domenica 17 Marzo 2024

Lo portiamo indietro perché stanotte ha pianto…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Sono incappata in questo post su Facebook dieci minuti fa: e devo scrivere due righe in merito, proprio perché mi prudono le dita.
Il post recita così:

“LAPO RIENTRO LAMPO!!! Dopo nemmeno 12 ore… la telefonata alla volontaria “Lo portiamo indietro perché stanotte ha pianto… ha disturbato il bambino che oggi non può cosi andare a scuola!”. Roba da matti, SENSO DI RESPONSABILITÀ ZERO… eppure il pre affido era ok. Chiedo a chi fa i pre affidi di essere veramente piu “cattivi” e scrupolosi.

A parte il fatto che concordo malignamente con il titolo del post (ovvero: “Povero bambino, speriamo venga bocciato”), non sono altrettanto d’accordo con la conclusione: i preaffidi “cattivi”, infatti, non servono a nulla se la famiglia adottante mente spudoratamente (come fanno in molti, purtroppo) e servono solo ad allontanare dalle adozioni chi si sente sottoposto ad un esagerato terzo grado.
Conosco decine di persone che, di fronte a un preaffido davvero “cattivo”, sono scappate a gambe levate, non perché non potessero essere davvero buoni adottanti per un cane ma perché si sono sentite offese: così come conosco decine di persone che evidentemente hanno superato senza problemi il preaffido – visto che il cane gliel’hanno dato – e poi si sono rilevate davvero pessime nel rapporto con il loro cane.
A mio avviso (poi potrò pure sbagliare, eh!) i preaffidi cattivi servono solo a far incavolare i “buoni” e ad affidare cani ai “cattivi” dotati però di invidiabile faccia tosta.
Per questo io suggerirei ai volontari di fare, sì, qualche domanda… ma soprattutto di fare tanto, sano terrorismo su ciò che comporta avere un cane.
Quando allevavo, io non mi preoccupavo più di tanto del fatto che la famiglia avesse o no il giardino, avesse o no intenzione di far frequentare un campo al cucciolo eccetera eccetera: non chiedevo cos’avrebbero fatto se avessero cambiato casa o se il cane si fosse ammalato (ma perché, pensate davvero che qualcuno risposta “abbandono il cane”?).
Quello di cui parlavo per due ore erano tutti i difetti delle mie razze e soprattutto tutti i potenziali disastri che può combinare un cucciolo… tant’è che molti clienti poi mi telefonavano dicendo “Vabbe’, ma da quello che ci ha detto ci aspettavamo il mostro di Lochness, e invece è buono!”.
Il fatto è che, se non glielo avessi dipinto come il mostro di Lochness, forse il cucciolo sarebbe apparso come un piccolo barbaro distruttore: un po’ di psicologia da quattro soldi, a volte, rende le cose molto più facili.
In questo post, dunque, non mi ha dato tanto fastidio il fatto che una famiglia abbia potuto riportare un cane al canile “perché aveva pianto” (anche perché mi suona taaaanto come una scusa pietosa: a meno che non vivi in venti metri quadrati, il cucciolo che frigna lo sposti in una stanza lontana da quella del bambino e ciao. Mica ha la sirena dei pompieri incorporata!), quanto il fatto che “il preaffido fosse ok”.
Ma che preaffido avete fatto, ragazzi, se questi non erano preparati al fatto che un cucciolo spostato di colpo in un nuovo ambiente sconosciuto potesse piangere un po’?!?
Il mio suggerimento rimane questo: fate meno le pulci agli umani in se stessi e terrorizzateli a dovere su tutto quello che potrà combinare il cane.
Pisciate, rosicchiamenti, danni, abbai… metteteci dentro di tutto e di più.
Non farete adottare un cane? No, non proprio: non farete adottare un cane che comunque tornerebbe indietro.
Chi intende impegnarsi davvero, chi sa amare davvero, non si spaventa. Ed è solo a queste persone che bisognerebbe affidare i cani.

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81 Commenti

  1. Mi sembra molto difficile valutare una persona o una famiglia. Un allevatore molto esperto mi ha detto che un tale soprannominato in paese”coltello facile” per i suoi trascorsi voleva un cane da lui. Sono passati anni di rifiuti perchè questo allevatore non era convinto in quanto non lo riteneva idoneo,alla fine però ha ceduto. Ebbene mi diceva che il cane ha trascorso con ques’uomo e la sua famiglia 14 anni meravigliosi sempre fuori a correre, a giocare coccolato e amato e quando questo pastore tedesco se ne è andato perl lui e sui figli è stato un vero lutto. Personalmente non ho ancora preso un cane dal canile, forse lo farò, mi auguro tra molto tempo, quando il mio Duc non ci sarà più e spero di trovare delle persone competenti perchè l’impressione che ho è che a giro ci siano un sacco di pseudo esperti presuntuosi, Complimenti alla famiglia che dopo un giorno ha riportato al canile la povera bestiola grande prova di sensibilità verso il bambino i figli son pezz e core

  2. Esperienze di amiche che sono andate in canile per adottare:
    Amica A: in canile non le hanno dato nessun cane (neppure anziano) perchè vive sola e lavora tante ore; ha comprato una enorme canessa alla quale dedica ogni secondo di tempo libero che ha, infatti è serena, educata, socializzata, perfettamente equilibrata, in ottima salute psicofisica.
    Amica B: in canile non le hanno dato nessun cane perchè vive in appartamento e non ha il giardino; ha preso una meticcetta da una cucciolata nata in casa e passa con lei ogni momento libero, infatti ha una cagnetta perfettamente equilibrata ed in ottima salute nonostante considerevoli allergie.

    La cosa più assurda è che l’amica B è una veterinaria. Io dico… ma come si fa a non dare un cane ad un veterinario che se va in canile saprà piuttosto bene cosa sta facendo?

  3. Assolutamente d’accordo! Qualunque cane preso e portato in un luogo sconosciuto tra persone sconosciute ha reazioni che non sono sicuramente di pace e felicità. Un cucciolo a maggior ragione, si spaventa più facilmente, non ha esperienze di vita a cui attingere per affrontare le varie difficoltà, insomma anche per noi umani è così; noi però magari abbiamo coscienza del perchè e del percome ci troviamo in una data situazione un cane no. Ma cosa sarebbe poi il preaffido o meglio come funziona? Se ha pianto tutta la notte (la mia cucciolona presa da un privato a 3 mesi ha pianto tutte ma tutte le notti per circa un mese….fortuna che non ho vicini da disturbare) immagino che il cane non abbia visto la sua futura casa in quel periodo di preaffido.

    • il preaffido è quasi sempre solo una visita fatta da volontari di zona alla nuova famiglia, per vedere l’ambiente e conoscere gli adottanti. Il cane a volte si trova a centinaia di km di distanza durante la visita di preaffido. Solo se ci sono dubbi di convivenza e il cane da adottare è vicino allora ci può essere un secondo incontro fra animali (che non so se venga fatto nell’abitazione o al canile)

  4. le poche esperienze dirette con canili mi hanno confermato che i canili NON TI DANNO IL CANE. probabilmente checchè se ne dica i motivi sono di interesse. ho proprio notato che è così… e poi chiaramente pensi a quei cani che sono ancora la in gabbia e che avrebbero tranquillamente potuto avere una casa normale.

    ci sono volontari molto bravi e alcuni animali li ho presi proprio tramite loro. e sono state esperienze molto belle.
    ma c’è parecchia gente che o è iper invasata (guai mentre parli a accennare al fatto che comunque stiamo parlando di un cane e non di una divinità, perchè allora non gli vuoi bene)
    ci sono quelli che guai prendere un animale per fare una gioia a tuo figlio, perchè si sa i bambini sono tutti aguzzini e il cane non è un oggetto e comunque non gli vuoi bene se accenni che un cane in casa da e riceve gioia soprattutto con i bambini dato che noi adulti abbiamo anche da lavorare.
    ci sono quelli che non te lo danno proprio per interesse. perchè alcuni cani portano + soldi al canile di altri. per l’adozione a distanza, perchè al momento sono in 160 e se si arriva sotto ai 150 danno meno soldi, robe così.
    o che per motivi assicurativi o di pubblicità per pararsi il culo appena sentono le parole bambini o cane che può uscire fuori dicono di no a priori, che poi se succede un casino non vogliono avere responsabilità, e paradossalmente sarebbero proprio le adozioni + meravigliose per il cane queste…
    gente con una casa e con dei bambini che giocano in zona di piccoli paesi, con qualche campo intorno, dove c’è uno spazio davanti casa che però magari non ha il recinto o il cancello quindi per i primi tempi magari (forse) il cane lo devi legare (ovvove) o tenere la porta chiusa. direste un paradiso canino vero? ebbene no, a queste famiglie il cane non lo danno quasi mai ahahah.

    questo è un po’ amaro in effetti

  5. I controlli PRE affido non servono a NULLA, li cambierei volentieri subito per un controllo POST affido (CASUALE NON CONCORDATO) in piu, subito!

    • Se i controlli pre-affido sono di scarsa utilità, quelli post-affido sono addirittura impossibili!
      Innanzitutto nessuno se non le forze dell’ordine è autorizzato a fare irruzione in casa altrui.
      Inoltre, se il cane diventa di proprietà di qualcuno, non si può certo sequestrarlo di propria iniziativa.

      • Piano e bene pero, tante associazioni scrivono bene in vista sui propri annunci “visite pre e post affido”, nessuno parla di irruzione ma se tu firmi un CONTRATTO che dica che io posso venire a vedere il cane dopo che te l’ho dato in AFFIDO o ADOZIONE (il cane NON e` tuo per nulla, legalmente) e se vedo che i requisiti “contrattuali” (perche se tu mi dici una cosa deve essere quella non che mi dici “no un giardino di 200 mq” e vivi in un monolocale) ma sopratutto che il cane non e` tenuto come dovrebbe essere, ecco che tu il cane che hai in affifo o adozione non lo hai piu.

        Fosse per me istituirei anche una “lista nera” di nominativi (recidivi naturalmente) a cui non affidare un cane, qualsiasi cane.

        • Mi dispiace, ma come giustamente fatto notare da un altro utente, un contratto del genere è “chiacchiere e distintivo”.
          In casa di un privato non si entra senza permesso.
          Si può certamente vedere il cane, ma se una persona non ti apre la porta, non c’è contratto che ti possa permettere di entrare lo stesso. Perfortuna.

          • Non ne sarei cosi sicuro, oh non si parla di “entrare in casa” se la persona non vuole, ma se la persona non vuole, infrange il contratto, chiamo le forze dell’ordine e mi faccio ridare il cane (che NON e` suo)… stop, fine di tutta la faccenda, tanto chi non vuole far entrare degli “amici” (perche i volontari che ti affidano il cane non e` l’ultimo degli stronzi che passa per strada, ma sono persone che sono “amiche” in senso che vogliono il bene del cane mica male a te) significa che sa benissimo di non essere in regola.

          • Vale fino entro i 60gg, dopo tale data il cane è MIO, MIO è il nome registrato sul microchip e se ti azzardi a prenderlo ti becchi anche una bella denuncia per furto… non me lo togli neanche con l’intervento dell’ONU… a meno che non ci siano palesi segni di maltrattamento fisico. Ma la storia la vedo lunga e dura.
            In casa mia entri se IO ti faccio entrare oppure con un mandato.
            Non esiste che uno che non rappresenta niente, solo perchè “puzza di cane” possa pretendere di entrare in casa mia.
            Col contratto ci puoi incartare il formaggio…
            Questo per dire che non è così semplice.
            Purtroppo è un terno al lotto, da ambo le parti. Chi adotta deve sperare di trovare dei volontari/gestori che almeno sappiano quante zampe ha un cane, chi da in affido pre/adozione deve essere in grado di riconoscere un adottante affidabile o che possa diventarlo (magari si inizia da Sciurmari qualsiasi e poi nell’interesse del cane e nostro si comincia ad informarsi meglio…)
            A casa mia un controllo post affido non è mai stato fatto, vero è che abbiamo portato il cane in visita ed era abbastanza, molto, parecchio, decisamente palese che stava bene.

          • Giuro che non ho capito quali siano tutti sti problemi a far entrade dei volontari (dell’associazione e/o canile) in casa tua (mia o sua), cioe se NON HO nulla di strano, se il cane sta bene, dove sta il problema di fondo?
            Ammesso e non concesso che si sia in regola, uno che non mi apre la porta quando “puzzo di cane” (ma ANCHE del SUO cane) e vengo solo a dare un’occhiata alla bestiola.

            Certo si capisce bene il perche uno non ti faccia entrare se sa che palesemente non e` in regola ao non ha compiuto ai suoi doveri di adottante e/o ha mentito sul CONTRATTO che ho (hai) firmato senza pistola puntata alla tempia perche TU (IO, LUI) volevi un cane GRATIS!!!

          • Parto subito col dire che “puzza di cane” non era in senso spregiativo… era solo per ironizzare sul fatto che ciò che il volontario può esibire come tesserino identificativo è giusto l’afrore di quattrozampe… il medesimo che mi porto addosso io…con orgoglio aggiungerei.
            Poi, non è un problema far entrare il volontario in casa mia, ma a determinate condizioni
            1- che sia entro i 60gg di affido, perchè dopo il cane diventa mio legalmente, e voglio vedere come fai a togliermelo. Perchè non l’ho sterilizzato? un cane che vive in appartamento.. andiamo, siamo seri.
            2-fissiamo un appuntamento.
            3- mi assicuri che chi si presenta alla mia porta abbia un minimo di competenze in campo cinofilo e sappia “leggere bene” un cane, non una Sciuramaria qualsiasi come me.
            A queste condizioni non ci sono problemi, se non quello che un cane, specie se adottato adulto, ci mette ben più di 60gg per rivelarsi (il bellissimo articolo di Valeria sulla luna di miele …quanto è vero), pertanto cosa controlli? che il cane mangia? Che ha una cuccia? Che non fa il nano da giardino?
            Certo che se il volontario che viene a verificare è come quello che veniva descritto in un altro commento, che verifica che il cane prenda luce…. A me lo avrebbero tolto in 2 minuti, appena notato il collare a strozzo. Peccato che essendo estremamente fobico e terrorizzato da tutto ed essendo dicembre fosse l’unico modo per portarlo a passeggio in sicurezza (facevamo il vialetto di casa a colpi di 2 passi e 1 biscotto….sarà per quello che ha messo su peso in fretta povera stella…)

          • Boh non so IO non ci arrivo, se io vado (attenzione non sono i volontari/canili a obbligare gli affidatari/adottanti ma sono loro che vogliono un cane solitamente aggratisse, parlo della stragrande maggioranza eh, non di tutti) in un canile/associazione di volontari a chiedere un cane e me lo affidano, per me diventano/restano persone amiche, ecco ai miei “amici” non do scadenze di 60 gg, non obbligo a prendere un appuntamento e non domando le competenze specifiche.

            Anche perché magari non ti arriva la Valeria Rossi, ma difficilmente ti capita anche una ignorante come un broccolo alla porta e cattiva come Crudelia Demon nel giudicare la situazione, tra i due estremi ci sono un sacco di situazioni “intermedie”.

            E comunque una visita di cortesia (con caffè annesso) io non la negherei mai a (quasi) nessuno e non riesco sul serio a capire questa discussione (parlo dei commenti in generale a questo articolo non dei tuoi in particolare, ovviamente).

          • Oddio, magari non controlli a domicilio, ma accordandosi per trovarsi in un luogo “neutrale”; così dici addio all’effetto sorpresa, però direi che anche il SciurVolontario più sprovveduto si accorgerebbe se il cane non sta bene con te…o no?
            Se poi il cane non me lo vuoi far vedere ne’ a casa tua, ne’ fuori, beh, la cosa un tantino mi puzzerebbe…
            Eccheccasino…

          • Nono io vorrei proprio controllare a domicilio… anche perche un cane in un posto “neutrale” puo avere fobie, paure, stress ecc ecc che nel suo posto non deve avere (e se le ha la cosa e` grave tendente al molto).
            Cioe tanto se uno non vuole aprirti casa tua (e non vedo quale sia il problema visto che ti hanno appena affidato/dato in adozione un cane e non sono i “poco onesti di turno”, e` palese come il sole che ha qualcosa che non vuole farti vedere e se non apre a chi ti affida un cane e` quello che ha fatto/sta facendo/situazione attuale che non vuole che tu (controllore volontario) veda.

            Se annulli l’effetto sorpresa, annulli gran parte di quello che realmente si cerca di scongiurare, IMHO.

          • Ecco, dicevo, un gran casino…anche perchè secondo la legge un cane è un “oggetto” che tu hai preso e tanti saluti, è tuo e ci fai quello che vuoi. Poi ci sarebbe il problema di chi controlla…gente specializzata, non il maniaco di turno che ti leva il cane perchè usi lo strozzo ( o perchè non ha le scarpine firmate…)… Dovrebbe essere un argomento pre-affido. “Siete daccordo che un volontario passi ogni tanto da voi per vedere come sta il cane?” Se questi storcono il naso, beh, metà del lavoro è già fatto.

          • No pero aspetta un attimo, un cane ha un “passaggio di proprietà” esattamente come un auto, o se tu “presti” (affido/adozione) la tua auto diventa della persona a cui l’hai “prestata” (affido/adozione)? Ecco finché (io associazione) non faccio tutti i controlli che mi servono per constatare che realmente il cane e` in una buona sistemazione io come associazione di volontariato il passaggio di proprietà NON te lo do, quinti il cane e` tuo (a tu che vuoi il cane) nemmeno con il binocolo.

            Perché senno non avrebbe senso il “passaggio di proprieta” in quanto tale di nome e (penso) di fatto.

          • Al di là del controllo e di come viene effettuato per me è di fondamentale importanza che si stabilisca (non nel canile medio con la volontaria poco in grado) come è avvenuta l’ambientazione del cane: se si è creato un corretto rapporto cane adottato/adottante, se si sono riscontrate problematiche prima non emerse e via così…insomma, il benessere anche psicologico del cane, non solo fisico. Lo scopo, secondo me, dovrebbe essere questo. Non so, mi sembra il minimo che si debba al cane (ma qui è possibile solo con del “personale” – parco canile o simili – competente e adottante con un minimo di cultura cinofila….se i volontari non sanno cosa valutare il controllo successivo perde di senso…però è chiedere troppo, in molti casi…

          • E se ti sembra che non si sia creato un buon feeling? Che fa un volontario? Sequestra il cane?
            Perchè se non si può entrare a casa di una persona senza invito, tantomeno si può scippare un cane a chi non te lo vuole dare, almeno non senza fare intervenire una autorità terza. Non mi risulta che i volontari dei canili siano “pubblici ufficiali”..

            Che poi… un cane te lo sequestrano -forse- per evidentissimi e gravi maltrattamenti , se tutti i cani tenuti un po’ alla cavolo e senza feeling venissero sequestrati, avremmo le città piene di canili straripanti.
            Insomma, ci vorrebbe solo buon senso da entrambe le parti. e magari si potrebbe fare a meno di moduli assurdi che legiferano a vanvera in barba al codice civile e penale..
            Immagino che i volontari abbiano già un sacco da fare, fossi in loro cercherei di utilizzare al meglio il tempo, evitando di impiegarlo in “visite a sorpresa” che lasciano il tempo che trovano.

          • Io non intendo il controllo post affido come una situazione del genere: volontaria urlante che scampanella alle 21:00 di sera a casa dell’adottante col forcone, che cerca di intrufolarsi in tutti i modi nelle case altrui spintonando i legittimi proprietari, aprendo i cassetti alla ricerca del collare elettrico, magari senza competenza e senza un titolo per poterlo fare…
            Io mi riferisco ad un canile con educatori che offrono consulenza ed assistenza PRIMA di adottare un cane, con vari incontri di conoscenza. Personale qualificato che “esamina” il cane, gli fa fare un eventuale percorso di recupero e poi lo affida all’adottante adatto, per poi offrire consulenza e assistenza con educatori della struttura, con la possibilità di frequentare corsi per privati all’interno del canile stesso…(dalle mie parti ce ne è uno così…).
            Per controllo intendo: ci sentiamo reciprocamente, valutiamo INSIEME eventuali problematiche oggettive di inserimento, magari ti seguo per un periodo se il cane non è facilissimo e nei casi in cui c’è stato un errore nella scelta dell’adottante (o del cane da affidare) si valuta insieme di riportarlo indietro…ma mi rendo conto che è una realtà ancora poco diffusa in Italia (se non erro ce ne saranno due o tre così in tutta la penisola, di strutture così…).

          • p.s. intendo dire che il canile diventerebbe il principale referente dell’adottante. Ma allora si dovrebbe uscire dall’ottica di un volontariato senza competenza, fine a se stesso. In tutti gli ambiti una preparazione minima è d’obbligo. Forse però non basta più quando ci sono di mezzo esseri viventi, come i cani. Posso fare volontariato per pulire i box e dare da mangiare ai cani (e poco altro), ma non per affidarli senza competenza e senza un obiettivo comune con l’adottante.
            Ma non è praticabile nel caso di strutture senza personale qualificato, senza soldi e con centinaia di cani stipati nelle gabbie…allora lì sì che dico anche io: ma stai a casa tua e il controllo post affido a sorpresa te lo ficchi da qualche parte…(se lo scopo è mandarti a priori l’Enpa a casa…)

          • Ci aggiungo il carico: se fosse richiesta una formazione professionale non campata per aria mancherebbero i volontari. E’ dura da digerire ma e’ cosi’. Il problema e’ che l’essere volontario non e’ di per se’ una qualifica professionale ma solo la condizione di prestatore d’opera a titolo gratuito. Ora, c’e’ chi meritevolmente pulisce i box, c’e’ anche chi altrettanto meritevolmente mette a disposizione le proprie competenze professionali ma non c’e’ scritto da nessuna parte che la capacita’ discenda per scienza infusa dallo status di volontario, pero’ il mondo del voontariato in genere e’ stracarico di soggetti in cerca di un distintivo per vantarsi al parchetto di fare lo sceriffo.

            Con tutto il rispetto per chi dedica seriamente il proprio tempo a queste attivita’, l’ultima cosa da fare e’ andare in giro a dispensare distintivi. Quindi, Mia2, hai fatto centro: l’errore sta nella pretesa che il volontario sia competente in quanto volontario e che dalla sua buona volonta’ discenda il buon diritto. Non e’ cosi’, ma se lo dici, soprattutto all’interno di un’associazione che conti piu’ di un socio, qualcuno rispondera’ “non e’ vero, la nostra e’ una missione e Dio e’ con noi”

          • Io darei un’occhiata anche all’altra faccia della medaglia: se ti proponi in questo modo la persona che si e’ offerta di prendere un cane non lo prende piu’ e tu l’adozione per il cane la trovi con il binocolo.

            Comunque si’: in caso di affido il cane e’ semplicemente affidato e rimane di proprieta’ del prorpietario originale (che magari non e’ neanche la struttura) e in caso di adozione il cane viene ceduto, il passaggio di prorieta’ registrato all’anagrafe canina e il volontario cosi’ come la struttura per la quale lavora non ha piu’ alcun diritto sul cane. L’alternativa per l’associazione del caso e’ non dare il cane in adozione e tenerselo. Se e’ questo che si vuole allora va bene: in fondo il sunto del tutto e’ che nessuno puo’ prendere il cane di un altro senza il suo consenso quindi il cane o sta con chi lo ha adottato o sta in canile.In un caso come nell’altro per quel che riguarda il cane le decisioni spettano al proprietario.

  6. anche a me è capitata una volontaria in visita di preaffido da manuale (negativo)…ma alla fine, grazie all’associazione scelta e a tanti altri fattori, la mia Gris è a casa con noi e con il suo boxerone di riferimento…e siamo felici!!!!!! Alle volte credo davvero che molti non si rendano conto di cosa significhi avere DAVVERO un cane…. che potrà avere problemi, vivacità, malattie, giornate si e giornate no, come tutti noi… che deve essere rispettato e che comporta a NOI umani una buona dose di umiltà per riconoscere che il loro linguaggio è diverso dal nostro e che spesso stiamo sbagliando la comunicazione con il nostro botolo, creando un loop che innervosisce tutti….. Ma alla fine, se li ami, la collaborazione vince sempre. E un pianto di un cucciolo che spaventa (scusa quasi risibile) significa non essere pronti ad accogliere un essere vivente

  7. Io sono stata fortunata, due cucciole prese a distanza di 3 anni l’una dall’altra e nessuna delle due piangeva di notte…..più che altro ero io che mi facevo venire le paturnie a lasciarle da sole nel tinello…..risultato? Ora dormono tutte e due con me! E se la prima mi ha vomitato sul tappeto (strapagato) quando stava male e la seconda (ancora cucciola) mi piscia il pavimento ogni tanto, chi se ne frega!

  8. Va be’, so che ci si ripete in continuazione e alla fine i concetti sono gli stessi, ma tant’e’: Dio li fa e poi li accoppia; c’e’ affinita’ elettiva tra chi prende in adozione un cane e poi lo riporta indietro perche’ pigola la prima notte e chi fa colloqui di preadozione (o di qualunque altra cosa, tanto la sostanza non cambia) improvvisandosi espertone di lana caprina e dell’aria fritta.

    Ho letto diversi commenti che riportano esperienze negative con il volontario/a di turno. Non fatico a crederlo perche’ conosco altri casi del genere anche in modo diretto e non solo per sentito dire. Se dicessimo che in molti, troppi casi quest eprsone vivono in un mondo piu’ da fiaba che reale probabilmente scopriremmo l’acqua calda.

  9. Totalmente d’accordo. Quando telefonai per la prima volta all’allevatrice paradossalmente mi fece molto piacere che per prima cosa cercò quasi di scoraggiarmi elencandomi I “difetti” della razza (sono testardi, perdono una valanga di pelo, ecc.). Bisogna essere coscienti di cosa si porta a casa quando si prende un cucciolo ed è meglio prepararsi al peggio che cadere dal pero dopo.

  10. Ma nessuno pensa a quel povero bambino vittima di cotanta inciviltà canina…poveretto rimarrà traumatizzato a vita. Dovrebbero abolire la razza dei cuccioli perchè sono troppo pericolosi. I bambini sono il nostro futuro vanno protetti.

    OK il post è un pochetto da troll lo ammetto.

  11. Io ho rinunciato, durante la ricerca del mio primo cane, ad un piccoletto di canile. La volontaria che mi ha accolta la prima volta al canile ha detto cose leggermente diverse (o meglio, si è comportata in modo molto diverso) dalla volontaria acidona che ha fatto la visita preaffido a casa mia….risultato? visita superata, adottante realmente interessata (io) rinuncia al cane (con dei sensi di colpa terribili…)…sconvolgimento della volontaria con scarse capacità relazionali (vere o dettate dal momento…chi può dirlo…ma mi interessa poco) che non se lo aspettava…ha addirittura chiesto se fosse colpa sua (sì, così forse la prossima volta ti comporti in modo diverso…)…
    Ora ho un cane d’allevamento meraviglioso….mai scelta più azzeccata. l’altro cagnolino è stato tenuto d’occhio a distanza (controllavo il sito del canile…finchè non è passato dalla sezione “da adottare” a quella “adottati”…
    Ci sono anche i tappi per le orecchie….oppure la cuccia insonorizzata…

    Io posso capire che, sulla carta, è tutto molto più semplice: si crede, per chi si documenta, di essere preparati all’arrivo del cane (soprattutto se è il primo) e che trovarsi smarriti o agitarsi se tira giù la casa sia normale….ma non si deve cedere…al peggio far dormire l’educatore in casa per due settimane….

  12. So che sarebbe abbastanza “mission impossible”, data la scarsità di grano e tempo…però più che i preaffidi credo siano utili i controlli “post” adozione; naturalmente a sorpresa… I negozi che vendono peluches ringrazierebbero^^

    • Mi e’ capitato di assistere personalmente proprio a un caso tipico di controllo post adozione a sorpresa, non con cane ma con gatto adottato.

      La ragazzotta si presenta a sorpresa, insiste per entrare, viene tenuta cortesemente sulla porta almeno fino a quando non e’ dato capire chi sia. Reclama che deve “ispezionare” la casa e reclama ancora un po’ ma non piu’ cosi’ convinta quando viene presa per collottola e fondo dei pantaloni, accompagnata di peso fin sul marciapiede e lasciata con le istruzioni del caso che si riassumono in:

      la prossima volta che ti viene voglia di andare a trovare qualcuno a sorpresa, telefoni, chiedi cortesemente se e quando puoi venire; io ti rispondo di no, tu ti scusi per il disturbo, ringrazi e saluti prima di riagganciare.

      Per cortesia, gia’ cosi’, gli aneddoti sui volontari affetti da deliri di onnipotenza si sprecano, se si sguinzagliasse il volontario di turno, che gia’ mediamente non brilla per equilibrio, a ficcare il naso a casa degli altri quando gli pare, ci ritroveremmo con tutti quelli che credono di essere Napoleone ad offrirsi volontari.

      • Io sono d’accordo, ma credo che quando si adotta si accettano, firmando un modulo, determinate condizioni (sterilizzazione nel caso di cuccioli, controlli prima e dopo l’affido e via così): insomma, almeno sulla carta, si autorizza la struttura o l’associazione a qualche intrusione nella propria vita.
        Al gattile in cui avevo adottata la mia Mia (la mia micia, che mi manca ancora tantissimo) “imponevano” la sterilizzazione dei cuccioli, con l’obbligo di certificarla e con la possibilità di sterilizzazione tramite il gattile presso un ambulatorio veterinario con esso convenzionato (alla metà del prezzo medio di sterilizzazione di un gatto). Altre condizioni: avvisare della morte del gatto e riportarlo da loro nel caso in cui non lo si potesse più tenere.
        Ecco, forse si dovrebbero stabilire anche i modi di eventuali controlli (prima e dopo)…ma le visite a sorpresa senza un minimo di riconoscimento fanno ribrezzo anche a me….io avevo invitato la volontaria che mi aveva affidata la Mia a trovarci di persona….e ogni tanto passavo al gattile a far vedere qualche video e foto! spontaneamente però…

        • Mah, io posso anche essere d’accordo sulla sterilizzazione, per esempio, ma non sono d’accordo sul fatto che sia possibile imporla cosi’ come non e’ possibile imporre visite e quant’altro. Chi adotta il gatto o il cane puo’ aver piacere di accogliere il volontario a casa propria, puo’ anche concordare sulla necessita’ di sterilizzare l’animale ma da qui a imporglielo ne passa. La cosa si riduce a un accordo tra le parti che se c’e’ bene, altrimenti la struttura non ha l’obbligo di dare in adozione l’animale e chi lo vorrebbe portare a casa non ha l’obbligo di prenderlo.

          Pero’, una volta che chi ha preso il cane se lo e’ portato a casa e ha effettuato il passaggio di proprieta’, il cane e’ del nuovo proprietario, non piu’ del canile, il 90% delle clausole contenute nei moduli di adozione comunemente utilizzati finisce per essere nullo. Non sarebbe molto meglio cercare di imparare a fare bene il proprio lavoro prima, invece di rivendicare strampalati compiti di vigilanza poi, compiti che non competono e che comunque non si sarebbe in grado di assolvere?

          • Sì, è vero. Però se si sanno prima le cose sta all’onestà “morale” delle parti accettare le condizioni imposte. Se una persona non vuole un cane o un gatto sterilizzato cambia struttura o se ne piglia una da qualche cucciolata casalinga (oppure ne compra uno di razza).
            Sono d’accordo sul fatto che mancano le competenze. Dovrebbe essere una formalità magari non imposta, ma che deriva da una fiducia reciproca…eh ciao, me ne rendo conto….del tipo: io ti aggiorno su come sta il cane e sui suoi progressi e via così…
            Io dico che i controlli successivi avrebbero un senso se gestiti in modo diverso…però col canile medio e la volontaria media il significato del controllo diventa un altro, presumo…
            Allora cambio vocabolo: aggiornamento sullo stato del cane, non controllo…

          • Certo, ma questo rientra nel rispetto di un accordo preventivo tra le parti. Bisogna pero’ considerare qualcosa in piu’: se si va a prendere un qualunque modulo di adozione si trovano una quantita’ di clausole il cui rispetto e’ sostanzialmente inesigibile. Ora, e’ vero che se uno non e’ d’accordo se ne va da un’altra parte ma il punto e’ proprio questo: che senso ha obbligare a qualcosa che non si potra’ esigere facendo cosi’ allontanare chi invece si era proposto per adottare un cane? Dal punto di vista funzionale nessuno, dal punto di vista della gratificazione personale invece almeno l’illusione di poter esercitare una forma di cotnrollo sugli altri attira il volontari in cerca di affermazione e riscatto personali piu’ della carta moschicida. Insomma, saro brutale: queste cose non servono ai cani, servono ai volontari piu’ coatti che sognano di poter esibire un tesserino sia pure colorato con i pastelli rubati al figlio e poter dire “lei non sa chi sono io”.

    • Concordo con Nerofumo! I controlli ispettivi al domicilio li possono effettuare solo le forze dell’ordine con un mandato! Ma pensa tu!
      Quanto alla sterilizzazione che dovrebbe essere stra-obbligatoria, :
      prenoti il cane, paghi la sterilizzazione e la fa direttamente il canile da un veterinario convenzionato. Poi tu passi e ti prendi il tuo bel cane già sterilizzato.
      Non si dovrebbero consegnare animali non sterilizzati! magari capitano nelle mani di quei fanatici “ma nun è ggiusto porebbestieeee!!!” E ripartirebbe l’iter dei cani che finiscono al canile.

      • in teoria, se il canile è comunale quindi finanziato con le tasse, non dovresti neanche pagarla la sterilizzazione, è un obbligo loro. Se è una struttura privata ma seria, a costo di salti mortali finanziari l’adulta te la consegnano sterilizzata, il problema restano le cucciole per cui bisogna aspettare verso il settimo mese

        • Io credo che, per i controlli successivi, si debba tenere conto di chi le effettua…il volontario medio che si crede in grado di giudicare, magari con scarse competenze cinofile può essere visto (anche da me) come una seccatura. Dall’altra parte, se uno non ha nulla da nascondere, perchè non dovrebbe essere contento di aggiornare il canile su come sta il cane? Dalle mie parti alcuni adottanti, in uno dei canili di zona, vanno anche a trovare le volontarie volutamente, col cane appresso..insomma, io sarei felice di far sapere come sta il cane. Mi rendo però conto che la mia regione è un’isola felice, in termini di randagismo e amici vari…
          di cani tenuti male ce ne sono fin troppi, ma abbiamo anche un Parco canile..

          • Se si instaura una relazione “umana” va sempre tutto bene. Quello che non si può pretendere nè con le buone nè con le cattive è di fare irruzione in casa altrui a proprio piacimento

          • In teoria, anche nel contratto ci sarebbe l’obbligo di mantenere i contatti con l’associazione, ma, fra tutte le clausole, è sicuramente la più teorica. Io sono felicissima di far sapere all’associazione come stanno i “suoi” cani, in fondo se non fosse per loro che li hanno recuperati, curati e accuditi adesso non sarebbero i miei cani (il mio e quella di papà per la precisione). Quando ho qualche bella foto gliela mando volentieri anche per dar loro una boccata d’aria nel mare di m… in cui si trovano quotidianamente, ma sicuramente la voglia di tenere i contatti è direttamente proporzionale al modo in cui si è stati trattati in fase di adozione

        • Non si fa, nel senso che se e’ necessario aspettare ancora qualche mese di crescita non si puo’ sterilizzare prima e non si puo’ pretendere la sterilizzazione dopo da un altro proprietario. Io sul modulo di adozione posso mettere quello che mi pare ma la differenza la fa eventualmente solo se si tratta di un affido o di una adozione. In caso di affido, il proprietario rimane quello originale, in caso di adozione il proprietario diventa quello nuovo che avra’ l’obbligo della variazione di proprieta’ all’anagrafe canina e della comunicazione alla ASL di eventuali trasferimenti di residenza.

          Al personale volontario o meno che sia rimane la possibilita’ di cercare di convincere il nuovo proprietario della bonta’ della decisione di sterilizzare ma niente piu’ di questo.

          • Si Giustissimo! Concretamente non si può obbligare nessuno…
            PErò quello della sterilizzazione degli animali non destinati alla riproduzione è un problema davvero centrale per limitare il randagismo. Bisognerebbe inventarsi qualcosa…..
            Si può pensare all’assurdo di uno che leva un cane dal canile per farci rientrare enne figli del medesimo cane?

          • Le cucciole femmine non sterilizzate vengono sempre date solo in affido con obbligo di sterilizzazione entro (penso sia standard) il settimo mese, solo una volta fornito il certificato di sterilizzazione l’affido diventa adozione.
            Se si aspettasse la sterilizzazione l’adozione di cucciole crollerebbe, “piazzare” un cane di 3 mesi o quasi 8 è ben diverso

          • Oppure, e lo dico perchè ho saputo qualche giorno fa che fanno così da una volontaria, NON ti danno il cane finchè non è stato sterilizzato.
            In pratica, i maschi li danno subito, le femmine le “prenotano”, aspettano che raggiungano i 7 mesi, sterilizzano e POI affidano. Se intanto il cucciolo deve passare qualche mese in canile, amen. Secondo loro meglio così che rischiare che non sia sterilizzata dopo.
            Io sono rimasta senza parole… Ho anche provato a dire che era assurdo, che si perdevano tutta la socializzazione, che non puoi tenere cuccioli di neanche due mesi in canile fino ai 7 se hanno già chi potrebbe adottarle, ma la volontaria che avevo davanti era d’accordo con me, e come lei molte altre li dentro… La responsabile però no, lei fa così e gli altri devono adeguarsi.

          • Anche a noi hanno fatto storie durante una delle nostre “visite parenti” perchè era ancora intero. Insistevano che nel modulo di adozione c’era la clausola per la sterilizzazione obbligatoria. Dietro nostra insistenza sono andati a riprendersi quel modulo e la clausola non c’era (fortunatamente).
            Al di là del fatto che il mio cane NON avrà mai la possibilità di riprodursi e che quindi non vedo la necessità di castrarlo ; anche qualora la benedetta clausola ci fosse, anche qualora avessi adottato una femmina… se non ‘obbedisco’ che fate, mi togliete il cane? Magari dopo 2 anni che vive con me? Una sola parola…provateci…
            Capisco che sterilizzare è un’ottima arma contro il randagismo, ma non è sicuramente inserendo una clausola in un modulo che le persone ne prenderanno coscienza. L’informazione è l’unico reale metodo.
            Un passo avanti però ad esempio potrebbe essere la sterilizzazione effettuata nella struttura nel caso di cani già adulti. Ma i buoni propositi si scontrano con il saldo del conto corrente temo…

          • Ecco un’altra folle con il ruolo di “responsabile”…come creare inutilmente (se non c’è un adottante ok, non si può far diversamente) cagnoline non socializzate, fobiche verso tutto quello che è il mondo esterno e probabilmente anche senza una famiglia, perché subito ti dicono “va bene aspetto” ma poi dopo 5 mesi quando li richiami che la cagnolina è pronta ti dicono “saaa eravamo impazientiiii, abbiamo visto quest’altra cucciolinaaaa che ci davano subitooooo…la sua non mi interessa più…tut tut tut…)

  13. anni fa avevo visto su un sito del canile comunale una foto di un cagnino. bruttarello invero, però gli avevano attribuito la mia stessa data di nascita. ho “osato” telefonare e sono stata trattata, non dico a pesci in faccia, ma “terrorizzata” con frasi, che ora sinceramente mi sfuggono, visto che è passato parecchio tempo ma chea tutto servivano tranne ad invogliarmi, sembrava quasi fossero offesi dal fatto che mi fossi permessa di chiamare. oltretutto, essendo vissuta pressochè tutta la mia vita con cani, gatti, canarini, criceti, tartarughe, sinceramente… vabbè, alla fine il cane me lo sono comprato, anzi 2, di razza e col pedigree. mi spiace per il cagnino bruttarello al quale chi doveva occuparsi di trovargli casa di sicuro ne ha fatto perdere una, la mia!

  14. Giusto ieri sera, mentre ero in giro con la principessa delle nevi, che finalmente ha deciso che finalmente sta arrivando la stagione che preferisce, abbiamo incontrato un gruppo di ragazzi, e siccome lei è molto “zoccola” inside e adora i ragazzi giovani che le fanno le coccole, si è avvicinata scodinzolante e festosa e subito uno dei ragazzi mi ha detto: “ma le fai fare i cuccioli???? ne voglio assolutamente uno!!!” “Secondo me è meglio che ne parli con la tua mamma, che questi cani quando fanno la muta ti mandano al manicomio!!!” e questo è uno dei modi per scoraggiare chi si fa “abbindolare” dalla bellezza della razza. Io ho sempre avuto cani, l’ultimo è volato sul Ponte a 16 anni, quindi era già passato un bel po’ di tempo da quando avevo avuto a che fare con la cucciolosità. Non nascondo che è stata dura, durissima, mi è arrivato un casa uno tsunami, che mentre ne combinava una già stava pensando alla successiva, e io mi ero informata sulle caratteristiche della razza e su quello che avrebbe comportato mettersi in casa un samoiedo, e quindi a tutti quelli che si fanno affascinare dal suo aspetto lancio messaggi di puro terrorismo, come quelli che mi aveva lanciato la sua mami allevatrice . Poi io rifarei la stessa scelta altre mille volte.

  15. dispongo di una lunga serie di fotografie che testimoniano cosa può combinare un cane (nella fattispecie un’ holigaan di taglia media adottata a 7-8 mesi, dopo che era già stata sballottata per mezza Italia in almeno 3 sistemazioni diverse, di cui un cosiddetto “canile lager” ed un’adozione sicuramente sbagliatissima), le offro a qualunque volontario ne faccia richiesta allo scopo di terrorizzar…ehm preparare ad ogni eventualità gli aspiranti adottanti!
    (giusto una piccola selezione)

  16. Questi pensano che un cane abbia un pulsante on/off da premere a piacimento. Meglio che lo abbiano reso, avrebbe corso il rischio di essere abbandonato in autostrada perché in macchina guaiva!!!

  17. Io i preaffidi li faccio, ne ho fatti tanti e posso dire di avere una buona esperienza. In quattro anni solo un cane che ho affidato è stato dato indietro, a causa di una allergia della bambina (allergia vera, visto che alla visita che poi ho fatto mi sono fatta anche mostrare le analisi, tanto per non essere presa in giro). Detto questo, concordo sul fatto che i preaffidi ‘cattivi’ non servono a nulla. E’ pure vero che una persona che ha esperienza sa quando una famiglia mente, lo sente: se spiego cosa vuol dire avere un cucciolo in casa e mi sento rispondere ‘Si si si, non c’è problema, basta l’amore non vediamo l’ora bla bla bla’ e mi rendo conto che non mi hanno nemmeno ascoltato perchè presi dal romanticismo dell’idea di avere il cucciolo della scottex, già inizio a mettermi in guardia, tanto per dirne una…però è anche vero che è del tutto inutile (e anche cafone) arrivare nelle case modello gestapo, con atteggiamenti aggressivi o polemici. Il mio metodo è semplice, io entro nelle case con tutta la cordialità possibile e immaginabile, spiego tutto, ma proprio tutto quello che significa avere un cane, e non faccio favolette su quanta gioia e quanta felicità arriverà. Più che altro mi concentro (e faccio concentrare soprattutto loro!) sull’impegno e la pazienza che servirà, perchè il cane arriverà stressato, in un posto nuovo, e non sarà mai un cane da film. Nel caso del cucciolo poi, racconto senza drammatizzare ma con precisione tutti i danni, tutti i fastidi e tutte le attenzioni che comporta prendere un cucciolo che nel migliore dei casi proviene da una cucciolata di strada e nel peggiore è stato trovato a venti giorni in un cassonetto (e quindi avrà un tot di problemi dati dall’allontanamento precoce dalla mamma). Quindi cattiveria no, se no pare che stiamo a fare giochi psicologici perversi, ma nemmeno leggerezza…perchè già il volontariato, non essendo controllato, raccoglie abbastanza incompetenti che con buona volontà ma senza una nozione sulla natura reale dl cane fanno onestamente abbondanti danni. Mi è capitato di parlare con volontarie che davvero credono che basti l’amore…per quanto sia una bella idea, non è vero.

  18. Brava Valeria, io non sono un volontario ho 2 cani che adoro , ma nel mio piccolo ogni volta che un amico , parente o anche sconosciuto mi dice di avere intenzione di prendere un cane la mia risposta è :’ MA CHE SEI MATTO !!! è un impegno continuo etc…etc…insomma cerco in tutti modi di scoraggiarlo …

  19. Allora: di cani ne ho sempre avuto. Gli ultimi tre, come ormai dovrebbero sapere anche i sassi, dobermann purissimi. Ma fra la penultima e l’ultimo, erano passati 14 mesi. Tempo utile per rimuovere certe esperienze ( eh eh)che vivere col cane comporta. Poi arriva il cucciolo. Avevo preso una settimana di ferie…prima notte farlo dormire è stata un avventura… non ha pianto, ma porello, nonostante lo straccio su cui dormiva in allevamento con la sorellina che l’allevatrice mi aveva opportunamente dato non sapeva dove stare. La mattina dopo, con delle occhiaie fin sotto il mento, sentendomi una merdaccia incapace, con davanti una prospettiva di disastri a raffica, visto che improvvisamente ho ricordato quanto possa essere complicato?frustrante?rischioso?impegnativo?costoso? avere un cane ( che volete, se non dormo divento pessimista) sono stata li li per rinunciare. Poi ho chiamato un amico che di doby ne ha due che si è fatto una risata e mi ha diagnosticato una semplicissima “ansia da nuovo figlio”, o cucciolo che sia. Ci ho riflettuto un po su ed ho convenuto che sì la cosa sarebbe stata difficile ma fattibile. E mi sono anche ricordata quanto può essere bello e impossibile vivere con un cane. Ed è andato tutto a posto. Certo, non sono sempre rose e fiori, lui disastro è e disastro rimane. Che mi va bene così.
    Ma se persino una collaudata come me può avere certi attacchi di”panico” , mi immagino chi non è stato preparato alla faccenda …
    Anche se per alcuni umani è sconsigliabile persino il trudino. Che lascerebbero su un ripiano a coprirsi di polvere.

  20. Il primo giorno che arrivato il mio cagnolino di un mese lo fatto dormire con me e mia moglie. A mia moglie gli ho detto che è spaventato. da un anno che ce l abbiamo non da nessun problema .

  21. Io volevo adottare un misto setter dal canile della mia città, dove mia sorella fa da volontaria, dopo che mi aveva fatto innamorare al primo sguardo(il cane, non mia sorella). Mi sono informata più che ho potuto sulla sua storia precedente e sui problemi attuali e mi era stato detto(dalla suddetta sorella) che soffriva di ansia da separazione. Io, già convinta di avere tutte le carte in regola per essere una buona adottante, mi ero informata per portare Ettore da un’addestratrice.
    Prendo appuntamento con la responsabile dei preaffidi e tutta speranzosa porto l’intera famigliola in canile per il colloquio (io, fidanzato e figlio 4 anni).
    “ah, ma avete un figlio? eh ma Ettore non va bene con i bambini… perchè sapere, i setter sono cani mordaci” (figlio con zia in area sgambamento che coccola il canemordace e che si becca solo leccate)
    “ah ma state in appartamento?” “eh ma per ora lavoriamo solo la mattina, abbiamo un parco di tre chilometri sotto casa e l’area cani a 5minuti a piedi…” “eh ma Ettore salta molto e non va bene avere una terrazza perchè salterebbe giù e scapperebbe” (chiaramente avremmo lasciato il cane da solo in terrazza, eh certo)
    “ah ma siete molto giovani, siete sicuri di potervi prendere questa responsabilità?” “guardi, viviamo insieme da 5 anni e abbiamo un figlio… anche se abbiamo 25 anni magari un po’ responsabili lo siamo…”
    Morale della favola, non eravamo adatti al preaffido.
    La settimana dopo torno in canile a salutare la sorella e i pelosi e mi dicono che Ettore è in preaffido e lo passano a prendere a momenti. Che bello, finalmente una famiglia adatta per una cena fantastico come lui.
    Dopo due giorni mi chiama mia sorella, in un misto tra il pianto e la rabbia: “hanno riportato in canile Ettore, perchè ha grattato una porta e fatto pipì sul parquet”.
    Ettore è ancora in canile, è depresso da matti, l’ansia da separazione è sempre più forte, tanto che mangia solo se una volontaria gli sta vicino. E noi non eravamo una famiglia adatta? Ho provato a riparlarne con la responsabile, dicendo che noi l’avremmo preso subito. Ma abbiamo avuto un altro no.
    Io sono talmente tanto amareggiata che non sono più andata a trovarlo. Non ce la faccio a vederlo e pensare che saremmo andati bene insieme.

    • Poi uno va su uno dei tanti siti di animali-on-demand che non cito per non pubblicizzarli, entra nella sezione “regalasi” e si accatta la qualunque da persone che non vedono l’ora di sbolognare “pets” che sono sempre e solo buoni-bravi-belli-sanissimi-pulitissimi.

    • ah si, avevo anche chiesto se ci fosse altri cani adatti a noi e la risposta della responsabile è stata: “al momento non c’è alcun cane compatibile con le vostre necessità e stile di vita, sa… con i bambini è difficile. Ma sono convinta che il cane giusto per voi potrebbe arrivare da un giorno all’altro”.

    • ma porc… e non c’è modo di aggirare sta str…? Odio ste “responsabili” che si credono la mano destra di Dio, io prima di prendere Attila ne avevo visti altri 2 (e c’erano buone probabilità di convincere la famiglia a prenderli in coppia essendo fratello e sorella di 2 mesi e mezzo…) questa la risposta (che conservo come promemoria sulla stupidità e maleducazione) dell’associazione ” Purtroppo le direttive della nostra associazione non consentono l’adozione di cuccioli a queste condizioni!I nostri cani devono avere accesso alla casa.” solo perché avevo osato dire che avrebbero dormito nel locale caldaia e che avrebbero avuto accesso limitato alla casa (nel senso che se io son fuori il cane sta fuori, che si diverte di più)
      6 mesi dopo, i 2 cuccioli erano così…chiusi in un recinto in un rifugio ALL’APERTO (e probabilmente, oltre che senza famiglia, anche senza un locale caldaia per dormire)

    • Caterina, se sei convinta di voler dividere la vostra vita con un cane e sei disposta ad adottare un adulto da un canile, CAMBIA CANILE, vedrai che una volontaria che prenderà seriamente in considerazione la tua offerta e ti aiuterà a trovare il vostro compagno di vita a 4 zampe, la trovi!
      l’impressione è che lì siano proprio i volontari ad essere prevenuti su di voi (almeno quella con cui hai avuto a che fare), dispiace per Ettore, certo, ma purtroppo non si può arrivare ovunque e se ci si trova davanti un muro tanto vale cercare un’altra strada (e aiutare un altro cane bisognoso) piuttosto che rompersi la testa su quella situazione dove non ci è permesso di far nulla.

      • Alla fine abbiamo deciso di rimandare il tutto per cercare di capire come volgerà la nostra vita, il nostro tempo libero e la futura disponibilità. Rimane che purtroppo la delusione è stata tanta sia per me che per il mio compagno che abbiamo deciso di non rivolgerci ad altri canili per adozioni… il nostro futuro cane sarà preso in allevamento, sia per la sicurezza sul carattere, sia per la scelta della razza in base al nostro stile di vita.

    • Caterina se Ettore è il “tuo” cane lotta per lui, rompi le palle a sta tipa tutti i giorni, telefonate , mail, richiedi una motivazione scritta del perché non siete adatti e ribatti punto a punto, se non molla a breve passa al gioco sporco (giornali, il canile non vuole far adottare i suoi cani….). O molla perché ti vede seriamente motivata, o molla perché si stufa

      • Ettore alla fine l’abbiamo adottato a distanza, stranamente i nostri soldi sono andati bene fin da subito… Qualche volta so che mia sorella lo fa giocare in area sgambamento, con dei giochini che abbiamo comprato apposta per lui.
        La delusione purtroppo è stata talmente tanta che abbiamo deciso di rivolgerci ad un allevamento per il nostro futuro cane… avremmo potuto rivolgerci ad altri canili, ma rischiare di passare la stessa trafila non ha senso… stiamo valutando e approfondendo le caratteristiche di diverse razze che si possano adattare bene al nostro stile di vita.
        Ettore rimane nel mio cuore, ma purtroppo rimane anche in canile.

    • ti capisco bene, a volte l’arroganza di queste persone è insopportabile. io ho sei cani e otto gatti, abito in aperta campagna con i miei figli, a me è stato detto che non ero idonea per un gattino perchè ero troppo vecchia , ho 55 anni. tutti i miei animali accedono alla casa, niente box, mentre nel canile vicino a casa avevo dato anni fa la disponibilità per una vecchia cagnolona molto timida, ma hanno preferito farla morire in un box , mentre una mia conoscente ha pagato un veterinario comportamentista per dimostrare di essere in grado di occuparsi del cane in questione e anche cosí ci sono voluti un paio di mesi, poi però hanno mollato e quel cane è felice a casa. non ti arrendere se sei sicura, trova il modo. auguri.

  22. Condivido! Sottoscrivo! Applaudo!!
    Però più che terrorismo parlerei di realismo.
    Il fatto che i cani spesso siano anche troppo “buoni” non deve far dimenticare che sono un impegno grande-grande.
    Io vorrei che i cani protestassero di più!!!
    Magari ci fossero più cani riportati indietro il giorno dopo che cani tenuti alla cavolo!
    Il pre-affido anche secondo me è una indisponente buffonata.
    Capita che qualcuno, affascinato dal mio cane che se ne sta lì come una splendida statua, mi dica che gli piacerebbe averne uno uguale…..
    Beh… a quasi tutti riesco a far passare la voglia…
    E io mio cane è bravissimo eh… a me non da nessun problema, e non faccio neppure grandi sacrifici per farlo contento. Ma il mio è proprio il genere di cane che… o hai la situazione adatta, oltre che la testa adatta, oppure ci sono due vite d’inferno garantite: la tua e quella del cane.
    Ma a parte ‘sto caso estremo del tipico cane “non per tutti”, va sottolineato chiaro e tondo che qualsiasi cane, qualsiasi, ha il “lato oscuro”. E cioè è un impiccio tremendo.
    Dal punto di vista razionale “impiccio tremendo” è ancora una definizione soft.
    Prenderne atto, prego!

    • E cioè, sono verissime, arci-vere e sacrosante tutte le obiezioni del tipico familiare anti-cane!
      Poi, per me il bilancio resta sempre a favore, ma sottovalutare i contro, non è per niente saggio.
      Che poi, ognuno ha un “contro” che per lui è troppo. Io non riporterei indietro nessun cane, ma ammetto che un cane aggressivo verso gli estranei, o anche solo troppo interessato agli estranei, mi creerebbe tali e tanti problemi che veramente non so come potrei fare….

    • secondo me, oltre al realismo (che dovrebbe essere implicito nella decisione stessa di portarsi in casa un’essere vivente, ma purtroppo non lo è affatto); un seria conoscenza da parte dei volontari del cane proposto e sincerità nell’esporre la situazione (da ambole parti); un po’ di sano terrorismo su cosa potrebbe fare un cane una volta a casa, ci sta tutto (che non sta nel minacciare di non dare il cane, ma nell’esporre quali potrebbero essere i problemi della convivenza, per far riflettere l’adottante) . L’adottante andrebbe preparato anche alla peggiore eventualità in modo che l’adozione sia più consapevole possibile e l’animale non venga rispedito al mittente con in più un altro bagaglio di esperienze negative.

      E parla una a cui è stato chiesto di stallare una cucciolona (8 mesi circa) di taglia medio-piccola (10-14 kg al massimo), buona e giocherellona, abituata all’appartamento e assolutamente educata a sporcare fuori; e si è trovata in casa un terremoto (sì di 14kg ma gravemente sottopeso, ora ne pesa 20 kg, ma questo non è un problema), che non aveva assolutamente la minima idea di come funzionasse lo sporcare fuori (anzi era terrorizzata dal fare i bisogni in presena di persone, quindi non sporcava MAI in passeggiata al guizaglio ma aspettava di rientrare in casa e riuscire a sfuggire alla vista per nascondersi a sporcare; da fuori libera si allontanava e nascondeva dietro alberi o cespugli), masticava tutto cò che vedeva, combinava danni incredibili al lasciarla per mezz’ora, aveva (e ha) un’energia ed un bisogno di muoversi inesauribili.
      Per carità, abbiamo affrontato la cosa, nonostante tutto, lo stallo è diventato adozione, la adoro per il terremoto a 4 zampe che è, e ci impegnamo per darle quel di cui ha bisogno; però, insomma…non era esattamente la situazione che mi era stata presentata e non è stato facile (pur essendo una persona consapevole dell’impegno che un cane comporta, ed avendone già uno al momento dell’arrivo dell’ holigaan).

      Credo sia meglio preparare l’adottante al peggio (ed eventualmente perdere chi non è disposto ad affrontare gli imprevisti) che prospettargli una convivenza “tutta coccole e biscottini”; rischiando che poi sbatta il naso contro una realtà del tutto diversa che non tutti sono disposti/preparati ad affrontare.

  23. Caspita… il primo mese e mezzo con la cucciola è stato un incubo! A parte rosicchiare i mobili e farsi venire la sindrome da abbandono (che è già tanta roba), ha fatto di tutto. Ora ha 8 mesi ed è tutto come dovrebbe essere.
    Inizio faticoso? Enormemente.
    Però lo sapevo già prima.
    L’amore per un cane deve iniziare prima di tutto dal cervello e poi solo dopo diventare viscerale, altrimenti si fanno danni.

  24. Quando hanno fatto il pre affido a me, ci è mancato poco che non prendessi il cane, ma mica per il cane…. per le volontarie!! Mi sono arrivate due sciuremarie che più sciuremarie non si poteva tutte ammmmmmore e cani disastrati, che erano contente che in casa ci fossero delle belle finestre “così il cane prende tanta luce” (perché notoriamente i cani si ricaricano a pannelli solari). Ah e tra tutte le loro buone intenzioni, del cane che stavo per adottare io, loro non ne sapevano assolutamente nulla. Però ormai del mio cane mi ero follemente innamorata e avevo già avuto pessime esperienze in precedente… quindi ho fatto il salto nel vuoto. A distanza di tre anni e consapevole della mia incoscienza posso dire che mi è andata più che bene, e il cane (un setterastro costantemente morto di fame, ma proprio morto eh) è ormai parte integrante della vita di famiglia nel suo importantissimo ruolo dl cacciatore di cimici (shhhhh non ditegli che non serve a niente che si offende!) , basta che non gliele facciate prendere, sennò se le mangia pure di gusto.. che ci volete fare..c’ha fame!

    • mamma mia che alito che gli deve venire!
      spesso chi fa i preaffidi non c’entra nulla con chi ha il cane, sono solo volontari residenti in zona che si prestano a questo “servizio”. Un amico aveva concordato con chi aveva il cane per il preaffido 2-3 giorni di preavviso e non il giovedì… richieste più che legittime direi: la volontaria l’ha chiamato il giovedì mattina per il giovedì sera… e si è pure incazzata (ovviamente minacciando di non fargli avere il cane dandogli un “voto” negativo) perché lui non poteva…

      • Anche i volontari spesso lasciano parecchio da desiderare in materia di semplice umanità e cortesia…

        cmq sì! pessimo alito e viene pure ad avvisarti tutto contento che ha fatto una cosa bellissima, intelligentissima e stra utile alla società che senza il suo contributo sarebbe stata conquistata da quegli esseri verdi (sicuramente dei marziani venuti sulla terra per rubargli le crocchette)

  25. è proprio vero che la madre dei cretini è sempre incinta…è ovvio che un cane spostato da un luogo all’altro pianga un pò!! Quando ho letto la notizia,mi auguravo fosse uno scherzo. E concordo in pieno sul sano terrorismo,un cane è un grande amico ma anche una responsabilità non indifferente

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