di DINO ZAMBONI – Il freddo quando vivi con un Hovawart è un concetto relativo e plasmabile.
È il benvenuto perché la funzione termoregolatrice della folta pelliccia (nel caso di Omero nerofocata) sicuramente è più efficace con il freddo pungente invernale che col caldo afoso estivo.
Il freddo è anche un’effimera apparizione perché dormendo in casa la fine della muta non arriva mai; di conseguenza il freddo è privo di benefici domestici: il vostro pavimento non cesserà di essere un incrocio tra parquet e moquette!
Il freddo per il tuo Hovawart è insopportabile quando ti precede alla porta con la voglia di entrare in casa e perpetrare svariati furti alimentari, preferibilmente con la tecnica del camaleonte (cioè immobile ad altezza tavolo, che salirci fa maleducazione, allungando repentinamente la lingua a raggiungere qualunque piatto).
Il freddo d’altro canto è sopportabilissimo quando gli viene voglia di un giretto in cortile e verso mezzanotte simula un’abbaiatina sospettosa per poter uscire a dare una controllata al cortile.
Il freddo con un Hovy è contraddittorio: può tornarti comodo(se ghiaccia in giro non c’è fango e le cacche del giorno prima in giardino sono semplici da raccogliere e quasi inodore ) o scomodo (se nevica casa tua sarà un presepe con spruzzata di neve, laghetti e fanghiglia).
Il freddo è aggregante: mentre metti gli addobbi natalizi non sarai mai solo, il tuo Hovawart sarà felice di seguirti passo passo e aiutarti ad aprire gli scatoloni; tuttavia il freddo rispetta la tua privacy: quando di sera fai una passeggiata col tuo cane i marciapiedi saranno deserti.
Se vivi con un Hovawart il freddo è come la scatola di cioccolatini di Forrest Gump: non sai mai cosa ti capita!
Vuoi partecipare anche tu al “quasi-concorso” natalizio “Freddo cane”? Invia il tuo scritto a tipresentoilcane@gmail.com!
