di VALERIA ROSSI – Mercoledì
Il dado è tratto: prenderemo un cane.
Tutta la mia famiglia lo vuole, soprattutto mia figlia Marina, che ha nove anni: ma non è per accontentare un suo capriccio, che abbiamo preso la Grande Decisione.
Abbiamo tutti tanto amore da dare, abbiamo tanta passione per gli animali… non siamo esperti, è vero: per noi è la prima volta. Ma la voglia di imparare non ci manca.
Intanto io mi sono presa personalmente l’impegno di consultare siti, forum, gruppi su Facebook, per capire bene quello a cui andremo incontro.
Intanto io mi guardo intorno per capire che cane potrebbe piacermi: di sicuro non quelli che vedi sempre sui giornali, come i Pizzbull e i Rottuailer.
E’ vero che “non ci sono cani cattivi, ma solo cattivi padroni“: lo dicono tutti. Però uno di quei cani lì io non lo voglio, perché è la prima volta che ne abbiamo uno e non siamo proprio sicuri di poter essere bravi padroni.
Siamo persone responsabili, che cavolo.
Quindi togliamo subito di mezzo tutti i cani troppo grandi, che se non sapessimo gestirli bene potrebbero diventare pericolosi: anche il Goldenretriver, che piace tanto a mio marito, è un po’ troppo grosso e mi fa un po’ paura.
Io andrei su qualcosa di più piccolino: per esempio, ho visto una specie di pastore tedesco (che era il cane che sognavo da bambina, quando guardavo Rin tin tin in televisione), però più piccolino e magrolino e col pelo più corto. Mi pare che si chiami Malinuà, ma adesso mi metto a cercare sul web per scoprire se è proprio così.
Poi mi piace anche il Broder collie, che è ancora più piccolo e potrebbe star bene in appartamento (non abbiamo il giardino, purtroppo). E anche il Jackrussell, che ha le gambe corte e quindi non dovrà fare troppo movimento. Non che pensi di tenere il cane sempre in casa, per carità! Lo so che deve uscire, che deve incontrare altri cani e persone e tutto: e infatti lo porteremo fuori almeno tre volte al giorno, una volta per uno.
Però, metti che un giorno piova, o che noi abbiamo altri impegni… in casa c’è un corridoio bello lungo, un cane piccolo potrebbe sfogarsi lì.
Giovedì
Sono partita all’assalto di Internet. Ho visitato i siti di mille allevatori, ho visto tante foto bellissime e letto tutto quello che trovavo sul carattere delle diverse razze… e ho scoperto subito una cosa che non sapevo.
Da completa ignorante in materia cinofila, mi ero convinta che non tutti i cani amassero i bambini, che qualcuno fosse più facile di gestire di qualcun altro, che ci fossero razze non proprio adatte ai neofiti come noi… e invece, navigando su Internet, ho scoperto che mi sbagliavo. C’è scritto ovunque, di qualsiasi razza si parli: “Ama i bambini, è facile da educare e da addestrare“. E tutti, ma proprio tutti possono stare in appartamento.
Meglio così: a questo punto sceglieremo solo in base alle dimensioni, al pelo, alla faccia che ci sembrerà più simpatica.
L’impresa è ardua, perché ho scoperto che ci sono un sacco di altri cani bellissimi, oltre a quelli che conoscevo già: però adesso non sono più tanto convinta di voler prendere un cucciolo di razza.
Su Facebook ho letto più e più volte che gli allevatori speculano sulla pelle dei cani, che non li amano ma li sfruttano, che a loro interessano solo i soldi.
Sarà vero? Non so, non me ne intendo: ma se lo scrivono in così tanti, forse è il caso di pensarci su.
In più a noi non è che serva proprio un cane di razza: vorremmo solo un amico da coccolare, non è che vogliamo fare le mostre o cosa. E se penso a tutti quei poveri cagnolini che stanno in galera senza colpa…
Basta, ho deciso. Adotteremo un cane abbandonato, così almeno salveremo una vita. Se gli allevatori sono davvero così carogne, non vedo perché dovrei dare i miei soldi ad uno di loro (tra l’altro al canile non spendi neanche un euro).
Venerdì
Dopo aver letto un miliardo di appelli su Facebook, mia figlia si è innamorata della foto di un musetto peloso che appariva su diverse pagine. Non era un cucciolo, anzi era già anzianotto: cinque anni. Però aveva un faccino così tenero… e c’era scritto che in canile si stava lasciando morire dopo l’abbandono.
Marina si è commossa (come si fa a non commuoversi davanti a una storia come questa?) e allora ho detto: “D’accordo, scegliamo lui!”.
Mio marito era un po’ dubbioso, ma l’abbiamo messo di mezzo in due e alla fine l’abbiamo convinto.
A quel punto ho telefonato… e ho scoperto che quel cane era stato adottato mesi prima.
Ma togliere la foto, no?
“Eh! – mi ha risposto la volontaria al telefono – Sul sito della nostra associazione l’abbiamo scritto, che era stato adottato: ma sa, quando ci sono tante condivisioni diventa impossibile informare tutti”.
Sembrava pure scocciata.
Mia figlia, alla notizia che il “suo” cane non c’era più, è scoppiata a piangere. E’ ancora piccola, bisogna capirla: si era illusa e c’è rimasta malissimo. Quindi ho deciso: domani andiamo al canile della nostra città.
Forse scegliere il cane “dal vivo” sarà ancora meglio.
Sabato
Siccome è sabato, al canile ci siamo andati tutti e tre: peccato che i cani non ce li abbiano neppure fatti vedere.
Appena sono entrata con mia figlia, la volontaria ha storto il naso e mi ha chiesto se stavo cercando “un giocattolo per lei”.
“Ma proprio no! – ho risposto (e già mi giravano le scatole: ma come si permette, questa?) – Piuttosto le vorrei dare un fratellino peloso da cui imparare tante cose, con cui collaborare… e certo, anche giocare: ma ai cani piace giocare, no? E la mia bambina è stata educata a rispettare gli animali, quindi…”
“Quindi”, niente. Alla parola “giocare” la volontaria aveva già arricciato il naso e storto la bocca: mancava solo che ci ringhiasse.
Ho capito che ormai si era fissata con la storia del giocattolo… e infatti mi ha detto che “non aveva niente di adatto a noi”.
Tipo quando vedi un vestito in vetrina e la commessa ti dice che no, spiacente, la taglia 46 è finita. Stesso identico tono.
Pazienza, c’era un altro rifugio a pochi chilometri di distanza: e qui i cani li abbiamo visti, anzi ne avevamo pure scelto uno carinissimo. L’abbiamo preso in braccio e coccolato… ma subito dopo ci hanno bloccato. Stavolta la bambina non sembrava rappresentare un ostacolo, ma la domanda fatidica è stata: “Avete il giardino?”.
E no, il giardino non ce l’abbiamo.
In realtà stiamo già pensando da tempo di cambiare casa e di trovarne una che ce l’abbia: ma le intenzioni non bastano.
Non ci hanno dato il cane, Marina è scoppiata di nuovo a piangere perché gli si era già affezionata… ed io ho pensato allibita alla chiacchierata che avevo fatto giorni fa con un’amica. Quando le ho detto che intendevo adottare un cane, lei mi ha avvisato: “Per carità, non dire che stai cercando una casa col giardino! Perché quando io ho detto che l’avevo, mi hanno risposto che non mi avrebbero mai dato un cane “da sbattere fuori a far la guardia”.”
Comincio a non capirci più niente.
Domani è festa, ho tutta la giornata libera, ritenterò la strada degli annunci su Facebook.
Domenica
Ho ritentato. Risultato: altri due cani adottati da secoli, un paio di numeri a cui non risp0ndeva nessuno e uno a cui mi hanno risposto (testualmente): “Vaffanculo te e quel deficiente che ha messo il mio cellulare su quell’appello. Io non ho nessun cane, anzi i cani mi fanno proprio cagare! Bastaaaa!!! Smettetela di telefonarmi!”
Stavo per dirgli che io gli avevo telefonato una sola volta, ma quello mi ha attaccato il telefono in faccia.
Intanto Marina non piange nemmeno più: anzi, non parla più. Se le chiedo qualcosa risponde a monosillabi, con un muso lungo fino a terra e la faccia di chi si sta rassegnando a rinunciare al suo sogno più bello.
E allora basta, sai che facciamo? Andiamo a comprare un cucciolo in allevamento.
Non in negozio, eh! Perché lì vendono i cani dell’Est che sono cuccioli infelicissimi, maltrattati e spesso malati: mi sono informata bene e lo so.
Cerco “allevamento” su Internet, e aggiungo i nomi delle due razze a cui, dopo tante discussioni, abbiamo ristretto le nostre preferenze: il Golden retriever che piace tanto al marito (intanto ho letto che viene addirittura allevato per la pet therapy… quindi non mi fa più paura) e il Jack russell che piace a me. A mia figlia ormai andrebbe bene anche un cane con tre zampe e due code, quindi lei non fa testo.
Comunque, prima di decidere, voglio andarli a vedere da vicino tutti e due. E… guarda che fortuna! Ho trovato il sito di un allevamento che tiene entrambe le razze.
A dire il vero ne tiene anche altre cento: e ho letto da qualche parte, non mi ricordo dove (mi pare su un sito che si chiama “Ti presento il cane”, ma non sono sicura) che bisogna diffidare di chi vende troppe razze.
Però, dài: qui dice che i cuccioli vengono dai migliori allevamenti! I cuccioli hanno la garanzia di un anno e si possono anche pagare a rate, che coi tempi che corrono, male non fa. Penso proprio di potermi fidare!
Sei mesi dopo, una domenica
Alla fine ho scelto un Jack russell: solo che Milo (l’ho chiamato come quello di “The Mask”: originale, vero?) non sembra proprio un Jack russell. O meglio, l’aspetto è più o meno quello, solo che pesa quindici chili e sta ancora crescendo…
Inoltre il pedigree (che ho pagato a parte, perché volevo fare le cose per bene: 300 euro in più) non è mai arrivato. Mi sorge il vago dubbio di non aver scelto proprio il miglior allevamento possibile, anche perché il titolare, quando gli telefono per chiedere notizie sul pedigree, non mi risponde neanche più: ma non importa, noi lo amiamo lo stesso. E’ così carino, simpatico, dolce… certo, fa qualche danno in casa, ma è ancora un cucciolo. E c0munque adesso voglio portarlo a educare e addestrare: tanto, grosso com’è, può fare qualsiasi cosa. Anche il cane da difesa personale, che mi farebbe comodo sia per me che per mia figlia.
Lunedì
Di nuovo su Internet a cercare, stavolta, un bravo educatore per Milo. Educatore, non addestratore: mamma mia, cosa non ho letto sugli addestratori! Sono dei violenti, picchiano i cani, usano una cosa terribile che si chiama collare “a strangolo” (ma ci rendiamo conto? Strangolano i cani per insegnargli le cose!) e se non basta quello, usano addirittura il collare elettrico! Meno male che l’ho scoperto in tempo, perché così mi sono anche rassegnata a fare a meno del cane da difesa: infatti quelli che li preparano sono tutti addestratori, brrrr! Che rischio abbiamo corso, povero Milo mio!
Martedì
Mi sono iscritta a un gruppo di cinofili su Internet, perché stavolta non voglio proprio sbagliare. Ho chiesto agli altri iscritti, che sono tutti esperti di cani da tanti anni, dove potrei andare ad educare Milo… ed è scoppiato il finimondo. Si sono messi subito a litigare tutti tra loro. Una signora molto carina ha fatto il nome di X, e gli altri subito a dire che naaaahhh, quello lì era un venditore di fumo e i cani non imparavano niente. Piuttosto avrei dovuto andare da Y, che quello sì che era bravo… e gli altri subito a dire che naaahhh, è uno stronzo che picchia i cani quando il padrone non vede. Poi è saltato fuori il nome di Z, ma anche su quello hanno detto di tutto: rovina i cani perché li fa diventare degli zombie rincoglioniti… insomma, alla fine stavano tutti ad accapigliarsi e nessuno mi filava più.
Allora mi sono iscritta a un altro gruppo, stavolta tutto di proprietari di Jack Russell: lì una signora (che ha chiamato anche lei Milo il suo cane: curioso, no?) mi ha detto di non spendere soldi sui campi, che lei il suo cane l’ha addestrato guardando una trasmissione su Cielo. Interessante! Subito sotto un’altra proprietaria di Jack (anche il suo si chiama Milo, guarda che combinazione!) ha cominciato a inveire dicendo che quella trasmissione lì è tutta fasulla, che lo “psicologo canino” è un maltrattatore, che dovrei invece guardare un’altra trasmissione di una tizia inglese che educa col metodo gentile. Però a quel punto un utente maschio, che ha un Jack di nome Milo, è saltato su dandole della cretina e dicendole che quella lì è così gentile che consiglia l’eutanasia quando non riesce a risolvere i problemi dei cani che le portano. E si son messi tutti a litigare, di nuovo.
Io mi sto domandando due cose: a) sarà troppo tardi per cambiare nome a un cane? b) e se mi comprassi un bel libro che mi insegni ad educare il mio Jack?
Mercoledì
Sono stata in libreria e mi sono comprata tutto. Tutti i libri che c’erano sui cani. Erano tantissimi e ho speso un capitale, ma i libri forse mi aiuteranno e soprattutto non si scanneranno tra loro…
Una settimana dopo
Mi sbagliavo: si scannano tra loro anche i libri. Nel senso che più o meno dicono tutti le stesse cose, però ogni autore sostiene che quelli che seguono un metodo diverso dal suo (anche se dicono le stesse cose sue) sono dei torturatori di cani oppure degli ignoranti che di cani non ne hanno mai visto uno. Be’, non è che lo dicano proprio chiaro e tondo, ma lo lasciano intuire chiaramente tra le righe.
A questo punto mi sono rotta.
Anzi, soprattutto si è rotto mio marito, che stamattina è esploso: “Ora basta! Telefono a mio cuggino, che di cani ne capisce perché ha avuto un pastore tedesco alto così, e mi faccio spiegare da lui come si fa. E il cane lo addestro io, tu fila in cucina!”
In cucina ci sono andata con l’idea di prendere un piatto e tirarglielo: però alla fine non l’ho fatto, perché un po’ di ragione ce l’ha.
Ha ragione anche quando dice che di Milo ce ne sono troppi: e pensare che mi era sembrato un nome così originale! Ma ieri sera l’ha portato lui al parchetto, ha chiamato “MILOOOO!” e sono arrivati sei cani. E va bene, gli cambio nome: tanto si abituerà, è ancora giovane… e poi non è che abbia mai risposto al richiamo, a dire il vero.
Lo chiamerò “Jack”, come la sua razza. Stavolta non dovrebbero essercene troppi altri.
Sei mesi dopo
Jack mi ha morso. Di nuovo!
E se la prima volta forse aveva un buon motivo, perché gli ho messo le mani nella ciotola e lui non vuole, stavolta non ho proprio capito perché l’abbia fatto: volevo solo che scendesse dal divano, non gli ho mica fatto niente di male!
Al parchetto una signora (che ha un Jack Russell di nome Jack) mi ha detto che sarei dovuta andare da un mentalista.
Eh?!?
Poi ho letto su Internet che invece si chiamano comportamentalisti: me ne hanno consigliato uno nella mia città e ci sono andata subito, ma lui mi ha detto che dovrei castrare Jack.
Ma perché??? Mi ha morso, mica mi ha violentato!
Adesso ho paura perché ha già ringhiato due volte anche a Marina: e al mio cane voglio bene, ma mia figlia conta di più.
Sono disperata, non so che fare: non avrei dovuto prenderlo, non eravamo pronti, non ne sapevamo abbastanza. Io ero convinta che su Internet, con tutti i cinofili che ci sono, avrei trovato un sacco di consigli e di indicazioni utili, ma… avrei dovuto incontrare subito un’amica di Facebook che mi sono fatta recentemente (e che ha un Jack russell di nome Jack): mi ha detto che su Internet sono tutti matti. E forse ha ragione.
Basta, a questo cane voglio dare ancora una possibilità: ma è l’ultima. Gliel’ho anche detto chiaro e tondo sul muso: se si comporta ancora così, dovrò trovargli un’altra famiglia.
Anzi, nemmeno: perché… se poi morde anche loro?
No, non la voglio questa responsabilità: temo proprio che dovrò portarlo al canile.
Se il diario è finto, insomma, gli avvenimenti raccontati sono tutti veri: e forse dovremmo rifletterci un po’ sopra. Tutti quanti.
Tutto vero purtroppo! Leggo e mi ci trovo riflessa …la nostra storia con i giri ai canili per un anno, una figlia di 12 anni desiderosa di un piccolo compagno e già conoscenza del canile per aver portato a passeggio i cani x anno insieme a me… stesse delusioni, rispostacce, pellegrinaggi agli allevamenti, telefonate su internet, pianti e delusioni…. comprato cucciolo da allevamento familiare…ancora mi sento chiedere il pedigree e i certificati di salute e vorrei mordere io al posto del cane…Grazie per aver dato voce alle nostre avventure nel mondo selvaggio degli umani che hanno a che fare coi cani.
Ho letto questa storia con un brivido di orrore. Pensavo che fosse vera e continuavo a chiedermi come questa donna potesse essere così stordita e fuori dal mondo (un jack russel ha le zampette corte e quindi dovrebbe bastargli un corridoio?! Per non parlare del Golden e del Border Collie!).
Prima di prendere un cane bisognerebbe leggere attentamente i pro e i contro di ogni razza e farsi un esame chiedendosi “è adatto al mio stile di vita?”. Ovviamente si può essere innamorati perdutamente di una razza e quindi si sceglie anche di fare dei sacrifici e di adattarsi al suo stile di vita.
In particolare non approvo la scelta di sbarazzarsi di un cane solo perchè “difficile”: un cane si affeziona alla sua famiglia e cerca di dare, a modo suo, tutto l’amore possibile, voi abbandonereste vostro figlio solo perchè fa delle marachelle o si comporta male?
Ilaria, la storia è inventata… ma le stronzate descritte sono TUTTE vere 🙁 . Cioè, sono successe tutte…e più volte.
Sarò stata fortunata ma con il mio cucciolo non ho avuto queste esperienze. Veniva da un canile in Puglia e ho trovato l’annuncio su facebook.. Ho chiamato subito e mi hanno inviato i moduli da compilare; una volta mandati quelli (dall’ansia che avevo che chiamasse qualcun’altro e che mi scappasse il mio piccolo ho inviato tutto in un’ora). Chiamavo il volontario ogni due giorni per chiedere a che punto era la pratica… Se mi confermavano o meno… Ormai lo volevo con tutto il cuore avevo una paura che mi dicessero no… Poi è venuta a casa mia una volontaria per il colloquio pre affido e anche dopo questo il volontario del sud non si è sbilanciato. Io sono stata sincera al 100% sia nei moduli che avevo compilato sia durante il colloquio pre affido. Sono dell’idea che se avessero deciso di non darmi il cane un motivo c’era e non avrei dOvuto avere la presunzione di sapere io cosa è giusto e cosa no. Alla fine Kurt è arrivato con la staffetta e non mi sembrava vero da quanto ero felice! Io credo che se una cosa la vuoi veramente non ti lasci scoraggiare da atteggiamenti poco accondiscendenti o poco amichevoli soprattutto se hai la coscienza a posto. Alla fine stiamo parlando di esseri viventi e trovo giusto il percorso che questi volontari fanno. Dopo un anno ancora mi sento con il volontario che mi ha permesso di avere il mio Kurt, gli mando le foto ecc.. E dopo tanto tempo mi ha detto che dopo aver letto i moduli iniziali che avevo compilato se avesse potuto me l’avrebbe portato su di corsa il cane
“mi ha morso, mica mi ha violentato” è davvero una perla. Riso amaramente, complimenti per l’ottimo articolo!
Che tristezza… un diario inventato ma che non si discosta molto dalla realtà… aimè.
Se mai scrivi un sequel racconta di quanto è difficile lasciare un cane al canile. Non ne ho mai lasciato uno (mi sarei uccisa piuttosto che lasciarci la mia cagnolinaç_ç) ma è vero che al riguardo ho sentito storie terrificanti di come ti trattano. Non sono d’accordo ovviamente sull’abbandono degli animali ma penso che trattare male qualcuno che porta il cane al canile (magari con tutto quello che al cane appartiene) serve solo a fare sì che i proprietari di sentano costretti a lasciarli in giro cn maggiori rischi per l’animale e per gli esseri umani
Sarebbe da stampare e distribuire in tutti i canili e rifugi.
Noi abbiamo un jack russel di 3 anni adottato da pochi mesi e la veterinaria regolarmente si stupisce per il fatto che è tranquillissimo, obbediente e socievole mentre di solito i jack degli altri clienti sono schizzati e mordaci..sicuramente averlo preso già adulto da un allevatrice che aveva già provveduto ad educarlo bene ha contribuito ….ma forse è anche perché il nostro George non è chiuso in casa tutto il santo giorno come un peluche e fa una vita attiva e dinamica come ogni terrier che si rispetti (ah il nome l ha scelto nostro figlio, e non per il fratello di peppa pig!)
Dieci minuti ben trascorsi a leggere Valeria Rossi, come sempre!
Vorrei fare due appunti Non Seri:
PERCHÉ tutti i jack Russell si chiamano Milo? Senza soluzione di genere, come in
“Ciao bella cagnolina (indossa impermeabile rosa), come si chiama?”
“Milo”
“Ah, sei un maschietto!”
“È femmina! (sottinteso: daltonica!)”
Secondo: se tu guardavi Rintintin alla TV da piccola, la figlia che oggi ha nove anni l’hai avuta in menopausa andante 🙂
Amaramente reale e bellissimo!
Un Capolavoro!!! 😀
Ahahahah!!! Drammaticamente reale
Sei riuscita a farmi ridere e piangere nello stesso tempo… un articolo di disarmante attualità purtroppo, la disinformazione cinofila è sempre amica dei furbetti e dei cagnari… e in tutto questo ci rimettono sempre e comuinque i cani…
Terribile… Volontarie troppo frustrate e convinte che il cane starebbe bene solo con loro, allevatori spesso troppo poco seri e adottanti/proprietari troppo leggeri e superficiali… Questo è il mix perfetto perché il cane finisca in canile
Ahhh, pensavo fosse tutto vero! Dopo per un attimo mi sono sentita sollevata…SOLO PER UN ATTIMO PERÒ perché effettivamente molte volte È COSÌ!
Ho adottato il mio primo cane all’inizio del 2014 e l’ho fatto per fortuna da un allevatore mono razza serio e disponibile. Cercando informazioni sul comportamento e sull’educazione ho notato anch’io che c’è da mangiare e da bere per tutti i gusti. Prima di perdere la testa mi sono impegnata e ho lavorato col cane come avevo fatto con mia figlia. Ha funzionato.
Oddio io pensavo fosse vero infatti non capivo perché c’era scritto ‘di Valeria Rossi’ XD però.. interessante!
Tutto amaramente vero …
Bell’articolo! Mi ha lasciato un sorriso un po’ amaro… se almeno ci fosse un qualche tipo di regolamentazione minima….
Io ho riso molto anche se in parte amaramente, non tanto per la prima parte in quanto un giovedì sera mi hanno detto vuoi un cane e la domenica lo avevo, ma per tutto il resto. Soprattutto su addestratori ed educatori non si capisce niente e nonostante ora ho un educatrice non sono ancora convinta.
non sono riuscita a riderci, mi è venuto il mal di stomaco e basta… 🙁
Bel racconto………letto tutto d’un fiato :-))
forte anche la parte di golden e jack che non avrebbero bisogno di muoversi ed il pensiero e’ andato ad Artu’ che ieri nonostante iltempaccio e’ entrato bellamente in acqua al mare(e non voleva piu’ uscire, col cavolo che mi tuffavo a riprenderlo) piu’ un’ora di giochi forsennati con un meticcetto, sembrava poi stanco, macche’ ha voluto che gli tirassi a ripetizione la palla in giardino…e tra 5 giorni arriva il Jack aiutooooo
l’hai letto lo standard del golden retriever su questo sito? è veramente una cosa da ridere… coem tutti gli altri del resto… io è dall’adolescenza che sogno di avere un golden ma la paura di non saperlo gestire o il pensiero che possa capitargli qualcosa mi ha sempre frenato… così mi limito ad accarezzare con gli occhi a cuoricino tutti quelli che incontro/vedo in tv o sui giornali…
Silvia, il golden e’ un cane facile e al contempo difficile da gestire, e’ un cane che se lo metti in casa o in giardino s’intristisce, ha bisogno di moltissimo movimento, deve essere sempre impegnato ed ha bisogno costantemente di averti con se, il mio non scende neanche in giardino se vede che io non vado con lui.
Si ho letto sul sito lo standard di Valeria ma Lei e’ un asso (anche se mancava qualcosa ma non la scrivo per non far scappare futuri proprietari di golden ahahahaha)
Poi il mio e’ pure un golden anomalo, ha assorbito tantissimi atteggiamente dal terrier che avevo.
Premettendo che io sono al mio primissimo cane… diciamo che una persona con un po’ di buonsenso comincia a leggere, capisce che ci sono varie scuole di pensiero e tende ad affidarsi ad una. Per esempio, il cucciolo ha cominciato ad andare alla puppy class e l’educatrice pare essere moto brava e carina (non l’ho incontrata: ci va mio marito che parla la lingua del posto, l’olandese) ma è convinta che dominanza e gerarchie siano concetti superati. Ora, è vero che la suddetta educatrice ha insegnato a Misha un paio di cosine carine (tipo ASPETTA e OK), ci ha dato il “guinzaglio per i cuccioli” che devo dire ci sta aiutando e una serie di consigli utili, ma io continuo a passare delle porte per prima e a farlo sedere prima di dargli qualsiasi bocconcino 😛
Nella mia esperienza di neofita i problemi sono sostanzialmente due:
1) ho letto parecchio, sia on-line che off-line (il libro che mi è servito di più è stato Comunicare con il cane) ma “il fiore della pratica vale più della grammatica”. Nel senso, avere qualche nozione teorica è utilissimo, ma poi il tuo cane non è esattamente quello del libro quindi il dubbio “Starò facendo bene?” ti rimane;
2) credo (anzi so) di aver sottovalutato il livello di pazienza e di attenzione che un cucciolo richiede. Lo ammetto: credevo sarebbe stato più facile.
Ora il Misha è con noi da tre settimane e stiamo decisamente trovando un equilibrio… ma ieri sera per esempio dopo una settimana senza incidenti mi sono distratta e lui ha fatto la pipì in casa. Questa stupidaggine mi ha buttato nello sconforto, non per la pipì in sé, ma perché significa che in reità ancora non ha capito che la deve fare SOLO fuori o che gli scappa deve muoversi verso la porta del giardino. Sono in momenti in cui ti assalgono 1000 dubbi tipo “ma ho sbagliato io o è normale?” e “se è normale, quanto tempo ci vorrà ancora?”.
Durissima vita del/la neofita col cucciolo… che tra l’altro è bellissimo, sembra un orsetto (è un PdC), e fa seduto, terra, aspetta e ok e cammina al guinzaglio benissimo 🙂
eh già, articolo inventato ma anche molto vero. Riassume un mondo che si incontra quando si decide di allargare la famiglia con il cane. Per la mia esperienza, al di là dell'”attenzione” che si pone nella scelta del cane e della consapevolezza di ciò che si dovrà poi affrontare per avere una relazione il più possibile rispettosa di entrambe le speci, i “problemi e le difficoltà” che incontriamo sono spesso impreviste. Il mondo della cinofilia, educatori, ecc, è come tutte le cose della vita un mix di competenze, verità inutili, scemenze e business.
In quanto alle adozioni dei poveri cagnolotti che cercano famiglia, vengono tutti reclamizzati come super dolcissimi, affettuosi, ecc , ..tutto poco realistico e “beghino”.
non so perchè sto scrivendo queste cose, forse solo perchè mi accorgo che il mondo della cinofilia è un gran bla bla bla, che spesso confonde invece che aiutare le persone in difficoltà con il proprio cane .
Ovviamente tutto il rispetto per educatori e addestratori che, anche con un pò di umiltà, mettono a disposizione la loro esperienza.
Lory Lazzaro le adozioni al canile si fanno in modo consapevole non che ti scegli il cane è basta. A tot persona che ha tot stile di vita, tot abitudini vanno tot cani… Se il che che ‘ti sceglie” non va bene per te non te lo d’anno te ne fanno scegliere fra tante possibilità per te. È giusto che sia così, almeno qui da noi si fa così. Parliamo di cani problematici.
Insomma… a me il buon senso suggerirebbe che dovrebbe essere la persona che vuole adottare a scegliere non dico il cane specifico ma almeno la taglia e l’età del cane… che insomma se abiti in un monolocale di 20 metri quadrati e ti vogliono dare un meticcio incrocio alano solo perchè non lo considera mai nessuno perchè è gigante… è un po’ una carognata, no?
Aaah al nord nei canili i cani piccoli sono tutti srmpre in attesa che li devono venire a prendere ….. gia occupati. E tentano sempre di darti quelli piu difficili da adottare.
Oraaaa spiacente visto che io il cane me lo tengo a vita se permetti guardo un minimo di feeling . Non per forza bello ma qualcosa che ti attira di piu .
Kelly amore è stata lei a scegliermi e a momenti mi facevano la tac encefalo per darmela . Piccola taglia ,anche lei occupataaaa ,pecxato che era sempre nel box.
Insomma ……
Sei meglio di zelig
Ahahahahahahah
Il mentalista poiiiii ….
Comunque spesso ai canili sono esageratiiiii..
Qualche psicopatica c è pure li!
Come quando dissi che lavoravo ..
Ahahahahahahah sembrava una colpa . E siii sa per pagare crocchette e veterinario oltre le crocchette per me e la cuccia ,sa devo lavorare , se vicevo di rendita facevo il canile anche io.
Pero se non lavoravo mi avrebbero detto e come lo mantiene il cane?
mi piace leggerti brava!
Anche a me… Ogni volta che tocco il monitor per far scorrere la pagina del sito e già da un po di tempo….
A me continua a scaricarsi in automatico un file jpg con nome “0_0”, appena apro il sito…