sabato 8 Febbraio 2025

La panacea del comportamentalista

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Sono capitata per caso sulla pagina delle “domande al comportamentalista” sul sito della maggiore associazione protezionistica italiana (per non far nomi: l’ENPA). Non ho trovato il nome del comportamentalista in oggetto: dalle risposte si intuisce solo che è una donna.
In compenso ho trovato abbastanza curiose queste risposte, che ai problemi più disparati propongono sempre e solo lo stesso rimedio.
Alcuni esempi:
1) cucciolone di pastore tedesco che gira ossessivamente su se stesso, dopo un periodo di assenza dei proprietari.
Risposta della comportamentalista: “Ti consiglio di essere indifferente, quando ha questo tipo di comportamento, per evitare che lo strumentalizzi. Introduci, invece, nuovi giochi e offrile cibo appetitoso, ad esempio qualche snack, quando è tranquilla. Inoltre, applicale il DAP collier e somministra 2 capsule al giorno per almeno due mesi di Zylkene 225mg”.
2) gatto che marca il territorio con i famosi “spruzzi”
Risposta della comportamentalista: “consiglio la somministrazione di 4 capsule (2 la mattina e 2 la sera) per almeno 2 settimane di Zylkene da 75 mg”
3) gatto che rifiuta il cibo.
Risposta della comportamentalista: “Purtroppo, non essendo veterinaria, non posso darti consigli o suggerimenti di tipo medico perché non è mia competenza. Per quanto riguarda il rifiuto del cibo o situazioni di stress generale, posso suggerirti di somministrare 8 gocce di Rescue Remedy (miscela di Fiori di Bach) per aiutarla a superare forti traumi, stress, attacchi di panico e altro, oltre a due capsule al giorno per almeno un mese di Zylkene 75 mg (integratore nutrizionale) per stimolarle l’appetito e farle ritrovare un equilibrio psicofisico”
4) cane sordo e mordace.
Risposta della comportamentalista: “i cani con problemi di sordità hanno la percezione dell’ambiente alterata, perciò si affidano all’olfatto e, soprattutto, alla vista. Il suo comportamento aggressivo potrebbe essere dovuto al tuo approccio errato. Quindi, non chinarti con il busto in avanti, ma, per richiamarlo a te, accovacciati mettendoti di lato. Inoltre, non allungare la mano verso di lui, ma aspetta che si avvicini; solo allora può toccarlo con il dorso della mano e agganciagli il collare al guinzaglio e riportarlo a casa. Infine, ti suggerisco di somministrare 2 capsule al giorno per almeno un mese di Zylkene 75 mg, se ha un peso massimo di 10 kg, altrimenti devi dare quello da 225 mg.”
5) pastori del Caucaso che litigano tra loro e con il terzo cane di casa.
Risposta della comportamentalista: “anche se mi hai fornito poche informazioni posso suggerirti di  applicare al pastore aggressivo il DAP collier (prodotto a base di feromoni  che serve a far ritrovare l’equilibrio psicofisico, acquistabile presso  farmacie veterinarie) e di somministrargli due capsule al giorno per almeno  un mese di Zylkene 75 mg
6) golden maschio che teme la femmina con cui dovrebbe accoppiarsi
Risposta della comportamentalista: “anche se non ho molte informazioni, posso suggerirti di far somministrare dal tuo amico due capsule al giorno per almeno un mese di  Zylkene 225 mg (integratore nutrizionale naturale che ha effetti calmanti  senza controindicazioni)”.

Ma allora.
Se TUTTI i problemi comportamentali del mondo si risolvono con DAP e Zylkene, qualcuno vorrebbe gentilmente spiegarmi per quale motivo esistono i comportamentalisti?
Basterebbe vendere/dare in adozione cani e gatti col libretto di istruzioni: “In caso di problemi, somministrare Zylkene”…e saremmo tutti a posto!
Questa dispensatrice di consigli, tra l’altro, dice di non essere veterinaria. Mi piacerebbe sapere che cos’è, come e dove si è formata.
Mi piacerebbe sapere come mai ritiene di dover somministrare a tutti – ma proprio tutti – gli animali per i quali le chiedono consiglio in rete (quindi animali che non conosce, che non ha mai visto e sui quali spesso, per sua stessa ammissione, ha “poche informazioni” – un integratore naturale, sì (come spiega ogni due per tre) e senza controindicazioni, va bene…ma pur sempre un prodotto chimico che in alcuni casi abbina a qualche consiglio comportamentale, ma che spesso consiglia tout court, senza alcuna altra indicazione.
Sono rimasta sinceramente allibita da questa rubrica delle “domande al comportamentalista”.
Anzi, mi sento leggermente sconvolta. Scusate, ma adesso smetto di scrivere questo articolo, vado in farmacia e mi compro una scatola di Zylkene.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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42 Commenti

  1. In ogni modo, credo che il cane debba essere valutato da un professionista, se reputa utile o necessaria anche una terapia farmacologica non sarò certo io a dire di no. Non è che se prende medicine allora il cane soffre eh!
    Ovviamente non vanno prescritte all’acqua di rose, ma, come accade con psicologo e psichiatra la terapia più efficace non parte mai dall’approccio farmacologico.
    Se però un veterinario mi propone l’omeopatia mi vedo costretto a rivolgermi a qualcun’altro, le persone possono credere di curarsi come vogliono, ma vorrei che una terapia per il mio cane (e per me) abbia quantomeno solide basi empiriche.

    • Sull’omeopatia non mi pronuncio: non ne so abbastanza per poterne parlare. Di problemi comportamentali, invece, mi occupo da 40 anni: e se dico che i comportamentalisti spesso (TROPPO spesso) prescrivono psicofarmaci laddove basterebbe un po’ di impegno e di lavoro da parte del proprietario, posso assicurarti che lo dico a ragione veduta (e per esperienza plurima).
      Poi, sia chiaro, ci sono anche professionisti “veri” che studiano davvero la materia da anni e che di cani “ne sanno”. Ma suggerire a qualcuno di consultare un elenco e di scegliere “uno qualsiasi, perché sono tutti bravi” lo trovo aberrante. Non è assolutamente vero che sono tutti bravi, purtroppo.

  2. beh non sono d’accordo con il commento della redazione l’ansia da separazione, se è presente, può solo peggiorare se non si interviene. il mio consiglio è quello di rivolgerti a un veterinario specialista soprattutto se il cane abbaia per ore e sono già partite lettere dei vicini ecc.. la terapia per l’ansia da separazione è una delle più lunghe che richiede una compliance del proprietario molto alta.

    • mi sto preoccupando…
      ma prendendo un altro cane è quasi certo che il problema rientrerebbe?
      Perchè ci sto seriamente pensando, sarei anche più col cuore in pace a lasciarli soli, sennò mi dispiacerebbe.

      • prendere un altro cane può non essere una soluzione. se la figura di attaccamento sei tu la presenza dell’altro cane non fa differenza, anzi in alcuni casi l’altro cane può apprendere per imitazione e comportarsi allo stesso modo! quindi davvero contatta un veterinario comportamentalista. Quelli presenti sul sito asetra hanno master o scuola di specialità quindi sono professionisti competenti.

    • L’ansia da separazione, se ci fosse stata, si sarebbe presentata anche nella casa precedente. Questo a mio avviso è un altro tipo di disagio: il cane non vuole restare solo in un posto che per lui non ha ancora assunto il significato di “tana” in cui sentirsi sicuro.
      Niente in contrario al fatto che Filippo senta anche il parere di un vet… purché poi non si lasci convincere a rifilare psicofarmaci a un cane che ha bisogno soltanto di sicurezza. E dire che tutta la “lista della spesa” di questa o quell’altra sigla è composta da bravi specialisti è decisamente troppo ottimistico: da alcuni membri di quella lista ho visto uscire prescrizioni da farsi venire i capelli dritti 🙁

      • esistono fattori scatenanti l’ansia da separazione! sono tutte persone che conosco personalmente e sono delle professioniste! e in base a cosa lei afferma quello che afferma sulle prescrizioni di chi è da anni che studia si impegna e fa questo lavoro? il termine convinvecere a rifilare degli psicofarmaci mi sembra molto scorretto, se si prescrivono è perchè ce n’è la monitivazione ed è ora di cambiare questo atteggiamento aggressivo nei confronti di queste terapie senza le quali alcune situazioni non sarebbero risolvibili. Allora se dai lo Zylkene sei un poeretto che crede nella magia, se usi l’omeopatia uguale, se non sei veterinario giustamente non dovresti fare terapia ma vedo che poi alla base il discorso non cambia. Bene altra conferma che la medicina comportamentale è nel mezzo del caos e in balia delle chat di internet! Io ho dato il mio parere e consiglio a Filippo e con questo tolgo il disturbo.

        • MAGARI si prescrivessero quando c’è la motivazione! Se così fosse, non direi neanche “ba”. Invece, in molti casi (non in tutti, ovviamente) si prescrivono assolutamente ad capocchiam, a cuccioli di tre mesi definiti “iperattivi”, a cani il cui unico problema sono i proprietari, addirittura a un cane che sporcava in casa perché la proprietaria lo portava fuori UNA volta al giorno! (questa mi è capitata un mesetto fa).
          Il comportamentalismo è una cosa seria e ci vorrebbero davvero dei professionisti preparati, che abbiano intanto preso una specializzazione e non fatto un semplice master, ma soprattutto che avessero una corposa esperienza in materia: ma a veterinaria di comportamento canino NON si parla proprio e il 90% dei “comportamentalisti” è formato da persone che non hanno mai preso un guinzaglio in mano, che hanno fatto un master in cui sono stati indirizzati quasi esclusivamente alla farmacoterapia e che – anche in buona fede, per carità! – CREDONO di saper curare un problema comportamentale quando così non è. E’ il business del momento, questo sì: ma andrebbe preso anche con un po’ più di serietà e di coscienza.
          Dire che gli iscritti a una sigla o a un sindacato sono “tutti bravi” è bieco corporativismo che non fa il bene di nessuno, certamente non quello dei cani. Qualcuno bravo c’è: ma bisogna cercarlo con molta cura, non certo aprendo le “pagine gialle” di turno.

  3. Chiedo scusa, lavevo postato erroneamente su facebook, ora riscrivo tutto quà
    Ciao a tutti, sono nuovo su questo sito.
    Cercando un comportamentalista per il mio cane mi sono imbattuto anche io sul sito del’enpa e devo ammettere che inizialmente l’ho trovato interessante, poi leggendo quante volte veniva consigliato questo zylkene mi sono venutigli stessi dubbi.
    Non avevo letto dove diceva di non essere veterinaria e quando l’ho scoperto qui sono rimasto basito, infatti come dice paolo, il comportamentalista è prima di tutto un veterinario con questa specializzazione (un po’ come uno psichiatra che prima di tutto è un medico).
    Ho anche scritto alla presunta Dottoressa del caso del mio cane e chiedendole spiegazioni sul principio attivo dello zylkene poiché sul prontuario veterinario, c’è scritto “non pertinente”.
    http://www.prontuarioveterinario.it/index.aspx?id=3978
    Premetto che non ho nulla contro l’utilizzo di integratori alimentari, io stesso ho lavorato per 3 ditte che ne producono, l’importante è che ci l’efficacia dei principi attivi sia confermata, pubblicata e riproducibile.
    Mi meraviglio dell’enpa, anzi, forse non mi meraviglio proprio, spesso dietro a certe associazioni si celano invasati alla base e interessi ai vertici.

    Piuttosto, sto cercando un comportamentalista per il mio cane, a Milano.
    Purtroppo temo proprio che si tratti di sindrome da abbandono, che si è manifestata da un mese a questa parte, da quando ho cambiato casa:
    quando è solo piange e abbaia in continuazione.
    Mi sapete consigliare qualcuno competente che magari non costi una follia?

      • Grazie, avevo visto, mi chiedevo se qualcuno me ne potesse consigliare (o sconsigliare) in base alla propria esperienza. Ovviamente in un forum di sconosciuti i consigli non hanno molto valore, ma qua non conosco nessuno perciò è sempre qualcosa.

    • Filippo, l’ansia da separazione non è legata all’abitazione, ma al proprietario: quindi penso che il tuo cane sia semplicemente a disagio perché ancora non ritiene che quella sia la sua “tana”. Devi dargli dei punti di riferimento precisi (la sua cuccia, le sue ciotole, orari e regole ben precisi, pasti regolari e così via: i cani sono mooolto abitudinari e ogni cambiamento nelle loro routine li stressa) e avere un po’ di pazienza: secondo me non c’è alcun bisogno di comportamentalisti, ma solo di dare tempo al tempo.

      • Lo spero, ma se in un mese non è cambiato niente quanto tempo potrebbe essere necessario? no perchè veramente abbaia per ore senza quasi fermarsi

  4. Vorrei solo far notare che la comportamentalista in questione non è una veterinaria. Per la legge, solo un veterinario che ha effettuato un apposito percorso di specializzazione dopo la laurea può definirsi comportamentalista (anzi – a rigore “esperto in comportamento”). Non voglio dire che necessariamente chi ha fatto questo percorso sia bravo, ma cerchiamo per cortesia di fare i giusti distinguo.

  5. Di grazia, che c’azzecca lo Zylkene col cane sordo? 😀 😀 😀
    Al limite si somministra al cane con problemi di ipersensibilità uditiva, al sordo … per quale motivazione dovrei darlo?

  6. Ciao Valeria, mi sono imbattuta pure io in quella pagina web. Iniziando a leggere le risposte, ero sempre più perplessa, “DAP COLLIER per tutti!!!”, che poi, manco sapevo esattamente cosa fosse… la prima cosa che ho fatto è stato scrivere sul motore di ricerca: “DAP collier ti presento il cane”, chiariti tutti i dubbi 🙂 Grazie!

  7. Buonasera, io sono un’Etologa degli Animali d’Affezione, faccio consulenze comportamentali a cani, gatti, Conigli e Roditori, senza poter prescrivere farmaci perchè non sono veterinaria comportamentalista. Lo Zylkene non è una panacea, anzi lo si usa generalmente in caso di sindrome da iperattaccamento! Mi stupisce leggere quanto sopra prescritto dalla collega, soprattutto nel caso del Pastore Tedesco, che in teoria sembra faccia Tournis, un comportamento che solitamente richiede l’uso di farmaci, perchè derivante da una disfunzione dei neurotrasmettirori del sistema nervoso.

  8. Purtroppo queste figure nuocciono a chi invece ha una preparazione e le carte in regola per fare il medico veterinario comportamentalista! Io sto lottando con questa situazione da quando mi sono specializzata…. Spero che la situazione italiana venga al più presto regolamentata e il caos che adesso impera sia solo un ricordo.

    • Giovanni, ti assicuro che l’effetto placebo sugli animali non esiste e i risultati sono sorprendenti. E’ da anni che lavoro con cani, gatti e cavalli e sono riuscita a risolvere molti problemi comportamentali. Purtroppo ci sono persone che li usano senza conoscerli e screditano la loro efficacia. Io sono una Practitioner riconosciuta dal Centro Bach e dal Natural Animal Centre ed ho studiato anni per poterli usare anche sugli animali. Funzionano!

      • Cara Debora, non per amor di polemica ma solo per aggiungere delle considerazioni, vorrei mettere in evidenza i meccanismi che reputo siano alla base della presunta efficacia di alcune medicine c.d.”complementari”. Prendiamone due: omeopatia e fiori di Bach. Non starò qui ad indugiare sulle diluizioni dei rimedi omeopatici, che già dovrebbero parlar chiaro, e nemmeno sulla preparazione dei fiori di Bach (che cmq mi mette di buonumore perché mi ricorda le pozioni della fattucchiera Amelia negli episodi di Topolino!)…lasciamo perdere…se si è disposti a credere che un principio diluito all’infinito possa essere efficace, o che dei fiori messi a macerare al sole sia curativi, si può credere a tutto…
        D’altra parte c’è un sacco di gente che prende decisioni sulla base dell’oroscopo, figuriamoci se non ci sono persone che sostengono l’efficacia dei fiori di Bach!
        Andiamo oltre. Quand’è che viene usata l’omeopatia? soprattutto negli stati cronici (guarda caso!), cioè in quegli stati che ovviamente hanno degli alti e bassi, tanto per scriver semplice. Ecco che durante la fase di parziale remissione dei sintomi, del tutto legata all’andamento della malattia, è facile attribuire al rimedio una presunta efficacia. E’ vero quindi che non abbiamo un effetto placebo, ma un vero e proprio abbindolamento! Per non parlare degli stati acuti durante i quali alcuni affiancano il rimedio omeopatico al farmaco, per poi sostenere che l’omeopatia ha svolto un ruolo importante e complementare…sì, sì e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata (chi ricorda la pubblicità? 🙂 )…o se preferite la variante napoletana per esprimere dubbio “si’ nonnem’ tenev’ quatt’ pall er’ nù flippèr”.
        Quanto ai fiori di Bach, beh! qui siamo proprio all’espressione di un pensiero magico-infantile e verrebbe da dire: problemi di chi se li prende! poi pensi che vengono somministrati anche ai cani, che ovviamente i padroni non portano da uno specialista competente, ma dal “fiorista”, e ti prende il magone…

        Quanto sopra non certo per farle cambiare idee, Debora, ma solo per farle capire che non sempre si incontrano delle mente deboli sulla propria strada, disposte a farsi prendere per i fondelli. Ma non disperi, di gente che non ha rispetto per se stessa e per i propri cani ne troverà tanta, purtroppo.

        • Mi spiace leggere le sue parole così convinte e distruttive. Ho risolto problemi di cani e altri animali che erano prima stati in “cura” da comportamentalisti affermati senza risultati alcuno, quindi l’esperienza mi insegna che funzionano. Tanto mi basta.
          Lavoro da anni con Veterinari ed Educatori Cinofili che potrebbero trascorrere intere giornate ad elencare i casi risolti dai Fiori di Bach ovviamente consigliati da una Consulente in Floriterapia o BFR AP (e non fiorista come le chiama ignorantemente lei) formata e qualificata presso il Natural Animal Centre in cui lavorano etologi e veterinari della Bristol (Università che sicuramente non conoscerà ma che è la migliore in Europa). I BFR AP sono competenti e riconosciuti all’estero (solo l’Italia non sa chi sono) come Comportamentalisti.
          Per cui, la prego, di non giudicare e denigrare ciò che non conosce.
          Potrei dimostrarle l’efficacia dei Fiori di Bach ad occhi chiusi ma sicuramente lei è così convinto delle sue teorie che nemmeno davanti all’evidenza ammetterebbe di aver sbagliato.

  9. io trovo anche poco carino prescrivere in un forum on line un prodotto farmaceutico… una cose è dire il nome del composto, un’altra quello del prodotto. Per carità, di fronte alla grossolaneria generale sarà una pagliuzza, però c’è pure questa!

  10. carino eh? e mo beccati il test diagnostico fai da te del sito della DSM… http://www.zylkene.co.uk/takethequiz.asp

    il chimico ha trovato pochi riferimenti bibliografici: ùhttp://www.journalvetbehavior.com/article/S1558-7878(07)00039-1/abstract e http://www.dr-bob.org/babble/20080617/msgs/835962.html insomma, il principio attivo è una piccola proteina che si ricava dall’idrolizzato di caseina, l’alfa – casozepina. Si tratta di un ansiolitico che può anche essere usato dagli umani. Sono persona totalmente allopatica, ma mi sembra che definirlo un semplice integratore alimentare sia leggermente fuorviante, soprattutto perchè sembrerebbe essere un medicinale da banco. Cioè, prima che il paziente si butti dalla finestra per l’ansia ok alle benzo, ma supportati da un adeguato colloquio psicologico, altrimenti è solo un taccone… non so bene come traslare al micio o al cane ma il senso è quello…

  11. Ok, premesso che in fondo gli esperti davvero bravi sono pochi, e non tutti possono permettersi di fare un sacco di km, e che in ogni caso dopo il “lato pratico” (ri-educazione, re-impostazione di un buon rapporto, ecc.) va svolto dal proprietario secondo i consigli dati, penso che sia anche accettabile una consulenza via internet, ma sicuramente NON un botta e risposta di questo genere. Vuoi fare consulenze on-line? Ok, pero’ quando uno ti dice “il mio cane abbaia troppo” non gli sputi fuori un “dagli medicine” o “tiragli una scarpa”, ma chiedi di sapere tutta la storia del cane, perché e’ stato preso e perché proprio quel tipo di cane, dove vive e cosa fa durante il giorno, se e’ già stato addestrato, come, come si comporta il padrone nei suoi confronti, ecc., magari facendoti inviare anche qualche video se necessario (per es. per poter vedere il linguaggio del corpo del cane in certe situazioni per capire se un problema e’ dovuto a paura piuttosto che ansia o euforia), POI puoi ipotizzare delle cause, chiedere di controllare se sono possibili, suggerire un certo trattamento. Insomma che ci sia un informazione completa sul caso: per esempio prendiamo il cane sordo e mordace, e’ proprio certo che il cane sia mordace perché sordo? Alcuni cani riescono a sopportare la sordità senza problemi, non tutti diventano aggressivi! O il gatto che non mangia, dai una cura senza sapere se non mangia perché il cibo e’ guasto, perché e’ triste per la morte di un altro gatto con cui condivideva la casa, perché gli hanno preso un cibo nuovo e non gli piace, perché c’e’ una gatta in calore??

    • Non si sopporta la sordità. I cani non la sopportano, la vivono egregiamente e pienamente.
      Si educano i proprietari a comunicare nella maniera corretta.
      Comunque, a prescindere da ciò, se si definisce mordace un qualunque cane sordo che non riesce a prevedere una determinata azione e risponde con una difesa della propria integrità fisica (solitamente pinzano e fuggono per difesa, non mordono a bocca piena) rispetto a ciò che viene interpretato come un pericolo rispetto alla propria sopravvivenza, forse abbiamo qualche problema di comprensione di cosa voglia dire essere sordi alla base.
      Noi bipedi, intendo, non certo il cane.

  12. io corro subito a comprare sto zilkene, con tutto questo freddo e ghiaccio se qualcuno dei miei animali ha qualche problema, polmonite, congelamento, traumi articolari, diarrea, ora so come intervenire per ogni cosa…esiste la medicina miracolosa!!! 🙁

    • Grazie, non l’avevo visto! Peggio mi sento… visto che “ha” effettivamente una formazione alle spalle. Dopodiché, se questi sono i risultati, io mi preoccupo un bel po’ 🙁

  13. E per di più lo Zylkene costa anche caro!! Me lo diede la vet per aiutare Spettro a fargli passare la nausea in auto… per fortuna poi gli è passata per conto suo, grazie al kennel …

    Che roba -___________-‘

  14. Guarda, io ho avuto a che fare con la comportamentalista dell’ENPA di Milano e dopo quell’esperienza ho archiviato l’intera categoria nel mio libro dell’infamia. Basta?
    Avevo gia raccontato la mia esperienza nell’articolo che avevi scritto sui titoli dei comportamentalisti quindi non lo ripeto.
    Io non so perchè l’ENPA si risolva a queste figure stile TopoGigio avrà i suoi interessi, la compo sarà la cugina di qualcuno o che so io. Sarò acida ma i dubbi vengono, specie quando la tipa ammette pure di non essere veterinaria.
    Vabbè io ho il dente avvelenato sia con l’ENPA per come gestisce le adozioni (mi fai venire 3 volte, mi fai il terzo grado manco fossi una delinquente, ok ci può stare, e quando ti dico che la mia unica esigenza è che il gatto non debba ricorrere a medicazioni giornaliere tu mi dai un gatto epilettico senza dirmelo? E pretendi che io creda davvero che in due anni che ce l’hai non ti sei mai accorta che era epilettico? Non ti è venuto il dubbio, dato che è stato trovato in stato convulsivo, che qualche strascico poteva anche averlo? Ma perfavore!) che con la categoria comportamentalisti.

    Riguardo il preparato a me vien solo da dire che ogni animale reagisce agli integratori ed ai ferormoni in modo soggettivo quindi non ha senso prescrivere la stessa cosa a chiunque spacciandola come rimedio del secolo.
    Ad esempio per alcuni problemi la mia vet consigliò sia a me che a mia mamma di provare il feliway, ferormoni felini che dovrebbero calmare il gatto stressato. Ecco sui gatti di mia mamma ha avuto effetto, sulla mia gatta ha peggiorato la situazione. Però almeno ci aveva avvertite che non sempre ha effetto.
    E’ anche questione di onestà

    • “gatto che rifiuta il cibo”
      Ma consigliare al volo una visita da un veterinario VERO tanto per escludere patologie, ad esempio a carico della bocca, faceva brutto?
      Magari ha “solo” mal di denti, magari qualcosa di peggio che causa inappetenza!

      • Silvia, per onestà devo specificare che le domande le ho iper-riassunte: i “casi” sono quelli, ma a volte veniva anche spiegato il perché, il percome, ciò che si era già tentato e cosa si era già escluso. Sta di fatto che la panacea per la comportamentalista è sempre la stessa 🙁

  15. allucinante questa qua…. io somministro per pochi giorni al mese lo zilkene il mio cane,ma prescritto da un veterinario e per porre rimedio alla grossa ansia che gli provoca epilessia

  16. Scusate un attimo… ora va bene il caucaso litigioso, il pastore tedesco che gira su se stesso, il cane sordo e mordace… ma mi spiegate come potrebbe un calmante convincere un golden che la femmina che teme è una bella gnocca con cui potrebbe spassarsela invece di averne paura?!?!?!? :\

  17. ahahaha credevo rispondesse con “2 compresse di Zylkene mattina e sera” anche alla domanda: come diventare etologo e comportamentalista!????

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