giovedì 28 Marzo 2024

Scappa, scappa, che ti mangia! (come ti erudisco il pupo cinofobo)

Dello stesso autore...

Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Ci sono soprattutto due tipi di genitori, al mondo: quelli che costruiscono bambini cinofobi e quelli che costruiscono bambini kamikaze.
Il terzo tipo, ovvero il genitore intelligente che insegna al bambino sia ad amare che a rispettare i cani, appartiene ad una minoranza etnica così esigua che non vale quasi la pena di prenderla in considerazione.

Il genitore (quasi sempre mamma) che erudisce il pupo cinofobo è quello del “non toccarlo, che ti mangia” (più raramente, “non toccarlo che ti morde”: di solito ci vanno giù pesantissime, non sia mai che il bambino possa pensare a un leggero morsetto senza conseguenze. La mamma cinofoba va dritta sulle immagini più horror/splatter che riesca ad immaginare).
Risposta standard dell’umano con cane: “Ma no, signora, è buono”.
Risposta che verrebbe spontanea all’umano con cane, se non fosse un essere civile ed educato: “Ma vaffanculo, cretina”.
Risposta MERAVIGLIOSA, da standing ovation, che ho letto tempo fa e che suggerisco caldamente a tutti gli umani con cane: “No, signora,  non gli lascio mangiare schifezze”.

Scherzi a parte: “Non toccarlo che ti mangia” è una frase stupida, che insegna al bambino ad aver paura dei cani, ma se non altro è difficile che faccia danni immediati.
Il bambino, infatti, eviterà semplicemente di toccare il cane (e il cane tirerà quasi sempre un sospiro di sollievo, perché non è quasi mai felice di essere pacioccato, abbracciato e sbaciucchiato da umanini che non conosce).
Molto peggiore è l’altra Frase Classica: “Scappa, scappa, che ti mangia!“, che terrorizza il bambino perché gli fa pensare che il cane sia un mostro in agguato, pronto ad avventarsi su di lui non perché lui l’abbia disturbato, ma per il semplice fatto che  esista.
Quindi lo spinge a partire pancia a terra urlando… stimolando così l’impulso predatorio di almeno 5-6 cani su 10, compresi (a volte) quelli ben socializzati.

Cos’è l’impulso predatorio (spesso definito anche “istinto predatorio”, anche se il termine è meno corretto)?
E’ quella pulsione che invita tutti i predatori ad inseguire attaccare chiunque venga definito (o che si autodefinisca, comportandosi come tale) “preda”.
Ovviamente la prima caratteristica identificativa della preda è il comportamento di fuga, ulteriormente rafforzato dall’emissione di suoni striduli e acuti.

Anche le piccole dimensioni della presunta preda sono un  invito alla caccia, ma ricordiamo che per i cani esse sono sempre molto relative: tutti i cani, dall’alano al chihuahua, si ritengono infatti “di media taglia”, come il lupo e tutti i canidi selvatici.
L’alano non sa di essere una specie di bisonte (e infatti ti si scatafascia in braccio senza rendersi conto di schiacciarti), il chihuahua non sa di essere un topino (e infatti è dispostissimo a litigare anche con l’alano, se ritiene che sia il caso) e così via: l’uomo ha modificato la morfologia di moltissime razze, ma non è mai riuscito a far cambiare proporzionalmente il modo in cui i cani vedono se stessi.
Inoltre non bisogna dimenticare che i cani selvatici cacciano in branco: quindi anche prede di dimensioni ragguardevoli possono scatenare l’impulso alla predazione in un gruppo (ma a volte anche nel singolo).

Un bambino dai due ai sei anni che scappi strillando è, agli occhi del cane, una “preda” fatta e finita, perché racchiude in sé proprio tutte le caratteristiche richieste dal ruolo.
Un bambino che scappi strillando può essere attaccato anche dal cane più pacioso di questa terra, esattamente come il cane più pacioso della terra può scattare alla rincorsa di un gatto in fuga o di uno scoiattolo (ricordate “Up”?).
E’ vero che una buona socializzazione e una consolidata abitudine ad avere a che fare con i bambini spesso riescono ad inibire l’impulso: ma è anche vero, purtroppo, che la stragrande maggioranza dei proprietari di cani NON ha idea di cosa significhi socializzare un cucciolo. E magari non ha bambini per casa.
Urlare “scappa che ti mangia” davanti a un cane sconosciuto, dunque, è la cosa più stupida e pericolosa che possa venire in mente a un genitore: ed è , purtroppo, la causa principale degli attacchi di cani a bambini.

Un’altra causa (meno frequente, ma purtroppo non rara) è l’eccessiva confidenza, ovvero l’estremo opposto.
Anche i genitori che starnazzano “Guarda che bel cagnone, corri a dargli un bacino!” sono degli emeriti deficienti  – mi si perdoni la franchezza, ma quando si tratta di salvare la faccia di un bambino non è il caso di andare troppo per il sottile –  specie se il bel cagnone è al guinzaglio e non può evitare l’impatto.
Il cane, infatti, vedendosi “aggredito” da un umanino sconosciuto (dal suo punto di vista “corrergli incontro e mettergli le mani addosso” è un’aggressione bella e buona), potendo si scanserebbe e se ne andrebbe un po’ più in là: ma se è trattenuto dal guinzaglio non è affatto escluso che vada in autodifesa.
Può ringhiare sonoramente, può dare una zampata al bambino (e già così può fargli parecchio male) e, in casi estremi, può anche mordere: magari solo con l’intenzione di dare una pizzicata di avvertimento…ma siccome il bambino piccolo ha solitamente la faccia all’altezza della testa del cane, se la pizzicata se la prende proprio lì i risultati possono essere devastanti.
Anche questo NON dovrebbe succedere (e infatti, per fortuna, di solito non succede) con i cani socializzati in modo corretto: ma non avendo modo di sapere se un cane sconosciuto è stato ben socializzato o meno, lanciare il figlio kamikaze allo sbaraglio (magari con il desiderio recondito di “non fargli avere paura dei cani”)  è una follia bella e buona.

Un tempo era molto più raro che i cani aggredissero dei bambini: un po’  perché i cani vivevano molto più liberi (e quindi potevano scegliere la fuga), un po’ perché c’erano molti più bambini – anche loro molto più liberi – e quindi i cuccioli socializzavano spontaneamente anche se nessuno dei proprietari di cani aveva mai letto un libro di etologia o di psicologia canina  (che peraltro nessuno aveva ancora scritto).
Ma soprattutto i genitori dell’epoca, tutti, da quello più acculturato (che però era quasi sempre  figlio di contadini) al contadino rimasto in campagna, erano in grado di insegnare ai bambini che “il cane che mangia va lasciato in pace”, che “non si tocca il cane che dorme”, che “non si entra in un cortile dove c’è un cane da guardia” e così via.

Oggi non sono soltanto i cani a vivere prevalentemente la guinzaglio: succede la stessa cosa anche ai bambini, che non possono essere lasciati liberi di circolare per strada (se non li ammazzassero le macchine, ci penserebbero i fumi di scappamento), che non hanno praticamente alcun contatto con la natura (intruppati in vite fatte di scuola-sport-videogame-TV-nanna), che sono spesso del tutto impreparati all’incontro con un animale e hanno perso addirittura quell’istinto che invece era prerogativa dei bambini di campagna, e che quasi sempre gli permetteva di capire i segnali lanciati da un animale.
Allevando cani, io ho avuto la fortuna di avere un figlio che fin da piccolissimo, riusciva a gestire le situazioni più incresciose sfruttando evidentemente il linguaggio del corpo e la mimica che aveva imparato per conto suo. Una volta, in esposizione – aveva circa quattro anni –  lo persi di vista e lo beccai dopo qualche minuto seduto nella gabbia di un rottweiler: i due si dividevano un biscotto – biscotto del cane, non del figlio – come se fossero amiconi da sempre.
Il proprietario del cane, quando vide la scena, per poco non cascò secco, perché – mi disse – il suo cane “non sopportava proprio i bambini”.
Dando pure per scontato che mio figlio odorasse più di cucciolo che di bambino, non credo che questo basti a giustificare il fatto che gli avesse permesso di entrare nella sua gabbia e di fregargli il suo cibo: tanto più che anch’io odoravo di cane, ma quando mi avvicinai alla gabbia per recuperare il figlio il cane mi mostrò quarantadue i denti (ritenendo che anche il bambino fosse ormai roba sua).
Evidentemente il figlio parlava canese molto meglio di me: abilità della quale non mi prendo nessun merito perché di sicuro non gliel’avevo insegnato io: l’aveva imparato direttamente dai nostri cani.

I bambini che NON crescono in un allevamento, però, non hanno la stessa capacità istintiva di rapportarsi con gli animali: quindi tocca ai genitori insegnargli il comportamento giusto.
E il comportamento giusto, ovviamente, NON è né la fuga né “l’attacco”, ma un approccio laterale (e mai frontale), senza guardare il cane dritto negli occhi, seguito da una fermata a debita distanza allungando una mano per farsela annusare e poi, eventualmente, da qualche carezza sul collo e sul petto (MAI sulla testa).
Con un approccio di questo tipo è molto difficile che il cane si senta minacciato, e quindi è difficile che possa mordere: ciononostante è sempre meglio chiedere al proprietario, se presente, quale sia l’indole del cane.

Per quanto riguarda i cani sprovvisti di relativo umano, la cosa migliore da fare è lasciarli in pace: se sono amichevoli saranno loro ad avvicinarsi, annusare, invitare al gioco. In caso contrario non sta scritto da nessuna parte che si debba scoprire a tutti i costi se sono amanti dei bambini o meno.
Infine, NON vanno ovviamente mai toccati i cani alla catena, né bisogna allungare manine attraverso la rete per toccare un cane che sta all’interno del proprio territorio.

Sono proprio quattro regolette in croce, facilissime da imparare anche per un bambino di due anni: sembra davvero impossibile che i genitori del duemila non siano in grado di insegnarle ai propri figli, e che ancora si senta dire “scappa che ti mangia!”.
Ancor più incredibile che il cane venga usato come spauracchio, tipo “uomo nero”: “Se non obbedisci subito quel cane là ti mangia!“.
Questo è addirittura vergognoso, visto soprattutto che il  cane è ormai l’UNICO e ultimo simbolo di una natura che i bambini non hanno più modo di conoscere ed amare: roviniamogli anche quel poco che c’è rimasto…e poi, mi raccomando, lamentiamoci se il ragazzino, un paio d’anni dopo, passerà le sue giornate a rintronarsi davanti ai videogames e non sarà capace di instaurare un minimo di contatto sociale.

PILLOLE PER GENITORI CINOFOBI:

a) la cinofobia è una malattia, non un vezzo. Aver paura dei cani non è normale, non è sensato e non è sano. se proprio non riuscite a superare la vostra paura, ricorrete all’aiuto di uno specialista anziché  “passarla” ai vostri figli, perché un bambino cinofobo è un bambino che corre dei rischi;

b) se proprio non riuscite a liberarvi delle vostre paure, confessatele ai vostri figli come tali, dando la colpa a voi stessi e  NON ai cani. Un bambino può rispettare la volontà di sua madre che non desidera che si avvicini ai cani perché LEI ne ha una paura incoscia e immotivata, senza per questo terrorizzarsi a sua volta.

PILLOLE PER GENITORI KAMIKAZE:

a) i cani, mediamente, NON amano “i bambini”: amano i “loro” bambini, quelli che conoscono, che fanno parte del loro branco. Con rare eccezioni, i bambini sconosciuti li “sopportano”, più che amarli. E qualcuno non li regge proprio ed ha reazioni di insofferenza che possono anche sfociare in un morso. Quindi, dimenticate quello che avete letto su libri e riviste (dove TUTTI i cani sono dipinti come “innamorati pazzi dei bambini”:  è vero,  ma si intendono quelli di casa!) e non lanciate i bambini a testa bassa verso qualsiasi cane incontriate;

b) anche con il cane di casa, che effettivamente adora vostro figlio e morirebbe per lui, un minimo di controllo è doveroso: sul bambino, si intende, non sul cane. Un cane non attaccherà MAI il “suo” bambino senza motivo: ma se questi gli tira coda e orecchie, gli pianta dita negli occhi, gli salta a cavallo e così via, potrebbe succedere che prima o poi il cane si scocci e reagisca. Il proverbiale “cane che si lascia fare di tutto” non dovrebbe esistere, semplicemente perché un genitore intelligente DEVE mettere dei limiti a quel “tutto”, prima di doversene pentire (e anche se il cane fosse davvero un santo, non si capisce per quale motivo debba essere votato a una vita di rotture di scatole);

c) non fate mai l’errore (a volte drammatico) di pensare che un cane che vive in giardino, che non ha contatti sociali con la famiglia, che viene sfamato una volta al giorno e poi mollato lì al suo destino, ami e rispetti il bambino di casa.
Per quale motivo dovrebbe amarlo? Quel cane non ama neppure voi: al massimo vi “conosce”, ma perché mai dovrebbe amarvi?
Non siete il suo branco, perché lui non ha un branco. Non ha rapporti sociali con voi.
Se il bambino gli rompe le scatole, avrà tutte le ragioni del mondo per difendersi: dopodiché i giornali scriveranno “cane impazzito attacca il suo padroncino”. Ma il titolo giusto sarebbe: “Cane normalissimo attacca bambino estraneo e rompipalle, i cui genitori non sono stati capaci di iisegnargli l’educazione e il rispetto per gli animali”.

Nella stessa categoria...

70 Commenti

  1. dunque nonna vicina di casa di mio padre. questa signora aveva un pastore tedesco molto mal tenuto ma questo passi e una nipotima che finche che il cane è stato vivo non frequentava la nonna in quella casa. il cagnone passa a miglior vita e la bimba frequenta casa della nonna ma nella casa oltre ai cani miei ci sono altri due cani un labrador vecchissimo e un mix volpino dolcissimo. un giorno ero fuori con uno dei miei cani e con me c’era la signora con il lab anziano in un giardinetto. questa bimba sale le scale separate dal giardinetto da una rete di ferro alta piu di un metro e mezzo e cosa accade?? la piccola guarda i cani che manco l’avevano notata e scoppia in una crisi isterica di proporzioni mondiali, tremava urlava sembrava rabbiosa!!! mi è scappato di chiedere alla nonna se la bimba fosse normale…e lei poveretta mi risponde che la madre e l’altra nonna le hanno messo il terrore dei cani. gran coglioni ho detto e io e l’altra signora ci siamo dette che il mondo è pieno di cretini…un giorno entra in garage e io ero li pronta per salire in auto con il cane e la bimba si paralizza e inizia a urlare che schifo nonna il cane. le ho detto o la fai stare zitta o mollo il cane!!! si è infilata nel suo box e ho fatto sentire gente cretina…

  2. Salve a tutti…come sempre bellissimo articolo divertente…io ho un bimbo di 17 mesi che ovviamente adora tutti i cani ma data l’età ancora non riesco proprio ad insegnargli i fondamenti diciamo del galateo canino ma lui istintivamente si fa prima annusare la mano dal basso e poi gli fa le carezze nel collo e non sulla testa a quel punto di solito il cane gli lava la faccia e lui se la ride beato, io dal mio canto sono contenta ovviamente essendo anche io amante dei cani,ma io non lancio mio figlio contro nessuno anzi quando vedo che parte lo prendo al volo e gli dico NO piano e cerco di insegnargli come si fa poi chiedo il permesso al proprietario…..È capitato anche nella maggioranza delle volte che mio figlio fosse nel passeggino tranquillo e che un Kanekiller lo abbia sbaciucchiato tutto ovviamente sotto lo sguardo schifato e inorridito delle altre mamme che io trovo veramente emblematico…poi mi chiedono “Ma lo fai baciare dai cani e le malattie?????!!!”e io rispondo “Ma a me dà più fastidio quando lo baciano le persone infatti gli pulisco subito il viso”a quel punto si allontanano guardandomi come una povera pazza e i padroni dei cani se la ridono alla grande!!!!L’ultimo fatto che ha provocato una mega “lite” è stato da Prenatal,ero entrata in negozio con mio figlio nel passeggino che dormIva mentre ero intenta a fare acquisti sento mio figlio che ride mi giro e vedo un terribile Bull terrier che a forza di dare leccatine alla mano ha svegliato mio figlio che ovviamente felicissimo rideva il proprietario si scusa ma il suo cane adora i bimbi e come ne vede uno lo deve baciare e io ho risposto che non c’era problema poco dopo ci ritroviamo in coda alla cassa e il kanekattivissimo scodinzolava e tirava verso mio figlio la reazione della cassiera è stata “Signora lo vede quel cane si allontani si vuole mangiare suo figlio guardi come lo punta lo prenda in braccio e lei (rivolto al proprietario )esca subito dal negozio altrimenti chiamo i carabinieri”Non vi dico tutti i particolari perché sarebbe troppo lungo ma alla fine dopo aver cercato di spiegare sia io sia il povero padrone che il cane non aveva nessuna voglia di mangiare nessuno siamo usciti e ci siamo fatti quattro risate, ma con amarezza perché purtroppo c’e’ troppa disinformazione ignoranza ma soprattutto pregiudizio!!!Siamo un paese dove le dicerie o il sentito dire valgono di più, dove se ti attraversa la strada un gatto nero scattano mille scongiuri…dai siamo nel 2014 e crediamo ancora che il dobermann a sette anni impazzisce….

  3. Mah, io credo che si tratti di imperante subcultura che non riguarda solo il rapporto con i cani, mancano sia un’educazione cinofila che un’educazione civica. In ospedale – dove lavoro – i subumani minacciano i loro figlioletti o i nipotini che se non stanno fermi i dottori o gli infermieri faranno loro la puntura; per la strada, se i bambini non danno la manina i vigili o altre forze dell’ordine li porteranno in prigione. Tutte le volte ci sarebbe da intervenire – e intervengo – ma il botta e risposta-arguta-quanto-vuoi rischia di negativizzare la situazione se poi non ci si sofferma per approfondire e sciogliere i preconcetti.

  4. Oggi farò la voce fuori dal coro, in quanto questo articolo pur essendo molto bello presenta alcune grosse pecche.
    Come troppo spesso accade quando scrivono/parlano i cino-fanatici, il cane viene prima di tutto e sopratutto prima dei sentimenti del bambino che NON sono sempre e completamente dipendenti dall’educazione.
    Difatti un bambino puoi educarlo ad amare i cani, puoi educarlo senza mai dirgli “scappa che ti mangia”, educarlo al rispetto dell’animale (mica esistono solo i cani), all’approccio laterale e quant’altro…ma, sopratutto in una certa fascia d’età, potrebbe semplicemente avere paura.
    E allora non rispettiamo SOLO il cane, facendo in modo che il bambino non si comporti come una facile preda, e invece rispettiamo anche il bambino facendo in modo che il cane non si comporti come un cacciatore.
    Si può fare, e l’approccio dei bambini più paurosi (per istinto, non certo perché qualcuno gli dice che il cane è un mostro) col tempo migliora…ma ci viole tempo e voglia, e sopratutto smetterla di pensare che il cane debba avere la priorità. La cosa più importante sono i bambini, e chi la pensa diversamente vede un mondo al contrario evidentemente…
    (Ah, ho avuto due bellissimo cani passati a miglior vita, e un terzo cucciolo da pochi mesi…bellissimo e felice, sempre amato e rispettato da tutti. Ma coi bambini non si scherza, mai.)

    • D’ accordo sul rispetto verso i bambini; pero’ ci sono situazioni nelle quali i genitori si cercano il “vaffanculo” come se li stessero collezionando. Un genitore puo benissimo dire a suo figlio di non avvicinarsi al mio cane senza bisogno di offenderlo (“e’ cattivo”, “e’ pericoloso”, “ti mangia”…), soprattutto se io e Balrog stiamo passeggiando per i fatti nostri e se nessuno dei due si e’nemmeno voltato a vederlo a quel bambino.
      E se un bambino avesse paura dei cani… nessun problema; si fa il possibile per aiutarlo. Ma le richieste vanno fatte con gentilezza, niente e’ dovuto. Se io incontro una mamma che mi chiede gentilmente di far sedere a Balrog affinche suo figlio si senta piu tranquillo al passare sul marciapiede non ci sono problemi; ci e’ gia successo e lui si siede, aspettando che passino. Ma poi quella mamma avra’ l’ obbligo morale di dire “grazie”. Se invece una me lo esigesse allora la inviterei gentilmente (ma pure no) a togliersi dalle pal… perche il marciapiede non e’ suo.
      Non e’ che il cane sia la priorita, ma nemmeno che i canemuniti siamo gli schiavi dei genitori fobici. Se oggi io sto camminando per i fatti miei con il mio cane al guinzaglio e mi ordinano di scendere dal marciapiede perche il loro figlio ha paura e loro non possono ne fermarsi, ne cambiare strada ne chiedere gentilmente… allora sticazzi; perche se mi lasciassi dare ordini allora domani mi direbbero come vestirmi, dopodomani cosa mangiare e il giorno dopo cosa devo pensare.
      Il mio cane non si comporta come cacciatore, ma semplicemente come cane e sia io che lui abbiamo il diritto di stare per i fatti nostri senza che nessun genitore fóbico ci rompa le palle solo perche suo figlio ha paura. Capisco le paure dei bambini, ma un bravo genitore debe insegnare ai propri figli che non sono i padroni del mondo e che la gente non si sposta solo perche passano loro.
      Dire “allontanati perche mio figlio ha paura” dimostra solo maleducazione, visto che marciapiedi, parchi… sono di tutti; una persona educata chiederebbe “per favore”, rispettando cosi chi ha il cane ed insegnando allo stesso tempo a suo figlio l’ educazione e che non tutto gli e’ dovuto.
      E anche partendo dal presupposto che “la cosa piu importante sono i bambini”, che razza di educazione gli si darebbe insegnando loro che tutto gli e’ dovuto, che gli estranei devono sottostare alle loro paure, che non si debe mai chiedere per favore…

    • Sono d’accordo. Noto spesso nei commenti una giusta “condiscendenza” nei confronti dei cani.
      Invece il bambino, se non da prova di essere un perfetto cinofilo in erba, è come minimo un gran maleducato, ovvero un emerito mini scassa maroni.
      Condivisibilissimo che i cani vanno trattati secondo (loro) natura e non antropomorfizzati, ma talvolta si ha l’impressione che si vogliano caninizzare i piccoli umani.
      Notiziona: vanno rispettate anche le loro caratteristiche di cuccioli, quantunque d’uomo.
      Se sono cinofobi, se non sanno approcciarsi correttamente, il giudizio di valore riservatelo ai genitori.

  5. So che parliamo di non rendere cinofobi i bambini e che il mio commento e’ un po fuori tema, pero’ non credo poi di molto. Nonostante Balrog abbia raggiunto i 7 mesi e i 50 chili, e nonostante sia evitato ormai da molti in stada per il suo aspetto (secondo alcuni sembrerebbe feroce), abbiamo un successo di cui vantarci (piu lui che io). Due mesi fa era arrivato al campo un beagle di 5 mesi con il terrore dei cani (e con una proprietaria con altrettanto terrore) e l’ addestratore ha dovuto lavorare parecchio per riuscire a farglierlo superare. Ebbene scelse proprio Balrog come primo cane da fare avvicinare a questa coppia (cucciolo di beagle-proprietaria) e dopo tanto lavoro e tanta pazienza (soprattutto da parte di Balrog) finalmente il beagle (che adesso ha anche lui 7 mesi) ha superato la paura dei cani e si fa avvicinare da tutti gli altri cani del campo. Niente male per un cucciolone che per strada mette paura a chi lo incontra…

  6. Articolo del 2011 e sembra scritto oggi… va riproposto 🙂
    la frase: “ci sono soprattutto due tipi di genitori, al mondo: quelli che costruiscono bambini cinofobi e quelli che costruiscono bambini kamikaze.”
    Quanto è vero. I secondi sono pericolosissimi ma a volte, con gentilezza, si riesce a spiegar loro l’approccio corretto. Ti abitui, impari a riconoscerli, ti sposti sorridendo, fai due chiacchere con il bambino e il papà o la mamma, blocchi l’approccio sbagliato e spieghi. Ma i primi no, non hanno scusanti. Sono idioti allo stato puro, perchè si, puoi avere paura, ne hai il diritto ma di essere cafone non te lo ha ordinato nessuno.
    C’é una nuova categoria di coppia con bambino: la madre (o il padre) diventa isterica del genere “che schifo un cane, non toccarlo” mentre lui (o lei) fa il gentile e si scusa, fa tanti complimentucci ed insiste “dai Niccolò toccalo anche se ti mostra i denti” e poi litigano tra loro e tu vai via contento. Il mondo è sempre strano.

  7. A me e’ successo di sentirmi chiedere se Balrog mordesse da quando ha raggiunto i 20 chili (ai tre mesi di eta). E visto che a quattro mesi gia era 29 chili la cosa e’ diventata sempre piu frequente. Io rispondo secondo il mio umore, ma la mia risposta preferita e’ “nessun cucciolo della sua eta e’ aggressivo, a questa eta solo pensano a giocare”, divertendomi a vedere le facce da imbecilli che fa la gente cercando di capire come possa definire cucciolo un cane di quelle dimensioni. E completando dicendo alla persona in questione che i cuccioli dei cani di razza gigante sono comunque cuccioli e che non e’ colpa mia sa non conoscono l’ esistenza delle razze giganti. E a una persona che abbia un minimo di conoscenze cinofile (gli altri sarebbero obbligati a tacere quando si parla di cose che non sanno) il fatto che un cane stia cambiando i denti e che appena gli stiano iniziando a scendere i testicoli gli dovrebbe far capire che ha di fronte un cucciolo (senza farsi ingannare dalle dimensioni di quelli di razze giganti).

    • Ho visto Balrog!!! E` un cucciolone da baci!!!! Bellissimo!!!! Chissa` cosa ti diranno quando sara` cresciuto del tutto ^o^

  8. Ciao!
    per quanto riguarda le risposte ai cinofobi io uso questa:”No, tranquillo/a… con il forbid l’ho risolto il problema della coprofagia! “.
    Gli dico una cattiveria immane, ma loro, nella maggior parte dei casi,non se ne rendono conto.

  9. Piccola parentesi: frasi come “il mio cane non mangia schifezze” o ancora peggio “stronzi freschi” sono pessime perché il bambino non ha nessuna colpa se ha una mamma stupida e quindi non vedo perché insultare il bambino!! E’ una cosa veramente maleducata nei confronti del bambino. Piuttosto quando capita a me, rassicuro la mamma che il cane non si mangerà suo figlio e dico al bambino “vieni, accarezzalo pure, non ti fa niente”.
    Provate a dirlo anche voi al bambino, sono sicura che la maggior parte delle volte vedrete gli occhi del bambino luccicare all’idea di accarezzare quello che per lui è un peluche vivente e capirete che lo stronzo non è lui.

    Piccola storia di cinofobia:

    Comunque, io ero una bambina cinofoba fin circa ai 7-8 anni, non so perché visto che mia madre non mi ha mai terrorizzata (forse l’ha fatto mio padre? boh non ricordo..), poi crescendo ho scoperto quali animali meravigliosi fossero i cani e me ne sono completamente innamorata tant’è che finalmente a 11 anni mia madre decise di prendermi un cagnolino, anzi una cagnolina (purtroppo me la uccise un contadino che si lamentava che il mio cane andava a dare fastidio alle sue galline, cosa che ritengo sia poco probabile visto che Kim non aveva un grande impulso predatorio, era una pacioccona, ed era piccola). Ad ogni modo, ho sempre passato la mia vita amando i cani, e mi piaceva tanto il fatto che anche la maggior parte dei cani amava me, anche quelli che non avevo mai visto in vita mia. Forse mi approcciavo a loro in modo giusto.
    Poi ho avuto un altro cagnolino, un maschietto con qualche problema comportamentale visto che si fiondava ad attaccare qualsiasi altro cane maschio passava nel raggio di 200 metri intorno a lui. Anche se il cane di turno si stava facendo la sua beata passeggiata in santa pace il mio correva verso di lui abbaiando, ringhiando e attaccandolo. Ho assistito purtroppo parecchie volte a situazioni in cui il mio cagnolino-furia di 8 kg era legato e il padrone del dogo argentino che passava di lì lo teneva sguinzagliato.. abbiamo salvato il nostro cane dalla bocca di vari cani immensi (tipo anche un Leonberger) più di una volta.. e una di queste volte io ero incinta e quasi svenivo dalla paura perché ovviamente già immaginavo il Leonberger che si staccava con uno stuzzicadenti pezzetti del mio cane dai denti.
    Ricominciai ad avere il terrore dei cani, mi paralizzavo ogni volta che ne incontravo uno libero urlando al proprietario “ma è buono???” “guardi che deve tenerli al guinzaglio!!”.
    Mia figlia è sempre stata paurosa, aveva paura di tutto ciò che si muovesse da solo, anche di un pelucco soffiato dal vento, di un uccellino, di un gatto.. insomma, non solo dei cani, ma sicuramente la paura dei cani è stata alimentata da me. Io MAI MAI MAI sottolineo ancora MAI, mi sono sognata di dirle “attenta che ti morde” ma evidentemente lei percepiva lo stesso la mia paura.
    Ad ogni modo ho deciso io di vincere la mia paura e poi di insegnare a lei a vincere la sua.
    Per me c’è voluto poco perché i cani sono sempre stati la mia passione e riavvicinarmi a loro è stato semplicissimo. Per mia figlia è stato più difficile. Ero riuscita l’anno scorso a farle accarezzare un dobermann ma solo perché quel cane era una statua vivente, era immobile! Infatti davanti al cagnolino mignon che si muoveva convulsamente per giocare lei scappava a gambe levate.
    Si spaventava nel vedere che i cuccioli con cui io giocavo mi mordevano, anche se le spiegavo che era per gioco e non facevano male (‘nzomma….). Una sera di questa estate ha passato la serata seduta sul tavolo perché era venuta una cugina a trovarci con il suo cagnolino (piccolo e cucciolo..).
    Allora abbiamo deciso che il modo migliore per fargliela passare era prenderle un cucciolo. E le abbiamo portato a casa un cucciolo di pastore tedesco di 3 mesi. Tempo due giorni e le era passata la paura del nostro cane.. tempo un mese aveva smesso di avere paura degli altri cani.. ora sono passati quasi 3 mesi e mi dice “Mamma io amo tutti i cani!!” “mamma, andiamo a conoscere quel cane laggiù” “mamma il mio preferito è Ombra (il nostro cane) ma mi piacciono anche tutti i cani”

    Adesso le sto insegnando come non fiondarsi su ogni cane quando li incontra!! :))

  10. Oggi ho pensato a quest’articolo.
    Ero per strada con il mio cane, incrocio un bambino sui 4 anni con mamma e nonno.
    La mamma prende in braccio il bimbo e dice “Vedi! Il cane!” Con tono amichevole.
    Io rispondo: “Stia tranquilla è buonissimo con i bambini”
    Il nonno del pupo “Dicono tutti così finchè non succede qualcosa!”

    N.B. Ho un cucciolo di boxer di due mesi e mezzo

  11. Proprio ieri a spasso con Rudy, un Pastore Svizzero Bianco che è un bel cagnone, di mole e di aspetto ;-), passo vicino a dei giardini chiaramente frequentati da bambini, nel mentre alcuni di questi ne stavano uscendo ed una dice: “guarda… sta passando un cane cattivo!”, la prima cosa che le ho detto è stato che Rudy non è un cane cattivo, e lei: “però è grosso!”, bene ho dovuto parlarle un quarto d’ora circa per farle capire che grosso non equivale a cattivo,fin quando non voleva addirittura smettere di accarezzarlo, se fossi stato con la bassotta, Vivienne, sono sicuro che si sarebbe avvicinata e nel caso sarei dovuto intervenire, altrimenti si sarebbe beccata almeno una mostrata di denti se non peggio. Purtroppo nonostante ci siano veramente tanti cani in giro, la cultura in questo senso latita parecchio!

  12. Io non ho figli ma sono convinta che due cose dovrebbero essere “obbligatorie” per chi ha figli: farli vivere in campagna almeno un mese all`anno e socializzarli con gli animali. Per la mia esperienza i bambini che sono vissuti un po` in campagna a contatto con la natura e gli animali, non solo cani, ma anche mucche pecore conigli galline gatti maiali topi pipistrelli diventano persone molto piu` equilibrate da adulti. Non hanno strane fobie e idiosincrasie, sono molto piu` rilassati non solo nel rapporto con gli animali ma col mondo in generale e non perdono la testa se succede qualcosa come per esempio un black out che blocca la corrente per un po`, hanno le risorse per far fronte ai problemi pratici…ho come l`impressione che sappiano affrontare meglio il mondo in generale.

  13. A volte ci sono persone che imparano, anche senza essere mandate a quel paese…
    di esperienze ngative cani-bambini ne ho collezionate 5000, e di solito più a causa di genitori che nond i bambini, che naturalmente vogliono avvicinarsi, non fosse altro per curiosità…

    Stavolta ne voglio raccontare una positiva: c’è una signora che abita nel mio quartiere, una di quelle belle signore sembre tacco a spillo e ben vestita, pettinata e truccata di tutto punto anche alle 7 del mattino. Ha un bimbetto, maschio, di circa 7 o otto anni. Era da poco che avevo Hilde, che era perciò piccolina (di dimensioni intendo). esco dal portone e incontro la signora col suo bimbo, che appena ci vede comincia a strillazzare: “mio dio mio dio! la prego si allontani ho paura”, alchè io gentilmente prendo Hilde e attraverso la strada, e lei continua per la sua, ringraziandomi. La reincontro più volte, sapendolo, sempre io cambio strada, e lei gentilmente mi ringrazia e dice “ce ne fossero di persone gentili come lei”. Fino ad un paio di mesi fa, passo, e non so perchè, ma io attraverso, e il bimbo mi viene incontro, e mi fa: “posso accarezzarla?”, allora io gli dico di si, spiego come deve fare, e dopo due secondi “amici” tra linguatine ed accarezzini. e là è successo il miracolo: la signora attraversa anche lei e si avvicina, e mi chiede: “ma posso provare anche io?”. E da quel momento non devo più cambiare strada, anzi Hilde li riconosce, loro la approcciano gentilmente, le fanno due carezze, addirittura la bella signora si fa dare due linguatine sulla faccia. Perciò… a volte qualcosa di stupendo può capitare, anche senza mandare da nessuna parte nessuno (lo so è rarissimissimo, ma il fatto che possa succedere è stupendo secondo me).

    E poi… anche io da piccola avevo paura, ma per fortuna ho avuto intorno tante persone, e tanti cani ben educati, che mi hanno fatto cambiare idea. Mio papà aveva paura, ma ora il pomeriggio lui e Hilde fanno pisolino insieme sul divano… insomma, forse dovremmo solo avere tutti più pazienza, più disponibilità a parlare e far capire. Mettiamoci anche che se tutti i cani avessere tutti padroni neurone muniti, questa aura di “cani cattivi assassini” scomparirebbe. Se davvero ci fosse più informazione, il problema si potrebbe risolvere, e seriamente.

    Intanto: ma non si possono appiccicare i vostri bellissimi articoli in tutti i parchi e parchetti per cani d’Italia? io intanto consiglio sempre a tutti di venir a leggere questo sito.

  14. La frase di rito che mamma (o peggio nonna) con bambino ripetono al passaggio mio e del mio cane è “guarda il lupo nero! Ti ruba il ciuccio se non fai il bravo!” e il bimbo giù di pianti disperati nel tentativo di tenersi il prezioso oggetto. Mah…

    • Guarda che le signore che lo dicono parlano per esperienza, visto che a loro un cane da piccole le aveva rubato il cervello

  15. Davvero una perla di articolo, grazie per averlo riproposto Valeria. Mi sento tristemente di dire però che è una battaglia nella quale mi sono arresa da tempo, stanca di sentirmi perennemente Don Chisciotte contro i mulini a vento. Tanto è una causa persa… 🙁

  16. Un tempo, quando ero una persona socievole e, soprattutto, con un solo cane di indole labradoresca (o, per meglio dire, MissReginettadipopolarità), alla vista di bambini desiderosi di accarezzare Maya, ma un po’ intimoriti, mi approcciavo gentilmente, insegnavo come ci si avvicinava, come si toccava, lei cosa stava dicendo (lei il cane) e via.
    Dopo aver capito meglio i suoi segnali e il fatto che anche MissSocievolezza si limita a tollerare i bambini (e lei è un cane che se tu, estraneo, non la coccoli, viene a chiedertelo) e dopo l’arrivo di Inca, impaurita dal mondo, sono diventata MissCerbero.
    – “Non andare dal cane che ti mangia” io: “é vero, è meglio che non vieni”
    – “Così grande chissà che bocca grande che ha” io: “e quando la apre è ancora più grande”
    – “Se non mangi tutto il cane ti sgrida/ti porta via” (perchè non usano la cosa più semplice, ovvero che se non lo mangi tu, se lo mangia lui? Che gli frega al cane di sgridarti perchè non mangi?? 😀 Al massimo sbaverà su quello che ti ostini a tenere in mano e a sventolare senza mangiare!) o nella variane: “se non smetti di fare così, lo dico al cane (je fregherà moltissimo, al cane :D)”.
    Alla peggio, attraverso la strada. I migliori sono quelli che CREDONO di aver insegnato bene al bambino, quindi arrivano, non glielo fanno toccare, e mi fanno chiedere dal bambino timido: posso accarezzarlo? E io: NO.
    La loro faccia è incredibile, loro sono convinti di aver fatto tutto bene, ma non si rendono conto che COMUNQUE, il cane può non avere voglia di farsi toccare lo stesso, anche se loro sono gentili.

    • io ho sempre avuto il problema opposto.
      un amore per i cani esagerato ed “ingiustificato”, visto che in casa mia di cani non ce n’erano perchè 2 anni prima che io nascessi, era morto il cagnetto dei miei ed avevano “giurato”: MAI PIU’! chiaramente avevano fatto i .. conti senza l’oste perchè mamma ridendo, mi diceva che la mia prima parola non fu “mamma” ,ma CANE!

      la mitica Gipsy, barboncina nera che nonostante siano passati 45 anni non scordero’ mai, segna il nuovo ingresso dei cani in famiglia. lei. e poi una Collie abbandonata.. e gli innumerevoli cuccioli che nascevano dalle loro gravidanze contemporanee 🙂

      cio’ che ha sempre stupito tutti ( me compresa) è il fatto che io, all’età di 3 anni, fui attaccata al volto da un pastore tedesco che conoscevo ed ebbi la bellezza di 15 punti- che per un faccino di tre anni, sono un bel numero!

      beh: questo incidente di percorso , non solo, non ha generato in me alcun trauma ma addirittura, quando subito dopo la “cosa” i grandi discutevano sull’abbattimento del povero cagnone, io piangevo e gridavo che era colpa mia, non sua ! e che non dovevano fargli male!

      il fatto è che proprio non riesco, a far a meno di loro e devo essere sincera.. sono stata forse piu’ fortunata , che brava, nel crescerli perchè ho avuto decine e decine di cani.. di ogni taglia .. di razza meticci.. anche “COSE STRANE CHE FATICHI A DEFINIRE CANE!” ma sono sempre stati TUTTI molto buoni ed equilibrati, caratterialmente. solo la piccina che ho ora , Joy, è diffidente verso gli estranei e non si approccia correttamente con i suoi simili nonostante viva in famiglia,ma anche tra estranei che frequentano la mia azienda e che MAI si sono permessi di trattarla meno che bene!lei è nata nel mio letto.. ma è figlia di una cagnetta che avevo trovato in un cassonetto della spazzatura che certamente non aveva avuto delle buone INDICAZIONI, dalla sua mamma alla quale l’avevano tolta troppo piccola , nè dagli umani, visto che uno dei primi che ha conosciuto ha ben pensato di chiuderla un un sacchetto e buttarla via!

      a Joy piacciono i bambini.. si avvicina a certi adulti estranei per annusarli..è dolcissima ed ha l’aggressività di una pantofola!
      quindi non dispero, di riuscire a rimediare e di farla avvicinare in maniera piu’ consona soprattutto a chi è UN CANE COME LEI!

      buona giornata a tutti e grazie, per le cose che imparo, dagli articoli e dalle vostre esperienze!

  17. scena: vado a passeggio con 40 chili di adorabile labrador, ovviamente è adorabile per me, capisco che per una persona che già non adora i cani, avere a che fare con un ippopotamo simile non sia il massimo! siamo pacificamente seduti fuori dalla gelateria quando si avvicinano un umano con figlioletta di 4/5 anni… lui mi chiede tentennante e dubbioso se il cane è buono, io rispondo: si ma se lei ha paura non si avvicini… attenzione!!!! ho detto ad un uomo che ha paura!!!! al che la bimba allunga la mano per fare una carezzina alla bestia che già se la scodinzolava tutto contento (proprio perchè è moooolto aggressivo) quando il genio mette una mano sul collo del cane per tenerlo fermo… prima che io potessi urlargli di togliere le mani dal mio cane, ovviamente il pelosone si è girato a guardare chi lo tenesse (ma va?) al che questo comincia ad urlare che il mio cane era pericoloso, che si era girato per mordere…
    lascio a voi i commenti, perchè i miei rieccheggiano ancora in quella piazza!
    io adoro i cani, ma siamo tutti diversi… ora se io ho il massimo rispetto per chi non ama i cani (magari al massimo posso provare un pò di pena e compassione), perchè chi non ama i cani non ha il massimo rispetto per me???

    • Chiara, anche a me sfugge il motivo per cui chi gira col cane deve avere il massimo rispetto di tutti quanti, e stai attento che il cane non annusi Caio, e stai attento che Tizio non abbia paura ecc. ecc., però gli altri si sentono in pieno diritto di apostrofarti (normalmente con un tono da padrona-che-rimprovera-la-cameriera-inetta, che se permetti, con me non tieni, grazie) con “e stare lontani con quel caneee!” “guarda che io ho paura dei cani eh!”. E se ti lamenti, se non altro per l’arroganza, la risposta è “si va bene ma c’è anche gente a cui non piacciono i cani però”. Allora proviamo a ribaltare la situazione, invece: e se stasera ti incontrassi in piazza, caro signor/signora c’è-chi-non-ama-i-cani, e facessi una scenata ordinandoti di starmi lontano perché il tuo partner ha i capelli rasta, che a me non piacciono perché li trovo poco igienici? O perché sei gay e a me da fastidio l’idea di due maschi che si baciano? In fondo molte persone non amano i rasta o non accettano bene l’idea dell’omosessualità. Non trovo assolutamente giusto (né civile) che si possa mancare di rispetto a una persona, o privarla/penalizzarla nell’uso di certi servizi/diritti (es. divieto di entrare in certi locali, prezzi eccessivamente alti+svariati disservizi e disagi se si decide di portare il proprio cane sui mezzi pubblici, ecc.) a causa di una sua scelta! Finché le scelte di una persona non mi creano problemi o disturbano REALMENTE (ovvero: evitiamo di rompere le palle solo perché te hai le fisime; un conto è il disturbo reale del cane che ti sporca o annusa ovunque, un conto è se il cane oggettivamente non ti fa nulla ma tu hai l’idea fissa che i cani disturbino) non ci sono validi motivi per penalizzare quella persona.

      • vogliamo parlare della folle idea di andare col cane in vacanza? ti chiedono quanto pesa il cane, e quasi ti vergogni quando rispondi 40 chili! “ah no, noi accettiamo solo cani sotto i 5 chili”… questo ovviamente solo in italia!
        se tutte queste persone provassero a vivere col cane si piccherebbero da soli per quanto sono stati idioti e limitati!

        • Eh, lasciamo perdere… Comunque non e’ un problema proprio solo italiano (anche se ovviamente all’estero ti fanno credere di essere il paradiso cinofilo mentre noi italiani siamo primitivi) Io questa estate intendevo andare in francia coi cani, in treno.
          Ho cercato info in inglese, italiano, tedesco e francese. Il risultato si puo’ riassumere cosi’: nessuno riesce a capire che portare un cane in treno non e’ come portare una bestia selvaggia appena catturata, intanto perche’ il cane ha avuto l’imprinting con l’uomo ed e’ percio’ educabile, e poi perche’ dati gli spazi ristretti e tutto nessuno sarebbe cosi’ idiota da portare un cane che sia meno di super educato, perche’ sarebbe un problema per lui stesso prima che per gli altri.
          Percio’ hai un sacco di disagi (devi cambiare scompartimento se a qualcuno garba cosi’, il cane deve avere SEMPRE la museruola, ), in compenso le compagnie non hanno alcun problema a farti pagare un fottio di soldi per portare il cane con te, normalmente meta’ prezzo di seconda classe: ora, o mi fai pagare tutti sti soldi ma nello scompartimento comando io, posso sciogliere il cane e farlo salire sui sedili, oppure ok, il cane lo lego, lo tengo per terra, cambio scompartimento se qualcuno vuole, e il cane viaggia gratis o quasi. Ma pagare un sacco di soldi E avere anche un sacco di disagi, no, non mi sta bene, affatto.
          A sto punto potrei provare con l’autostop… 🙂
          Ah, ho presente il casino col andare in albergo col cane, se vuoi pero’ ti posso dare un nome: Hotel Kohlern, a Bolzano. Ci sono stata 3 anni fa, accettano tutti i tipi di cane, li puoi anche portare in sala ristorante mi pare (non sono sicura pero’), inoltre sono stati carinissimi e gentilissimi, sei lontano dalla citta’ quindi molto spazio per passeggiate nel verde; e’ un po’ fuorimano, ma c’e’ la seggiovia utilizzabile anche con il cane (con museruola pero’). Non mi vengono in mente altri nomi, ma se vai su http://www.modenadog.it vengono postate quasi ogni giorno le locandine delle gare di agility su cui si trovano anche indirizzi di alberghi che accettano cani di ogni taglia 🙂

          • grazie mille, anche perchè se non ci aiutiamo fra di noi qui è un casino! scommetto che se mai riuscirai a prendere il treno col tuo cane, il pelosone sarà l’essere più educato di tutta la carrozza… perchè noi ci facciamo mille scrupoli prima di entrare su un treno, in un negozio, in un ristorante… ma gli altri non cani-muniti hanno le stesse cortesie?

        • Mica solo in Italia! In Giappone e` pure peggio. Non puoi portare il cane in nessun locale (a parte il nostro ristorante) e se vai in viaggio con lui cerchi e su internet scopri che ci sono alberghi che accettano solo cani piccolini. Mediamente in una localita` c`e` solo 1 albergo che accetta cani di grossa taglia e piu` di uno per volta…pero` quando lo trovi hai trovato un posto gestino da veri amanti degli animali, ti fanno trovare in camera tutto quello che occorre, ciotole, biscottini, perfino i sacchettini per i bisognini. E quando ti porano la cena in camera ti chiedono se devono portare anche la pappa ai cani. L`anno scorso una proprietaria di uno di questi paradisi per cani, che aveva adottato 10 cani abbandonati che giravano in giardino indisturbati durante il giorno e venivano ritirati in casa per la notte, si era pure offerta di portare i nostri a fare la passeggiatina ^o^

        • Ma mica solo in Italia! In Giappone non si possono tenere cani in molti appartamenti e se cerchi di affittare una casa anche li` accettano solo cani di 5 chili…probabilmente non avrebbero neanche accettato la mia gatta Melisa che di chili nepesava 9. Alla fine ci siamo comprati una casa e ci teniamo dentro due cagnotti di 11 e 19 chili
          Ecco perche` la gente quando telefona per riservare un tavolo da noi (forse l`unico ristorante di Sapporo che non sia un dog cafe` che accetta cani) e vuole un tavolo nella zona cagnolini quando noi confermiamo il posto aggiunge abbassando la voce timorosa …” Momo pesa 13 chili…” e il marito ” Ah un cane piccolino! Va benissimo!” … e` bello poi quando vengono con gli amici huskymuniti golden muniti akitamuniti!
          Comunque una volta un problemino ce lo abbiamo avuto. Una bimbetta di forse 3 anni si divincolava dalla madre che non sapeva piu` come tenerla e correva a dare i bacini a un labrador nero, per fortuna una pasta di cane, che si limitava a leccarle la faccia. La madre correva a riprenderla e si scusava col padrone del labrador e pure col cane. L`intenzione c`era ma era una situazione ingestibile. Abbiamo cercato di insegnarle come approcciarlo ma sembrava sopraffatta dall`emozione di vedere quel cane. E` stato veramente difficile. La madre ci ha poi spiegato che stanno in un appartamento dove i cani sono vietati ma era decisa a cercare un altro posto perche` aveva l`impressione che la figlia patisse troppo per la mancanza di un cane..mah…io dato il carattere della piccola le farei un lavaggio del cervello prima di prendere un cane. Che poi sono l`ultima a poter parlare che da gagna non so come non sono stata mai morsa perche` facevo piu` o meno lo stesso, solo fermandomi prima a due passi inginocchiandomi e chiamando il cane verso di me supplicandolo di lasciarsi toccare (era il massimo che erano riusciti a insegnarmi mi dicono), invece che fiondarmici addosso. Dovevo essere un`adoratrice di cani ^o^

  18. Devo dire che comunque non è sempre colpa del genitore ma anche dei padroni cretini che il cane non lo sanno gestire. I pochi contatti cinofili che ho avuto da piccola piccola (quando si è ancora impressionabili da tuuuutto, specialmente dai cretini) sono stati con due cani che mordevano senza motivo. Ma non cani che volevano giocare (uno forse si ma ci andava pesante) ma proprio morsi con ringhio del tipo “non ti avvicinare alla mia proprietà” con il padrone da dietro che ride e dice “ma va lààà sta solo giocando!”. Col cavolo! Grazie a loro sono cresciuta pensando che se un cane non morde è anormale. Anni dopo, con un padrone decisamente più intelligente, ho scoperto cos’è veramente un cane (equilibrato). Non so se è stato allora che mi sono innamorata 🙂 Però non è facile avere, non dico amore, ma almeno rispetto, di questi animali, se tutti attorno a te ti insegnano che è un mostro che ti sbrana…

    • Cosi come e’ una bastarda una mamma che offende gratuitamente un cane che passeggia tranquillo al guinzaglio, cosi e’ altrettanto bastardo chi non si preoccupa dei problemi che stia causando il suo cane. In entrambi i casi si tratta solo di bastardi inadatti a stare in un mondo civile.

    • Non ce ne e’ bisogno. Basterebbe applicare la buona educazione che si dovrebbe avere tra umani per risolvere anche la convivenza con i cani. Le persone civili insegnano ai loro figli a non toccare nulla (altrui) senza chiedere il permesso (maleducati, bastardi e cafoni ovviamente non fanno altrettanto, ma questa e’ colpa delle loro madri che non hanno insegnato loro a vivere), e quindi anche i cani vengono inclusi. Le persone civili sanno che e’ da cafoni infiniti insultare gratuitamente altre persone o qualsiasi cosa altrui per spiegare una cosa a un bambino, e questo include anche i cani altrui. E anche i canemuniti semplicemente rispettando le buone maniere delle relazioni umane eviterebbero tutti i problemi causati da loro.

  19. Concordo in pieno con Valeria ma spezzo una lancia in favore dell’ottimismo.
    Ero con Tobia il mio gordon, quattro anni sano e matto come un setter.
    Incontriamo un cucciolo d’uomo (tre/quattro anni circa) con mamma al seguito. Tobia si avvicina scodinzolando ed annusa il bambino (si era in area cani) io mi avvicino per controllarlo ed eventualmente guinzagliarlo anche perchè la mamma del piccolo stava amabilmente concionando con una sciuramaria da parchetto.
    In quel mentre Tobia dopo aver ben annusato il piccolo ed averlo trovato di suo gusto, lo premia con un grande slap che gli moquetta la faccia… già temevo le ire della genitrice invece quella serafica dice al bambino “Ti ha dato un bacione ora daglielo anche tu”. Fortuna prima che il piccolo eseguisse ho preso ed allontanato Tobia, poi sotto il mio diretto controllo ho fatto avvicinare il piccolo che ha accarezzato il cane.
    Bene, non dico che l’esortazione della madre sia quanto di più corretto ma tra quella e “scappa che ti mangia” o peggio meglio la prima, no? Almeno non si drammatizza il niente.

      • Semplicemente perchè – io – temevo una maggior enfasi da parte di Tobia che è solito ricambiare le manifestazioni d’affetto ricevute con zampatine e colpetti di culo…ops si può dire culo?..azz l’ho ridetto ;-D

  20. Grazie Valeria ancora una volta per la tua competenza e per la tua capacità di fare letteralmente delle “endovena” di sana cultura cinofila!
    Stavo pensando che se potrei andarmene in giro con un T shirt con stampato a carattelre cubitali le buone maniere per chi incontra cani…naturalmente fronte e retro, delle volte mi sento dire alle spalle delle cose ancora più assurde di quello che in molti mi dicono in faccia!!!!
    …ma quelli a che razza appartegono????!!!…già homo dementis, come dimenticarlo!

  21. Solitamente, almeno vedendo quel che mi capita, sono le mamme ad essere molto più terroristiche-terrorizzate dai cani e quindi lo passano ai figli; per cui io, quando mi capita la mamma che blocca il figlio dico sempre: “tranquilla signora, mangia solo donne e bambini!”

  22. Sempre più spesso la gente (coppie genitore/i bimbo) ultimamente chiede “possiamo toccarlo? è buono?” e io certo… peccato che poi vadano diretti con la mano sulla testa esattamente in mezzo alle orecchie, ben attenti a non sfiorare altro che non la parte fra le orecchie (stando lontano dai malefici denti), tutti rigidi come assi,quasi toccassero una m..da, e ovviamente il cane solleva il muso più per annusare la mano che altro, e loro la ritraggono alla velocità di un fulmine…che se però il cane volesse, la piglierebbe al volo come ridere, noi in confronto a loro abbiamo i riflessi di un bradipo…poi spiego loro che se si fanno annusare è meglio (in realtà ho delle fogne non dei cani, sperano sempre nella mano ci sia cibo quindi annusano/puntano la mano per quello, per cui facendola annusare capiscono che non c’è cibo dentro, che sennò si lascerebbero toccare la testa senza problemi perchè sono abituati!) e comunque che preferiscono essere accarezzati su schiena collo fianchi e non in mezzo alle orecchie… il punto è che se loro hanno un cane così lo accarezzano e vedi sto cane che sposta le orecchie di lato e fa la faccia rassegnata e non guduriosa come quando li accarezzi come si deve, allora poi…

  23. Sacrosanto!! Io per la maggior parte ho trovato genitori kamikaze evidentemente convinti (come alcuni padroni di cani, del resto) che i bambini sappiano da soli cos’è pericoloso e cosa non lo è. O che il cane sia a sua volta un bambino in miniatura e quindi sappia cosa è dannoso e cosa non lo è. I bambini e gli animali non nascono “imparati”!!!
    Esperienza personale; all’attraversamento pedonale con la mia Akita (che all’epoca aveva un anno e qualcosa). Un bambino con un monopattino (!!!) si stacca dal fianco della madre e attraversa come un fulmine i metri che lo separano dal cane (trascinandosi dietro il monopattino), dopodiché gli lancia le braccia al collo (al cane) lasciando che il monopattino si schianti lì accanto. Io per poco non ho avuto la stessa reazione del padrone del Rottweiler all’expo, per fortuna che la mia Akita è una “patatona” dolcissima con la pazienza di tre santi giapponesi invece di uno e si è limitata a riempirlo di baci, ma intanto ai genitori gliene ho cantate quattro… ma dico io, è difficile capire che agli ochi del cane quel comportamento lì era a tutti gli effetti un assalto?! E se il monopattino invece di schiantarsi sull’asfalto si fosse schiantato sul cane proprio mentre il bambino lo acchiappava al collo?! Il bambino in genere (perché anche fra loro ci sono le future Sciuremarie) non è scemo, se gli insegni fin da piccolo che il cane (o il gatto, in genere però il gatto l’ho trovato più vittima dei gattofobi – “stai lontano dal gatto che ti leva gli occhi!” quante volte l’ho sentita ‘sta frase… e di solito il figlio, appena cresce un po’, lo vedi che cerca di tirare i calci ai gatti randagi perché semplicemente è stato cresciuto a odiarli… >_<) è un essere vivente e come tale va rispettato, il bambino di solito IMPARA a rapportarsi con gli animali in una maniera corretta e rispettosa. Se i genitori non gli spiegano un bel niente di chi è la colpa, del cane? (Semmai del padrone menefreghista, nel caso il cane non sia stato socializzato come si deve… solo che il padrone può accampare scuse-e-rifilare-la-colpa-al-cane-che-non-l'aveva-mai-fatto-prima-quindi-è-impazzito-di-colpo, il cane come lo spiega al giudice che nessuno-gli-ha-insegnato-la-differenza-fra-bambino-rompiballe-e-preda-oppure-minaccia?…)

  24. Probabilmente sarebbe più appropriato sul futuro articolo “non lo toccare che ti prendi le malattie”, comunque… ero in spiaggia con la mia (al tempo) cucciola di 3 mesi. A circa 10 m ombrellone con bimbo di circa 2 anni, mamma e nonna.
    Premesso che la mamma aveva portato il bimbo a fare pipì in acqua pochi minuti prima, ad un certo punto la mia cucciola fa pipì sulla sabbia vicino al mio asciugamano. Le sciuremarie dell’ombrellone affianco ci guardano borbottando… prendo la bacinellona che avevo con me per la canina, la riempio in mare e verso l’acqua sulla pipì.
    Nel mentre la mamma prende il bimbo e lo porta a pucciare i piedini sul bagnasciuga. Qualche minuto dopo porto anch’io la cucciola in acqua, è mai l’avessi fatto… la sciura si volta verso di me con sguardo omicida e dice “andiamo amore, non possiamo stare in acqua perchè sennò ti prendi le malattie del cane!”. Già c’era caldo, già mi aveva fatto innervosire prima, morale sbotto “signora, io e il mio cane stavamo facendo il bagno nella vostra pipì in santa pace. se preferite potete andare a rilasciare liquidi più in là così siamo contenti tutti no?” e con mia enorme soddisfazione, dopo averla vista trafficare nervosamente col cellulare (forse voleva chiamare i vigili, ma lì i cell non prendevano)
    ha raccolto i suoi deponghini e se n’è andata. Il tutto col bimbo che moriva dalla voglia di capire cos’era la palla di pelo a 4 zampe che stava con me…

    Comunque bellissimo articolo. Condivido 😉

  25. Bellissimo articolo! A me è successa una cosa simile lo scorso inverno. Ero con la mia cana e la sua educatrice in un campo per fare una prova richiamo in libertà. Premetto che la cana in questione è stata adottata da noi in canile adulta e che si è sempre dimostrata molto tollerante coi bambini, se li lecca tutti a prescindere con molta delicatezza, anche se evitiamo sempre situazioni del genere. Nel tornare da noi al richiamo ha incrociato una famiglia con un bimbo sui due anni e il padre l’ha salutata e accarezzata, lei trovandosi faccia a faccia col bimbo gli ha dato un bel bacio in faccia. Mi sono subito scusata con i genitori e l’ho ripresa al guinzaglio perchè non la lasciamo mai libera e questa era una situazione limite, a maggior ragione con la sua educatrice presente. La madre del pupo ha cominciato ad urlare come una pazza che ci mancava solo che il cane mordesse il bambino etc. Io ero mortificata perchè per prima evito che il cane lecchi o si avvicini troppo ai bambini che non conosce, soprattutto se molto piccoli, ma vista la dolcezza con cui si è avvicinata al gruppetto e ha baciato il piccolino, mi sembrava che scusarmi dell’accaduto fosse abbastanza. Sono rimasta cosi male che non ci ho dormito non so quante notti, perchè mi sono immedesimata nella donna,ma allo stesso tempo ero arrabbiata da una reazione cosi estrema.Naturalmente dopo questo episodio non l’abbiamo piu sciolta in posti dove ci sono altre persone ed evitiamo che possa salutare bambini di sua iniziativa. Cosa fare in questi casi?

  26. Hai dimenticato di citare quei genitori che dicono ai propri figli: “Non lo toccare che è sporco!!” oppure “Non lo toccare che ti prendi le malattie”

    …successo più di una volta con i nostri Collie (cane di per se molto pulito) e che magari il giorno prima erano andati a fare un’expo! …e che hanno i vaccini in regola, antirabbica, antifilariosi, collarino per pulci, spazzolatura costante almeno 2-3 volte a settimana, bagno minimo 2 volte al mese…

      • Io mi ero già preparata la risposta l’unica volta che ho portato la Kelly al mare nel caso qualcuno avesse avuto da obbiettare: “Guardi che tutta sta schifezza che c’è in giro sulla spiaggia e in acqua non è colpa dei cani, eh?”
        Il mare in Calabria quest’anno era da bandiera nera… e infatti la goletta verde gliel’ha appioppata.

  27. nonostante il mio cane si avvicini con fare pacifico ,orecchie basse e si mette seduto vicino ai bambini,per farsi accarezzare questi non si capacitano e urlano,ma non sembra un urlo di paura…mah! Ultimamente mi è capitato di portarlo in un negozio con il permesso del propretario.C’era un bambino che aveva paura,ed io ho detto:non ti preoccupare è buonissimo! È intervenuta una signora ansiana dicendo:dicono tutti cosi e poi ti mordono…un morso ai piedi mi manca ,già non posso camminare

    • “È intervenuta una signora ansiana dicendo:dicono tutti cosi e poi ti mordono…un morso ai piedi mi manca ,già non posso camminare”

      Non sarebbe stata mica una cattiva idea, almeno la signora la pianterebbe di andare in giro a sparare cugginate 😀

  28. Io, che sono rispettoso delle altrui esigenze, solitamente li mando a fare in culo (lo richiedono loro, perché non accontentarli).

    • Codivido il tuo comportamento, infatti anche io mi comporto nello stesso modo. Una persona civile che non vuole che suo figlio si avvicini a un cane sconosciuto (per il motivo che sia, e che a me non interessa) non deve (per educazione) insultare il cane, ma puo (e deve se vuole essere rispettata) benissimo utilizzare modi civili. Se uno e’ cosi bastardo da aver bisogno di insultare il mio cane per dare un indicazione a suo figlio, allora indirettamente mi sta autorizzando ad insultare tutta la sua famiglia per dare io indicazioni al mio cane, alla fine chi cerca insulti li merita tutti

  29. Ottimo articolo!

    Una volta m’è capitato di incrociare una famigliola e il bambino, appena vede i miei due cani, ci viene incontro.
    Il padre per bloccarlo gli urla “No! Cacca! Non toccare!”
    Di rimando, gli risposi: “Non si preoccupi, se me li sporca li lavo prima di farli rientrare in casa”

    Il padre è ammutolito mentre il bambino, che non aveva colto il nostro scambio di opinioni, ha potuto approcciarsi ai miei cani senza ulteriori drammi.

  30. Penso proprio che ruberò la frase: “Non gli lascio mangiare schifezze” che aggiungerò ai già spesso utilizzati: “Ha già mangiato”, “La carne umana nn gli piace” e “SI, MORDE!” (per i bimbikamikaze). Sono stata in Calabria con la cana e devo dire che mai come là ho riscontrato le due tipologie limite di questo articolo. Premettendo che i paesini calabresi sono abitati per la gran parte dell’anno da gente che tratta i cani come 30 anni fa (a catena in campagna o al massimo in cortile ma MAI in casa, tranne rarissime e recentissime eccezioni, inutile dire che fine facciano cani che nn servono +, quelli malati e quelli che malauguratamente mordono o ammazzano animali da cortile), e che in estate e nei periodi festivi sono abitati da “emigranti di ritorno”, cioè gente che vive e lavora al nord Italia o all’estero (Svizzera, Germania, Liechtenstein, Belgio e giudilì, oppure Canada e Australia) e che viene a passare le ferie al vecchio paesello, per cui leggermente più acculturati o, se di seconda generazione, influenzati dagli usi dei paesi di destinazione, ma pursempre ancora attaccati a certe idee, per cui pochissimi cani di proprietà in vacanza coi padroni e di conseguenza si contano sulle dita i cani al guinzaglio in giro per i paesi. La regola è che in genere le persone, sia adulte che bambini, o si scansano schifati, o sono attratti irresistibilmente e cominciano a chiacchierare e sviscerare tutte la “cugginate” e le “sciuremariate” del repertorio dal cane lupo alto così a quello che gli mancava la parola al: “ma se gioca col mio nn è che poi rimane incinta?” a gente che pur avendo sempre avuto cani da quando è nata nn sa che la cagne in estro hanno le perdite (per loro ovviamante mestruazioni) e che al sentire la figlia universitaria che dice che la bulldog della sua coinquilina perdeva sangue si preoccupano che avesse qualche malattia… I bimbi che nn si nascondono dietro le gambe di madri ansiose vanno a pari con quelli che si fiondano addosso al cane senza alcun criterio cercando di abbracciarlo e prenderlo in braccia… Fortunatamente la Kelly (Jack Russel approssimativa) è molto paziente e sociale sia con gli umani che con gli altri cani, Fosse stata Quella che avevo in precedenza, ne avrebbe timbrati almeno l’80%, ed infatti ho sempre evitato di portarla in Calabria, avrei dovuto portarla quest’anno, ma il destino ha voluto il contrario… Credo che comunque, dal ponte si sia fatta delle grasse risate…

    • Ah “nordica”, guarda che i calabresi più arretrati sono proprio quelli che tornano….
      Se hai incontrato solo calabresi deficienti la colpa non è del 90% di noi xD
      Detto questo, sul resto mi trovi d’accordo.

      Una calabrese che fa l’università in calabria.

      • AHAHA… io un calabrese me lo sono sposato ed è la personcina migliore che mi sia capitato di incontrare, adora tutte le bestie e mi impedisce pure di ammazzare gli scorpioni, però la realtà dei paesucoli è perlopiù quella e tu me lo potrai certo confermare… magari in città le cose son diverse ma nelle campagne… credi, ho visto cose… che meglio chiudere gli occhi e passare oltre. Le cose stanno lentamente cambiando e venendo giù circa due volte l’anno me ne accorgo, che di anno in anno migliorano.
        A proposito di studentesse calabresi di università calabresi, mio marito ha una nipote, innamorata dei cani ma talmente cuggina ma talmente cuggina che quest’estate mi son sentita fare la classica domanda se è vero che una cagna che si accoppia con un cane di razza diversa, poi “rovina la razza” nel senso che partorirà sempre bastardi… La cosa assurda è che la ragazzuola non studia lettere o filosofia, ma farmacia… quindi immagino che la materia “biologia” ce l’abbia nel piano di studi. Non contenta delle mie risposte (aveva la cagnina in calore) due giorni dopo è andata a portare detta cagnina (beagle molto approssimativa, ma lei è convinta che sia “origginale” UN ANNO di età) al maschio per accoppiarla pianificando già la vendita di tutti i cuccioli per 600 euro l’uno… che dire, le ho detto di non farsi illusioni, fatto i miei auguri e mentalmente l’ho mandata a fanculo… Che tanto mica se ne occupa lei, il cane è in campagna e lo cura il nonno, padre o fratello, che manco loro son delle cime ma fra tutti il migliore forse è il nonno.

  31. Ciao Valeria, bell’articolo, pare cascare a fagiolo con quel che è accaduto a mia mamma la scorsa settimana.
    Al momento è in vacanza in campeggio. In questo campeggio non sono ammessi animali ma ci sono comunque i gatti “del campeggio” e un cagnone bianco che da anni gira indisturbato tra le spiagge. Il classico buon cane di tutti e nessuno con uno sguardo che più buono non si può (foto: http://tinyurl.com/3juo6xb)
    Ebbene questo cane la scorsa settimana si è fatto vivo nella piazzola dei miei e mia mamma ha subito provveduto a rifornirlo di acqua e biscottini. Lui ha mangiato e si è fatto fare due coccole. E qui arriva il “bello”, passa una bimba che chiede a mamma se il cane fosse suo. Lei dice di no ma che è buono.
    La bimba si avvicina e mamma le mostra come approcciarlo. In quel momento salta fuori la madre della bimba che pianta una scenata, richiama la bimba “vieni qui che ti morde” quindi chiama uno degli addetti del campeggio che era nei pressi, strepita e urla finchè l’addetto non chiama in direzione.
    In direzione gli han detto di lasciar stare il cane ma dato che la tizia continuava a far scene se lo è portato via con se. (niente paura il cane è tornato dopo qualche giorno)
    Il giorno dopo tutta questa scena la bimba si affaccia alla sua tenda, che da quel che ho capito stava davanti alla roulotte dei miei, e vista mia mamma le ha detto “io non vengo più li perchè la mamma mi ha detto che il cane mi morde e mi passa le malattie”.
    Ecco danno fatto, piccola cinofoba creata in 3 secondi.

    Io per fortuna ho avuto una mamma saggia che non mi ha mai inculcato la paura del cane ma mi ha sempre insegnato che prima si chiede al padrone, poi si fa annusare la mano, poi semmai si accarezza.
    E non è che si debba esser espertoni cinofili per queste cose, mia mamma non ha mai avuto un cane, basta avere un po’ di cervello.

    Basta avere un po’ di cervello anche per capire che se un padrone (mica solo di cane) dice no è no.
    Non che rispondi “si ma tanto io con gli animali CI SO FARE” e poi ci resti male se il gatto tenta di cavarti gli occhi e borbotti “eh ma non mi è mai successo”. Dico conoscerò io il mio pollo o no? Se ti dico di non prenderlo in braccio e tu lo fai lo stesso il deficente sei tu non il gatto/cane.

    Penso che ultimamente i cervelli siano in via di estinzione :p

  32. Articolo stupendo, da appendere OVUNQUE. Un’altro monito ai figli, da parte dei genitori cinofobi è: “Stai lontano, che il cane porta le malattie”. Al di là del fatto che è quasi un inno a un futuro DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) è proprio un’emerita cazzata. Anche mia figlia ha passato la sua prima infanzia, condividendo i biscotti Plasmon col cane. Certo, ai nonni si rizzavano i capelli in testa, ma quella è stata l’unica reazione spiacevole, alla condivisione, alla vita insieme. Anzi, vicini vicini… 😀

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico