ORIGINI E STORIA (tratto da “Il Barbone” di Valeria Rossi – ed. De Vecchi)
Diversi Paesi hanno cercato di aggiudicarsi la paternità di questa razza: soprattutto Francia, Danimarca e Germania.
L’ha spuntata la Francia, perché pare ormai assodato che il Barbone discenda dal francese Barbet.
Il Barbet è un cane da riporto, infaticabile e rustico cacciatore: e in effetti, in quasi tutte le lingue del mondo, il nome del Barbone fa riferimento alla sua attitudine venatoria.
In francese “caniche” deriva da “canard”, che significa “anatra”; in tedesco il Barbone si chiama “pudel” e in inglese “puddle”, entrambi col significato di “nuotatore”.
Solo l’Italia ha preferito fare riferimento all’aspetto del mantello, ribadendo una volta di più che in questo Paese il Barbone è solo un cane da compagnia: anzi, “il” cane da compagnia per antonomasia.
L’iconografia ci mostra esemplari di Barbone (toelettati e non) a partire dal tardo Medioevo: esempi di barboni non toelettati si possono trovare ai piedi della statua di San Martino nella cattedrale di Aix, in diversi quadri del Botticelli e del Pinturicchio.
Nella “Decapitazione di san Firmino” (1499) conservata nella cattedrale di Amiens troviamo invece un barbone toelettato alla “leoncina”.
Più o meno dello stesso periodo sono due disegni di Albert Durer (1471-1528) che ritraggono soggetti tipicissimi.
Diversi Autori del Sei e Settecento citano il “caniche” come cane da lavoro.
In quasi tutte le opere si fa riferimento alla sua toelettatura come ad una scelta funzionale per il lavoro in acqua, con una sola eccezione: il tedesco Doebel parla del “pudel” come di un cane ungherese a cui viene tosata la parte posteriore del corpo “per liberarlo dalle pulci”.
Nella “Storia Naturale” di Buffon (1750) il barbone viene già descritto in due taglie: il cane più grande viene definito “barbone”, quello più piccolo “cane leone”.
Sono toelettati nello stesso identico modo ed appaiono praticamente identici anche nel tipo.
I tedeschi sostengono che la razza sia nata in Germania dall’unione tra i pastori della Turingia, progenitori del pastore tedesco, e l’antico Pudel, che però pare essere lo stesso cane che sta all’origine del Barbet.
I tedeschi, per rivendicare la paternità della razza, si basano su un libro tedesco del cinofilo Kramer, che nel 1678 parlava già del Barbone: ma l’iconografia francese ci mostra esemplari tipicissimi di Barbone molto prima del 1600, come abbiamo visto sopra.
E il francese Du Foulloiux parla anch’esso (e abbastanza diffusamente) del Barbone agli inizi del ‘500, nel suo “Trattato sulla caccia”.
Ma in fondo l’attribuzione della paternità della razza è cosa di interesse solo “politico”: il Barbone ormai è un cane cosmopolita, amatissimo e diffuso in tutto il mondo.
Per molto tempo, dopo essere stato rustico compagno dei cacciatori, è stato scelto soprattutto dalla nobiltà (e principalmente dalle dame): ma ben presto è diventato un vero cane “per tutti”, perché la sua travolgente simpatia ne ha favorito la diffusione in ogni classe sociale.
Oggi è in assoluto il più famoso, e il più venduto, tra i cani da compagnia.
SOLO UN CANE DA SALOTTO?
Durante le guerre Napoleoniche furono molti i casi di barboni-soldato che accompagnarono gli eserciti nelle campagne europee. Le fonti disponibili ci indicano:
* Barbuche: apparteneva ad un orfano (Petit Jean) che fu preso sotto la protezione del Sergente Fougasse. Durante la campagna italiana il suo primo padrone morì; Barbuche perse una zampa anteriore cercando di difenderlo. Il barbone passò il resto della vita con il Sergente Fougasse.
* Moustache (nell’illustrazione): probabilmente il più famoso, si tratta di un barbone, mascotte di un reggimento di granatieri francesi, che prese parte attiva durante la campagna austriaca. Era presente a Marengo e gli fu riconosciuto il merito di aver scoperto una spia austriaca salvando il distaccamento della sua compagnia da un attacco a sorpresa.
Ad Austerlitz si rese protagonista di un altro avvenimento: un portabandiera francese fu ferito a morte e circondato dai nemici; egli, morente, tentò di proteggere la bandiera napoleonica avvolgendosela intorno al corpo. Moustache non poteva fare niente per il giovane soldato, ma riuscì a salvare ciò per cui aveva dato la vita: riuscì infatti a riportare la bandiera dietro alle linee amiche. Il barbone fu così premiato con una medaglia d’onore; fu inoltre iscritto nel libro del reggimento come soldato a tutti gli effetti, avendo diritto alle razioni e ad una paga.
* Mohiloff: era il cane del Duca di Enghien, che Napoleone fece arrestare temendo un complotto a suo danno: gli fu detto di prepararsi per un lungo viaggio, ed egli chiese di portare con se il suo cane. Il permesso gli fu accordato, e quando il Duca fu fucilato a tradimento, il suo cane dovette essere portato via con la forza.
* Mouton: fu un barbone trovato in Spagna da un reggimento francese nel 1808. Seguì l’esercito in Germania e partecipò alla battaglia di Aspern-Essling e di Wagram l’anno successivo. Tornò in Spagna nel 1810 e ripartì per la Russia, ma si perse in Sassonia nel 1810. Riuscì a riconoscere uno scaglione del suo reggimento e lo seguì fino a Mosca.
* Moffino: si perse nella confusione durante la battaglia della Beresina, ma seguì le tracce dell’esercito napoleonico per molte migliaia di miglia fino a ricongiungersi col suo padrone a Milano, un anno più tardi.
* Magrita: un cane-infermiere che seguiva gli Zuavi della Guardia Imperiale portando legato al collo un sacco con i bendaggi da offrire a chi era stato ferito.
* Thoutou: era la mascotte di un reggimento di Zuavi; il cane fu protagonista delle cattura di spie nemiche.
I barboni furono molto utilizzati come cani-soldato anche durante la seconda guerra mondiale, tanto che negli USA fu indetta una campagna per il reclutamento di quadrupedi per l’esercito; sul manifesto compariva proprio l’immagine di due barboni.
(fonte: Wikipedia)
Menelik, un barbone nero, salvò due fratelli, Alfredo e Michele G., dal terremoto di Messina, svegliandoli durante la notte: la storia ebbe ampio risalto nelle cronache dell’epoca, anche fuori dall’Italia.
CARATTERE E TEMPERAMENTO
di Maria Grazia Faverio
“Mamma, mamma, guarda com’è buffo quel cane!”
Quanti barbonisti hanno sentito questa frase…
Beffato, spesso deriso, il barbone si presenta come un cane frivolo, snob e spesso dall’apparenza viene giudicato come se fosse solo un giocattolo in mano a vecchiette di altri tempi, o un “trofeo” che ricche signore mostrano per le strade nelle passeggiate in centro.
Niente di più sbagliato.
Questo cane (quanto è difficile per chi, come me, ha un barbone…chiamarlo “cane”!) è qualcosa di diverso.
Difficile descriverne in poche righe le caratteristiche, ma ci provo.
Il Barbone è ormai da tempo considerato il cane da compagnia per eccellenza.
Docile ed estremamente intelligente, non vi creerà alcun problema per quanto riguarda la sua educazione e si adeguerà volentieri alle vostre esigenze.
Di carattere allegro e vivace, il Barbone vi stupirà con la sua prontezza di riflessi e col suo brillante spirito di iniziativa; sarà un compagno ideale per i bambini, dalla vivacità dei quali ama essere circondato, partecipando volentieri ai loro scherzi e ai giochi.
È dotato di intelligenza acuta e di una memoria eccezionale che gli permettono di risolvere spontaneamente qualsiasi difficoltà, anche se si presenta per la prima volta.
Altrettanto straordinari sono il suo fiuto e il suo udito: è in grado di distinguere perfettamente il vostro passo da quello di un ospite occasionale o la vostra auto da una di identico modello.
Ricordo le parole della moglie di un grande giudice italiano recentemente scomparso: “Nella mia vita, mi disse, ho avuto molti cani, diverse le razze, ma solo ora mi rendo conto di quale sia “IL CANE”: solo ora che ho per amico il mio barbone”.
BEETHOVEN E IL BARBONE
Ludwig von Beethoven, nel 1787, scrisse un brano musicale dedicato al barbone: “Elegie auf den Tod eines Pudels”, WoO 110 (1787).
Il brano ebbe anche un testo, di autore sconosciuto.
Alcune battute della canzone si possono ascoltare cliccando qui.
IMPARIAMO A CONOSCERLO
di Dott.ssa Oriana De Marco
“Il cane è il miglior amico dell’uomo”: a volte ci è capitato di sentire pronunciare questa frase senza una reale consapevolezza del suo significato. Uno studioso conoscitore della razza potrebbe tranquillamente affermare che è “il Barbone, il miglior amico dell’uomo”.
Il Barbone, più di altre razze, offre infatti, un’ampia varietà di colori, taglia e carattere, soddisfacendo tutti i gusti di coloro che intendono adottarlo.
Nel passato lo troviamo raffigurato su arazzi come compagno di Re, di soldati, e di uomini di stato.
Successivamente, verso la metà del secolo scorso, quando si diffonde in Europa come cane da compagnia e da salotto, molti lo considerano in modo superficiale.
Il Barbone è quindi conosciuto già da moltissimo tempo; in Europa diventa, però, improvvisamente popolare durante la seconda guerra mondiale, soprattutto perché la sua devozione e fedeltà colmano l’infelicità di un popolo sconvolto dalla guerra e dalle sue conseguenze.
Quello che appare ad un esame superficiale è un dignitoso portamento della testa, un andamento elegante ed aggraziato, un mantello sontuoso.
Dal suo sguardo traspare, invece, un carattere fiero ed intelligente.
Gli scienziati hanno dimostrato che il Barbone possiede un’elevata capacità cranica: per questo è considerato il più saggio ed intelligente dei cani.
È un vero “cane da compagnia”: socievole e giocoso, amico di tutti, ama il divertimento anche in età avanzata, devoto nei confronti del suo padrone. Mostra sempre diffidenza verso le nuove conoscenze, ma quando si conquista il suo cuore dà tutto se stesso.
E’ aperto verso gli altri cani ma non gli permette eccessive confidenze, non aggredisce ma si difende tenacemente.
Colma con la sua presenza il nostro bisogno di affetto e ci aiuta, con la sua allegria, a superare la depressione.
E’ agile ed impara molti giochi senza grande sforzo.
Il Barbone si presente in quattro taglie (Gigante, Media mole, Nano, Toy miniatura) e in cinque colori (nero, marrone, bianco, grigio, albicocca).
In Inghilterra e negli stati uniti, le taglie sono tre (Gigante, Miniatura e Toy), mentre oltre ai colori tradizionali si hanno anche il cream, red, blue.
In alcune nazioni europee si vedono, a volte, Barboni pezzati, anche se lo Standard prevede solo colori “solidi”.
In Italia è ammesso l’accoppiamento solo tra soggetti della stessa taglia e colore, mentre in altre nazioni (specie USA ed Inghilterra) è ammesso l’accoppiamento tra colori diversi.
Il pelo del Barbone si presta a numerose toelettature.
Quelle da gara prevedono preparazioni particolari che devono essere eseguite da persone con una certa esperienza; quelle per soggetti da compagnia non richiedono particolare specializzazione, anche se un soggetto ben toelettato è sempre piacevole da ammirare.
Da un punto di vista nutrizionale il nostro amico non ha particolari esigenze.
Un buon prodotto per cani o un’alimentazione casalinga ben integrata con vitamine, sali minerali ed oligoelementi, è più che sufficiente.
In particolare, per i cuccioli di Barbone di piccola taglia (nani e toy), è opportuno seguire alcune elementari norme, tra cui:
– evitare che il cucciolo cada anche da altezze non eccessive
– evitare che lecchi detersivi o altri disinfettanti per l’igiene della casa
– evitare che mangi altre cose al di fuori della dieta suggerita dall’allevatore o dal veterinario;
– evitargli colpi di freddo;
– lasciarlo tranquillo qualche ora dopo i pasti.
Per quanto riguarda la cura del pelo è opportuno spazzolarlo due o tre volte a settimana curando particolarmente il pelo sulle zampe e quello delle orecchie, che tende ad annodarsi.
Il Barbone è un cane che non lascia peli per casa.
I peli che perdono rimangono, infatti, trattenuti dal mantello riccio, formando dei nodi che ne rovinano l’estetica, se non rimossi tempestivamente da una buona spazzolatura.
Altri accorgimento da seguire sono quelli di mantenere pulito il contorno degli occhi, utilizzando semplicemente un batuffolo imbevuto di acqua tiepida, e, nei soggetti a muso non tosato, di pulire sempre bene i baffi.
In tutti i Barboni è importante tenere sempre sotto controllo lo stato di salute delle orecchie, dato che questa razza è soggetta ad otiti croniche, a causa delle orecchie pendenti e molto pelose.
Un trucco utile consiste nel legare ogni tanto con un elastico per capelli le frange delle orecchie al di sopra della testa, permettendo così il passaggio dell’aria nel cavo auricolare.
È buona norma controllare spesso lo stato di pulizia dei denti, perché in questa razza si osserva una veloce formazione di placca, anche nei soggetti molto giovani, con compromissione della dentatura.
È anche molto importante che il Barbone abbia sempre le unghie ben curate, perché, se troppo lunghe, non consentiranno un giusto appoggio del piede. Fondamentale è una buona educazione del cucciolo; l’aspetto gentile e lo sguardo languido del Barbone nascondono un carattere molto deciso, pertanto un soggetto ben educato vi darà grande soddisfazione.
In Italia la razza è ufficialmente tutelata dal Club Cani da Compagnia, società specializzata riconosciuta dall’E.N.C.I – F.C.I., cui ci si può rivolgere per approfondire maggiormente l’aspetto tecnico.
Tutto quello che resta da conoscere lo scoprirete se adotterete uno di questi splendidi compagni dell’uomo.
STANDARD FCI – Valido per tutte le varietà con le dovute differenze per le taglie
UTILIZZAZIONE : Cane da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 9 Cani da compagnia
Sezione 2 Barboni
Senza prova di lavoro
BREVE CENNO STORICO Etimologicamente, la parola francese “caniche”, deriva da “cane”, termine francese che indica la femmina dell’anatra. In altri paesi,questo termine fa riferimento allo sguazzare nell’acqua. In origine, questo cane erautilizzato nella caccia agli uccelli acquatici. Discende dal Barbet di cui ha conservato molte caratteristiche. Nel 1743, lo si chiamava “la caniche”: femmina del Barbet. Più tardi, il Barbet e il Barbone si diversificarono sempre più. Gli allevatori si sforzarono di ottenere dei soggetti originali e di colore uniforme. Il Barbone è diventato molto popolare come cane da compagnia, per il suo carattere amabile, gioioso e fedele, ma anche per le sue quattro taglie e i suoi colori diversi che ciascuno può scegliere a suo piacimento.
ASPETTO GENERALE
Cane di medie proporzioni, col caratteristico pelo crespo, riccio o cordato. L’aspetto è di un animale intelligente, costantemente attento, attivo, armoniosamente costruito e che dà l’impressione d’eleganza e fierezza.
PROPORZIONI IMPORTANTI:
La lunghezza del muso è circa i 9/10 di quella del cranio
La lunghezza (scapolo-ischiale) del corpo è leggermente superiore all’altezza al garrese.
La distanza dal garrese al suolo è sensibilmente uguale a quella dalla groppa al suolo.
La distanza dal gomito al suolo è i 5/9 dell’altezza al garrese
COMPORTAMENTO – CARATTERE
Cane noto per la sua fedeltà, pronto ad imparare e ad essere addestrato, il che lo rende un cane da compagnia particolarmente piacevole.
TESTA distinta, rettilinea, proporzionata al corpo. La testa deve essere ben cesellata, senza pesantezza ma anche senza eccessiva finezza.
REGIONE DEL CRANIO
Cranio la sua larghezza è inferiore alla metà della lunghezza della testa L’insieme del cranio, visto dal di sopra, appare ovale e di profilo leggermente convesso. Gli assi del cranio e del muso sono leggermente divergenti.
Arcate sopraccigliari: moderatamente pronunciate, ricoperte di lunghi peli
Solco frontale: ampio fra gli occhi, si restringe verso l’occipite, che è molto pronunciato. (nei Nani può essere un po’meno pronunciato)
Stop poco marcato
REGIONE DEL MUSO
Tartufo sviluppato, con profilo verticale; narici aperte.
Tartufo nero nei soggetti neri, bianchi e grigi, marrone nei soggetti marroni
nei soggetti albicocca o rosso fulvo: tartufo marrone o nero.
Muso profilo superiore ben rettilineo; la sua lunghezza è circa 9/10 della lunghezza del cranio. Le branche della mascella inferiore sono quasi parallele. Il muso è solido. Il profilo inferiore del muso è dato dalla mascella inferiore e non dal bordo del labbro superiore.
Labbra moderatamente sviluppate, piuttosto asciutte, di medio spessore; il labbro superiore poggia sull’inferiore, senza essere pendente.
Nei soggetti neri, bianchi e grigi le labbra sono nere
Nei soggetti marroni sono marroni
Nei soggetti albicocca e rosso fulvo sono marrone più o menoscuro o nere.
La commessura labiale non deve essere pronunciata
Mascelle/Denti chiusura a forbice. Denti solidi
Guance non sporgenti, si modellano sulle ossa. Le regioni sottorbitali sono cesellate e poco piene. Arcate zigomatiche pochissimo salienti.
Occhi dall’espressione ardente, posti a livello dello stop e leggermente obliqui. Occhi a mandorla. Neri o marrone scuro. Nei soggetti marroni, gli occhi possono essere ambra scuro.
Palpebre: Il profilo delle palpebre:nero nei soggetti neri, bianchi e grigi;marrone nei soggetti marroni. marrone o nero nei soggetti albicocca o rosso fulvo:
Orecchi piuttosto lunghi, ricadenti lungo le guance, inseriti sul prolungamento della linea che partendo dal tartufo passa sotto l’angolo esterno dell’occhio. Piatti, si allargano dopo l’inserzione e si arrotondano alle punte; sono ricoperti di peli ondulati molto lunghi. Gli orecchi (peloescluso) devono raggiungere la commessura delle labbra.
COLLO solido, leggermente arcuato dopo la nuca, di media lunghezza, ben proporzionato. La testa fiera é portata alta. Collo senza giogaia di sezione ovale. La sua lunghezza è leggermente inferiore a quella della testa.
CORPO ben proporzionato; la lunghezza del corpo è leggermente superiore all’altezza al garrese
Garrese moderatamente sviluppato
Dorso corto. Linea superiore armoniosa e ben sostenuta. L’altezza dal garrese al suolo è sensibilmente la stessa di quella dal suolo alla sommità della groppa
Rene fermo e muscoloso
Groppa arrotondata ma non spiovente
Petto la punta dello sterno deve essere leggermente sporgente e posta piuttosto alta..
Torace discende al livello del gomito; la larghezza è uguale ai ⅔ della sua altezza. Nei Barboni grande mole, la circonferenza toracica misurata dietro le spalle deve essere superiore di almeno 10 cm all’altezza al garrese.
Torace di sezione ovale, ampio nella parte dorsale
Ventre e fianchi: retratti, senza essere levrettati.
CODA inserita piuttosto alta, al livello del rene. Può restare naturale o accorciata a un terzo, o a metà della sua lunghezza. In stazione la coda è pendente.
In movimento è portata rialzata obliquamente.
ARTI
ANTERIORI perfettamente diritti e paralleli, ben muscolosi e con buona ossatura. La distanza dal gomito al suolo è leggermente superiore alla metà dell’altezza al garrese.
Spalle oblique, muscolose. La scapola forma con il braccio un angolo di 110°
Braccio la lunghezza dell’omero è uguale a quella della scapola
Carpo prosegue la linea dell’avambraccio
Metacarpo solido, quasi diritto se visto di lato
Piedi piuttosto piccoli, fermi, di un ovale corto. Le dita sono ben arcuate, e chiuse. I cuscinetti sono duri e spessi. Le unghie sono: nere,nei soggetti neri e grigi; nere o marroni nei soggetti marroni; nei soggetti bianchi: possono essere colorate secondo l’intera gamma del color corno, arrivando fino al nero. Nei soggetti albicocca o rosso fulvo, sono marroni o nere.
POSTERIORI paralleli, visti dal dietro, con muscoli ben sviluppati e ben visibili. Il garretto è abbastanza angolato. Gli angoli: coxo-femorale, tibio-femorale, e tibio-tarsico, devono essere marcati.
Cosce ben muscolose e robuste
Metatarso corto e verticale. Il barbone deve essere sprovvisto, dalla nascita, di speroni sui posteriori
Piedi come gli anteriori
ANDATURA saltellante e leggera
PELLE morbida, non lassa, pigmentata.
Il barbone nero, il marrone, il grigio, l’albicocca e il rosso fulvo devono essere pigmentati in armonia col colore del mantello; per i Bianchi, è ricercata una pelle argentata.
MANTELLO
PELO
Barboni a pelo riccio : pelo abbondante di tessitura fine, lanosa e ben arricciata, elastica e resistente alla pressione della mano. Deve essere spesso, fitto, di lunghezza uniforme, e formare riccioli regolari.
Barboni a pelo cordato : pelo abbondante, di tessitura fine, lanosa e fitta, che forma caratteristiche corde sottili molto palesi, che devono misurare almeno 20 cm.
COLORE: Pelo monocolore: nero, bianco, marrone, grigio, albicocca e rosso fulvo
Il marrone : deve essere deciso, piuttosto scuro, uniforme e caldo. Il beige e i suoi derivati più chiari non sono ammessi
Il grigio : deve essere uniforme, di un tono deciso, né nerastro né biancastro
L’albicocca : deve essere un colore uniforme che non tenda al fulvo pallido, o al color sabbia, o al rosso fulvo.
Il rosso fulvo : deve essere di una tinta uniforme su tutto il mantello. Non deve mai tendere all’albicocca.
Palpebre, tartufo, labbra, gengive, palato, orifizi naturali, scroto e cuscinetti sono ben pigmentati.
TAGLIA
Barboni grande mole : al di sopra dei 45 fino ai 60 cm , con tolleranza di 2 cm. in più. Il barbone grande deve essere la riproduzione ingrandita e sviluppata del barbone media mole, di cui conserva le caratteristiche.
Barbone media mole : al di sopra dei 35 fino ai 45 cm
Barbone nano : al di sopra dei 28 fino ai 35 cm. Il barbone di questa taglia deve mostrare nel suo insieme l’aspetto di un barbone mediamole ridotto, conservando il più possibile le stesse proporzioni e senza mostrare alcun segno di nanismo.
Barbone Toy : al di sopra dei 24 cm (con tolleranza di – 1 cm.) fino ai 28 cm.(altezza ideale ricercata 25 cm).. Il Toy conserva nell’insieme l’aspetto di un barbone nano e le stesse proporzioni generali, secondo tutti i requisiti dello standard. Qualsiasi presenza di nanismo è da escludere; solo la cresta occipitale può essere un po’ meno pronunciata.
DIFETTI Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto, e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato, deve essere proporzionata alla sua gravità.
Dorso cifotico o insellato
Coda inserita troppo bassa
Soggetto troppo nervoso
Denti: – 2 PM1 mancati non sono presi in considerazione
mancanza di uno o due PM2, se sono simmetrici
l’assenza dei molari 3 non è presa in considerazione
DIFETTI GRAVI
Tartufo parzialmente depigmentato
Muso “en sifflet” ( quando il tartufo si protrae troppo in avanti)
Muso appuntito
Canna nasale montonina
Denti: – mancanza di 2 PM2 non simmetrici
Occhi troppo grandi o infossati nelle orbite, insufficientemente scuri
Orecchi troppo corti
Groppa avvallata
Coda ricurva sul dorso
Angolazioni del posteriore troppo diritte
Andatura fluida e allungata
Pelo rado, molle o duro
Colore indeciso o non uniforme: grigio nero o grigio bianco, fulvo slavato, mantello crema, beige nei marroni o marrone molto scuro.
DIFETTI ELIMINATORI
Soggetto aggressivo o pauroso
Tartufo completamente depigmentato
Mancanza di tipicità e in particolare nella testa
Enognatismo o prognatismo
Denti:
– mancanza di un incisivo o di un canino o d’un dente carnivoro (P4 della mascella superiore o M1 di quella inferiore)
– mancanza di un PM3 o di un PM4
– mancanza di 3 PM o più (tranne PM1)
Cane anuro o brachiuro
Speroni o tracce di speroni sui posteriori
Cani il cui mantello non è monocolore
Macchie bianche e peli bianchi sui piedi
Cani che superano 62 cm in altezza per i grandi e inferiore a 23 cm per i toy 5
Qualsiasi soggetto che presenti segni di nanismo: cranio globoso, mancanza di cresta occipitale, stop molto marcato, occhio sporgente, muso troppo corto e voltato all’insù, mascella inferiore retratta, assenza di mento.
Sutura metopica praticamente inesistente
Ossatura molto leggera nei Toy
Coda arrotolata con la punta che ricade sul fianco o la groppa Qualsiasi cane che presenti in modo evidente delle anomalie d’ordine fisico o di comportamento, sarà squalificato.
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.
AGGIUNTA ALLO STANDARD
TOELETTATURE AMMESSE PER L’ESPOSIZIONE
Toelettatura “ alla Leoncino ”: Il barbone, sia a pelo riccio che cordato, sarà tosato sul treno posteriore fino alle costole.
Sono tosati anche: il muso, sopra e sotto a partire dalle palpebre inferiori; le guance, gli arti anteriori e inferiori, tranne manicotti o braccialetti e motivi facoltativi sul posteriore, la coda, tranne un pompon rotondo o ovale all’estremità.
Per tutti i soggetti sono richiesti i baffi.
Si può lasciare del pelo sugli arti anteriori, i cosiddetti “pantaloni”
“Toelettatura “ Moderna ” ; sui quattro arti è permesso il mantenimento del pelo solamente se vengono rispettate le seguenti norme:
1. Saranno tosate:
a) la parte inferiore degli anteriori, dalle unghie alla punta dello sperone; laparte inferiore dei posteriori fino ad un’altezza equivalente. La macchinetta tosatrice è permessa limitatamente alle dita.
b) la testa e la coda come precedentemente descritto. Saranno eccezionalmente permesse in questa tosatura:
la presenza, sotto la mascella inferiore, di pelo tagliato corto che non superi un centimetro di spessore; la sua linea inferiore sarà tagliata parallelamente alla mascella inferiore. La barba chiamata “barba di capra” non è permessa la soppressione del pompon della coda
2. Pelo accorciato: sul tronco, per mostrare sul dorso un effetto marezzato più o meno lungo di almeno 1 cm. La lunghezza del pelo sarà progressivamente aumentata attorno alle costole e sulla parte alta degli arti.
3. Pelo regolato:
a) sulla testa che presenta un casco (ciuffo) di ragionevole altezza come pure sul collo, discendendo dietro il collo fino al garrese, e davanti, senza discontinuità, fino alla parte rasata del piede seguendo una linea leggermente obliqua dalla parte superiore del petto in giù. Sulla parte alta degli orecchi e al massimo per un terzo della loro lunghezza, il pelo può essere tagliato con forbici o rasato in direzione del pelo. La parte bassa è lasciata coperta di pelo di una lunghezza che aumenta progressivamente dall’alto verso il basso, per finire in frange che possono essere regolate
b) sugli arti, i “pantaloni” presentano una distinta transizione con la parte rasata del piede. La lunghezza del pelo aumenta progressivamente verso l’alto per presentare sulla spalla, come sulla coscia, una lunghezza da 4 a 7 cm. misurati su pelo teso, in proporzione con la taglia del cane, ma evitando qualsiasi effetto “sbuffo”. I pantaloni posteriori devono permettere che sia visibile la tipica angolazione del barbone. Qualsiasi variazione fantasiosa che si allontani da queste norme dello standard sarà considerata eliminatoria. Qualunque sia la silhouette ottenuta con la toelettatura, questa non deve mai influenzare il giudizio in esposizione; tutti i cani della stessa classe saranno giudicati e classificati assieme
Toelettatura all’Inglese :
aggiungere alla toelettatura alla Leoncino dei motivi sui posteriori come braccialetti e manicotti. Sulla testa: un ciuffo. Per questa toelettatura i baffi sono facoltativi.
L’assenza di demarcazione nel pelo sui posteriori è tollerata. Il ciuffo è facoltativo ( è proibito utilizzare la lacca o qualsiasi altro prodotto per sostenere questo ciuffo).I Barboni che non sono toelettati secondo lo Standard non potranno ( finché si presentano così) essere giudicati per le qualifiche in esposizione e manifestazioni ufficiali, senza però essere eliminati dalla riproduzione.
NOTA: i barboni bicolori non sono riconosciuti dalla FCI ma lo sono dalla VOE, ente cinofilo belga che comprende diversi stati, tra cui la Francia con il CCBPF, l’olanda, il belgio con il BCMP e l’Italia con l’AIABB.
Il VOE è a sua volta affiliato alla UCI, che è un ente internazionale e che comprende altri enti cinofili, che riconoscono appunto i Bicolore.
Bravissimo bello questo articolo completo di info
Io vorrei prendere un barbone toy cucciolo, sai consigliarmi un allevamento fidato? Grazie
Ma il barbone gigante da che incrocio deriva?
lo standard però è cambiato. Quello che hai messo qui era valido fino a qualche anno fa. Ci sono delle dei piccoli ritocchi… tra i punti piu’ salienti, l’introduzione del colore rosso e la definizione del minimo tassativo per la taglia toy, che prima non era indicato.
@Denis: aggiornato! (avevo preso il vecchio articolo e non ho pensato a controllare lo standard… devo farlo con i prossimi che metterò su man mano, perché ne saranno cambiati parecchi dai “vecchi tempi”!). Grazie della segnalazio’ 🙂
Molto interessante.
Un allevatore mi raccontava che la toelettatura apparentemente frivola del barbone ha dei motivi pratici ben precisi.
Essendo un cane da riporto in acqua doveva essere rasato nei punti meno delicati per non appesantirsi ma nel contempo mantenere il pelo nei punti dove poteva prendere freddo (ad esempio i pon pon sulle reni). Puoi dirci qualcosa di più preciso? 🙂
@Walter: è verissimo, anche se ovviamente la toelettatura utilitaristica dei cani da acqua (che si ritrova anche in altre razze) non aveva molto da spartire con quella odierna, in cui i cani vengono cotonati e laccati fino all’inverosimile. In compenso c’è da dire che il pelo del barbone, che è molto simile al capello umano (infatti non perdono pelo e non fanno mute), si presta molto bene a questi trattamenti e non ne risente affatto.