Avevo già avuto modo di scrivere che giugno e luglio sarebbero stati due mesi molto caldi per il mondo del lavoro in acqua, sia in Italia che all’estero.
Direi sono stato buon profeta e, sono molto contento perché l’intero movimento mostra vivacità, voglia di fare.
Io devo fare un po’ di “mea culpa” perché non sono stato per niente tempestivo nel dare i resoconti. Chiedo venia, ma lavorando nel mondo del gelato e surgelato potete ben capire che questi sono i mesi caldi dove darci dentro per vendere. Il resto del tempo impegnato negli allenamenti…. Scrivere è andato un po’ in secondo piano.
Avrei dovuto raccontarvi della Dog Sport Xperience 2022, la settimana vacanza svoltasi a Spiaggia Romea dal 13 al 19 giugno dove lo CSEN ha riunito in un’unica location tutte le sue discipline. Possibilità di allenarsi, provare nuove discipline, in più mare, piscina albergo e ristorante. Il venerdì, sabato e la domenica le gare di tutte le discipline.
Gran lavoro per il soccorso in acqua che ha quasi triplicato le ore di lezioni in settimana e visto un grande numero di binomi partecipare ai propri brevetti e alle gare gare.
Per noi grande soddisfazione per il primo posto nella classe Campioni, con 98/100.
Avrei dovuto farvi il resoconto dei selettivi francesi per la Coppa di Francia del 2023, svoltasi a Lure il 3 di luglio dove ci siamo classificati secondi con 94/100.
Ancora dei brevetti, gare ed esami operativi CSEN svoltisi a Castelgandolfo domenica 17 luglio.

Invece Vi racconto della finale del Campionato di Francia in acqua dolce del 2020…. Si 2020, non sono impazzito e sono totalmente astemio, un po’ accaldato forse…
Nel 2019 ci sono state le qualificazioni per la coppa di Francia in acqua dolce del 2020.
La pandemia-di-merda manda il mondo ko e con lui tutti noi.
Alla ripresa delle attività nel 2021 ci si qualifica per la Coppa del 2022.
Che fare fare con chi si è qualificato nel 2019? Purtroppo tre cani sono venuti a mancare. Sei si sono ritirati per via dell’età e di problemi di salute.
La federazione si interroga se recuperare o meno la data.
Si decide per recuperarla, per dare la possibilità a chi si è impegnato nel 2019 di avere la propria chance. Qualcuno plaude. Qualcuno non è contento. Qualcuno non si presenterà.
Si decide di fare questo recupero domenica 17 luglio 2022, chiamando la manifestazione “Championnat de France rattrapage 2020”.
Siamo stati a Saint Cyr, dipartimento Vienne, mille kilometri e qualche metro da Bergamo. Giudice di gara Bernard Pouvesle, un giudice che mi piace molto. Figuranti ufficiali Elodie Menard e Dominique Papin.

Presenti 9 binomi. Golden, labrador, terranova un pastore svizzero bianco e la nostra chesapeake.
Il gruppo organizzatore Canin Aquatic’Pictave, capitanato da Dominique Gre, un vero e proprio animatore ed ottimo padrone di casa. Creare un evento così in terra di Francia è tanta roba. Nulla è lasciato al caso. Parcheggio auto, camper, segreteria, bar, area per la cena, campo gara in acqua e a terra, mezzi nautici… davvero il mio applauso più fragoroso per l’organizzazione.
La cena del sabato sera il momento più toccante. Dopo l’estrazione a sorte degli esercizi e dell’ordine di partenza, tra una pietanza ed’un altra, tra una chiacchiera ed un sorriso Dominique ha fatto spegnere le luci e partire un video con le immagini dei cani che purtroppo sono volati via e di quelli che non hanno potuto partecipare.
Davvero un bel gesto, apprezzato da tutta la platea.

Presenti alla cena di gala i rappresentanti della Cunse, la federazione francese, ed i vari club di razza, gruppi cinofili, delegazioni… insomma si era in più di sessanta.Tante facce amiche presenti, ma su tutti David Dessaint e sua moglie Marina Perez.
David è il mio amico Belga senza voce, era lì per il rinnovo come figurante ufficiale. Davvero bello averlo ritrovato in questa situazione. Abbiamo riso, ci siamo presi in giro, mi è stato vicino prima di andare in gara.
Abbiamo detto estrazione ordine di partenza. Per noi deciso a tavolino perché la Mave, una settimana prima della gara è entrata in calore. Per cui ultimi. Ma non solo. Giustamente isolata dal resto del gruppo.

Non sono andato da solo in Francia. L’occasione era di quelle importanti, con me la mia fidanzata Claudia che si è davvero sopportata tra viaggio e mie paturnie una tre giorni non leggerissima. Perché poi la finale è sempre la finale e la testa non è mai presente dove c’è il corpo, sei un po’ teso, un po’ incarognito, un po’ tutto.
Claudia è stata paziente…. Ma moooollltooo paziente. Sistemazione in campeggio per noi, isolati come detto dal resto della truppa e notte di andata e ritorno si è dormito in auto… Insomma, Santa subito.
Che dirvi… È stato bello. Avevo voglia di lavorare, avevo in gara dei concorrenti molto forti, non c’è mai stata la possibilità di rilassarmi. Bello, bello. Poi quando sei in finale non diventano importanti gli esercizi. Non esistono quelli più facili o quelli meno, ma la situazione, il pathos, le farfalle nello stomaco… cambiano le carte in tavola… provare per credere, diceva un vecchio spot pubblicitario.
In finale si usa utilizzare un tabellone dove vengono scritti i risultati di ogni esercizio. Si usa anche, per dare un po’ di suspence, non mettere la votazione del lavoro a terra che viene scritta a premiazioni ultimate.
Quando parti ultimo hai due possibilità. Stare lontano da tutto e tutti, non guardare i punteggi, arrivare e fare la tua gara non sapendo cosa hanno fatto gli altri… oppure guardare tutti, somatizzare gli umori della giornata e fare la tua gara sapendo però che uno o più cani non hanno sbagliato una virgola, per cui il minimo tentennamento ti manda a casa; questione di carattere, di come si affronta soprattutto mentalmente la gara.

Io inizialmente avevo optato per la soluzione uno, non guardo nessuno e poi faccio la mia gara. Poi però vuoi vedere come si mettono i figuranti. Come tira il vento, come posizionano il gommone…. Alla fine me li sono visti tutti tranne la concorrente che partiva prima di me, Aurelie Denis già vincitrice di due Championnat, in gara con due cani e che si allena sulla spiaggia della finale e che, sulla carta, consideravo l’avversaria più ostica. E non ha smentito le mie aspettative. Mentre Lei svolgeva gli esercizi io ero a prepararmi. Per cui ero consapevole, al netto dei punteggi del lavoro a terra che senza prendermi zeri sarei potuto andare a podio.

Visto il caldo esagerato che c’era, il giudice ha deciso di lavorare in questa maniera. Alle dieci della mattina tutti i cani hanno effettuato la prova a terra. Tre cani anche la prova in acqua. Alle 14, ripresa dei lavori per i sei binomi rimasti. Alle 17 iniziavano le premiazioni.
Lavoro a terra, un percorso con e senza guinzaglio. Un richiamo su circa 30m ed un minuto di terra resta con padrone fuori vista. Il giudice è stato chiarissimo. Un solo comando. Visivo o vocale. Tutto il resto penalizzato. Per noi punteggio… non si sa.
Campo gara in acqua solcato da un fastidioso vento che soffiava da sinistra verso destra…. Mi ha spettinato tutto.
Distanze da regolamento 30 metri.
In acqua obbligatorio il polso partendo da gommone. La Mave è stata brava. Un solo comando andata preso, rientrata. 20/20.
Secondo esercizio apporto di cima da gommone a gommone. Anche qui un solo comando e nessuna distrazione. 20/20.
Terzo esercizio. Recupero di due figuranti. I due figuranti lasciati dallo stesso gommone in movimento simulano panico. Il cane parte. Dopo 5 metri di nuoto il giudice indica ad uno dei due di svenire. Il cane va su quello che finge panico, lo fa aggrappare all’imbrago, poi va verso il figurante inanimato, lo prende per il polso e li riporta a riva.
La Mave andando sul primo figurante si è girata indietro una volta. Non è tornata in dietro, ha solo guardato. Io non ho detto nulla. Arrivata sul primo figurante l’ho mandata sul secondo uomo. Totale 18/20.

Ultimo esercizio, recupero di un figurante per il polso, posto dietro un gommone con la cima pendente in acqua. Qui parecchi cani sono andati sulla cima, portando a casa uno zero. Il cane deve andare verso il gommone, superarlo senza toccare la cima, prendere il figurante per il polso e riportarlo a riva. La Mave ha fatto un giro intorno al gommone, ignorando la cima e poi ha preso il figurante. 18/20.
20/20/18/18… direi tanta roba per una finale. Sulla carta davanti avevo solo Denis ed il suo pastore bianco svizzero, 20/19/19/20 per loro. Davvero bravi.
Siamo andati a cambiarci, a bere qualcosa e con la mia Claudia è iniziata l’attesa. Che poi sei stanco, senti la gente parlare, ti fai delle idee… poi senti altri pareri, ti abbatti, ti gasi…. insomma il bello delle finali.

Arriviamo alla premiazione.
14/20 per noi a terra, totale 90/100.
10,5/20 per Denis. Totale 88,5/100.
Siamo i vincitori del Championnat de France chiens de sauvetage a l’eau / rattapage 2020!
Tante le emozioni, le pacche sulla spalla e gli abbracci degli amici, David tra i primi. Poi la testa è andata al 2015… la testa ha finalmente staccato e ho iniziato a rilassarmi…. Giro di saluti e ancora tante pacche, e via sulla strada di casa.
Un grazie di cuore davvero all’incredibile squadra di Dominique Gre, il CAP al giudice ed ai figuranti, ai miei “avversari”, sempre e solo in campo.


Un grazie grande come lo stadio della Fiorentina lo devo fare in particolare a tre persone, tre persone che da inizio anno si sono fatti in quattro per me spronandomi soprattutto nei momenti più difficili: Tommaso Cazzaniga, Lucio “Scarra” Scarabino e la mia Claudia Tarantola… GRAZIE.
Un grazie al cuore ed alla voglia di lavorare di Tewa Mattaponi’s detta Maverick, sei stata davvero brava e nonostante la tua nomea, quando lavori non guardi in faccia nessuno. BRAVA.
Batistuta… ti avevo fatto una promessa. L’ho mantenuta.
Buongiorno e grazie mille per la domanda. No non ci siamo mai trovati ad affrontare una situazione reale, anche perché diciamo così… Non la vado a cercare, non facendo pattugliamenti o attività simili.
Mi limito a frequentare la spiaggia in vacanza o per fare allenamento.
Curiosità, ma è mai capitato che la Maverick si sia trovata in situazioni realistiche, cioè a soccorrere persone davvero in pericolo? Perchè sarebbe interessante – se è accaduto – leggere anche di questo. Sempre se ciò sia possibile, per questioni di privacy.