martedì 19 Marzo 2024

Gli spaccamaroni

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Ovvero: i minicani senza controllo (“tanto sono piiiicccoliiiii…che male possono fare?”), senza guinzaglio o con il flexi da centocinquanta metri circa, che vanno a scassare le palle, anche in modo aggressivo, ai cani più grandi.
E se poi rimediano una sgagnata, i cani grandi diventano “mostri”, “killer” e via cianciando.

Esperienza personale, che forse ho già raccontato: quando abitavo in Valbormida avevo una quasi-vicina di casa (abitava nel palazzo di fianco) pluri-yorkshire-munita.
Non mi ricordo se ne aveva quattro o cinque, comunque non usciva mai di casa senza averne almeno due (rigorosamente sciolti) che le zompettavano intorno, senza traccia di guinzaglio.
Trattavasi, ovviamente, di yorkshire immaginari, ovvero cani presumibilmente presi in negozio, di taglia all’incirca doppia rispetto a quella di un vero yorkie (diciamo sui 6-7 kg), comunque decisamente più piccoli della mia Snowwhite, meticciona di chilogrammi 26.
In quel groviglio di cose pelose e abbaiose non sono mai riuscita a distinguere un cane dall’altro, i maschi dalle femmine e così via: so, però, che almeno uno dei botoletti aveva la bella abitudine di partire lancia in resta quando io passavo con la mia cagnona al guinzaglio, e di urlarle BAUBAUBAUBAUBAUBAU a un millimetro dal muso.
Ma finché erano BAUBAUBAU, la Snow mi guardava con l’occhio languido  (“Ehi, capo, non è che per caso posso mangiarmelo, eh?”), io le dicevo “NO!”, lei sbuffava e lasciava perdere.
La Sciuramaria quasi-vicina ogni volta  guardava la scena e ridacchiava: “Eh, vede com’è coraggioso? Non ha paura dei cani grandi!”.
Io avevo già provato a dirle un paio di volte che il suo cane non era “coraggioso”, ma era un’emerita testa di cactus aggressiva e che prima o poi sarebbe finita male.
Lei rispondeva immancabilmente: “Ma è così piiiicccoloooooo! E al guinzaglio non vuole starci! Non gli piace!”…e quando una Sciuramaria ti risponde così, è meglio che ti rassegni.  Tanto non è cosa.

Un giorno, però, invece di limitarsi al BAUBAUBAU, il quasi-yorkie partì deciso e azzannò con grandissima decisione una zampa della mia cagna (più in alto non arrivava): al che la Snow non stette a chiedere alcun permesso e fece – sacrosantemente – CHOMP.
Intanto che lei faceva “CHOMP” io stavo già urlando “SPUTA!”  (no, non mi venne di dire “lascia”: ebbi la stessa reazione di quando ingurgitava cacche e schifezze varie per strada, tanto mi stava simpatico quel cagnetto. E vi assicuro che per far diventare antipatico a ME un cane, ce ne vuole!) e la Sciuramaria stava già urlando “AHHHH!!! LO AMMAZZZAAAAAAA!!!”
La Snow, che era una cana obbedientissima, fece immediatamente “sput” (anche se palesemente a malincuore) e l’unico risultato fu uno pseudo-yorkie sbavatissimo, ma assolutamente sano e salvo, che non avendo imparato un accidenti dall’esperienza era già pronto a ripartire all’attacco: solo che venne preso immediatamente in braccio dalla Sciuramaria in piena crisi isterica (“Oddiooooo!!!  Amoremioooo!!! Ti ha fatto male quel BRUTTO CAGNACCIO?”), che corse  verso casa col tesorino stretto al cuore e che, dal giorno dopo, cominciò a lanciare strali contro la mia cagna (urlacchiando, per esempio: “ATTENTOCHEMORDE!” ai bambini che si chinavano per accarezzarla).
Alla fine ne sortì una clamorosa piazzata della sottoscritta, che disse in un colpo solo alla Sciuramaria tutto quello che pensava di lei, dei suoi cani e del suo modo di gestirli: dopodiché “attentochemorde” avrebbe voluto dirlo probabilmente di ME, e non più della Snow…ma scelse la via dell’Offesa a Morte Che Ti Toglie il Saluto, scelta molto apprezzata dalla sottoscritta. E da allora, almeno nel giardino pubblico comune ai nostri due palazzi, i suoi cani li tenne al guinzaglio: anche l’attaccabrighe, che “gli piacesse” o meno.

Altra scena simile, ieri sera: però con me in veste di spettatrice.
Vado a comprare le sigarette, esco dal tabaccaio e vedo un signore col suo rottweiler al guinzaglio. Lo conosco solo di vista, ma ho già notato con piacere che il suo cane è tranquillissimo e perfettamente sotto controllo.
I due sono fermi al semaforo, il cane seduto al fianco dell’umano in attesa del verde, quando ti arriva a mille all’ora un minibotolo libero & sciolto che parte all’arrembaggio: BAUBAUBAUBAU!!!
Il rott lo guarda perplesso per un po’, poi gli fa GRRRRRRRRRRRRRRRRR con tutta la dentiera spianata. Il piccoletto resta brasato (assolutamente illeso, visto che non è stato neanche sfiorato, ma immobile e zitto).
Nel contempo sopraggiunge trafelato l’umano del botolo, prende in braccio il suo cane (che appena preso in braccio riprende coraggio e ricomincia a inveire: BAUBAUBAUBAU!!!) e pianta su una filippica all’umano del rott, dicendogli che ha un cane killer e che “quei cani lì devono avere la museruola!” , con  minaccia finale di denunciarlo (per cosa, poi? Per il reato di  ringhio? Non mi risulta che esista).
Contemporaneamente il deficiente rinforza a tutto spiano il suo cagnetto, coprendolo di carezze e baci (così, se mai avesse imparato un minimo di lezione, la disimpara subito).

Non ho seguito il resto della discussione. Sono filata a casa veloce veloce, perché sapevo già che, se avessi aperto bocca, mi sarei beccata  il “leisifacciagliaffaraccisuoi” che mi sono già fatta rifilare in altre occasioni…e non del tutto a torto, lo ammetto.
Però mi dite come si fa a non pensare – almeno – un clamoroso CRETINO tutto maiuscolo e grassetto, rivolto al proprietario del cagnetto?
Ci si può trattenere dal dirlo, questo sì: ma pensarlo è proprio automatico.
Perché i cani vanno controllati.
TUTTI! Piccoli, medi o immani che siano.
Un cane piccolo lasciato allo sbaraglio (specie se è anche scarsamente – o per nulla – socializzato, e conseguentemente aggressivo) è un pericolo per sé e per gli altri.
Per sé, visto che va costantemente  in cerca di rogne e che prima o poi è inevitabile che le trovi. Per gli altri, perché le cronache sono piene di umani che si sono fatti mordere anche seriamente tentando di impedire a un cagnone di mangiarsi il botoletto spaccamaroni.

Ergo, ecco un po’ di consigli pratici (che non verranno seguiti, lo so: ma uno ci prova, non si sa mai):

1 – Non create cagnetti spaccamaroni.
Perché non è che nascano così, eh?
Non raccontiamoci palle sulle razze piccole “spaccamaroni per DNA”, perché non ne esistono.
Il cagnetto isterico e aggressivo è – quasi immancabilmente – il risultato di un’educazione (anzi, di una MALeducazione) iperpermissiva (“ma dai, lascialo fare, è così piiiicccolo!”) unita a iperprotettività quando il cane è cucciolo (“lasciarlo giocare con quel MOSTRO?!? Non ci penso nemmeno! Gli farebbe del male!”), che si trasforma in noncuranza totale quando il cane diventa adulto, sì, ma è sempre alto due mele o poco più, come i Puffi.
SE  al cucciolo di piccola taglia fosse permesso di giocare, di rapportarsi con gli altri cani e di imparare da loro il galateo canino (visto che anche i cani grandi hanno il massimo rispetto per i cuccioli, se sono equilibrati: e per saperlo basta chiederlo al loro umano), da adulto diventerebbe un piccolo cane educato e civile, e non un piccolo Don Chisciotte che si scaglia a testa bassa contro qualsiasi mulino a vento, anche quello che pesa dodici volte più di lui.

2 – Se avete già creato un cagnetto spaccamaroni, tenetelo al guinzaglio. O almeno accertatevi di averlo sempre e comunque sotto controllo.
Insegnategli il richiamo, pretendete che vi cammini al piede, esigete che si blocchi al vostro ordine e che non parta all’arrembaggio contro gli altri cani. Perchè una sfida è una sfida, anche se arriva da un tappetto: e soprattutto, un morso è un morso.
Io ne ho beccato uno da uno yorkshire e vi assicuro che FA MALE: figuriamoci se un altro cane può sopportare di essere masticato senza reagire.

3 – Se avete un cagnetto spaccamaroni, gli avete permesso di spaccarli a un cane grosso e la cosa è finita male, non prendetevela col cane grosso né con l’umano del cane grosso, ma solo con voi stessi.
Siete stati VOI la sola ed unica causa delle ferite (o peggio) che il vostro piccolo amico ha ricevuto.
Siete stati pessimi proprietari di cane, non siete stati capaci di amare il vostro cane nel modo giusto, vi siete bullati come veri e propri imbecilli perché “era tanto coraggioso e non aveva paura di nessuno”, senza pensare che i neanche i cani grandi avrebbero avuto paura di lui.
E i cani grandi possono essere anche dei santi (anzi, di solito lo sono, perché altrimenti di cagnetti fatti a fettine ce ne sarebbero duecento al giorno), ma anche la loro pazienza ha un limite.
Quello da denunciare non è il proprietario di rottweiler che gira senza museruola perché un cane tranquillissimo, buonissimo e perfettamente controllato: in galera dovreste finirci siete VOI, per manifesta incapacità di  usare il cervello.
E se è vero che neppure il reato di deficienza totale esiste, è anche vero che dovrebbero inventarlo al più presto.
Perché poi, a farne le spese, sono i cani. Quello piccolo, rimasto seriamente ferito o addirittura ucciso, e  quello grande, che sarà additato come “killer” ed evitato come la peste quando in realtà ha fatto semplicemente un gesto di sacrosanta e legittimissima difesa.

Insomma: i cani piccoli, dannazione, SOCIALIZZATELI COME DIO COMANDA, oppure teneteli al guinzaglio.
Che di spaccamaroni sciolti, con umani che poi vogliono pure aver ragione, non se ne può proprio più.

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50 Commenti

  1. Patrizia le hai dato un’ottima e giusta risposta. Inoltre, come hai specificato, tenevi il cane al guinzaglio. Ho avuto e ho tuttora un cagnetto di piccola taglia e so che spesso più sono piccoli, più sono provocatori…..

  2. E’ passato del tempo da questo articolo, ma mi ha fatto venire in mente un episodio che ho vissuto con il mio primo vero cane: un alano merle che ho adottato all’età di 7aa.
    Una mattina d’inverno lo porto a passeggio e trovo al ritorno, nella piazzetta del paese (erano le 6 del mattino e ci saranno stati 5° sotto 0) una sciura con due yorky che pascolavano liberamente, uno con il cappottino giallo e uno con il cappottino rosso. Quello con il cappottino giallo abbaiando come solo loro sanno fare, si avventa conrtro il mio Scooby che, dall’alto, lo guarda perplesso. Questo continua ad abbaiargli sotto il muso e a un certo punto scooby abbassa il muso e… lo prende in bocca tutto intero! Usciva dalla sua bocca solo una zampetta e un pezzettino di cappottino giallo.
    Io mi sono spaventata un sacco e ho iniziato a dare coltpi sulla testa di Scooby dicendo: “sputa, sputa” cosa che lui ha fatto, chiaramente: il cagnetto è caduto dalla sua bocca a terra ed è tornato velocissimamente dalla sua proprietaria, la quale fino a quel momento, forse anche lei per lo spavento, non si era mossa di una virgola. Il cagnetto sembrava non avesse patito nulla, se non un grande spavento, ma la sciura, ripresasi, ha voluto i miei dati e ha voluto sapere se io fossi assicurata (naturalmente si) nel caso fosse successo qualcosa. Io le ho detto che la mia assicurazione copriva qualsiasi danno facesse il mio cane, ma che non se ne approfittasse, perchè il mio cane era al guinzaglio, mentre il suo no, e se faceva qualcosa di scorretto non avrei esitato un attimo a denunciarla.
    Non l’ho più sentita, e da quel giorno durante le passeggiate mattutine, i suoi cagnetti li ho sempre visti al guinzaglio.

  3. sono qui al computer che me la rido di gusto!!!! Mi avete fatto venire in mente tutte le vicende che io ed i miei pit abbiamo passato… Ma quanta gente imbecille c’è al mondo. Poi tra l’altro avendo pit bull potete immaginare… va beh in ogni caso l’ultima stamattina in un prato sopra casa mia, facevo una camminata tranquilla con una delle mie femmine quando sbuca (da non so dove) un cane che giuro assomigliava ad un topolino, ringhiando con tutti i denti e gonfiandosi come un riccio… La mia Maka mi guarda esterefatta, il cane si avvicina ed io raccomando alla mia di star tranquilla, cosa che ha fatto egregiamente. Dopo poco vedo una signora di circa 60 anni che corre verso di me e m’inveisce contro, perché secondo lei il mio cane era fuori legge ecc ecc… da manicomio mi sembrava di essere piombata in una realtà parallela popolata da deficienti patentati, umani e canidi… Notare che Maka nemmeno si è mossa, gli ha solo intimato con un ringhio di stare al suo posto. La mia risposta: Signora carissima, il mio cane non è fuorilegge, LE PERSONE IGNORANTI COME LEI DOVREBBERO ESSER MESSE FUORI LEGGE: SI RIPRENDA IL SUO TOPO E SCOMPAIA NELLO STESSO MODO CON CUI E’ APPARSA. Ci tengo cmq a precisareche non ce l’ho col cane ma con l’ignoranza delle persone. E questa è solo l’ultima di una lunga serie. I miei cani sono socializzati ed abituati a stare con altri cani anche dello stesso sesso, ci tengo molto a questo visto, purtroppo, la pessima reputazione di cui godono!!!!! Un saluto a tutti voi ed ai vostri amici a quattro zampe!!!!!!

    • HAHAHA!! Guarda che anche io ho avuto il problema ” topo”Ma in un area cani dove ho visto i miei cani( setter) fermare quasi a pancia a terre un qualcosa che io non vedevo.Ma non lo vedevo non perché fisicamente non lo vedevo, ma perché cercavo un animale da fermare…invce…un cane-TOPO che i miei hanno preso da vedo per un topo.Per fortuna i cani da ferma si fermano:-) quindi ha fatto in tempo ad agganciare i guinzagli e dare spazio alla signora molto rosa con il cane -topo….una paura pero….

  4. bell’articolo, veritiero. Poveri Yorkie, poveri Chihuahua, con una nomea che non meritano! Ho avuto questa e quello, cagnetti fantastici, cacciatori di topi incredibili,anche Geremia, il Chihuahua, o meglio Topermann, un cosetto di poco più di un kilo, che arrivava col sorcio in bocca, tutto contento.Erano dolcissimi con tutti. Per avere il cane ci vorrebbe il patentino.

      • la mia yorkie si chiamava Bronte, o Bi. Aveva 11 anni quando dovetti ricoverarmi con un inizio di diabete, era febbraio, la notte la temperaTURA SCESE A -2°, Lei per aspettarmi non rientrò in casa e la trovaromno la mattina dopo, morta. Topermann è una definizione di Valeria Rossi per cani micro di razza non proprio purissima, Il mio “chihuahua”, o “techichi”, o Topermann Geremia Lettiga, in onore di un personaggio di Alan Ford e perchè se lo lasciavo si lasciava andare a vere e proprie geremiadi. Se mai ne avrò un altro lo chiamerò Topermann, maschio o femmina che sia, così sarò il tuo idolo! 😀

        • P.S. A causa di un suo malcostume, quello di accoppiarsi con tutte lke cagnette che andavano in calore, costringendomi a sterilizzarle, il suo soprannome era…ehm…non so se posso…Sperman!

        • Topermann non è una definizione mia: è di Denis Ferretti. A me piace da morire e quindi ne faccio uso ed abuso, ma non l’ho inventata io A Cesare quel che è di Cesare! 🙂

  5. Vivo in un paese, e c’è l’abitudine di lasciare che i cani possano andare in giro come piace a loro. Però son tutti canetti di taglia medio piccola, le poche volte che si vedono cani grossi in giro da soli sono cani scappati e/o persi.

    Non che mi diano fastidio, anzi, son cani che sanno stare al mondo, non sono attaccabrighe, per la maggior parte si fanno gli affari loro, qualcuno invece ormai ha fatto amicizia con i miei, vengono a salutare e a volte ci seguono in passeggiata.

    Tutti tranne una, una canetta che invece aggredisce gli altri cani, rincorre le biciclette, motorini… insomma insopportabile! Ma i padroni son peggio, quindi alla fine sta povera cagnolina mi fa pena e non rabbia.
    Una volta ci ha presi alla sprovvista, non l’avevo vista arrivare e, complice l’asfalto bagnato, quando è arrivata e miei si son girati per difendersi mi son trovato per terra… una culata che la metà bastava! Il vaso era colmo e sono andato, tutto dolorante, dai padroni a dire che non se ne poteva più… la risposta fu:”Cosa devo farci? La porto dal Veterinario a farle fare la puntura?”

    Mi ci sono voluti 10 secondi per riprendermi da una risposta del genere, non che mi abbia chiesto se m’ero fatto male, non una scusa… semplicemente quella stupida risposta.

    Vabbè, tralascio le mie risposte per non essere bannato :S:S

    • Precisazione: non è che sono favorevole che i cani possano andare in giro da soli per il paese, le cacche non se le raccolgono e poi mi tocca sentire le critiche delle persone quando capita che la facciano i miei, anche se poi la raccolgo con il sacchetto :S

      Però, in effetti, son cani ben socializzati e tranquilli… almeno la maggior parte lo è.

  6. il mio lascia stare quelli che arrivano a fine corsa guinzaglio e abbaiano e ringhiano, forse li considera troppo disturbati, ma se la prende a volte con quelli che hanno la coda alta che fa microscodinzolamenti veloci, che si avvicinano ad arti eretti testa alta, annusano insistentemente e non si preoccupano di farsi annusare, e lanciano secondo me involontari gesti di sfide, con questi devo richiamare il mio perché se insistono poi “gli dice qualcosa”.
    La coda alta vibrante vuol dire eccitazione, ma secondo me vuole anche dire “che bello ho incontrato questo giocattolino e lo ho a mia disposizione, gli posso fare quello che voglio”.
    Comunque, standing ovation per l’articolo 🙂

  7. Standing ovation anche da parte mia, di cuore proprio!
    Anni fa la mia femmina di golden (FEMMINA DI GOLDEN ho detto!!!) dopo anni di provocazioni e baubaubaubau davanti al muso da parte di una sorta di pinscher, sempre libera per il quartiere, riuscì finalmente ad agguantarla. La pinscherina quella volta calcolò male le distanze…risultato: 15 punti sulla gola, quasi ammazzata. Si finì per avvocati ma noi eravamo al guinzaglio e loro no e questo semplicemente pose fine alla questione. La sciuramaria proprietaria del pinscher aveva avuto prima anche un pastore tedesco che al parco mordeva i bambini sulle altalene e quindi l’aveva dato via e si era presa il pinscher…ho detto tutto…

  8. Quando passeggio col mio pastore tedesco spesso incontriamo una minuscola palla di pelo bianco che arriva sciolto e di corsa contro il mio abbaiandogli e talvolta ringhiandogli naso a naso; Bobi a quel punto lo guarda facendo millecinquecento segnali calmanti e poi mi guarda con aria “annamocene và!” Quella volta che ne beccherà uno più incazzoso del mio o semplicemente il mio tra qualche tempo (ora ha un anno e mezzo e non è un gran attaccabrighe ancora)una lezioncina gratis credo ci scapperà!!

  9. Il problema di questi cani è che, nella maggior parte dei casi, sono straviziati e umanizzati fino all’esasperazione. Spesso sono preda di signore impellicciate che li umiliano con magliettine da 100 euro e li portano a spasso con la stessa forma mentis con cui ci si munisce di una borsa firmata (non so se mi sta più sulle scatole questa tipologia di proprietario o il tamarro col pit bull).
    “Mai slegare un cane in un contesto urbano” dovrebbe essere la prima legge da imparare quando si compra un cane, di qualsiasi taglia o razza: oltre a litigare coi suoi simili (che spesso è il male minore: raramente la disputa finisce in tragedia) potrebbe essere investito, potrebbe far cadere qualche ragazzino con lo scooter o qualche ciclista.
    Il mio PT è ancora nella fase “piccolo spaccamaroni” (ha 5 mesi), ma ho messo subito in chiaro con lui che le provocazioni ad altri cani non sono da me gradite (in sala d’attesa del veterinario gli ho fatto un bel cazziatone): come risultato adesso si limita ad annusare gli altri cani o ad ignorarli del tutto. Basta poco: se ce l’ho fatta io può farcela chiunque!

  10. Mi viene l’odio a pensarci… a Monaco, sul fiume Isar, stavo portando il mio cucciolone di 11 mesi di Cecoslovacco a fare un giro… c’erano altri cani ma quelli che vedevo erano tutti legati e pure lui era regolarmente al guinzaglio… mi avvicino un poco alla riva, e veniamo caricati da un BASSOTTO A PELO DURO… che arriva fin sotto Spettro. Spettro lo annusa, educato (perché lui ha vissuto due mesi con una Pinscherina adorabile e quindi SA trattare i cani piccoli), e questo piccolo testa di k… gli ringhia e Spettro risponde. Io lo tiro prontamente indietro, mentre ne stavo già dicendo (in inglese) di ogne alla padrona… Che ha cercato di chiamarlo indietro ma non è stata minimamente considerata…

    E questa voleva pure incazzarsi con me! Peccato che ha scelto la persona sbagliata. Gli urlato, incazzata, “KEEP YOUR DOG ON THE LEASH OR I FREE MINE!” e mi sono allontanata io, inveendo a quel punto in italiano…

  11. D’accordissimo e dispiaciuto per quel rott che è educatissimo anche io lo conosco di vista ma da quando abbiam preso la Zoe non riusciamo più ad incrociarlo!

  12. Nella mia città fortunatamente i micro-cani Don Chiscotte non ci sono. Pero’ l’abitudine qui e’ quella che “il cane sta bene in giardino, dove può correre finche’ vuole e quindi non serve portarlo fuori”; quasi nessun cane esce a camminare, gioca coi padroni, socializza con altri cani e umani (io esco almeno due ore al giorno a camminare in campagna coi cani… I più mi guardano male, del tipo ” quella non ha ben capito come si tengono i cani” -_-); questi cani poi vengono lasciati liberi nei giardini, privati si, ma senza alcuna recinzione, “tanto non scappano”, anche quando i proprietari sono fuori casa. Risultato? Escono e vanno dritti addosso ai miei cani, infastidendoli in tutti i modi possibili (specie cercando di montarle siccome femmine…). Ogni volta devo fermarmi, legare a un palo i miei cani, prendere il cane estraneo e andare a cercare i suoi padroni per riportarglielo. I quali padroni, molto gentilmente (quando li trovo, a volte scopri che sono usciti da tutto il giorno…) mi ringraziano con “lascia in pace il mio cane”, “esci da casa mia” “sono cani lascia che si arrangino tra loro” o, se va bene, “fuffi vieni qui” a un fuffi che non obbedirebbe nemmeno se il proprietario avesse una salsiccia in mano. Grazie a dio i cani mi piacciano troppo per poterà andare avanti a camminare lasciando che il cane di cotanto gentili persone si perda seguendomi…

  13. Grande articolo! giusto la settimana scorsa stavo “cazziando” una proprietaria di una piccola canetta spaccamaroni in città… ma… incredibile ma vero… mi dava ragione! O_o’

      • si alice, esattamente così… Le dicevo quello che era successo al cane senza saperlo, ma nn ci vuole un genio… sempre in braccio e tutte quelle cosucce che rendono un cane spaccamaroni… e lei mi diceva “si si, vero vero… già…” ma nn sembrava in grado di poter riprendere la situazione in mano 🙁

  14. Una volta ero in bici con la mia Akita – al mio fianco tranquilla, non tira e non si distrae. Cagnetto minuscolo con guinzaglio flexi, corre verso il centro della strada mentre io mi fermo. La proprietaria lo “ritira” e io sto per ripartire, ma l’idiota non blocca il guinzaglio ed ecco che mi ritrovo il topolino quasi sotto le ruote. Ho inchiodato, e per fortuna non l’ho preso, ma quella è partita a dirmene di tutti i colori perché non si va in bici con il cane. Cane che in tutto questo ha continuato ad essere zitta ed indifferente al mio fianco… ODIO!

  15. …e fintanto che a rompere è il microcane, se si becca un morso son fatti suoi.
    Quando invece a rompere è il bimbo a cui tutto è permesso e a cui non è mai toccato un sonoro sculaccione (perché i genitori di turno hanno letto su “BimbiSani&Belli” che altrimenti si rischia di traumatizzarlo…curioso parallelo, no??!) allora sì che sono dolori se il cane si permette di accennare una ringhiata quando il bimbo gli mette un dito in un occhio!

    l’accoppiata micro-cane-baubau + bimbo-adorabile ha la stessa potenza di una bomba atomica!

    • Non è che bisogna dar per forza uno sculaccione, e non è che chi non sculaccia i figli lo fa perchè ha letto “BimbiSanieBelli”.. Basta spiegare ai bambini che i cani non sono giocattoli e che meritano rispetto, e lo capiscono.. Non sono mica scemi! :/ e se nonostamte le raccomandazioni del genitore danno comunque fastidio al cane (cosa al quanto improbabile se c’è un’educazione dietro) basta allontanarli, senza per forza dare uno sculaccione o picchiarli.. Non ce l’ho con te, ma mi fa specie vedere come ben 9 persone siano d’accordo con quello che hai scritto, come a dire che la sculacciata è veramente educativa, tutti pronti a dire che i cani se vengono picchiati non capiscono, picchiare un cane non è educativo, e invece con un figlio si?! “curioso parallelo no”? (e si lo so che qualche volta potrà pure scappare sta sculacciata,
      ma se scappa è Perchè i genitori, o padroni, hanno perso la pazienza, certo non è che vanno “colpevolizzati” ma, di certo, non gli va fatta nemmeno una statua per questo…)

      P.s= ovviamente bellissimo articolo! 🙂

      • Michela, non credo che i “pollici su” fossero riferiti allo sculaccione, ma al fatto che molti genitori prima NON si pongono minimamente il problema di educare i bambini nei confronti dei cani, e poi ti fanno cazziatoni galattici se il tuo cane (“aggredito” dal pupo), si permette di fargli un minimo BAU. Mi è successo più volte, e ti assicuro che la tentazione di mollare uno sberlùn mi è venuta eccome. Non ai bimbi, però: ai genitori!

      • Michela, mi ricordo un giornalista sportivo che disse: “gli schemi di questo allenatore di calcio hanno un solo difetto: non prevedono la presenza dell’avversario!” 🙂
        Voleva dire che l’allenatore si perdeva in mille contorsionismi e arzigogoli, e non arrivava mai al dunque. Gli avversari segnavano un goal e lui continuava nelle sue elucubrazioni.Era l’ospite ideale di Gigi Marzullo: si faceva una domanda e si dava una risposta da solo! (cioè: se la cantava e se la suonava).
        Dunque Michela, sembra che tu voglia seguire le orme di questo allenatore. Non hai mai visto figli che nonostante gli sforzi educativi dei genitori ne combinano di tutti i colori? non hai mai visto bambini che allontanati da un giocattolo in un grande magazzino, o da un cane al giardino, cominciano ad urlare, dare calci, morsi…
        Eppure quei genitori sono dei bravi genitori! Genitori ai quali nemmeno SOS-Tata muoverebbe un appunto! 🙂 Disposti a dare tutte le spiegazioni e compiere qualsiasi sovraumano sforzo educativo.
        Poi c’è un altro tipo di genitori. Quelli che…..due + due fa sempre quattro. “Il bimbo fa qualcosa che non va bene, ma io che sono un probo cittadino e un bravo genitore, glielo spiego ed il bambino capisce”…”Caro Gigetto, il cane non è un pupazzo e merita rispetto. Ora che io, bravo genitore, te l’ho detto, tu l’hai capito”
        …a questo punto un sol grido nasce spontaneo: MA ‘NDO’ VIVI?
        Se tutto va per il meglio, si ottiene il risultato con due-parole-due e il bambino capisce tutto al volo. Ma ti assicuro che ci sono tanti genitori, mooooolto migliori di tanti altri che si vantano delle loro capacità educative, che dopo averle provate tutte si sono ritrovati un casa un piccolo tiranno! E a quel punto il sonoro sculaccione ha risolto eccome (perché due + due non fa sempre quattro, appunto). Non basta farsi la domanda e darsi la risposta da soli, con certezze granitiche.
        A volte bisogna affrontare l’imponderabile.

        Quanto sopra se il genitore si sforza di essere un ottimo genitore.

        Figurati cosa succede quando il genitore o il proprietario del cane permettono “di tutto di più”, sennò il pupo o il quadrupede SI TRAUMATIZZANO!

        p.s. come tu abbia potuto leggere nel mio precedente commento un’istigazione allo sculaccione, è un mistero gaudioso. Ma tant’è: per alcuni, due+due fa sempre e solo quattro.

        • Non ho mai parlato di istigazione allo sculaccione, quindi come tu abbia potuto leggere nel mio commento un accusa del genere èun misterio gaudioso!! 🙂
          E comunque a quanto pare ci avevo preso e pure bene 🙂 sei tra quelli convinti che il caratte di un bambino non sia strettamente correlato al comportamento errato dell’ambiente che li circonda, ma che in qualche modo si nasce “buoni” o “cattivi” 🙂 lo dici tu stesso quando parli di genitori migliori di altri che nonostante tutti gli sforza si ritrovano in casa con un piccolo tiranno.. Il problema è proprio qui, sicuramente le hanno provate tutte, ma a quanto pare le han provate sbagliate.. Ma ripeto, se sei tra quelli che pensano che tiranni si nasce è anche inutile starne a parlare.. E la cosa che più mi fa sorridere è proprio questa, siamo tutti d’accordo sul punto 3 di questo articolo no? Se avete un canetto scassa maroni, gli avete permesso di spaccarli a un cane grosso e la cosa è finita male. La colpa è VOSTRA, di voi padroni che l’avete fatto diventare così, perchè non è che i cani piccoli hanno il gene del rompicogl****. E invece per i bambini no, loro ci nascono così.
          Bene caro Gianni quando mi verrà portato un trattato scientifico affidabile dove viene dimostrato che esiste il gene del tiranno 😀 cambierò idea! Per il resto chiedo scusa per aver portato la discussione agli umani, quando qui si parla di cani, giuro che non disturbo più 😉

          • Posso farmi i cavoli vostri per un attimo? Mia madre, insegnante di scuola materna (chi meglio di lei può dirimere la faccenda) nota una sostanziale differenza di educazione, rispetto dell’adulto (intendo l’eseguire gli ordini che l’insegnante dà) e modo di relazionarsi con i coetanei tra le generazioni degli anni ’80 e quelle odierne. In pratica i bambini che arrivano a scuola sono dei veri e propri cani sciolti: irriverenti, prepotenti, testardi. In una parola VIZIATI. Abituati a casa a fare il cavolo che vogliono. Mia madre sostiene che tra il vecchio approccio educativo “tradizionalista” e il nuovo “gentilista” (e non sto parlando di cani 😀 ) non vi sia stato un compromesso di transizione: si è passati dalle cinghiate al “Bimbisani&belli”.
            Io qualche sculacciata l’ho presa (ricordo con nostalgia le corse attorno al tavolo con mia madre col cucchiaio di legno in mano), ma non sono finito dallo psichiatra.

          • Michela, dai dire che “si nasce cattivi” al dire che “un bambino anche bene educato può ugualmente fare il furbo e prenderti per i fondelli” mi pare che ce ne passi!
            A me non sembra che mio figlio sia “cattivo inside” e spero che non sia stato educato male (perlomeno, io ci ho provato…): nonostante questo, e per quanto io non ami affatto le punizioni fisiche, qualche pattone sul culo l’ha preso (mi pare tre in tutta la sua vita). Ma non voglio parlarti di mio figlio, voglio parlarti di ME: perché i miei genitori, che avevano un andazzo molto “dottor Spock ” , mi hanno sempre gestito con le spiegazioni, il dialogo civile eccetera eccetera. E ha sempre funzionato benissimo.
            Poi, a quindici anni, mi sono infatuata di un ragazzo (diciamo “uomo”, va’) molto più grande di me e decisamente assai poco raccomandabile. E lì dialoghi, discussioni civili e aperture mentali (pur proseguite per mesi e mesi) hanno fatto cilecca alla grande. Mi sentivo tanto Giulietta a cui si impediva di vivere il Grande Amore e ho continuato a vedere Romeo di nascosto, raccontando palle a raffica e arrivando anche a saltare scuola per incontrarmi con lui…finché non mi hanno beccato. E mio padre mi ha dato una saccata di sberloni che me la ricordo ancora adesso, dopo quarantatre anni netti.
            Ovviamente il Grande Amore mi è passato di colpo. E visto che due mesi dopo quella persona era in galera per problemi di droga, direi che posso solo dire grazie a quegli sberloni: altrimenti chissà in quali giri sarei potuta finire, giovane e ingenua e scema com’ero (ovvero, come chiunque a quell’età).
            In tutto questo…non credo di essere stata “cattiva inside”. Non ero nata stronza, né ribelle, né contaballe.
            Però ero cotta come una pera, e una ragazzina di quindici anni cotta come una pera NON la gestisci col dialogo né con i ragionamenti. Triste, ma indubbia verità.
            Tra la possibilità fisiologica di recepire un discorso e la capacità di “capirlo” davvero, con tutte le possibili implicazioni, ci passa un abisso (soprattutto un abisso di anni, temo).
            Per questo io credo che in casi eccezionali (certo, non come norma), la punizione fisica possa avere il suo perché: il che è ovviamente MOLTO diverso dall’utilizzarla per educare qualcuno: bambino o cane che sia.

            P.S. neanch’io sono finita dallo psichiatra!

          • @Dario: non so perchè non compare il tastino “rispondi” a fianco al tuo commento, quindi mi tocca riapondere qui sopra!
            Comunque certo che non si finisce dallo psichiatra per esser stati sculacciati dai proprio genitori, non ho mai detto questo 🙂 🙂 perchè come ho scritto più su, a volte scappa, ma il punto è che quando il genitore picchia il figlio lo fa perchè ha perso totalmente la pazienza, da qui a pensare che lo sculaccione sia un medoto educativo ce ne passa, perchè persino ai tempi delle cinghiate esistevano bambini irruenti, prepotenti, violenti, irrispettosi degli altri, coetanei e non..
            Si pensa che “i bambini di oggi” siano così perchè non vengono più picchiati ma mica è vero, le sculacciate le ricevono ancora, forse non più le cinghiate (grazie a Dio) ma i ceffoni altro che se volano ancora nelle case degli italiani. Molti bambini di oggi sono poco rispettosi nei confronti degli adulti per un problema educativo, non gli vengono detti i “no” quando serve, per esempio.

            Ah anche la mia mamma era insegnante 🙂 lei stava alle elementari, ha iniziato nel 72 ha finito nel 2009 🙂 e si anche lei ha notato una differenza sostanziale nei bambini di ieri e quelli di oggi, si trovava in maggiore difficoltà nel “tenerli a bada” 😀 ma dietro un bambino “viziato” spesso c’è un bambino che soffre 🙂

            E poi cosa pensate che dicevano i nostri nonni quando siamo nati noi!? Eeeeh non ci sono più i bambini di una volta questi qui dove ci porteranno, ai nostri tempi invece…… 🙂

          • Ma io non ho mai detto che si finisce dallo psichiatra.. o.O
            Probabilmente non riesco a spiegarmi! 🙂

          • Ma io non credo che i bambini nascano “cattivi inside” o.O, ma anzi proprio il contrario, e questo non vuol certo dire che un bambino non possa combinare marachelle, o essere “furbo”, come è normale che sia un bambino!
            Si parlava di bambini viziati che fanno capricci nei negozi o che infastidiscono i cani, o di quelli che non sono educati nei confronti degli insegnanti..
            Se Redazione siamo concordi sul fatto che sia MOLTO diverso pensare di usare lo sculaccione come metodo educativo allora la pensiamo uguale.
            Ma a quanto pare non mi so proprio spiegare perchè dalle vostre risposte sembra che io abbia elencato chissà quali disgrazie capiteranno ai bambini che hanno preso qualche sculacciata.. E che sicuramente finiranno dallo psichiatra o.O.. Come se io sia una “fanatica” gentilista pronta ad accusare tutto e tutti.. Be almeno questo concedetemelo ma son stata fraintesa, e probabilmente anche a causa mia poichè ahimè non sono molto brava a scrivere..

          • Michela, tu scrivi benissimo e a me sembra di capire benissimo. Ma tu hai risposto a Dario (copincollo): “sei tra quelli convinti che il carattere di un bambino non sia strettamente correlato al comportamento errato dell’ambiente che li circonda, ma che in qualche modo si nasce “buoni” o “cattivi” “.
            Mi sembrava quindi che per te una sculacciata (non data random né come “metodo”, ma in casi eccezionali e a ragion veduta), fosse comunque indice del fatto che lo “sculacciatore” pensasse che il destinatario fosse “cattivo inside” e che quindi avesse bisogno di scopaccioni a prescindere: cosa che sicuramente NON penso io, ma che non mi era sembrato di vedere neppure nel commento di Dario. Poi magari sbaglio, eh… non conosco Dario e non posso entrare nella sua testa, magari ho frainteso quello che intendeva dire: ma a me è parso che la pensasse come me, e cioè che le botte “educative” siano una grandissima stronzata (scusate il francesismo, eh), ma che uno sberlùn motivato e ragionato – anche senza bisogno di aver “perso la pazienza”, proprio perché si è convinti che in quel contesto sia risolutivo – possa avere una ragion d’essere.
            Per questo ti ho fatto il mio esempio di gioventù: perché quelle non erano sberle “scappate di mano” per esasperazione. Anzi, sono state talmente ragionate che mio padre, beccandomi al mio appuntamento galante dopo che gli avevo raccontato una palla, mi ha preso gentilmente e mi ha detto, testuali parole (me le ricorderò finché campo): “Adesso andiamo a casa, dopodiché ti porto in ospedale”.
            Cioè, manica di botte programmatissima e rifilata a mente freddissima. Ovvio che non siamo arrivati al punto di dover andare in ospedale (anche perché il medico era lui…): non sono stata poi così massacrata. Ma le ho buscate, questo sì… per la prima ed ultima volta in vita mia. E oggi come oggi, ringrazio quelle sberle.

          • ”Mi sembrava quindi che per te una sculacciata (non data random né come “metodo”, ma in casi eccezionali e a ragion veduta), fosse comunque indice del fatto che lo “sculacciatore” pensasse che il destinatario fosse “cattivo inside” e che quindi avesse bisogno di scopaccioni a prescindere”

            No non volevo intendere questo, non l’ho mai pensato e ora che me lo fa notare capisco che potevo essere fraintesa, ho sbagliato, e voglio anche chiedere scusa a Gianni se è questa l’idea che ho dato, non volevo di certo giudicarlo, alla fine non lo conosco, e non mi sarei dovuta permettere. Quindi mi scuso.
            Però ci tengo a precisare che il mio discorso sul ”cattivo inside” nasce dal fatto di pensare che: ”ci sono tanti genitori, mooooolto migliori di tanti altri che si vantano delle loro capacità educative, che dopo averle provate tutte si sono ritrovati in casa un piccolo tiranno!” Quasi che questo tiranno sia venuto fuori dal nulla. Se un cane abbaia e ringhia a tutti i cani che vede passare, è perché non è stato ben socializzato?! Quindi c’è stata una mancanza nella sua educazione, forse i padroni hanno seguito i metodi educativi proposti dal cuggino e hanno sbagliato, ecco son dell’idea che questo si possa verificare anche nei bambini, se ci si ritrova con un tiranno dentro casa bisognerebbe pensare che forse abbiamo sbagliato qualcosa, e che forse non siamo stati i ”migliori genitori del mondo”, perché non è che il bambino nasce tiranno! Ma non volevo assolutamente sottointendere che chi sculaccia i bambini lo fa perché li ritiene cattivi dentro e che li picchi per sport.

          • Ok, mi pare che adesso sia tutto chiarissimo 🙂
            Ovvio che, così come il cane “spaccamaroni” è stato mal socializzato, anche il bambino spaccamaroni (o peggio) è stato probabilmente troppo viziato, o proprio educato male (personamente rabbrividisco quando amici insegnanti mi raccontano di aver convocato genitori di bulli, teppistelli & affini e di aver assistito a scenate isteriche in cui venivano accusati di “avercela con il loro povero figlioletto”. Non so perché, ma mi viene in mente che la mamma di Berlusconi potesse essere un tipo così…).
            Però, mentre il cane difficilmente ci mette del suo (tranne casi rarissimi, il cane è sempre e solo il prodotto dell’educazione che gli hanno dato i suoi umani), i bambini e poi gli adolescenti e poi gli adulti a due zampe sono perfettamente in grado di diventare carogne DOC anche quando sono stati educati in modo impeccabile. E questo, forse, è il motivo per cui io tendo più a difendere il cane picchiato che non il bambino sculacciato :-).
            Sta di fatto che se a entrambi (cani e bambini) non metti dei paletti precisi, ti scappano di mano tutti e due. E se sono assolutamente dell’idea che il paletto “non compreso” vada spiegato e sciorinato ed affrontato con tutta la civiltà e la gentilezza possibile, penso anche – sbaglierò… ma lo penso – che il paletto valicato più volte per pura sfida, ribellione e/o carognite acuta (questa esclusiva dei due-zampe) POSSA anche essere accolto con un sonoro scopaccione!

          • Hai interpretato benissimo il senso del mio post, Valeria: le botte educative sono una grandissima stronzata. Non fanno altro che creare ragazzi violenti, frustrati, colmi di rancore e disprezzo nei confronti del genitore che adora i metodi spicci. MA IL CEFFONE OGNI TANTO CI STA! Giusto mentre componevo il messaggio, ho ricordato a mia madre “le fughe attorno al tavolo col cucchiaio di legno” e ci siamo sbellicati dalle risate! Non provo di certo rancore nei confronti di mia madre per una cosa del genere (chiamiamola una tantum). Ero una peste 🙂 , e il ceffone ogni tanto, quando lo prendevo, me lo meritavo. E non sono di certo diventato una persona violenta: non sono mai venuto alle mani con nessuno in 28 anni che campo. E conoscendomi, forse questa “una tantum” non la applicherò mai nemmeno coi miei figli, semmai un giorno ne avrò: non sono in grado di alzare le mani al mio cane, figuriamoci coi miei futuri figli! Ma semmai un giorno dovesse succedere, cane o figlio che sia, non sarà mica una tragedia: il cane capirà che oltre certi limiti proprio non ci si spinge; il figlio, pressappoco, idem… con l’aggiunta che tra 20 anni mi prenderà per il culo rinfacciandomi quanto ero buffo quando cercavo di usare le maniere forti (proprio come è successo oggi con mia madre) 😀

          • E’ che arrivano a scuola senza le regole di base
            Poi come gliele si insegna, approccio cognitivo ocollare elettrico passa in secondo piano

            E come i cani, se non viene insegnata loro alcuna regola, si creano il loro schema mentale per interagire col mondo

            ps: io le ho prese e esono testa di cazzo inside (nonostante le apparenze), parere di un paio di professionisti della mente

          • No no, tu sei testa di cazzo inside anche a parere dei NON professionisti e ne hai assolutamente l’apparenza! 🙂
            Però lo sono anch’io che “non” le ho prese (se non quell’unica volta di cui ho raccontato qua). Il che significa che forse l’educazione arriva fino a un certo punto: ma poi la testadicazzaggine o meno ce la scegliamo noi. Con i cani è molto, ma MOLTO meno vero. CZ o non CZ, loro diventano quello che noi vogliamo che diventino.

          • mi preoccupano molto di più i profeti del “due+due fa sempre quattro” che non coloro che ogni tanto distribuiscono uno sculaccione, a bimbi e cani. Perché quelli del secondo tipo sanno che l’educazione è importante, ma sanno anche che è dell’umana e canina natura il voler fare come minchia ci pare.

  16. Io ho conosciuto la settimana scorsa una signora che tratta come un cane piccolo una cucciola di pastore tedesco di 3 mesi, impedendole di socializzare con bambini e cani (per paura che le scendano le orecchie)… auguri!

  17. E fai bene a non stare zitta!
    Anch’io sono stanco di padroni maleducati e conseguenti cani!
    La mia cucciola di Corso pesa 40 kg, ma scappa se un cane qualunque si pone in maniera aggressiva, ma se sono cani piccoli i padroni si compiaciono del “coraggio” dei loro cani…fino al giorno che Daisy si scoccia e li schiaccia…e poi se provano a dire qualcosa ci vorrà qualcuno che tenga me al guinzaglio!

  18. Il rovescio della medaglia:io ho quattro cagnetti spaccamarroni e non perchè malsocializzati ma perchè A)si credono un branco B)Sono dei Terrier C)a causa di quanto segue hanno un passato di brutte esperienze.Porto sempre,a meno di non trovarmi in aperta campagna,i miei cani al guinzaglio e spesso mi scontro facendo delle scenate stile Valeria a proprietari che portano i loro cagnoni liberi che si avventano stile attacco lanciato sulle mie.
    Negli anni ho rimediato una ferita profonda sulla gamba di una di loro ad opera di un pt lasciato girare libero davanti il cancello e del quale proprietario nemmeno l’ombra,un attacco da una meticcia pseudopit bull che se l’è presa con la mia cucciolona nonostante la stessa mandasse duemila messaggi di sottomissione e altri episodi che servirebbe un altro blog per raccontarli.
    Un piccolo cane al massimo spacca appunto i marroni e basta,un grosso cane libero e senza controllo può fare grossi danni.

    • Il nesso della medaglia intera è uno solo: molti proprietari di cani, sia grandi che piccoli, non dovrebbero manco avere una pianta grassa da “accudire”.

    • Sylvia, era sottinteso che anche i cani grandi (anzi, ANCORA più i cani grandi) dovrebbero essere tenuti sotto controllo: spero che nessuno abbia inteso che sognavo una società di molossi liberi & sciolti e di cagnetti al guinzaglio 🙂
      Solo che, ad eccezione dei soliti imbecilli che pensano di essere padroni del mondo (e lo so che non sono pochi, ahimé…ma sempre meno delle persone civili, direi), tutti si rendono conto delle responsabilità che comporta avere un cane di 50 chili, mentre praticamente NESSUNO si pone il problema dei danni che può causare (a se stesso e agli altri) il cane piccolo.
      Sicuramente per i proprietari di cani piccoli (specie se Terrier e quindi attaccabrighe inside :-)) il rovescio della medaglia è più irritante del “diritto”: lo capisco benissimo.

  19. Bravissima Valeria, sono un vero incubo questi cani. Andare a spasso con un labrador è ancora peggio che con un rott perchè tutti sanno “chesonocosìbuoni” per cui i proprietari te li lanciano praticamente addosso. Nemmeno io sto più zitta.

  20. STANDING OVATION! I miei bernesi sono “i grossi cani che mordono”…i bernesi, capito? Specie i miei a cui farebbe pure fatica sollevare un labbro. Invece i mini-cani bau-ossessivi e tritaballe sono piccoli e poveri angioletti. Spesso e volentieri mi trovi a litigare e offendere i loro proprietari. Mi spiace, ma io non sto zitta.

    • Bon Laura, mi sa che ci siamo già letti in altro forum berner dedicato.
      Anche io ho 50 kg. di bernese e 39 di gordon, socializzati e socevoli.
      Domenica in un parco appena fuori città, Tobia il gordon si è avvicinato ad un cagnetto bianco di razza non perveuta (come Bolzano) per annusarlo, quello lo ha fatto avvicinare poi lo ha timbrato sul naso senza alcun preavviso, sic et simpliciter.
      Tobia lo ha guardato, poi si è allontanato perplesso per un paio di metri mentre quello continuava ad agitarsi ed abbaiare furiosamente, infine, forse stufo gli ha risposto a modo suo: pelo ritto, sorriso a tutti denti e dolci paroline.
      E’ arrivata la padrona del “topo” ed ha cominciato ad urlare anche lei per richiamare il suo cane.
      ho notato che urlavano/abbaiavano alla stessa maniera e con gli stessi atteggiamenti…allora ho chiamato Tobia ed insieme ce ne siamo andati… entrambi avendo imparato qualcosa di nuovo.

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