martedì 8 Ottobre 2024

Molosso, bullmastiff, rottweiler, gigante buono, cane morsicatore…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

infedeledi VALERIA ROSSI – Non avete capito niente in questo titolo? Bene, perché neanch’io ho capito niente in questa storia. Ma partiamo dall’inizio: mi segnalano il solito titolo idiota partorito da redazione ignorante (nel senso che ignora. Ma ignora proprio l’ABC della cinofilia). Il titolo è, udite, udite: “Cane “infedele” morde l’uomo che l’ha salvato dal canile”.
Spero che non ci sia bisogno di specificare perché un titolo simile fa cadere le braccia: la fedeltà non c’entra una beata cippa (senza contare che nell’articolo si legge che il cane era stato adottato da pochi giorni, quindi il tipo non lo conosceva neppure: a chi doveva essere fedele? A un completo estraneo?), ma soprattutto qui si darebbe per scontato che un cane potesse essere riconoscente a qualcuno per averlo salvato dal canile. Il che non sta, ovviamente, né in cielo né in terra: il cane non ha la capacità mentale di fare un ragionamento astratto del tipo: “Oh, ero in canile (come se sapesse cos’è un canile) e adesso è arrivato il Salvatore a portarmi a casa sua. Grazie, grazie, sei stato un grande, ti ricambierò con tutto il mio amore!”.  Non funziona così, sorry.
Il cane vive giorno per  giorno, può trovarsi a disagio in una situazione ed essere sereno e felice in un’altra… ma non sa “perché”. Non può capire che il signor X l’ha “salvato”: sa solo che prima stava in un posto così e adesso sta in un posto cosà. Prima intorno a lui c’erano Tizio e Caio, adesso c’è Sempronio. Fine della storia. Per lui volontari, adottante e perfino criminale che l’ha abbandonato sono semplicemente “umani” generici, che valuterà man mano che impara a conoscerli a fondo: il che di sicuro non succede in pochi giorni.
Ma a parte tutto questo… la foto che illustra un articolo è quella di un rottweiler, ma pare che il cane in questione fosse un bullmastiff.
Che caspita c’entra il rott? Se sa no.
Peraltro mi dicono che su un altro giornale ci hanno messo un dogo. Okay, sputtaniamo razze a caso, tanto chissenefrega? Un cane vale l’altro (per i giornalisti, forse. Ma magari per chi li alleva no… e vedere la foto della propria razza affiancata a fatti di cronaca nera che NON li hanno visti protagonisti non fa esattamente piacere).
Infine, i commenti su FB: come al solito, un delirio.
Tralasciando i vari “tutta colpa del padrone”, “I cani sono tutti buoni, gli umani tutti cattivi” eccetera eccetera… appaiono diverse testimonianze (che su FB sono sempre da prendere con beneficio di inventario, ma questo passa il convento) di persone che hanno conosciuto il cane.
Ecco la prima:

Questo bull mastiff è un cane dolcissimo ma estremamente pauroso e sensibile. Questo nuovo padrone era andato più volte in canile per conoscere questo cane in questione, affiancato dai volontari ha conosciuto il cane e deciso di adottarlo, ieri l’ha preso per la prima volta per portarselo a casa e dove lo porta? Nei vicoli il venerdì sera in mezzo alla bolgia, al casino! Questa povera bestia logicamente si è spaventata e ha reagito così.

Tutto ciò sembrerebbe avere un senso… se non arrivasse, poco sotto, l’altra testimonianza:
Il cane in questione non è la razza della foto ma un bulmastif di sette anni … presentatomi ieri dai suoi nuovi padroni. Molto buono festoso e come è solito di questa razza viso dolcissimo… preso la sera prima dal canile con un appunto insolito… sembra che sia stato portato al canile perché avrebbe aggredito un bimbo…

Uhm… dolcissimo, ma con un passato di aggressione a un bimbo? La cosa lascia un po’ sconcertati… ma più sotto, ecco un’altra persona che sostiene di aver conosciuto bene il cane (copincollo testualmente, anchje se la scrittura in stile sms mi va venire i vermi):
Mi permetto di parlare perke seguo il cane in questione da mesi.. Sn volontaria al canile e conosco gli ex padroni.. Prima di parlare informatevi bene… io ancora stasera ho sentito i vecchi padroni ke nn si spiegano a tutt oggi l’accaduto.. L’hanno lasciato in canile dopo essere stati morsi ben due volte senza motivo e ripeto ho le prove quindi so quel ke dico. Nn si può affidare un cane così problematico purtroppo in così poco tempo… E tu ke l hai adottato cn ke coraggio lo porti in giro così senza scrupoli????? Mah!

Allora era un cane più volte morsicatore?!? Sempre “senza motivo”?
E qui l’intreccio si infittisce, perché i proprietari, secondo questa volontaria, “non si spiegano l’accaduto” pur essendo stati morsi loro stessi due volte. Ma come sarebbe, non se lo spiegano? Se questo cane ha proprio l’abitudine di mordere quando (non certo “senza motivo”, ma per motivi suoi che non siamo in grado di capire) si sente a disagio, o ha paura, o vattelapesca cosa… mi pare normale che l’abbia fatto anche col nuovo proprietario, che ancora non riconosce come tale!
Ma alla fin fine, questo è un cane problematico che è stato affidato ad capocchiam?
Macché! Interviene un’altra volontaria che scrive:
Il cane in questione è chiamato da noi volontari il gigante buono e non voglio aggiungere altro…

Riassumendo: un bullmastrottdoger buonissimo ma pauroso, più volte morsicatore di adulti e bambini, è stato affidato dal canile ad un tizio che l’ha portato nottetempo nei vicoli, e pur essendo un gigante buono è stato così stronzo da non sentirsi riconoscente e da morderlo.
Bella notizia, chiarissima e comprensibilissima.
Ma andare a cavar patate, anziché occuparsi di cani?
E lo chiedo a tutti: giornalisti, redattori, volontari e forse anche al poveraccio che è finito al Pronto Soccorso, anche se non è emerso, da tutto ‘sto casino di commenti, se fosse stato avvisato o meno dei (presunti) precedenti del cane.
Ah… dimenticavo il settore “abbattiamolo!” Perchè i giudici/boia dell’ultima ora sono sempre presenti.
A questi rammenterei che per impedire a un cane mordace di far danni basta una semplicissima museruola: che magari non sarà il massimo del piacere, ma a differenza del Tanax non ha mai ammazzato nessun cane. La vogliamo finire, gentilmente, con i processi sommari, e magari cominciare a far presente a chi adotta un cane impegnativo che – almeno all’inizio – utilizzare una museruola è una buona misura precauzionale?
Così, eh… giusto perché un cane, anche se grosso, non è una tigre del Bengala: ma sembra che in molti non se ne ricordino.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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4 Commenti

  1. Direi che il senso della notizia sta tutto nel titolo. Questo e’ l’equivalente dell’uomo che morde il cane, nel senso del sensazionalismo basato sull’eccezione al luogo comune e in questo caso il luogo comune e’ che il cane e’ l’amico fedele dell’uomo. Com’e’ il cane per antonomasia? Che domanda del cavolo: lo sanno anche i sassi che il cane e’ fedele e allora un cane che morde l’uomo che l’ha adottato potra mai essere ingrato o anche semplicemente stupido? Andiamo, un titolo come “Cane stupido morde il padrone” rende il lettore infedele, ma “Cane infedele morde il padrone” potrebbe fare la felicita’ del lettore stupido.

    Non credo sia vero ma temo sia vero invece che chi ha scelto il titolo possa averlo pensato e, d’altra parte, l’alternativa sarebbe ancora piu’ deprimente perche’ vorrebbe dire che chi ha scelto il titolo pensa di essere il genio della lampada con buona pace della sua mamma che piangera’ calde lacrime per averlo mandato a scuola per tanti anni inutilmente.

  2. Ciao Valeria il problema di fondo si è presentato ai proprietari di questo cane i quali al posto di risolvere le problematiche del cane facendosi seguire da un addestratore meglio se anche comportamentalista (nn veterinario comportamentalista) hanno ben pensato di abbandonarlo al canile e giù altro trauma al cane che si somma alle ansie e timori che l’animale già aveva di suo , al canile incontra volontarie consentimi di dire “incompetenti” che danno le adozioni ad capocchiam! “e non si spiegano come mai il cane abbia morso” ma dall’articolo emerge che anche i vecchi proprietari sono stati piu volte morsi anzi è stato proprio questo il motivo per il quale il cane è stato abbandonato al canile !!!!

  3. Beh, non si capisce un granchè. Forse manca la testimonianza del morsicato, a chiarire qualcosa. Anche perchè purtroppo l’altro protagonista della vicenda mi sa che non parlerà….

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