sabato 18 Gennaio 2025

Come si riconosce un “cagnaro”?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Tempo fa ho scritto un articolo che si intitolava “Come si riconosce un buon allevatore?”.
Mi rendo conto, però, che quello che ho detto non è sufficiente. E soprattutto, forse è meglio partire dall’esatto opposto per cercare di mettere in guardia i neofiti che non sanno neppure cose che, per noi cosiddetti “esperti”, sembrano assolutamente scontate.
Quindi proviamo a tirar giù un bell’elenchino di caratteristiche, sintomi e campanelli d’allarme che devono farci scappare a gambe levate da persone che – nella migliore delle ipotesi – non danno propriamente tutte le garanzie di qualità che dovremmo cercare nella persona che ci vende un cucciolo.

a)  decine di razze disponibili = cagnaro sicuro.
Un allevamento non è un supermercato.
Le cucciolate vanno seguite con amore, passione, pazienza. I cuccioli, dal momento in cui cominciano lo svezzamento fino a quello in cui vengono consegnati ai nuovi proprietari, costituiscono un impegno immane, quasi un lavoro a tempo pieno. E parlo di UNA cucciolata. Figuratevi come potrebbe una singola persona, o famiglia, seguirne 10, 20 o magari 100 contemporaneamente.
Chi vende “cuccioli di tutte le razze” solitamente non li produce, ma li importa: un po’ da qua, un po’ da là. Quasi sempre dai famigerati canifici dell’Est.
Se li produce in proprio…li “produce”, appunto: non li “alleva”, che è una cosa diversa.
Allevare significa seguire, coccolare, cominciare ad educare. Significa sverminare, vaccinare, controllare i pesi, dare l’imprinting ai cuccioli, insomma dedicare alla cucciolata almeno 5-6 ore al giorno.
Impossibile farlo con cento cani.
Chi fa nascere tonnellate di cuccioli, li svezza e poi li vende (anche se regolarmente sverminati e vaccinati) non è un allevatore: è un produttore, un commerciante, chiamatelo come volete. E’ comunque “un signore che gestisce un’impresa commerciale” e non un appassionato cinofilo.
Ci sono diversi gradi di “cagnaresimo”, ma sempre di cagnaresimo si tratta.

b) la disponibilità di “razze civetta”, ovvero inesistenti: barboni pocket, maltesi toy, bolognesi mini ecc. ecc. sono il timbro del “cagnaro DOC”, che cerca (soprattutto nelle razze di taglia piccola) di intortare i clienti con appellativi che fanno spanciare dalle risate il cinofilo (“chihuahua mini toy”: ma perché, un chihuahua normale com’è? Gigante?).
Chi propone queste “pseudo razze”è 100% cagnaro. Nessuna scusa.

c) la scelta tra “cani con pedigree” a prezzo X e “cane senza pedigree” a prezzo Y.
Una proposta che non ha alcun senso, visto che un pedigree in realtà costa meno di 30 euro. Se chiedono somme superiori, significa che i pedigree li usano come specchietti per le allodole (e probabilmente che ne hanno lì un cesto disponibile,  da appiccare a cuccioli a caso).
Il pedigree è come la carta d’identità: non è che puoi affibbiarla a chi vuoi. Devi darla al suo legittimo proprietario. Se non lo fai, il pedigree devi buttarlo nel cesso, perché senza il “suo” cane attaccato, è carta straccia.
Ha senso farlo per 30 euro? Ovviamente no. Ha senso non dare il pedigree a un cane perché magari non è perfetto e non è un cane da esposizione/riproduzione, facendo credere agli acquirenti che “gli fai uno scontone”?
Ovviamente NO!
Se ritieni che un cane sia difettoso e non debba riprodursi, lo sconto lo fai quando ti portano il certificato del veterinario che ha effettuato la sterilizzazione. Il cane costa sempre TOT, perché il lavoro di selezione e quello di allevamento l’hai fatto esattamente come per gli altri cuccioli: però, siccome non ti è riuscito proprio bene, quel cane lì preferisci che non si riproduca. Quindi i proprietari lo fanno sterilizzare, ti portano la relativa documentazione e tu gli dai indietro una certa cifra. Ma la “carta d’identità” è la sua e gli rimane!
Non concedere il pedigree significa “disconoscere” il cucciolo che non ti è riuscito benissimo. Ma chi sei, Dio, per pensare di farli tutti perfetti? Se pensi di essere Dio, sei automaticamente un cagnaro. L’allevatore serio ama TUTTI i suoi cani e non ne disconosce nessuno.
E’ giusto, invece, che non desideri che i meno belli-bravi si riproducano.
Chi propone cani  “con o senza pedigree” a scelta,  è cagnaro. Non è per forza un delinquente, ma un cagnaro sì.

d) la “consegna a domicilio”, stile Aiazzone.
Non esiste proprio.
Se vuoi un mio cucciolo io ti devo conoscere, sapere chi sei, vederti bene in faccia, farti il terzo, quarto e pure quinto grado. Devo capire se “sei degno” di adottare un mio cucciolo, che per me, se non è proprio “come un figlio”, è sicuramente “come un nipotino”: è qualcuno a cui tengo, a cui voglio bene, e per niente al mondo deve andare a finire in mano di persone che non saranno in grado di renderlo felice. Quindi non solo devi venire TU a casa mia (possibilmente più di una volta), ma ti devo rompere le scatole oltre ogni limite. E dobbiamo conoscerci bene, perché le scatole continuerò a rompertele anche dopo: non è che, una volta presi i soldi, mi disinteressi dei miei “nipotini”.
Ma come? Tu paghi e io mi permetto anche di farti le pulci anziché scattare ai tuoi ordini?
Ma certo, tesoro: perché io ho svolto un servizio, nei tuoi confronti. Ed è questo che paghi. Paghi il fatto che mi sia preoccupata di far venire al mondo nel modo migliore (e cioè selezionando, controllando, spendendo una paccata di soldi in analisi, test, viaggi per cercare la monta più interessante, esposizioni per avere giudizi sui miei cani e così via), e poi di allevare con la massima attenzione e professionalità il cucciolo che sta per portarti a casa.
Questo servizio è un lavoro, onesto e serio, ed è giusto che venga ricompensato e ripagato (anche perché altrimenti, dopo due cucciolate, io finirei sotto i ponti): ma tutto il resto è un discorso nuovo e diverso. Il resto è AMORE.
E’ il  fatto che i cuccioli sono, appunto, i miei nipotini… e che i miei nipotini io non li mollo al primo venuto, neanche se dovesse pagare cifre astronomiche.
Se non mi piaci, il mio cucciolo non lo prendi. Proprio perché NON siamo al supermercato.

e) la consegna “per strada”
Peggio ancora della prima. Cuccioli smollati a caselli autostradali, angoli di strada, rotonde e affini, tiè, qui c’è il cane, toh, qui ci sono i soldi. Manco le consegne di droga si fanno più così!
Di solito le consegne per strada (come quelle a domicilio) le fanno i cagnari peggiori, ovvero i veri e propri delinquenti che trafficano con i cuccioli dell’Est, per far non sapere chi sono né dove abitano in realtà. Insomma, mettono le mani avanti: se il cucciolo muore dopo una settimana, non sai più dove beccarli.

f) unico contatto, un cellulare o un indirizzo email. Da solo non è proprio da allarme rosso, ma unito ad altri segnali è un sintomo preoccupante: perché i cellulari e le email si cambiano e non resta più traccia. Siccome a pensar male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca…se non vi trovate un un allevamento riconosciuto ENCI (cosa che non basta a dare tutte le garanzie, ma dà almeno quella della  rintracciabilità), esigete SEMPRE di sapere nomi, cognomi, indirizzi precisi e di avere un numero di telefono fisso.
E controllate che tutto ciò risponda a realtà PRIMA di portarvi a casa il cucciolo.

g) la “cucciolata della cagnina di casa”pubblicizzata su Internet. Anche questo, di per sè, non è un sintomo grave: chi fa una cucciolata può benissimo pubblicizzarla su internet, giornali eccetera.
Però, di solito,  il privato “vero” non ha bisogno di mettere tanti annunci, perché piazza facilmente i cuccioli nel giro delle sue conoscenze. Quindi non fa male alla salute dare una controllatina al numero di cellulare che apparirà in calce all’annuncio: potreste scoprire che questa “cagnina di casa, figlia unica e coccolatissima” appare negli annunci di altre dieci o venti razze. In questo caso, ovviamente, VIA COL VENTO! C’è sotto un cagnaro (solitamente importatore) travestito da privato: la specie più pericolosa, quella che sparisce per sempre dopo aver preso i soldi.

h) i libretti di vaccinazione fasulli, ovvero quelli che riportano solo i talloncini ma non la firma E IL TIMBRO di un veterinario.
Il timbro ci DEVE essere: è obbligatorio. Se non c’è, il libretto può essere stato compilato dallo stesso cagnaro appiccicandoci talloncini a caso (c’è chi se li stampa con photoshop…) e il cucciolo potrebbe non aver visto l’ombra di una vaccinazione.

i) la vendita di cuccioli di età inferiore ai 60 giorni
E’ un segnale chiarissimo di “cagnaresimo”, ma lo metto per ultimo perché intanto sono rassegnata all’idea che valga ben poco.
Primo: perché il cagnaro vi dirà sempre quello che volete sentire. Avete chiesto un cucciolo di due mesi? Avrà due mesi. Lo volete di quaranta giorni? Avrà quaranta giorni. Intanto documenti, passaporti, libretti…i cagnari se li fabbricano in casa, quindi ci possono mettere le date che vogliono.
E un neofita non è MAI in grado di capire quanto abbia il cucciolo in realtà.
Secondo: perché ancora moltissime, troppissime persone sono felici come pasque se possono portarsi al casa un cucciolo di  35-40 giorni. Che è una cosa demenziale.
I motivi li ho spiegati in questo articolo, che vi prego di leggere perché sono cose importanti: ma so già che saranno in pochi a farlo e ancora meno a dari retta, perché la leggenda metropolitana del cucciolo che “più è piccolo, più si affeziona” è troppo dura a morire.
Più che provare a spiegarvi la verità, ovviamente, io non posso fare: sappiate comunque che lo stesso ENCI vieta la vendita di cuccioli inferiori ai 60 gg.

l) il prezzo troppo basso
non è mai sinonimo di “siccome mi stai simpatico, ti faccio lo sconto”.
E non significa neppure “siccome non iscrivo i cuccioli ai Libri Origine, li faccio pagare meno, tanto il pedigree è un pezzo di carta e non serve a niente”: come abbiamo visto. un pedigree costa sui 30 euro.
No, in cinofilia “prezzo basso” significa sempre e solo “qualità bassa”: che si può anche accettare se compri un paio di scarpe dai cinesi e dici “vabbe’, finché durano son carine, se si scassano dopo una settimana le butto e me ne frego”.
Ma di un cucciolo, di un essere vivente, di un compagno di vita… puoi pensare una cosa simile?
Se sì, spero che tu non abbia mai un cane.
Se no, sappi che “risparmiare sul cucciolo” significa fare esattamente quel ragionamento lì.
Ma non solo: significa anche voler essere fregati. Consapevolmente.
Quanto costi effettivamente allevare bene una cucciolata l’abbiamo spiegato insieme, io e un’altra allevatrice, in questo articolo: ma le cose che vi sono descritte, bisogna anche farle! Altrimenti non ha senso che il cucciolo costi una cifra elevata.
Un bulldog o un bassotto non costano più di mille euro perché “sono” bulldog o bassotti: ha senso che costino quei soldi lì se l’allevatore ci ha impegnato il tempo,  il denaro e le energie descritte nell’articolo di cui sopra.
Se si è limitato ad accoppiare due bassotti qualsiasi (se pure dotati di regolare pedigree), a svezzarli e magari a fargli fare un vaccino, potrebbe venderli tranquillamente a tre-quattrocento euro.
Se li vende più cari, ci specula sopra.
Il costo di un cucciolo deve essere proporzionato al suo valore reale, e cioè a quanto è costato al suo allevatore in termini di lavoro, sacrificio e somme effettivamente spese… più un giusto margine di guadagno che giustifichi tutto lo smazzamento. Se il lavoro non c’è, non ha senso la cifra alta: ma il fatto è che i cagnari fanno pagare i cuccioli appena MENO di un allevatore serio, senza aver fatto neppure un decimo del lavoro di un allevatore serio.
Quindi, prima di pagare, chiedete di sapere esattamente le motivazioni della cifra che vi è stata chiesta.
E se queste motivazioni non vi convincono, non pagatela, ma andate altrove.
Esempio tipico di motivazione imbecille: “Costa millecinquecento euro, perché è un boxer e si sa che i boxer sono cari”.
Reazione corretta: filare via di corsa. Siete da un cagnaro. Non è neppure escluso che quel cucciolo arrivi dall’Est, che lui l’abbia pagato cento euro e che stia cercando di ricaricarcene millequattrocento senza aver fatto altro che rispondere al telefono quando l’avete chiamato.
Esempio di motivazione corretta: “Costa duemila euro perché il boxer è una razza difficile, perché i genitori sono stati testati per diplasia, patologie cardiache e tutte le altre possibili malattie ereditarie. Perché per trovare un maschio che mi soddisfacesse dal punto di vista di bellezza, salute e carattere sono andato a prendere la monta in Germania. Perché per poterle dire che questo cucciolo è figlio di cani belli e di buon carattere ho fatto dieci esposizioni e  cinque prove di lavoro, la più vicina a centoventi chilometri da casa mia. Perché i cuccioli sono stati sverminati tre volte, hanno due vaccinazioni, sono stati svezzati con il migliore (e più caro) mangime disponibile, sono stati seguiti giorno per giorno in modo che sviluppassero un buon carattere, che fossero amichevoli con le persone e amassero i bambini: e per far questo ho impiegato 5 ore del mio tempo, ogni giorno, per due mesi”.
Ecco: se vi rispondono così, siete in un allevamento serio.
Dopodiché, ovviamente… la decisione spetta a voi.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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59 Commenti

  1. Il mio primo cane fu un Briard, 11 anni fa (Sirio è ancora con me) all’epoca feci c.a. 600 km per andare a vedere la cucciolata, e passai l’intera giornata con gli allevatori i cani e i cuccioli. Quando il cucciolo fu pronto gli allevatori vollero venire loro a portarmelo, al momento pensai che non fossero “persone normali” anche lo spostamento ha i suoi costi, ma insistettero. Rimasero quasi un’intera giornata a casa mia, finchè il cucciolo non si fu ambientato, vennero con il mio assegno di acconto ancora in mano, me lo mostrarono prima di andarsene, mi dissero che se il cucciolo non si fosse ambientato (o se non gli fossi più piaciuta, immagino) mi avrebbero restituito l’acconto e si sarebbero riportati a casa il cane.
    Ci sentiamo ancora, almeno una volta l’anno!
    Francesca

  2. Questo articolo lo farei leggere ad una mia conoscente….si è presa un cucciolo di malamute di dubbia provenienza secondo me…ora ne sono più che certa leggendo questo articolo!
    Lo ha preso da un “privato” che “alleverebbe” anche bouledogue francesi, chihuahua e un’altra razza di cani brutti e grossi ( parole sue!), ogni razza stallata in una stanza diversa della casa…
    Già sentendo queste parole…mi son cascate le braccia!
    Ma non è finita qui, il peggio deve ancora arrivare!
    Prezzo pieno del cucciolo a 60 gg : 600 € ma se se lo portava via prima il prezzo scendeva a 400€…detto fatto! cucciolo preso a 40 gg ( senza uno straccio i vaccinazione) ed alimentato con il latte ( consiglio dell’allevatore! )….risultato: 20 gg di antibiotici e cure varie per un forte problema allo stomaco e intestino!
    Poi ho chiesto alla neo proprietaria: ” E il pedigree?”
    Risposta: “No quello non ce l’ha…ma ha detto che se mi interessa me lo fa a nome di un fratello (?????), basta dargli 150 € ”
    Il bello è che per lei tutto ciò è più che normale e mi fa pensare che il cane era meglio se lo fosse preso di peluche…
    Ho avuto la bella idea di chiederle il colore dl cucciolo…mi ha guardato come dire “ma sei scema!?” Risposta: Come di che colore è…è grigio e bianco!”
    Vabbè, valle a spigare che esistono altri colori…
    Ma attenzione signori miei….questa che sto dirvi penso sia clamorosa, quando l’ho sentita ho riso per 2gg…
    Lei: ” A dir la verità io preferivo un cane più piccolo del malamute…ma mi piace un sacco il suo aspetto fisico!”
    Io: ” Beh, allora perchè non hai preso un Siberian Husky ( magari di peluche)? E’ comunque un cane nordico ma di taglia più contenuta!”
    Lei: ” Si lo so, ma il siberian Husky ha le orecchie dritte, non mi piacciono….”
    Io ( già ridevo): Ma scusa il malamute come le ha!?
    Lei: “No guarda che il malamute le porta basse…vedi il mio cucciolo!?”
    Ma porca pippa, non sapere neppure l’aspetto del cane che ti sei messa in casa….boh!

  3. Mi sorge il dubbio che tu mi conosca, le hai azzeccate quasi tutte:
    effettivamente sono sgrammaticato e non per la fretta di scrivere bensì per ignoranza e provenienza (dalle mie parti le doppie sono un problema), ma stavolta userò il correttore ortografico, mentre per la sintassi porta pazienza.
    Ti ringrazio per lo spiritoso, purtroppo mi capita raramente ed involontariamente
    Ho un cane di razza splendido (in gara si piazza sempre sul podio), con un pedigree della madonna e figlio di un campione del mondo.
    Però l’ho pagato al prezzo di costo, che è molto meno di quanto ti chiederà un cagnaro, perché l’ho preso cucciolone poiché l’allevatore aveva deciso di non puntare su di lui: è bello, ha un carattere d’oro, ma non è un campionissimo.
    L’allevatore cuoredipietrabusinessman l’ha praticamente regalato a me, uno sconosciuto perché presentato da una persona di cui si fidava e dopo una bella chiacchierata. E se mai avessi la fortuna di conoscere sua moglie capiresti cos’è una cinomamma.
    Nonostante la padronanza linguistica, questo ed altri articoli che hai a disposizione non ti è ancora chiara la differenza tra cagnaro e allevatore.
    Ignori che un pedigree costa 45 euro, rappresenta la storia del tuo cane cosicché tu possa sapere ciò che compri, quindi non è una gran spesa e soprattutto (santo correttore) incide in maniera marginale sul costo del cane.
    Difficilmente un cagnaro ti darà un cane sano.
    Infine dall’alto della mia spocchia ti do un consiglio per prendere un buon cane ad un prezzo equo: con tempo e pazienza frequenta qualche forum di border collie così da far tesoro dell’esperienza altrui, vai nei campi di agility e ai raduni di razza così da conoscere appassionati e chiedere informazioni. Prima o poi sentirai parlare di qualche cucciolata…

  4. Io andrò un po’ controcorrente, ma volevo sapere se qualcuno può darmi i contatti di qualche cagnaro in lombardia. Vorrei acquistare un cane (border collie) senza spendere una fortuna e senza le menate di dover dare mille informazioni e del “tieniamoci in contatto” con l’allevatore (non perché voglia maltrattare il cane, ci mancherebbe, ma la vedo una fastidiosa mancanza di fiducia e una pesante ingerenza da parte dell’allevatore). Pertanto, se qualcuno fosse così gentile da indicarmene qualcuno gliene sarei molto grato.

      • Valeria perchè fargli far la fatica di uscire di casa come è arrivato a tpic può fare una ricerchina su internet soffermandosi sugli allevatori/negozionline che propongono una ventina di razze così può cambiar idea al momento e passare non so dal border al cavalier o al bulldog. Oltrettutto godrebbe di spedizione a domicilio e assistenza postvendita

          • Molto spiritoso (oltre che sgrammaticato). Tu continua a sentirti il paladino degli animali solo perché sborsi una fortuna per comprarteli, tanto non ti verrà mai in mente che chi te li vende lucra sui cani allo stesso modo del cagnaro che tanto disprezzi. Ovviamente così avrai il pedigree più prestigioso che esista e potrai farti figo con gli amici o usare il cane come un trofeo da esibire alle mostre… Io, invece, mi accontento di un cane sano della razza che mi piace senza cercare il campione di razza (che poi è spesso frutto di diversi inbreeding da parte degli allevatori più blasonati). Se ci fossero più cagnari e meno allevatori ci sarebbero meno cavalier con la siringomelia o pastori tedeschi con la displasia dell’anca.

  5. Sul punto D io credo che su alcune cose dovrebbe essere il contrario di quello che dici tu. Dovrebbe essere il cliente chi “le scatole continuera’ a romperle anche dopo”, semplicemente perche un bravo allevatore e’ la persona piu adatta a dare consigli su qualsiasi fase della crescita del cane e su qualunque problema che si possa presentare. E un cliente dovrebbe “approfittare” dell’ affetto che l’ allevatore nutre verso i “suoi” cuccioli per avere a disposizione un consulente gratis. Anche se purtroppo ci sono tantissime persone che chiedono consigli in forum vari (io ho conosciuto il tuo sito rispondendo su Answers Yahoo e vedo le domande che vengono fatte tutti i giorni) invece di chiamare l’ allevatore

    • Eros, certo che il cliente deve continuare a farsi sentire (e non rompe affatto le scatole…esclusi i casi proprio clamorosi, tipo una sciura che mi ha chiamato alle cinque del mattino per dirmi che il cucciolo aveva fatto la pipì…): il punto d) era da intendersi come “se tu non ti fai più sentire, io ti rompo le palle a sangue per sapere come sta il mio cucciolo!”.
      Se il cliente resta in contatto (come ho sempre chiesto caldamente di fare a tutti i miei), allora non c’è bisogno che lo angosci 🙂

  6. io mi soffermerei alla lettera D
    ma quanti allevatori SERI veramente ti fanno il terzo grado??
    se ne fottono…quindi anche loro un po cagnari lo sono

  7. io ho preso in un negozio di Pergine Valsugana, in provincia di Trento,un Maltese, il giorno dopo il maltese aveva la tosse, mi sono rivolta subito dal veterinario, e mi è glie stato diagnosticato la tracheite, mi sono rivolta alla negoziante per dirle l’accaduto, mi ha detto che sono una bugiarda e che la veterinaria si è sbagliata allora la veterinaria gli ha telefonato dicendole di tutti i colori, e ha fatto controllare all’anagrafe canina la sopravvenienza del cane e risulta dell’ est ed è un’incrocio tra un barboncino e un maltese e l’ho pagato 800 euro con peedigry falso, e vaccini non fatti, e la negoziante quendo glie è stato detto la verità mi a cacciata del negozio io al cane gli voglio bene.

  8. Mi chiedono cane x monta(sono una privata che ha un bel maschio con diversi titoli europei), rispondo telefonata ,email e chiedo foto e petigree di femmina

    Rispostsa: Buona sera non ho foto della cagnolina,proviene dall’allevamento……. il papà è( nome di razza ) che era alla mondiale arrivato secondo.Saluti….

    Uno che mi da risposta cosi il mio cane non avra mai!!

  9. mi chiedo se chi fa sopprimere i cuccioli non perfetti (vedi RR senza striscia di pelo al contrario) sia cagnaro o allevatore…perchè purtroppo risulta allevatore e anche con diversi gran bei premi!quindi mi chiedo,dei cuccioli “difettosi” gli allevatori che ne fanno?al di la del prezzo intendo..è ovvio che se vado a comprare un cane di razza sono amante della razza nel suo insieme,dal carattere all’estetica.e se lo compro magari voglio anche farlo gareggiare…e se lo compro lo voglio perfetto. i cuccioli “difettosi” non vengono venduti?un allevatore ha soldi per mantenerli tutti?…putroppo credo proprio che buona parte di quei cuccioli,anche se in perfetta salute,vengano addormentati con la complicità di veterinari vecchio stampo e profumatamente pagati…
    p.s. io non ho mai comprato un cane…l’ho sempre levati dalla strada.però amo i rott e posso capire chi li ama 🙂

  10. Una volta al negozio di animali ho sentito che i due commessi discutevano perchè una loro cliente si è lamentata con loro perchè al cucciolo comprato in quel negozio erano state trovate chissà quali malattie, e una dei due commessi era tutta arrabbiata perchè questa li accusava di averle venduto un cane dell’Est… E io ho pensato: “Conoscevi il rischio dell”importazione di cuccioli e hai comprato lo stesso? IDIOTA!” e poi avrei detto alla commessa: “Anche se non sono stati importati dubito che siano stati trattati tanto meglio” (il negozio offre su ORDINAZIONE i cuccioli di un sacco di razze… Un sospettino non ti viene?)

  11. tante cose sono giuste ma molte non veritiere… intanto se vogliamo parlare di cagnari non mi limiterei a dire che mettono solo un cellulare, anche chi ha siti e indirizzi di casa ma non è autrizzato ASL e non ha regolare partita iva, non rispetta comunque le normative. Perchè basta un sito per essere in regola? Chi ha più di 5 cani deve METTERSI IN REGOLA perchè altrimenti è anche lui un cagnaro e un evasore fiscale! In quanto a dire che il cane con il pedigree ha un costo e senza ne ha un altro NON E’ ASSOLUTAMENTE SBAGLIATO! Non perchè il pedigree valga chissà che soldi, ma perchè l’Italia è piena di furbi. Se io ho un cane che mi è costato molto con una grande genealogia posso decidere di vendere i suoi cuccioli a prezzi decisamente bassi trattenendo il pedigree perchè regolarmente arriva il privato, che scemo non è, legge la genealogia e di solito vi garantisco che è informatissimo, acquista il cucciolo dicendo che è per compagnia e via dicendo, poi, non si sa come, raggiunta l’età riproduttiva del cane ti chiede il pedigree, chissà come mai e poi ti fa la cucciolata mettendo sul mercato cuccioli di grande genealogia, la tua, a metà prezzo con pedigree, perchè tanto per lui è un arrotondamento…. e NO CARI SIGNORI, il pedigree è un certificato che aumenta di molto il valore di un cane per quello che riguarda la riproduzione, in America, le razze autoctone di gatti vengono vendute ed esportate solo una volta sterilizzate, FANNO BENE!!!! Se tutti gli allevatori optassero per questa soluzione, ci sarebbe meno randagismo sui cani di razza e meno cuccioli incrociati e non selezionati fatti dai privati!!!!

    • @Ingird: be’, non ho mai detto che se uno mette il solo cellulare è automaticamente cagnaro, né viceversa! Diciamo che è uno dei “sintomi”, che da solo non basta a fare la malattia, ma può mettere in allarme.
      Per quanto riguarda partita IVA e autorizzazioni varie, non fanno parte del mio concetto di “cagnaro”: per me cagnaro è chi specula sulla pelle dei cani, togliendo a LORO ciò che dovrebbe essere necessariamente dato per poter essere definito “allevatore” (almeno come lo intendo io). Quello che dici tu è un evasore fiscale: che non è sicuramente una brava persona dal punto di vista sociale/civile, ma se tiene bene i suoi cani, li nutre correttamente, fa i test per le patologie ereditarie ecc… dal punto di vista cinofilo per me “cagnaro” non è. Certo non fa piacere, a chi paga le tasse, subire la concorrenza di chi fa il furbo: ma se lo fa sulla pelle dello Stato (e quindi nostra!) mi schifa decisamente meno di chi lo fa sulla pelle dei cuccioli. Tra le altre cose, sulle autorizzazioni ASL avrei moltissimo da dire: spesso viene considerato “in regola” chi mette su delle specie di allevamenti intensivi, mentre viene cazziato chi tiene 5-6 cani a vivere “a cani” nel senso più positivo del termine.
      Invece il discorso “pedigree” è più complicato: è vero che l’Italia è piena di furbetti, ma è anche vero che quella di “vendere pedigree” slegati dal cane (tanto sono fasulli, quindi se non lo compri tu lo appiccicano ad un altro) è un’abitudine tipica dei cagnari.
      Diverso è il discorso dell’allevatore che non vuol dare il pedigree per evitare la situazione che hai descritto tu: però hai indicato anche la soluzione giusta, che è la sterilizzazione. Hai un cane con un difetto e non vuoi che vada in riproduzione? Consegni il pedigree solo previa sterilizzazione del cane, quando avrà raggiunto l’età giusta (che di solito viene raggiunta prima che l’ENCI spedisca i pedigree). Il “prezzo diverso” per me non ha alcun senso: il pedigree è la carta d’identità del cane, non un “certificato di atittudine alla riproduzione”.
      Quello dovrebbe essere un documento ben diverso, rilasciato (come si fa in altri Paesi) dopo una “confirmation” alla francese. Se in Italia non si fa (se escludiamo le “selezioni” rilasciate da alcuni club di razza), è una lacuna dell’ENCI: ma non dovrebbe giustificare un “prezzo del pedigree” , perché non è quello che significa un pedigree.
      Facendo credere che abbia chissà quale valore riproduttivo confondiamo solo le idee alle persone. Il pedigree significa che certifichiamo ufficialmente che il cane X è figlio dei cani Y e Z, appartenenti alla razza pura W: ma null’altro.

  12. Un articolo FANTASTICO!!Ci sa perché tanti si tappano le orecchie e non vogliono sentir ragioni!!Meglio un cucciolo gratis…tanto è solo un CANE…che vergogna! e poi siamo noi quelli stro…perché non abbiamo tanti cani, perché vivono TUTTI con noi, perché non regalo MAI le monte,chiedo SEMPRE i test per la displasia( anche e gomiti).Ci guardano come matti perché il mio vecchio cane di 12 anni vive dentro casa e mangia GRATIS…Un allevatore serio è quello che ti presenta con ORGOLIO E TENEREZZA i suoi vecchi cani ed è quello che ha le LISTE DI ATTESA!!!Uno serio è quello che NON VENDE A TUTTI ma rifiuta anche dei clienti!!Non c’ è bisogno di diventare per forza amici del allevatore…ma sentirlo per mail e mandare delle foto del ” bimbo” tanto per farlo stare tranquillo…quello si!!
    Sono felice di non essere l’ unica rompi !!!

  13. avvisati tutti i canili della zona e di quelle limitrofe,tiamo passando al setacciotutti i vet della zona e limitrofi dato che essendo sulla zona via emilia chissà chi è passato e la può aver raccolta… se non l’hanno proprio RUBATA.ma appunto perchè non pasa inosservata stiamo avvisando tutti i vet…sperando che qualcuno non si faccia corrompere, ripeto non sarebbe la prima volta che il chip viene sostituito…

    • @Lupi: non lo scriverò mai, quell’articolo lì… perché il buon cliente non si “riconosce”: si costruisce! 🙂
      Se invece vogliamo parlare di “come riconoscere un cliente a cui non dare un cucciolo manco morti”… embe’, lì si potrebbe spaziare ampiamente: ma c’è davvero bisogno di scriverci un articolo? Io credo che lo sappiamo tutti benissimo!

        • concordo col tuo dissenso 🙂 … ci sono cose che non sanno tutti benissimo e che invece molti imparano quando ci sbattono la testa contro. Perverioni che uno che è fuori dal giro non si immagina… tanto per fare un esempio, come abbiamo visto qui sopra la figura del cagnaro che pubbicizza “splendida cucciolata di jack russel nati in casa, tatuati, sverminati, solo amanti animali cell. 338xyz. e tu che sei smaliziato ti accorgi che dieci annunci sotto c’è anche “splendida cucciolata di beagle nati in casa, vaccinati, solo amanti animali, con lo stesso sfondo dietro la foto e lo stesso cellullare” e se vai avanti trovi anche i chihuahua, gli shitzu, gli sharpei, i carlini, i samoiedi, i west highlands e i sanbernardi… ebbene questi individui li trovi anche sotto la voce di acquirenti… stessa tecnica, spacciandosi per brava famiglia (vengono con la moglie e il bambino) mirano a portarsi a casa cuccioli appetibili tirando il piu’ possibile sul prezzo, rivolgendosi a privati sveglioni o allevatori in erba, e poi quei cuccioli, loro che lo sannno fare, li rivendono al doppio. C’è il cagnaro che manda qualcuno a procurarsi le sue future “fattrici”. Il concorrente di expo che ti manda la mail…. ho letto sul forum che ti sono nati i cucciolini.. checcarini…. sono bellissimi, complimenti.. senti a me mi hanno chiesto due femmine, ma ahimé mi sono rimasti solo maschi… tu non me le daresti due femmine? Si, da far cucciolare a tredici mesi, come fai con le tue! Ci sono invece tante cose invece che “non le sanno tutti benissimo”.

          • @Denis: ufff… io pensavo al cliente “normale”… che se è solo cuggino, lo puoi “istruire” tu. Per questo ho detto che il buon cliente si “costruisce”: perchè se i tuoi cuccioli continui a seguirli, se telefoni, ti tieni informato ecc., poi di solito nasce un rapporto di fiducia e man mano che il cane cresce anche il cliente che non sapeva niente di cani diventa un po’ più esperto.
            Poi è vero, ci sono i malfattori…però quelli non so se riuscirei a riconoscerli manco io: cioè, non saprei come distinguerli a prima vista. Il fatto è che io ho sempre rotto talmente le palle a tutti quelli che volevano un cucciolo, che probabilmente quelli in malafede son scappati: ma non perché li avessi identificati io.
            E cmq non c’è manco bisogno di vendergli i cani, eh…ti ricordi quando mi sono ritrovata in expo un cane iscritto come figlio di una mia cagna, che l'”allevatore” (cagnaro) non aveva visto manco in fotografia, ma di cui aveva preso il numero di LOI da un catalogo?
            Sono andata fino a Crema per prenderlo per il collo… questo andava dicendo ai clienti che la mamma dei suoi cuccioli (dell’Est) stava A CASA MIA! Però a me altri casi come quello non ne sono capitati: e manco di gente che veniva a pietire il prezzo basso. Cioè, arrivati so’ arrivati, ma li ho fatti anche filare.
            E cmq non so se volessero cuccioli da rivendere. Insomma, non ho esperienze in merito ai cagnari travestiti da clienti!

      • scrivi l’articolo “come si fa a sapere se è il caso di dare il cane a qualcuno” allora, non so se mi spiego.
        io sabato ho dato via la penultima cucciola ad una persona che mi sembrava apposto,2ore di lezione sui primi rudimenti, pettorina, premietti, sacco di cibo che uso io a prezzo buono, libro in regalo, l’ho anche instradato da un vet che conosco che è della sua zona, e c’è andato con lei mel’ha confermato sto mio amico, poi sono andati a far compere, kennel pettorina più grande, giochini ecc ecc… la notte ha dormito con loro, mi ha chiamato 3 volte per sapere se stava facnedo bene, per dirmi com’era andato il viaggio ecc ecc.
        poi il giorno dopo mi ha chiamato che non la trovava più, la mattina l’ha lasciata un po incortile ed è tornato a letto dice,e quando s’è alzato non c’era più.e non è ancora saltata fuori.gli è durata 20 ore non so se rendo!
        vuoiche l’hanno rubata, vuoi che è uscita e qualcuno l’ha raccolta e COL PIFFERO che glie la ridà, cucciola tenera di neanche 3 mesi bella e affettuosa, anche se già chippata e registrata (vedi articolo…) togliere un chip e cambiarlo è un attimo…vuoi che sia finita male… o chissa cosa.
        adesso IO sono in pensiero per il mio cane, poco importa che mel’hanno già pagato vorrei sapere dove e come sta e cos’è successo.stiamo allertando tutti e spero salti fuori ma ovviamente sono strapentita di avergliela data, anche se è una poersona di buon cuore che le vuole bene sono comuqnue responsabile io per l’errore di valutazione e non sto certo bene…
        quindi, come riconoscere il cliente a cui è il caso di dare ilcucciolo e a cui no?
        per il cederla a terzi c’è una clausola nel contratto che non possono farlo senza prima chiedere a me proprio per evitare che gente a cui non lo vuoi dare cel’abbia mandando intermediari…poi se glie la da senza fare il passaggio…ok, ma può solo farci dei meticci però…perchè se fa il cambio del pedigree lo cucco subito.

        • spargi subito la voce amplifica al masssimo dai visbilità… non son cani che passano facilmente inosservati!
          Comunque non hai sbagliato cliente… poteva capitare a tante persone, forse persino a me. Ci sono piccole leggerezze che a volte si pagano troppo care… ma rimangono “leggerezze”, non è che l’esito drammatico le fa diventare colpe gravi. Spero che presto possiate sorridere di questa odissea che spero abbia un lieto fine. Allerta tutti i canili e i veterinari della zona. Forza e coraggio.

  14. mi piace molto quello che ha scritto la mia amica Donatella! In un allevamento tutti i cani hanno un nome e rispondono a tale nome, interagiscono con l’allevatore, segno di familiarità, benessere e socializzazione!

  15. io aggiungerei un altro campanello d’allarme: VENDITA DI CANI DI RAZZE INESISTENTI A PREZZI ELEVATI. Mi spiego: il cockapoo, incrocio tra cocker e barbone, non è una razza riconosciuta né dall’Enci né da altri enti cinofili riconosciuti dalla Fci, in NESSUNA parte del mondo. Ne consegue che questi cani sono a tutti gli effetti meticci, e lo resteranno forse per sempre, o comunque fino a quando la battaglia intrapresa da alcuni sostenitori (seri, naturalmente) faranno aprire un registro iniziale agli enti cinofili. Eppure se fate una ricerca su internet scoprirete che in Gran Bretagna il costo di un cockapoo è più elevato rispetto a quello di un cocker iscritto!!!! Ovviamente non ci sono solo i cockapoo; di meticci frutto di incroci tra due cani di razze differenti ce ne sono moltissimi tipi, ma il principio è sempre lo stesso. Chi sta lottando per il riconoscimento a livello internazionale certo non verrà a chiedervi cifre astronomiche per un cucciolo con la scusa che sarebbero ‘cani rari’!!!

    • @Mariachiara: per me è già cagnaro chi le razze inesistenti le vende. Senza bisogno di prezzi elevati.
      Qui abbiamo, per esempio, i barbesi (barbone x maltese): ne è nata una cucciolata – per sbaglio – anche a una mia amica, che ovviamente li ha regalati. Dopodiché ha scoperto che c’è chi li alleva apposta e li vende!
      Chi vuole creare una nuova razza (ammesso e non concesso che ce ne sia bisogno, con tutte quelle che ci sono) non vende mai i primi prodotti, anzi li tiene quasi tutti o li affida a persone che rientrino nel programma di allevamento che si è prefissato. Quindi, per me chi vende meticci è già “cagnaro” di per sè, indipendentemente dal prezzo 🙂

      • @Valeria, sí e no… perché il privato che si ritrova con una cucciolata di meticci per errore e li vende a un prezzo minimo per rientrare di qualche spesa e per assicurarsi che i cuccioli non finiscano sulla strada alla prima vacanza a me non sembra che sia ‘cagnaro’. Quando ero bambina una volta la boxer di famiglia (nemmeno iscritta) scappò per una notte d’amore folle al parco. Mia madre e il proprietario del maschio (un simil labrador nero) passarono ore e ore a cercarli. Alla fine li trovarono. Fu un errore, un fatto che si verificò una solo volta durante i dodici anni di vita della nostra boxer. Quando alla fine tornò a casa pensavamo che fosse rimasta incinta. E mia mamma disse subito che non si sentiva di farle perdere i cuccioli, che ne avrebbe tenuto uno e avrebbe cercato una buona casa per gli altri, e forse avrebbe anche chiesto una piccola cifra se si fosse trovata a dare i cuccioli a sconosciuti, non tanto per i soldi ma perché un cane acquistato è più difficile che finisca per strada o che venga preso per essere dato ai centri di sperimentazione sugli animali. Era una mentalità d’altri tempi, d’accordo, però forse tanta gente ragiona ancora così. Per fortuna la nostra boxer NON era rimasta incinta, no ci fu nessuna cucciolata. Però è un’esperienza che mi ha segnata. Mia mamma non era allevatrice, ma non era nemmeno ‘cagnara’. Era una persona che a modo suo voleva bene ai cani, anche se faceva tanti errori.

        • Mariachiara, ma io non ho mai parlato di privati a cui succede l'”incidente”! Parlo di persone che allevano proprio barbesi e pinchihauaha, con tanto di pubblicità sui giornali e su internet!
          Però non trovo neanche troppo corretto che il privato “incidentato” faccia pagare i cuccioli: è stato un errore suo, perché le spese dovrebbe pagarle qualcun altro?
          Poi, per carità…dipende da quanto si chiede: se uno mi dice “se mi dai cinquanta euro mi copro un po’ di spese di svezzamento e vaccinazione”, allora non è certo un cagnaro. Anzi, io troverei giusto che anche i cani dei rifugi venissero “pagati” con una piccola cifra di “rimborso”.
          Se però mi chiedi due o trecento euro per un meticcio, allora non ci siamo più. E se il meticcio vuoi farmelo passare per “nuova razza rara”, allora sei un imbroglione!

    • io se trovo un cockapoo, lo comproooo :))

      http://www.dogs-info.net/uploads/allimg/101205/1031401612-2.JPG

      … comunque nella normalità, se fai un discorso come quello che hai fatto tu, nel 90% dei casi ci prendi.
      Però è un discorso che un po’ può sviare… o alemeno dal punto di vista prettamente teorico io non lo approvo. Pensa solo che solo una ventina di anni fa le riviste specializzate e le pubblicazioni ufficiali dicevano lo stesso di chi allevava barboni toy. Non esistono barboni toy… snaturano la razza, chi vi propone un barbone sotto i 28 cm è un cagnaro. Poi c’è stato il riconoscimento e da un giorno all’altro quello che ieri era una schifezza, un bastardo, un cane striminzito malato e deforme, da un giorno all’altro è diventato “il piu’ piccolo della famiglia dei barboni, con le stesse caratteristiche dei fratelli maggiori, ma ideale per l’appartamento e per la donna al passo col successo e con la performance”. E in poco tempo una marea di barboni toy usciti dal nulla… e prima dov’erano? Ce li avevano i cagnari. Stessa cosa per il pastore svizzero/canadese, per il cane corso.
      Il cockapoo qui da noi non è conosciuto, ma in altre nazioni è una realtà ben presente e ha un suo perché (tant’è che è citato anche in diversi studi scientifici…. proprio per la sua diffusione). Ha un suo pubblico di fans non cagnari ma piu’ spesso famiglie molto “pucci-pucci”, ma comunque molto attente alla salute e al benessere dei propri cani… ancor prima dell’omogeneità morfolgica, delle expo (non ci sono) e dei parametri tradizionali. Un altro modo di vedere l’allevamento che io non mi sento di condannare… soprattutto… con tutto il marcio che c’è in giro, se un gruppo di appassionati alleva correttamente cani sani ed equilibrati, anche se uno è lungo e uno è corto, uno assomiglia piu’ al cocker e l’altro al barbone…. è l’ultima cosa che mi preoccupa.
      Giusto invece far notare che questi cani comunque non devono costare piu degli altri. Le spese che comporta una cucciolata sono identiche… cioè dovrebbero. Parlando solo di alimentazio ne e prevenzione che dovrebbe essere garantita a tutti i cuccioli. Se le spese sono di piu’ significa che la razza non molto è robusta quindi, paradossalemente il cucciolo che è costato di piu’ dovrebbe valere meno.

      • @Denis: i cockapoo che ho visto finora mi son sembrati o bisbol nani, o cocker a pelo riccio, o bolognesoni… caspita, non ce n’è uno uguale all’altro! La prima caratteristica di una razza non dovrebbe essere l’omogeneità? No, io il cockapoo non lo compro: se me lo regalano lo piglio, perché è carino e perché mi piacerebbe capire che carattere ha… però è un meticcio, punto.
        Il barbone toy è sempre stato un barbone: e non è proprio come dici tu, perché prima di riconoscerlo hanno dovuto fissare dei cani che fossero piccoli senza avere le caratteristiche del nanismo (patologiche). Prima ce li avevano i cagnari? Non credo proprio: i cagnari avevano i cani con gli occhi fuori dalla testa e la gambe storte. Sono stati gli allevatori seri, a cui continuavano a nascere nani sotto i 28 cm., che hanno fatto riconoscere una razza praticamente auto-selezionatasi, eliminando le caratteristiche del nanismo patologico.
        Sul resto, prezzi ecc., ti dò ragione. Però la razza pura deve avere certe caratteristiche che i cockapoo proprio non mi sembrano avere, così come i barbesi e i pinchihuahua (altra razza che si STRAvende in Italia, senza peraltro esistere).

        • @Vale, se hai un archivio di riviste di settore, prova ad andarti a rileggere le posizioni dei grandi portavoce dell’enci quando si parlava di barbone toy. Gli allevatori ufficiali, il ccc ecc. ne parlavano malissimo. Poi, all’improvviso…
          Riguardo al cockapoo, esiste (non in Italia) una comunità di cockapooisti che allevano secondo i “loro” standard…. dove l’omogeneità non è al primo posto. (Ma neanche nel border collie se è per questo). Puoi non condividere, ma non fanno niente di male… non puoi accomunarli ai cagnari che tagliano sui vaccini, fanno partorire le femmine tutti i calori, uccidono i cuccioloni invenduti, fanno vivere i loro riprouttori in gabbie minuscole, allontanano i cuccioli dalla madre in tenera età, li spediscono ai negozi col camion bestiame…. I cockapooisti non fanno niente di tutto questo e, se non c’è speculazione o facili guadagni, ma si parla di un giusto rimborso spese…. se il cane ti piace, io trovo piu’ giusto pagare un cockapoo e chissenefrega se non è di razza, piuttosto che una razza geneticamente maltrattata (non voglio fare i soliti nomi… che si da sempre addosso agli stessi ma ce n’è per tutti) con tanto di pedigree e selezione che si occupa della morfologie e… si’ per il fatto che muoiono a dieci anni bisognerà prendere dei provvedimenti… c’è questa cosa del parto cesareo quasi irrinunciabile…. ma intanto la percentuale è scesa dal 90% all 86%. Ci stiamo lavorando!… Il cookapoo tutti questi problemi non li ha. E longevo e robusto….e l’omogeneità è “quanto basta”…. Hanno alcune caratteristiche “tipiche” ricercate e pressoché costanti (orecchio pendente, pelo riccio, docilità, socevolezza). Per altre caratteristiche è stato deciso che non sono quelle che fanno la bellezza o la funzionalità di un cane: se il cane ha la coda alta o bassa, se è iscritto nel rettangolo o nel quadrato, se è 45 cm o 52.. non cambia niente. Hanno deciso cosi’… e per quanto mi riguarda preferisco loro a quelli che hanno deciso per un’omogeneità non funzionale. Che la canna nasale deve essere il piu’ corta possibile, che è tipico il prognatismo, che il colore è piu’ importante del carattere.

          • perchè come altri… ste cose le scrivi qui e non dove mi buttano fuori se le dico io? sei pià furbo di me…

          • @lupi ti rispodo qui perché è di nuovo finito l’albero: le scrivo qui perchè ne stiamo parlando qui. Dove ti hanno buttato fuori il topic è chiuso, non c’è piu’ possibilità di risposta e io l’ho saputo tardi… altrimenti non avrei avuto problemi a dirlo anche là e forse a farmi buttare fuori a mia volta… ma è come se l’avessi fatto, nel senso che non parteciperò piu’ a quel forum. Se questo è il loro modo di confrontarsi, che restino a raccontarsele tra loro quattro moderatori.

          • grazie mille…come se avessi risposto anche là! era ironico ovviamente,perchè almeno tu a volte mi hai difeso, di ipocriti però potrei citarne almeno una dozzina… chein privato tio danno ragioen ma hanno paura a dirloin pubblico.
            ma amen. condivido il discorso del raccontarsele fra 4 moderatori,è quello che ho detto in privato anche io a loro…w la libertà di parola!
            PS: non fanno più gli alberi di una volta…

          • Evviva l’omogeneità “quanto basta”, la ricerca di docilità dolcezza e longevità, e il chissenefrega di altre cose che, a tenerne invece presente alla lunga indeboliscono

      • @Denis io penso che non ci sia niente di male a cercare di selezionare nuove razze, il problema è che fino a quando una razza non è riconosciuta (o almeno in via di riconoscimento) non esiste. È una truffa vendere un cane senza iscrizione al libro d’origine allo stesso prezzo o a un prezzo maggiore di un cane iscritto. Nel prezzo di un cucciolo il fatto di poter certificare l’identità dei progenitori ha un peso enorme, così come la possibilità che il cucciolo possa a sua volta essere inserito in un piano di riproduzione in accordo con le regole internazionali. Per questo io metterei nella categoria ‘cagnaro’ chi fa queste cose, fermo restando che chi con serietà cerca di selezionare nuove razze gode tutta la mia stima.

      • Anch’io lo comprerei subito se riuscirei a trovarlo. Sono d’accordissimo con te, un cockapoo ti puo dare molto, solo se sei una persona che li si frega di carta accertante, se sei uno che ama gli animali e soffre verramente e con tutto il cuore se al tuo cane succede qualcosa di male. Ti parlo dalla mia esperienza, una che ha avuto un cockapoo bellissimo, una che l’aveva amato tantissimo, ma purtroppo non c’è più. SE SENTI QUALCOSA IN GIRO DOVE POTREI TROVARE UN CUCCIOLO COCKAPOO, FAMMELO SAPERE SUBITO.

        • In canile di incroci trovi tutti quelli che vuoi. Se te ne freghi del pedigree, se ami gli animali e soffri con tutto il cuore se al tuo cane succede qualcosa di male, perché dovresti prenderti un meticcio pagandolo a caro prezzo, quando i canili sono pieni di meticci che non costano nulla?

  16. Sul dare o meno il pedigree originale a cuccioli che non devono riprodurre(per difetti di chiusura,monorchidismo ecc) io non sono d’accordo.Nessuno mi garantisce infatti che i proprietari decidano di rinunciare alla differenza di denaro e non lo facciano accoppiare ugualmente.All’estero molte nazioni hanno l’obbligo della confirmation o regole restrittive per l’uso in riproduzione o la possibilità di registrare il cane come non idoneo.Per quanto mi riguarda informo sempre i futuri proprietari dei problemi dei cuccioli allevati da me e cosa essi possono comportare in futuro e consegno loro la copia del pedigree.In caso il cane venga sterilizzato consegno l’originale.Non disconosco nessuno visto che dal microchip è sempre possibile risalire al mio allevamento che risulta anche dal libretto dell’Anagrafe Canina e dal libretto delle vaccinazioni.

    • sono daccordo anche io su questo,ma non è la stessa cosa che non darlo per “far risparmiare”…se l’enci fosse seria si farebbe così anche qui,come si fa in altri paesi.
      quindi se si hanno dei dubbi su certi cuccioli valelapena intestarseli e dare il pedigree solo se poisi rivelano a posto…

    • @Sylvie: questo è un altro modo corretto di “non dare il pedigree” (personalmente credo che dare indietro parte dei soldi sia più efficace, nel senso che non ho mai trovato nessuno che rinunciasse). E comunque non ha nulla a che vedere con l’abitudine dei cagnari di vendore i pedigree più cari dei cani, indipendemente dal fatto che abbiano o meno dei difetti… che poi erano quelli che volevo stigmatizzare.

  17. Meno male hai parlato di quelli che ti dicono: “Con pedigree tot, senza tot”, perchè io non mi fido di queste persone ma quando qualcuno mi chiede consigli su questo aspetto io non so spiegare esattamente come mai non fidarsi, più che dirgli che è mooolto sospetta questa cosa!

  18. a parte i cagnari ,come può essere definito un allevatore che ti cede un cucciolo senza microchipparlo ?
    nel senso che te lo intesta a te,te lo porti a casa e tu lo porti a microchippare

    • @gio: la definizione corretta in questo caso è “elusore fiscale”. Di solito lo fa chi vuole far figurare di lavorare sotto certi limiti prefissati di cuccioli prodotti in un anno perché il superamento della cifra comporterebbe degli obblighi abbastanza onerosi, anche in termini di adeguamento dei locali in cui alleva che oggi devono avere le norme seiduesei previste per i grandi allevamenti di animali da reddito.

  19. Attenzione anche a chi le risposte giuste le sa dare, eccome, se le sa dare!!! Ci sono persone che predicano in modo eccelso. Accertarsi che la teoria corrisponda alla pratica. Cercare di vedere TUTTI i cani in allevamento e soprattutto le reazioni che hanno con gli allevatori stessi. Gli umani possono mentire. I cani non mentono mai.

    • @Donatella: quello l’avevo già scritto nel pezzo “come riconoscere un buon allevatore”… hai ragione, è importante, ma a volte cerco di non ripetere più volte le stesse cose in articoli diversi, perché temo di diventare pallosa!

      • ripeti, ripeti.. non sempre si leggono tutti gli articoli!! meglio ripetere che omettere, al max entra meglio nella zucca!

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