giovedì 5 Dicembre 2024

L’atassia cerebellare

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Francesca Brunello
Francesca Brunello
Nata a Latisana il 16 ottobre 1992 e cresciuta a San Donà di piave (VE), Francesca Brunello studia all'Università di Firenze. Pessima studentessa di medicina, convive dal 2014 con Twiggy, pastorina tedesca allergica alle coccole, decisamente poco socievole con sconosciuti, bambini e gatti. Sfegatata per l'UD, il mondioring e grande fan del fai-da-te, insegna ai suoi cani comandi utilissimi come salutare con la ssssampetta, sfilare i calzini, e disfare la lavatrice. Seguace della cinofilia di Valeria Rossi, è ferrea sostenitrice del fare cose cum grano salis e fiutare bufale e cugginate da lontano. Astemia e celiaca, stressa la redazione di Ti Presento il Cane dal marzo 2015 con la sua chiacchiera compulsiva e il suo scadente senso dell'umorismo.

di FRANCESCA M. BRUNELLO – Credetemi oggi scrivo questo articolo informativo con una parte del mio cuore spezzato. Certe patologie non le conosci finchè non ci inciampi.
Quando capitano a qualcuno che ti è cosi vicino come sento Rossella ti senti impotente, non sai come aiutare, non sai cosa fare, non sai nemmeno quante volte chiedere “come va?”.
Scrivo questo articolo con un nodo in gola, e scrivo sia per informare chi non conosce questa patologia, sia per trovare contatti, informazioni e dritte da chi ci sta passando o ci è già passato.

L’atassia cerebellare è una patologia degenerativa del sistema nervoso.
Atassia già di per se vuol dire disordine (dal greco ataxia), cerebellare significa invece che questa particolare patologia è di interesse del cervelletto.
In generale l’atassia può essere di tre tipi: cerebellare, spinale o vestibolare. Tutti e tre i casi presentano condizioni e sintomatologia vagamente simile agli occhi di noi proprietari, chiaramente alla visita neurologica, il veterinario specialista individua quale verosimilmente è la zona interessata, confermando poi il sospetto diagnostico con una risonanza magnetica.
Io vi parlerò della cerebellare perchè Shiva, la mix pit-amstaff di Rossella, ha ricevuto questa sentenza.

La sintomatologia si presenta gradualmente, ma ogni cane ha un decorso assolutamente a se stante, in questo caso il peggioramento evidente è arrivato in circa sei mesi, dopo il compimento di dei quattro anni di vita del cane.
Comincia tutto quando il cane comincia ad essere scoordinato nella corsa e nell’attività fisica, corre con una zampa (di solito posteriore) rigida, fa capriole su capriole, in velocità non riesce a curvare e spesso e volentieri si schianta o si cappotta.
Inizialmente quindi non ci si da molto peso, soprattutto nei terrier di tipo bull e derivati, si da per scontato che il cane sia un po’ sbagliato, scoordinato e cialtrone di suo.
Dopo qualche settimana (in questo caso è stata qualche settimana, ma ripeto ogni cane ha un decorso assolutamente individuale sia nei tempi che nei sintomi che mostra) il posteriore, che a volte è il destro, a volte è il sinistro, è sempre rigido; il cane continua a cappottarsi e comincia a cadere rotolando o avvitandosi, come se il treno posteriore cadesse da un lato e il treno anteriore, contemporaneamente dall’altro, per poi però alzarsi subito in piedi come nulla fosse successo. Shiva nel frattempo comincia ad avere problemi a saltare nel baule della macchina.
Si rende quindi evidente che c’è un problema. Portata a fare una visita dal vet, si decide per una radiografia che mostra una displasia d’anca bilaterale, più grave da un lato, meno dall’altro.
Shiva viene quindi bombardata di condroprotettori di tutti i tipi e anche qualche antinfiammatorio.
Nei mesi successivi Shiva peggiora sensibilmente comincia a mostrare spasticità, ovvero la deambulazione con arti rigidi e tenuti in estensione durante il movimento anche nell’attività fisica meno intensa come una semplice camminata.
Ipometria, ossia un movimento ridotto, troppo corto rispetto all’obiettivo da raggiungere. Della serie che per fare un paio di metri faceva passetti piu piccoli.
Ritenendolo un problema di tipo ortopedico, si è chiamato uno specialista, che vedendola entrare tutta barcollante con un andamento che potrei definire io in termini poveri a forma di C, l’ortopedico rimanda subito dalla neurologa.

L’esame della neurologa è stata una visita completa che ha previsto sia “guardare” il cane facendole fare camminate su e giu per lo studio, curvando, andando dritti, andando sbieghi, sia “toccare” il cane, esercitando pressione sulla schiena e sul collo, piegando le zampe una ad una e una serie di altre manovre con cui non vi annoio.
Insomma, la neurologa conferma il sospetto di abiotrofia cerebellare, mandando Rossella e Shiva a fare una risonanza, che visto lo stadio, poteva aiutarla a confermare la diagnosi.
Attenzione: l’atassia cerebellare si può confermare in maniera assoluta solo con l’autopsia, perchè all’esame il cervelletto appare molto più piccolo e scavato.
Non perchè il cane cosi ci sia nato, ma perchè questa patologia prevede la degenerazione di questo organo. Come in questo caso, visto che la sintomatologia era oramai evidente, si è cercato e trovato, tramite RM delle alterazioni anatomiche del cervelletto stesso.

Al riscontro positivo della ricerca, Rossella ha acconsentito ad un prelievo di liquor per escludere la presenza di neurotossine, che avrebbero reso la patologia non curabile, ma quanto meno trattabile.
i risultati del liquor sono stati negativi.
Shiva ha ereditato l’atassia cerebellare dai suoi genitori (portatori sani) che non erano testati per questa patologia.Non ne sono portatori solo gli amstaff ma anche i setter gordon, e epagneul breton. In questa rosa di razze la sintomtologia compare tardivamente tra i 2 e i 6 anni di vita)
Beagle, samoiedo e podenco sono razze portatrici che mostrano invece sintomatologia già alla nascita e infine i collie a pelo ruvido, border collie, labrador, bulldog inglese, barbone, lagotto, segugio italiano e schnautzer mostrano i segni dalle prime settimane di vita.
Anche alcuni gatti possono soffrirne, in particolare siamesi e derivati. Ad oggi Shiva non riesce più a salire e scendere le scale autonomamente, nelle passeggiate cammina piano, non trova più entusiasmo nel gioco.
Non mostra ancora difficoltà nel mangiare, nel bere e in generale nella deglutizione, step a cui una volta arrivati ci si trova a dover sopprimere il cane. Step al quale io mi auguro arrivi il più tardi possibile.

L’atassia cerebellare non ha cura, è un lento aspettare che il cane peggiori.
L’unica terapia di accompagnamento è la fisioterapia incentrata sugli esercizi di propriocezione, ovvero una serie di esercizi che rafforzano la memoria muscolare attraverso l’uso di strumenti quali la balance pad.
Noi siamo arrivate fino a qui, e qui io cerco aiuto riguardo alle vostre esperienze e la vostra conoscenza di bravi fisioterapisti in zona Firenze che possano aiutare Rossella ad aiutare Shiva.
Potete contattarmi all’indirizzo francescabrunello01@gmail.com per qualsiasi nominativo e consiglio.

Concludo con le parole di Rossella stessa che ha scritto qualche riga su Facebook riguardo l’importanza della selezione di soggetti sani per la riproduzione… Pensate, in tutto questo lei trova la forza di scrivere per informare.

Lei é Shiva.
L’ho adottata 4 anni fa, é arrivata a casa mia che ancora non aveva 4 mesi…
Shiva è frutto di cagnari di m…..
Quei cagnari di m…a che fanno accoppiare i propri cani per poche centinaia di euro, che poi si ritrovano cuccioli sul groppone e contattano semplici volontari o associazioni che gli aiutino a dar via i cuccioli invenduti.
Lei è Shiva e all’età di 4 anni ho scoperto che é affetta da una patologia degerativa …..Abiotrofia cerebellare
Lei é Shiva e la sua vita d’ora in poi sarà un calvario
Se volete comprare un cane dovete spendere, perche i cani di un allevamento “SERIO” costano
Se trovate il cucciolo a pochi centinaia di euro, lasciate perdere, piuttosto adottate.
Se trovate un cucciolo della vostra razza preferita a poco, datemi retta, non é un affare, state comprando a scatola chiusa, il cucciolo di razza di un buon allevamento si paga e a caro prezzo.
Lei è Shiva e dei cagnari di merda hanno precluso la sua vita, il suo essere cane.

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  • Francesca Brunello

    Nata a Latisana il 16 ottobre 1992 e cresciuta a San Donà di piave (VE), Francesca Brunello studia all'Università di Firenze. Pessima studentessa di medicina, convive dal 2014 con Twiggy, pastorina tedesca allergica alle coccole, decisamente poco socievole con sconosciuti, bambini e gatti. Sfegatata per l'UD, il mondioring e grande fan del fai-da-te, insegna ai suoi cani comandi utilissimi come salutare con la ssssampetta, sfilare i calzini, e disfare la lavatrice. Seguace della cinofilia di Valeria Rossi, è ferrea sostenitrice del fare cose cum grano salis e fiutare bufale e cugginate da lontano. Astemia e celiaca, stressa la redazione di Ti Presento il Cane dal marzo 2015 con la sua chiacchiera compulsiva e il suo scadente senso dell'umorismo.

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3 Commenti

  1. Anche la mia wendy Pitbull di 6 anni è affetta da questa maledetta malattia…io le sto vicino l aiuto in tutto..la porto in braccio su e giù per le scale ,l’aiuto a cibarsi…insomma un calvario …vi capisco

  2. Ciao Sissi,
    Innanzitutto voglio condividerti tutto il mio supporto e la mia comprensione per la tua Maya! Se per te non è un problema vorrei poterti contattare e parlare, ho appena scoperto questa patologia in quanto a detta del veterinario il mio piccolo Anubi (amstaff di quasi 3 anni) potrebbe esserne affetto, a noi hanno fatto fare l’esame del sangue per l’analisi e stiamo attendendo il verdetto. Ammetto di essere in crisi totale in questi giorni e mi piacerebbe poter parlare con qualcuno che ci è passato e che magari possa darmi consigli su cosa fare e come fare per avere una diagnosi certa.

  3. Ciao Rossella, mi piacerebbe tanto avere uno scambio con te, ma non so dove contattarti, volevo sapere come sta Shiba a un anno dai video che avete pubblicato, io purtroppo ho lo stesso problema con la mia Pit Maya di otto anni, l’ho scoperto che di anni ne aveva tre facendole fare una risonanza è la diagnosi è stata la stessa di Shiba…ho pianto tutte le mie lacrime sapendo che era degenerativa e che non c’erano cure, oggi Maya dipende quasi totalmente da me, ma la sua forza e la sua voglia di vivere continuano a farmi rimandare la difficile e dolorosa decisione, mi piacerebbe darti qualche consiglio per aiutare Shiba nella deambulazione e nel coordinamento, se mai leggerai queste righe ti prego di contattarmi, mi farebbe davvero piacere parlare con chi sta vivendo lo stesso problema che ho io con Maya.
    Sissi Massazza

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