giovedì 28 Marzo 2024

Gli addestratori della domenica

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – No, questo non è un articolo umoristico: o meglio, potrebbe anche esserlo, se con certi exploit non si rischiasse di fare del male ai cani. Mi riferisco a cose davvero allucinanti che sto vedendo sempre più spesso su Youtube, dove si mostrano esercizi di difesa fatti alla totale, assoluta e plateale “speraindio”, senza nessuna preparazione né cognizione di come si faccia un attacco e di come si debba muovere un figurante.
Se Guru e cinofilosofi vari si guardassero alcuni di questi video, avrebbero probabilmente materiale di scanno per i prossimi 102 anni: purtroppo, per capire cos’è che non va, bisogna anche conoscere le discipline di morso, e i guru ne stanno lontanissimi perché non collimano con la loro idea del cane disneyano che passa la vita a scodinzolare e giocare con le palline. Ma…attenzione! Pure le palline, se usate male, fanno danni!
In questi giorni, personalmente, sto disquisendo in posti diversi (questo sito, FB, posta privata) su argomenti che ruotano immancabilmente intorno alla mente del cane, che ormai tutti si divertono a sezionare ed esaminare cellula per cellula (a volte anche quelli che di cani ne hanno visti uno o due in vita loro, e che ormai sanno tutto sul cognitivismo e la prossemica, ma se il cane ha male a un orecchio non se ne accorgono neppure e pensano che stia mandando segnali di calma).
Ma vogliamo preoccuparci un pochino anche del lato fisico del cane?
Vogliamo scoprire che il cane non è “una mente” sospesa nel vuoto, ma che il suo cervello è inserito in un corpo fatto di carne, ossa, muscoli, legamenti, tendini… e che non li ha SOLO nel collo, ragion per cui non si deve preoccupare esclusivamente del collare a strangolo?

Frame preso dal video, volutamente lontano e sfocato perché non si riconoscano i personaggi: ma si capisce ugualmente l’approccio totalmente sbagliato all’impatto.

L’ultimo “video schock” che ho visto mostra un signore  (educatore APNEC e LIBERTAS, si legge sul suo sito) che fa eseguire a diversi cani una serie di esercizi “misti” – presumo per pubblicizzare il proprio campo – che comprendono un po’ di obbedienza, un po’ di palestra (tipo quelle da protezione civile), un po’ di giochi, un po’ di caccia (riporto di animali abbattuti) e un po’ di attacchi.
Ecco, al momento degli attacchi vengono i brividi blu  a chiunque lo osservi… ma non perché questo tipo sia un maltrattatore, per carità! Anzi, il tutto è molto giocoso, i cani sono molto allegri, c’è una bella atmosfera da “divertiamoci tutti insieme”: solo che il figurante non ha la minima idea di quello che sta facendo.
In una (specie di) attacco lanciato aspetta il cane con il braccio staccatissimo dal corpo, a du’ metri di altezza (nessunissima possibilità di ammortizzare l’impatto), poi si mette a girare in tondo in una sorta di balletto da disco dance e continua ad andare “verso” il cane, spingendogli  in bocca una manica molto vintage e probabilmente “fatta in casa”(si spera almeno che sia mobida).
Con un altro cane fa addirittura avanti e indietro col braccio verso la bocca del cane, metodo sicuro per scatafasciargli muscoli e legamenti del collo.
Ovviamente non faccio nomi perché non mi interessa parlar male di questo giovane evidentemente pieno di entusiasmo (e presumibilmente convinto di fare cose bellissime): però mi chiedo: chi cavolo l’ha formato? Se NON ha una formazione specifica come figurante, ma solo come educatore, perché si mette a fare gli attacchi?
Sì, si capisce che sono fatti per gioco, per divertimento fine a se stesso…ma sono fatti dannatamente male e possono essere pericolosi per il cane e per l’umano stesso.
Non parliamo, poi, dei moltissimi “figuranti della domenica” che non hanno neppure un campo, anzi non vanno neanche su un campo, ma si divertono a far mordere i cani coprendosi le braccia con stracci e ammenicoli vari: oltre a non saper fare i movimenti giusti, oltre a rischiare di farsi male e di far male al cane, questi signori (che definirei più “figuri” che “figuranti”) a volte confondono anche le idee al cane facendogli pensare che qualsiasi braccio “rivestito” da una protezione (magari la normalissima manica di una giacca) sia un giocattolo da mordere. Non lo sappiamo con certezza, ma è probabile che questo sia stato proprio il caso di Raul, il bull terrier di cui vi stiamo raccontando la storia su “Ti presento il cane” e che per questo “vizietto” di attaccarsi alle braccia stava per essere soppresso.
Insomma, il cane non è un giocattolo e non si può pensare di divertirsi con lui senza un’adeguata preparazione. Chi vuole fare il figurante vada a farsi un bel corso per figurante ufficiale ENCI (o di Società specializzata) dove imparerà a muoversi correttamente e a rapportarsi nel modo giusto con i cani.

Ma le brutture non finiscono qui, perché tra gli “addestratori della domenica” pericolosi troviamo anche quelli che “oddio, no, gli attacchi alla manica MAI!”, o “No, il collare a strangolo MAI!”. I loro cani sono cani rispettati, amati, coccolati… queste brutte cosacce infami le lasciano a certa gentaglia con cui non vogliono neppure parlare! Dopodiché prendono il cane da casa (dove ha dormito sul divano per tre ore), lo caricano in macchina (dove dorme per un’altra mezz’oretta), parcheggiano fuori dall’area-cani o dal parchetto, fanno tre metri col cane al guinzaglio per arrivare dentro all’area… tirano fuori la pallina e la lanciano con spropositato entusiasmo a trecento metri di distanza, cosicché il cane, bello freddo e con i muscoli ancora “addormentati”, si getta all’inseguimento a duemila all’ora e se la pallina prende qualche strano rimbalzo salta pure per aria, si contorce, gira su se stesso e ricade a terra. E se a volte, alla fine dell’evoluzione, si mette a urlare di dolore perché si è rotto il crociato… secondo l’umano, è SFIGA!!! Lo sciagurato a due zampe si sente una vittima del destino infame che ha colpito così duramente il suo povero cagnolino per il quale lui darebbe la vita.
Ma invece di dare la vita per lui, pirla che non sei altro, prova a farlo riscaldare un po’ prima di sparargli palline (o palloni, o  frisbee) a raffica!
Prova a ricordarti che il cane è un atleta, ma che tutti gli atleti del mondo fanno un appropriato riscaldamento prima e un buon defaticamento dopo qualsiasi performance sportiva. Il cane sarà cognitivo, sarà sensibile, avrà una mente brillante e una capacità collaborativa di primissimo livello: ma NON è abbastanza intelligente da capire che stai cercando di spaccarlo in due, né più né meno del figurante improvvisato e incapace.
Il cane non sa nulla di preparazione atletica e in più, non potendo parlare, non è neppure in grado di dirti: “Pirla”.
Allora te lo dico io.
Se vogliamo fare sport col cane, o qualsiasi attività che comporti un intenso esercizio fisico, prima cerchiamo di imparare come si fa, e poi facciamolo. Altrimenti continueremo ad arricchire i veterinari, che sentitamente ringraziano: peccato che i cani ringrazino molto meno.

NOTA: il figurante nella prima foto, quello col boxer, è un figurante ufficiale SAS, che quindi sa come muoversi con la manica. Figuranti non si nasce, né ci si improvvisa: lo si diventa studiando. I corsi per figuranti ufficiali esistono apposta.

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56 Commenti

  1. Conosco PERSONALMENTE la persona ed il cane che appaiono nel frame del filmato. Ho assistito PERSONALMENTE a performances farcite di errori a dir poco grossolani tenutesi durante i loro numerosi e costosi corsi tesi a formare millantatori che vengono fatti studiare da dispense scaricate da internet e addestrati solo a vendere per (almeno) 300 euro le famigerate dieci regole (niente cibo gratis, niente coccole gratis, etc.). Gente che prende 1000 euro a un disoccupato per farlo diventare un Educatore Cinofilo disoccupato.
    I più baciapile vengono tenuti in schiavitù a raccogliere cacca nel campo del capo e/o a vendere le dieci regole senza però godere dei proventi, che vanno all’associazione nella persona del capo.

  2. …..Bhè direi che per quanto riguarda la prima foto l’unica cosa specificata in fondo all’articolo è il fatto che fosse un figurante ufficiale SAS non di certo la correttezza (specificata solo ora),e ti posso garantire che ha tratto in inganno mooolte persone in vari forum…..,cosa, direi al quanto spiacevole…
    mentre per quanto riguarda la seconda foto non possiamo fare altro che fidarci di quello che hai visto nel video, anche se, da quello che dici riguardo la foto stessa lascia un pò perplessi….in quanto direi che non trovo la posizione cosi scorretta…certo il seguito avrebbe fatto capire tutto…..(solo magari ai tecnici visti i commenti a questo articolo).

    • Urgh… se non si è capito che “figurante ufficiale” era sinonimo di “persona che avendo fatto un corso adeguato sapeva muoversi correttamente”, lo vado subito ad aggiungere! L’avevo dato per scontato, forse sbagliando.
      Per il resto, è ovvio che un frame dica poco: era importante vedere tutto il video, che purtroppo non è più su Youtube.

    • Ecco, ho modificato la didascalia. A me pareva talmente evidente, la correttezza, che pensavo balzasse agli occhi di chiunque.
      Chiedo scusa: a volte penso che i lettori siano tutti tecnici… mentre così, ovviamente, non è!

  3. Buon giorno….ho letto l’articolo, vedo delle foto, ma qualcuno è in grado di spiegare l’attinenza delle due foto con l’articolo? magari spiegare tecnicamente cosa non va in quelle due foto?

    Grazie.
    P.S.: se risponde qualcuno della redazione di questo portale, può firmarsi in modo da capire con chi si stà parlando? (se possibile ovviamente)

    • Prima foto: non c’è nulla che non va, il figurante (come specificato in fondo all’articolo stesso) è un figurante ufficiale che si muove in modo assolutamente corretto. Ovviamente non è che si possa giudicare da una foto, ma…posizione delle gambe e delle braccia, movimento (intuibile, anche se la foto ovviamente sta ferma) eccetera sono tutti corretti.
      Nella seconda foto, il figurante sta per impattare il cane con il braccio tenuto troppo staccato dal corpo, troppo in alto e in posizione perpendicolare al cane, che quindi impatterà con il collo in posizione innaturale, rischiando di farsi male. Anche in questo caso, ovviamente, bisognerebbe vedere l’intero movimento: ma mi hanno detto che il video in questione è stato addirittura rimosso da Youtube…
      Comunque quella che seguiva l’impatto, nel video, era una compilation di errori madornali, con “strappi” del braccio, manica portata verso il cane anziché in trascinamento, movimenti delle gambe che non saprei come altro definire, se non “balletti”…insomma, tutti i classici atteggiamenti di qualcuno che non ha la più pallida idea di come si fa un esercizio di attacco.
      La foto, per ovvi motivi, mostra solo UN errore: tutti gli altri stavano nel video, che però non ho voluto inserire perché non è che ce l’avessi con quel signore lì e volessi fargli fare chissà qual figuraccia. Il mio intento era solo quello di suggerire a chi vuole “formare” altre persone (visto che la persona in questione tiene corsi per educatori cinofili) di “formarsi” prima lui… altrimenti i risultati non potranno mai essere molto positivi.

      Valeria Rossi

  4. Devo dire che questa volta sono daccordo con te al 100%, tanto è vero che mi sono discostato per tre anni dal mondo sportivo cinofilo (che ora frequento solo per osservare i cani, la loro biomeccanica e come lavorano gli allenatori) per poter studiare e fare una tesi sulla preparazione atletica del cane a 360°.
    Vorrei fare solo un appunto, se così si può chiamare, molto spesso si pensa di non far del male al cane fino a che non prova dolore, invece anche quando il cane non prova dolore è possibile che abbia problemi che piano piano lo porteranno a patologie più gravi: ho visto cani in disc-dog cambiare il modo di saltare da un giorno all’altro e l’allenatore dire “sta imparando a prendere i dischi” (il lanciatore era molto bravo) quando si vedeva almeno a occhi più esperti che aveva problemi, non evidentissimi, di biomeccanica; altri dare la colpa alla conformazione del cane (un border, leggermente più basso) se non riusciva a fare un back-vault quando video di gare precedenti lo faceva bene, e anche li problemi; ovviamente ci sono tanti casi in agility e in cani da obedience allenati solo a un tipo di conduzione (problemi specialmente cervicali) …
    (gli esempi sono solo per spiegare, non per demonizzare qualche attività, a me piace il disc-dog se fatto con criterio)

  5. Rispondo qui a Silvia perché non mi appare il tasto “rispondi”…
    Il cane è entrambe le cose: è un animale con il suo DNA “naturale”, che non è quello di un lupo ma quello di un cane che in quanto CANE è un animale sociale, gerarchico eccetera, e in più è un animale che è stato manipolato dall’uomo (ovvero selezionato con accoppiamenti mirati, e non certo “fatto in laboratorio” come si sente ancora dire da qualche cuggino) in modo da sviluppare alcune abilità particolari.
    In alcuni casi questo ha lasciato pressoché inalterato il patrimonio genetico iniziale, in altri casi ha indotto cambiamenti anche “pesanti” sul modo di “essere cane”.
    Per questo ripeto sempre che non si può parlare di un generico “cane” (se non entro certi limiti, e ad eccezioni dei cuccioli, che sono veramente quasi tutti uguali), ma che bisogna sempre analizzare caso per caso e tener presenti sia le caratteristiche del modello primitivo (quelle dell’ex-lupo che decise di avvicinarsi all’uomo, pare perché aveva già subito una mutazione spontanea che l’aveva reso meno diffidente), sia le caratteristiche indotte dalla selezione.
    Non c’è una dicotomia: c’è un insieme di fattori che coesistono e che vanno TUTTI considerati: altrimenti ci si fissa solo su una parte e si perde di vista l’insieme.

    • in ogni cesto esistono mele bacate…per questo dobbiamo buttare il cesto ??? certamente no…occorre solo vigilare e consigliare di andare sempre avedere sul campo chi è realmente la persono a cui decidiamo di affidarci.

      • Francesco, il cosiddetto ‘uomo della strada’ (o donna) nulla può perché non è competente. Non credo che Valeria voglia fare di ogni erba un fascio. Certo è che spesso gli enti preposti spesso lasciano molto a desiderare sui controlli: allevatori che usano la ‘selezione naturale’ (ovvero cani che per evitare di morire di fame si mangiano fra loro) da decine anni, scaricati dall’ENCI e dall’USL dopo che gli sono stati sequestrati i cani, addestratori che maltrattano i cani anche con l’uso dell’elettrico che vengono scaricati dall’associazione di appartenenza dopo la visita di STRISCIA al campo, associazioni che per avere una maggiore visibilità televisiva accolgono fra i dirigenti chi notoriamente di fronte alla telecamera fa il gentilista e poi al campo prende i cani a calci in culo.
        Figurati la persona comune cosa può di fronte ad una cultura cinofila così approssimativa come quella italiana, dove si guarda Millan e lo si imita senza capire che quello non è il modo giusto di rapportarsi al proprio cane.
        Sembra che da noi vada più di moda l’orrido che non l’uso del cervello. Ma questo non è per colpa della gente comune ma di chi dovrebbe diffondere una corretta cultura relazionale e invece la cultura relazionale nemmeno sa cos’è.
        Per questo, al di là delle generalizzazioni che un articolo come quello scritto da Valeria può dare, io sono d’accordo con lei.

        • No, Valeria non vuole fare di ogni erba un fascio: però Valeria pretenderebbe che le associazioni, gli ENTI e chiunque rilasci “attestati” vigilassero affinché quegli attestati corrispondessero alla qualità dichiarata.
          Vedere persone che mettono a repentaglio l’integrità fisica di un cane perché non sanno quello che stanno facendo è già brutto anche quando si tratta di puro e semplice “fai da te”: ma andare sul loro sito e trovarci attestazioni da parte di sigle che dovrebbero formare professionisti competenti… fa veramente girare le palle!

          • Anche perchè solitamente si fanno lautamente pagare…. Le persone che vanno per imparare e imparano metodi sbagliati e pagare uno che fà più danni che utili è ingiusto.

          • di certo anche l’ enci ha nel suo organico giudici di utilità e difesa e figuranti che elettrificano i cani con collari anche importati dalla Germania, perchè con voltaggio più alto. Eppure hanno riconoscimenti importanti dall’ ente e la cinofilia è inmano a loro. E loro sanno quello che fanno e lo sanno bene, ma il fine giustifica i mezzi!

  6. Ci sono educatori Apnec che si inventano, ci sono addestratori enci che si inventano, ci sono non educatori che si inventano, come in tutte le categorie la professionalita’, non sta nella sigla ma nella persona.
    insisto, generalizzare non fa’ mai bene, e anche commentare con una punta di sarcasmo non credo faccia bene, la mia teoria, da sempre, e che ognuno, se professionale e preparato, se nel rispetto del cane, possa agire come reputa giusto………….secondo scienza e coscienza.
    quindi, riporto frase da articolo:
    “e anche i guru ne stanno lontanissimi perché non collimano con la loro idea del cane disneyano che passa la vita a scodinzolare e giocare con le palline….

    chiedo, che male c’e’ in un cane che passa la vita a scodinzolare? e fare attività’ diverse da quelle che citate? perché’ queste critiche? (cane disneyano…)
    credo siano altre le persone da combattere…
    scusate l’intrusione, ma davvero continua a non piacermi questa guerra tra di noi, che la cultura cinofila giusta, la dovremmo portare avanti tutti insieme.
    maura

    • Maura, il punto è proprio questo: nessuno si dovrebbe “inventare”.
      E se lo fa, le associazioni a cui fa riferimento – e del cui marchio la persona si fa un vanto – dovrebbero intervenire rapidamente cercando di fargli capire che sbaglia e che deve imparare a fare il suo lavoro in modo corretto. Altrimenti a cosa serve avere certificazioni dall’una o dall’altra sigla?
      Neanche a me piacciono le guerre, ma mi pare che non si voglia capire qual è lo scopo delle critiche: ci vogliamo convincere o no che la nostra cinofilia sta toccando il fondo? E vogliamo cambiare qualcosa, oppure continuiamo a sopportare improvvisatori, venditori di fumo, Vanne Marchi e affini solo perché “non è carino parlar male l’uno dell’altro”?
      Se l’avessero pensata così anche ai tempi di Tangentopoli, inciuci e porcate sarebbero continuate all’infinito. E’ vero che finite quelle ne sono iniziate altre…ma il motivo è sempre lo stesso, il corporativismo di chi delinque e pensa “Se io non parlo male di te, tu non parlerai male di me”. Così tutti possono continuare a farsi i porci affari loro.
      Io non sono d’accordo su questo modo di fare e di pensare: tutto quello che c’è di profondamente sbagliato nella nostra cinofilia deve sparire.
      Altrimenti continueremo ad essere considerati come l’Italia politica: degli improvvisatori a cui è giusto ridere in faccia.
      E chi lavora seriamente, chi si fa il mazzo per informarsi, studiare, imparare davvero…finisce nel mucchio insieme agli incapaci e ai manipolatori di ingenui. Se a te sembra giusto…a me non lo sembra proprio per niente: specie quando si rischia pure la salute dei cani.

    • Ciao Maura, non condivido il tuo discorso sui cani che scodinzolano tutta la vita. Il cane fin dalle sue origini, da quando erano ancora coioti si sono avvicinati all’uomo non per scodinzolare ma per collaborare con lui nel “lavoro” della caccia…… In seguito le varie razze sono state selezionate ma sempre per “lavorare”: cani da caccia, cani da riporto, cani da utilità e difesa, cani da pastore ecc ecc……. Ai cani non piace stare a casa a scodinzolare, non gli piace perchè sono geneticamente progettati per fare altro!!!! E’ come se un gigante ti portasse nella sua casa e ti mettesse su un cuscino tutto il giorno, certo sazia e al caldo ma senza far nulla!!!!

      • uhm…a me risulta anche la teoria che la domesticazione del cane parta da un rapporto simbiontico: mi avvicino al villaggio in cerca di avanzi, seguo l’uomo perchè mi dà cibo facile e l’uomo mi tiene perchè stando nei dintorni dò l’allarnme in caso di pericolo, quindi mi dà ancora più cibo!
        Continuiamo a pensare che il rapporto uomo-cane sia antropocentrico (l’uomo ha creato il cane per faci qualcosa), invece molte specie si avvicinano spontaneamente per semplificarsi la vita, non per rendersela più difficile!

        • Lo dici tu: e a
          dare l’allarme in caso di pericolo (guardia). Si chiama collaborazione con l’uomo come era nella caccia, il cane ben sapendo che avrebbe preso parte del “bottino” aiutava l’uomo nella caccia! Erano ancora coiote, certo che facevano i loro interessi ma era comunque una collaborazione nel “lavoro”. Non era: mi corico sul divano e qui resto fino a cena! E poi la selezione delle razze e un’altra cosa, che sia stata fatta per nostre necessità è assolutamente vero, quanto è vero che una volta evoluta una razza ad esempio da utilità e difesa, a questa razza farà più piacere mordere che stare a scodinzolare sul tappeto di casa. Il cane è un cane perchè a tutti i costi trattarlo da bambino????????

          • Cara Roberta, il cane non ha nulla a che fare né col coyote (Canis latrans), né con lo sciacallo (nelle sottospecie adustus, aurens e mesomelas), né col lupo americano (nelle sottospecie occidentalis, nubylus, lycaon e baileyi). La sua origine è stata chiaramente attribuita da recenti indagini genetiche al lupo europeo (Canis lupus lupus); inoltre vi sono state delle successive ibridazioni col lupo mediorientale (Canis lupus pallipes) e con quello cino-tibetano (Canis lupus chanco) in epoca pre-selezione artificiale.
            La storia evolutiva del cane è strettamente legata prima ad Homo neanderthalis e poi ad Homo sapiens. Questo perché sono stati ritrovati alcuni anni orsono in una grotta vicino a Nizza (Lazaret) dei lupi in compagnia di Neanderthal. Questi lupi differiscono da tutti gli altri presenti all’epoca in Europa, poiché hanno una struttura più leggera che dimostra un adattamento ad abitudini alimentari diverse da quelle di autentici predatori.
            In quanto ha scritto Silvia è sicuramente la possibilità più ovvia (fra l’altro sostenuta sempre più dai ricercatori): un gruppo di lupi non troppo abili nella caccia si avvicinò ad un campo di cacciatori per sfruttare l’abbondanza di risorse alimentari date dalle discariche. Da lì si avviò, prima come rapporto opportunistico, poi come vera e propria cooperazione, una evoluzione che portò intorno a 40.000 anni fa ai primi veri cani.

          • Sarà anche vero che lo dico io, da buona sicenziata infatti ho affermato che “è una teoria”, ma la cosa è documentata sulla base di ricerche sicentifiche
            “Il cane è un cane perchè a tutti i costi trattarlo da bambino????????”
            e chi ha detto che tratto il cane da bambino? io lo tratto da “commensale” 😉
            Cito
            “Free-ranging wolves attracted to the refuse generated by human camps most likely followed a commensal pathway to domestication that was neither deliberate nor directed ”
            Larson et al 2012, Rethinking dog domestication by integrating genetics, archeology, and biogeography. Proc Natl Acad Sci U S A. 2012 May 21
            Quest’ultimo articolo lo consiglio a molti, perchè rivede e commenta gli innumerevoli risultati sulla genetica del cane, che, con l’avvio delle nuove tecnologie di sequenziamento massivo, hanno portato ad un moltiplicarsi di studi con risultati spesso discordanti.

            Questo di cui parlo per me è il principio di una domesticazione spontanea e non deliberata (come sopra), l’inizio della storia del cane. La selezione praticata dall’uomo sui cani da utilità è un’altra storia (prorpio degli ultimi secoli), molto più recente e sicuramente antropocentrica.

            La risposta che cerco io, sciuramaria, amante del cane, da voi esperti cinofili, che non ho ancora trovato in nessun libro e neppure qui (forse c’era ma non l’ho intesa per mia colpa), è la spiegazione di questa dicotomia (ma la domanda credo di averla posta già altrove, in altri articoli, si sa, sono un’incredibile rompipalle): da una parte trattiamo il cane da lupo, inserendo concetti come branco, predazione, gerarchia ecc.., dall’altra intendiamo il cane come un essere superspecializzato, selezionato dall’uomo per questo e per quello..
            Ma insomma, il cane è un “animale naturale” o una serie di specifici organismi geneticamente modificati con scopi precisi?

          • una precisazione x i piu` giovani, che non conoscono i peanuts. Il cane snoopy da me citato altrove non é il cane disney. Il secondo é un cane che gli umani pensano sia e trattano come un bambino, mentre snoopy é un cane che crede di essere un umano e non capisce perché tutti si ostinino a trattarlo da animale.. 😉

          • Qualcuno che in vita sua non ha mai letto un fumetto o visto un cartoon esisterà. A parte gli indios dell’Amazzonia, i pigmei della foresta congolese, i chukci della Siberia e forse gli eskimesi io conosco gente che vive tranquillamente senza tv né giornali.
            E si risparmia le notiziole di aumento di tasse e le baggianate della Dalla Chiesa e della D’Urso, tanto per ricordare qualcosa di altamente culturale. 😉

          • ho usato una simpatica striscia con snoopy a lezione per alleggerire un po’, e gli studenti piu` che ventenni si sono stupiti del fumetto..pensavano fosse solo un personaggio tipo gadget, per abbellire le t-shirt o_o

  7. ciao ragazzi, chi mi puo’ indicare un programma di allenamento leggero per il mio cagnone? proprio per il timore di fargli male nella mia ignoranza, non gli ho mai fatto fare attivita’ fisica sfrenata, tranne mezz’ora di passeggiata per tre volte al giorno, e poi qualche corsa nel campo da pallone recintato della parrocchia (poco erche’ si autoregola e dopo un po si scatafascia da solo a terra) . e un akita anericano, quindi un molossoide

    • Senti cosa ti dice il tuo veterinario che conosce lo stato di salute del tuo cane.
      Personalmente, preferisco terminare qualsiasi attività prima che il mio cane “crolli”, piuttosto defatico, lo metto in kennel un po’ a riposare (o al guinzaglio con me all’ombra) per poi riprendere se necessario 🙂

  8. personalmente ho sempre molta paura a fare i giochi di morso col mio cane, non per il morso in se’, quanto per la paura di farle male inavvertitamente perche’ non ho la giusta preparazione. Nello specifico nell’articolo si parla di attacchi alla manica, usando un semplice salsicciotto ci sono gli stessi rischi (mi sa di si)?

    • Generalmente i rischi sono simili.
      L’errore più frequente è quello di tirare il salamotto verso l’alto e scrollandolo durante la contesa con il cane di fronte con i quattro arti ben piantati nel terreno, iperestendendo i muscoli del collo

      • @Mc Zook:

        domanda, visto che la mia adora giocare al tiro alla fune con il salamotto o con un gioco di corda in cotone (bello spesso e lungo circa 50cm, lunghezza scelta appostra x evitare che il cane mentre gioca debba stare “con il muso in su”):

        scrollare da destra a sinistra se si tengono le mani basse in modo che il cane abbia il muso parallelo al suolo e all’altezza naturale non da questo problema?
        Io ho sempre fatto così, o abbasso le braccia e uso un gioco abbastanza lungo oppure se gioco in casa il cane gioca sul letto quindi è rialzato e alla mia altezza (e il quel caso ilo gioco è meno adrenalinico visto che siamo in casa). Poi al posto che strattonare con violenza a destra e sinistra x eccitarla preferisco ad es darle qualche colpetto nelle costole o simili e dire “grrrr!” (a cui lei risponde con un “grrr”, ma non sono grr aggressivi visto che posso bloccare la mano e volendo darle perfino un bacio sul naso o comunque darle lo stop o il lascia in qualsiasai mopmento e subito dopo spupazzarla), tanmto comunque a strattonare con forza ci pensa lei (infatti posso andare avanti con questo gioco x periodi molto limitati soprattutto se siamo in esterno e quindi fa presa sul terremno, meno male che non usa tutta la sua forza..).

        una cosa che evito è anche quella di tenere il salamotto in alto facendo saltare il cane in vericale:
        alla mia piacerebbe, ma ho timore si possa fare male soprattutto se non è su un terreno assolutamente non scivoloso e con i muscoli ben caldi.

        Chiedo questo perchè non ho trovato in alcun libro indicazioni su come giocare correttamente con il salamotto (al massimo si diceva di usarlo solo se si ha il controllo del gioco e di non far vincere sempre il cane, cose che io faccio, anzi le ho insegnato il LASCIA e il VIENI grazie al salamotto), ed è un gioco che la mia adora (le piace anche inseguire la pallina ma il salamotto molto di+)…
        ..perciò vorrei essere sicura di non sbagliare qualcosa rischiando di far male al cane inavvertitamente (sto sempre moplto attenta anche al riscaldamento, al tipo di terreno e a come muovo il gioco ecc e in 8 anni non mi è mai capitato che si facesse male o accusasse irrigidimento muscolare dopo aver giocato o qualche altro segno di qualcosa che non va, anche se con un pitbull c’è il rischio che il cane possa non dimostrare dolore a meno che non si faccia veramente un grosso danno).

        ..forse sarebbe utile un articolo tipo “piccola guida pratica all’uso sicuro del salamotto e di altri giochi da tirto alla fune”, seguito da “guida pratica sull’uso sicuro della pallina e di altri giochi da rincorrere/riportare non volanti” (ma la pallina è + intuitivo forse: riscaldare adeguatamente il cane, attenzione al ytipo di tereno e agli ostacoli come buche e alberi o pietre, non cercare di estrarla a forza dalle fauci del cane, attenzione a non lanciarla vicino a dirupi, attenzione alla temperatura esterna, evitare rimbalzi alti che possono danneggiare il cane soprattutto se non riscaldato o su terreni non uniformi e ruvidi ecc) e “guida pratica all’uso sicurto dei giochi da rincorsa e riporto volanti e dei giochi da rincorsa e riporto in acqua”?

        • Per l’articolo ci vuole la redazione. 🙂
          Per tutto il resto direi che sei abbastanza preparata e scrupolosa da non chiedere consigli …

    • In effetti sarebbe davvero mooolto interessante avere un breve “decalogo” su come fare (ma soprattutto come NON fare) i giochi con il salsicciotto con il proprio cane. Avendo un boxer che ama alla follia fare i giochi con il salsicciotto vorrei farli più spesso ma temo di sbagliare.

      • Mah, magari qualcuno che lo fa di professione ti darà qualche consiglio più sensato, comunque eccoti un paio di dritte:
        *) il salamotto è “una preda” quindi deve allontanarsi dal cane ed è il cane che deve acchiapparla
        *) Imboccare il cane è anche controproducente perchè rischia di prendersi un oggetto di “incontro”, che non è mai bello per i denti (se al posto di un salamotto, hai un disco …), in caso di una manica rischi di scaricare tutta la forza sulle vertebre del collo

      • Far roteare il cane in aria è scenografico ma non è molto salutare anche lì per le vertebre (forza centrifuga … )
        Non far mordere il cucciolo in fase di dentizione

        • e al momento del morso, quale movimento si puo’ definire corretto? Penso inoltre che prima sia necessario insegnare al cane il lascia, sbaglio? Lo so, sono ignorante in fatto di giochi fisici, mea culpa…

          • Beh, il “lascia” con il richiamo sarebbero le prime due cose da insegnare ad un cane (oltre alla convivenza nella società umana e canina, naturalmente).

            Sicuramente non “strappare”, assicurarsi che abbia una buona presa prima di “contendere” tirando (in funzione del tipo di cane) “delicatamente” verso di te
            Supponendo che il tuo cane non faccia un “lanciato”, non dovresti neppure aver bisogno di scaricare l’inerzia 🙂

            Poi sta a te che conosci il tuo cane sapere se certi movimenti sono interpretati come gioco o minaccia, se lo stai facendo “salire” troppo di eccitazione, …

          • Io non me la sento di descrivere a parole come si fa giocare un cane col salamotto… tutto quello che ha detto McZook è corretto, però mi fa paura lo stesso che qualcuno si metta a fare giochi predatori senza aver mai visto come si fa “dal vivo”.
            Ti suggerirei di visitare (anche solo per un paio di volte) un buon campo e di farti un’idea dei movimenti corretti, dei giusti tempi e così via.
            Per carità, per giocare e basta si può anche andare a “buon senso”…ma siccome ho visto cani rovinati da giochi sbagliati, preferisco suggerire la consulenza di qualcuno che sa quello che fa.

          • grazie, effettimanente la mia paura nasce proprio dal fatto che, non avendo visto mai dal vivo il gioco con il salamotto, non mi sento sicuro a proporlo nella maniera corretta. Quelle rarissime volte che abbiamo fatto giochi simili si trattava di situazioni improvvisate (es. un pezzo di legno), anche perche’ nei negozi dedicati agli animali trovo i giubbottini piu’ alla moda, tutti i tipi esistenti di collari ma nessun salamotto. Il gioco ovviamente l’ho fatto durare pochissimo proprio per i dubbi di cui sopra, pero’ ho notato una buona risposta in termini di divertimento della mia cagna, che l’ha preso proprio per quello che e’, cioe’ un gioco. Devo effettivamente trovare qualcuno che mi mostri come si fa.

          • uuuhhh mi fate venire l’ansia… il tira-tira è l’unico gioco che diverte il mio cane (lui farebbe anche la lotta a mordersi ma io preferisco di no) e io lo faccio con lui. Anche con la pallina farebbe il tira-tira: tu la lanci e lui te la porta ma solo per ingaggiarti a tirarla.

            Il primo salamotto l’ha distrutto in tre giorni. Allora gli ho intrecciato delle corde che stanno durando di più.
            Io non tiro molto forte e soprattutto mai con scatti… ma basterà?
            Lasciare non la lascia neanche morto. Anche se io mi impietrisco che neanche le figlie di Lot.
            Devo dirgli di sedersi: allora la lascia, ma è molto deluso…

            Lui gioca al tira tira anche con altri cani…

          • io ti dico: … eggioca, visto che è deluso per il lascia, mi sembri abbastanza sveglia per trovare un modo per farglielo piacere 😉

            Dai, non è difficile (se non parliamo di un “lascia” da gara, ovviamente)

          • @Redazione:

            ok, la cosa migliore è come hai detto tu andare in un campo e farsi vedere da un professionista come si fa…però se uno è un perfetto neofita puòò essere difficile distinguere fra un “addestratore della domenica” e uno serio (o fra uno che ha pure il tesserino dell’associazione tal dei tali ma poi si mette a fare anche discipline su cui non è preparato, o ancora quello che ha fatto il corso di 2 giorni ecc), e allora magari si va li x imparare come usare bene il salamotto e si becca uno che lo usa male (dopoaver subito una capatanta dagli altri 10 educatori cinofili contattati che dicevano “sei pazzo,il salamotto mai: rende aggressivo il cane e poi con un pitbull è anche vietato fare addestramento che ne aumenti l’aggressività” ecc ecc, perchè mesi fa ho fatto una ricerca cpon google e ho visto che pratucamente tutti i centrisegnalati vicino a Genova erano CZ o gentilisti e i + sembravano ultragentilisti-cinofilosofeggianti da come erano impostati i siti e dalle discipline elencate, poi manco uno che ad es rieducasse cani con problemi comportamentali senza infilarci un vet comportamentalista con annessi psicofarmaci…quindi se la persona media fa una ricerca su google x un campo questo trova, gli altri campi saranno il 10 pagina su google o simili).

            Quindi, visto che come hai giustamente detto a parole è difficile spiegare come sui usa un salamotto (ma già elencare le cose da non fare aiuterebbe molti), perchè, se ne hai voglia, non metti un paio di filmati esplicativi sul suo uso corretto?

            grazie, qulsiasi cosa tu decida (o se magari, visto che il post è di qualche mese fa hai già fatto una cosa simile e io non l’ho ancora vista sul blog).
            e scusa x la lunghezza (x natale babbo natale mi ha donato solo una grossa bronchite e non il dono x la sintesi: si vede che sono stata cattiva oppure babbo natale è cinofobo e non è passato perchè ho un pitpullkattivo…).

          • Alice, i filmati per pubblicarli bisognerebbe farli! 🙂 E io non ho più né un campo, né cani con cui far vedere le diverse metodologie eccetera eccetera. Non posso mica girare filmati a tutto spiano con la Bisturi! 🙂
            Qua i mezzi so’ quelli che sono… però c’è anche da dire che in qualsiasi campo (UD, agility, disc dog…qualsiasi!) puoi trovare uno bravo o un incompetente totale. Purtroppo anche su youtube c’è di tutto e di più 🙁

          • ma mi sbaglio o avevo visto proprio su “ti presento il cane” il video di un corretto tira e molla?

          • Ahahah!! Hai ragione… ma questi sono filmati di cani che già sanno giocare. Come iniziare da zero, qui si vede solo in parte con la cucciola.
            Per fare un lavoro ben fatto, mostrando tutto e commentando tutto quello che si fa, facendo vedere anche gli errori eccetera… ci vorrebbero i mezzi del National Geographic… che però, purtroppo, preferisce mostrare altre cose 🙂

  9. So che è una ricerca inutile e anche la domanda è inutile… ma a me piacerebbe tanto che ci fossero degli istruttori (bravi) che facessero del “cose” per i cani a cui piace mordere. Al mio piace mordere, ma è imbranato, displasico e di temperamento solitamente basso (se non è l’aggettivo giusto me ne scuso)… reagisce in modo lento, in altre parole: è diesel. Però mordere gli piace molto…
    Mi guardo bene da incoraggiare questo atteggiamento, ma se ci fosse un modo per cui gli si potesse concedere “ecco, adesso puoi mordere quanto ti va” anche se ci va a 3km all’ora, anche se morde pianino, anche se… però si diverte, a me piacerebbe molto (e a lui ancora di più).
    Perché, nel mio debole intendere, penso che simmetricamnte gli entrerebbe nella zucca “ora no, non puoi mordere: ora è un’altro gioco”.

  10. Grande articolo! Grazie Valeria! Hai assolutamente ragione, e io che sono nella cinofilia da soccorso da 11 anni aggiungo che ci sono anche educatori APNEC che si improvvisano istruttori di ricerca…………. Mah.il mondo è bello perchè è vario! Un abbraccio ROberta

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