22 agosto 2021. Dopo 671 (sei-cento-settantuno, sì!) giorni torniamo a disputare una gara internazionale. Il calendario avrebbe previsto,in questo lasso di tempo, almeno quattro finali… due Championnat de France, e due Coupe (ormai diventata Championnat en eau douce) e molto altro.
Invece la pandemia, che del calendario e di tutto il resto se ne frega altamente, ci ha portato a disputare un selettivo.
Non era una gara necessaria, mi spiego: di diritto saremo ammessi alle prossime due finali, nel 2022. Ma avevo bisogno di ritornare a vivere, tornare a respirare aria di ciò che mi piace fare e che mi fa stare bene; pestare lì i soliti 1000 km tra il sabato pomeriggio e la domenica notte. Il profumo della competizione, l’adrenalina della gara… qualsiasi essa sia, una finale o un selettivo. Rivedere facce vecchie e nuove. Dare e ricevere pacche sulle spalle. Poter dire a denti stretti… si ricomincia. Per questo sono tornato in gara. Solo per questo. Nessuna velleità di classifica o voglia di strafare. Bisogno, necessità di ripartire.
Ho già raccontato il disastro della pandemia nella mia città, Bergamo. Di ciò che abbiamo passato e della paura di non farcela. Lontano dagli affetti, dal lavoro e dalle passioni. Alla faccia di chi mi diceva e purtroppo mi dice ancora che “sono cose inventate”. Quante facce conosciute, amici, parenti non ho più rivisto.
Avevamo la possibilità già un mese fa di rientrare in gara, ma la Svizzera mi faceva difficoltà per il transito e ho dovuto rinunciare.
Questa volta siamo partiti.
Destinazione Francia, regione della Jura del sud. Precisamente ci siamo diretti a Maisod, presso la Plage de la Mercantine. Sette ore scarse da Bergamo, tenendo conto dell’attesa al tunnel del Monte Bianco.
Io e la Mave siamo stati ospiti del gruppo “Association Canine Jura Sud”; era la prima volta che partecipavo ad una loro gara, ma vista la distanza spero di cuore che ne organizzino ancora in futuro!
Partenza sabato 21 intorno alle 15. Viaggio tranquillo, caldo e come detto un po’ di pazienza al tunnel del Bianco. Passati in Francia percorrendo strade amiche, mi si è aperto il cuore, mille i ricordi che poco a poco facevano capolino nella mia testa, tanti pensieri e forse anche un po’ di occhi lucidi. Dritto filato fino a Maisod. Arrivo poco prima delle 22. Ci siamo sistemati in un’area camper al bordo del campo gara. Ero molto stanco ed ho dormito profondamente tutta notte cullato da una pioggia incessante che batteva sul mio furgoncino. Fortunatamente la mattina di domenica 22 la pioggia ci ha dato tregua, ma un misto di afa e nuvole poi ci ha accompagnato per tutta la giornata.
Noi siamo andati in gara intorno alle 16, subito dopo uno scroscio di pioggia. Clima e temperatura dell’acqua perfette.
La mattinata l’ho passata tutta dormendo e da pranzo in poi leggendo un libro, per cui non chiedetemi come sono andati i cani degli altri livelli… sono stato disattento ed essendo il parcheggio a cinquecento metri dal campo gara, non ho visto nulla.
Tanti i cani presenti: più di venti, che di questi tempi non sono pochi, specie considerando il fatto che nella stessa domenica c’erano le prove di lavoro anche in Belgio. Nel selettivo a cui abbiamo partecipato io e la Mave eravamo solo in due binomi, noi ed un cane di casa, una labrador di nome Lauccy, conduttrice Anne Laure Janvier; essendo noi i secondi ad andare in gara siamo stati anche l’ultimo binomio che si è esibito in tutta la giornata. Finito noi, chiusa baracca.
Carino il campo gara, una spiaggia di sabbia… perplesso invece per il campo di lavoro a terra. Una mezza riva in pendenza, poco curato con l’erba alta… non mi ha convinto.
Giudice di gara La Sig.a Claire Detender.
Andare in gara contro un cane di casa ha sempre delle insidie, una su tutte che il cane di casa conosce già tutto… spiaggia, gommoni, cime… a parte i figuranti che in Francia sono neutri, cioè appartenenti ad altri gruppi.
La gara prevedeva una parte a terra e quattro esercizi in acqua. Uno fisso, la presa al polso partendo da gommone e tre a sorteggio. Da due anni in Francia vige un nuovo regolamento, ai soliti esercizi sono stati aggiunti quelli della Coppa Europea.
Non è prevista la prova di nuoto.
A terra condotta senza guinzaglio, richiamo del cane da trenta metri, posizioni a distanza e cane in terra resta con conduttore posto fuori vista.
In acqua come detto polso da gommone e sorteggiati questi esercizi: cane posto con il conduttore sul gommone e inviato a riva a prendere una cima porta da un figurante e ritorno al gommone; apporto di gommone da riva ad altro gommone e per finire vengono messi in acqua due figuranti che fingono di annegare. Quando il cane ne punta uno, questo finge lo svenimento, il cane deve andare sull’altro che ha continuato a simulare l’annegamento, farlo attaccare all’imbrago… riportarsi sul primo inanimato, prenderlo per il polso e riportare tutti a riva. Distanze dalla riva trenta metri.
Come previsto il binomio di casa è stato molto abile. Alla fine del terzo esercizio in acqua aveva totalizzano 79 punti su 80.
Poi purtroppo nell’ultimo esercizio Lauccy si è “puntata” sul polso del figurante inanimato senza andare a prendere il figurante animato.
Totalizzando zero punti e restando a 79/100.
Noi abbiamo perso tre punti a terra, figli di un doppio comando su una posizione a distanza (da terra a seduta) e un paio di svolte un po’ larghe… strano…
Ottimo invece il lavoro in acqua. Polso perfetto, recupero della cima senza quasi comandi e un bell’apporto. Devo dire che man mano che la Mave eseguiva gli esercizi… si conquistava un pezzettino del pubblico presente. Chiaramente, e come è giusto che sia, per il cane di casa tanto tifo ed applausi, tutti meritati. Per noi un pochino più timidi all’inizio… ma via via uno sportivissimo pubblico ha riconosciuto il bel lavoro che la Mave stava portando avanti.
Giusto a ferragosto mi ero visto in Tv la saga di Rocky… e un po’ tra il sacro e il profano mi sono sentito come quando Rocky va a Mosca contro Ivan Drago. Inizia il combattimento e sono tutti contro di lui, ma finisce la sfida con tutto il palazzetto che invoca il suo nome. Ovviamente è un’iperbole perché nessuno mi ha tifato contro, sia chiaro!, ma quando la Mave ha eseguito alla perfezione l’ultimo esercizio ed è rientrata a riva davvero tutti applaudivano… è la potenza di questo meraviglioso sport!
Totale 97/100 primo posto eccellente.
Dire di essere contento non rende l’idea. Tante le difficoltà in fase di allenamento che è inutile stare qui a ricordare. Avevo una grande voglia dentro, un bisogno viscerale di riassaporare certe sensazioni, di riprovare emozioni e mal di pancia che mi mancavano davvero tanto.
E grazie alla mia Maverick tutto questo è stato possibile.
Un grazie a Luana Fantini, Toni Fidanza ed al mio Tommaso che in mezzo ai loro casini ed ai loro problemi sono sempre pronti a darmi una gran mano. GRAZIE.