esercizi propriocettivi statici e dinamici, pensiamo innegabilmente alla preparazione sportiva.
Ma il Dog Balance Fit, come già precedentemente scritto, non è solo questo: è anche lavorare sull’emotività del cane, sulla sua autostima, è offrirgli competenze non solo fisiche ma anche mentali, è una ginnastica che aumenta la concentrazione del cane e accresce il suo benessere psico-fisico.
Al Dog Balance Fit possono avvicinarsi, quindi, certamente i cani sportivi, ma anche cani insicuri, timidi, paurosi, iperattivi, aggressivi, nervosi, nevrili… e non solo!
Anche i cani con disabilità possono trarne molteplici vantaggi! Pensiamo ai cani non udenti o non vedenti: perchè precludere loro l’allenamento propriocettivo con i suoi numerosi benefici ed estremo divertimento? E se il cane fosse non udente e non vedente insieme? Il Dog Balance Fit non si pone barriere, anzi, allenare cani disabili appaga, riempie il cuore, e la felicità e la gioia che si legge nel cane è la più grande soddisfazione che si possa avere.
Questa è la storia dell’incontro di Savannah, cane sordo-cieco dalla nascita, col Dog Balance Fit, scritta dalla sua proprietaria, Sabrina Zulian, Tecnico di 2° liv. di Dog Balance Fit Csen.

Al nostro primissimo seminario di Dog Balance Fit tenuto da Annalisa Badi, a cui partecipammo io e il mio compagno di vita Werther nel 2014, ci iscrivemmo con due dei nostri cani, Hook, giovane pastore australiano e Thiago, golden retriever, che all’epoca era appena un cucciolo.
In soli due giorni di stage, capire ed addentrarci totalmente in una disciplina così ricca e complicata non fu semplicissimo, ma di sicuro ci divertimmo tutti e quattro.
Una volta a casa, mi procurai qualche attrezzo propriocettivo consigliato al seminario per i nostri cani e provai a mettere in pratica quello che avevamo appreso. Proposi gli esercizi anche agli altri due cani di casa, Hazel una “saggia signora” di pastore australiano e Savannah, meticcia di taglia medio-piccola che, sfortunatamente, a causa della superficialità umana (accoppiamento tra due cani portatori entrambi del gene merle), è nata sorda e cieca.

La prima certezza inequivocabile che mi arrivò, fu l’entusiasmo che Savannah metteva negli esercizi proposti: non appena appoggiavo i pochi attrezzi che avevo a terra, ci saliva subito decisa e determinata come solo lei riesce ad essere in alcune circostanze. Così decisi che dovevo assolutamente approfondire l’argomento.
Spiegare, a parole, cosa provo io quando lavoro con Savannah, mi è praticamente impossibile.
Come è praticamente impossibile mettersi nei suoi panni. Neanche se ci tappiamo le orecchie e chiudiamo gli occhi nel posto più buio e silenzioso che conosciamo, non riusciremmo mai a ricreare il silenzio e l’oscurità più assoluta nella quale vive Savannah.
Pensiamo a quando va via la corrente elettrica in casa di sera: subito una sensazione di disagio ci assale, abbiamo difficoltà a muoverci ed orientarci, gli altri nostri sensi si allertano e affiniamo l’udito.
Ma se neanche questo viene in nostro aiuto perché non c’è? Proviamo a pensare cosa significa non aver mai visto la luce o sentito un suono. Che aspetto avrebbe il mondo nella nostra mente? Che aspetto e che intenzioni avrebbero chi ci circonda? E se pesassimo solo 10 chilogrammi e sentissimo che tutto attorno a noi è molto più grande?

Ogni sensazione in lei è amplificata in modo esponenziale. La sua forte reattività agli stimoli esterni, soprattutto di tipo olfattivo, la porta a reagire in maniera incontrollata e incontrollabile, con corse sfrenate e abbai nella direzione e contro la provenienza dello stimolo stesso, con anche il grosso rischio di farsi male.
Ho voluto fare questa premessa per farvi intuire quale emozione mi arriva ogni volta che comunico con Savannah e ogni volta che riusciamo a superare insieme delle difficoltà.
Perché lei ha uno spirito di adattamento incredibile e, da un’occhiata superficiale, non ci si rende subito conto dei suoi handicap; ma, chiaramente, ha anche delle difficoltà oggettive, che la rendono eccessivamente reattiva e altrettanto fragile in determinate circostanze, dovute al fatto che gli stimoli a volte le arrivano troppo presto rispetto al tempo che a lei occorre per metabolizzarli.
Come mai una attività come il Dog Balance Fit per lei è così utile e congeniale?
Basti pensare alla definizione di propriocezione: è la capacità di percepire e riconoscere la corretta posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista.
Una creatura cieca, se le viene data la possibilità e non viene limitata nello spazio, allena costantemente i suoi recettori a trasmettere tempestivamente le informazioni al sistema nervoso centrale e aumenta in modo esponenziale la sua sensibilità propriocettiva.
Di fatto significa che, coltivando noi questa sua attitudine, il cane ipovedente o non vedente può riuscire a raccogliere e metabolizzare determinate informazioni che si originano sia all’interno del corpo (grazie ai propriocettori) che nell’ambiente esterno (tramite gli esterocettori plantari) anche più velocemente di un cane normodotato.
L’allenamento propriocettivo, che è una pratica basata sulla stimolazione del sistema neuro-motorio nella sua totalità, è inoltre di grande aiuto per un cane sordo, basti ricordare quanto l’apparato uditivo sia determinante sull’orientamento.
E’ importante, quindi, con la dovuta tutela e in un contesto sicuro, permettere al cane di esperire superfici diverse e mantenere allenati i riflessi propriocettivi.
Savannah tutto questo l’ha capito al volo e l’ha fatto capire a me. Come? Con l’entusiasmo, la gioia e la determinazione con cui affronta questa attività, con la padronanza del proprio corpo acquisita nel tempo e con l’autostima che le deriva da riuscire con successo a svolgere gli esercizi proposti.
Quindi, grazie a lei, ho intrapreso gli studi per divenire Tecnico di Dog Balance Fit Csen per riuscire, sempre meglio e con più competenze, ad essere d’aiuto e supporto a Savannah e ad altri cani con deficit simili, oltre a preparare atleticamente in propriocezione i cani normodotati.
Savannah è talmente cresciuta e ha preso così tanta sicurezza in questo ultimo anno grazie a questa disciplina, che io e lei abbiamo voluto cimentarci anche in una prova che fino a poco tempo fa sembrava impensabile: partecipare alle gare di Dog Balance Csen, in contesti per lei molto complicati per la presenza di stimoli molto forti (ambiente saturo di odori), dovuti alla partecipazione di molte persone e cani.
Come sempre mi pongo nei confronti dei miei cani, non avevo nessuna aspettativa ed ero pronta ad assecondare ogni sua esigenza.
Se avessi avuto il minimo sentore che l’ambiente gara fosse stato troppo per lei, ce ne saremmo andate. Personalmente sono anche una persona ansiosa e il rischio di metterla in difficoltà mi preoccupava molto.

E invece lei c’è stata, sempre. Era cosciente di tutto quello che c’era intorno (anche del mio stato d’animo), lo sentivo chiaramente. Ma era anche perfettamente consapevole di andare a fare qualcosa che conosce, le riesce, la diverte e le piace e che soprattutto nessuno ci avrebbe interrotto e intralciato: eravamo io e lei come sospese nel tempo.
E la mia piccola Savannah ha affrontato con estrema convinzione il suo percorso, senza un abbaio, senza preoccupazione e, indipendentemente dalla precisione con cui abbiamo completato il tutto, è stata immensa. Insieme a lei neanche io vedevo o sentivo nulla all’infuori di noi due; stavamo facendo qualcosa insieme con l’unico obiettivo di non perderci neanche per un momento, mantenendo quell’ impercettibile eppur indistruttibile filo di comunicazione che lega i nostri due mondi che hanno strutture così diverse.
Come spiegarvi una tale emozione?
Posso solo dirvi di lasciarvi conquistare da questi cani speciali, cercare di entrare nel loro mondo e trovare un’attività che li possa appagare e valorizzare nel migliore dei modi, accrescendo la stima e la fiducia verso se stessi e il mondo circostante, come per me e Savannah è stato ed è il Dog Balance Fit.
……… A lavorare. Non ho parole, l’Italia va avanti a fatica e questa alleva cani disabili e la passa come l’esperienza più entusiasmante della vita. Qui c’è qualcosa che non va.
Sì, qualcosa non va. In lei, Manuel, qualcosa non va.
Mi sono molto emozionata a leggere questo pezzo. Complimentivalla piccola Savannah per il suo coraggio e la sua determinazione e a te per starle vicino, in ascolto delle sue necessità. Mi avete fatto venir voglia di approfondire le mie conoscenze di questa disciplina.
Quando le immagini valgono più di mille parole. Complimenti ad entrambe!