giovedì 28 Marzo 2024

Fanatismo vs buon senso: quando il “troppo” animalismo è controproducente

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Il mondo cinofilo, si sa, è fatto (anche, e per fortuna non solo) di discussioni, litigate, scanni vari. Alcuni, però, nascono e muoiono intorno al “fatto di moda” o all’argomento che resta scottante per qualche giorno e poi viene dimenticato, mentre altri proseguono imperterriti nei secoli dei secoli.
Quello tra animalisti e allevatori – particolarmente curioso, visto che dovrebbe trattarsi di persone che lavorano per un fine comune, il bene dei cani – sembra non sopirsi mai: ma in questi giorni è particolarmente attivo su diversi fronti specie su Facebook, dove ormai si sono concentrate quasi tutte le discussioni.
Un’amica mi racconta, per esempio, di aver fatto “amicizia” virtuale con una persona che si è complimentata con lei per i suoi cani, che ci ha chiacchierato amabilmente per qualche giorno…e che poi le ha tolto l’amicizia quando ha scoperto che allevava e che aveva fatto ben due cucciolate, vendendole.
“Gli esseri viventi non si vendono” è il grido di battaglia di questa categoria di animalisti che, invece di far la guerra ai cagnari, hanno deciso di farla a chi alleva con passione e competenza.
Su un altro “fronte” di guerra è nato lo scanno tra “sterilizzatori coatti” e persone che invece gridano allo scandalo quando sentono parlare di interventi chirurgici.
In entrambi i casi, leggendo, si ha la netta impressione di trovarsi in piene Crociate (o forse fra i più moderni talebani), tanto l’integralismo la fa da padrone.
Pur avendo già affrontato questi argomenti in altri articoli, dunque, credo che sia il caso di riprovare a scrivere qualche riga non tanto per prendere una posizione netta ma per invitare a “limare” un po’ il fanatismo e a dare un filino di spazio in più al buon senso: perché mi sembra che spesso ci si sbrani laddove, invece, si potrebbe (e magari si dovrebbe) combattere insieme.

Iniziamo col dire che le posizioni degli animalisti, sia nel caso del grido di guerra “gli esseri viventi non si commercializzano!” che nel caso dello “sterilizziamo il mondo”, sono basate sulla convinzione che seguendo le loro idee si debellerebbe il randagismo.
Il che, semplicemente, NON E’ e non sarà mai.
I canili non sono pieni perché tanta brutta gentaglia cattiva va a comprare un cane di razza dall’allevatore anziché portarsi a casa un trovatello: i canili sono pieni perché l’anagrafe canina non funziona, perché la gente fa nascere cuccioli a casaccio, perché si è persa la cultura del “cane utile” in senso positivo, ovvero del  cane visto come compagno e collaboratore, ed è nata quella del cane status symbol, del cane di moda, del “cane inutile”a cui tutti vogliamo tanto bene solo finché, per un motivo o per l’altro, non diventa un peso.
Siamo umani: e non c’è da vantarsi nel dirlo, perché l’essere umano è – proprio per definizione – un essere profondamente fallace, capace di amore “fino a un certo punto”. Il giorno in cui imparassimo ad amare DAVVERO senza riserve, come fanno i cani, non sparirebbe solo il randagismo: sparirebbero le guerre, gli omicidi, ma anche le risse da bar e gli scanni su FB.
Purtroppo non ne siamo capaci: ed è un nostro limite di cui dobbiamo per forza prendere atto, vergognandocene il giusto e cercando di riscattare questa pochezza con la cultura e l’intelligenza che ci vantiamo di avere, ma NON attaccando sempre (proprio con l’aggressività che condanniamo negli altri) chi ha una visione diversa dalla nostra.

Tornando ai nostri esempi, a che serve criminalizzare gli allevatori?
Certamente non sono loro a riempire i canili, e per capirlo basta fare due conti: i cani di razza, in canile, sono una percentuale infinitesimale. I cani di razza sani e tipici (ovvero quelli che nascono negli allevamenti seri) sono una percentuale infinitesimale della precedente percentuale infinitesimale: in realtà la maggior parte dei cani che in canile viene definita “di razza” non lo è affatto, o se lo è si tratta di soggetti decisamente scadenti, di probabile provenienza cagnara.
L’animalista talebano, però, pone la questione in un altro modo: sostiene, cioè, che se non esistessero gli allevatori il pubblico si fionderebbe a svuotare i canili.
Ma questo ragionamento presuppone una base di partenza che non esiste, e cioè che la gente sia obbligata a prendersi un cane.
Se così fosse, se “glielo ordinasse il dottore” di portarsi a casa un amico a quattro zampe, il ragionamento potrebbe apparirebbe logico: non ci sono cani di razza, quindi devo andare per forza in canile.
La realtà, però, è completamente diversa: ed è, papale papale, che chi ama il cane di razza, piuttosto che portarsi a casa il cane del canile, STA SENZA! Fa a meno del cane. Si prende un gatto, o un canarino, o niente del tutto.
Se uno ama i vestiti griffati, non andrà mai al mercatino sotto casa se gli chiudono le boutique in centro: piuttosto farà centinaia di chilometri e andrà in un’altra città, ma andrà comunque a comprarsi il vestito che piace a lui.
Certo, se chiudessero tutte le boutique del mondo sarebbe costretto a comprare al mercato: ma solo perché, se giri nudo, ti arrestano (e invece, se giri senza cane al guinzaglio, nessuno può dirti nulla). Però questo infelice “deprivato dalla griffe” indosserebbe con sommo disprezzo i suoi abiti da tanto al mucchio, che gli fa proprio schifo avere addosso: e a questo punto io penso “MENO MALE” che gli animali  non sono obbligatori come i vestiti, perché mi farebbe proprio male al cuore vedere gente che tratta il proprio cane con sommo schifo e disprezzo. E non mi dite che non sarebbe possibile, che uno alla fine si innamorerebbe per forza di cose, perché qualsiasi cane sa conquistare il cuore di chiunque… perché non è vero neanche questo!
Non solo è palesemente non-vero per il solo fatto che i canili siano, appunto pieni (se uno è innamorato, il suo cane mica lo butta via); non è vero anche perché si vedono continuamente persone che disprezzano i propri cani anche solo perché non hanno “reso” come speravano nello sport o nel lavoro. E anche questo, ahimè, fa parte dell’animo umano.

Pensiamoci un attimo: quando sentiamo una moglie che dice di aver divorziato perché il marito era un buono a nulla che non sapeva tenersi un lavoro, tutti approviamo ed applaudiamo, o quantomeno comprendiamo le sue ragioni.
Quando un cacciatore porta il cane al canile perché non era buono a caccia, tutti – chi scrive in testa – siamo pronti a dargli del lurido bastardo. Eppure, se andiamo a vedere, sono due casi molti simili!
Certo, lo so anch’io che il marito è un “essere inutile” colpevole e consapevole, mentre il cane è una vittima innocente: ma se guardiamo solo il personaggio dell'”abbandonatore”, vedremo che le motivazioni sono abbastanza vicine. L'”inutile” si mette da parte.
Sono motivazioni “umane” che fanno parte della cultura umana: giuste o sbagliate che siano, esistono e non si può far finta che non sia così.
Anche le ragioni di chi vuole l’abito griffato, se vogliamo, possono essere sbagliatissime:  ma non le cambi di certo eliminando l’oggetto del suo desiderio (anzi! Da un lato ti fai odiare, e dall’altro scateni un desiderio ancora più forte: proibizionismo docet).
Se vuoi cambiare la testa della gente devi partire dalla cultura di base, iniziando a spiegare ai bambini delle elementari l’importanza dell'”essere” contrapposta a quella dell'”apparire”; devi cambiare una TV che promuove solo l’apparire; devi eliminare il marketing consumistico; devi, puoi fare mille cose…sopprimere tutti gli stilisti o tutte le boutique è sicuramente la più stupida e la più inutile.
Un po’ come togliere l’amicizia su FB a chi ha confessato la terribile colpa di allevare cuccioli di razza pura.

Un altro motivo per cui gli animalisti odiano gli allevatori è – mi dispiace dirlo – la loro profonda ignoranza in materia: è il fatto che per loro non c’è alcuna distinzione tra Allevatore con la A maiuscola e cagnaro, commerciante, importatore, cucciolivendolo.
Essendo stati indottrinati ad un certa visione del mondo, e considerando “brutto e cattivo” chiunque “venda esseri viventi” – come se fosse tutto un mercato degli schiavi, o giù di lì – loro stanno alla larghissima dal mondo della cinofilia ufficiale, che quindi non conoscono. Non sanno – ignorano, appunto –  cosa sia e cosa faccia un Allevatore. Ignorano la montagna di spese che sta dietro ad una cucciolata di buona qualità (che non significa bella, ma SANA – innanzitutto – e di buon carattere, oltre che tipica morfologicamente); ignorano che differenza passi tra “rientrare delle numerosissime spese sostenute per far venire al mondo cuccioli sani e felici” e “speculare sulla pelle” di cuccioli che magari si comprano a 100 euro e si rivendono a 1000 senza aver fatto NIENTE per loro.
Se gli animalisti capissero la differenza, sono certa che starebbero in prima linea al fianco degli allevatori a combattere il cagnerisimo: ma la differenza non vogliono capirla, perché non vogliono informarsi e perché, purtroppo, dietro al randagismo c’è un business miliardario che ha tutto da guadagnare nello sfruttare l’opera di persone di buon cuore (che lavorano gratis) lasciandole nell’ignoranza più crassa, anzi indottrinandole, appunto, con quelle che sanno benissimo essere clamorose balle travestite da “parole sagge spese per il bene dei cani”.
E questo perché? Perché se al mondo i cuccioli li facessero nascere SOLO i bravi Allevatori, quelli con la A maiuscola, quelli che selezionano anche i clienti, e non soltanto i riproduttori… il randagismo SCOMPARIREBBE nel giro di una decina d’anni.
E questo non può andare giù a chi, su questo fenomeno, si arricchisce e ha tutto da guadagnare a lasciare le cose come stanno.

Perché, con rarissime eccezioni, non vedi MAI le associazioni animaliste fare campagne per il rispetto, e soprattutto per i controlli (quasi inesistenti) dell’anagrafe canina? Chi ha il cane chippato ci pensa due volte prima di abbandonarlo, perché si può risalire a lui: eppure nessuno si sogna di farsi un bel giro per città e campagne, corcando di multe severissime chiunque abbia un cane non chippato. PERCHE’?
Lo sanno, i nostri astutissimi politici, quanti soldi potrebbero incassare in questo modo?
Altro che manovre e patrimoniali: cominciassero a fare mille euro di multa a tutti quelli che hanno un cane non registrato all’anagrafe, si coprirebbe una bella fetta del nostro famoso debito pubblico (e un’altra fetta si coprirebbe facendo pagare le tasse a tutti gli allevatori, educatori, addestratori e cinofilosofi improvvisati, nonché evasori…ma questo è un altro discorso, che affronteremo un’altra volta).
Perché, sempre con rare eccezioni, non  vedi MAI gli animalisti costituirsi parte civile nei (già rari) processi fatti ai pochissimi che vengono beccati quando abbandonano un cane?
E perché, invece di prendersela con gli allevatori, non se la prendono (almeno a livello nazionale) con i sindaci che se ne impippano della LEGGE vigente e non costruiscono i canili, soprattutto al Sud, o che li danno in appalto alla criminalità organizzata anziché a persone che amano davvero i cani, magari a giovani che così potrebbero trovare un onesto lavoro, anziché restare disoccupati finché non finiscono, appunto, tra le grinfie di mafie e affini?
Perché nei canili lager ci vanno quelli di Striscia o dell’Espresso e non ci vanno invece le Forze dell’Ordine, su denuncia di tutti questi animalisti tanto pronti a scagliarsi contro chi alleva con passione?
Chiediamocelo, per favore.
Anzi, se lo chiedano gli stessi animalisti: si chiedano perché si scaldano tanto (e/o vengono invitati a scaldarsi) contro persone che non fanno nulla di male, anzi che adorano i cani e dedicano la propria vita al loro benessere (e anche se guadagnano un onesto stipendio facendolo come lavoro, che male c’è? Non sono tutti Bill Gates, al mondo: lavorare bisogna. Ma se si lavora per il BENE dei cani, dove sta il problema?), anziché affrontare a muso duro le VERE cause del randagismo e dei canili strabordanti.
Se cominciano a farsi le domande, forse troveranno anche le risposte.

Diatriba numero due, quella sulla sterilizzazione: alla quale, lo dico subito, io sono favorevolissima, per una serie di motivi che ho già ampiamente elencato in altri articoli, ma che si riduce poi ad un solo motivo di base, quello della prevenzione sanitaria.
Sterilizzare soprattutto la cagna (ma in misura minore anche il maschio) riduce fortemente il rischio di un’infinita serie di patologie legate agli ormoni sessuali. Non tutte le patologie del mondo, questo è evidente: ma patologie anche gravi come piometra, tumori della mammella e (più raramente) tumori all’utero, nella femmina, possono essere evitati con la sterilizzazione. Mentre prostatiti, tumori della prostata, morbo di Cushing ed altro possono essere scongiurati nel maschio.
Questo è il motivo per cui  io consiglio spesso la castrazione (meglio se in età prepubere)… ma è anche l’UNICO motivo: per contro, non penso affatto che sterilizzare le cagne aiuti a ridurre il randagismo (semmai lo potrebbe  ridurre una seria diffusione della cultura cinofila: anziché tapezzare i muri di manifesti contro i cani di razza, per esempio, si potrebbero tapezzare gli stessi muri con manifesti che spieghino che la cagna NON deve fare per forza “una cucciolata nella vita, perché altrimenti si ammala”, e che il maschio non ha alcun “bisogno”, nè fisico né psicologico, di accoppiarsi).
Anche su questo tema, in questi giorni, ho letto posizioni talebane: come quella di un signore che ha descritto la sterilizzazione come “tortura eviratoria”, paragonandola, nientemeno, alla lobotomia. Il che è semplicemente un’antropomorfizzazione portata all’estremo.
Il cane non ha un atteggiamento mentale di tipo “culturale” nei confronti della sua sessualità: non si sente “meno virile” se non ha più i testicoli, non si strugge di “desiderio di maternità irrealizzato” se perde le ovaie. Il cane se ne infischia bellamente, perché il sesso per lui si riduce a un istinto che è fortissimo quando arriva (Madre Natura non è mai così pressante come quando si tratta di conservazione della specie), ma che scompare immediatamente dopo. Quando una cagna non è in calore, al sesso non ci pensa neanche di striscio: se non ha i cuccioli, l'”istinto materno” non sa neppure dove stia di casa. Il maschio che monta le gambe di tutti gli umani che trova, nove volte su dieci, vuole solo dimostrare che “comanda lui”, ma il sesso è lontanissimo dai suoi pensieri.
Certo, se spiegassimo tutto questo alle Sciuremarie, di cucciolate “ad capocchiam” se ne farebbero comunque meno, senza bisogno di fare campagne alla “facciamo fuori tutte le ovaie  e tutti i testicoli del mondo!” che comportano l’ovvia – e inevitabile – reazione uguale e contraria: “NOOOOOOOOO!! Sciagurati torturatori! Lasciamo tutti integri e lasciamo che viga il libero amore!”

Ma non ci si potrebbe mettere seduti tranquilli, a tavolino, e sviscerare i pro e i contro con un minimo di buon senso? Tipo:
– la sterilizzazione NON eliminerà mai gli abbandoni e il randagismo: questo è un dato di fatto.
Basta che UNA singola coppia di cani al mondo rimanga integra, e nel giro di una ventina d’anni avremo una popolazione canina pressoché uguale a quella odierna  (una coppia può fare una decina di cuccioli, maschi e femmine, che riaccoppiandosi tra loro due volte all’anno fanno…? Fatevi i conti da soli, fautori della sterilizzazione anti-randagismo: vi verrà un coccolone).
Questo, dall’altro lato della barricata, risponde anche a chi strilla “Noooo!!! La sterilizzazione noooo!!! Vogliamo forse far estinguere i cani?!?”. Ma per favore…
– la sterilizzazione protegge i cani da una lunga serie di importanti patologie, mentre sull’altro piatto della bilancia abbiamo il rischio chirurgico (soprattutto per la femmina, dove l’intervento è più invasivo) e un possibile effetto collaterale molto sgradito (l’incontinenza, che arriva all’incirca nel 20% dei casi);
– la sterilizzazione può produrre qualche (di solito passeggero e quasi sempre irrilevante) cambiamento caratteriale, che può essere quello desiderato (minore aggressività intraspecifica nel maschio, ma SOLO se la castrazione è molto precoce), ma anche indesiderato (maggiore aggressività riscontrata in alcune femmine). La castrazione NON serve quasi mai a risolvere problemi caratteriali consolidati da lungo tempo e probabilmente non legati solo al testosterone, che comunque viene prodotto anche dalle ghiandole surrenali e non soltanto dai testicoli: quindi, eliminando quelli, non si elimina del tutto l’ormone;
– ancora per rispondere alla stessa persona che su FB parlava di “tortura eviratoria”: a)  la sterilizzazione non tortura proprio nessuno (a parte un paio di giorni di disagio durante la convalescenza nella femmina: il maschio, di solito, di sveglia dall’anestesia e si comporta come se nulla fosse mai successo) e non ha alcuna conseguenza sulla psiche del cane, che semplicemente non SA di essere stato privato della possibilità di riprodursi; b) consigliare la sterilizzazione NON è un bieco escamotage dei veterinari che vogliono arricchirsi con questi interventi, perché a loro converrebbe MOLTO di più continuare ad operare cagne con tumori o piometre, trattandosi di interventi assai più costosi e che possono ripetersi anche più volte nella vita della stessa cagna.
In tutta sincerità, a me sorge il dubbio contrario: e cioè che sia qualche veterinario apparentemente animalista a giocare sporco sul “lasciate tutti integri e fateli accoppiare a tutto spiano” sperando di operare tante mammelle (oltre, ovviamente, a vaccinare tanti bei cuccioli…e se poi verranno abbandonati, pazienza: tanto i veterinari lavorano anche nei canili).

Detto tutto questo, ovviamente…non abbiamo detto quasi nulla: le discussioni possono continuare all’infinito (e continueranno!), ma il succo di tutto il mio discorso vorrebbe essere uno solo: impariamo a ragionare con la nostra testa su questi (ed altri) argomenti, a valutare tutti i pro e i contro, a fare piazza pulita delle leggende metropolitane e anche di quelle da canile e ad esercitare l’unica, vera caratteristica che ci dovrebbe distinguere dagli animali: lo spirito critico, anche nei confronti di chi stimiamo e rispettiamo (ma che comunque – e di chiunque si tratti –  resta un essere umano, e come tale può anche sbagliare).
E’ giusto affidarsi a chi ne sa più di noi, in ogni campo, per formarsi e crescere: ma NON è giusto prendere le parole di chicchessia (fosse anche uno scienziato o uno specialista espertissimo nella materia) come Vangelo.
Il Grande Capo Animalista vi dice che gli allevatori sono brutte bestiacce cattive che speculano sui cani? Provate a parlare con qualcuno di loro e fatevi un’opinione vostra. Il Sommo Veterinario vi dice di sterilizzare (o di NON sterilizzare) assolutamente il vostro cane? Leggete o ascoltate anche le ragioni di chi la pensa nel modo opposto…e alla fine di tutto questo, ricordatevi che comunque il cane è VOSTRO e che vostra è la responsabilità delle scelte che farete (anche se avrete “dato retta a qualcun altro”): il che mi sembra un’ottima ragione per valutare con calma, coscienza e intelligenza prima di prendere una qualsiasi decisione in un senso o nell’altro.
E’ vero che “nessuno nasce imparato”: ma è anche vero che, volendo, ci si può informare. Sempre, su tutto: ma soprattutto su ciò a cui teniamo davvero.
Farsi una cultura cinofila il più completa possibile dovrebbe essere tra le priorità assolute di chi ama i cani: non basta seguire il “guru” di turno e prendere per buono tutto quello (e SOLO quello) che dice lui… anche perché, non dimentichiamolo, i santi su questa terra sono merce rara, e dietro ad ogni tema  – anche a quelli apparentemente più nobili e puri – può nascondersi un business.
Non è che sia vietato, per carità: viviamo in un mondo FATTO di business.
Però bisogna almeno tenerne conto e saper usare quel pizzico di cinismo necessario per saper distinguere, senza ammantare di santità chi il santo lo fa solo a parole…magari sulla nostra pelle.

 

NOTA: questa è una rivista cinofila e per questo l’articolo parla solo di cani: ma ho deciso di illustrarlo con foto di cani e gatti perché gli stessi identici argomenti toccano entrambe le specie e danno vita allo stesso tipo di discussioni…con una particolarità aggiuntiva: in campo felino la pratica della sterilizzazione è immensamente più diffusa (data anche la maggior quantità di gatti liberi, rispetto ai cani)…e nonostante questo i gattili strabordano esattamente come i canili. In compenso molte più gatte arrivano felicemente all’età matura senza cisti ovariche, tumori mammari eccetera.

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100 Commenti

  1. Scusate ma guardiamo in faccia la realtà: quanti cani di razza con pedigree ci sono in canile e quanti meticci? Semmai questi animalisti dovrebbero prendersela con chi riproduce “a casaccio” i cani e li regala altrettanto a casaccio a gente che fino al giorno prima non sapeva cos’è un cane…Una persona che si prende l’impegno anche economico di prendere un cane di razza ci pensa su forse due volte prima, o sbaglio?? Io non sono contro i meticci perché ne ho avuti anch’io, ma sono stufa di demonizzare chi invece fa bene il proprio lavoro, mandando avanti selezioni anche di carattere e non solo di aspetto fisico, mentre riprodurre bastardini significa non sapere mai esattamente che razza di aspetto e carattere si ritroveranno una volta adulti, eppure da cuccioli possono finire in mano a chiunque, giovani, vecchi, bambini, cani che magari hanno le caratteristiche non idonee…per poi finire altrettanto facilmente in canile quando questi si rendono conto che il cucciolino coccoloso è diventato una specie di san bernardo o un appassionato ammazza galline del vicino o un terremoto senza freni. .Per carità, ti può capitare anche con un cane di razza, ma se l’allevatore è una persona seria non venderà mai un husky a una pensionata, quello che riproduce a casaccio e non sa a chi dare il cucciolo lo rifila al primo che lo prende!

  2. Veramente sì, ho letto tanti libri, anche lunghi: Guerra e pace è il mio romanzo preferito. Solo con l’Ulisse di Joice non ce l’ho fatta e per studio ho letto anche molti libri che non erano romanzi. Ma questo non è importante.
    Mi scuso per la sincerità, che è un mio difetto, ma effettivamente non sono mai riuscita a finire un Suo articolo, anche se a volte attratta dall’argomento.
    Comunque, in breve, condivido che non ha senso contrapporre animalismo e cinofilia – diciamo – alta. C’è chi si mette in ostilità solo a sentir parlare di pedigree o standard, viene demonizzato qualunque riferimento alla morfologia e se si osa suggerire un cerotto per correggere il portamento delle orecchie si passa per torturatori di animali.. e che cavolo!
    Sarà poi tutto un caso se i canili sono pieni di meticci e cani di razza, che però dal punto di vista dello standard sono delle ciofeche?! (che non vuol dire che siano brutti)
    Io penso che al contrario la cinofilia, che io con un certo azzardo chiamo alta, sia una risposta al problema degli abbandoni e del randagismo. E con cinofilia alta non intendo la ricerca esasperata dei risultati agonistici (che si traduce in un rapporto utilitario col cane, che a volte termina con l’abbandono quando il cane non rende più), ma l’amore e la conoscenza di una razza di cui si apprezza la tipicità, ricercando buoni esemplari da cui difficilmente ci si separa.
    Buona domenica

    • Silvia, la sincerità non è mai un difetto: la mia era solo una curiosità, perché uno può non riuscire a leggere oltre un certo numero di parole perché ha una soglia di attenzione che oltre quel limite dì non va (e neanche questo è un è un difetto: si è fatti così e basta!). Ma allora non legge un libro.
      Oppure uno può trovare pallosissimo l’argomento, o il modo in cui scrive l’autore: e anche questo è normale…ma lei dice che non è il caso dei miei articoli. Quindi lei mi incuriosisce ancora… o forse no, forse è proprio che la annoia il mio stile, solo che è troppo gentile per dirmelo 🙂
      Sui contenuti dei suo commento sono pienamente d’accordo. Purtroppo gli animalisti no.

      • Io invece gli articoli li leggo sempre fino alla fine… e mi dispiace quando finiscono!
        Questo per dire che ci possono essere “sili di lettura” differenti.

        Forse Silvia si affatica con la lettura a video (è stato calcolato che è del 25% più faticosa della lettura su carta). O forse utilizza internet in condizioni diverse da quelle in cui si legge un libro, per esempio in una pausa tra altre attività, oppure in un posto non del tutto comodo…

  3. Condivido parecchio della prima parte dell’articolo. La seconda sulla sterilizzazione non sono riuscita a leggerla.
    A volte i Suoi articoli mi interessano, ma non riesco mai a finirli, perché – scusi se mi permetto – anche se ben scritti, li trovo terribilmente lunghi..

    • Cara Silvia, i miei articoli cercano di approfondire il più possibile le tematiche che trattano: è sicuramente vero che a volte mi dilungo anche troppo su un punto (che io sia grafomane non è purtroppo un segreto né una novità!), ma è anche vero che approfondire un tema importante in quattro righe è impossibile…o almeno, io non ne sono capace. Può darsi che sia un mio limite, e nel caso chiedo scusa, ma non posso farci granchè! Però, Silvia, mi viene da chiedermi: lei ha mai letto un libro?
      Perché se un argomento interessa, se ne legge anche per mille pagine. Se non frega nulla, è normale che si abbandoni dopo le prime 10 o 20. Però, sinceramente, trovo un po’ insolito l’abbinamento “mi interessa quello che scrive” e “però scrive troppo”.
      Sarà forse una conseguenza della cultura internettiana, fatta appunto di poche righe… ma essendo io tardona e quindi abituata ai testi rilegati e fatti di taaaaaante pagine, a me succede quasi sempre il contrario: leggo le poche righe e penso “Embe’? E tutto il resto?”.
      Però ognuno è liberissimo di leggere quanto e quando voglia, quindi a me fa piacere anche se mi legge per metà 🙂

  4. Leggendo i commenti peò mi rendo conto che se certi animalisti non hanno cultura canina altri ignorano molti perchè: perchè i canili sono pieni di cani, perchè sono in generale maltenuti, perchè è opportuno adottare un cane di un canile se uno non è interessato ad un cane di razza, perchè il randagismo è un businnes, perchè è faticosissimo far chiudere canile fatiscenti (e lo sto sperimentando, io sciocca animalista) e mettere i Sindaci di fronte alle loro responsabilità. Molti animalisti non avranno cultura canina, ma molti dei commenti che ho letto qui mi hanno sinceramente delusa.

    • Ciao Roberta, sono l’autrice dell’articolo e credo che i commenti rispecchino un po’ la variegatissima (anche troppo) realtà cinofila. E’ indubbio che c’è molto fanatismo nel mondo animalista, ma è anche vero che ci sono altrettante persone equilibrate e di buon senso. Purtroppo, sai che succede? Che spesso sono proprio i più scalmanati (sia dall’una che dall’altra parte) a scrivere di più, a commentare gli articoli, a farsi vedere sui forum e così via. Così, a volte, si ha l’impressione che siano “tutti” scalmanati, quando la verità è un’altra.
      Però ti vorrei rivolgere un invito: visto che è sicuramente vero che molte realtà sui canili e il randagismo sono ignorate dai non-animalisti, perché non ce ne parli e non ce le spieghi?
      Se vuoi possiamo parlarne in email, e magari costruirci insieme un articolo a quattro zamp…ehm, mani 🙂
      La mail è info@tipresentoilcane.com
      Grazie!

  5. Bell’articolo, che io, animalista, condivido completamente. Però se non è giusto fare di ogni erba (gli allevatori seri) un fascio (di gente da condannare) il vostro mondo a volte dovrebbe evitare di fare la stessa cosa con noi (animalisti ignoranti), proprio in virtù di quello spirito di collaborazione cui si è accennato qui.
    Sì, concordo che nel nostro mando c’è molta buona volontà ma spesso nessuna cultura.

  6. ok scusate se rispondo solo ora 🙂 volevo aggiungere qualche specifica: chiaramente nn ho nulla contro chi prende il border o il malin anche per agility (o obedience o altro), tantomeno se lo fa perchè così, avendo un cane agile che ama lavorare correre e saltare, è quasi sicuro che piaccia anche al cane fare agility e nn si annoi; anzi, preferisco di gran lunga uno che magari è appassionato di alani ma decide di prendere un border perchè scopre che gli piace più l’agility che l’alano che uno che insiste, prende l’alano e lo obbliga a fare agility anche se nn gli piace. Questo chiaramente a livello di chi il cane deve ancora prenderlo; per es. se uno ha già l’alano e poi si appassione di agility nn mi piace che prenda il border, con lui si diverta in agility e consideri l’alano un peso, o meglio: mi va bene se prendi un border come secondo cane con cui fare agility, però continui a voler bene all’alano e nn lo lasci nell’angolo, magari fai qualcosa altro con lui (anche senza gareggiare).
    Quello che nn mi piace prorprio invece è chi prende il border solo per vincere, nn tanto per farmi gli affari suoi (è sbagliato criticare a priori chi compie scelte diverse dalle proprie)ma per questione di rispetto del cane e morale: perchè se l’agility la vedi solo come una cosa in cui primeggiare a ogni costo, non mi va bene, perchè poi questo si traduce in trattare il cane come un oggetto, che ha una vita kennel-gara-kennel, in compravendita di cani adulti come figurine e in generale nn amore e rispetto per il cane.
    A parte questo… che mi scoccia di più è proprio il fatto che gli sport cinofili possano farli solo i cani di razza (o comunque ai meticci sono riservati i gradi bassi); per es. l’agility (cito di + questa perchè la conosco meglio) era naata come gioco da fare col proprio cane… quindi aperta a tutti e a livello di hobby, di gioco. Invece si è trasoformata in una gara tra cani di razza, con l’obiettivo solo di vincere e quindi far pagare di più i cuccioli del proprio cane. Ovviamente nn parlo del livello tecinico delle gare, anzi: i percosri più impegnativi sono i più istruttivi, perchè impari a comunicare meglio col cane, a capirlo meglio e a addestrarlo meglio; e questo è positivo anche per la sciuramaria che si avvicina all’agility, perchè se ha un’intesa sufficiente col cane da finire un percorso complesso nn avrà più problemi a nn farlo tirare al guinzaglio per es. Per questo trovo assurdo che solo i cani di razza possani andare avanti… perchè trovo che sarebbe molto istruttivo che anche la sciuramaria potesse andare avanti col suo meticcio e quindi poi pian piano entrare in cinofilia “ufficiale”, cosa che eviterebbe che vada a seguire il credo dei “cuggini”! Oltre appunto al fatto che l’agility era nata come aperta a ogni cane.
    Riguardo alle razze… è vero il border per es. è dura allevarlo come cane da pastore perchè nessuno fa pastorizia coi border, di sicuro non di pura razza… però nn mi pare il caso di allevarli per agility, che è nata come gioco… sarebbe come allevarli per il gioco del lancio della pallina o del tira e molla! Anche perchè cmq si può comunque allevare le razze per il loro compito, con le caratteristiche originarie, e poi sfruttare quelle caratteristiche per dei copiti “moderni”. Per es. so che nei paesi nordici si usa il border per spostare le mandrie di ungulati selvatici quando si allontanano troppo dalle zone protette; e qui in italia un laika della siberia occidentale, cane da caccia grossa, è stato impiegato per il monitoraggio degli orsi tra Italia e Slovenia (che ovviamente nn vengono uccisi… ma al cane basta trovare e segnalare “la preda”!). Perciò si può allevare i border da pastore e i laika da caccia, e sfruttarne le attitudini nel lavoro vero, al massimo si può selezionare con criteri un po’ diversi (tipo cani + veloci o meno esuberanti o altro) però mantenendo la selezione per il compito originario

    • alice, come ho già scritto rispondendo a mc io il mio meticcione l’avevo portato in 3 a 3 anni e mezzo e se non era per il mio caratteraccio, ci andavo in nazionale meticci. sono anche andata in finalissima master un volta, rischiando di poter vincere… per dire. se il cane va e il binomio merita le soddisfazioni ci sono anche per i meticci.i circuiti aia e master non guardano la razza ma trattano tutti uguale. gli european open anche… e ci sono anche altri circuiti internazionali aperti anche ai meticci. ma forse non hai capito cosa è diventato l’agilty… a parte checonsoco tanta gente che in fa agility e ha il border.secondo me hai un’idea un po’ traviata, un po’ da “sentito dire”. la maggioranza di quelli che cel’ha, lo tiene in casa come qualsiasi altro cane… la maggioranza di quelli che cel’ha, aveva cominciato con un altro cane ma poi ha preso il border, in genere… allevato dal capo club, da un compagno di club, da un altro capo club o membro di altro club fosse anche solo per il fatto che si i genitori vincono e a lui ci piacciono e ne vuole un figlio, ma non è proprio che si voglia vincere solo per vendere i cuccioli. quelli che fanno anche gli allevatori in modo abbastanz acontinuativo sono pochi, altri fanno una cucciolata per togliersi lo sfizio e tenersi il figlio, e accasano a conoscenti vari nell’ambiente i restanti figli ma non lo fanno per soldi o arricchirsi. quello che fa arricchire sono fare stage, quando diventi famoso… e vinci vari campionati, per cui ti chiamano ad insegnare e prendi i dindini. aprire un campo e farne una professione, insegnare agli altri a fare agility… facendosi così manterere nella propria passione e fancendone una professione (meglio di copsì cosa c’è dico io?) e facendosi anche mantenere ai mondiali ovvero… la maggiorparte di quelli che va ai mondiali è anche gente che insegna, ma non va vista come cosa truffaldina o negativa, semplicemente sono persone più portate che ne hanno la capacità e possono andarci. e hanno di che insegnare agli altri traendone profitto con stages e aprendo scuole… però… se non ci fossero anche tutti gli altri mediocri scarsini bravetti… che gareggiano insieme a loro, non potrebbero ne mantenercisi con quella professione, ne andarci ai mondiali perchè una gara di selezione e tante gare per passare di livello fatta in 10 anime non è il top… non so se ho reso bene il quadro. non è più solo una passione, per molti si ma per altri è una professione. come è diventta una professione per alcuni avere un campo con delel pecore saper fare a preparare i cani allo sheep dog anche se lo si fa solo per hobby e non perchè si ha un gregge con cui ci si cava lo stipendio… non so se ho reso l’idea…
      ma tutta sta gente che tiene sempre il cane in kennel e lo tira fuori solo per fare agility io in realtà non la conosco. diventa il cane di casa come sarebbe stato l’alano credimi. ci sarà anche qualcuno ma non è la norma…che poi alla fine quanti cani “nani da giardino” che non fanno niente di niente in tutti i sensi fra la gente che col cane non fa niente ci sono in giro? quelli a mio avviso stanno molto peggio eh.poi mi fa sorridere il discorso che il cane che fa agilty poi non tira al guinzaglio… eh magari. il fatto che un istrtuttore bravo riesca a far si che il cane lavori in campo con il proprietario e chiuda un giro… non significa che poi fuori con il proprietario quel cane è obbediente e si comporta bene… anzi… basta vedere quanti hanno il problema del resta in partenza per dire per capire quanto li rispetti il proprio cane…mica le due cose vanno di pari passo per forza eh.

  7. sono vegetariana, ho sempre amato tutti gli animali e i cani in particolare; come è scritto nell’articolo ci vuole buon senso. Ho una nipotina che adora la mia “super pazza” 🙂 bastardina pasticciona, adesso sta sfinendo la mamma chè vuole il cane, per il suo carattere, per il suo fisico, per le esigenze familiari ho pensato che l’ideale potrebbe essere un cavalier king e credo proprio che cercherò qualche bravo allevatore per facilitare a mamma e babbo il compito. Noi invece abbiamo preso una cagnolina mollata in mezzo ai campi, Lilli è arrivata dalla Calabria grazie ad un gruppo di raggazzi e ragazze che senza avere una lira in cambio cerca di salvare quanti più randagi possibile. Conosco signore, non certo danarose, che giù si auto tassano per sfamare e sterilizzare i cagnetti di quartiere, persone comuni che adottano cani e gatti e si prodigano per aiutarli, per fortuna ovunque in tutta Italia al Nord e al Sud piano piano si diffonde uno sguardo nuovo sui nostri compagni di avventura a quattro zampe. Un progresso lento al Sud che però per fortuna c’è ci vuole appuunto buon senso a volte anche per vedere il bicchiere mezzo pieno.
    Anna

  8. Sarà che io abito a Venezia, dove vai sempre a piedi, giardini ce ne sono pochissimi e il cane, se puoi te lo porti sempre con te… ma su 10 cani che incontro 8 sono allegri e simpatici (a parte i vecchietti… ma anche noi da vecchi diventiamo un po’ noiosi).
    Da un mese ho un cucciolo: desideravo un Golden per quando sarei andata in pensione e invece è arrivato questo, e molto prima che andassi in pensione (storia lunga e poco interessante): incrocio Golden x Setter (secondo il veterinario: in realtà il padre è ignoto e la mamma una Golden persa o abbandonata e ovviamente non aveva il pedigree tatuato sulla pancia… comunque assomiglia sia un po’ al Golden sia un po’ al Setter per cui prendiamolo per buono).
    Sono arrivata in questo sito (complimenti) in cerca di lumi… però è deprimente scoprire che chi ne capisce di cani pensa che non sei in grado di tenerlo…

    Ho avuto cani in passato e soprattutto da bambina, quando i cani “si trattavano da cani” (che non vuol dire maltrattarli!!!).
    A me non sembra così difficile, anche se qualche volta si sbaglierà… si sbaglia sempre, anche con i figli…

    Con Oscar ci vogliamo bene (stiamo cominciando: ci conosciamo da poco) ci fidiamo e cerchiamo di accontentarci. E mi pare che ci siamo riuscendo…

    Non prenderei comunque mai e poi mai un cane in canile (questo era in stallo da un volontario che ne teneva due) perché mia figlia ha avuto una brutta esperienza: cagna difficilissima data come “buona (poverina era solo molto paurosa, e aggressiva per paura con tutti: umani e altri animali) e soprattutto data come sterilizzata mentre non lo era (canile di Milano). Credendola sterilizzata una certa sintomatologia non è stata ben diagnosticata e se ne sono accorti solo all’ospedale, quando è stata operata d’urgenza…

    • Sciura, ma dove hai letto che “chi ne capisce di cani pensa che non sei in grado di tenerlo”, così a prescindere?
      Dai, non è vero! 🙂
      Io, per esempio, penso che molte persone che hanno un cane avrebbero fatto un gran bene all’umanità (e soprattutto ai cani) prendendosi un peluche o un nano da giardino: ma non tutte le persone che hanno un cane anche senza avere una gran cultura cinofila.
      Soprattutto, penso una cosa: che chi ama il proprio cane, o i cani in generale, la cultura cinofila pian piano se la fa. Perché gli interessa saperne di più, perché è proprio l’amore che ti spinge a volerne sapere di più per poter dare il meglio a chi ami. Purtroppo è anche vero che molti neofiti, specie su internet, invece di trovare linee guida generali e valide un po’ per tutti trovano un sacco di scanni, di litigi e di reciproci sputtanamenti tra allevatori, tra educatori, tra espositori e così via… e a quel punto, non capendoci più nulla, si rimette a fare di testa sua.
      E questa è solo colpa nostra, di tutti quegli “addetti ai lavori” che non hanno ancora capito che prima di mettersi a fare i critici letterari bisogna imparare a leggere, e/o che prima di dare lezioni universitarie bisognerebbe accertarsi che l’allievo abbia fatto le elementari.
      Però diciamo che chi è davvero interessato, un po’ alla volta e forse con maggior fatica di quella che avrebbe fatto se questo mondo fosse meno schizzato e competitivo, impara anche a distinguere il grano dalla pula e alla fine di cani ne capisce anche lui.
      Quelli che il cane non avrebbero proprio dovuto prenderselo, al contrario, sono quelli che lo usano proprio come peluche da dare in pasto ai figli, o come nano da giardino da sfamare una volta al giorno dimenticandosi poi che esiste (a meno che non abbai, nel qual caso magari si vanno a comprare il collare elettrico perché dà fastidio ai vicini)…e così via.
      Forse Venezia è davvero un caso particolare, perché si gira molto di più a piedi e il rapporto con gli animali è ancora più naturale: pure i gatti a Venezia sembrano felici, mentre leggevo ieri di un asilo in cui le mamme hanno piantato su un casino per far eliminare una colonia felina dopo che è stata trovata – oh, quale orrore! – una cacca di gatto nel cortile.
      Chi lo sa.
      In ogni caso, se hai pensato che io creda che solo pochi eletti possono tenere un cane, hai frainteso le mie idee… perché a me piacerebbe che TUTTI avessero almeno un cane. Perché la vita senza cane, come dicevo nell’altro commento, è monca. Però il cane è un essere vivente di cui abbiamo la responsabilità: se non sappiamo rispettarlo, allora è meglio non averlo.

      • Redazione 😉
        beh… sì… a qualcuno poco addentro, la sensazione che si ha (non in modo specifico da te, in genere dal mondo “che ne capisce di cani”) è che non si possa tenere un cane a meno di non studiarci sopra tantissimo -in pratica e in teoria- (e magari vivere di rendita in modo da non dover lavorare). Insomma, una faccenda alla portata ben di pochi.

        … in verità io ho letto un sacco di libri (quando non avevo il cane: un po’ come i carcerati che guardano i giornalini porno) e grazie a questa lunga inesperienza ho trovato che ci sono cose che dicono tutti (ma proprio tutti) e allora queste cose devono essere vere…

        Poi non avremo il cane perfetto… la sua obbedienza non sarà pronta cieca e assoluta… ma potremmo darci gioia a vicenda… che credo sia l’importante.
        Grazie comunque di avermi risposto/considerato 😉

          • no no, sono una vera sciuramaria: c’avevo anche lo zio (non è il cuggino, ma me lo passate lo stesso?) che aveva un cane-lupo addestratissimo (negli anni ’50 era il nome del pastore tedesco) alto così, ma davvero! Del resto quando è morto avevo 8 anni…

      • quoto in particolare questo “chi ama il proprio cane, o i cani in generale, la cultura cinofila pian piano se la fa. Perché gli interessa saperne di più, perché è proprio l’amore che ti spinge a volerne sapere di più per poter dare il meglio a chi ami”
        E quelli che fanno così hanno la giusta sensibilità, requisito secondo me fondamentale, basterebbe forse questo per imparare a trattare bene un cane.

        • giampi, da educatore ti dico MAGARI. ti chiamano perchè il cane ha/da dei problemi, e sembrano anche consapevoli del fatto che molti sono dovuti alla errata gestione, dal fatto che l’hanno convinto che in casa comanda lui, viziato bambinizzato ecc…gli dai i consigli per rimetterlo al suo posto…ovviamente con metodi gentili, anche perchè (e meno male) guai sfiorare il piccolino anche con un fiore, e loro che fanno? non convinti, chiamano un altro… che però, dirà loro le stesse cose, anche perchè quello il motivo è. ma se non cambi qualcosa non cambia neanche lui,se si è arrivati a quel punto qualcosa non va bene ed è da cambiare, gli educatori non hanno la bacchetta magica d toccar eil cane e farlo diventare bravo, ma forse la gente è convinta sia così. certo se me lo danno a casa un mesetto… glie lo sistemo eh… ma figurati se te lo danno…manco fosse di vetro.è gisuto che resti in famiglia, ma se vuoi che smetta di rompere DEVI cambiare qualcosa o non cambierà nemmeno lui.
          il fatto è che se chiami chi ne sa più di te, e magari hai visto che i suoi cani sono più bravi del tuo (cosa non sempre ovvia quando si palesa un educatore visto quanti ci si improvvisano) ti devi fidare dei consigli che ti da che evidentemente sono le cose che fa lui in casa…e come vedi funzionano…o sennò ti tieni il cane rompiscatole e non ti lamenti. o continui a vedere se con i fiori di back magari smette di abbaiare anche alle mosche… non so…
          no, non è così ovvio, certa gente, rimane nella sua ignoranza vitanaturaldurante… a volte pure contenta e convinta, come era mia nonna, che ha sempre avuto più di un cane in casa,che però li ingrassava come maiali, aveva il terrore che uscissero dal cancellino del recinto (con strada vera a 300 metri eh, mica con canellino sulla strada) perhcè non si fidava a lasciarli, che li portava a letto e si meravigliava se poi ringhiavano quando li sfiorava e non solo perchè li portva a letto ma perchè dava loro tutti gli indizi possibili ed immaginabili per fargli capire che comandavano loro in casa, e allora c’è quello che non fa nulla ma anche quello che comincia a fare il despota… ma non si è mai chiesta se fosse possibile convivere meglio con i cani, pensava che fosse normale così ed è morta convinta così pur avendo sempre avuto cani fino quasi all’ultimo…
          e anche senza andare dalle nonne… quanti anche giovani che sono uguali ci sono? hai voglia…basta frequentare un po’ i parchettari per capirlo fidati. e siccome li frequento da anni e anni ti dico che tutta sta gente diventata colta in materia cinofila uscendo dal cugginismo… non la conosco!anzi… loro sanno tutto, guai contraddirli… di fatti anche se ne avrei da dire a molti anche piccoli consigli poco impegnativi per risolvere alcune cosucce, me ne guardo bene. in fondo poi, è anche giusto, sarebbe essere invadenti.di fatti anche a me da fastidio chi lo fa seppure lo fa con altri che ne hanno bisogno e non con me…se hanno bisogno che chiedano.. .sempre siano disposti ad ascoltarti poi…

          • A volte credo si possa parlare di egoismo, nei casi in cui il proprietario sa cosa bisogna cambiare per migliorare il cane ma non lo attua per … per egoismo. Quante volte ad esempio nel mio piccolo consiglio e mi sento rispondere frasi come “eeeh lo so che non dovrei coccolarlo quando rientro ed è agitato (ed ha ansie da separazione) ma che ci vuoi fare…”. Oppure “ormai lei è così, me la tengo così” -ma non sta benissimo eh? può migliorare! “si ma… ” qualche motivazione strada che secondo me nasconde poca voglia di sbattersi, paura dei cambiamenti, egoismo.
            Anche in questi casi secondo me manca la giusta sensibilità.
            E quelli che cercano altri pareriè perchè non vogliano ascoltare altro che non sia quello che vorrebbero sentirsi dire

          • ma neanche egoismo.come dici tu vorrebbero sentirsi dire quello che vogliono e quindi provano a rivolgersi a qualcunaltro…
            ad es a me è capitato di dire fra le cose che poi ono quelle BASE che si dicono sempre, e che generalmente tutti sbagliano, all’inizio quindi poche e poco invasive per cambiare poco la volta… qualcosina pina piano per riposizionare il cane, che in casa comanda lui… innanzitutto un classico, via la ciotola dopo 10 minuti epresentarla solo all’ora del pasto… (ciotola che invece è sempre piena e a disposizione del cane ovviamente) e riproporla al pasto dopo…non dico di affamare il cane ma di dare sempre la tesa quantità però i due o tre pasti fissi e se non mangia via… che tra l’altro non va nemmeno bene che sbocconcelli sempre, per la salute,e che il cibo lo dobbiamo gestire noi e dev’essere una cosa chiara, insomma se si vuol essere considerati superiori in rango si devono gestire in manciera chiara le risorse fra cui il cibo e poi quando si comincerà a lavorare con bocconcini, se si chiede troppo al cane questo potrebbe pensaree chi me lo fa fare, ho la ciotola piena…poi vengo a sapere che hanno chiesto ad altri, che hanno fatto la mia stessa scuola e diranno loro le stesse cose (spero…) perchè “ma POVERIIIINOOOOO come faccio a lasciarlo senza mangiare, e seglie ne do un po di meno?” vabbè, dai… non hai capito un kaiser.
            questi trattano il cane come un figlio ma il belloè che se fosse un figlio umano sbaglierebbero comunque lostesso. non gli ho chiesto chissacosa per le prime volte, solo di ignorarlo quando cerca di attirare l’attenzione abbaiando, di non lasciarsi montare la gamba, di non dargli a retta quando cerca di dividerli mentre si abbracciano o di onn darlgi attenzioen quadno abbaia per ottenerla,visto anche che il problema maggior eè che abbaia sempre e disturba… insomma ignorare le sue pretese, anche quando LUI decide che è ora di giocare, prende un gioco e glie lo porta e loro ovviamente, ci giocano, non ho detto via i giochi (che ovviamente erano tutti in terra) ma solo, almeno decidete VOI quando giocare e quando smettere smettendo quando ha ancora voglia…non ho detto affamatelo e non gicoateci più, solo gestite voi come e quando…
            che dire… sta gente spero proprio trovino quello che per risoplvere il probolema dell’abbaio esagerato e cointinuo, propone il collare elettrico,così si svegliano. no. non è egoismo questo… è che a certa gente… anche se sono in buonissima fede, fai prima a metterglielo in c..lo che in testa.e allora che si tengano il cane così.mi spiace soloche saranno vittima di chissa quanti altri poco validi probabilmente, mentre cercano di sentirsi dire quello che vogliono o quello con la bacchetta magica che fa guarire il cane solo toccandolo…così loro possono continuare uguale e il cane magicamente diventra bravo da solo… chettidevodire.

          • Si non saprei cosa gira nella testa di chi fa così, sembra che arrivino a credere a quello che gli dicono tutti ma poi boh, si scordano? pigri per cambiare? secondo me alla base c’è sempre la poca vera sensibilità, come fai a voler bene a un cane che abbaia sempre e non vedere che non sta perfettamente bene, sapere che forse (se non sempre) cambiando qualcosa (almeno provaci!!) potrebbe migliorare, smetterla di rompere le b**e anche a quello 3 piani più sotto… per me deriva tutto sempre dalla poca sensibilità, e da lì viene l’egoismo e la poca voglia a cambiare le abitudini, la paura di non ritrovarsi più il proprio cane (perché irriconoscibile perché cambiato in meglio). Anche noi umani per noi stessi in fondo, come dicono alcuni ad esempio Eckart Tolle, magari stiamo male ma non attuiamo cambiamenti perchè ci identifichiamo nel nostro malessere, nel nostro ego, abbiamo paura che cambiando perdiamo pezzi di noi stessi. Il nostro ego ha paura di scomparire

          • non hai capito,quelli del mio caso vorrebbero che il cane cambi, ma hanno talmente paura di maltrattarlo al punto cheper loro mettere la ciotola 10 mintui e se non mangia tutto subito toglierla comunque è affamarlo POVERINOOOOO(che credimi inpochi giorni capisce e spazzola tutto in pochi secondo non minuti e non muore certo di fame…)e allora non ti ascoltano…ma se sai tutto te, allora cosa chiami un esperto.nonè ne egoismo ne mancanza di senisbilità ma gnuccaggine… non saprei come altro definirla…ti dico a quelal gente non lacerei nemmeno un figlio umano eh…

          • E non ti credono se gli dici che un cane può non mangiare per due settimane e comunque non fa quasi una piega se non mangia per qualche giorno? quella allora è voglia materna (=egoismo=poca sensibilità)

  9. allora… una persona comune, che desidera un cane, è molto meglio che non se lo prenda, perché non sa cos’è non lo sa trattare e nel 90% dei casi sarebbe meglio che non lo avesse. Al massimo può prendersene uno al canile, perché nel 90% dei casi persino la sciuramaria è meglio del canile.
    Se poi le distrugge la casa, la vita, e le morde ospiti e bambini, meglio, così impara che di cani non ne capisce niente.
    La presenza di tanti cani per strada, socievoli, simpatici e (forse apparentemente) felici risulta del tutto inspiegabile…
    Ancora più inspiegabile come i cani siano stati per millenni (e più) accanto agli uomini, in un rapporto di amore reciproco testimoniato da letteratura anche molto antica, quando nessuno capiva niente di loro.

    • Cara Sciuramaria, complimenti per il nick :-)… ma tu li vedi davvero, per strada, tutti ‘sti cani socievoli e simpatici e felici?
      Sarò sfigata io, ma qui intorno è tutto un proliferare di cani ringhiosi, litigiosissimi, che cominciano a sbraitare e zompare attaccati alla pettorina se solo vedono un loro simile all’altro capo del viale perché se lo vogliono mangiare a colazione. Cani che fanno fare sci da asfalto ai loro umani, cani con facce scazzatissime parcheggiati fuori dai negozi, che sperano solo che passi un altro cane per cominciare la sceneggiata, cani che se si liberano dal guinzaglio finiscono in mezzo al traffico perché liberi non ci sono stati mai e perché nessuno si è mai sognato di insegnargli uno straccio di richiamo. Per di più, cani prevalentemente obesi perché la loro vita consiste in divano-pisciatina-paaaaapppaaaaaaaaaaaa!-divano.
      Il fatto che il cane sia stato accanto all’uomo per millenni – e ne sia stato ben felice – a mio avviso è giustificato dal fatto che per millenni (e solo fino a una decina di anni fa) il cane faceva il CANE: per l’uomo era un compagno di lavoro, un ausiliario, un partner. Non uno status symbol, un vicefiglio o un vicepeluche per i bambini, quando i figli a due zampe sono presenti.
      “Capirne di cani” per me non significa fare cinofilosofia – anche se mi sta bene anche questa, quando fa capire alla gente che “ausiliario” non significa “schiavo” e che con cane si può instaurare un rapporto di comunicazione e reciproco scambio che non contempli i calci nel sedere – ma sapere che cosa serve davvero al cane per essere felice: cosa che fino alla generazione dei nostri nonni sapevano tutti benissimo. Oggi, ho seri dubbi che lo si sappia ancora.
      P.S.: nonostante io abbia passato tutta la vita in mezzo ai cani, oggi faccio parte delle persone “che è meglio che non se lo prendano”. Perché non ho abbastanza tempo da dedicargli, perché non potrei farlo lavorare, perché potrei prendermi solo un cane da cuscino ma sono convintissima che il cane da cuscino non possa essere un cane felice. E infatti, per il momento, sto senza!
      “Desiderare” un cane non significa automaticamente “dover avere” un cane. Se per soddisfare le nostre voglie dobbiamo rendere la sua vita infelice, incompleta o semplicemente noiosa, è meglio soprassedere… anche quando la vita senza cane ti sembra monca, come succede a me in questo periodo. Ma… meglio monca io, piuttosto che monco lui.

    • il cane millenni fa stava decisamente meglio, libero, libero di lavorare, il guinzaglio non sapeva cosa fosse, etc.
      I tanti cani di strada, per prima cosa sono quelli che ci arrivano per strada e non stanno perennemente in casa o dietro a cancelli, poi ne vedo uno su cinque di questi che sono felici e socievoli, e di questi ce ne possono essere tanti che sono socievoli solo con gli umani e/o a casa poi è tutto un altro discorso.
      Una persona comune che vuole un cane e che non ne ha mai avuto uno secondo me sarebbe meglio che di legge prendesse un attestato, un prepatentino dove impara che cosa è un cane, dove è diverso da noi, i contro, etc.
      Per quanto riguarda razza/non razza, nei canili ce ne sono pochi di razza perchè quelli di razza costano…. scoccia regalarli e al massimo uno che lo vuole lo trovi subito. Quelli che distruggono i mobili secondo me sono di ogni genere, non i meticci.

    • Giampi, sono assolutamente d’accordo: ma temo (anzi, ne sono quasi certa) che quelli “che è meglio che non ce l’abbiano neanche adesso” siano il 90% dei proprietari di cani.

    • Bravo Giampi,è quello che ho detto io,secondo me non tutti se non troverebbero cani di razza non prenderebbero alcun cane, io sono fra quelle persone che è stata indecisa fra razza e non,per il resto Valeria Rossi ha detto tutto giusto…

  10. io ho una visione un po’… non dico controcorrente, ma… un po speculare. Un’altra angolazione.
    Cioè, dal punto di vista “teorico” sono pienamente d’accordo con quanto si dice: io amo i cani “alla follia”, sono un vero appassionato, un vero fissato, li metto al centro della mia vita e cerco di dare il massimo in tutto e per tutto: dal tenerli in modo giusto, dargli una corretta alimentazione, benessere, farli crescere bene e ferli “nascere bene”. Un po’ come capita in tutti i campi… cosi’ gli appassionati in qualsiasi campo, si prendono le apparecchiature piu’ sofisticate, fanno manutenzione con prodotti specifici e non con materiali di ripiego. Per me l’amore per il cane non si limita al nutrirlo correttamente, curarlo, ma individuo il meglio in ogni stadio della sua vita… ancor prima della nascita… non cani nati da accoppiamenti casuali per incuria dei proprietari con gente che si dà da fare per accasare al meglio quello che “capita”, ma impegno nel cercare di far nascere i cani piu’ validi da genitori validi, seguiti, curati e ovviamente regolarmente denunciati. Se fosse cosi’ non esisterebbe effettivamente il randagismo… sarebbe comunque impossibile.
    Nella realtà però le cose non stanno affatto cosi’… e di fatto, al giorno d’oggi, se dovessi prendere un cane, finirei quasi sicuramente a prendermi un bastardino al canile, motivato non solo dal cuore, ma ahimé anche dal cervello…
    Primo perché gli allevatori cosi’ puri di sentimenti… si contano sulle dita di una mano di un monco… e quei pochi che ci sono hanno vita dura devono essere quasi dei santi in un sistema che non li valorizza minimamente… Gli allevatori meno puri di sentimenti invece sono tanti… quasi tutti. Un po’ perché pure loro devono sopravvivere, un po’ perché cosi’ va il mondo…. di fatto non sempre c’è tutto questo “benessere animale” e non sempre tutta questa “qualità”. Per tanti motivi… a volte un po’ in malafede, a volte per ignoranza in buona fede, per convinzioni (per me) sbagliate… perché non basta fare due lastre perché il cane sia sano, perché non basta un eccellente di due genitori perché tutti i cuccioli siano belli e tipici. Io personalmente ho avuto diversi cani di razza e non e l’evoluzione sciuramariesca (dei miei genitori ancor prima di me) mi ha portato dal bastardino, al cane di razza cucciolata del vicino di casa regalato, al cane di razza senza lode e senza infamia trecentomilalire nel 1990, al cane dell’allevatore prestigioso che vinceva tutto unmilionecinquentomilalire sette anni dopo. Devo dire che non ho visto poi tutta questa differenza tra il cane da zero a quello da trecento a quelo da un milione e mezzo… se non in termini di giudizi in expo (ma giusto un filo… tra l’altro distorto dal fatto che in expo guardano anche il nome). E i cani piu’ sani sono stati i meticci… e io seppur giovanissimo e ingenuo non ero l’ultimo arrivato. Il cinofilo “medio” senza esperienza a cui si consiglia “Allevatore” con mille raccomandazioni sulla qualità, finisce nel 99% nelle mani di un cagnaro con affisso a spendere effettivamente 10 volte di piu’ per un cane di pari qualità di quelli di un cagnaro senza affisso. Stesso discorso se va da un “privato”… non sa riconoscere un *vero appassionato* da un cucciolatore da giardinetti… e il prezzo non è una discriminante perché ci sono persone che la sanno raccontare molto bene, dotate di grande facciatosta capacissime di chiedere cifre che un onesto allevatore non avrebbe mai il coraggio di chiedere.
    Io che sono un idelista, cercando il “cane ideale” anche con l’idea di non pagare solo la “qualità” ma anche l’etica di chi alleva, andando a scavare a fondo ritrovo principalmente i seguenti problemi:

    – test genetici inadeguati, che effettivamente costano a chi li fa, ma non danno garanzie… le garanzie sono per chi intasca tutti i soldi spesi per questi test.

    – selezione caratteriale tutta “chiacchiere” con cani che nella maggior parte dei casi non fanno il lavoro per cui dovrebbero essere selezionati… perché il loro lavoro è appunto quello di riprodursi. Non piu’ cacciatori che riproducono la loro bravissima Diana, col Tom dell’amico, ma “affissi” quotatissimi che hanno decine e decine di femmine blasonate e stalloni da cento monte all’anno…. e quando vai a caccia con tutti e i cento cani? E però la fila di cacciatori coglioni che pagano diecivoltetanto il cane “col nome” rispetto al figlio della Diana. Discorso che vale anche per le altre categorie…. so che non vi piace parlare di caccia. Anche un bolognese che è apprezzato perché abbaia poco, non fa la mai la pipi’ in casa e sta sempre vicino al padrone… ma chi sa se è veramene cosi’ anche per tutte quelle fattrici che stanno nel recinto, pisciano sulla griglia e possono fare tutta la cagnara che vogliono che tanto nessuno le sente…

    – femmine parecchio sfruttate… spesso accoppiate molto giovani, ogni calore… parecchie cucciolate. Problema prettamente etico. Fa piacere a tutti diventare nonni… ma saresti contento che tua figlia seppur bellissima facesse avesse sei o sette figli? In dieci anni? Forse molti A… allevatori, non le vedono esattamente come loro figlie, checché ne dicano.

    Soggetti ceduti adulti, comprati adulti, compravendita degli schiavi, femmmine che fanno una sfilza di cucciolate con tanti affissi diversi… alla faccia del cane nello stato di famiglia. Forse la famosa famiglia cristiana di quell’altro là che c’ha tre mogli e venti concubine.

    Pasticci genetici… consanguineità immotivata (o meglio… il motivo è che ho in casa due maschi e uso prevalentemente loro invece di pagare una monta da un concorrente, tanto i cuccioli li vendo allo stesso prezzo). Stalloni che fanno diecimila monte, cosa che è rischiosissima e impoverisce il pool genetico delle nostre razze sempre piu’ sfortunate…

    … poi che altro… vabbeh i problemi specifici di tante razze… che differiscono caso per caso. Cesarei sistematici, femmine che non allattano e mordono i cuccioli, malattie diffuse, la displasia, l’incubo della torsione gastrica nelle razze grandi… la longevità che in quasi tutte le razze è minore che nei meticci. E questo dà molto da pensare.

    Mi fermo qui… e questo non è per screditare i cani di razza (che sulla carta prediligerei)…. è che sono allevati da schifo. E gli animalisti fanatici hanno tantissimi appigli per le loro motivazioni… e non puoi neanche dirgli niente perché prendi uno a caso nel mucchio e hai già pescato giusto.

    I cani dei canili non hanno di solito questi problemi. Spesso ne hanno altri… paure indelebili, problemi di socializzazione, malattie di vario genere, problemi caratteriali da riabilitare… ed anche estetica che al di là della moda e della soggettività… viene quello che viene. Funzionalità penalizzata dal carattere che non si sposa con la giusta morfologia.
    La loro forza è nel numero. Perché sono tantissimi… e quindi va a finire che tra tanti…. quello giusto per te lo trovi. Peccato che lo trovi perché ne scarti altri 300… peccato che la consapevolezza di tante creature abbandonate ingiustamente ti porti anche a prendere quello “non proprio giusto”…. ma anche ragionando col freddo e spietato metro dell’utilizzatore che vuole il “buon cane da guardia”, “il buon cane da caccia” (anche non di razza, i geni a volte si ricombinano regalandoci bellissime sorprese)… è piu’ facile trovare qualcosa di buono tra i mille cani abbandonati, che non tra i cento “Blexter di casa Uboldi” degli allevatorucoli di cui sopra.

    Per cui… ipotizzando un’eventuale situazione realistica. Oggi ho voglia di un altro cane… un cane non troppo grosso.. medio… lo voglio che non abbai troppo, ovviamente a pelo baffone, buono e paziente con i bambini, che possa fare un po’ di sport… agility, frisbee… gestibile con gli altri cani, non agressivo che non faccia paura alla gente. Ok. Bearded collie. Lagotto? mmmh. cos’altro.. ance meticcio. Perché no. vabbeh, poco importa. E sono fortunato che comunque si tratta di razze non di moda…. percorro le due strade. Cerco gli allevatori con la A maiuscola, e se sono abile a scartare i cagnari, i cucciolatori privati e i prestanome, trovo l’allevatore che mi dice che ha una cucciolata in previsione che i cuccioli dovrebbero nascere tra un mese se tutto va bene… non si sa quanti sono se sono maschi o femmine ma conviene dare la caparra perché poi perdi il treno….
    Proviamo a vedere in canile?
    1, 2, 3, 4… 27. Non voglio esagerare. Ventisette cani… adulti se vogliamo, già li’ tangibili, definiti, verificabili, valutabili. Sorvoliamo sul fatto che sono gratis, vaccinati, sterilizzati, staffetta che te li porta anche a casa tua.. che con quello che risparmi sull’acquisto li puoi far addestrare dall’anto in persona :DD… … e che visti i punti precedenti, malgrado le apparenze, potresti ugualmente ritrovarti un cane di razza che si ammala, che rimane piccoletto o cresce troppo o… che non diventa bello come i genitori, o che proprio il tuo abbaia ai motorini, o ce l’ha col cocker dirimpettaio… o che anche per errori tuoi, valutazioni sbagliate non è che puoi contare di tutte quelle garanzie che hai sulla carta col cane di razza.
    Col meticcio salvato al canile hai almeno l’attenuante che … almeno lo hai salvato da un destino crudele.

    Ipotesi b), la strada del cuore: chissenefrega se abbaia, perde il pelo o mi dà da fare. Mi piace il maremmano abruzzese… è bellissimo, lo voglio, è stato il mio cane, prima o poi lo avrò, non posso vivere senza.

    – come prima, scarto i cagnari, quello che fa cucciolare le fattrici ogni sei mesi, quello che le tiene sempre in box e poi copincolla sul suo sito che “è uno spirito libero, il box lo intristisce”… piripim piripero.
    Mi ritrovo con la possibilità di pagare 2000 euro per un cane che sarà bellissimo e sanissimo salvo imprevisti o 1,2,3, 32 (siamo realistici) soggetti non proprio tipici (ma sceglieno il migliore…), spesso sani, spesso recuperabili…. che ti guardano dalle pagine del sito con quegli occhi che aveva il tuo cane… e tu con che coraggio li lasci li’ e vai a cercare il cucciolo selezionato (o almeno si spera). Se c’è una situazione di fiducia totale, conosci benissimo la persona che lo alleva e vuoi veramente premiare il suo operato, le spese che ha fatto, l’etica… allora si’. Ma è un caso veramente raro. Per me piu’ facile imbattersi in allevatori che operano in modo “ancora accettabile”… e allora va a finire che preferirei premiare il cane abbandonato.

    Giuro che ho finito.

    • denisssss!e poi sono lunga io… penso che tu sia l’unco capace di battrermi a logorroicità!
      comunque più o meno è quello che intendevo io salvo che oltre al canile io prenderei il giornaletto degli annunci e cercherei “regalo cuccioli meticci taglia media” ecc… e andrei a vedere se mi sfagiolano…almeno magari la mamma la vedo e vedo com’è ecc… in un ambiente “normale”. ma sulla situazione allevamenti più o meno quello intendevo e sulla situazione cani al canile e traumi… pure.

        • eh… il mio problema è che non ho piu’ tempo e quando mi capita di poter rispondere devo smaltire gli arretrati o dire cose che chissà quando mi ricapiterà piu’ di poter dire…

    • Denis, chettedevo di’: se guardi solo il lato cagnaresco dell’allevamento, c’hairaggione! Ed è probabilmente vero che il lato cagnaresco è più numeroso di quell’altro. Però io mi ostino a pensare che gli Allevatori con la A maiuscola non solo esistano, ma vadano premiati, pubblicizzati, portati in palmo di mano eccetera eccetera.
      Sarei anche dell’idea che a quelli con la “a” minuscola, anche se non fossero proprio cagnarissimi, l’affisso non andrebbe MAI dato. Sono dell’idea che prima di diventare allevatori riconosciuti si dovesse passare un esame ancora più duro e difficile di quello che si passa per diventare giudici.
      Allora sì, che si potrebbe dire alle Sciuremarie: vai in un allevamento ENCI, che vai sul sicuro.
      Oggi come oggi, hai ragione tu: tutte ‘ste garanzie non ci sono e la Sciuramaria finisce più facilmente in bocca all’allevatore che all’Allevatore, anche se riesce a evitare il cagnaro DOC. Però non mi sembra giusto dire “eh, ‘sta cinofilia fa caga'” …e stop. Mi sembra invece che noi cinofili “veri”, appassionati sul serio eccetera eccetera, gli Allevatori dovremmo spammarli a più non posso. Poi io son la prima che mi porto a casa qualsiasi cosa mi faccia simpatia, come ben sai: anche il “purissimo Bisbol”. Però siam sempre lì: come cane da coccole va splendidamente quello del canile, come cane “da qualcosa” (sport o lavoro o impiego sociale) penso ancora che l’Allevamento (sempre maiuscolo) dia MOLTE garanzie in più.
      L’importante è trovare ‘sta cazzarola di maiuscola…

      • eh valeria, spesso la “gente” si rivolge all’allevamento famoso con affisso, perchè gliel’hanno detto che devono andare da quelli che quelli si allevano bene…che non è detto siano dei cangari, ma che magari sono molto peggio comunque del privato che fa una cucciolata mirata ogni 2 o 3 anni valutando tutto prima durante e dopo e facendo tutto a modo… anche solo per il fatto che motli hanno sempr ecucciolate disponibili tutto l’anno, come cavolo faranno a seguirli bene, e chi ha allevato SA che intendo…
        in un mondo dove l’immagine è tutto farsi il nome è tutto. per dire, mi raccontava una ragazza che ha preso un cane di razza X (che non cito non si sa mai) che… si è presentata sul posto per vedere i cani e i genitori. QUALI genitori aggiungo io.come tanti allevamenti grossi, sempre presenti una due tre o più cucciolate di varie età disponibili.magari di pià razze, 3 o 4 come minimo… e non ti dico ovviamente quanti adulti.e già lì… insomma, il rapporto, l’imprinting, che viuta fanno sti cani ecc ecc ma vabbè. chiede il prezzo di un cucciolo…le dicono quanto…lei storce un po’ il naso… salta su il collega “non abbiamo niente da meno?” e che è il discunt del cucciolo adesso? nota che con “da meno” si può intendere anche cani non nati li e portati li perchè avendo il nome loro riescono a smerciarli e guadagnarci qualcosa lostesso per il disturbo… mentre il privato non riusciva a piazzarli…allevamento noto ed onnipresente eh…
        lei che è sgamata è scappata a gambe levate e ha preso il cucciolo da un privato a meno dell a metà con più o meno le stesse linee dietro di quelli che avevano in quell’altro posto, ma almeno seguito come dio comanda.
        io invece preferisco valutare con calma genitori e allevatore, vedere cosa fa con i cani quanti ne ha come li tiene se lo incontro in giro ecc… e comunque ripeto si deve bazzicare l’ambiente per un po’ prima di avere una vaga idea di chi cosa come e poi decidere.se vai così al più vicino o a quello di cui hai visto l’annuncio, non è detto che caschi bene ma anche si eh… però bisogna aver fortuna al giorno d’oggi…

        • è cosi’ anche per me, ma come dicevo, vista la situazione attuale, risulta molto difficile. E’ difficile per chi ama i cani mettersi in lista d’attesa per aspettare un cane da mille e piu’ euro (perfino se non hai nemmeno il minimo timore che quello che compri non sia esattamente quello che vorresti) mentre sei attorniato e bombardato da decine e decine di casi di cani reali in difficoltà che potrebbero fare al caso tuo… e tu saresti in tempo a fare retromarcia perché il cane che vorresti non è ancora nato e l’allevatore bravo ha lista d’attesa e non faticherà a piazzarlo, mentre quegli altri restano ad aspettare in canile.
          Per quanto riguarda l’impiego in sport (ad alti livelli) o impiego sociale, ti do ragionissima: se vuoi garanzie di integrità caratteriale e fisica devi andare da chi alleva e seleziona seriamente (a volte non è sufficiente, ma è il minimo). Putroppo questa cosa riguarda una percentuale infinitesimale di proprietari. Anche per l’impiego sportivo non ad alti livelli…. a volte succede che ti prendi un border malinois con carattere super e tu, imbranato, lo rovini… cosi’ come ti prendi il beagle socializzato che non ha paura di niente e tu la prima settimana lo fai spaventare e gli fai venire paura dei tuoni o lo fai crescere litigioso rendendolo uguale agli altri cani leggermente problematici che ci sono in canile. Se chi alleva bene dovesse contare solo di chi ha effettivamente bisogno del cane per lo sport o per il sociale…. non riuscirebbe ad andare avanti … la maggior parte delle persone cerca un cane “da coccole” o poco piu’.
          Anche da perte di chi alleva e vuole farlo con tutti i crismi, risulta difficile pubblicizzare e consigliare i propri cani alle famiglie normali che cercano il cane da coccole… ti può capitare il caso particolare del bimbo con gravi problemi, il portatore d’handicap senza esperienze, la signora di cento kg che ha bisogno di un cane di un certo tipo…. ma di fronte ai casi “standard” con potenzialità di gestire un cane da coccole, ti senti quasi di “rubare”, sapendo che la stessa cosa che avranno dal tuo cane la potranno avere da un cane abbandonato. Non ho detto da “qualsiasi cane abbandonato”… ma c’è la scelta. Non ti resta che sperare in chi come te vorrebbe allevare, partecipare al futuro della razza, contribuire alla crescita della cinofilia… per poi scoprire che anche tra chi compra è pieno di gentaglia che ti racconta una cosa e ne fa un altra. E’ veramente un mondo difficile… si può spammare a piu’ non posso, ma la vedo grigia. E io sto sempre molto attento a spammare a piu’ non posso perché quando la cantonata la prendi tu… pazienza, ti sviluppi. Ma quando la fai prendere a un altro, poi diventa anche colpa tua. E chi te lo fa fare?

          • Chi me lo fa fare, non lo so… però, con moooolta cautela e premettendo che la mano sul fuoco non la metto per nessuno, io se mi chiedono un consiglio qualche nome lo faccio. Mi è capitato anche di “far prendere la fregatura”, penso che sappia anche tu con chi… però, alla fin fine, penso che, nonostante il tipo si sia comportato da cagnaro, chi ha comprato il cane da lui sia capitato sempre meglio che in mano al cagnaro “vero”.
            D’altro canto, la famiglia che voleva un cane-cane senza esigenze particolari ecc. ho sempre cercato anch’io di dirottarla sul canile, a volte riuscendoci anche (e poi mi son sentita dire: “Ma lei fa l’arte per rimettere, che non vuol vendere i suoi cuccioli?”. Se invece glieli vendi, allora sei quello “che specula sui cani…”: è vero, è un mondo difficile!).
            Alle famiglie con bambini, però, ho preferito dare un cucciolo mio, solo perché ero arcisicura del carattere: ho visto troppe famiglie uscire dal canile col cane più sbagliato del mondo, a volte anche con cani che ad un bambino non avrei dato manco morta. Anche in molti canili, se ci fosse un minimo di competenza in più, le cose andrebbero meglio (e forse tornerebbero indietro meno cani).

          • Se posso intromettermi… Personalmente l’abitudine di prendere un cane di razza per lo sport non mi piace granché. Perché le razze sono state selezionate per pastorizia, caccia, difesa… Pero non esiste una singola razza che sia stata selezionata per agility o obedience!! Si allevano border e malinois per gli sport cinofili, pero’ quello non e’ il loro compito… Penso che per esempio per quanto a un malinois possa piacere l’obedience sarebbe molto piu’ soddisfatto se il giudice di colpo aggredisse suo padrone e lui potesse dimostrargli la sua fedeltà difendendolo. Cioè secondo me se prendi un cane di una certa razza e’ per fargli svolgere il compito per cui sono nati, poi ovviamente puoi fargli fare anche agility o disc dog, ma non prenderlo solo per quello.
            Un cane meticcio secondo me sarebbe migliore per es. In agility (a patto che gli piaccia correre e saltare ovviamente) rispetto a border perché rispetto a lui si diverte al massimo nel semplice fare agility, mentre un border in realtà sogna di guidare le pecore.
            E non capisco nemmeno perche per ottenere dei titoli si debba per forza avere un cane con pedigree, anche MB in Expo, quando nessun cane e’ mai stato selezionato per gli sport cinofili, e poi uno che privatamente fa agility deve avere il MB, un allevatore da cui dipende il futuro della razza puo’ avere l’affisso e non gli chiedono nemmeno un B in Expo coi suoi cani???
            Pero alla fine questo mio discorso nn vale niente perche se vuoi fare uno sport cinofilo alla fine ti serve un cane di razza… Io adesso sto addestrando le mie due meticcie per agility pero’… So che sara’ umiliante perche’ per quanto brave saranno sempre considerate inferiori rispetto a un cane di razza meno bravo… Nn lo dico tanto per i risultati ma perche in teoria dovrebbe essere una sfida per mettere alla prova le tue capacita’ di addestrare il cane, per conoscere e imparare sempre nuovi modi per addestrare al meglio i cani invece il pedigree e’ più’ importante… Allora tanto vale fare solo Expo. Anche riguardo alle prove di lavoro… Sinceramente nn penso che serva granché renderle appannaggio dei cani di razza, perche se includi l’addestramento nn puoi piu’ considerarlo un giudizio delle doti naturali del cane… Per dire io nn che sono un esperta, sn partita con Easy che nn giocava mai a tirare uno straccio, e adesso lo fa volentieri: mi e’ bastato accorgermi che era attirata dall’ inseguire piccole prede quindi cominciare col farle inseguire uno straccio per terra e poi pian piano passare al tira e molla… Quindi figuriamoci se un addestratore esperto nn puo’ “nascondere” dei difetti di carattere con un buon addestramento.
            Comunque molto ben logorroica anch’io eh 🙂

          • @alice
            per quanto mi riguarda, quando dico “se si vuole un cane per fare sport” ovviamente intendo dire “anche sport”… L’idea del cane “esclusivamente per sport” non piace nemmeno a me… ma del resto non prenderei nemmeno un cane “esclusivamente per la guardia”, ma trovo legittimo avere tra le altre cose l’esigenza di un cane che avverta la presenza di estranei o che ti faccia sentire sicuro se sei solo a casa o se esci di notte.
            Tornando allo sport, effettivamente l’esigenza non è quella di avere il cane di razza, ma quella di avere un cane allevato competenza, ben curato, ben socializzato, mai spaventato, da genitori con buon carattere… che al giorno d’oggi è praticamente sinonimo di cane di razza. Non è vero il contrario, ma… se uno ha tali competenze nell’allevare non c’è da aspettarsi che allevi meticci. Al massimo qualche “coraggioso” che in controtendenza, per suoi obiettivi personali, si mette a fare degli “incroci”, cosi’ come hanno fatto Lorenz, Trumler e i creatori delle razze piu’ moderne. Non esistono cani di razza per gli sport piu’ recenti (citi obedience e agility) perchè l’attuale sistema della cinofilia penalizza e condanna l’allevamento al di fuori dei libri genealogici riconosciuti… apparentemente si è arrivati a un punto di arrivo e la creazione di nuove razze non è ben vista… Agli albori della cinofilia, per come girava l’economia, non si pensava certo a fare sport… ma in un passato piu’ vicino a noi, qualche razza nata per una specializzazione sportiva c’è…. a partire dai combattimenti tra cani (chiamiamolo sport), le corse dei levrieri (non i levrieri antichi dei paesi arabi, ma quelli piu’ recenti europei… pensa solo al whippet)… le gare di abbattimento roditori per alcuni terrier.
            Personalmente per quanto riguarda gli sport piu’ moderni tipo agility, anch’io preferirei perfino che si arrivasse a creare una nuova razza (tipo incrociando border e pastori belgi selezionando le caratteristiche piu’ adatte di ciascuna razza… e mettendoci anche dei meticci se sono bravi e vincenti) piuttosto che snaturare o allontanare dallo standard una razza già fissata. Parti con l’incrocio e da li’ parte una storia nuova… non hai piu’ niente a che fare con la pastorizia, il riporto, la difesa…
            E del resto le razze sono nate cosi’… c’era un’esigenza per un lavoro e si cercava un cane che fosse adatto a sopperirvi. Non è mai esistito che ci si creasse un lavoro per sopperire alle esigenze del cane.

          • stavo per scrivere anche io più o meno le cose che ha detto denis, che mi conosce bene e sa come la penso… e che spesso ci troviamo daccordo… cosa difficile in cinofilia dove tutti hanno tanta passione e paradossalmente si scornano e non solo fra ambienti diversi dove il cane è onnipresente in quanto onnipresente al fianco dell’uomo dalla notte dei tempi, ma anche all’interno di gruppi o circuiti in cui dovrebbero avere le stesse idee, vuoi anche solo per concorrenza invidia convenienza ecc..
            tornando al discorso lavoro, che volevo tirare fuori io proprio portando l’esempio del border e mi hai imboccato tu quidi mi ci butto… vedi… io dico sempre… cosa serve fare per ogni allevatore di buoni cani da sheepdog, 2,3 o più cucciolate l’anno, pensi che veramente tutti quei cani potrebbero vivere di pastorizia? al massimo, quelli appassionti di sheepdog si comprano qualche pecora o vanno dove le tengono appositamente per preparare i cani(e come saprai c’è chi ci ha fatto un lavoro di questo…), per testarli provarli prepararli, ma lo fanno per passione, per sport, legittimo, nobile… ma… utile a che? la pastorizia in italia non è fatta per i border, la si faceva in modo differente con altro tipo di cani e conduzione, poi si, ultimiamente qualcuno che ancora di pastorizia ci campa ora ha anche dei border, che riproduce se bravi nel loro lavoro e quasi sempre se ne impippa del pedigree e non lo fa ai cuccioli, facendoli diventare per “la legge” solo dei meticci…ma bravissi sul lavoro. quanti ne conosco che hanno preso border da pastori, rigorosamente senza pedigree… oppure oggi hanno spesso dei meticcetti border qualcosaltro, tipo pseudobelgi o pastoroidi di qualche sorta, che non tiene nemmeno benissimo…ma che però si quelli lavorano sul serio.
            quelli che lo fanno per passione sono anche bravi eh ma come dicevo,centinaia di border da pecore e bravi, possono mai trovare posto per fare davvero i pastori? o la maggiorparte di essi finiranno a fare i cani da compagnia, o da sport (agility disc dog dog dance obedience flyball ecc ecc)
            è un paradosso, comperarsi le pecore per provare i cani e non allevare i cani bravi da pecore perchè servono per procurarsi di che mangiare… eppure non critico chi lo fa e rispetto la sua legittimissima passione.
            ma, converrai anche che, se io voglio fare agility, e fra le varie razze, border belgi e le solite razze che sai anche tu, sono portati e vanno meglio, perchè non prenderli per quello?ti assicuro che il border ma anche il malin per dire, con la voglia di lavorare e compiacere il proprio umano che ha, lo fa volentierissimo,pure troppo ti posso assicurre! e se il cane è pure bravo che male c’è? se il mercato richede cani da agility e non da sheepdog, è giusto che ci siano… sempre partendo dal presupposto che finito il lavoro, te lo devi sentire il tuo cane anche nella vita normale, quello sempre…
            no puoi prendere il border per l’agility se finito l’allenamento lo ammazzaresti tanto lo odi… insomma.
            poi c’è chi non prende il border da agilty per principio, perchè cel’hanno tutti, ma non ha molto senso, è come voler fare una gara di ciclismo su strada, con la mountain bike, se i corridori in bicicletta hanno quel tipo di bicicletta è perchè… è la più adatta allo scopo proprio come il border è più portato per attitudini e fisicità di altri cani.inoltre se consoci bene chi li alleva, e nell’ambiente se frequenti da un po’ sai come muoverti, hai anche un minomo di garanzie su carattere e salute… cosa che con i meticci da canile non puoi avere.

            si, ci sono i meticci vincenti, forti, che battono anche i border e c’è qualcosa che può dare sodisfazione anche a loro nel circuito gare…tipo la nazionale meticci, o le gar dove razza o non razza non fannod ifferenza, tipo nell’aia per dire. ma non lo sai, quando ne prendi uno, se sarà adatto o meno, col border vai quasi sul sicuro… insomma. anceh se qualche border lesso o che non ne vuole sapere capita, perchè c’è semrpe l’eccezione che conferma la regola (o l’istruttore o il padrone che non sanno fare a trattarlo e lo demotivano) ma… non ci vedo nulla di male nel prendere il border da expo.
            tanto, se cerchi linee da sheepdog, se ti informi un minimo, le trovi perchè appunto chi le segue le alleva e le prepare c’è… mentre in genere i border da agility si riproducono con altri cani del circuito e restano nel circuito, un po’ come dire una sottorazza nella razza.
            in fondo non c’è nulla di male se adesso c’è questa richiesta e c’è possibilità di accontentarla…se ci pensi bene vedi le cose dall’alto senza farti prendere da idealismi o prese di posizioni inutili…

          • Per fare sport basta un cane sano con una morfologia non esasperata.
            E’ inutile che la maggioranza cerchi il supercane che non da gestire dentro e fuori dal campo

            Infine … Il border, per me, e’ solo working: cani selezionati solo in morfologia che dopo 10 minuti al sole si cuocciono, che vanno in sovraeccitazione per ogni minima cosa, tempra bassissima non mi piacciono.
            Ricordatevi la fine del rough e dello smooth collie

          • mc, proprio tu che ti sei fatto spedire un cane apposta dall’australia parli?direi, dalle caratteridtiche abbastanza esasperateanche…perchè non hai preso il meticcetto da canile sano e dalla morfologia non esasperata allora?io comunque misono sbagliata non volevo scrivere expo nelle ultime righe ma agilty…però l’esagerazione non va mai bene.cani troppo skizzati nevrili ingestibili non vanno bene no.ma nemmeno cani da show che non sanno più lavorare o stare al mondo…però fossilizzarsi su cose che oggi come oggi sono anacronistiche quando le esigenze sono traslate verso altri settori di “lavoro” non ha molto senso.

          • Quindi, i cani da lavoro servono solamente sui rari ed affollati luoghi di lavoro perché non vanno bene per fare i cani di casa, al massimo vanno bene si ma BISOGNA fargli fare qualche attività alternativa. I cani da expo li stiamo snaturando ed esasperando, in pratica non vanno bene ne in salotto ne se lavorassero, ne in attività sostitutive del lavoro tranne eccezioni (il border collie che però non sta bene lo stesso quanto è agitato). Dei meticci… non ci si può “fidare”, ma perchè? solo perchè non ci girano soldi non hanno mercato e ci si ferma agli incroci iniziali e non si prosegue. I cani di razza lo dico sempre e nessuno riesce a smentirmi, ora lo dico in altre parole: si stanno impoverendo sempre di più.
            Quella dei meticci più forti più sani se non anche più intelligenti? E’ vera secondo me.
            Cosa fare? la mia idea alla base della quale forse prima o poi ne farò un libro ma mi frena il fatto che non so scrivere ne spiegarmi, è molto radicale e per il bene dei cani, cioè che ci potrebbe essere una selezione di larga manica: spariscono gli allevatori, o se vogliono rimangono ma alle condizioni che seguono. Le razze lasciate al loro destino quasi come se li portassero tutte insieme su un isola deserta, o allevatori che si fanno in 4 per mantenerle, affari loro. Classificazione dei cani in base a intelligenza, capacità, combattività, possibilità di recupero, sterilizzazione per alcune di queste categorie (tranne gli ultimi: gli inetti, i cani da borsetta, discorso a parte), “premi” ai più intelligenti: possibilità di seguire senza guinzaglio e di procreare. Vuoi un cucciolo? vai dal cane di quartiere più bravo col tuo bel prepatentino e chiedi se ti regala o vende il cucciolo cresciuto dal maschio e la femmina che non passano la vita a figliare ma a vivere, ed hanno bravi proprietari che facendo incontrare il loro maschio uno e la loro femmina l’altro(di categoria A) per caso, fuori dal calore, hanno visto che si corteggiavano, perchè i cani tra loro, lo fanno, ed un motivo genetico per il quale scelgono bene con chi farlo, secondo me c’è ed è anche evidente avendo osservato.

            Questa in poche parole la mia idea, nel libro metterei mooooolto di più, ma quella esposta in breve è la drastica idea che secondo me salverebbe il cane, che per come lo conosciamo ora ha due strade: o diventare inetto, morfologicamente assurdo, inutile, che non conosce più il linguaggio canino, povero geneticamente, o evolversi tenendo un po il nostro passo con i nostri cambiamenti (nuovi pericoli per via delle le strade, vita in casa, solitudine) , rinforzando corpo, selezionando più che altro per intelligenza e bravura del compagno umano, trasmettendo di riflesso buone caratteristiche e buon comportamento ai cuccioli.
            Nascerebbero cani fantasia sempre più simili tra loro in apparenza, diversi solo cambiando clima, ma sempre più sani, intelligenti, felici, cresciuto con padre e madre.

            Solo che non saper scrivere ne spiegare ed avendo idee così “rivoluzionarie” … beh se mi mandate a quel paese capisco, se non mi capite capisco…

          • Mah… Giampi, tutta la parte iniziale l’hai dedotta tu non so da dove, perché nessuno qui (a meno che non mi sia sfuggito qualche intervento) si è sognato di dire che i cani così “non vanno bene” o che i cani cosà “non vanno bene”. Semmai si è detto che “non va bene” il comportamento di certi umani, che però non c’entra nulla con le razze o non razze. Non è che il meticcio tenuto a fare il nano da giardino sia più felice del molosso nella stessa condizione. Il cane è un animale sociale che VUOLE vivere in una società e VUOLE avere un ruolo in questa società, perchè glielo impone il suo DNA e non certo la selezione umana, fatta bene o fatta male che sia.
            Se non si capiscono e non si rispettano queste sue esigenze, è meglio non avere un cane (di qualsiasi forma, colore o razza).
            Per quanto riguarda la tua idea (che in pratica è quella di tornare indietro di diecimila anni, riportando il cane alla sua forma primitiva), credo che si scontrerebbe con la realtà dei fatti: perché tu “vuoi un cucciolo e lo fai fare al cane ” più bravo del quartiere” (bravo in cosa? Ma vabbe’): E il resto della cucciolata? Te lo porti tutto a casa? Non credo.
            Quindi, nel giro di pochi anni, avremmo milioni di cani randagi, abbandonati, rinselvatichiti (così forse ne vedremmo finalmente uno, visto che al momento tutti ne parlano ma in realtà i cani rinselvatichiti non esistono) ai quali l’uomo darebbe probabilmente la caccia perché farebbero danni, spaventerebbero le vecchiette e ravanerebbero nell’immondizia. Non mi pare, sinceramente, una grande idea.

          • no giampi davvero è meglio che non scrivi,primo perhcè hai buttato giù conmcetti confusi e alla rinfusa, scritti come li scriverebbe un bambino di 6 anni al suo primo tema.poi perchè… non è esattamente così che funziona… e che dovrebbe funzionare se funzionnasse bene.i cani da lavoro è bene che lavorino perchè per quello sono nati e stanno proprio male se non lavorano.ma non per forza devono fare un solo tipo di lavoro basta che siano soddisfatti di quello che fanno e poi possono pure fare anche i cani “da famiglia” visto che ritengo che il cane non debba vivere in box aspettando quella mezzora ogni tanto dove lavoraper uscirne, ma lavorando quella mezzora e peril resto del tempo facendo quelloche dovrebbero fare tutti i cani.e cani da showe, uin po’ snaturati si ma pure lorocome quelli da lavoro dovrebbero fare la stessa vita solo magari non hanno tutto sto bisogno di lavorare.poi di devi spiegar per te cosa sono “gli inetti” che non ho capito…i cani da compagnia? è un lavoro anche quello sai, sapere non far niente, sper stare ovunque con chiunque per seguire ilproprio padrone, al colntrario di quelliche hanno bisongo assoluto di fare fare fare… e a qualcuo serve QUEL tipo di cane.poi, cani bravi IN COSA? le razze servono per selezionare un’attitudine ad un lavoro… quindi se vai dal cane del quartiere bravo, ma BRAVO in cosa? poi… s elasci i cani su un’isola deserta troni ad un cane tipo dingo, non ad una razza selezionata bene…non so se rendo.inoltre i cani non si corteggiano fuori dal calore. possono starsi più o meno simpatici ma quando lei è in calore quasi semrpe accetta tutti i lui (quasi eh) e viceversa lui ci prova con tutte le lei in calore. per questo esiste il randagismo eh…
            no guarda giampi lascia stare che è meglio… hai le idee un tantino confuse sul cane.

          • 🙂 🙂
            Sembra che ho le idee confuse perchè scrivo male, quello si, e perchè non ho pagine e pagine a disposizione. Non eliminerei i cani da lavoro, cavoli, sono gli unici veramente utili come un tempo! E se fanno anche i cani da famiglia tanto meglio per loro, anzi sono tra quelli che stanno meglio!
            Gli inetti? quei cani ombra che a 3 anni sanno solo “dire” due cose: mi sottometto e ti saluto come se fossi la mamma che torna col cibo in bocca. Stop. Quelli che a distanza di un metro dal proprietario si sentono persi. Un cane di due mesi normale già lo supera a linguaggio e comportamento, non è inetto questo? Cosa può insegnare ai cuccioli una mamma di questo tipo?
            Quindi nella mia classificazione sarebbero a parte questi, per questi se vogliamo male a madre natura possono rimanere gli allevamenti, anchè perchè meno selezionati crescerebbero e non starebbero più nel taschino.
            scrivi:
            “poi, cani bravi IN COSA? le razze servono per selezionare un’attitudine ad un lavoro… quindi se vai dal cane del quartiere bravo, ma BRAVO in cosa?”
            Equilibrato che non ha paura dei botti che impara subito, che riesce ad attraversare la strada, che non abbaia troppo, non ha paura di nessuno, lega con ogni tipo di cane tranne gli spaccaballe perchè quelli li scagna insegnandogli qualcosa, eccetera. Cosa mi frega a me che vivo in città se quel cane mi può radunare le pecore, andare aprendere la selvaggina? davvero, cosa mi interessa? specialmente se poi si guarda a quello e all’aspetto e poco più.
            Se lasci ogni tipo di razza in un isola deserta cosa abbiamo dopo un po? cani di razza? no ma cosa interessa alla natura che selezionerà i migliori? i migliori cani per noi di città quali sono? quelli che riportano la selvaggina o quelli che non hanno paura dei botti, non abbaiano, etc?

          • Aggiungo a quanto detto prima: la definizione di cane “inetto” è una forza di razzismo che mi sta proprio sulle scatole!
            I cani da compagnia, che sono stati selezionati dall’uomo PROPRIO per essere piccini, fragilini, uomo-dipendenti e così via, sono l’unica vera e propria salvezza per migliaia di persone sole, malate, anziane che nel cane trovano uno scopo e riescono così a dare un valore alla propria vita (spesso considerata “un inutile peso” dagli stessi familiari UMANI – o sedicenti tali). E secondo te dovremmo eliminarli tutti?
            Mi fai paura.

          • no non sembra che hai le idee confuse ANCHE perchè ce le hai proprio confuse sul serio eh…un pochetto almeno ecco.ma ci rinuncio davvero.del resto come dicevo non si può pretendere di mettere la nostre idee in testa a tutti.magari quando ho voglia e tempo ti spiego come mai alcuni cani hanno paura altri meno… ecc…e che non è SOLO questione di razza ma di vissuto e che la cosa è meno semplice di come la fai…e che a qualcuo va benissimo il cane da borsetta, come a qualcuno serve il cane da pecore e non devono essere probolemi tuoi soloperchè A TE non servono e viceversa per quelloche serve a te e non a loro… ecc…ma per ora ho scritto a basta…sono stanca ci rinuncio…

          • Sui cani inetti veramente ho detoti l contrario, quelli rimarrebbero. Ma non considero nessuna razza inetta, sia chiaro, possono essere intelligentissimi, etc.
            E’ che non posso spiegare tutto quello che ho in mente delle mie classificazioni ,e comunque ho qualche dubbio che se, a fonte della grandissima richiesta di cani piccolini da compagnia, si eliminassero gli allevatori che non vanno bene, e i cani appunto inetti, ho dei dubbi sul fatto che ormai possano continuare quelle razze con i pochi rimasti sani. Saranno 4 fratellini in croce. Quindi discorso a parte per loro, nella mia classificazione, non castratura

          • la paura ad esempio ai botti si trasmette anche o solo dalla madre.
            Se gli allevatori devono pensare al colore dell’occhio, alla lunghezza del pelo ed a altre cavolate, se la fattrice chissà che carattere ha perché se ne sta buona buona in campagna a figliare, praticamente ora come ora stiamo selezionando cani paurosi, col mio metodo invece scomparirebbero

          • La parte iniziale la deduco eccome, magari con calma un altra volta estraggo le frasi che me lo fanno dedurre.
            Per il più bravo del quartiere ho fatto un errore, intendevo il padrone che si è fatto in 4 per fare un raro cane di classe A (eheheh le mie classificazioni), e di certo cotanto amore sbattimento e cotanta rarità non si traduce in cuccioli di canile, anzi, cuccioli ambiti (cambiando mentalità e leggi come dico io), proprietario che ci manca poco che se li tiene tutti lui per quanto ci tiene, chiama i nuovi proprietari 20 volte al giorno per consigliare ed accertarsi, e comunque è a due passi da casa loro (ma anche se fosse in un altro stato, non è obblogatorio prendere cuccioli a paca distanza). Non si tornerebbe indietro di migliaia di anni se non nel senso che l’evoluzione dei cani sarebbe dettata dal bisogno e cioè più naturale, si incrocebbe 8l’evoluzione)= con le esigenze moderne, che non sono quelle di andare a prendere un bastone lanciato

          • giampi è chiamarli INETTI che non va bene…se non hai capito.
            per il resto sono daccordo che se non si può rispettare la sua natura è meglio non averlo, ma non ho mai auspicato dfi lasciar riprodurre i cani da soli, facendo scegliere loro o facendoli così a muzzo, anzi…ho detto che se ogni tanto UNA sciura maria UNA volta nelal vita fa fare una cuccioalta di cane che farannopoii cani inetti da compagnia… non ci vedo nulal di male se rapportato a tuttele porcherie che capitano nel mondo dei cani blaonatidi razza… non che evvai lasciamop che si ripdorucano tutti da xsoli come quanto e quando vogliono…mi sa che hai capito male tu allora…
            comunque se conoscessi meglio i cani almeno sapresti che certe razze sopportano meglio di fare i nani da giardino di altre anche se tutti sono animali sociali…

          • Daniela, quando e’ che la pianterai di parlare del mio cane senza neppure averlo visto?
            *) non l’ho preso per fare “sport”, le motivazioni sono mie personali (vale lo stesso discorso che vale per i tuoi accoppiamenti)
            *) Il rescue “di razza” l’ho avuto (e non per fare sport, anche se ci siamo fermati al II brevetto in agility ed ha lavorato in sheepdog)
            *) il rescue meticcio pure, terzo livello di agility, una convocazione per la nazionale IMCA, rally-o e bagaglio di esercizi per la classe I di obedience.

          • mc hai fatto bene a prenderla e tel’ho già detto ma è un cane non facile, non per tutti… e parecchhio “spinto” e da come parli sembra che non siano cani da prendere, questo intendevo.per me puoi prendere pure un coccodrillo per fare agility… però poi non puoi dire agli altri di non prendere cani malati per il lavoro, tutto qui…anche con leo ho avuto la convocazione per la selezione in nazionale e probabilmente se non avessi il caratteraccio che ho e non andassi in palla quando ci sono le grosse occasioni magari in nazionale ci andavo anche… però, non puoi dire che tutti “i leo” possono andare in nazionale… perchè fra i mille meticci che gareggiano pochi sono forti veramente. i border invece lo sono quasi tutti, differente il fatto che poi, non tutti sono in grado di gestirli in modo vincente, e in cima alla lista mi ci metto io che però la bordersclerotroppospinta mica l’ho cercata, è un rescue cercava casa e mi è capitata per caso…

          • Daniela, me la prendo perché alla fine parliamo dei tuoi cani o dei miei cani e non riusciamo a generalizzare! 🙂
            Non dico che che NESSUNO si debba prendere un cane con certe caratteristiche, ma che ogni proprietario deve avere il cane con cui non vada in conflitto (in senso lato, ossia guardando la qualità di vita della famiglia-branco), e su questo penso che tu da educatore non possa non concordare.

            Se tu mi dici che sull’adriatico non vedi questo tipo di situazioni, ti dico che vivi in un isola felice, perché io ne vedo molte

          • mah sai…basta andare al parco per vedere scene simili…voglio dire…se uno non ne ha un’idea non ne ha un’idea…allora poi.

  11. il mio commento è per valeria: non sono solo scanni ehhhh 🙂
    con questo articolo concordo in pieno. nulla da aggiungere, tranne che:
    ora ho 2 meticci che arrivano dal canile, ma ho avuto anche un alano e un golden.
    in un determinato momento della mia vita ho scelto di allargare la mia famiglia con cagnoli del canile, per vari motivi, uno dei quali è stato “consapevole di non poter prevedere eventuali problemi a volte anche seri, ho la possibilità di affrontarli”. al contrario, se avessi avuto uno stile di vita con paletti (come la maggior parte delle persone)ovvero, se non fossi separata 🙂 se avessi dei bimbi, ecc., avrei scelto in modo accurato la razza migliore (per attitudini e carattere, perciò BISOGNI del cane) in base al modo di vivere.
    la femmina è sterilizzata per prevenzione, e perchè non è un cane da riproduzione.
    il maschio è castrato perchè… perchè povero patato, non poteva continuamente stare chiuso in bagno per il via vai di barboncine in calore, quotidianamente in negozio! 🙂 ma quale evirazione…

  12. Molto bello e giusto,anche se non è esattamente vero che se una persona non trova il cane di razza non prende alcun cane,magari uno è indeciso su quale prendere e non trovando cani di razza ne prende uno al canile(io ad esempio sono stata indecisa..)…detto questo però resta il fatto che non è che se si “eliminano” tutti gli allevatori e quindi i cani di razza eliminiamo il randagismo…proprio non c’entra un FICO SECCO!!!! Bisogna andare al fondo del problema,basta solo un minimo di spirito critico per riuscire a comprenderlo, proprio come ha detto Valeria!!

  13. Scusate… Voleva essere una risposta a lupi sulla sua risposta a chiara, e intendevo anche continuare il commento… Sorry… Col cell. touch-screen sto diventando scema… Da domani prometto di nuovo pc! 🙂
    Cmq dicevo:
    c’e’ chi non se la sente di prendere il cane in canile, pero’ le motivazioni di base sono sempre le stesse… Cioè canile=cani malati, con passato turbolento, maltrattati, problematici… E invece il 90% dei cani in canile sono cani normalissimi, perfetti, solo hanno trovato un padrone che li considerava oggetti da buttare quando stufano, e non perché hanno qualche problema, ma solo perché “mi annoio a stargli dietro e siccome non ho un giardino in cui legarlo lo do al canile”.
    Perciò penso che se si cominciasse a far passare il canile come “luogo in cui si trovano cani meravigliosi che hanno avuto sfortuna col primo proprietario” invece che “posto pieno di cani ‘di scarto’ “, i cuccioli venduti a poco prezzo su internet e in fiere e negozi come “truffa e prodotto dello sfruttamento delle cagne”, i cuccioli venduti a caro prezzo da allevatori bravi (e non quelli che vendono a caro prezzo cani allevati solo per bellezza/lavoro estremizzando il tipo o certe caratteristiche psichiche, o cani malati venduti per varietà rare) come “prodotto della serieta’ e dell’amore per i cani”, e i cuccioli nati da cani accoppiati ad capocchiam come “prodotto dell’ignoranza e anche egoismo perché si vuole che ciccina abbia i cuccioli, ma questi poi vengono uccisi o abbandonati perché nessuno li vuole”, probabilmente i chi vuole un cane senza esigenze per una certa razza andrebbe direttamente in canile.
    Per questo secondo me la famosa pallina non la farei accoppiare…
    Perché poi ogni volta che qualcuno mi chiede “vorrei un cagnolino meticcio, gli fai avere i cuccioli?”, gli risponderò che no, non la faccio accoppiare, ma gli direi di andare invece senza paura in canile, perché li ci sono ottimi cani che hanno solo avuto sfortuna, perlopiù sani, belli e vivaci, che quelli problematici sono rari, che gli adulti si affezionano piu’ dei cuccioli e sono piu’ facili da gestire, ecc.ecc.

  14. Pero’ al di la del diritto morale di far riprodurre il cane… Tu dici che uno possa prendere il cucciolo appunto di pallina perché non si fida a prendere il cane in canile: adesso, non voglio discutere che sia visto o meno che pallina abbia i cuccioli o così via, ma piu’ che altro su questo fatto che faccia paura prendere un cane in canile perché ha un passato incerto; pero’ che non ci si faccia dubbi su quanto incerto e’ il passato del cucciolo venduto in un negozio.
    Cioè intendo che più che discutere sul fatto che sia giusto che pallina abbia i cuccioli bisognerebbe discutere proprio sul fatto che le persone che cercano un cane meticcio abbiano “paura” del canile e che quindi vadano a prendere i cuccioli di pallina.
    Senza voler insegnare nulla a nessuno eh… Non mi permetterei mai di fare la maestrina, e’ che secondo me questo e’ significativo dell’opinione comune sul mondo dei cani: se mi metto nei panni di uno a cui piacciono i cani ma non se ne intende granché… Pensa che i cani non si dividano e differenzino in base alla caratteristiche personali o della razza, ma solo in cani meticci-cani di razza, questo perché quando si parla di cani si paragona solo razza-meticcio, discutendo i vari “pregi e difetti” e quasi mai tra razza e razza o tra due temperamenti (es. pregi e difetti di una cane docile confronto a uno indipendente).
    A questo punto siccome si parla di cani di razza sempre riguardo a film, fiction, pubblicità con immagini di cani sani, belli e vivaci, e di meticci sempre riguardo a canili, cani abbandonati e paurosi, casi di maltrattamento con immagini di animali terrorizzati, sporchi, malaticci…
    Questo finisce per pensare che i cani nei canili, e di conseguenza i meticci, vengano abbandonati per un buon motivo, cioè che sono malati e problematici, perciò opta per il cane di razza…
    E quando trova il cagnaro che glielo da per 1000€in meno che l’allevatore serio, lui non sapendo che c’e’ dietro pensa che si tratti dello stesso “prodotto”, e quindi in piena fiducia arricchisce il cagnaro (che vede come onesto perché economico) dando del ladro al vero Allevatore (perché caro).
    Oppure appunto c’e’

    • no alice, il punto è che spesso i cani finendo al canile si traumatizzano, o nascendo al canile non sono seguiti come dovrebbero per via del fatto che ne hanno tanti, hanno buon cuore e non le competenze, l’ambiente è quello che è, il tempo da dedicare poco e le competenze sul cosa fare ancora meno.o capita che si trovino cucciolate nate allo stato brado da cani randagi/abbandonati che non hanno mai visto l’uomo, o se l’hanno visto è per averne paura, e se arrivi tardi e non riesci ad imprintarli come si deve non li recuperi più del tutto… io vengo a volte chiamata come educatrice per cani di questo tipo. un esempio, cuccioli nati in casa da un volontario, che ha ospitato la cangna incinta,e seguito i cuccioli… ma, volontario di buon cuore non vuol dire per forza competente in campo cinofilo per imprintarli a dovere. ilc ane di fatti aveva mille problemi e paura di tutto…magari mettici cagna diffidente e traumatizzata dalla butta esperienza vissuta che trasmette la cosa ai cuccioli come comportamneto (e non genetica). non è che tutti i cani da canile siano così ma bisogna contemplare anche questi casi non poco frequenti. se gli operatori fossero più competenti magari la situazione sarebbe migliore, si affiderebbe il cane giusto alla persona giusta ma ahime non è così, ovviament enon semrpe eh.
      per dire, da noi chiedono se hai il giardino e non te lo danno se non cel’hai… mentre dovrebbero chiedere, che vita fai quanto stai via per lavoro ecc… che stanno molto meglio certi cani che vivono col padrone un bel po’ di cose ma non hanno il cortile, che non quelli che finiscono a fare i nani da giardino per dire…o ti danno il cucciolo taglia media che diventa un alano ecc… solite cose.almeno si vedessero i genitori un po’ l’idea te la fai ecco.
      poi…non ho detto che non bisogna prendere i cani in canile eh, ma che non è obbligatorio prendere o il cane da 1000 euro dall’allevatore che tra l’altro non è detto sia bravo e riproduca bene, solo perchè chiede 1000 euro quindi per non cascare male comuqnue devi bazzicare un po’ l’ambiente e conoscere chi cosa come e che cani ha…prima di decidere dove prendere il cane…o altrimenti andare in canile. ci sono mille altre sfumature che non bianco o nero come dico sempre.
      I cani da negozio,quelli non li contempo nemmeno. quello è business maltrtattamento ecc… ma ormai la gente un po’ comincia a capire, che cosa c’è dietro visto che in tv se ne parla un tot adesso. quando lo dicevo io prima che ci facessero i servizi a striscia mi gaurdavano come fossi pazza adesso cominciano a capire. ma le fregature sulla pelle dei cani i furboni riescono a dartele comunque. poi c’è chi fa fare i cuccioli a bubi e fufi, magari di razza ma non ci fa il pedigree o magari glie lo fa ma comunque non fa chissaquali controlli prima di fare i cuccioli e anche li conosco casi di gente che ha preso il cane e si è trovato una patata bollente. ma può anche cascar bene, cane non da cruft… ma magari per lui la differenza morfologica non si nota, il carattere è buono, è sano e va benissimo lostesso..e glie lo regalano o cedono a rimborso spese.non so se mi spiego.
      se uno avesse i mezzi (come cultura e cose da controllare) per valutare meticci o meno che siano, cosa ha davanti… magari certe incul… non le prenderebbe più. ma non tutti nascono imparati… però spesso piuttosto che il cane di razza male allevato o peggio ancora da negozio/est… meglio il figlio di pallina nato in casa e cresciuto con amore. questo intendevo.e non è nemmeno giusto voler mettere il giusto o sbagliato a chi decide di far ripodurre il proprio cane, ovviamente se ne ha i mezzi e le competenze lui e la mamma, e se fa tutto a modo… e se al massimo decide di tenerseli, se non riesce a darli via a gente come si deve.voglio dire anche i cani di razza ben allevati ecc… sono fin troppi viste le reali necesità… e il numero esiguo di cani che lavora davvero per quello che è stato selezionato.e per lavora non intendo farci sport, quello è un hobby… dico proprio cani “utili” sul serio.se è lecito per hobby fare millanta cani di razza e “buoni” all’anno che appunto rubano posti ai canili… e per lo più vanno a fare i nani da giardino, è altrettanto lecito che qualche sciuramaria valutato tutto, decida di far riprodurre UNA volta magari nella vita la sua pallina…perchè chi siamo noi per infilarci nella vita e nell’intimità della sciura maria? questo intendevo…perchè sono dell’idea che il problema dei canili non sia esattamente questo.vedi anche quello che dicevo io e che diceva anche valeria sul discorso business e riproduzione nei canili, voce giunta anche a me…
      ovvero, la sciuramaria si astiene perchè le si fa la predica che i canili ecc ecc e poi i canili stessi cucciolano per business? boh…per questo non mi sento di biasimare quella qualche siuramaria che deciderebbe di farlo… e che invece deve pagare per le colpe che non sono sue e quasi sempre sono o per ignoranza e cultura arretrata o per il business di qualcunaltro.fosse anche di quegli allevatori magari famosi con affiso onnipresenti in expo ecc che cucciolano in serie e tra l’altro non sempre impeccabilmente facendo fare un tot di cucciolate spesso una dietro l’altra alle cange e dismettendole (se non peggio) quando sfinite. quanti ce ne sono…saranno questi meglio delle sciure marie secondo te?per dire la mamma della mia border ho scoperto che ha fatto 9 e dico 9 cucciolate molte una dietro l’altra ed era di proprietà di un allevamento abbastanza noto… vedi tu, se il problema può essere SOLO una sciuramaria su 1000 sciure marie che le viene voglia di cucciolare pallina una volta nella sua vita…

      • Lupi, ti do ragione sui cuccioli perché lo so che ci sono certi “allevatori”che allevano solo per soldi e sfruttano i cani, e che in certi canili si fanno nascere cuccioli per guadagnarci ecc. Allora sono d’accordo che in questo caso una cucciolata della cagnetta di casa sia decisamente meglio. Il problema pero e’ la competenza… Perché se pallina fa solo UNA cucciolata, e la sua proprietaria sa come seguire una cucciolata, sa che i cuccioli vanno ceduti quando hanno almeno 2.5/3 mesi, li fa vaccinare e li socializza, e se i genitori sono sicuramente sani e già in partenza si hanno dei proprietari disponibili per i cuccioli nn c’e problema…. Pero quando mai capita così? Nel 90% dei casi la cagna si e’ accoppiata per sbaglio, o perché “voleva i cuccioli”, pero i proprietari non sanno nulla e allora magari non vaccinano i piccoli, o li tengono sempre in cantina perché se no in casa fanno un disastro.
        Allora bisogna fare dei distinguo, cioè uno ha tutte le libertà di fare una cucciolata di meticci, e non e’ giusto appunto fargli la predica se poi canili e allevatori fanno ancora peggio, pero’ se lo fa con la testa e sapendo tutti gli impegni a cui va incontro… Se uno fa fare i cuccioli perché “pallina ha l’istinto materno” o “sarebbe carino avere dei cuccioli” o anche ho sentito un risposta del tipo “boh, così, mi va” allora non va bene, perché poi sono proprio questi cuccioli che vengono abbandonati o uccisi perché nessuno li vuole. E riguardo ai cani di razza… Ecco io credo che non sia giusto che si faccia accoppiare fufi x bobi per poi vendere i cuccioli: certo si tratta di una cucciolata sicuramente migliore rispetto a quella di chi sfrutta le cagne di continuo per vendere futuri campioni, pero chi prende i figli di fufi e bobi perché vuole un cane di razza dovrebbe invece prenderlo da un buon allevatore…perché e’ inutile che questi ultimi si impegnino e diano l’anima per far nascere non un cane con una o due caratteristiche della razza estremizzate e le altre ignorate per vincere in expo/prove di lavoro ma una cucciolata di cani sani e con TUTTE le caratteristiche della loro razza se poi si fanno nascere cuccioli che somigliano solo vagamente alla loro razza (ovviamente nn dico che e’ colpa solo delle cucciolate casalinghe, capisco che per buona parte e’ colpa di chi appunto cerca di far nascere un cane con 1/2 caratteristiche troppo estremizzate per vincere e poi sfrutta le cagne vendendo figli di campioni).
        E riguardo ai cani di canile… Ecco io non penso che in realtà ce ne siano di così tanti traumatizzati… Ti dico 6 mesi fa sono andata a prendere la mia seconda cagnetta e avevo deciso di prenderla al canile. Ho visitato 2 canili, uno sanitario in cui si tengono i cani sottosservazione per un po’ prima di mandarli all’altro, quello gestito da una associazione; entrambi i canili rinuiti avevano circa 70/80 cani: ecco il secondo ne aveva circa 60, e i cani davvero traumatizzati erano circa una decina (3 nati selvatici, degli altri alcuni sequestrati da maltrattamenti, altri invece proprio innervositi dalla vita in gabbia); nell’altro canile ce ne erano solo due di problematici , uno che stava rintanato in un angolo e una vivace e curiosa ma completamente terrorizzata da ogni minima presenza umana (la quale adesso si chiama Easy e mi sta gironzolando attorno, da 2.5 mesi dimentica della sua paura 🙂 ). Io il cane l’ho cercato appositamente problematico, pero’ se avessi voluto un cane comdo ce ne erano a bizzeffe, quindi secondo me i cani in canili sono comunque ottimi cani.
        Pero’ e’ vero come dici tu che la competenza manca agli operatori del canile, allora finche i cani in canile si affidano solo se si ha un giardino, alle nonnine si danno volpinetti iperattivi perché “piccolo e’ piu’ facile” e i cagnoni paciosi solo a uomini forzuti perché “grande e’ pericoloso e imprevedibile”, si fanno nascere cuccioli in canile, si cerca di far leva sulla pietà per affidare i cani finendo con cani davvero problematici in mano a famiglie al loro primo cane, si cerca di dar via i cani facendolo sembrare sempre buoni coi bambini-buoni con cani e gatti-tranquilli-obbedienti-affettuosi anche se in realtà non si sa nemmeno se lo sono davvero, allora e’ certamente meglio prendere i cuccioli di pallina

        Nel primo canile che ho visitato ho lasciato perdere perché era chiaro che la signora era convinta di saper gestire i 60 cani meglio di chiunque altro, perciò ha accampato una scusa per ogni cane…questo e’ troppo vecchio, questo nn va d’accordo con gli altri cani (ho un altra cagna a casa), questo nn coi gatti (ho anche un gatto…); inoltre voleva darmi solo un maschio perché “due femmine litigano”

        • eh ma alice, però l’ho detto che non approvo cucciolate fatte perchè la cagna ne ha bisogno, magari detto dal veterinario… anche perchè magari appunto, non se la sentono, o glie la fanno fare per il bene della cagna ma si liberano dei cuccioli che sono solo una “terapia”…come so che spesso scappano (e quindi non sono volute) quindi non rientrano nel volerlo fare, per un qualsiasi motivo… ma nel volerlo fare di proposito.e qui, per quelle indesiderate… ci vuole cultura… per sistemare il problema.per tneere meglio i cani ed evitare incidenti. per rispettarli di più ed evitare maltrattamenti abbandoni ecc…
          però ho detto anche che approvo solo se uno ha le competenze e i mezzi minimi per fare tutto benino… e come ti ripeto credimi tutte ste sciure marie che se la sentono e ne hanno voglia e lo fanno di proposito, mica le conosco io…nonostante conosca praticamente solo gent ecanemunita da ecpo da pachetto da lavoro/sport, da animalismo ecc ecc.
          ne conosco più che glie ne è scappata una (ma una eh, poi hanno sterilizzato) per pirlaggine… ma fatte di proposito con fufi e pallina meticci quello, ne sento poco e niente. con cani di razza un po’ di più ma come dicevo una minima % di quelli che ha ilc ane di razza lo fa, davvero minima, la maggiorparte sterilizza o nons terilizza ma non riproduce mai. e spesso quella minima % che riproduce è anche gente che magari viene al parchetto si, però frequenta anche expo,ambienti di “lavoro”, e magari lo fa in collaborazione con l’allevatore da cui ha preso il cane …
          ma questo discorso, delle competenze e mezzi necessari, vale anche per i cani di razza e spesso gli allevatori con affisso, grossi, e pure famosi sono i primi a fare peggio di tante sciure marie, come mi confermi anche tu… e come vedi anche sui canili alla fine abbiamo detto le stesse cose. anche a me hanno rifiutato di affidare una cagnolina perchè si è tirata indietro un attimo, vedendo il mio maschio che era 4 volte lei, ma un attimo eh, e lui csondinzolava nel mentre. insomma in 5 minuti avrebbero fatto amicizia e lei sarebbe finita come nel 99% dei casi, a sovverchiare lui… ma “non te la posso dare non vanno daccordo” e allora tieniti i tuoi cani, preso giornalino cercato annuncio regalo meticci e via… a un certo punto che devi fare?

  15. Sono acssolutamente d’accordissimo con te! Nella mia ignoranza anche io anni fa era quasi animalista. Diciamo nel mio piccolo piccolo perchè avevo 15 anni e dalle poche informazioni che avevo credevo che chiunque vendesse animali ci volesse solo guadagnare sopra. Ma con qualche anno di informazione ho capito quello che c’è da capire per avere una visione equilibrata, non credo che per questi animalisti sfegatati ignoranti (nel senso che ignorano) sia difficile trovare qualche informazione in più per capire se in effetti il loro punto di vista è del tutto giusto… Vuol dire che non c’è per nulla interesse nel cambiarlo!

  16. Io sono pro-adozione ma non trovo assolutamente nulla di male a voler comprare un animale di una determinata razza presso un allevatore serio, con le giuste competente e che dia informazioni sulla corretta gestione dell’animale. Secondo me l’unica lotta da fare è contro chi lucra sul malessere degli animali, come spesso fanno i negozianti ed i gestori delle bancarelle alle fiere.

  17. Salve Valeria. Sono una sciuramaria un po’ (poco) evoluta ed ho iniziato ad avere cani mentre risiedevo in Germania alla fine degli anni 80. Senza dilungarmi sulla differenza di cultura cinofila in quel paese, volevo solo dire che fin dal primissimo cane, un bobtail fino al mio ultimo akita americano, non ho mai pensato di cercare se non da Allevatori. Non tanto per l’estetica, quanto per essere certa che il carattere del mio piccolo fosse, almeno in parte prevedibile, in quanto tipico della sua razza. Ho visto troppi cuccioli presi in canile da sciuremarie come me che senza saperlo si son poi ritrovate con adulti grandi il doppio delle loro aspettative e spesso problematici. … Ovviamente i miei amici animalisti non mi salutano piu su fb :-(((

    • Diana, il giorno in cui gli animalisti, invece di togliere il saluto a te, lo toglieranno ai loro colleghi che affidano cani ad capocchiam, forse i cani staranno un po’ meglio.

  18. sottoscrivo!
    però se fosse possibile vorrei capire un po’ meglio a che cosa ti riferisci quando affermi “dietro al randagismo c’è un business miliardario” (sottolineo che non vi è alcun intento polemico, è solo che non riesco ad individuare esattamente il cuore del mangia-mangia).

    • Any, il vero “cuore” del business non è chiarissimo neppure a me: se avessi la capacità di sapere o anche solo di capire “chi” sta dietro ai grandi giri di soldi… be’, i casi sono due: o sarei miliardaria, o sarei sotto terra (più facile la seconda, ahimé).
      Però, giusto per fare qualche esempio clamoroso: quando venne arrestato l’ex presidente dell’ENPA, parecchi anni fa, risultò che si era intestato uno sproposito (ora non chiedermi il numero esatto perché non me lo ricordo, ma erano TANTI) di appartamenti che le dolci vecchiette, morendo, avevano pensato di lasciare “ai poveri animali abbandonati”. Invece li lasciavano – davvero “a loro insaputa” – a questo signore, ovviamente senza che nulla risultasse da atti ufficiali: ci volle un’inchiesta lunga e difficile per riuscire ad incriminarlo.
      Sempre qualche anno fa, un’indagine svolta presso un canile lager dimostrò che il prestanome piazzato nella struttura (che non lasciava entrare NESSUN potenziale adottante in canile, ma spediva via tutti in malo modo…perché prendeva un tot a cane), era legato alla criminalità organizzata. A quei tempi sentii telefonicamente alcuni volontari del Sud, nessuno dei quali mi autorizzò a pubblicare il suo nome e cognome…ma la risposta standard era sempre la stessa: “Signo’, ma qui TUTTO è gestito da queste persone! E sui cani c’è un bel giro di soldi…” (tra l’altro uno di essi mi disse che i cani in canile venivano fatti riprodurre – e i cuccioli venivano venduti – e che gli adulti di grossa taglia venivano spesso “riciclati” nel giro dei combattimenti, mentre il Comune o chi per esso continuava a pagare per il suo mantenimento, perché intanto nessuno andava mai a controllare nulla). In generale, gli appalti per la gestione dei canili vengono SEMPRE vinti da chi chiede meno soldi, senza che nessuno si premuri di sapere come verranno tenuti i cani: a quanto pare, nel Sud, quello dei canili è considerato uno dei millemila business della criminalità organizzata, mentre al Nord il fenomeno è molto meno diffuso (NON crediate che non ci sia la mafia al Nord! Ma dalle nostre parti è specializzata in altri settori, soprattutto in quello edile, e non ho notizie che facciano nascere sospetti per il discorso-canili… il che non significa ovviamente che non ci sia qualche infiltrazione anche qui. Significa solo che io non ne sono al corrente).
      Infine, è indubbio il business legato alle presunte “riabilitazioni” dei cani da combattimento, ora un po’ passate di moda, devo dire…ma anche in questo campo ho sentito cose da far rizzare i capelli. Non riferisco perché non ho visto con i miei occhi, ma diciamo che le testimonianze sono abbastanza numerose da avere almeno il sospetto che qualcosa di vero ci sia.

      • Ehm… Nn per rompere ma… Cos’e la storia sulle riabilitazioni presunte (e il loro business)? Non dovrebbe essere giusto recuperare i cani maltrattati e, quindi, con problemi di comportamento che ne impediscono l’adozione?

        • Certo che è giusto! Ma…andrebbe fatto in un certo modo. Vuoi un esempio che mi è stato fatto? lo riporto senza nomi e località, almeno nessuno può offendersi: noto educatore cinofilo (può essere maschio o femmina, uso il maschile per convenzione) viene incaricato di “recuperare i cani da combattimento”, per una cifra X (cifra elevata, ti assicuro).
          Giornata tipo di lavoro: si presenta e passa in rassegna tutti i cani (parecchi, siamo in una città popolata) stando FUORI dai box.
          Cani nuovi: per quelli che gli abbaiano contro (non importa se perché aggressivi, territoriali, spaventati o che altro) consiglia direttamente la soppressione. A quelli buoni come il pane (fortunatamente la maggior parte) fa mettere la museruola prima di farli uscire al guinzaglio.
          Se gli fanno proprio le feste, OSA levare le museruole e fare cinque minuti di clicker training. Poi di nuovo in gabbia.
          Cani già conosciuti: uscita, clicker, bocconcino, cinque minuti e poi di nuovo in gabbia. Dopodiché passa all’incasso e se ne torna a casa.
          Questo mi è stato raccontato da una volontaria che passa tutto il suo tempo libero in quel canile. Ripeto, è “sentito dire” e non ho visto con i miei occhi, ma conosco la persona e non ho motivo di credere che mi abbia raccontato balle.
          E allora, se è davvero così che si “rieducano” i cani da combattimento… tanto vale far fuori subito quelli aggressivi e affidare direttamente quelli buoni a famiglie senza altri cani (tanto nessun rieducatore è mai riuscito a renderne uno amichevole con i suoi simili), risparmiando soldi che mi sembrano decisamente buttati dalla finestra.
          Se qualcuno conosce esempi diversi da quello che mi è stato descritto (e che purtroppo mi è stato descritto in modo simile, anche se non proprio identico, per canili diversi in città diverse e con persone diverse), sarò lieta di scoprirlo.

          • Non ho parole… Si riesce sempre a far del male ai cani vero???? Vorrei sapere chi ha avuto la brillante idea di pagare profumatamente e non controllare l’operato e i risultati di chi fa questa cosa… Che si aspettavano, c’e’ gente che uccide per soldi figuriamoci se non fanno sopprimere i cani troppo scomodi… E’ orribile, cani uccisi solo per pigrizia e soldi…
            Pero questi famosi cani combattenti sono proprio irrecuperabili quanto a socievolezza con i propri simili o e’ solo che finora si e’ interpellata solo gente, diciamo, portatrice sana di competenza?

          • Dipende: ci sono cani “irrecuperabili” (sempre che si consideri un problema mortale il fatto che litighino con gli altri canI: io per esempio non la vedo così. Se il mio cane è litigioso, evito le occasioni di incontro con gli altri cani, oppure tengo il cane sotto stretto controllo…e tutto finisce lì!) e ci sono cani recuperabilissimi.
            Un “vero” pit bull, selezionato da generazioni per il combattimento (e intendo “selezionato”, non “addestrato”: parlo di cani che il combattimento ce l’hanno proprio nel sangue) non lo “recupera” neanche il padreterno (cioè, magari lui sì: ma un essere umano no). C’è da dire, però, che questi cani non sono MAI dei cani “da rissa”: ovvero, per combattere devono avere di fronte un altro cane che manda gli stessi identici segnali di disponibilità a lottare. Altrimenti gli altri cani li ignorano completamente, o possono giocarci e farci amicizia (per esempio, è facile che vadano d’accordo con i cuccioli o con cani di piccola taglia e molto sottomessi).
            Un cane che invece è stato “costretto” a combattere – e in Italia la stragrande maggioranza dei cani da combattimento non ha nessuna selezione alle spalle, ma solo degli imbecilli che li maltrattano e li sbattono sul ring a calcioni – molto spesso si riesce a ricondizionare. Certo non è un lavoro semplice, né rapido, né un lavoro che si fa in cinque minuti dentro al canile: un cane così devi portartelo a casa, viverci insieme dal mattino alla sera, crearci un rapporto, lavorarci insieme eccetera eccetera: POI comincerai ad avere dei risultati.
            In generale, indipendentemente dalla competenza dell’operatore, io NON credo alle “riabilitazioni da canile” proprio perché manca il rapporto, che sta alla base di qualsiasi lavoro sul/con il cane. Però, magari, qualcosa si potrebbe fare anche in canile: per esempio il recupero di cani traumatizzati dall’uomo, mordaci per autodifesa o paura, che consiste semplicemente nel convincerli che non tutto ciò che ha due zampe è da temere e quindi aggredire. Di sicuro, però, non sono lavori “da cinque minuti”. Chiunque lavori per cinque minuti a cane (così come i sedicenti esperti che dopo cinque minuti di osservazione danno sentenze di vita o di morte), a mio avviso è un mangiasoldi professionista.

    • per dire,nella magnifica Parma si era presa l’appalto per la toeletta e l’igiene dei cani di un canile la moglie o compagna o chessòio di uno degli assessori….ovviamente per prezzi esorbitanti, soldi che venivano tolti ai poveri cani che ne avevano realmente bisogno per finire a gonfiare le tasche dei soliti noti.. anche questo è finito in mezzo ai millemila arresti che hanno fatto recentemente nella nostra ridente cittadina :/

    • come ha detto anche valeria, le voci ci sono. anche io conosco gente che collabora attorno a certe associazioni e mi hanno detto anche a me… non hai idea di che giro che potenza che business, non andare mai contro certa gente o smuovere certe acque che è meglio.anche a me hanno detto di cani da canile cucciolati apposta. qui da mevedo cani da canile dichiarati “accalappiati a 2 mesi di età” e dichiarati di 5 mesi di età… che intanto devono ancora cominciare a cambiare i denti, il che singifica che hanno meno di 4 mesi di sicuro, 3 e mezzo non di più… e già li ti chiedi ma perchè allora dicono 5 mesi?e comunque, troppo socievoli e abituati all’uomo che se fossero stati “accalappiati” a 2 mesi, hai idea di cosa signifihi un cucciolo nato allo stato brado da una mamma schiva verso l’uomo, senza aver avuto contatto con l’uomo ma dovendo temerlo per sopravvivere?io con accalappiati intendo questo, sennò si dice raccolti, non accalappiati anche perchè è stato raccotato loro che appunto erano nati liberi eli hanno “catturati” ecc… cosa palesemente falsa a chi se ne intende un minomo di comportamento canino…e non credo nemmeno che in un mese o due i volontari del sud con tutto quello che hanno da badare, riescano a rieducare così bene il cucciolo… quelli sono nati in mezzo alla gente… non randagi. qualcosa che stride c’è dammi a retta…poi come ci guadagnino non lo voglio nemmeno sapere, anche io come valeria, ci tengo alla mia vita ma tant’è…che purtroppo l’uomo per il dio denaro fa questo ed altro.ettici anche gli allevatori che pure loro per denaro a volte fanno cose assai discutibili… proprio per questo trovo assurdo biasimre la sciuramaria che una volt anella vita ha voglia di riprodurre pallina, e deve astenersi per lasciar business a tutta sta bella gente che i cani non li ama, li sfrutta….

  19. Articolo molto interessante, come sempre! Che tipo di cane scegliere è una decisione molto personale.
    Ognuno, grazie al cielo, è libero di fare tale scelta e di non doverne spiegare i motivi, purchè abbia rispetto per il cane che sceglie di prendere e senso civico. Più che porre la domanda sul perchè vogliamo un cane, bisognerebbe chiederci se abbiamo il tempo per occuparcene, le capacità economiche per curarlo e nutrirlo al meglio e le capacità emotive di comprendere il cane e i suoi bisogni e non di obbligarlo ad adattarsi ai nostri.
    Personalmente credo che i fanatismi, da una parte e dall’altra, siano sempre sbagliati e che sia giusto valutare solo tra due opzioni: prendere un cane in un allevamento serio se si vuole una specifica razza o sceglierlo in canile se la razza non è importante.
    Le opzioni pet shop, cagnari, e sciuremarie non sono contemplate.
    Perchè volere uno status symbol( perchè purtroppo i cani sono diventati anche questo adesso) senza essere disposti a pagare quanto vale davvero?
    Perchè voler pagare un cane che sembra un labrador ( ma che labrador non è) e che un allevatore vende a 1500, al prezzo di 400 euro? Non viene il dubbio che forse tutto questo sconto nasconde una fregatura??
    Molto spesso credo che certa gente cerchi simil cani di razza a prezzo scontato perchè non può permettersi il cane di allevamento e gente cosi, ovviamente, non ha ne interesse per il cane stesso ne la possibilità di garantirgli cibo e cure migliori. So di persone che hanno preso da proprietari che non potevano piu tenerli e anche in canile, cani di simil razza che hanno poi ceduto a terzi barattandoli con altri cani di altra simil razza o direttamente venduti come cani di razza ad altre persone. E ho visto gente che ha comprato dal cagnaro un cucciolo di labrador a 400€ che oltre ad aver avuto problemi di salute gravi sin da subito,all’esterno somiglia ad un labrador ma che in realtà è un diavolo della tazmania morsicatore. Se sento qualcuno che vuole comprare un cane di razza di dubbia provenienza a prezzo scontato fregandosene della salute e del benessere del cane stesso, suggerisco loro di andare al negozio di giocattoli e prenderne uno di peluche. Alimentare il mercato di cani che vengono dall’est senza storia e sicuramente senza salute, dall’aspetto simile ad un cane di razza ma per il resto no,è sicuramente la rovina di tutti gli amanti veri dei cani e ciò che riempie davvero i canili. Non credo che al grido di “liberiamoli tutti, svuotiamo i canili, o “sterilizziamo tutti i cani del mondo”! si possa risolvere il problema del randagismo, dell’abbandono e delle fabbriche di cuccioli.
    E’ necessaria piu consapevolezza e cultura cinofila, bisognerebbe trattare i cani per animali intelligenti e sensibili e non per surrogati di figli, le persone dovrebbero sapere cosa comporti avere un cane in termini di spese economiche e di tempo, e che se si maltratta, si abbandona, o gli si negano le cure di cui ha bisogno la punizione a tale crudeltà è certa e severa( ovvero si va DAVVERO in galera e sipagano DAVVERO multe salate).
    Se si guardasse al cane come ad un amico fedele per la vita e
    non come oggetto personale che all’occorrenza può essere dimenticato da qualche parte, come un animale che ha bisogno di regole e di una routine, di svolgere il compito per cui è stato selezionato in natura e non di diventare uno status symbol per bulli o veline o un pupazzetto isterico da vestire e agghindare per le mamme mancate, forse avremmo piu cani equilibrati e amati invece di “fastidi” da abbandonare alla prima occasione utile.
    Io sono favorevole all’acquisto del cane di razza solo
    presso un’allevamento serio, e sogno per me, da sempre, un Golden retriever.
    Eppure alla morte del mio amato meticcio, dopo 14 anni di vita,sono andata in canile e ho liberato una cagnolona di 3 anni, che non assomiglia affatto ad un golden retriever.
    Alcuni veterinari dicono che assomigli al pastore catalano, cane tra l’altro sconosciuto in italia e ai più.
    Ero consapevole della mia scelta e di cosa comportasse adottare un cane adulto senza passato, e grazie a lezioni settimanali presso un centro cinofilo abbiamo rafforzato il rapporto e risolto problemini di comportamento e gestione.
    Se ad una persona non interessa la razza specifica di un cane ma vuole un compagno fedele allora suggerisco di cercare il proprio 4 zampe in canile e di dare ad un cane sfortunato una seconda possibilità, piuttosto che prenderlo dalla “sciuramaria di turno” che fa accoppiare la propria cagnola con tutti i cani maschi del quartiere perchè poverina, ha l’istinto materno da soddisfare anche lei!
    A chi vuole la razza , ma non ha i soldi e ama gli sconti che hanno i cani dell’est suggerisco di darsi al decoupage, faranno meno danni di sicuro!

    • ma vedi chiara, dal momento che escludi le sciuremarie con fufi x bubi, ricadi nel fanatismo, mettendoti in una categoriae dicendo quello si l’altro no.perchè mai il signor rossi deve per forza prendersi il cane in canile, se non lo vuole di razza o comunque non vuole un potenziale campione mondiale, e non può cercare una sciuramaria conun mix fantasia o unpseudolabrador cresciuto in casa con amore?si lo so i canili sono pieni, ma però… escludendo la sciuramaria dovresti escludere anche l’allevatore che vende a 1000 euro i cani “buoni”…per lo stesso motivo, non so se rendo. perchè non è che tutti quelliche cercano il labrador a 1000 euro ci faranno carriera e magari il meticcino della sciuramaria gli va benissimo ma nonvuole correre ilrischio del cane da canile di cui non sa nulla…cucciolo o adulto che sia.l’altro giorno mi raccontavano di una famiglia con una bastardina dituttounpo che ha chiesto in monta il loro cagnetto taglia media altrettanto dituttounpo… perchè gli piaceva tanto per la loro cagnolina certo ho storto il nasco anche io, non lo farei, non prenderei mai quei cuccioli,ma chi sono ioper dire io ho diritto a riprodurre la mia cagna pagata 1500 euro con un cane che ne vuole 1500 euro perchè ha vinto la mondiale tu non hai il diritto di riprodurre pallina che non ha il pedigre… insomma, ognuno al vede dal SUO punto di vista, ma per colui che vuole un cane da compagnia e non ha esigenzeva da dio anche la figlia di pallina…arrogarsi il diritto di essere gli unici detentori della veritàassoluta e di essere gli unici ad agire nel giusto… non è giusto secondo me.anche i figli di pallina della sciuramaria hanno il loro mercato ed è gisuto che il signor rossi possa scegliere fra il canesuperfigo da 1500 euri ed il figlio di pallina o bubi in canile da recuperare, o fido rescue di razza, a cui è mortoil padrone e cerca nuova casa. chiaro, sempre seguendo e facendo tutto a modo, non è che la sciuramaira possa riprodurre pallina ad ogni calore sennò ci riempie il mondo e pallina si smunge (ma quanti ALLEVATORI però lo fanno invece?). non è che la sciuramaria debba riprodurre pallina percè il vet ha detto che deve per la salute e magari, la sciuramaria non se la sente nemmeno… insomma, solita cosa buon senso ecco…ma mai arrogarsi a detentori della verità assoluta…è pericoloso e non ha senso.

      • Lupi quello che dici è vero e giusto, mi sono spiegata male in quella frase, ovviamente la mia non era una lotta contro riproduzione canina casalinga generalizzata, ci mancherebbe! Il mio era un invito al buonsenso, e come ho scritto non sono per la sterilizzazione coatta di tutti gli animali del mondo per evitare il fenomeno del randagismo e degli abbandoni = canili pieni. Col mio commento sulle sciuremarie di turno che fanno accoppiare la propria cagnetta perchè pensano che altrimenti la piccola soffra se non partorisce almeno una volta, intendevo dire che spesso certe persone fanno accoppiare il proprio cane con altri cani a random di cui non sanno nulla dal punto di vista sanitario( quindi non parlo di cani della stessa razza con pedigree e esenti da malattie genetiche che avranno cuccioli sani e che facilmente adottabili) senza sapere non essendo ne informati su cosa una gravidanza canina implichi( eventuali problemi genetici etc) ne avendo la certezza che poi i cuccioli troveranno casa, dando per scontato che se non li vuole nessuno c’è sempre il canile. Se la cagna di tizia X fa 6-8 cuccioli di mix fantasia e nessuno li vuole, che si fa?? Il mio primo cane, cucciolo figlio di di volpino e barboncina ma simile ad un lagotto, mi venne regalato perchè se nessuno si prendeva i 4 cagnolini sarebbero stati soppressi, e credimi la prospetiva che cuccioli di cane o anche gatto vengano affogati o sbattuti con forza a terra per farli morire non è proprio bella e mi vengono i brividi solo a pensarci. Siccome i canili sono pieni di cagne incinte che vengono abbandonate perchè incinte, o che hanno appena partorito ( e parlo per ciò che ho visto al canile di Roma) sarebbe auspicabile che le sciuremarie di turno, intese come una tizia e caia chiunque, prima di far accoppiare i propri cani, anzichè pensare a quanto sono carini i cuccioli, pensassero a dare loro una casa, o a evitare che la propria cana quelle due volte l’anno che va in calore non venga assalita da tutti i maschi del parchetto. Il buon senso prima di tutto.

        • ma chiara, le cagne che vengono abbandonate incinte o che hanno appena partorito per me nella maggioranza dei casi… non erano gravidanze VOLUTE ma capitate per incuria o ignoranza…per questo, la cultura e il rispetto per gli animali, dovrebbero essere più diffusi e per questo non a caso parli di roma e più si va giù in italia peggio è e viceversa. non per essere razzisti ma per fatti comprovati.tanto che ti dico qui da noi i cuccioli diciamo da canile scarseggiano mentre ne fanno venire su camionate dal sud… un motivo ci sarà? conosco un casino di gente qui dalle mie parti che ha un cucciolo preso da giù. Io sono la prima a dire che la cagna non deve partorire per forza, sono la prima a dire che la cagna non deve partorire ogni 6 mesi ecc… che è un impegno che ci vuole spazio tempo e competenze nostre e della futura mamma, ma come ti ripeto, io che frequento praticamente solo ambienti cinofili, di tutti i tipi… non conosco tutte ste sciuremarie che cucciolano con la meticcia e anzi, fanno fatica pure a cucciolare il cane “buono” col pedigree perchè non vogliono l’impegno e la responsabilità, da me almeno. che la cultura è un po’ più avanzata…io una persona che fa rimanere incinta per sbaglio al canga, poi butta nel pattume, nel fiume eccl i cuccioli per disfarsene non la considero neanche persona ma peggio degli animali che maltratta, ma achime, se la cultura lo contempla, non c’è da meravigliarsene. vale però sempre il detto, se non rispetti gli animali…

  20. io capisco che inalcune zone di italiacome da noi si fa coni gatti delle colonie feline, che i cani randagi debbano essere sterilizzati, perchè sennò ogni 6 mesi ne sfornano aumentando esponenzialmente, ma…in città come la mia, dove cani randagi non ce ne sono, dove solo di rado, capita QUALCHE incidente per sbadataggine dei proprietari, che alla seconda difficilmente però si fanno fregare di nuovo (o stirilizzano o rinchiudono insommma) nonstante i recidivi gnucchi ci siano anche qui per carità…e che comunque recidivi o meno praticamente tutti si occupano di crescere meglio che riescono e accasare i piccoli, beh, tutte ste cucciolate indesiderate non ci sono.capita la sciuramaira che abbia voglia di vedere l’effetto che fa, con la propria fufi da accoppiare con buby, razza pseudorazza belli o bruttarelli che siano, ma è raro,davvero molto raro al copntrario di quel che si dice. figuriamoci, da allevatore di cani di razza, mi rendo conto che è raro anche trovare chi ti porta avanti il cane dalla buona genealogia e dalla buona salute,perchè la gente non ha voglia di prendesi l’impegno, la fatica, la responsabilità di accudiree accasare e mantenere i cuccioli…e spesso hanno paura di affezzionarsi troppo e non volerli dare via… per cui non è coattando la sterilizzazione alle normali famiglie che si risolve il randagismo…
    anzi…qui da noi molti sterilizzano per comodità, e comunque anche non fosse, quasi nessuno cucciola. di tutti gli ambienti cinofili che frequento, al parchetto dove trovi il meticcio e il razza sono si e no un 1% che cucciolano del quale 1%, il 99% sono di razza…e comunque di gente che fa anche carriera espositiva o sportiva.si beh, c’è ancora qualche contadino in giro “la natura faccia il suo corso” ma non poi così tanti.
    poi ci sono i cinosportivi che NON TUTTI, ma alcuni allevano fissi, pochi altri… decidono di riprodurre una volta e tenersi un figlio magari, ma in genere sono cani “buoni” e li accasano bene a chi cerca proprio quel cane li…non certo a chi sennò andrebbe in canile dato che vanno spesso a chi bazzica nello stesso ambiente cinosportivo e “gli vuole” proprio quel cane li.poi nei club di razza, e settore expo beh, li si cucciola di più ovvio, c’è il club di razza,che serve proprio a tutelare e portare avanti la razza e stando attenti a coloro che lavorano “insomma”, la cosa è concepibile…e chi ne fa parte chiaramente cucciola…anche se solo una parte pure li,e in genere in maniera accettabile o anche meglio.insomma…lasciando starele sciuremaire che cucciolano anche controvoglia, per colpa di sti strani veterinari che ancoranel 2011 vanno dicendo almeno una volta si deve accoppiare per motivi di salute, io no la vedo così tragica per i cani di proprietà…non nelle mie zone almeno.poi ahime dove la cultura è ancora più indietro… la cosa è diversa. per questo concordo che la cultura, sia la base di tutto e quella andrebbe portata avanti… non campagne terroristiche o che obbligano chichessia IN CASA SUA a fareo non fare quello che dice qualcunaltro senza avergli spiegato il senso… magari.per questo sono ben certa che dietro ci sia in alcuni casi qualcuno che frutta il buon cuore e l’ingoranza di alcune persone per portare avanti un qualche suo business…di qualsiasi tipo di business si voglia parlare.e confermo che avere 5 o 6 cani, riprodurli ogni tanto (tipo una cucciolata l’anno) non fa diventare ricchi ma anzi…si e no che ci si vada in pari,che se anche ti avanza qualcosa della vendita, poi mantienili curali e addestrali eportali alel prove tutto l’anno…e soprattutto, stai dietro ad un orda di barbari pelosi a 4 zampe,che ti demoliscono casa e giardino ma è giusto, dato che devono farsi esperienza nel mondo…e tu ammattisci e non dormi… cercando di crescierli sani ed equilibrati, il tutto dopo aver speso 2 anni spulciando pedigree per trovare il maschio giuto che magari sta a 2000 km…,per poi sentirti dire che il tuo tempo e la tua fatica non valgono, perchè speculi sulle vite… che un compagno non si paga e così via… allora poi…solite vecchie discussioni ma come dice valeria… sempre attuali!

    • No, Elena, ero soltanto a pranzo! 🙂 Sorry, ma non ce la faccio a sta’ al pc 24h/24… poi oggi è pure il mio compleanno e il marito-chef s’è allargato con un pranzetto eccezzzzzzziunale, che mi ha impegnata per un po’ !

  21. yummi yummi! finalmente qualcuno mi supporta nella mia lotta da animalista amante dei cani di razza (insomma, un essere spregevole per entrambe la fazioni). Un appello agli Animalisti cagnari…limitatevi ad aiutare gl animali, è questo il vostro unico scopo ed è questo ciò che vi rende felice, potete consigliare la sterilizzazione spiegandone i vostri motivi (alcuni glieli spiegherà il veterinario se è serio) ma non imporla; un appello agli allevatori (che non capisco perché allevino cani e non tori ma comunque il mondo è bello perché strano)dedicatevi solo al miglioramento della linea di sangue delle razze, rendendoli si belli ma anche stabili caratterialmente ( soprattutto nel caso dei miei amati molossi ) non vendete cani a chiunque ma imparate a fare pre e post affidi come i volontari e dimenticatevi della parola Tanax! ogni cane, anche se sfortunato ha una persona che può trovare in lui l amore della sua vita (ma anche della sua pancia e del suo cervellino). un appello agli educatori,addestratori, comportamentalisti etc etc (salute! grazie.) scendete dal piedistallo dorato e gioite delle vostre vittorie sul campo, il vostro scendere in campo non è come quello del nostro molto onorevole presidente ma ha una valenza strettamente letterale, quindi stivaloni e lavurar! (per chi, come Valeria,che questo grado l ha gia passato da tempo …(vista la sua veneranda età che proprio oggi ainoi raggiunge cifre astronomiche)…il discorso non Vale (appunto).un appello ai veterinari, aiutate chi aiuta! un appello a me…la prossima volta ce la fai a star zitto?

  22. Eh si…..difficile aggiungere altro, e lo dice una che è passata da quella fase di “animalismo” perverso, che non aiuta nessuno, meno che mai gli animali. Questo articolo mi trova d’accordo al 100%, sottolineo solo, come d’altronde fa spesso anche Lei Signora Rossi, che l’unica cosa che può aiutare realmente la situazione drammatica di molti cani, è la diffusione di una VERA cultura cinofila. Animalisti di tutto il mondo informatevi e cominciamo a fare battaglie serie per avere per esempio all’interno dei canili persone competenti, veterinari comportamentalisti, educatori cinofili (seri), possibilità di affidare cani nelle migliori condizioni possibili in modo da prevenire abbandoni ecc. ecc. e controlli altrettanto seri sull’anagrafe canina, questo proprio lo sottoscrivo col sangue.

  23. Ormai sti animalisti fanatici non li reggo più. Invocane torture emorte a chi tortura ed uccide animali, senza rendersi conto di essere esattamente come coloro che vorrebbero morti, Sperano nell’estinzione dell’umanità, ma non cominciano da se’ stessi. Rispettano Tutti gli animali, tranne i loro che costringono ad essere vegani. sono ignoranti, stupidi e violenti come i pacifinti, a volte sono la stessa cosa, non hanno rispetto di niente e di nessuno, in realtà. Mi hanno francamente stufata. Potrebbero vedere una persona morir di fame, ma spendono ogni loro avere per mandarlo all’imbroglione di turno che chiede aiuto per un cane moribondo, ma dal quale devono spremere anche l’ultima goccia di sangue per farsi mandare soldi. Di una persona che fa così , CHE CONOSCO PERSONALMENTE, ho cercato di avvertire almeno tre di loro, miei contatti ia quali tenevo. risposta? Se abbiamo 9000 contatti in comune non può essere vero! Alcuni animalisti non sono ignoranti, ma veri mentecatti! ho fatto richiesta 3 volte di cagnetti brutti come il debito, malati ed a fine vita, non mi sono stati affidati perchè abito al sud e perchè allevo, quindi meglio un canile schifoso che una casa calda d’inverno( stufa accesa tre mesi all’annovecchietti dormono in camera con noi, azzeccati alla stufa), mangime superpremium, accesso a tutte le stanze! Meno male che il mio compagno ha trovato una cagnetta nell’immondizia. cucciola e bellissima e pure sana ( che culo!). Chissà com’è che a casa di una meridionale allevatrice non le è ancora successo niente di orrendo!
    Io mi chiedo se tutti diventassimo vegan,Tutti e 6, 7 miliardi di esseri umani. Che fine farebbero gli animali del pianeta, ma me lo immagino: la fine di tutti i competitori alimentari. Morti ammazzati. Così mangio il pollo, con buona pace di tutti e due, ma se mi capita di salvare un pollo dal macello lo faccio e questo va per quello, così come ho fatto per il cavallo, due maiali, pecore e capre ed anatre e furetti e conigli e….ovviamente senza nessun rispetto, solo per vedere come morivano di vecchiaia( lo sapete che un coniglio può raggiungere i 10 anni? e la gallina 12 e più?)

    • ma guarda laura conosco chi conosce da vicino e collabora con associazioni di animalisti e mi dice di stare attenta, che non ho idea di che potenza possano avere…e che business ci sono dietro. NON TUTTI chiaramente, ma questo strano e continuo traffico di cani dal sud (io sto al nord ne portano VAGONATE dal sud anche perchè da noi tutto sto randagismo non c’è perchè la cultura in generale quindi anche cinbofila è a livelli un po’ più avanzati), tutti cuccioli,tutti della stessa età (dichiarata errata in genere più di quella reale…)… ventila anche sospetti che qualcuno di questi “animalisti” cuccioli apposta con i cani ospiti del canile per avere di che trafficare. sono voci eh, sarebbero da verificare ma come si suol dire… non si muove foglia se non tira vento.come dice valeria c’è chi indottrina e sfrutta gente dal buon cuore, per arricchirsi sulla pelle dei soliti poveri animali…e di “gente normale”.comunque lo so che le galline arrivano anche a 12 e più anni, le ho avute da compagnia,sono vegetariana da quasi 23 anni perchè a me disturba mangiar cadaveri ma allo stesso tempo rispetto chi mangia carne e non mi metto a far la paternale a nessuno…anzi spesso sono io quella schernita in vari modi per la mia scelta.come giustamente ha detto valeria il mondo è vario e ci si deve rispettare…nelle diverse esigenze idee e modi di vivere.a me piace provare ad immedesimarmi nella vita altrui e cercare di comprendere le ragioni di tutti, piuttosto che criticare tutto ciò che diverge da quel che faccio io o in cui credo io…ma di certo…il fanatismo non porta mai a niente e spesso dietro c’è chi ne trae profitto…

      • Ben detto tutte e due, ma state attente che queste associazioni animaliste di cui parlate sembrano essere sul piede di guerra contro tutti i blogger che provano a scrivere cose simili. Ne hanno giá denunciato uno per aver osato insinuare che il processo contro Green Hill non fosse come ritratto in tivví. Ovviamente loro con i milioni di euro di attivo possono permettersi fior di avvocati, mentre il povero blogger…

  24. apprezzo sempre i tuoi articoli sul tema, sono animalista convinta e ho un pastore tedesco con il pedegree: mi tocca litigare spesso con alcuni miei “colleghi” per questo motivo, ma la mia è stata una scelta ben ponderata e nessuno che mi conosca un minimo può accusarmi di aver voluto un cane di razza come status symbol.
    io anche in passato aborrivo l’idea di allevamento e pedegree, fortunatamente ho incontrato qualcuno che ha avuto voglia di perdere del tempo con me senza trattarmi come una fanatica talebana, per il solo fatto di essere vegana.
    non vorrei essere fraintesa: io anche mi sono dovuta scontrare in più occasioni con sedicenti animalisti “di coccio”, con i quali il dialogo sembrava servire a ben poco; ma non sono una gran dialogatrice e lo stesso problema ce l’ho con la maggior parte degli esseri umani. tuttavia, sebbene il fanatismo si annidi ovunque, un animalista è comunque una persona che ha messo in dubbio verità che gli erano state date per buone e in molti casi il problema è proprio di ignoranza spicciola per cui il dialogo può essere costruttivo. ho linkato i tuoi articoli a dei miei amici in più occasioni e credo di averne converiti un paio 🙂

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