sabato 7 Giugno 2025

I cani di razza hanno il palato nero?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Quando ho iniziato a pensare a questa rubrica, preparandomi il mio piccolo elenco di argomenti da trattare, non ci ho neppure inserito questa antichissima “cugginata”, perché la ritenevo morta e sepolta da secoli.
Invece, puntuale come un orologio, un paio di giorni fa arriva la “sciura Maria” di turno a spiegarmi orgogliosa che il suo Boby (sinceramente non pensavo neppure che esistessero ancora cani di nome Boby!) era un incrocio tra un robermann (sic) e uno spinoncino…ma nonostante questo era “di razza pura, perché, vede? Ha il palato nero!” (affermazione accompagnata da rapida presa di mandibole e da repentino allargamento delle fauci di Boby, che non faceva una piega. Il che mi fa supporre che la signora usi spalancare la bocca del proprio cane ogni qualvolta un passante si fermi a fargli una coccola, per mostrargli il “marchio di qualità”).
Di fronte a questa fiera certezza non ho osato profferire verbo: mi sono limitata a un sorrisino di circostanza.
D’altronde Boby & signora non erano in cerca di consigli cinofili; erano solo una coppia incontrata per strada che si intratteneva con me a causa della mia perniciosa attrazione verso chiunque abbia quattro zampe e una coda.
In altre parole, li avevo semplicemente incrociati e mi ero abbassata a fare un veloce “pat pat” al cagnolone (come mi viene spontaneo fare ogni volta che incrocio un cane), senza immaginare che avrei dato la stura a cotanta conferenza!
Inutile specificare che Boby non aveva granché nè del “robermann”, né dello spinone: era un simpatico meticcio di buon carattere che – se proprio fossi costretta sotto tortura a dire che somiglia a qualcosa – potrei forse definire “un simil-labrador a pelo duro”.
Ma labrador nero, eh!
Perché Boby ha il mantello nerissimo, occhi nerissimi e perfino mucose boccali così pigmentate che tutti i “robermann” (e forse anche i…dottweiler) del mondo farebbero carte false per averle così.
Boby, insomma, è un vero concentrato di melanina e il suo palato, per forza di cose, è nero come il carbone: il che, però, non lo rende assolutamente un cane di razza.
Non ho idea di come e quando sia nata questa leggenda: forse in ambiente contadino, dove si è sempre ricercata (specie nelle mucche) una pigmentazione più scura possibile, perché effettivamente la depigmentazione può essere sintomo di serie patologie.
Quindi è probabile che agli albori dell’allevamento zootecnico si selezionassero in purezza solo mucche col palato nero e che per estensione (magari un po’ fantasiosa) ci si sia allargati anche ai cani con l’equ a z i o n e “palato nero = razza pura”.
Ma in realtà “palato nero” significa solo “tanta melanina”: tant’è vero che Boby è dichiaratamente un incrocio.
A questo punto non c’è molto da aggiungere: tutti i cani ben pigmentati – dal megacampione selezionatissimo al “cane macedonia” più meticciato del West – hanno il palato nero!
Ma approfitto delle poche righe che mi restano per sottolineare anche la seconda “cugginata” della padrona di Boby: infatti l’incrocio tra due cani di razza pura (fossero anche razze “vere” e non inventate di sana pianta come il robermann e lo spinoncino) non dà un cane “doppiamente di razza”, ma un cane senza razza.
Certo, rispetto al frutto di mille generazioni di incroci tutti diversi potrà avere un aspetto più gradevole: e sarà un po’ “meno meticcio” anche dal punto di vista caratteriale, perché è probabile che la selezione avvenuta sui genitori si faccia sentire e che quindi il cane manifesti alcune caratteristiche tipiche delle due razze da cui deriva.
Ma questo sarà un bene o un male?
A giudicare dal numero di “esperimenti” che si fanno in materia (specialmente tra i cacciatori e nell’ambiente dell’agility…ma non solo!) sembra che la maggior parte dei proprietari pensi: “incrocio è bello”.
Ma anche questa è – almeno in parte – una grossa (e pericolosa) “cugginata”.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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8 Commenti

  1. Perchè, quella di tirare via l’ultimissimo pelo della coda al Pastore Tedesco per renderlo meno vorace verso il cibo ma piu’ AGGGRESSSSIVO caratterialmente non l’avete mai sentita ? AHAHAAHAHAAH e che so’ le flange che si tolgono ai motorini 50 cc per farli superare i 45 km/h sanciti dal codice della strada !!!??? Ahahahaahahah

  2. Ma sai che non sapevo di questa equazione? Io, da piccolo, ne sentivo sempre un’altra….spessissimo, perché abitavo ad un primo piano che affacciava su dei giardinetti che erano il ritrovo di decine di cani e proprietari: “tranquillo, è buono…ha il palato nero!”; oppure, se era un cuccioletto, arrivava sempre chi diceva al proprietario: “ma ha controllato se ha il palato nero? Quelli sono più tranquilli”. Indimenticabile quella del cagnolino che sembrava voler uccidere tutti i cani del mondo e uno dei proprietari fa: “guardagli il palato, scommetto che non ha neanche una macchia nera!”….

  3. Ma quello non è ľunico modo per riconoscere il cane di razza, oggi un sciur mario mi ha detto che i cani di razza hanno la cocuzza in mezzo la testa! Ma ľosso interparietale ľhanno tutti i cani !!!! Una Cugginata con la c alta quanto la torre eiffel

  4. Guarda che su Answers Yahoo la teoria del palato nero nei cani di razza gira ancora. La ho letta anche un paio di settimane fa. Ed e’ riproposta spesso quando si parla dei cosiddetti cani di razza senza pedigree

  5. mi dispiace informarti che purtroppo ad oggi esistono cultori dell incrocio selzionato di incroci su incroci con la motivazione (siediti che é meglio) “”si hanno entrabi un carattere meraviglioso cosi se li accopiiamo i cuccioli avranno lo stesso carattere””….. evviva la genetica del cuggino XD

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