giovedì 28 Marzo 2024

Una storia che non avremmo mai voluto leggere

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Vi ricordate di Fabiana, neo allevatrice di rottweiler? Ci ha raccontato le storie di entrambe le cucciolate che ha prodotto finora: la prima con molto coraggio, perché aveva commesso qualche  errore che altri si sarebbero vergognati di rendere pubblico e si sarebbero preoccupati solo di nascondere, mentre lei ha deciso di farne partecipi i nostri lettori perché potessero ricavarne informazioni preziose e imparare qualcosa di utile; la seconda con grande orgoglio, perché stavolta era riuscita a tirar su nel migliore dei modi una cucciolata molto numerosa e come tale assai più impegnativa.
Bene, anzi male: ieri ho ricevuto da Fabiana l’email che vi riporto qui sotto, e che proprio non avrei mai voluto leggere:

Gunda, la cucciola che non c'è più.
Gunda, la cucciola che non c’è più, con la sorellona Medusa

In questo mio piccolo allevamento di rottweiler sto mettendo il cuore. Faccio degli errori, certo: sono solo all’inizio. Magari metto in riproduzione cani sanissimi ed equilibratissimi senza però avere nemmeno lo ZTP, cosa che farebbe inorridire gli allevatori già affermati.
Magari tengo in allevamento il cucciolo maschio più storpio e malaticcio, che non posso né usare in riproduzione, né sperare di portare sul podio di qualche ring d’onore, solo perché mi ci sono affezionata.
Una cosa però è certa: io amo i miei cani. Tutti. Ogni singolo cucciolo che nasce da me. Li amo come se fossero tutti miei, anche se poi devono andare via di casa.
Li studio, imparo a conoscerli uno per uno, perché ognuno ha il suo carattere, i suoi modi di fare.
Per questo quando alcuni perdono il collarino di riconoscimento, pur essendo identici agli occhi di tutti, io so rimetterlo a tutti loro senza sbagliare.
Per questo compro giocattoli diversi perché so che magari a quei tre piace il giochino di gomma, ad altri quattro la corda, e via dicendo.
E per questo, quando mi telefonano i nuovi padroni per dirmi che la cucciola che hanno amato per settimane è morta di parvovirosi, mi monta su la rabbia più cieca.
Gunda, così si chiamava, era rimasta con me fino ai 75 giorni per poter fare entrambe le vaccinazioni, perché il padrone aveva sentito dire che nella sua zona stava girando quella malattia e aveva voluto che fosse totalmente protetta.
L’avevo portata dal veterinario con gli altri che ancora non avevano trovato casa, avevo spiegato la situazione.
“E’ sicuro questo vaccino? La cucciola deve andare in una zona a rischio parvovirosi, sarà protetta al 100%?”
“Ma certo. Questo è il miglior vaccino in circolazione.”
Risultato, a 90 giorni la cucciola è un po’ mogia. Il padrone corre in clinica veterinaria a Torino sperando di sbagliarsi, ma la diagnosi è quella: parvovirosi.
La mettono immediatamente sotto flebo e la ricoverano, ma dopo pochi giorni telefonano al padrone, la cucciola non ce l’ha fatta. Appena mi mettono al corrente della notizia, chiamo la dottoressa che li ha vaccinati.
“Come mai una cucciola che ho vaccinato due volte da voi, e che doveva essere protetta al 100%, è morta di parvovirosi?”
“Ma è stata accertata? O l’hanno detto così, a occhio?”
“E’ stata portata in una delle migliori cliniche veterinarie di Torino. Le hanno fatto il test, ovviamente, e l’hanno ricoverata subito.”
“Ah. Beh, l’unica è che la cucciola abbia reagito male al vaccino e che sia morta perché immunodepressa.”

Ma siamo sicuri che sia davvero l’unica spiegazione?
I vaccini hanno delle scadenze. Delle precauzioni per la conservazione. Come posso sapere se tra i vari vaccini effettuati non ce ne fosse uno mal conservato che ha perso efficacia?
Come posso sapere, allora, che non fossero tutti così, quando ho vaccinato la cucciolata, e che magari gli altri non siano morti solo perché, per pura fortuna, non sono mai venuti in contatto col virus?
Come posso sapere se un altro cucciolo che darò a questo signore, che ovviamente è arrabbiato e triste quanto me e potrebbe stare meglio solo con un nuovo cane, non morirà nello stesso orribile modo?

IMG_2505Non vengono le parole, dopo aver letto questa storia. Si resta allibiti, ma soprattutto pieni di dolore e di rabbia.
Però una cosa bisogna dirla: e cioè che quella della partita di vaccini avariati non è l’unica spiegazione possibile (anche se purtroppo è possibile: a me successe, moltissimi anni fa, con i vaccini contro il cimurro. Una partita risultò mal conservata e quindi inefficace, i produttori lo ammisero e porsero tante scuse… e intanto io ci rimisi due cuccioli e mi ritrovai con un adulto con la carriera stroncata perché guarito, sì, ma con i denti rovinati).
Bisogna dire che è dallo scorso dicembre che pare esserci in giro un virus mutato, che ha già fatto strage di randagi prima nel Lazio e più tardi anche in Campania. Ne hanno parlato diversi giornali, dopo che sono stati colpiti 60 cani al canile della Muratella, a Roma. Ma sono stati colpiti anche diversi cani padronali, regolarmente vaccinati.
Ora si parla anche di Torino, il che significa che il problema si sta allargando: possibile che nessuno ci dica niente?
Qualcuno sta cercando una soluzione, magari un vaccino in grado di coprire anche contro questo nuovo ceppo, che pare essere particolarmente aggressivo?
E soprattutto, da dove arriva questo virus apparentemente mutato?
I giornali hanno parlato di “corvi e cornacchie”: ma io ricordo che, qualche anno fa, era arrivato un nuovo ceppo del virus del cimurro, anche questo molto aggressivo e anche questo in grado di colpire cani vaccinati. Ai tempi si era parlato del fatto che l’avessero introdotto i cuccioli dell’Est, che non vengono quasi mai vaccinati e che quindi sono potenziali veicoli di contagio ad altissimo rischio, specie quando entrano in Italia abusivamente.
Non è che per caso ci risiamo?
Ma soprattutto: qualcuno sta indagando e si sta preoccupando di come affrontare una possibile epidemia… oppure si sta alla finestra ad aspettare per vedere cosa succederà?
Quando ci sono stati gli allarmi “mucca pazza” – prima – e poi “aviaria”, è successo il finimondo: bastava un caso per far scattare allarmi (e a volte pure allarmismi) mondiali, a far scrivere i titoloni, a volte a far gridare anche “al lupo”.
Stavolta, silenzio: tanto “sono solo cani”. Ma chi questi cani li ama, e deve perderli in questo modo atroce, si sente furioso e impotente. Si sente tradito.
Esiste davvero un nuovo virus contro il quale i normali vaccini sono inefficaci? Esiste davvero un’epidemia?
Vogliamo saperlo, e sapere cosa si sta facendo per combatterla: sempre che davvero si stia facendo qualcosa.

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66 Commenti

  1. ciao, da quanto si evince dalla mail la signora fabiana ha intenzione di dare un nuovo cucciolo al signore che ha perso la piccola. da quanto ho letto sulla parvovirosi ambienti in cui sono vissuti cani che l’hanno contratta rimangono infettati dal virus per mesi. essendo molto resistente anche con una accurata disinfezione si rischia che il nuovo cucciolo si ammali. se per di più potrebbe trattarsi di un ceppo resistente peggio ancora.

  2. Cucciola di corso bella attiva grossa. Presa a 70 giorni. Vaccinazioni tutte fatte. Fatta uscire massimo 10 volte e non a contatto con altri cani solo il mio di 10 anni sano e vaccinato anxhe lui logicamente. Arrivata a guai 5 msei il venerdì non mangia. Il sabato mangia tranquilla ma lwtargica. Un po preoccupati ma non troppo ( purtroppo). La domenica prima scarica di diarrea scura. Il lunedì mattina subito dal veterinario e mentre aspettiamo altra scarica. Subito ricoverata . Il Martedì ore 18.30 è morta. 3 giorni e non era più con noi. Era il giorno che compiva 5 mesi . Era forte con pedigree. Pesava 25 kili era un vulcano. Chiedo spiegazioni al veterinario come era possibile. C è un nuovo ceppo , questo a novembre 2015 , molto virulento che purtroppo il vaccino non copre. L altro mio cane non si è preso niente per fortuna. Lo sgomento, il dolore della morte della nostra cucciola ancora non ci dà pace. Isolata, mai con altri cani, vaccinata eppure morta in 3 giorni da incubo. Ora io mi chiedo, con che coraggio posso io prendere un altro cucciolo? Come posso io difenderlo?

  3. Mi sento di dire la mia in quanto veterinario.
    Cercherò di parlare con un linguaggio semplice per cercare di far capire la situazione.
    Purtroppo del virus che causa la parvovirosi esistono diverse “varianti”.
    I vaccini in commercio ne contengono solo una (e non tutti la stessa).
    In genere il veterinario coscienzioso (e competente) sceglie il vaccino con la variante più recente disponibile.
    Purtroppo però esiste una variante nuova (in realtà “relativamente” nuova perchè gira già da diversi anni) che ancora non è disponibile nei vaccini.
    Il fatto che non esista un vaccino con questa ultima variante scoperta non è segno di disinteresse. “Fabbricare” un nuovo vaccino non è una cosa semplice per tanti motivi che non sono solo quelli economici ma anche tecnici.
    I vaccini perciò coprono bene verso le varianti “vecchie” in circolazione ma possono non essere protettivi (e ripeto “possono” non essere protettivi) verso la nuova variante.
    Morale: anche se correttamente vaccinato (giusti tempi, vaccino ben conservato, ecc…) un cucciolo, esposto a questa nuova variante aggressiva, può beccarsi lo stesso la parvovirosi.
    L’unico rimprovero perciò da fare al veterinario di Fabiana è quello di aver dato una certezza al 100% di protezione.
    Probabilmente però la faccenda sarebbe finita nello stesso triste modo…

  4. Buongiorno a tutti vorrei tanto condividere la
    Mail inviata a striscia la notizia a proposito
    Di questo ceppo di Parvovirus sperando di
    Poter mettere in guardia quante più persone
    Possibile sul grande pericolo che i nostri
    Compagni di vita corrono:

    SOS : Buongiorno Vi scrivo per poter allertare tutti riguardo un nuovo ceppo di Parvovirus mutato dai corvi e dalle cornacchie provenienti probabilmente dall’Est Europa che sta mietendo molte vittime nei Nostri amici cani. Purtroppo ancora non c’è né cura né rimedio e i vaccini in Nostro possesso non tutelano da questo maledetto virus letale. Il Nostro amato Spike è stato l’unico caso che è riuscito a sopravvivere 14 giorni dal manifestarSi di questo virus , ma anche il Suo corpicino non ce l’ha fatta a recuperare, il 31-01 alle 20:15 il virus ha vinto. Generalmente il virus compie la Sua missione in 24-48 h e Ci ritroviamo senza il Nostro migliore amico prima ancora che possiamo renderceNe conto. E’ dai primi giorni di dicembre che stanno studiando nell’università del lazio questo virus , tant’è che sono morti una sessantina di cani in un paio di giorni , ma quello che mi fa veramente specie è che l’Italia non sia stata avvisata dispetto a questo pericolo da cui si può scampare purtroppo al momento senza portare i Nostri Bau all’esterno per evitare luoghi con cani, che magari sono portatori sani infetti e soprattutto corvi e cornacchie.
    Spero veramente tanto che Voi possiate allertare tutti su questo pericolo e che altre persone non debbano , come Noi dover sopportare questo dolore prima del tempo.
    Grazie per l’attenzione dedicataCi
    Rossana & Philipp

    Spero che serva veramente in memoria del
    Nostro piccolo Spike
    Sarai sempre nei Nostri Cuori.
    Tvb Mamski

  5. Credo di aver capito che secondo Giampaolo Urso i cani di razza hanno una scarsità di differenziazione genetica che in teoria i meticci non dovrebbero avere. Forse dimentica che per la maggior parte dei cani fantasia almeno metà del patrimonio genetico è ignoto, e ciò non li rende nè più robusti nè più longevi. Purtroppo conosco una quantità di simpatici meticci displasici, sebbene la madre non lo sia affatto, o con malformazioni alla mandibola, sordi, ecc. E non frequento nessun canile della speranza (non potrei, mi si strapperebbe il cuore; personalmente stimo molto tutti i volontari che aiutano queste bestiole ad avere un minimo di contatto umano). Il cane di mio zio è morto a otto anni per una malformazione cardiaca congenita diagnosticata quando ormai era troppo tardi: figlio di ignoti, era un tal coacervo di incroci da risultar difficile assegnargli una “razza di provenienza” prevalente. Personalmente non so nulla di genetica, ed ho in mano un campione “statistico” insufficiente per azzardare una qualunque ipotesi realistica, ma, a meno che non conosca tutte le eccezioni alla regola, non mi pare che i meticci godano di miglior salute dei cani di razza, hanno gli stessi identici problemi, con la stessa incidenza, se non maggiore proprio perchè discendenti di cani su cui non si è fatta alcuna selezione.
    Sul discorso dei cagnari, in parte gli do ragione… Essi campano sui “cani di razze alla moda”, ma non credo proprio che siano gli allevatori a creare le mode (che ci marcino un pochino, questo sì, ma si parla pur sempre di campare col proprio lavoro e se non vendi cuccioli come paghi i conti?). Mi pare però che Giampi identifichi gli “allevatori” con quelli che qui tutti noi definiremmo “cagnari”, così, tout court; a volte è proprio così, allevano bestiole in quantità, infischiandosene della “qualità”, ma mica tutti sennò buonanotte ai suonatori. Mi rifiuto di credere che un SERIO professionista (es. Fabiana, sarà pure alle prime armi, ma si vede quanta passione e amore per i cani ci mette) non si preoccupi di fare il POSSIBILE per creare cuccioli sani e longevi. Poi è ovvio che non sono l’Onnipotente, perciò qualche falla può capitare a chiunque, le mutazioni genetiche esistono da quando esiste la vita sulla terra, altrimenti saremmo tutti delle amebe azzurrine dedite a mangiare ghiaccio per creare ossigeno!
    Ho capito che questo è il Paese dei furbetti, ma ciò non significa che non esistono persone oneste. Magari son poche, e non fanno tanto casino, però CI SONO.

    • no i cagnari sono i cagnari, gente spesso dell’Est senza pietà che alleva mezzi meticci, etc..
      gli allevatori sono perlomeno chi si sbatte per allevare fotocopie sempre più deboli e sempre più malati che hanno l’arroganza di essere i migliori, poi c i sono tutti i derivati come gli allevatori in erba, che fanno dei gran casini, ma anche le sciure… tutti concorrono a fare dei Casini, ma mi sembra chiarissimo che la vera colpa sia all’apice, cioè degli allevatori, quindi se per un modo o in

  6. Il mio cucciolino di 3 mesi adottato dal canile è morto di parvovirus. Dopo qualche mese ho adottato nuovamente un meticcio dal canile e il nuovo veterinario dopo che gli ho raccontato quel che ci era successo mi ha parlato di un nuovo ceppo che proviene dall’est e contro il quale i nostri vaccini non funzionano. Incrociamo le zampe e speriamo… 🙁

    • incrociamo le zampe e speriamo che non sia un incrocio di due razze, i peggiori perché possono perdersi le sfighe delle due razze. incrociamo le zampee speriamo che muoiano quelli deboli così scompaiono quelli che li rendono deboli

      • giampaolo, frequentare questo sito non te l’ha prescritto il medico, e se così fosse, ti rifaccio io la ricetta.

      • Okay… adesso però mi spieghi cosa cazzo hai in mente. Provocazione fine a se stessa? In tal caso sei equiparabile ad un qualsiasi troll e non potrai che fare la stessa fine.
        Vuoi dimostrare qualcosa di cui sei profondamente convinto? Allora porta evidenze scientifiche, zootecniche, quello che ti pare: motiva questi tuoi interventi arroganti, saccenti e pure indiscutibilmente odiosi. Altrimenti te ne puoi anna’ affanculo, nonostante la tua lunga frequentazione di questo sito e i diversi interventi anche sensati che hai postato in altre occasioni.
        In questa veste di jettatore – oltre che di gran cafone profondamente offensivo nei confronti degli allevatori – non ti si regge più.
        Dammi una risposta e dimmi cos’è che vai cercando.

        • io amo i cani e penso che voi allevatori vi state sbagliando della grossa quando date la colpa ai cagnari, perchè i risultati dei cagnari sono praticamente il risultato degli allevatori anche serissimi, perchè dei cani veramente sani andrebbero avanti per generazioni anche se accoppiati ad capocchiam.. c’è una malattia (che prende ci scommetto le palle più i cani di razza) e subito si pensa ai cagnari .. allora mi spazientisco perchè si dà la colpa ai cagnari, i cagnari che ci mancherebbe che difendessi, sono la conseguenza degli allevamenti dei cani di razza.
          Degli allevamenti di razza, della richiesta dei cani di razza… se i cani dio razza fossero veramente sani, i cani dei cagnari sarebbero sani, ma i cani di razza sono malaticci e la colpa è degli allevatpori che cercando di avere il cane sano ammalano le razze alla lunga. per millemila motivi, alcuni ne ho spiegati altrove, il cagnaro è una conseguenza della debolezza del cane di razza, mettetevelo in testa.
          Quindi, dopo aver letto questo articolo dove si spara sui cagnari a caso, e dopo aver scritto “alè, anche qui si dà la colpa ai cagnari e non ai cani deboli” e dopo aver ricevuto per questo commento 14 voti negativi, segno che tutti vanno felici (secondo me) verso la distruzione del cane, ricordandomi che alcuni sdono favorevoli alla sterilizazzione di tutti i cani cani (meticci), beh, allora cinicamente ribadisco che vi starebbe bene e sarebbe meglio per tutti specialmente per i cani, se morissero quelli di razza, niente più expo e soldi attorno a chi fallirebbe, fanculo ai soldi sui cani, viva i geni corposi, i meticci

          • che quella di sparare sui cagnari per nascondere le colpe degli allevamenti/expo/sistema deve sparire, ma visto che non sparisce sarebbe meglio una cosa shock tipo che muoiqano tutti i deboli

          • giampi, stai a dà i numeri. il tuo discorso non sta in piedi. cioè, siccome gli allevatori hanno indebolito le razze, per colpa loro i poveri cagnari si ritrovano con cuccioli malati????
            poi sinceramente da uno che parte con “io amo i cani” e conclude con “vi starebbe bene e sarebbe meglio per tutti se morissero i cani di razza” non mi aspetto nessun discorso ragionevole, sia chiaro… però permettimi di mandarti affanculo. Non auguro niente di male al tuo meticcio, perchè io i cani li amo veramente, ma mi auguro che tu possa prima o poi avere 2 neuroni in croce che funzionino. comunque davvero, il sadismo è una patologia psichiatrica. come il razzismo.fatti curare.

          • Se le razze fossero deboli come tu dici, non esisterebbero da centinaia di anni alcune, da migliaia altre. Il rottweiler è una razza molto antica, non dovrebbe essere già estinta se fosse così debole come scrivi? Magari il motivo per cui l’80% dei cani di provenienza cagnara ha una salute cagionevole, mentre negli allevamenti seri questa percentuale non supera il 5, è perché un allevatore seleziona per prima cosa la SALUTE, e non l’aspetto, come molti pensano.
            Vai in canile e dimmi poi quanti cani hanno problemi cutanei, displasie, monorchidismo, sordità monolaterale, eccetera, dato che per i meticci non c’è alcuna selezione e le malattie si spandono a macchia d’olio.

          • il problema principale sta nell’assunto: “dei cani veramente sani andrebbero avanti per generazioni anche se accoppiati ad capocchiam”. Non è vero, in quanto esistono le mutazioni genetiche, che sono per definizione spontanee e indipendenti dal patrimonio genetico ereditato dal soggetto, ma possono essere trasmesse dallo stesso ai discendenti.

            Per esempio, un cane con pelo corto che nasce da generazioni di cani con pelo lungo ( dove il gene del pelo corto non si è mai presentato, non solo nei genitori e nonni del cane, ma nemmeno negli zii/prozii/cugini ecc. ) è un cane che ha subito una mutazione genetica. Se questa mutazione riguarda, anziché il pelo, la correttezza delle anche, o la vista, o l’udito, ecc. si può avere la nascita di un cane con displasia dell’anca, cieco, sordo, anche da generazioni di cani né displasici, né sordi, né ciechi.

            Le mutazioni genetiche possono essere “positive”, e quindi permettono una maggior proliferazione di una certa specie, o un adattamento della stessa a un ambiente nuovo, e così via, queste mutazioni si diffondono nella specie; oppure “negative”, che provocano difficoltà all’individuo, e la selezione naturale gli impedisce di riprodursi, in modo che la mutazione che crea problemi non si diffonda.

            Il motivo per cui raramente si parla di cuccioli a pelo corto nati da generazioni di pelo lungo, ma più spesso si parla di cuccioli malati nati da generazioni di cani sani risiede in due motivi:
            – mutazioni come il pelo corto, il colore più chiaro ecc. sono poco importanti e quindi spesso vengono ignorate: in una cucciolata es. di border collie, nessuno si preoccupa se da due cani a pelo lungo ne nasce uno a pelo corto, e in una di pastori australiani è poco importante se da cani tricolore con poco nero un giorno nasce un cucciolo con molto nero. Però nelle razze dove questi sono problemi importanti, l’incidenza di x difetto estetico in cuccioli di linee di sangue prive di quel difetto è pari all’incidenza di y malattia in linee di sangue prive di quella malattia
            – è facile notare un difetto estetico e quindi impedire subito la riproduzione di quel cane: allevi labrador, ti nasce un cucciolo con una macchia bianca troppo grande, lo fai sterilizzare quando è cresciuto e chiusa la questione. Mentre una malattia, spesso si manifesta o in età avanzata, o viene notata solo “per caso”, o è relativamente “nuova” quindi ancora non si testano i riproduttori, ma magari il cane si è già riprodotto e ha trasmesso i suoi geni alla prole.

            Il problema dell’impoverimento genetico non è un problema generato dalla selezione in sé ( che si limita a eliminare le mutazioni “negative”, quindi non impoverisce un bel nulla ), ma eventualmente da una sorta di esagerazione: chiaro che se io voglio allevare cani che abbiano la zampa sinistra color panna fino al gomito, quella destra nera fino a metà gamba, la posteriore sinistra fulva fino al garretto e la posteriore destra con le dita beige, mentre tutto il resto del cane è coloro tortora con una riga nera sul naso, finirò per impoverire il pool genetico perché saranno troppi i soggetti che vado ad eliminare.

            Però la mancanza di selezione non è che invece garantisca un arricchimento del pool genetico… Certo ci sarà varietà, ma andando a caso e senza criterio, un cucciolo appunto affetto da una mutazione la trasmettera a tutta la sua prole… Certo se si tratta di una cosa positiva come una maggior resistenza a x malattia va bene, ma se si tratta invece di una malattia genetica? Se lascio tutto al caso e non operò una selezione, non posso avvantaggiarmi del primo caso e non posso contenere/limitare il secondo!

          • Mi sembra superfluo farti notare che “io amo i cani” (prima frase) e “sarebbe meglio per tutti se morissero i cani di razza” (penultima frase) è una contraddizione di tale entità che mi risulta difficile credere che un’unico cervello abbia prodotto le due frasi. Perciò, delle due l’una: o soffri di disturbo bipolare (e dovresti farti curare), o ti farcisci come un tacchino di frasi non tue e che non condividi nemmeno (e dovresti farti un esame di coscienza, essere più sereno e in pace con te stesso): non a tutti piacciono i cani, anche se non mi è chiaro PERCHE’ un cinofobo frequenti un sito di cinofilia.
            Te lo dico affinchè tu possa fare il primo passo verso la pace dei sensi: essere onesti con te stesso. Auguri (e se hai un cane, auguri anche a lui/lei)

          • Perdonami il cinismo, carissimo (ma anche no)… se è giusto che i deboli muoiano, e se con deboli intendi chiunque sia suscettibile di ammalarsi, me la dici una cosa? Ma TU un’influenza… un raffreddore… un mal di gola… una varicella… mai avute? Proprio mai? Sicuro sicuro?…

  7. Può essere che ci sia stato il virus del ceppo mutato, può essere che il vaccino fosse conservato male, ma può essere anche che la cucciola non abbia sviluppato un’immunità adeguata perché purtroppo i rottweiler (e qualche altra razza che in questo momento non mi viene in mente, ma cercherò di sopperire al più presto) sembra che siano 1) più sensibili al parvovirus 2) che talvolta anche se adeguatamente vaccinati, con il miglior vaccino sul mercato, con la catena del freddo conservata, con gli intervalli tra i richiami adeguati, possano sviluppare un’immunità insufficiente. probabilmente se avesse incontrato un virus “normale” non sarebbe successo quasi nulla ma avendo forse incontrato quello “mutato” le è stato fatale.
    Comunque è davvero una notizia tristissima 🙁

    • Intanto copio-incollo ed poi cerco di trovare anche la fonte originale “alcune esperienze cliniche hanno infatti dimostrato che Dobermann, Pinscher e Rottweiler, razze fra loro geneticamente correlate, sono più sensibili all’infezione da parvovirus e non rispondono, o lo fanno solo in parte, a ripetute somministrazioni del vaccino specifico.”

  8. Mi dispiace un mondo per la piccola, ma mi ha venuto un dubbio atroce. Perchè un vaccino sia efficace devono passare almeno 10 meglio 14 giorni dalla somministrazione. Portare in una zona a rischio di parvovirosi un cucciolo appena vaccinato senza aspettare che l’organismo abbia il tempo di attivare la difesa contro di essa, è estremamente pericoloso. Quanto ho capito io, qui successo proprio questo…

    • No, teoricamente dovrebbe essere impossibile: la copertura immunitaria è già praticamente completa dopo una decina di giorni dal primo vaccino. Il richiamo serve soprattutto a prolungare l’effetto, non a potenziarlo.

      • Teoricamente no, ma nella realtà ci sono moltissimi varianti come anche questo per esempio : “Per la vaccinazione contro la Parvovirosi, è stato dimostrato che vi è interferenza con gli anticorpi materni fino alla 18^ settimana di vita e per questo non basta un solo richiamo, ma andrebbero garantiti richiami a distanza di 21 giorni fino al superamento dei 4 mesi e mezzo di età.” ( http://vet.altervista.org/vaccinazioni.htm )

        In ogni caso subito dopo un vaccino, qualunque tipo di stress può provocare un abbassamento della difesa immunitaria nell’organismo di un cucciolo, anche con il richiamo. Come il semplice cambiamento d’ambiente, anche senza per forza incontrare una malattia così grave. Poi in un caso come questo, sarebbe stato il compito del veterinario avvertire che un piano vaccinale “normale” potrebbe non essere sufficiente.Purtroppo ne ho sentiti diversi casi simili. Infatti io non ho mai ceduto un cucciolo se non dopo 10-15 giorni dal secondo vaccino, e non ho mai portato in posti frequentati dagli altri cani i miei cuccioli prima di fare passare le due settimane. Tutto questo senza che sia stato un pericolo reale, come nel caso della piccola. La prudenza non è mai troppa…

      • Allora ho capito male io. Mi sembrava di aver letto che stava da te fino a 75 giorni, e visto che entro a 60 giorni impossibile ( cioè possibile ma non ha senso),che abbia ricevuto 2 vaccini, ho dedotto che andata via subito dopo.

        Anzi no, ho capito bene hai scritto così: ” … era rimasta con me fino ai 75 giorni per poter fare entrambe le vaccinazioni..”
        E a 90 giorni stava già male.

        Ma come era il piano vaccinale del cucciolo? A che età ricevuto i due vaccini? Perchè così non mi tornano i conti.

        • No, no, ho sbagliato io.
          Innanzitutto ho parlato di tenere la cucciola fino ai 75 giorni, nel racconto, ma non ho specificato che non gliel’ho data subito, ma abbiamo voluto aspettare.
          Poi è passata UNA settimana, e non DUE, come erroneamente ricordavo: effettivamente guardando i giorni mi sono accorta di aver scritto una cavolata.

  9. nessuno che avverte che l'”allevatrice” farebbe un altra cazzata a dare altri cuccioli dove c’e stata la malattia (di cani deboli che muoiono) ?

    • giampaolo, non lo so, ma io se fossi l’allevatrice quelle virgolette te le metterei per cappello. Allevatrice che tra l’altro mi sembra una persona umile, che ammette i suoi errori e che ama spassionatamente tutti i suoi cani, e non penso si diverta a vederli morire. (anche se presumo che tu, al contrario, ne saresti felice)

  10. Da che mi ricordo, il grosso interrogativo dei precedenti mucca pazza e aviaria che scatenò il panico riguardava la trasmessibilità all’uomo. Nè di mucche nè di polli morti in modo atroce ci si preoccupò minimamente, eccezion fatta ovviamente per gli allevatori che così perdevano milioni. Purtroppo “son solo bestie” e se hanno una malattia grave, che muoiano! Mi auguro che almeno per gli animali da “affezione” si faccia una corretta campagna d’informazione, dimmodochè ci si possa premunire. Anche se è sbagliato creare falsi allarmi, è pure giusto informare per ridurre la diffusione di queste malattie (diversamente da come si fece per anemia spongiforme, diffusissima in Inghilterra, arrivò fino a noi attraverso mangimi per mucche a base di polvere di pecore infette)

  11. Ciao, un paio di giorni fa ho portato Vicky dal Vet perchè mostrava di star male, il Vet mi ha detto che è in giro un virus di Coronavirus che sta attaccando molti cani.Vicky sta bene.

  12. sono di torino anche io , anzi della prima cintura…si potrebbe sapere in che comune era andato a vivere la povera cucciola ? giusto per sapere se mi devo preoccuopare moltissimo o “solo” molto. comunque stassera vado a sentire il veterinario cosa mi suggerisce.

  13. Anch’io ho dato un voto con la manina sbagliata, abbiate pietà è colpa della vecchiaia che incombe. Ciò detto, anni fa ci rimisi una cucciola bellissima comprata a caro prezzo, piu spese di viaggio aereo per andarla a prendere in culonia e non farla viaggiare da sola. Vaccinata e dopo 2 giorni febbrone da cavallo cucciola mezza morta, torno dal vet e lui mi fa: è herlichiosi! ….. a febbraio? a 2 giorni dal vaccino? e dove l’ha trovata una zecca co sto freddo? risposta: Trasmissione transplacentare!
    Ovviamente non me la sono bevuta e sono corsa altrove per cercare di rimediare al danno, ma nulla di fatto. La cucciola aveva contratto il cimurro e all’età di 5 mesi fu necessario abbatterla dopo aver assistito alle scene piu cruente di convulsioni che potessi immaginare.
    causa della catena del freddo interrotta? o come detto la famosa partita di vaccini fregati? o sfiga nera?….
    Scusate sto facendo 3 cose contemporaneamente e ho pasticciato anche con l’invio del messaggio a metà precendente a questo. Forse è meglio che faccia una cosa alla volta 😀

  14. Il ceppo ultimo identificato credo risalga al 2000, ed è il CPV 2c. Non esistono vaccini contenenti questo ceppo, ma esiste una buona immunità crociata con un’altra variante, CPV 2a, che è contenuta solo in alcuni vaccini, ma non in tutti, mentre altri non sono adeguatamente immunogeni per queste varianti più recenti e danno protezione parziale. Inoltre, il problema della gestione del vaccino rimane una questione spinosa in quanto nulla si può sapere di come sono stati tenuti fino al momento dell’acquisto da parte del veterinario. Per cui a volte si possono utilizzare del tutto inconsapevolmente vaccini non più efficaci, anche se gestiti nel modo più corretto. Un altro aspetto fondamentale è l’enorme variabilità che c’è nei tassi anticorpali materni anche tra fratelli di cucciolata. L’ideale sarebbe titolare gli anticorpi materni subito prima del parto, almeno per avere un’idea approssimativa del livello di immunità colostrale acquisibile. Vi sono anche altri aspetti che incidono sulla risposta vaccinale, alcuni non facilmente ponderabili. Ma ricordo, e sottolineo, che anche i criteri di allevamento fanno molto, e non solo da un punto di vista igienico.

  15. anche qua in toscana, purtroppo, a dicembre sono stati colpiti tantissimi cani (soprattutto cuccioli) e molti di loro non ce l’hanno fatta. pensavo fosse stata una cosa circoscritta alla zona, ma ora che leggo qua… 🙁

  16. quasi un anno fà è morta la cagnolina di una mia amica (meticcia beagle quindi resistentissima)che aveva quasi 3 anni, adottata cucciola in canile unica sopravvissuta della cucciolata… adottata, sverminata perchè piena di vermi (giardia in particolare), vaccinata, fatto il richiamo, sterilizzata, fatti i richiami successivi! è morta in 18 ore dal primo sintomo, intestino completamente in necrosi, pensavamo ad un avvelenamento, quindi il corpo è stato mandato all’istituto zooprofilattico… risultato: virus di nuovo tipo, praticamente una gastroenterite emorragica fulminante che non poteva essere coperta dai vaccini, il medico che ha effettuato tutti i test sul corpicino della piccola zoe ha spiegato che i vaccini sono per i ceppi di virus conosciuti, ma se ne arriva uno nuovo non servono a nulla! preciso che la piccola viveva con altri 5 cani, tutti vivi e vegeti e che in quel periodo non è stata a contatto con fattori esterni e diversi dll’ordinario…

  17. Bisognerebbe interpellare gli istituto Zooprofilattici della zona in cui si è verificata la prima sospetta epidemia (Canile Muratella-Roma). Sono loro che studiano ed isolano gli eventuali “nuovi” ceppi.
    Se fosse così, cioè avessero davvero isolato un nuovo ceppo, le case farmaceutiche produttrici dei vaccini lo devono inserire.
    Proverò ad informarmi, se trovo qualcosa lo posto.

    • NOOOOOOOOOOOOOOOOOO i cagnari sono bravissime persone! Sono gli allevatori che con questa stupida mania di allevare cani di razza fanno i cuccioli “immunodepressi”! Anzi, magari creano anche in laboratorio i virus mutati, per far più danni: così crepano tanti cani e loro possono vendere nuovi cuccioli.
      Giampi…ma ogni tanto contare a fino a dieci, prima di sparar cazzate? No, eh?

    • beh, cinicamente penso che ben vengano malattie del genere ma spero nel pensiero cinico del momento che la malattia si allarghi a tutte le razze, non che non sappia che prende anche i meticci, ma so che colpisce di piu determinate razze…

      • Adesso porti pure sfiga? Gufi i cani di razza? Speri che crepino tutti? ‘o jettatore no, eh!!! Tutto, ma questo NO!

      • beh, per essere uno che frequenta un sito di cinofilia mi fai paura…addirittura augurarsi lo sterminio di tutti i i cani di razza? sapevo che alcune persone delirano, ma porca miseria, questo è troppo! ma un consultino psichiatrico no?

      • Fin ora ho accuratamente evitato di rispondere ai tuoi commenti perchè è evidente che sei un troll o uno psicopatico o entrambe le cose. Ma ora non posso esimermi dal dirti dal profondo del cuore:

        M A V A F F A N C U L O ! ! ! C O G L I O N E ! ! !

      • Ma certo, infatti è arcinoto che quando una virus arriva su un cane, per prima cosa cerca di recuperarne il pedigree e, se non lo trova, convinto che si tratti di un cane meticccio, se ne va alzando le spalle e gridando “eh no, è un meticcio! Troppo forte per noi virus!! Chissà che i vicini non abbiano un cane di razza sennò sto inverno io e mia moglie non lo passiamo!!”. Infatti, i migliori veterinari, più all’avangaurdia, non fanno più vaccinare i cani meticci e per quanto riguarda quelli di razza, consigliano semplicemente di nascondere molto bene il pedigree, così il virus convinto che si tratti di un meticcio se ne va, tutto triste.

        Seriamente: se la selezione rende più debole perché diminuisce il pool genetico ( era questa la tua tesi no? ) ora mi spieghi perché esiste la selezione naturale ( che prevede la morte, e quindi la non riproduzione, di individui inadatti, per stato di salute, condizione fisica – fisico adatto alla sopravvivenza in tot maniera e tot condizioni – e psicologica – attitudini e capacità adatte alla sopravvivenza in tot maniera e tot condizioni ) e perché funziona: ad esempio, se in una popolazione di cervi io elimino tutti quelli malati, storpi, troppo grossi o goffi per correre, troppo poco paurosi per scappare all’avvicinarsi del pericolo, troppo poco socievoli per restare in branco e così via, e li elimino perché questi soggetti sono preda più facile di lupi, orsi e altri predatori, il risultato non dovrebbe essere un impoverimento del pool genetico con conseguente distruzione della specie cervo, giusto? Invece i cervi esistono e l’esperienza pratica mi mostra che, nelle zone dove ci sono sufficienti predatori ( quindi c’è selezione ) sono sani e robusti. Invece dove i predatori non ci sono e si accoppiano tutti i soggetti ( quindi dove non c’è selezione! ) gli animali sono più numerosi ma più deboli e malaticci.
        Perché? Aspetto una tua risposta.

      • “Molto interessante. E dimmi, hai visto anche qualche bell’alieno, ultimamente?” (cit.)

        A parte gli scherzi, questa cosa del cane di razza che va benissimo se muore la diceva anche un signore tedesco, con i baffetti neri e la divisa; solo che lui parlava degli ebrei e di diversa altra gente che, sempre secondo lui, non aveva il diritto di vivere. Prova a digitare le lettere H, i, t, l, e, r su Google, ti si aprirà un mondo! E magari pensaci centotrenta volte, prima di sparare cazzate, emerito imbecille.

        Scusate lo sfogo ma quando ce vò ce vò…

    • Caro Giampi, la cagna che chiami “debole” aveva una salute di ferro, appurata con ripetute visite, esami delle feci, più ecocardiografia, esattamente come gli altri undici. E magari, non conoscendola, potresti evitare di farti queste uscite offensive.

  18. purtroppo stanno succedendo un po’ ovunque queste tristissime vicende, anche su cani adulti, di proprietà, regolarmente vaccinati. .. e nn c’è granchè da fare, se nn affidarsi a un buon medico, applicare i protocolli per il virus e …… sperare…
    consiglierei al proprietario della cucciola di far fare autopsia allo zooprofilattico;
    un test parvo rapido come quello fatto in clinica, come mi pare aver capito, può dare dei falsi positivi su un cane vaccinato.
    le vaccinazioni possono nn dare la copertura auspicata per millemila motivi diversi: alcuni possono essere: parassiti intestinali latenti, sopratutto giardia/coccidi; sistema immunitario non ancora abbastanza ‘maturo’ (capita sopratutto con le vaccinazioni precoci, quelle fatte prima dei 40/50 gg); cucciolo defedato (che nn è certo il caso della ns ‘giornalista’); fattore sfiga..
    Alcuni clinici cominciano a consigliare la titolazione anticorpale x comprendere Se e Quanto il vaccino ha fatto effetto.. purtroppo questo test costa ancora molto ma, senza dubbio, potrebbe essere una buona precauzione da adottare qualora si fosse a conoscenza che, nella ns zona, si sono presentati casi anomali di parvovirus o cimurro.

    infine, parrebbe (prendetela come una ipotesi pertanto) che le case farmaceutiche siano oramai, da anni, BEN consce che alcuni virus hanno subito mutazioni notevoli e, dunque, i vaccini attalmente in commercio non proteggano + completamente; però NON studiano, e di conseguenza, non producono vaccini con valenze atte a proteggere i ns cani anche per le mutazioni, solo x questione di soldi … bello eh ….. 🙁

    • Mah, Dani, sulla tua ultima considerazione a riguardo delle case farmaceutiche sono un po’ scettica. Il mercato c’è, visto che tutti vacciniamo, e quindi anche la convenienza a produrre vaccini adeguati ai nuovi virus. Forse (e sottolineo dieci volte: forse) i virus mutati non sono ancora così diffusi e/o stabilizzati e questo renderebbe incerta o persino inutile una nuova linea di vaccini.
      Per quanto riguarda i canili, il rischio di epidemia resta quello di sempre: lì davvero bisogna affidarsi alla forza e alla capacità di reazione del singolo cucciolo. E più in generale: l’incognita c’è sempre e bisogna farci i conti.

  19. io so di diversi cani che la presero in expo’ quindi si sta girando ed e’ veramente aggressivo, da quel che so nessuno sta facendo nulla.Mi spiace infinitamente per quella ragazza che ci sta mettendo il cuore!

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