di DAVIDE BELTRAME – Notizia decisamente di colore (e non siate maliziosi nel pensare a quale colore…) quella uscita in questi giorni su Repubblica.it riguardante la costituzione di una “task force” dei vigili di Bari per contrastare il fenomeno delle cacche non raccolte dai proprietari. A fare coppia con questo intervento deciso del Comune, il fatto che la pena per “cacca non raccolta” nel comune di Bari ammonti a 300 euro…ma questo già da prima, non è una novità collegata all’introduzione della task force in questione
La notizia di per sé non è niente di trascendentale, sappiamo tutti benissimo come purtroppo un vasto numero di proprietari lasci allegramente i bisogni del proprio cane a decorare le strade, causando poi momenti poco piacevoli anche a chi invece le cacche le raccoglie, ma si sente osservato o direttamente insultato da sciure e sciuri che si sfogano su chiunque passi di li con un cane: le testimonianze di chi si sente dire “cani di m…, sporcano sempre e voi non pulite mai” ancora mentre il cane sta facendo i bisogni e lui è già pronto col suo sacchettino in mano sono quasi all’ordine del giorno. Ben venga quindi qualsiasi misura che possa aiutare a diminuire il fenomeno…ed è qui che mi sono sorte spontanee alcune domande.
Prima di tutto: davvero è necessario creare una sorta di squadra “dedicata” ? Non basterebbe il normale pattugliamento della città per scovare anche i proprietari incivili?
Sembrerebbe di no, se consideriamo che in un altro articolo uscito proprio oggi dove viene approfondito il tema, viene spiegato come i vigili debbano anche riprendere il proprietario in modo da avere la prova video della mancata raccolta ed evitare contestazioni, ricorsi e quant’altro. Quest’ultimo articolo è anche ciò che mi ha fatto inserire la parte relativa a “James Bond” nel titolo di questo pezzo, perchè se leggeste l’articolo di Repubblica senza sapere il tema, probabilmente pensereste che parli di qualche operazione anti-mafia o similari.
Secondo punto: se il sindaco ha sentito la necessità di dedicare delle risorse solo a questo fenomeno, evidentemente è l’ennesima dimostrazione di come il solo effetto deterrente non sia sufficiente. L’importo di 300 euro per la multa infatti è già in vigore da tempo, ma ovviamente è inutile aumentare le multe a dismisura se poi non si fa nulla per cogliere sul fatto gli “sporcaccioni”; del resto lo scorso anno sono state aumentate di molto anche le multe relative ai rifiuti (umani) lasciati per strada, eppure non mi sembra che d’improvviso le vie italiane siano diventate linde e splendenti.
Curiosità: sul tema dell’importo della multa due anni fa il sindaco aveva alzato la sanzioen da 50 a 300 euro, ma secondo l’allora comandante dei vigili l’importo era già quello, in un articolo sulla gazzetta del mezzogiorno si può trovare un resoconto che fa sorridere amaro sull’ennesima questione burocratica italiana.
Veniamo al terzo punto, che è quello dolente: a Bari la “guerra alle cacche” sembra andare avanti da tempo: già poco meno di due anni fa sempre Repubblica pubblicava un articolo raccontando come i vigili si appostassero per cogliere sul fatto chi non raccoglieva. E già all’epoca si parlava di un bel numero di agenti dedicati alla cosa, in un articolo ne venivano conteggiati 34, in un altro 28 ispettori ambientali più i vigili urbani.
E’ curioso notare una certa somiglianza tra i toni del 2015:
E quelli di quest’anno:
Ora, se più o meno due anni dopo siamo punto e capo…qualcosa non ha funzionato per il verso giusto. Anche perchè in un articolo sempre del 2015 si parlava di “una media di 4 multe al giorno”, numeri che lasciavano presagire quindi un buon successo dell’operazione e che farebbero pensare, visto anche l’importo delle multe, a una diminuzione del fenomeno…soprattutto sapendo che c’era davvero qualcuno che controllava, perchè è inevitabile che se senti raccontare che la sciura Gina ha davvero preso la multa, magari stai un po’ più attento anche tu che fino al giorno prima pensavi “va beh ma tanto non c’è nessuno a farle, ‘ste multe”.
Invece, due anni dopo, a quanto pare siamo punto e a capo, di nuovo con le task force…e di nuovo con “grande successo” dichiarato nei primi giorni, tant’è che nel già citato articolo di oggi su Repubblica si parla di 10 multe comminate in un paio di giorni.
Ecco, non so a voi ma a me leggendo questi due estratti è subito tornata alla mente la famosa immagine della moltiplicazione degli alani sui giornali, che gira ormia da diverso tempo sul web e che riporto qui. Vero, siamo a una media di 5 multe al giorno contro 4, però dopo due anni di mega-multe e super-controlli, se la media multe non è diminuita ma anzi è aumentata, qualcosa non torna…come del resto evidenziava lo stesso giornalista di Repubblica nel primo pezzo che ho linkato ad inzio articolo e che veniva chiuso così:
Solo che…due anni fa c’era già anche la tanto decantata “task force” e quant’altro. Ops.
Sinceramente, se alla lettura del primo articolo il mio pensiero era stato “fanno benissimo, anche se non vedo perchè dovrebbe essere un’eccezione e perchè debbano formare una squadra apposta…dovrebbero già fare i controlli e le multe in modo costante, è l’unico modo sensato per pensare di poter ridurre il fenomeno!”, dopo aver cercato un po’ e aver scoperto che in realtà viene semplicemente riproposta una cosa che già era stata fatta, l’impressione è più quella di una misura più mediatica-politica, unita magari alla necessità di fare un po’ cassa per il comune.
Perchè se il controllo fosse davvero costante, non servirebbero nemmeno le multe astronomiche: basterebbe una sanzione da 50 euro ma multando tutti quelli che davvero non raccolgono, per rimpinguare notevolmente le casse di quasi qualsiasi comune.
Invece la “misura eccezionale” riproposta praticamente identica due anni dopo fa pensare che il controllo serrato sia un’eccezione che va pian piano a spegnersi contribuendo così a far tornare la situazione esattamente come prima, e sembra che il Comune preferisca fare cassa sul momento ma poi riportare tutto come prima.
Così ci sono situazioni come questa:
Così, anche chi raccoglie sempre viene equiparato a chi invece lascia che le strade si riducano in questo modo, facendosi un notevole sangue marcio.
Magari invece di pensare a task force, annunci roboanti, test del DNA sulle cacche (altra notizia che ogni tot mesi torna alla ribalta in varie città), facciamo sì che il controllo sia costante e duraturo. Altrimenti, nel 2019 leggeremo di nuovo che a Bari verrà istituito il commando speciale anticacca.