di PAOLA CAVALLARIN – Il mio cane è il bobtail. Avevo una paura matta dei cani ma un giorno, insieme al mio futuro marito, li avvicinai durante un Expo e me ne innamorai follemente; dopo pochi mesi eravamo sposati e cercavamo la nostra cucciola. Una sera di giugno, dopo un viaggio di seicento km, arrivavamo a casa con Melody, quella che sarebbe stata la nostra compagna per quasi quattordici anni. Lei è stata la mia vita, ha visto nascere i nostri figli e li ha accuditi, mi ha consolato quando ero triste e protetto quando ero indifesa, con lei non mi sono sentita mai sola.
Mi piace raccontare che l’impegno che richiede un bobtail è direttamente proporzionale all’amore che sa darti, il modo in cui mi guardava adorante non lo scorderò mai.
Il forte dolore per la sua perdita e il ricordo della fatica che impone un cane (e certo… pensavo che tutti i cani fossero così impegnativi, mancandomi i termini di paragone) mi convinsero che non avrei mai più avuto un cane: ma cinque anni dopo quel vuoto lasciato da lei era ancora così assordante da indurmi a cercare un nuovo compagno peloso.
Non mi sentivo pronta per un altro bobtail e la ricerca di un’altra razza mi metteva in seria difficoltà. Se non poteva essere un bobtail doveva essere “solo” un cane, senza esasperazioni fisiche o caratteriali. Decidiamo allora per un meticcio ed inizia un lungo girovagare tra i canili, finché troviamo un simpaticissimo cucciolone e lo portiamo a casa. Purtroppo l’adozione non va a buon fine. In quei giorni scopro brutalmente che i cani possono soffrire di gravi disturbi del comportamento, che esistono terapie comportamentali e a volte farmacologiche che richiedono percorsi lunghi e difficili; la nostra famiglia non è pronta, né preparata, né competente per iniziare questo percorso e le volontarie del canile (che non si erano accorte di nulla…) riprendono il cucciolone per cercargli un’adozione consapevole.
Il senso di colpa e di fallimento sono un duro colpo per me e mi convinco che davvero non avrò mai più un cane.
Nel mio cuore però ci penso sempre e un pomeriggio guardando la cagnolina dei vicini dalla finestra penso: in fondo io volevo solo un cagnetto così, senza pretese… e… lei rimane incinta!!!
Ora… inutile commentare il fatto che una meticcetta non fosse sterilizzata, fatto sta che una sera di marzo nascono cinque cuccioli.
Volendo adottare una femmina scopriamo che l’unica muore poco dopo il parto e scegliere un maschietto diventa la scelta più naturale del mondo. Nel frattempo le volontarie, che contatto ogni tanto, mi informano che il cucciolone ha trovato una famiglia che ha deciso, dopo essere stata informata sulla reale situazione, di adottarlo. Col cuore un po’ più leggero (ma mica tanto… ancora oggi ne porto il peso) sento che il destino mette quei cuccioli davanti alla mia porta (in senso letterale, eh!) e ogni santo giorno per due mesi andiamo a trovarli dall’altra parte della recinzione che separa i nostri giardini.
Sono tutti diversi tra loro, ma Max è l’unico batuffolo con il pelo lungo bianco e nero e mi ricorda tanto la mia Meme’: è quello che non cerca mai la rissa, che non fa mai arrabbiare la madre, che ama dormire con il musetto fuori dalla cuccia, che esce per primo in esplorazione e fa strada ai fratelli, il più bello ai nostri occhi, il primo ad avere un nome.
Portare a casa un meticcio è come fare un salto nel buio. Non sai cosa ha combinato la genetica in quella testolina, quali saranno le sue attitudini, il suo carattere.
Ti rendi conto che devi avere una grande apertura mentale ed essere pronta ad accettare qualsiasi sorpresa. Scoprire l’importanza della socializzazione, dell’educazione, imparare un pochino il canese sono stati passi fondamentali per avere un compagno equilibrato. Abbiamo anche frequentato un campo, ma Max ha dato il meglio di sé quando ho lasciato stare tanta teoria, mi sono rilassata e mi sono lasciata guidare dall’istinto.
Il cambiamento è stato tangibile, ha iniziato a guardarmi negli occhi, a spingermi col muso per fare delle richieste, ad accompagnarmi con la faccia felice in qualsiasi uscita, anche quelle apparentemente più noiose per un cane. Gli puoi portare via il suo osso preferito dalla bocca, lo chiami mille volte e lui arriva mille volte correndo, aspetta il tuo permesso per compiere un sacco di attività (come salire e scendere dall’auto, entrare o uscire dal cancello, avvicinarsi alla ciotola della pappa). Come è adesso lo potete scoprire leggendo il vero standard del cane da topi… ebbene sì, è proprio lui!
Ieri in area sgambatura è stato definito l’anima della festa, la sua felicità e voglia di correre è contagiosa, dopo aver avvicinato uno alla volta tutti i cani va a farsi coccolare uno alla volta anche dagli umani.
Mi sono ritrovata a pensare che non troverò mai piu un cane come lui.
A questo punto dovrei cambiare l’inizio del racconto… il mio cane è Max!
Dell’uso dei cuccioli a Striscia la Notizia, stile barbone di strada con cane, non vogliamo dire niente?
inutile dire che per tutta la prima metà ci siamo commossi, il mio cane è rimasto con me 18 anni e mezzo, ci ha lasciato a dicembre 2012 e dopo un mese avrebbe compiuto 19 anni… inutile dire che nel racconto e nelle parole mi ci sono vista anche nel pezzo della ricerca del secondo cane…
Se scegliere un cane di razza è un po’ come scegliere un fidanzato, e un minimo di idee su come lo vogliamo ce le facciamo, scegliere un meticcio è come avere un figlio… non saprai com’è se non conoscendolo, non puoi farti tante idee ma al limite sperare…ma è questo il bello, pacco chiuso e prendere… o prendere!
Con Melody ero assolutamente inesperta e lei era molto intuitiva, sensibile e attenta, probabilmente sapeva compensare le mie carenze, un po’ come accade tra cani e bambini, ma abbiamo anche avuto tante occasioni in quattordici anni per comprenderci e completarci, vero e’ che anche Max non e’ cosi ma ne riparleremo tra dieci anni 🙂
Bell’articolo, grazie…
“mi ha consolato quando ero triste e protetto quando ero indifesa, con lei non mi sono sentita mai sola”… ecco quando leggo queste cose mi chiedo sempre se sono io che ho il cuore di pietra (e non mi accorgo) o se è Oscar che non è un vero cane.
Se io sono triste (o arrabbiata o stressata) Oscar fa essenzialmente una cosa: si trasforma in un cane di pelouche e mi lascia cucinare nel mio brodo. Non posso dire che non lo apprezzi, anche se alle volte vorrei un po’ di calore canino…
Anche io credevo la stessa cosa di Balrog e lo avevo sempre visto un po troppo indifferente. Pero’ domenica mi ha sorpreso. Eravamo al campo di addestramento quando io ho avuto un malore e sono stato costretto a sedermi appoggiato ad un albero, e lui nonostante fosse libero e in presenza di vari dei suoi amici cani e’ venuto accanto a me ed e’ rimasto sdraiato appoggiato sulle mie gambe finche io non sono stato in grado di camminare per tornare a casa. E si e’ trattato di circa un ora in cui ha ignorato tutti gli altri cani per stare accanto a me (e ripeto che era libero). E ha appena sette mesi e mezzo.
non credo che il tuo cane sia indifferente e non ti voglia bene o te ne voglia poco (O che tu abbia il cuore di ghiaccio): semplicemente lui x sua indole manifesta l’affetto in modo diverso e meno plateale irruento e appiccicoso di molti altri cani o del Golden che volevi.
un boxxer è irruento e casinista e pieno di vita quando ti manifesta affetto e magari ti riempie inavvertitamente di lividi x la gioia, un pitbull è un po’ meno irruento ma lo è comunque ed è tendenzialmente iperappiccicoso sensibile e si intristisce se si sente ignorato prendendo espressioni da cane abbandonato in autogrill al gelo nella tormenta (e sono pure cani giudicati dai non cinofili “un po’ spaccacazzi” visto che vogliono a tutti i costi che qualsiasi amico di famiglia anche allergico ai cani o pauroso o che non vuole sporcarsi, li cOCCOLI LUnGAMENTE; ci giochi in modo irruento e materiale anche se x fortuna modulano bene la loro forza, la scottish terrier che avevo da piccola manifestava affetto in modo + pacato ed era + riservata ma comunque giocosa, il terrier che ha ora mia madre è molto coccolone e affettuoso ma non ha l’irruenza gioiosa della mia pitbulla ne la sua espressività (la mia è specializzata nel fare faccine tenere e posture da cucciolotto tenero x farsi coccolare, riesce a ingrandire gli occhi come il gatto con gli stivali di shreck), un pastore tedesco o un bovaro deol bernese o un akita o un Caucaso daranno affetto in modi ancora peculiari e diversi…e un meticcio? é SEmpre un incognita se lo prendi cucciolo..
nonostante mamma golden il tuo sviluppato il carattere da adulto è diventato + riservato e meno “plateale e neotenico” nel dare affetto: forse quando stai male se ne sta buono in disparte pensando così di aiutarti o perchè non sa come gestire la situazione in altro modo.
quando andavo a cavallo mi era capitato di affezionarmi ad un cavallo che però non amava fare dressage (cosa che io amavo molto) e amava fare concorsi di salto ostacoli (odiavo sia saltare che fare concorsi)…e nonostante lo adorassi e lui adorasse me (se non ti adorava lui ti sbatteva giù dalla sella con una sgroppata e se resistevi continuava fino a mandarti giù e provocarti come minimo un gran mal di schiena, infatti era stato veduto dalla proprietaria perchè giudicato intrattabile perfino sotto psicofarmaci, ed era un cavallo che aveva vinto gare di morfologia e concorsi quindi non è che venisse venduto con leggerezza, però era giudicato intrattabile e ingestibile quando con me era dolcissimo e affidabile tanto che x prepararlo non lo levavo nemmeno e l’ho anche fatto saltare guidandolo senza morso ne redini ne nulla sul muso) mi veniva spesso voglia di incavolarmi quando faceva il pigro in dressage poichè la cosa non lo emozionava (mentre altri cavalli che ho montato addestrati x il dressage o dotati x esso erano x me molto + piacevoli da montare, ma in italia non è facile trovarne nei maneggi..)…quindi so cosa vuol dire ritrovarsi con un animale a cui vuoi tutto il bene del mondo ma che ha un carattere molto diverso da quello che ci aspettavamo e che speravamo avesse e che si rifiuta di fare decentemente le cose che nella nostra testa speravamo di poter fare con lui..ma ciò non toglie che ti voglia bene a lui e lui a te, è solo un po’ meno espansivo della media dei cani nel dimostrarlo..
la mia tessi rispecchia in buona parte le mie aspettative/desideri riguardo al carattere, ma speravo che prendesse di + il tipico carattere pitbullesco felice di interagire con tutti gli umani anche sconosciuti, invece diventa appiccicosa espansiva e affettuosa solo dopo aver rivisto varie volte una stessa persona o se la persona sa come approcciarsi correttamente ai cani (E NON é UN PROBLEMA DI SOCIALIZZAZIONE O COMPORTAMENTALE: x anni mi sono incolpata ma poi ho scoperto che tutti i suoi fratellini erano così pur essendo stati allevati dopo i 60 giorni in modi diversi e anche il padre ha un po’ sto carattere ma c’è da dire che con chi conosce è dolcissimo e ha una salute invidiabile pur avendo 13 anni, e alla fine buona parte delle razze di cane hanno il medesimo atteggiamento di non istantanea confidenza con chi vedono x la prima volta che si approccia a loro in modo errato, siamo noi al giorno d’oggi, e molti pseudocinofili ci marciano, che cominciamo a ritenere ogni cane non a prova di idiota e da parchetto un cane problematico anche se è magari è pure un pastore del caucaso).
ANCHE A ME PIACCIONO CANI CHE MOSTRANO AFFETTO IN MODO MOLTO ESPANSIVO E DIRETTO E CHE SONO UN PO’ APPICCICOSI, come mi piacerebbe potermi rilassare se posto Tessy a prendere un aperitivo al posto che dover vigilare che il cameriere o i vicini di tavolo alticci non cerchino di pacioccarla impropriamente x poi spaventarsi se reagisce con una nasata (dopo aver dato altri segnali che mai nessuno coglie, non colgono manco quando dico NON TOCCATELA E NON GUARDATELA NEGLI OCCHI…la risposta tipica è “io ho avuto cani”, seguita da uno spavento x la nasata e dalla richiesta aggressiva di metterle la museruola in quanto cane feroce..a volte le metto il collare truzzo a punte proprio x evitare che la gente provi ad avvicinarla senza permesso..)…quindi capisco cosa provi tu trovandoti un cane simpaticissimo ma non facile da educare (non venera i bocconcini e non gli piacciono molto i giocattoli, in pratica il 90% degli educatori non può aiutarti perchè sa lavorare solo con quei 2 strumenti)e e che mostra comportamenti idesiderati solo lontano dal campo (cosa probabilmente normale se lui abbaia agli altri cani x territorialità: sia la mia che una sua sorellastra molto + amichevole con i cani cambiano molto se le porti attorno alle loro case o invece distanti da casa e se sono in coppia diventano un associazione a delinquere quando la mia da sola in generale è molto ubbidiente se non perde la testa x il predatorio o simili, in genere + ci si allontana da casa + gli altri cani vengono ignorati passando dall’abbaiare a tutti del davanti alla porta ad ignorare anche i cani che sfidano che succede a circa 1km scarso da casa x la mia…magari non è questo il problema del tuo, che comunque sembra che tu abbia già risolto creativamente con il deodorante, ma se dovesse ripresentarsi mi sa che l’unica è portare l’educatore/addestratore in giro con te un po’ di volte nelle zone in cui solitamente si presenta il comportamento, al campo è impossibile risolvere un problema che non si presenta!) e diverso da come a te in linea di massima sarebbe piaciuto il carattere di un cane: chi adora i levrieri potrà amare un boxer ma forse non impazzirà di gioia x la sua esuberanza e rudezza di approcci gioiosi e chi ama i boxer giudicherà un levriero forse un po’ freddino o inibito emotivamente (soprattutto se non abituato al linguaggio del corpo dei levrieri ma a manifestazioni assai + palesi dei vari stati d’animo e dell’affetto)…..
probabilmente Oscar mostra il suo affetto con piccoli segnali poco percepibili ad un occhio non allenato e che aveva in testa un cane come un golden..ma non è poi da molto che convivete, pian piano imparerai ad apprezzare un suo lieve scodinzolio, uno sguardo dato di sottecchi x vedere dove sei mentre si fa la siesta postprandiale, una nasatina data in segno di stima ecc..
Che bella storia, mi hai commossa…