Le quasimamme, si sa, sono apprensive per definizione. Lo sono stata anch’io e credo che lo siamo state tutte.
Le quasimamme cane-munite, anche se innamoratissime del proprio amico a quattro zampe e anche se fiduciose al trecento per cento nel suo equilibrio caratteriale, immancabilmente cominciano a porsi qualche dubbio con l’avvicinarsi del lieto evento e guardano il cane con occhio lievemente critico (“Sarà mica geloso? Diventerà mica aggressivo? Devo per caso preoccuparmi? Devo fare qualcosa?”), anche se lui è il tipo più pacioso e solare dell’universo.
Figuriamoci cosa accade quando il cane NON è il tipo più solare e pacioso dell’universo, ma un soggetto con qualche piccolo o grande problema caratteriale, che magari – anche in una singola occasione – ha dato segni di aggressività verso le persone. In questi casi le quasimamme non solo si preoccupano, ma possono arrivare all’ansia vera e propria (che non fa bene a loro, non fa bene al bambino e non fa bene neppure al cane, che immancabilmente la percepisce); e in qualche sciagurato caso, non sopportando più la tensione, arrivano addirittura a liberarsi del cane. Gli animali approdati al canile “perché stava per nascere un bambino”, o perché “era nato un bambino” sono molto più frequenti di quanto non si possa pensare.
Ma è fondata, tutta questa preoccupazione?
In (piccolissima) parte sì, perché non viviamo a Disneyland né a Puffolandia: non tutti i cani accettano con gioia l’arrivo del pupo, molti sono gelosi, alcuni – anche se si tratta di casi rarissimi – possono manifestare segni di aggressività.
Non ho mai sentito (se non nelle leggende metropolitane, ahimé diffuse quanto le ansie pre-parto) di cani che si siano avventati sulle culle con piglio assassino… ma qualche ringhiotto sì, l’ho sentito.
Anche da uno dei miei cani, quando è nato mio figlio.
Il fatto è che “un ringhiotto” non significa “AAAHHHHH!!! Il cane vuole mangiarsi vivo il bambino!”.
Può significare che il cane è perplesso, geloso, intenzionato a difendere il suo territorio dall’avvento di un intruso o semplicemente preoccupato di perdere la sua posizione gerarchica.
Un ringhio può significare semplicemente: “Cos’è ‘sta novità? Non mi piace, non mi convince”.
Di solito equivale, né più né meno, al capriccio (o alla vera e propria scenata) che può fare un fratello maggiore quando si accorge che il nuovo arrivato gli sottrae parte delle attenzioni dei genitori: succede quasi immancabilmente, ma non ho mai sentito di nessun bambino che venisse mollato al bambinile per paura che diventasse aggressivo verso il fratellino o la sorellina.
“Ma col bambino si PARLA! – mi direte – Gli si spiega cosa significa l’arrivo del fratellino, gli si insegna ad accettarlo e poi ad amarlo”:
Be’, ma anche col cane si parla.
E’ a lui che manca la parola, mica a noi!
Certo, lui non capisce perfettamente l’italiano (anche se a volte capisce molto più di quanto non pensiamo): ma neanche un bambino di uno o due anni lo capisce. Eppure, tra parole e gesti, riusciamo a spiegarci in modo efficace col bambino piccolo e a fargli accettare il nuovo arrivo senza grossi traumi.
Bene: sappiate che con il cane è molto più facile, anche perchè l’unico vero dramma vissuto dal bambino all’arrivo di un nuovo membro della famiglia (e cioè: “Mamma e papà adesso mi vorranno meno bene?”) NON viene assolutamente vissuto in questo modo dal cane.
L’unica, vera preoccupazione del cane è questa: “Il nuovo arrivato prenderà il mio posto nella scala gerarchica familiare?”… ma è una preoccupazione che passa subito, perché il cane si rende rapidamente conto che il nuovo arrivato in realtà è un cosino senza alcuna abilità particolare, incapace di gestirsi e di gestire qualsiasi risorsa, impossibilitato a muoversi da solo e così via.
Soltanto NOI possiamo compiere errori clamorosi che facciano scattare la preoccupazione numero due (“mi sta rubando attenzioni da parte degli umani”), che è poi quella che si tramuta in gelosia: ma se gli errori non li commettiamo, non succede assolutamente nulla di preoccupante.
Le regolette per prevenire, in realtà, sono poche e sempre uguali, sia che si tratti di un cane tranquillo ed equilibratissimo, sia che si tratti di un soggetto con qualche problema caratteriale:
a) abituare gradualmente il cane all’idea che “arriverà” un neonato. Intanto fategli vedere, capire, annusare il pancione: fategli prendere confidenza con il vostro stato che per lui è realmente MOLTO “interessante”. Alcuni cani sembrano in grado di capire cosa significa “essere incinte” e di afferrare al volo l’idea che il bambino che entrerà nella vostra casa sia il vostro cucciolo.
Altri cani non sembrano (almeno apparentemente) afferrare il legame tra le due cose: ma siccome male comunque non fa, fate tutto il possibile per fargli capire quello che sta per succedere;
b) FONDAMENTALE: cominciate a “mimare” in anticipo (anche di un paio di settimane) tutto, ma proprio TUTTO quello che accadrà all’arrivo del cucciolo umano. Comportatevi come se ci fosse già, insomma (intanto un po’ di allenamento non fa male neppure a voi: ed è pure divertente): mimate le pappe, le passeggiate (con tanto di carrozzina), i bagnetti, la deposizione del pupo nella culla (spiegando al cane, se è cagnone, che NON ci si può appoggiare con le maxi zampe sul bordo, perché la culla capotta) e così via.
Può essere di grande aiuto la presenza di un bambolotto (uno di quelli realistici, che “piangono” anche, così il cane si abituerà all’idea che dalla culla possano provenire strani rumori) che accudiremo proprio come se si trattasse di un bambino vero.
Coinvolgeremo il cane in ogni attività, spiegandogli nel frattempo che il bambolotto non si tocca, non si mangia, non va preso a zampate e così via… ma che, anzi, va protetto e difeso.
Comportandoci col bambolotto esattamente come faremmo con il bambino cominceremo ad abituare il cane ai cambiamenti, anzi ai veri e propri sconvolgimenti che si preparano nella nostra vita: ma avremo modo di farlo dedicando al cane tutta la nostra attenzione, in modo da poter cogliere ogni minimo segno di disagio e di correre subito ai ripari senza rischiare l’incolumità del bimbo “vero”… anche perché, finché si tratta di un bambolotto, possiamo mollarlo lì quando ci pare e piace ed occuparci dei bisogni del cane.
Quando arriverà il bambino le cose non andranno più così, neanche se ci mettessimo tutto l’amore e tutta la buona volontà possibile: ogni pianto, ogni rigurgito, ogni cambio di pannolone ci fagociteranno completamente (come è normale che sia), il cane passerà in secondo piano. ed eventuali segni di disagio passeranno inosservati.
Quindi, credetemi, l’uso del bambolotto è davvero utilissimo.
Ovviamente si potrebbe anche fare a meno dell’oggetto-bambola in se stesso, perché intanto il bambino vero avrà odore-sapore-calore-suoni diversi da quello finto: non è che il bambolotto possa “ingannare” il cane. Quello che conta è abituarlo ai nuovi ritmi e al fatto che gli umani siano molto più occupati di prima, in attività diverse dalle solite.
Però, col bambolotto, siamo NOI a diventare più credibili di quanto non saremmo mimando semplicemente i gesti “a vuoto”;
c) condizionare il cane a questa associazione di idee: bambino=cose bellissime.
E’ proprio un bieco condizionamento classico, pavloviano. Appare il bambino nella stanza? Succede qualcosa di piacevole.
Arriva un bocconcino, mi lanciano la palla, mi fanno le coccole, si ride e si gioca tutti insieme (a giocare col cane sarà il papà mentre la mamma allatta, o la mamma mentre il papà cambia il pannolone, o i nonni in visita mentre il bebè viene cullato per farlo addormentare: qualche attenzione al cane dovrà essere sempre data, specie per i primi tempi, in modo che lui consideri il bambino come “apportatore di positività”.
Alcuni Autori consigliano di abituare il cane, gradualmente, ad avere meno attenzioni di prima (iniziando da un paio di mesi prima dell’arrivo effettivo del bimbo): personalmente non sono molto d’accordo. Io normalmente consiglio di dedicare, sì, un filino di attenzioni in meno quando si tratta di cani eccessivamente “bambinizzati” (tipo quelli che vivono costantemente in braccio alla “mamma”: questi verranno sicuramente spodestati, visto che di braccia la mamma ne ha solo due, e potrebbero prenderla male. Quindi sì al disabituarli… ma sarebbe stato molto più saggio NON bambinizzarli fin dall’inizio!), mentre ritengo che la cosa giusta da fare sia aumentare la dose di attenzioni, coccole, gioco eccetera dopo l’arrivo del pupo. Solo così, infatti, si instaurerà il condizionamento positivo di cui sopra;
d) coinvolgere il cane nella cura del piccolo umano. Lasciarglielo guardare, annusare, toccare…ma soprattutto, dargli dei compiti e “farlo sentire importante” nella gestione del pupo.
Al cane che borbottava verso mio figlio, per esempio, io diedi l’incarico di gestire i pannoloni: era lui ad andarli a prendere dalla cesta e a portarmene uno ogni volta che serviva (e ne servono continuamente, sappiatelo!). Bastò questo semplice “incarico” per responsabilizzare il cane nei confronti del bambino e per cancellare in pochissimi giorni ogni traccia di gelosia.
Le cose da NON fare assolutamente, invece, sono sostanzialmente solo due (causa della quasi totalità dei problemi tra cani e bambini):
a) allontanare il cane, anche solo per pochi istanti, quando ci si deve occupare del bambino. Che lo si faccia per timore o semplicemente perché il cane tra i piedi dà fastidio (e ne darà, statene certi: rischierà di farvi inciampare quando avete il piccolo in braccio, tenterà di leccare il biberon, rovescerà la culla appoggiandoci i piedoni, se è un cane di grossa taglia…e così via), il cane la vivrà MALISSIMO. Succederà l’esatto contrario di quanto ho spiegato prima: o meglio, succederà la stessa identica cosa (un condizionamento classico) ma con l’effetto contrario. Il cane penserà bambino= isolamento sociale, che per lui è la peggior punizione dell’universo. Mai, mai e poi MAI cedere alla tentazione di “metter fuori il cane” o di “chiudere il cane in un’altra stanza” quando ci si occupa del bambino, se non volete creare un cane geloso (e potenzialmente aggressivo);
b) lanciare grida di guerra se il cane cerca di manifestare affetto al bambino, cosa che potrà fare solo in modo canino, e cioè leccandolo.
Mettetevi bene in testa una cosa fondamentale: un cane sano non porta alcuna malattia.
Un bambino leccato non si ammala e non muore. Garantito al cento per cento.
Ci sono germi nella saliva del cane? Certo che sì: come ce ne sono sulle vostre mani, nella vostra bocca, sui vostri abiti. Ma sapete una cosa? Con germi e batteri si deve convivere tutti, dal primo all’ultimo giorno di vita: e prima li incontriamo, meglio è.
Più ne incontriamo, più il nostro organismo impara ad affrontarli e a difendersi da loro. E’ scientificamente provato e straprovato, ormai, che vivere con gli animali potenzia e migliora le difese immunitarie di un neonato, facendone un bambino e poi un adulto molto più resistente della media alle malattie.
Quindi, non dico che dobbiate proprio sostituire il bagnetto con le leccate adoranti del cane… ma è assolutamente indispensabile che impariate ad accettarle per quello che sono (e cioè dimostrazioni di amicizia e di affetto) e a non vederle come attacchi di armi batteriologiche.
Se il cane venisse scacciato in malo modo anche UNA singola volta, quando “dà un bacino” al bambino, penserebbe la cosa più scontata, e cioè che voi non volete che gli manifesti affetto. Credo possiate capire da soli quanto sia grave indurre questo pensiero nel cane.
Tutto questo vale per qualsiasi cane del mondo, dal più pacioso e giocherellone a quello che manifesta qualche problema.
C’è qualcosa di diverso da fare con i cani apertamente ostili verso gli estranei? In realtà NO, perché il bambino non deve essere MAI vissuto come un estraneo, ma come un nuovo membro del “branco” da accudire, difendere, amare tutti insieme, umani e cani. Il punto chiave è tutto qui: se riusciamo a convincere il cane che il bambino fa parte del suo nucleo sociale, e che anzi ha bisogno della sua protezione, i giochi sono fatti e strafatti (a volte pure troppo, perché il cane potrebbe diventare iper-protettivo e addirittura possessivo nei confronti del bambino: questo di solito intenerisce e fa felici i genitori, ma diventa meno gradevole se poi il cane ringhia alla zia in visita quando tenta di prendere in braccio il pupo: quindi blocchiamo sul nascere ogni “eccesso di difesa”).
Ci sono cani da tenere particolarmente sotto controllo?
Sì: quelli che non sono proprio affidabilissimi dal punto di vista dell’equilibrio psichico. Non perché possano “impazzire” ed aggredire il bambino (questi eventi sono quasi immancabilmente frutto delle fantasie giornalistiche: i cani davvero “impazziti” sono un evento talmente raro da rasentare l’impossibile), ma perché possono manifestare scarso autocontrollo in condizioni di stress e quindi diventare imprevedibili: un esempio eclatante è il recente caso del cane terrorizzato dai botti di capodanno, che ha morso in faccia il bambino che era andato ad abbracciarlo per cercare di calmarlo. Ecco, lasciare un cane fobico da solo con un bambino sarebbe un vero azzardo: ma questo non significa che il cane vada esiliato.
Basta sorvegliare attentamente le situazioni a rischio e tenere il bambino lontano dal cane (NON viceversa) quando il cane vive situazioni stressanti.
Ricordiamo comunque che è praticamente impossibile che un cane educato a vivere con un bambino, e che consideri il bambino come parte integrante del suo branco, lo attacchi senza motivo: quelli che i giornali definiscono come “aggressioni” sono, novantanove virgola nove volte su cento, casi di autodifesa.
Il cane ha reagito perché si è sentito LUI aggredito, e non perché volesse fare del male a qualcuno.
Certamente, minore è la solidità caratteriale del cane (e minore è la sua tempra), maggiori sono le probabilità che vada in autodifesa: ma per evitarlo basterà educare il bambino ad un rapporto corretto con il cane, quando sarà in grado di capire.
Sarà LUI a dover essere fermato e bloccato se esagera nel manifestare il suo affetto…e ovviamente anche quando prenderà il cane a botte in testa o a tirate di orecchie e code.
Personalmente detesto la classica frase: “E’ così buoonoooo!!! Si lascia fare di tutto!”
Ma mi spiegate per quale stramaledetto motivo un bambino dovrebbe “fare di tutto” al proprio cane?
Il bambino deve essere educato a non fare al cane proprio NIENTE di sgradevole, doloroso o anche solo fastidioso. Deve essere educato al rispetto – e non solo all’amore – per gli animali: anzi, il rispetto è mille volte più importante.
Altrimenti saremmo:
a) dei cretini;
b) dei veri e propri maltrattatori, visto che non facciamo nulla per evitare che il cane provi dolore o disagio;
c) dei genitori inqualificabili, perché tutti gli esseri viventi hanno un limite di sopportazione…e il giorno in cui il cane penserà che quel limite sia stato superato, se cioccherà una dentata al pupo avrà tutte le ragioni del mondo.
E poi, mi raccomando, andate a dire che il cane “Dev’essere impazzito! Si era sempre lasciato fare di tutto!”.
La verità è che siete stati sempre pazzi VOI!
Tutto questo, comunque, non vale nel caso di un neonato, che non può aggredire nessuno e che, di conseguenza, non viene praticamente mai aggredito (a meno che non abbiamo fatto proprio tutto il possibile per stimolare la gelosia del cane).
Concludendo: quasi-mamme, STATE TRANQUILLE.
Ma soprattutto, non state a sentire amici, parenti e conoscenti che hanno cominciato a dirvi “ma del cane adesso cosa ne farai?” alla terza settimana di gravidanza, dando per scontato che l’animale rappresenti chissà quale rischio per il futuro pupo e pensando che sarebbe assolutamente giusto disfarsene.
Ecco, fate una bella cosa: disfatevi di questi gufi, non del cane.
Perché le apprensioni, molto spesso, ce le fanno venire proprio gli estranei impiccioni, cinofobi e belli infarciti di “cugginate” che in altri momenti prenderemmo a risatacce nel muso…mentre in gravidanza, momento psicologicamente delicatissimo, diventiamo facile preda di qualsiasi baggianata.
Non permettete a NESSUNO (che sia madre, padre, sorella, cugino normal o cuggino con due “g”) di metter becco nel vostro rapporto col cane di casa.
Troncateli, anzi, stroncateli sul nascere.
Non vi dico la fatica che ho dovuto fare io, che quand’ero incinta non vivevo con “un” cane ma in un allevamento di cani: però ho eretto tali e tante muraglie cinesi, che alla fine l’hanno capita. L’argomento “cani” era tabù.
E se ci sono riuscita io, vi assicuro che può riuscirsi chiunque.
Chiudetevi proprio A RICCIO e spiegate chiaramente che non volete sentire neppure una parola sull’argomento. Chiudete loro in un’altra stanza, o direttamente fuori dalla porta, se vi accennano anche solo lontanamente.
La migliore difesa in assoluto contro le preoccupazioni che riguardano il cane (o i cani) è l’eliminazione globale dell’argomento dalle conversazioni con amici e parenti. Credetemi.
Se riuscite a compiere questo passo fondamentale, basterà un minimo di attenzione e di buon senso perché tutto il resto fili liscio come l’olio e perché tra cane e bimbo nasca, col tempo, un’amicizia meravigliosa, che arricchirà immensamente tutta la famiglia.
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Ho una domanda agli esperti:
Io e il mio jack russel siamo praticamente in simbiosi . Sicuramente è dominante e ha sempre avuto un carattere difficile con chi non gli va a genio nonostante sia andato anche a corsi . Ora sono incinta di 5 mesi e penso sia andato in forte protezione nei miei confronti . L’altro giorno era appoggiato a me mentre dormiva , mio marito si è avvicinato a noi cercando di spostare il divano su cui eravamo e lui come una molla è scattato verso mio marito staccandogli addirittura un pezzo di orecchio !!
Stiamo già mettendo in pratica tutto quello consigliato dal post , ora mio marito gli fa fare esercizi e torneremo a intensificare gli addestramenti . Ma il dubbio che possa comportarsi così anche con i nuovi cuccioli che aspetto ( si , sono gemelli) rimangono . Andando in protezione nei miei confronti c’è la speranza che accetti più facilmente anche loro o la cosa non è collegata ?
Grazie
Salve, ho letto con interesse l’articolo e con la mia compagnia ci troviamo proprio in questa situazione.
Nel 2008 ho preso da un canile il mio cane Pepe, di circa 2 anni, che era stato abbandonato da un precedente famiglia. Si tratta di un incrocio tra un boxer e un labrador.
Pepe ha sempre manifestato problemi di aggressività con altri animali (con un forte istinto predatorio verso gatti, cani di piccola taglia, galline, ecc..) ma sopratutto nei confronti dei bambini ai quali di solito ringhia e abbaia (cosa che forse potrebbe anche dipendere da brutte esperienze vissute in precedenza). Con gli adulti invece è molto socievole e si lascia anche volentieri coccolare, ovviamente in mia presenza perché sennò tende a difendere il territorio/abitazione.
Durante il giorno vive nel giardino della nostra abitazione, la sera quando rientriamo dal lavoro lo facciamo entrare in casa e resta in salotto con noi (ha una sua cuscino/letto) finché non andiamo a letto; poi torna in giardino a dormire nella sua cuccia. In casa è stato da noi educato a non salire su poltrone o tappeti, ad “ignorarci” quando mangiamo e comunque a restare nel suo cuscino se non lo chiamiamo. Questo solo per dire che abbiamo cercato di non farlo diventare un “bambino” e soprattutto di non fagli prendere il “comando” della famiglia.
Ora però, fra qualche mese, avremo un bambino e siamo un po’ preoccupati proprio dalla sua “avversione” ai bambini: abbiamo letto i consigli dell’articolo ma vorremmo sapere se in questo caso specifico possiamo fare altro.
Buona sera. Sono un papà di un bambino di quasi un anno. Questo primo anno è stato abbastanza traumatico per il cane e di conseguenza anche per me. Fino alla nascita di Lorenzo chiaramente era il nostro Chopin (il nostro bouledogue francese di 3 anni) il fulcro di tutte le attenzioni. La cosa è chiaramente cambiata, ma mentre io ho cercato comunque di includere Chopin nella nuova routine, la mia compagna si è invece progressivamente allontanata da lui. Ha cominciato a sgridarlo per qualsiasi cosa. Prima dormiva nel letto con noi e ora non ci dorme più, inizialmente aveva la cuccia in camera nostra, poi in sala. Ora per decisione della mia compagna non ha più una cuccia e se vuole dorme sul divano o per terra. Poi tutti i giochi di Chopin sono spariti dalla casa perchè non voleva che Lorenzo potesse giocarci a sua volta. Poi le sue ciotole sono finite in bagno. E’ sempre aggressiva con lei arrivando a dire più di una volta che non vuole più un cane. E’ sempre a riprendere me che invece continuo a coccolarlo, quasi mi tocca farlo di nascosto. In tutto questo devo specificare che Chopin è davvero il cane più buono del mondo, non abbaia quasi mai, e’ quasi sempre buono sul divano (anche perchè è molto pigro :-)), non sporca mai in casa (ovvio beve, dunque gocciola un po’ ma quando ci sono corro sempre ad asciugarlo. ovvio essendo maschietto ogni tanto lascia qualche macchietta di smegma, ma ho anche acconsentito alla sterilizzazione che faremo a breve).
Insomma all’inizio credevo fosse una cosa dei primi mesi ma vedendo che l’atteggiamento della mia compagna verso Chopin si protrae…Come posso farla re-innamorare del nostro Chopin?
salve io ho un pitt di quasi 7 anni,buono con le persone e con i gatti ma dominante…la bimba ha 7 mesi .abbiamo portato i vestitini dell ospedale,arrivati a casa l ho messa per terra e l ha annusata ma non ha mai dato segni di interesse..non è cambiato quasi nulla lui è sempre supercoccolato etc ma qualcosa sbagliamo perchè adesso che lei inizia a parlottare lo segue con lo sguardo allunga la manina lui si gira e diciamo rumoreggi in sottofondo,non è proprio un ringhio ma si vede che è geloso e infastidito.oviamente sono molto in ansia
Ciao. Articolo interessantissimo visto che ben presto anche io sarò in questa situazione e farò tesoro di tutti questi preziosi consigli letti. Mi piacerebbe però approfondire un argomento toccato. Quello di responsabilizzare il cane. La mia semplice domanda è come insegnarle?
La mia è una cagnetta meticcia di piccola taglia. È molto affettuosa ma anche molto gelosa e un po isterica, nel senso che è brontolona. Per quasi ogni cosa ringhia, da grattini sotto la pancia a quando la prendo in braccio ecc.. ma è solo tutto rumore. Sicuramente cmq la classificherei come cane dominante. È estremamente gelosa dei bambini e ha la brutta abitudine di attacare i piedini. Infatti quando viene qualche bambino a casa sono sempre allerta e se le mordicchia il piedino sono pronta a spostarla. È un azione corretta? Inoltre è anche sorda quindi se la richiamo non sente ma deve vedermi.
Mi piacerebbe avere qualche suggerimento più specifico su come aiutare il mio cane ad affrontare la situazione futura e sapere come ressonsabilizzarlo. Può essere un idea utile per coinvolgerla completamente senza crearle sofferenza inutile.
Mia nuora presto avrà una coppia di gemelle, appassionata in modo incredibile dei cani ne tiene cinque in casa e altri in cucce esterne. Tutti di razze differenti… quando esce tiene i cinque dentro casa, teme sempre che qualcuno possa scappare o creare problemi, al rientro naturalmente ognuno di loro ha deposto un ricordo…l’odore in casa nonostante pulizie e contropulizie è particolare…insomma l’impressione è che i cani siano i padroni di quel mondo in maniera esclusiva… parlarle è impossibile e non voglio creare problemi… amo i cani io ne ho una coppia ma vedo con apprensione la futura gestione della vita famigliare…
Brava! Anzi bravissima sono d’accordo su tutto consigli semplici ma efficaci! Adoro i cani ed è importantissimo secondo me far capire alle persone che la maggior parte delle volte sieamo noi che non usiamo i giusti accorgimenti nei loro confronti! Quando vedo genitori che non stanno attenti a come si comportano i propri figli con gli animali, mi arrabbio molto perché vuol dire semplicemente che non rispettano tutti gli esseri viventi e non lo faranno neanche i loro figli!
Ho letto e riletto l’articolo… tutto bene, tutto bello…
Ma ho un dubbio che mi assale… che fare se il cane, lungi dall’essere “aggressivo”, è invece follemente entusiasta di ogni nuova persona – grande o piccola che sia – che varca la soglia di casa?
Mi spiego.
In famiglia vive una domerbann che, all’arrivo del pargolo\a avrà 17 mesi circa… E’ bravissimabuonissima: non morde, non abbaia quasi nemmeno (salvo quando vede o sente un cane in televisione… ), ma appena la moglie… o qualsiasi altro essere umano varca la soglia di casa da di matto. Parte a mille verso il nuovo arrivato, sgomma frenando (finendo immancabilmente per tamponarlo), inverte la marcia e riparte verso il lato opposto della stanza, per poi ripartire alla volta dell’ospite…. a volte, ma anche spesso.., tenta di saltergli in braccio o, almeno, di dergli una tastatina con la zampa o con entrambe…
Ora… non vorrei che questo entusiasmo folle si rivelasse periglioso più d’un morso per il bebé…
Che faccio?
Ho tentato e tento tutt’ora di abituarla ad accogliere i nuovi giunti con un pò più di pacatezza (tipo… resta sul cuscino che di regalo un crocchettone…), ma non è che la manovrà abbia un gran successo (tipo… sul cuscinoci resto…, ma appena mi hai dato il crocchettone… lo ingoio e parto a salutare quel tipo che non avevo mai visto prima e che ha l’aria simpaticissssssima).
Qualcuno ha suggerimenti?
L’articolo è bellissimo e utilissimo!!! Ma nessuno a qualche consiglio per addestrare prima il papà al pensiero del cane col bambini?! Un guaio, io so che ci devo lavorare però sono tranquilla mentre lui ha già iniziato a fare il rognoso col cane….
Salve, ma esiste un libro che si insegna come comportarsi con i nostri amici animali quando si aspetta un bambino???ne ho disperato bisogno 🙂
a Antonia:
un libro tutto dedicato a ciò in italiano non so, ma di solito nei libri generici sulla cura del cane c’è un capitolo sull’argomento.. comunque già se ti leggi bene questo articolo e gli altri di questo blog su questo tema dovresti avere abbastanza info sul da farsi: l’importante è come sempre cominciare x tempo e gradualmente, anche se anche quando si è ormai in ritardo passare al metodo giusto non fa altro che bene, e spesso i cani sono molto + pazienti collaborativi e ricettivi di quanto si pensi..
vedrai che se ti impegni andrà tutto bene!
(e non ascoltare i parenti e amici che fanno i gufi del malaugurio senza sapere manco di cosa parlano)
brava Valeria: chiudere le perone negative FUORI! ho smesso di parlare del cane e ho vietato di parlarne a quella scasamaroni di mia suocera,mperche ogi volta era: ma come farete con quel cane che sembra una vacca? e mi metteva solo ansia
Mentre ero incinta il mio pancione era oggetto di interesse da parte sia del cane che della gatta. Io li lasciavo fare, lui mi leccava continuamente la pancia, quell’altra si sdraiava sopra a fare le fusa. Alla fine ad ogni leccata il piccolo si muoveva!
Una volta nato mandavo i pannolini a casa per abituarlo all’odore.
Al rientro ho permesso al cane di annusare il piccolo, e lo ha accolto subito. Quella che ha ricevuto ringhiotii per qualche giorno ero io!!! Mentre allattavo, il cane stava accanto a farsi accarezzare, ogni volta che dovevo fare qualcosa chiamavo il cane che stava lì a guardare. La vita e i ritmi del cane non sono cambiati, solo che alle nostre passeggiate si è unito il cucciolo che però lui ha scambiato per suo. Nessuno si poteva avvicinare e se io davo il permesso, osservava rassegnato l’intruso senza perderlo di vista un secondo.
Adesso che il bambino ha 3 anni, il mio nordico è il suo più grande amico e gli ha insegnato a come approcciarsi con i cani.
Vederli crescere insieme è fantastico. Peccato che il cane sia già un interessante personaggio di mezza età!
Martina, di persone come te il mondo dovrebbe esserne pieno: chiamare il cane e renderlo partecipe delle cure di una madre verso il proprio figlio è la cosa più intelligente e bella che tu potessi fare. Ti stimo! Il tuo cane e il tuo bambino sono proprio fortunati.
Mai lasciare cani e bambini piccoli senza supervisione!
Vi racconto un’aneddoto capitatomi circa vent’anni fa: all’epoca mia figlia aveva circa tre anni e mio nipote quattro e da sempre convivevamo con una Chesapeake Bay Retriever che adorava i bimbi tanto da stargli sempre dietro… I piccoli stavano facendo merenda in cucina con la tata, la cagna “Jessie” era accucciata ai piedi della sedia di mia figlia; io ero andata nell’orto a prendere delle mele.
Quando sono rientrata in cucina dopo dieci minuti trovo questa scenetta: la tata era andata in bagno, i bimbi erano soli con il cane e le stavano ‘provando la febbre’ con un bastoncino di legno… Mi si è fermato il cuore! Jessie era veramente una Santa cagna, ma fosse stata un’altra i titoli dei giornali il giorno dopo sarebbero stati:
Cane di grossa taglia morde bambina/o – omettendo ovviamente il fato che il bimbo le aveva cacciato un bastoncino di legno su per il sedere…
Meno male che non è andata cosi! Ma ho sicuramente imparato la lezione!
Il nostro labrador ha accettato senza alcun problema nostra figlia. Era, perchè purtroppo non c’è più, una meraviglia vederlo mentre con una dolcezza infinita la annusava e la leccava. Ora abbiamo un’australian e le nostre due cucciole (canina e umana) sono unite, complici. Tanto rispetto e qualche regola per noi, per la bambina e per il cane, that’s all.
Bellissimo articolo. Me lo metto tra i preferitissimi. Ancora non ho un bimbo ma… un giorno lo vorrò e il primo che parla di sbattere fuori casa il mio peloso di 35 kg lo mangio…
Oh, ma manco a farlo apposta, un paio di mesi fa becco mia zia (tuttofoba e ipocondriaca… la adoro, non fraintendetemi…) che mi fa “eh, ma quando avrai dei figli, quei due cani grossi così (nel frattempo abbiamo fatto bis) li metti fuori di casa”…
le ho risposto “se vuoi far mordere il bambino è la via giusta, zia. Fammi un favore, te non prenderei mai cani, che ai miei ci penso io”…
L’avevo detto che mordevo…
io aggiungo che è FONDAMENTALE che il cane si fidi di noi e ci veda come leader/figura di riferimento.in questo modo è molto più facile che accetti l’intruso se capisce che NOI abbiamo deciso che fa parte del branco. se ci sono riuscita con un cane che si voleva mangiare il gatto (e con sola pazienza e senza collari elettreici o punizioni ma intrducendolo gradatamente), gatto che ora a volte da gli “schiaffi” allo stesso…non vedo come non sia possibile farlo col pargolo. io resto dell’idea che il mio cane il gatto alla fine l’ha accettato solo per far piacere a me!
il boxer dall’occhietto triste che fiuta la panzona sembra dire “ti sei mangiata tutta quella pappa da sola, potevi darne un po’ anche a me, caTiva…” 🙂
Io penso che cambi parecchio … gli studi di Pavlov mirati a dimostrare come tutto potesse avvenire per associazione (ti accendo, ti spengo) … Molto meglio Vijgotsky che ci ha insegnato l’apprendimento sociale … Sono un pochino comunista e penso che anche il cane abbia un ruolo attivo nel sistema famigliare e sociale 😉 …
Bellissimo articolo, da portare ad esempio! …. Lo so che adesso mi dirà che sono …,vabbé non diciamo cosa sono … Ma cosa c’entra, la cito: “E’ proprio un bieco condizionamento classico, pavloviano”. Secondo me le cose che lei propone di fare fanno parte di un’osmosi relazionale … Il cane vive le emozioni positive dall’incontro e pertanto il bimbo non diventa un competitor … Comunque grazie per il bellissimo articolo
Attilio, non le dico che cos’è, ma sono rimasta piacevolmente stupita dalla mancanza di pregiudizio: un articolo l’ha schifata e l’ha detto, un altro le è piaciuto e l’ha detto. Lo sa che cosa mi sembra? Uno che ragiona! E pure con la propria testa, stavolta: il che non può che rendermela più simpatico (questi rapporti via FB, via siti, via blog sono sempre più difficili: o si parte scannandosi e poi si diventa amici – come mi è successo con Giovanni Padrone – o viceversa…e mi è successo anche questo).
Grazie a lei per l’approvazione, stavolta: probabilmente ci ri-scanneremo appena leggerà il pezzo sugli psicofarmaci, ma per adesso mi fumo il secondo calumet della pace nel giro di un mese 🙂
Ops, dimenticavo la cosa più importante, e cioè quella tecnica: “osmosi relazionale” ci sta benissimo, anzi suona pure meglio di “condizionamento pavloviano”… però l’osmosi nasce dal condizionamento. Che non è sempre “bieco” (l’aggettivo infatti era proprio sarcastico, perché oggi quando si parla di pavloviano, anzi quando si parla di condizionamento, si tende subito a storcere il naso come se fosse chissà quale infamia)!
Però, di base, quello c’è. Se poi vogliamo infiorare la cosa con nomi o concetti più accattivanti, non fa certo male alla salute, ma non cambia il succo della cosa.
Io penso che cambi parecchio … gli studi di Pavlov mirati a dimostrare come tutto potesse avvenire per associazione (ti accendo, ti spengo) … Molto meglio Vijgotsky che ci ha insegnato l’apprendimento sociale … Sono un pochino comunista e penso che anche il cane abbia un ruolo attivo nel sistema famigliare e sociale … “scusi ho risposto alla persona sbagliata”
Bell’articolo come sempre. Vorrei solo aggiungere un paio di cose:
Generalizzando e sperando di non banalizzare troppo, si possono avere problemi con tre tipologie di cani:
1) Cane con atteggiamenti di dominanza in famiglia
2) Cane predatore/cacciatore
3) Cane fifone
Il dominante non dovrebbe dare problemi fino a quando il bambino non comincia a camminare e diventa invadente:
-non accetta che gli si ronzi intorno
-nascono la competizione per gli oggetti
-l’approccio tattile (il bambino vuole toccarlo)
-la costrizione (sempre da parte del bambino)
Nel predatore/cacciatore l’istinto venatorio viene fuori quando ad esempio il neonato piange (durante il cambio del pannolino)
Il fifone tende a ignorare il neonato ma ci possono essere problemi quando il bambino comincia a muoversi verso di lui, inibendo vie di fuga; problemi anche con gli amichetti del bambino che non lasciano il cane tranquillo.
Partendo da quanto scritto da valeria:
PREVENZIONE
-capire di che cane si tratta
-per cani dominanti: educazione e costante controllo
-per cani fifoni: desensibilizzazione tramite altri bambini
-per predatori: avvicinamento graduale e prudente
In generale:
-bambini e cani mai da soli senza la presenza di un adulto che abbia il controllo della situazione(il cane segnala al bambino, tramite il suo linguaggio, che vuole essere lasciato in pace ma il bambino non capisce).
-educazione e controllo del cane
– esercizio aerobico
PRIMA DELL’ENTRATA IN CASA:
-affinare addestramento all’obbedienza
-anticipare le modifiche all’ambinte domenstico (impedire al cane di entrare in alcune stanze durante la notte e insegnargli a non salire sui tavoli)
-tutto quello che ha scritto Valeria
Quando il bambino arriva in casa
– prima entra la madre (bambino e padre stanno fuori), così il cane saluta la padrona che non vede da alcuni giorni. In alternativa va bene anche incontrarsi in ambiente neutro.
– poi il padrone entra, controlla il cane tramite guinzaglio IN MANIERA CORRETTA, entra la madre e si presenta il bambino in modo graduale
– tutto quello scritto da Valeria
Ciao Davide,
a me hanno spesso detto che potrebbe essere molto utile far portare al papà un indumento indossato dal piccolo, mentre mamma e bimbo sono in ospedale, da far annusare ai cani in modo da farli iniziare a familiarizzare con questo nuovo odore…la trovi una cosa corretta o è una semplice diceria?
ma sì, può servire anche quello. Per molti cani la novità rappresenta un problema; compito dell’umano è fare in modo che il problema si trasformi in normalità. L’obiettivo della convivenza è, secondo me, una buona relazione all’interno del gruppo, con ogni membro che sa di avere un compito. Quindi, nel momento in cui il cane che si trova di fronte a qualcosa di nuovo (problema), ti guarda e vedendoti tranquillo pensa: “ah ok, è tutto a posto” l’obiettivo e raggiunto.
***l’obiettivo è raggiunto
a Rebecca:
anche io ho sempre letto che uno dei passi x aiutare il cane ad accettare facilmente il bambino, oltre all’uso del bambolotto e le altre cose dette nell’articolo e da Davide Cardia, sia il farlo familiarizzare con l’odore del bambino portandogli indumenti o pannolini dall’ospedale, ma ciò va fatto nel modo giusto, il che non è difficile, però è capitato che quegli idioti che (nonostante il mio parere contrario, ma io non avevo voce in capitolo purtroppo: AMAVANO IL LORO CANE MA ERANO TOTalmente inadatti a prendere quelolo specifico cane e io gli avrei sconsigliato di prendere un qualsiasi cane visto che lo presero x la figlia adolescente che dopo 2 mesi lo mollò sul groippone della madre cinofoba e separata + varie altri presupposti ancora peggiori: mi aspettavo che dessero via il cane siin da quando lo hanno preso, invece hanno resistito 7 anni) hanno preso uno dei fratelli della mia pitbulla; quando è nato loro un bambino sono stati consigliati da degli pseudo-educatori (che avevano paura dei pitbulls e erano evidentemente cretini) di portare a casa dei pannolini usati dal bambino dall’ospedale e di MOLLARLI AL CANE SENA DIRGLI NULLA, e gli è stato detto che se il cane avesse fatto a pezzi anche x gioco i pannolini allora era un brutto segno premonitore di possibile aggressività verso il bambino (la cosa ideale da dire a una madre cinofoba: erano inadatti ad avere un cane ma almeno provarono, purtroppo senza successo perchè di educatori buoni ce ne sono pochi e chi non ha competenze non sa come distinguerli, sia a fare un corso di ubbidienza rivelatosi inutile con il cane di 1 anno, sia a farsi aiutare dal vet che imbottì il cane di sedativi poi sospesi da loro perchè il cane dormiva tutto il giorno, sia a farsi aiutare da sti educatori che però erano incompetenti e prevenuti x quanto mi è stato detto).
Il cane chiaramente quando gli veniva mollato x terra un gustoso poannolino sporco senza indicazioni giocava a farlo a pezzi dopo averlo leccato x benino, e questo terròrizzò la famiglia che infatti quando portando a casa il bambino il cane gli prese in bocca un piedino senza fargli male (secondo loro “lo morse”, ma se non ha lasciato manco un lividino in un neonato di morso non si trattava: la mia che ha il medesimo carattere di quel cane quando mi fa le feste e no mi vede da un po’ + del solito spesso mi prende delicatamente in bocca i polsi come quel cane fece con il piedino del bambino), e allora vene sgridato di brutto e confinato in cucina x giorni solo sino a che, a detta della madre cinofoba, non ringhiava perfino a lei quando entrava in cucina (ho dei dubbi che ringhjiasse a lei, ma tutto è possibile, magari mugolava e si lamentava abbaiando e lei visto che aveva ormai di nuovo paura lo prendeva come un tentativo di aggressione). Il cane venne messo a pensione da quegli educatori (che dicevano che correva felice x i campi di giorno e stava in casa con loro la notte quando invece era fisso in box e ciò gli fece sviluppare un problema a un tendine a forza di girare su se stesso), che dissero che avrebbero aiutato a darlo via ma lo cosideravano un mostro e quindi bocciavano qualsiasi candidato, tanto che dopo quasi un anno alla fine il cane venne preso dall’ex marito della madre cinofoba (che prima aveva chiesto aiuto anche a me x piazzare il cane, salvo che la pensione mi impedì di portare li i candidati e mi minacciò di denuncia dicendo anche che il cane era ingestibile perchè aveva ucciso una capra mentre lo portavano a spasso nella proprietà e quindi io non dovevo nemmeno provare a fare un prescreening di candidati da proporre loro, nemmeno gente che ad es ha avuto pitbulls x anni e che lo avrebbe portato 3 volte a settimana ad un campo gestito da un addestratore della guardia di finanza…)…
questa storia di merda mi fece venire quasi un esaurimento nervoso, anche se io feci tutto il possibile x il cane come cercai in ogni modo di oppormi alla loro adozione spiegando loro i motivi quando 7 anni prima lo presero (cercai anche al limite di fargli prendere un altro maschietto nero come lui ma di carattere molto + docile che forse gli avrebbe dato meno problemi, ma la ragazzina viziata voleva quello nero maschio con la striscia bianca sul muso e non uno dei 3 neri con macchietta bianca sul petto sempre maschi, non importava se il carattere sarebbe stato molto + gestibile x loro con uno dei 3 da me proposti…ani loro volevano prendere il cane a 20 giorni, e poi il loro vet lo fece prendere a 40 senza che io potessi fare nulla, nonostante avessi provato + volte a spiegare a quali problemi sarebbero andati incontro prendendolo tanto piccolo, è stato veramente molto doloroso e frustrante), ma non avendo alcuna autorità reale in entrambi i casi non potevo fare altro (e in entrambi i casi venni trattata a pesci in faccia, soprattutto la seconda volta, dopo che mi chiesero aiuto facendomi sprecare tempo e soldi x poi trattarmi malissimo e non prendere i considerazione nessuno dei candidato da me trovati e anzi prendendomi praticamente a insulti perchè avevo osato dire che quelli di quella pensione si comportavano in modo strano e molto maleducato, come se non volessero che il cane trovasse una nuova casa o come se lo considerassero un mostro)..
Chissà se consigliati da una persona competente che gli avesse spiegato COME far familiarizzare il cane con l’odore del bambino e poi con il bambino, le cose non sarebbero andate in modo diverso…alla fine amavano veramente quel cane, ma erano totalmente inadatti a gestirlo e la loro nulla esperienza gli impediva di valutare di chi fidarsi con tutti gli educatori e presunti tali che girano…
Di cani dati via x l’arrivo di un bambino ne conosco troppi, e 99% vengono dati via x motivi assurdi, soprattutto su suggerimento di parenti e amici cinofobi e soprattutto se cani di razze che alla gente fanno paura, anche se si tratta di esemplari tranquilli…un po’ come i tantissimi gatti dati via dalle donne incinte magari su consiglio di medici ignoranti quando la banale igiene di base basta x scongiurare ogni malattia persino se si ha un gatto infetto, cosa rarissima in gatti che sono sempre stati solo in appartamento e hanno sempre mangiato solo cibo x gatti; la cosa che fa + rabbia è che spesso questi cani e gatti sono amati e la proprietaria sta male a darli via o darli al canile o addirittura sopprimerli (magari perchè hanno ringhiato una volta al pupo che gli aveva messo un dito in un occhio o toccato un orecchio con l’otite), ma vengono spinti da parenti amici e talvolta mariti a darli via (magari di fretta perchè la gravidanza sta x finire, e quindi non potendo trovare la persona adatta) dicendogli che ciò è indispensabile x la salvaguardia del pupo..quindi basterebbe un po’ di educazione x evitare molti abbandoni inutili.
Forse sarebbe utile fare seminari sull’argomento rivolti alle future mamme con cane, o lasciare dei volantini (con scritto cosa fare e sfatando molte cugginate, e magari segnalando qualche educatore/addestratore competente della zona che possa aiutare anche solo a fugare dubbi: già x chi mastica un po’ di cinofilia non è semplice trovare persone competenti, figurati x chi è totalmente digiuno sull’argomento) ad es all’AIED o nelle sale di aspetto dei reparti ginecologici e di maternità degli ospedali (tale materiale potrebbe anche essere dato a medici e infermieri di tali reparti con inviti magari a prezzi scontati nei seminari che parlino dell’argomento) ecc..
La mia è solo un’idea così, non so se sia fattibile, ma mi è venuta in mente perchè mi fa star male ogni volta che so di un cane o un gatto dati via x motivi assurdi solo perchè sta arrivando un bambino e parenti e amici, e talvolta anche i medici, il che è GRAVISSIMO, hanno mandato in paranoia la madre prospettando come inevitabili scenari apocalittici assolutamente improbabili ed evitabilissimi con un minimo di cognizione.
Purtroppo è una storia che si ripete. Io nel frattempo ho partorito, mi figlio ha 14 mesi e ha come compagnia
di gioco il mio branco composto da 3 cocker e 1 labrador.
Di pannolini divorati dai cani ne ho visti e ne vedo tanti ( quando mi dimentico di metterli subito via): purtroppo i bisognini di mio figlio sono per loro una prelibatezza ( bleah). Ma mai nessuna ha dato segni di squilibrio nei confronti suoi.
Devo dire che essendo cani molto equilibrati io alla fine non ho dovuto lavorarci molto per fargli accettare il piccolo. Lo hanno accettato semplicemente come altro membro del branco ma con una cautela in più perchè hanno visto che era una mia quasi “appendice”.
Ora che si muove ed inizia ad essere alle volte “inopportuno” le reazioni sono diverse: le tre gregarie praticamente sono le sue compagne di gioco e tollerano ogni suo atteggiamento ( e lì sta a me mettere fine alle sue eccessive manipolazioni), la capobranco che è anche una bimba che potrebbe tranquillamente fare la teaching dog a detta della Stokcdale, gli ha ringhiato piano alla sua prima esagerazione, un pochino di più alla seconda e ora mio figlio ha capito che non lei si deve approcciare in modo diverso.
Tutto ciò per dire che se i cani sono equilibrati, educati e nella famiglia in senso ampio c’è tranquillità viene tutto davvero naturale senza nessun sconvolgimento.
Ovvio che mio figlio rispetto a tanti altri bambini è un pochino più “selvaggio”: ha spesso diversi peli addosso, gioca nella ciotola dell’acqua dei cani e spesso me lo ritrovo che gioca a casetta nel trasportino di una delle mie canette….. basta non essere delle mamme troppo ansiose e troppo igieniste 🙂
Davide, ma questo poteva essere quasi un articolo! Perché non me lo ampli e non lo mettiamo online?
I commenti mica tutti li leggono…e la parte “bambino più grandicello” merita sicuramente un approfondimento!
Quando ero un nano di pochi mesi mio padre mi dava “in pasto” ai sui Jagd terrier. Io non ricordo nulla, ma i miei garantiscono che per me era uno spasso… e ho ancora tutte e due le braccia 🙂
Mia madre mi ha raccontato che in un episodio, avrò avuto sui 3 anni a esagerare, ha sentito la sua pastore tedesco ringhiarmi, quindi è corsa al salvataggio della sua creatura e mi ha beccata a pestare le zampone della povera bestiola che si lamentava senza neppure spostarsi. La sua reazione è stata sgridarmi e mettere in punizione me e salvare e coccolare la lupa! Oggi io ho 3 cani e li ADORO oltre a rispettarle e la prima che mi sono portata a casa l’ho chiamata come la lupa di mia mamma <3
grazie, bellissimo articolo..ma poi, diciamolo: lo sapete quanto è utile un bel testolone sulle gambe mentre si allatta in poltrona? solleva il pupo e meno peso sulla schiena! e la lingua del cane nella pre-pulizia del seggiolone devastato dagli schizzi di pappa? uauuuu!! niente più cerate e quintali di straccetti da lavare…
ecco. la settimana scorsa mi ha chiamato un signore motlo rpeoccupato. lo staffordschire di 7 anni gli avevea “morso” (preso per la testa senza stringere) il pupo di un anno, che era con la nonna… e mi chiedeva… e adesso?
gli ho detto primo controlla che non abbia male da nessuna parte, ne stia male (pare soffra di disturbi intestinali comuneque) che se anche non lo dimostra,vista la alta tempra magari non sta benissimo
secondo non lasciate pupo e cane con nonna senza di voi, non lasciate pupo e cane senza anceh la figura che il cane considera leader, per sicurezza
ma… non escludetelo non punitelo non mettetegli la museruola (come hanno fatto e come non capirli del resto!) ma anzi coivolgetelo, dategli spoazio fate vedere che ha ancora posto anche lui, più lo confinate legate sgridate punite più cel’avrà col bimbo…
però gli ho detto… state attenti che un pitbull adulto vs pupo di un anno sta volta voleva solo avvisare, ma se andasse oltre insomma ci siamo capiti…MAI lasciare il pupo da solo col cane ecco… tanto meno con la nonna…
Complimenti e grazie per i consigli, davvero utili per una quasimamma come me che vive con 4 cani in casa 🙂