lunedì 17 Marzo 2025

A strangolo o a scorrimento? Litighiamo sui termini…e intanto il collare elettrico resta legale

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Per la serie “scanni cinofili” (chi non li ama non mi segua, ovvero non legga questo articolo):

a) qualche mese fa, come molti sapranno, il comparto addestrativo cinotecnico si è riunito per cercare di rintuzzare gli attacchi che – da più parti – lo volevano identificare come un comparto di maltrattatori-domatori.
Siccome nun se ne poteva più, si è pensato che fosse (finalmente…) ora di difendersi.
Dopo un primo periodo di incontri (primo fra tutti il convegno di Cilavegna) e di confronti, oltre alla richiesta di una regolamentazione finalmente chiara dei ruoli e delle competenze,  sono scaturite anche alcune iniziative collateraili, tra cui un gruppo su FB (che diventerà probabilmente anche un’associazione reale, e non solo virtuale) che si chiama A.R.C.A.
Su Facebook  A.R.C.A. invita tutti (educatori, addestratori, ma anche semplici cinofili) a postare video dimostrativi dei lavori svolti, per la serie “fatti, non chiacchiere”.
Da qualche giorno comunque è nata anche la sezione “chiacchiere”, ovvero A.R.C.A. Forum, nella quale si può discutere di strumenti, metodi, ma anche sesso degli angeli e quant’altro si voglia.

b) l’intento di quelli che io definisco “addestratori etici” – ovvero “tutt’altro che maltrattatori, ma rispettosi del cane” (pur non volendolo far diventare né un ingegnere nucleare né un bambino peloso” e pur accettando l’uso del condizionamento classico e financo della “punizione”, intesa come “correzione” di un comportamento indesiderato e non certo come sfogo bestiale di violenza inutile) – è stato quello di mettere bene in chiaro alcuni punti-chiave: per esempio la condanna assoluta del collare elettrico.
E’ stato redatto anche un documento in cui si dichiara che “chiunque esprima il proprio apprezzamento verso l’utilizzo del collare ad impulsi elettrici non è membro gradito su A.R.C.A.” (e ovviamente qualche bello spirito è andato subito a dire in giro che i membri di A.R.C.A. usano tutti il collare elettrico, solo che non ne devono parlare pubblicamente: quel che si dice  Pura Malafede DOC).

c) non è stata mai  (né mai sarà) presa, invece, alcuna posizione contro il collare a strangolo, strumento che  – come sanno perfettamente tutti coloro che hanno avuto a che fare con cani particolarmente problematici – permette di avere sempre il cane in sicurezza (anche quando non hai ancora creato un rapporto con lui, come sempre avviene all’inizio di un lavoro), ma permette anche al conduttore di salvarsi la pelle qualora il cane decidesse di pasteggiare con il suo braccio o con la sua gamba.
Il fatto che gli educatori possano permettersi di condannarne l’uso è, purtroppo, legato al fattore “evitamento”: loro, però, non dei cani.
Infatti quei cani lì (con rarissime eccezioni) loro li evitano proprio. Nel senso che non li accettano. Li rispediscono al mittente (quando proprio va di lusso li mandano dal comportamentalista) , lavandosene la mani se il mittente (proprietario), disperato e impaurito, decide di farli sopprimere. Occhio non vede, cuore non duole. E cane crepa… ma lontano dal campo gentilista, che quindi rimane immacolato.
I proprietari, fortunatamente, spesso amano i loro cani, pur avendo commesso gravi errori nella loro educazione: quindi li portano da professionisti in grado di farsene carico, ma che a quel punto sono anche costretti ad utilizzare tutti gli strumenti gli permettono di lavorare senza rischiare la pelle.
E a questo punto, i buonisti-gentilisti puntano indici accusatori contro questi strumenti.
Molto, molto comodo, no?
Prima ti rifilo i casi che non so risolvere, poi ti attacco perché per risolverli usi strumenti che io non uso (ettecredo:  non accettando i casi troppo difficili, non mi servono!): così io resto quello “buono” e “gentile”, anche se il cane l’hai recuperato (e spesso salvato) tu, brutto cattivone che non sei altro!
Inutile aggiungere che il famigerato “collare a strangolo”, in condizioni normali, NON si usa per strangolare né impiccare nessun cane, ma che si tiene quasi sempre in posizione fissa: la sua (immensa) comodità sta nel fatto che, se si deve passare per esempio per una zona a rischio (molto trafficata, piena di altri cani e così via) ci vuole un nanosecondo per passare alla posizione “a strangolo”, intesa semplicemente come posizione di sicurezza perché impedisce al cane di sfilarsi il collare.
Tutto questo i cinofili con un minimo di conoscenze tecniche lo sanno già benissimo… ma vabbe’, ce l’ho infilato lo stesso, giusto per ribadire un concetto che purtroppo qualcuno non ha ancora afferrato.
Dubito che serva ripetere (repetita non juvant quasi mai, quando ci si rivolge ai talebani di turno), ma io ci provo lo stesso.

d)  qualche tempo fa, sempre su A.R.C.A., qualcuno propose di giocare allo stesso giochetto che cinofilosofi & affini giocano da sempre: ovvero quello di cambiare le carte in tavola.
Loro dicono che non esiste la dominanza e la chiamano “leadership” o “assertivismo”, intendendo la stessa identica cosa?
Loro negano le gerarchie e poi le chiamano “status sociali”, intendendo la stessa identica cosa?
E allora pure noi ci inventiamo il nostro neologismo: il collare a strangolo lo chiamiamo “collare a scorrimento”, giusto per sottolineare che è quello che fa, quando viene utilizzato in modo corretto: scorre, non strangola.
E’ vero che scorrendo si stringe, ovviamente, intorno al collo del cane: ma non so se avete presente la differenza tra essere abbracciati da un amico e stritolati da un lottatore di sumo. Più o meno è la stessa cosa!

Ora, devo dire che se questo termine fosse stato applicato fin dalla prima apparizione del collare, ci saremmo quasi sicuramente risparmiati una decina di guerre di religione: perché vuoi mettere quanto fa figo dire che sei contrario al “collare a strangolo”, e quanto suona moscio dire che ce l’hai con un “collare a scorrimento”?
Se l’avessero chiamato così, le Sciuremarie non avrebbero neppure capito con chi dovevano prendersela e perché!
Quindi presumo che i gentilisti si sarebbero scagliati contro qualche altra cosa: magari contro il collare elettrico, che sarebbe stata una battaglia sacrosanta. Purtroppo in quella battaglia lì saremmo stati quasi tutti uniti, ad eccezione di quei quattro gatti legati al mondo dell’agonismo ben-poco-cinofilo: ma siccome il loro intento era quello di dividere, e non certo di unire… quella battaglia lì non l’hanno mai fatta, se non in modo blando e poco visibile.
Invece “dagli al collare a strangolo” suonava davvero benissimo… tanto che gli animalisti, dopo esserci cascati con tutte le scarpe (perché loro cascano SEMPRE con tutte le scarpe in tutte le battaglie ideologiche, specialmente quando si tratta di cose che non conoscono affatto), hanno sfruttato i loro agganci politici per riuscire a far vietare l’uso di questo strumento in alcuni comuni italiani: al qual proposito inviterei i rispettivi sindaci ad affrontare cani come il nostro Raul – “prima della cura”, ovviamente – con una bella pettorina addosso. Dopodiché, sempre che ne escano tutti interi, mi dovrebbero dare un’alternativa al collare a strangolo per affrontare cani di questo genere… anche se so già che per loro l’alternativa più comoda è sempre stata e sempre sarà  l’abbattimento (e quello sì, che non maltratta i cani!).

Premesso tutto questo… ha davvero senso, oggi, cambiare nome al collare a strangolo e chiamarlo “collare a scorrimento”?
A me l’idea non è mai piaciuta, perché temevo che desse adito a fraintendimenti del tipo: “Si vergognano di usarlo e allora lo chiamano in un altro modo”.
Siccome io NON mi vergogno affatto di usare il collare in modo corretto e senza strangolare nessuno (a meno che non sia a rischio la mia incolumità, come detto sopra), ho continuato – e continuerò – a chiamarlo con il suo nome, così come continuo a chiamare “dominanza” la dominanza e “gerarchie” le gerarchie. L’importante, per me, è far capire il vero significato dei termini (e il corretto uso degli strumenti), e non inventare alternative più o meno eufoniche.
Molti altri addestratori, però, hanno aderito all’idea del cambio di definizione… il che ha fatto il gioco di un Guru (quello di cui avevo parlato tempo fa in questo articolo: proprio “il” Guru per antonomasia), il quale posta sulla propria bacheca:

Incredibile l’ipocrisia della gente!!!!! Quello che da sempre è conosciuto come “collare a strozzo” adesso per “ingentilirlo” viene chiamato “collare a scorrimento”. Non so se chi usa questo “escamotage” mi fa più pena o più schifo!

Come al solito, non preoccupano tanto le esternazioni di questo signore (titolare del marchio registrato “addestramento olistico”®!) – che sulla sua home page mostra un video del proprio cane mentre al suo arrivo manda centodue segnali di calma e va in decisa sottomissione – quanto i commenti dei suoi adepti, tutti frementi di indignazione, ineggianti all’immancabile pettorina e palesemente ignoranti (proprio nel senso che ignorano) ciò di cui si va parlando.

Pur temendo che il Guru possa aver creato un precedente e che adesso la definizione di “ipocriti” vada ad assommarsi a quelle di maltrattatori, domatori, coercitivi e compagnia cantando, mi piacerebbe spiegare (almeno) a questi signori che il collare a strangolo, prima ancora di chiamarsi così, veniva chiamato “collare di correzione”, così come si parlava di “strappo correttivo” per indicare lo strattone che si dava al cane per insegnargli la condotta al guinzaglio.
Io stessa usavo ancora questa terminologia negli anni ’90 , pur sperticandomi a spiegare che “strappo” non significava “strangolamento” né tantomeno “impiccagione”, ma solo un leggero colpetto che serviva ad attirare l’attenzione del cane e non certo a fargli del male.
E’ indubbio, però, che vent’anni dopo non parlerei più di “collare di correzione” (che a me suona ancora più sinistro di “collare a strangolo”) né di “strappi correttivi”, anche perchè sono almeno trent’anni che la condotta la insegno prima senza guinzaglio, e solo successivamente col guinzaglio: questo perché metodi e cinofilia in generale si sono evoluti, si sono modificati (come accade in qualsiasi campo) ed hanno avuto modo di trarre deduzioni importanti dagli studi condotti sul campo da parte dei cinotecnici, e non certo dagli accademici che di cani si limitano a blaterare osservandoli (ammesso che li osservino) in laboratorio, ma senza mai prenderne uno al guinzaglio.
L’addestramento tradizionale NON è più quello di trenta né di vent’anni fa, così come non sono equiparabili la telefonica, l’elettronica, la medicina o qualsiasi altra disciplina di oggi e di allora.
La cosa che fa sentire ME “diversamente felice” (come scrive un’adepta del Guru in un commento che se non altro ha il pregio dell’ironia) è che, non avendo mai frequentato un campo nè avendo mai visto un vero addestratore all’opera, questi personaggi non si sono mai resi conto delle evoluzioni avvenute, dell’accresciuto rispetto per il cane, del moltiplicarsi di persone che, pur non ritenendo di dover addestrare il proprio cane con i fiori di Bach, utilizzano ugualmente la massima “gentilezza” nel loro approccio e nel loro lavoro.
Gente che continua a pensare (e a scrivere, ahimé) che addestratore è sinonimo di Cesar Millan non ha capito un accidenti di niente!
Cesar Millan sì, che è rimasto a cinquant’anni fa: l’addestramento italiano, grazie al cielo, NO.
Questo video vi dà un’idea di come si insegna la condotta ad un cane da UD (sperando che vi rendiate conto che indossare uno strangolo, una bandana o un papillon per il cane sarebbe assolutamente ininfluente!):

Purtroppo è soltanto da pochi mesi che gli addestratori etici hanno cominciato a rendere visibili in Internet i frutti del proprio lavoro (anche perché, in genere, passano più tempo con i cani che al pc): ma forse per… eccesso di legittima difesa, tendono a mostrare soprattutto i risultati dei recupero di cani aggressivi e mordaci (sempre quelli che i Guru snobbano, preferendo l’eutanasia), dimenticando a volte di far vedere come lavorano tutti i giorni con i cani “normali”, durante il “normale” lavoro di addestramento.
Per questo invito gli addestratori etici a colmare questa lacuna, mostrando al grande pubblico qualche loro sessione di addestramento “di tutti i giorni”, non solo con i propri cani ma anche con quelli dei clienti, cosicché la gente la smetta una buona volta di immaginare cani impiccati e strattonati a destra e a manca, tipo girone infernale.
E’ vero che – e ne sono certissima – qualcuno troverà sempre il modo di dire che le riprese sono fasulle e che le scene sono state girate ad uso e consumo degli spettatori, mentre “poi in realtà…chissà cosa fanno!”: ma presto saremo in grado di pubblicare un elenco di addestratori etici che non occorrerà guardare soltanto in video, perchè ci saranno nomi, cognomi, indirizzi dei loro campi.
Quindi tutti i gentilisti, i buonisti e financo gli olistici potranno andare di persona (anche rimanendo nascosti in qualche anfratto in perfetto stile 007) a vedere con i loro occhi come vengono trattati i cani. Anche quelli che indossano il collare a strangolo, o a scorrimento, o a come vattelapesca vogliate chiamarlo: perché per me potremo chiamarlo anche “collare a tortura cinese”… ma finché vedrò (come vedo oggi) cani che lo indossano in posizione fissa, o morbidamente appoggiato sul collo, scodinzolando a mille, con lo sguardo fiducioso e sereno fisso negli occhi del loro conduttore (e non ad orecchie basse e coda immobile come quello del Guru!), allora me ne infischierò allegramente del nome, anzi riderò di qualsiasi nome, elegante o “truzzo” che sia.
Perché le parole saranno pure importanti, come sostiene il buon Moretti… ma a casa mia sono ancora MOLTO più importanti i fatti.

P.S. resta sempre valido l’invito a TUTTI (cinofili, cinofilosofi, animalisti, gentilisti, buonisti, olistici e chi più ne ha, più ne metta) a collaborare con gli addestratori etici per riprendere la battaglia già perduta in passato (“grazie” al TAR del Lazio) contro il collare elettrico.
Che oggi, in sede legale, viene fatto passare per uno strumento che “se conforme alle finalità per cui viene commercializzato e alle prescrizioni tecniche del produttore esclude ogni ipotesi di maltrattamento di animali penalmente rilevante” (cliccare qui per scaricare e leggere il relativo documento).
A meno che mettersi contro le lobbies dei produttori e dei fruitori (cacciatori in primis) di questo strumento di indiscusso maltrattamento non vi sembri troppo sconveniente (certo, sputare fango su pochi addestratori che fanno il loro onesto lavoro è più comodo…), provate a pensare all’opportunità di  lottare tutti insieme per tornare a vietarlo: perché al momento, nonostante ciò che credono (a giudicare dai commenti) i seguaci del Guru e molti altri italiani, il collare elettrico è di libera vendita e di liberissimo utilizzo. E chi ancora non ne fosse convinto può cliccare qui per scaricare il testo completo della sentenza.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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30 Commenti

  1. Ho letto con attenzione l’articolo e i vari commenti,ma sono davvero confusa.
    La mia cagnolina(bracco tedesco 5 mesi) tira talmente tanto da farmi cadere(sono piuttosto esile),come potrei risolvere il problema? Il collare elettrico e’vietato,il collare a strozzo e’maltrattamento,il metodo gentilista propaga solo stupidate..quindi cosa potrei fare?

    Ps:ho portato la mia cagnetta all”asilo più volte e non mi sembra un luogo infernale.i gruppi di cani vengono formati a “criterio”e si divertono…almeno la mia quando riconosce la strada per il centro e’tutta felice.

  2. io non sono contrario al collare a strozzo ma ritengo ce bisogna sempre sapere come utilizzarlo e non dovrebbe essere venduto così come se fosse una bacchetta magica per chi ha il cane che è “cattivo” o perchè “tira”

  3. notiamo quindi che un cane è stato poi realmente maltrattato con il collare a strozzo (mal utilizzato) solo se questo cane ha la coda tra le gambe e le orecchie basse? o questo linguaggio del corpo può avvenire durante una delle prime lezioni di educazione ma non deve rimanere sempre?

  4. Ecco arrivo con un discreto ritardo però ho appena scoperto che qui in Toscana “è vietato l’uso del collare con le punte, elettrico e elettronico” (cit. legge regionale n. 59 del 2009). Però mi preme sottolineare che è vietato l’uso ma della vendita non dice nulla. Ma perché i politici fanno sempre le cose a metà? Perché si deve trasformare un’ottima legge in una mezza bufala solo per colpa degli interessi economici delle aziende? BAH! Comunque…sempre meglio di niente!

  5. di particolare ha il fatto che si ha un maggior controllo sul cane,specialmente se taglia xxl…io l’ho usata con l’alano e ti posso dire che si è abituato molto più facilmente di come abbia fatto con il collare e guinzaglio,da piccolo…ci sono 2 tipi di collari a cavezza,uno dei 2 può sostituire la museruola…sorry,non mi ricordo i nomi 🙁 ma nei posti dov’è richiesta la museruola,io preferisco il collare a cavezza,il cane riesce ad aprire la bocca(se ha caldo)oltre al fatto che può bere tranquillamente…oltre a dar meno fastidio di una museruola di metallo,che sarebbe stata l’unica taglia xxl(x me).se il cane cammina tranquillo,la cavezza si allarga e non ha assolutamente nessuna sensazione di aver qualcosa addosso…ricordo cmq che bisogna saperlo usare!!!

  6. Bellissimo articolo che mi sento di condividere pienamente. Anch’io come Valeria sono convinta che tutto questo parlare del collare a strozzo/strangolo è dovuto solo al nome e alla presa di posizione dei “gentilisti”: se si fosse chiamato “collare a catena scorrevole” nessuno l’avrebbe fatta così lunga. A parte questa considerazione, vorrei chiedere a Valeria due cose:

    1. Mi linki il gruppo ARCA per favore? Non lo trovo su fb! Grazie

    2. Mi dici cosa ne pensi del Gentle Leader? Io non lo conosco e non l’ho mai usato e l’altro giorno avrei voluto saperne di più perchè mi sono ritrovata in una discussione piuttosto imbarazzante…

    Grazie!

    • https://www.facebook.com/groups/111711005518187/

      Il gentle leader è una cavezza che agisce esattamente come le cavezze dei cavalli: se tu tiri si gira la testa del cane. Va usato con competenza, come tutti gli altri strumenti, non si può dare in mano al primo Sciurmario che magari pensa bene di dare un tirone e stacca il collo al cane. Però, se usato bene, è uno strumento utile che può risultare molto efficace per risolvere alcuni problemi.
      N.B.: di “gentle” non ha un beato tubo, ma ormai le mossette di marketing le conosciamo tutti, no? 🙂

      • quali sono i casi in cui e’ consigliata la cavezza? Io non riesco proprio a capire cosa abbia di particolare, se non il fastidio aumentato.

      • Eh infatti era il nome che mi lasciava un po’ perplessa…detto tra me e voi è un po’ un ossimoro, no? Della serie…o sei “gentle” o sei “leader”! E’ per questo che ci sentivo puzza di marketing…comunque mi informerò meglio!

        Grazie a tutti per le informazioni

  7. per Daniele: esatto. Infatti dipende “da chi guida”, e sinceramente, penso io, dalla volontà di chi guida ad imparare a guidare! Io per prima dico che, anche avendo pensato, letto, studiato, cercato, chiesto, solo quando ho avuto il cane con me (che è il mio primo cane specifico) mi sono resa conto che c’era ancora molto da chiedere, studiare, imparare. Lode a questo sito, infatti, che di dritte ne da tante. Ed anche alle tante persone fatte bene che ci sono, in giro, a cui chiedere e con cui confrontarsi. Ma basta però agli sparasentenze “a priori”, a chi non si confronta ma “dice la sua” e basta (e sopratutto insultando me:) poi io ho un caratterazzio, ammetto…) questo è.
    Poi la pettorina si, ma non qualsiasi pettorina per qualsiasi cane, o sbaglio? Correggetemi eh, e passatemi il paragone: mica al figlio di 3 anni metto le scarpe n.40, o al marito il 25…
    anzi già che ci sono domanda: ho sentito che esiste una pettorina particolare per la bici (non da attaccare alla bici eh, ma per andare insieme in bici), è una cavolata?

  8. Citazione dall’articolo: “hanno sfruttato i loro agganci politici per riuscire a far vietare l’uso di questo strumento in alcuni comuni italiani”.
    Ma quali sarebbero questi comuni? Chi si reca o risiede in questi luoghi, rischia una multa se conduce il cane con il collare a scorrimento?

      • Ecco: se c’è da far una figura da stupidi, non ci tiriamo mai indietro 🙁
        Col che capisco perché nessun negozio qui li ha (volevo provare a usarlo, mettendolo subito in un cassetto se mi fossi accorta che non lo sapevo usare) ma ho trovato solo quelli in corda da retriever.

        In compenso sono stata apostrofata da un educatore di passaggio perché avevo (il cane, non io) un collare fisso, in cuoio, alto 3 dita, che mi ha detto che mettere il collare al cane è un maltrattamento… e il cane non stava tirando!

      • io non ho capito, scusate: davvero ci sono posti in cui è vietato usarlo? con tutta la buona volontà, ma vorrà dire che mi farò arrestare visto che:
        – dopo insulti ed insulti (di passanti, “gente del parchetto”, con cane e non, etc… ma ho scritto ste cose penso in altri 10 post…) io ci ho provato (lo ammetto) con quello a semistrangolo (consigliato da un vet), con risultato in unica passeggiata di strappo di peli sul collo a gogò in assenza di tiraggio del cane, perchè il cane NON TIRA (ed era pure più largo di quello che mi avevano detto)
        – con la pettorina qualcuno ci ha provato per me, senza ovviamente che io lo sapessi, e ABORRO: malsana idea di provare uno di quegli “asili per cani” che fioriscono a gogo: qui scusatemi se è un po’ fuori tema ma devo mette due parole su sta cosa, perchè ho visto che sta crescendo la moda de ste strutture, tenute da chi con quale qualifica non si sa, ed io ci sono cascata, come al solito, come una polla… magari fateci uscire un articolo: impossibilitata per lavoro una settimana, e non volendola lasciare tutta la sett giorno e notte, trovato sto posto all’apparenza perfetto: spazio enorme, suddiviso solo da recinti, con divani e cuscini, cani tenuti liberi tutti insieme, grande spazio fuori per farli stare all’aria aperta. Mi hanno fatto fare prova un paio d’ore per vedere come stava con gli altri, ed io ho accettato a lasciarla (dalle 8 mattina alle 5 la sera). Risultato ad una settimana: a parte che ultimo giorno predic appena entrata da parte di sto soggetto che era lì, non si sa con che titolo o qualifica per parlare: dal cane è magro (perchè notoriamente se non è obeso per il popolo è malato.. e vabbè che la mia è magra ma mica emaciata…), ergo lo fai mangiare a schifo,al cosa ci fai insieme vai a fare agility (perchè sei matta a fare UD! il PT notoriamente poi uccide la gente) per finire con il NO AL COLLARE A STRANGOLO: visto che noi siamo contrari, non lo mettiamo. ed io: ma qual’è il problema? fate come volete voi, io mi ci trovo bene. e loro: il problema è che al PT va messa la pettorina! (notorio no?) ed io, per non litigare: lei non se la farebbe anche solo mai infilare, mica posso perde due ore prima di uscire mi piscia in casa. e loro: che dici? l’abbiamo portata in giro una settimana con la pettorina! e là m’è partito l’embolo: a parte senza chiedere se potevano portarla fuori, o come cammina lei in giro, come si comporta con persone, bambini, altri cani per strada… ma peggio ancora non della sua misura, non a H, con risultato tutta scorticata sotto le ascelle, in alcuni punti addirittura sanguinante. scema io che non me ne so accorta prima che me lo dicessero. Scopo del gioco: così il cane non tira! sono pettorine fatte a posta per non tirare! specie di idioti: il mio cane sa camminare al passo da quando aveva 4 mesi, non tira, non si strozza, perchè per forza mettere la pettorina? aggiungo che: stremata ogni giorno, e non mi spiegavo il perchè, inoltre molto più nervosa con gli altri cani, sopratutto di piccola taglia: la mia spiegazione è: il modo di tenerli “amici amici” tutti insieme, portarli a spasso tutti insieme legati a ste pettorine maledette, non hanno avuto certo nessun buon risultato, ma anzi… in più tanto per aggiugere s’è presa una papillomatosi in bocca mentre era là.
        – collare “normale”: come messo, così sfilato. per non farlo sfilare: occorrerebbe metterlo più a strangolo dello strangolo.

        ERGO: perchè il mondo è idiota? e ancor peggio, fate come vi pare resto del mondo, se io mi trovo bene e: il cane non tira, per cui lo strangolo non è mai a strangolo, non si scortica, non si strappa un pelo, dovesse mai capitare se scappa non è possibile che mi sfugga, perchè devo cambiare ciò che sto facendo?
        se io ci ho provato, e la buona fede del pensare di sbagliare e provarci ce l’ho avuta, perchè non possono gli altri pensare, almeno, di sbagliare, o, tutt’al più, farsi gli affari propri? scusate lo sfoghino, ma non so se è solo una percezione (non credo): è che siamo rimasti talmente in pochi ad usare sto maledetto strangolo strozzo o come volete chiamarlo, che arriva il tagliandino “maltrattatore” da appiccicarti in testa da tutti prima ancora che ti guardino camminare col cane accanto.

        • Kinaki… prima che ti “avveleni”… ho capito benissimo cosa volevi dire…
          In tutto ciò vorrei prendere spunto dall’asilo (anche se ho capito che parlavi di strangolo e pettorine 😉 )
          Che secondo me è un “istituzione” utile da un lato, ma perversa dall’altro.
          Tu ti ci sei trovata male… mi dispiace… ma l’hai usato perché ti era necessario e anche se ti ci fossi trovata bene la cosa finiva lì.

          Conosco però dei casi di persone con cani problematici (niente di drammatico, ma grandi attaccabrighe, o cani che hanno dato qualche pinzata ad umani in odio al loro cane, o razze inadatte alla vita da salotto…) che li portano all’asilo così “si sfogano” e se li riprendono la sera, finalmente riposati loro e finalmente stanco morto il cane (cioè tranquillo e felice).
          All’asilo mettono insieme cani compatibili, li fanno giocare e divertirsi (e questo è bello) ma non insegnano assolutamente niente (“non vogliono forzare il cane” è il gentile discorso) e a mio avviso peggiorano la situazione perché certo è che in questo modo il mitico rapporto col cane non si migliora (anzi: col “padrone” ci si rompe le scatole, ci si diverte all’asilo). E, visto che non si è risolto niente, il cane andrà all’asilo quanto il suo umano può permettersi di pagare…

          Mi piacerebbe sapere che ne pensa Valeria.

          • Non ne posso pensa’ nulla perchè nella mia zona non ci sono asili: non li conosco, non so come funzionano e quindi non mi pronuncio.

          • sciuramaria ormai siamo amiche io e te 🙂
            comunque si, la mia impressione è stata questa: gente che lascia il cane giornate intere sempre e comunque, se lo riprende la sera, e lo riporta la mattina. e secondo me indipendentemente da chi, ed anche da quale cane… la cosa orrenda è stata l’atteggiamento: da quando ce l’ho la mia cana l’ho lasciata solo due volte: 1 settimana a mia madre, 3 giorni in una pensione, e quella volta lì che mi è capitato un incastro orrido lavorativo, e non sapendo come fare la soluzione “amici amici” mi è sembrata la più giusta… ma amici amici mi sa che non va poi tanto bene, almeno tutto il giorno: la mia non era solo stremata, ma nervosa, e per un po’ di tempo ha fatto la rompiballe per strada con gli altri cani, la litigiosa ringhiosa inutile (dietro le gambe mie possibilmente). poi pian piano le è passato. io l’ho attribuito ad uno (passamelo ti prego!) stress da troppa rottura di balle da parte di altri cani, o da troppa compagnia… Può essere?

            si si io umanizzo il cane… si io si non posso fare a meno di lei 🙂 … ammetto testa bassa 🙂
            e mi piange il cuore solo all’idea di doverla lasciare…:)
            infatti non la lascio se proprio non devo. ma questo io.

            però spiegami, io ogni tanto me lo chiedo: se ti prendi un cane, che te lo prendi a fare se è qualcun altro che lo cura, lo guarda, lo accudisce, lo porta a spasso, ci gioca, gli da da mangiare… etc? Bisognerebbe sapere prima la vita che si fa, e se si può fare insieme ad un cane, insomma…

            REDAZIONE: vedrai che ne vedrai uno prima o poi di asilo, pare vada di moda (in lombardia almeno…) e non ti piacerà nemmeno un po’… cercare per credere… non cercare per non avvelenarsi 🙂
            tutti proclami di aiuto e bontà, io alla fine vedo solo proclami e niente, o poco, di realmente d’aiuto… Vogliamo parlare di andare in vacanza col cane? Non il chiuaua perchè lui è ben accetto, ma il cane taglia cane… perdonatemi padroni di cagnolini. Ma anche lì, proclami. (PORTATELI CON VOI! SI PUò! ma per sapere dove contattate indiana jones…) so che non c’entra nulla. scusate 🙂

          • Un cane che conosco va all’asilo perché la sua umana non ce la fa più. Lei lo porta a passeggio tantissimo, si alza a ore incredibili per portarlo al parco e farlo correre libero quando non c’è nessuno, lo porta alla spiaggia libera e gli dedica molto tempo, quasi l’intera giornata, dato che vive sola ed è in pensione. Lui, un setter irlandese, è una peste. Secondo me avrebbe bisogno di una mano più ferma, ma non dico più di così perché non sono competente.
            L’ho incontrata stasera e mi ha raccontato che ultimamente, il cane la marca se ci sono altri cani nei pressi… A me sembra pazzesco… Si dice che il cane non ha il concetto del “rispetto”… Però… Boh…
            Fatto sta che sono sempre più convinta che un cane debba essere molto equilibrato per andare all’asilo senza danni, anche quando le cose vanno bene e non gli mettono la pettorina sbagliata.

        • secondo me Kinaki ci sei andata di mezzo per colpe non tue, per le colpe di certi proprietari che usano lo strangolo in maniera errata. Ora, anch’io, da “pettorinaro” (passami il termine), sono molto infastidito dalle polemiche sul tipo di guinzaglio, perchè per me è come giudicare un incidente automobilistico dalla cilindrata delle macchine coinvolte, quando i guidatori non hanno la patente. Ci vuole cultura cinofila, altro che strangolo o pettorina.

  9. Appena sono entrato nel campo di un’ educatrice gentilista di zona( il motivo per cui ero lì era per cercare di risolvere un problema di aggressività verso gli altri cani), sono stato additato come maltrattatore perché il mio cane indossava il collare a strangolo (strozzo, scorrimento o vattelappesca). Evvabbè dico tra me, sono ignorante, accetto il consiglio (o forse per meglio dire l’anatema!), ma non ho un collare tradizionale né una pettorina per fare la lezione… Idea! attacco il moschettone nell’altro anello così che la catenella non scorra. Eh! ti pare semplice… per la signora non va bene lo stesso (il cane secondo lei aveva associato il collare a pregresse atroci sofferenze quindi l’effetto sarebbe stato lo stesso). Quindi ci presta una collare e accediamo al campetto. Anzi, prima passiamo alla cassa… pagamento anticipato per 10 lezioni e tante promesse che il cane sarebbe “guarito”. A sostegno di questo mi vengono portati anche altri esempi di problemi ben peggiori risolti brillantemente grazie alle mirabolanti qualità dal metodo gentile. Non sapevo niente di addestramento/educazione quindi mi fido. Per farla breve, dopo 4 lezioni in cui non capivo assolutamente un tubo dove di volesse andare a parare, tranne la palese difficoltà dell’educatrice (però quante parole spese per infamare quanti mi avevano consigliato l’uso del collare a strangolo!!), e senza il ben che minimo effetto sul comportamento del cane, la suddetta educatrice è “sparita”. Non rispondeva più al telefono, ai messaggi, alle email… dissolta proprio! E le 6 lezioni non godute? e tutti i bei discorsi? e i soldi pagati in anticipo? Dissolti anche loro…

    • mi dispiace tu abbia avuto questa esperienza, pero’ non prendiamola come caso tipo di educazione gentilista, se no si ricade nel comportamento che si vuole stigmatizzare. Detto questo, ma non hai pensato di denunciare quella persona? Hai subito una truffa bella e buona.

      • Ciao Daniele, converrai con me che non ho scritto che è un “caso tipo” né tanto meno ho commentato dicendo “state lontano dai gentilisti” perché fanno TUTTI così. Sono stato molto attento a non riportare opinioni generalizzate, ma solo fatti. Ho raccontato solo la mia esperienza che conferma quanto scritto nell’articolo, ovvero le posizioni di questa redazione, a riguardo di: A) approccio del gentilismo al collare a strangolo, B) approccio palesemente inadeguato di UN (uno solo) educatore gentilista nei confronti di una cane con problemi di aggressività, C) incapacità di questo educatore (e solo di questo) di ammettere la propria inadeguatezza. Pertanto sembrandomi una testimonianza in tema con l’articolo l’ho raccontata nel modo che mi è sembrato più corretto.

        • grazie per il chiarimento, mi sembrava opportuno sottolinearlo, senza voler pero’ discutere sulla tua buona fede, tra l’altro carpita da una truffatrice.

  10. parole sante, i così detti buonisti,ihanno capito che i soldi facili sono la! A me e capitato piu di una volta di recuperare cani trattati con psicofarmaci x piu di un anno, Erano cani difficili! ,seguiti via email(x fortuna conservate)

  11. articolo giusto x condividere con voi la mia esperienza al dir poco negativa….settimana scorsa..sto tornando dall’estero con la mia nuova cagnina,autostrada stra-maledettamente trafficata,caldo bestiale…ci fermiamo in un distributore..causato dal caldo e dal affollamento(tutti la a far benzina,caspita..costa meno)si era formata una cappa di gas tossici..mancanza di ossigeno…oltre tutto,non ci si accorgeva di nulla…poi,come al solito,andiamo nel retro..a far scendere i bimbi e sgambettare il cane..tutto ad un tratto sento mia figlia che dice:mamma,non vedo tanto bene..diventa bianchissima e si siede x terra…ok,allarmismo totale..ma nemmeno faccio in tempo a rendermi conto che lei stava x svenire che mi sento le gambe molle..allora cosa si fa?l’istinto materno ti detta una sola regola:fregatene di tutto e salva tua figlia!ma nelle mani avevo anche un cane..che mi conosceva da soli pochi giorni,che aveva già tritato 1000km…allora ho pensato bene di infilarmi la maniglia del guinzaglio su un piede e con le mani reggere la bimba.cane visibilmente scosso di tutto quello che stava x accadere incomincia a tirarsi indietro..ok,e qua entro in gioco il collare(x me sarà sempre a strangolo)ha bloccato il cane!!!non voglio neanche osar pensare cosa poteva accadere se il cane si fosse sfilato..sarebbe sicuramente morto(eravamo a pochi m dalla strada)oltre a provocare magari un gravissimo incidente.grazie collare a strangolo che esisti!!!!ancora 2 specificazioni:1-a parte il svenimento di mia figlia e il malessere nostro..tutto si era sistemato. 2-di solito il collare lo uso in modalità fissa,meno quando considero che sono situazioni che richiedono maggior controllo.scusatemi se sono andata un po x le lunghe..ma ci tenevo moltissimo a raccontarvi un caso in cui un collare a strangolo a salvato un cane,il mio cane….

    • anche a me, in maniera diversa, ma il collare a strozzo ha salvato sia la mia cagnolona che un incidente automobilistico quindi… vai di collare a strozzo x tutti e cinque i miei cani sia quelli di taglia grande che di taglia piccola

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