di VALERIA ROSSI – PREMESSA – Se ci sono stati cani cinematografici capaci di far danni serissimi alla cinofilia, questi sono stati i dalmata della “Carica dei 101”.
Film graziosissimo, bisogna dirlo, nella sua versione in animazione, rifatto poi anche con attori e cani veri (molto rielaborati in computer grafica, ma partendo comunque da cuccioli in carne ed ossa) così da moltiplicare il danno per due, anche se i cuccioli disegnati erano – diciamolo – molto più accattivanti di quelli reali.
Sta di fatto che anche dopo il secondo film c’è stato un bel picco di vendite e che i cagnari – sempre pronti ad improvvisarsi allevatori di qualsiasi razza diventata “di moda” – hanno ricominciato a riempire il mondo di dalmata sordi, aggressivi e così via, perché allevare a puro scopo commerciale significa immancabilmente tirar fuori il peggio del peggio da qualsiasi razza. In questo “vero standard” non ci occuperemo della sciagurata produzione cagnara, ma solo di “veri” dalmata ben allevati… sui quali, comunque, c’è già abbondantemente modo di scherzare (come d’altronde su qualsiasi altra razza).
ASPETTO GENERALE – A pois.
Sì, d’accordo, è anche un braccoide forte e muscoloso, simmetrico nei profili e blablabla. Ma perfino lo Standard, che normalmente del colore parla solo quando arriva all’argomento “mantello”, esordisce dicendo che è un cane “ben equilibrato, a macchie ben distinte“.
Perché è inutile negarlo: la prima cosa che balza agli occhi, in questa razza, è il particolarissimo mantello. Del quale ci si innamora a prima vista, scordandosi che il cane non è fatto solo di pelo né di macchie: e qualche mese dopo ci si chiede “ma perché non mi sono informato prima?”
Peccato che ormai sia tardi.
Sarebbe stato più utile informarsi in anticipo sul…
CARATTERE – Quello di un eterno cucciolone felicissimo di vivere, di giocare, di far casino (soprattutto questo), apparentemente incapace di crescere.
La definizione di “Peter Pan dei cani” è stata attribuita al Flat Coated Retriever, ma in realtà a me è venuta in mente la prima volta che ho avuto a che fare un Dalmata.
Ce l’avevo in addestramento e pensai, nell’ordine: a) che fosse un totale cretino senza speranza; b) che fosse sordo; c) che fosse sordo solo quando pareva a lui; d) che fosse immensamente più furbo di quanto avessi mai immaginato; e) che fosse indiscutibilmente più furbo di me e mi prendesse per il culo; f) che mi prendesse effettivamente per il culo, ma non lo facesse con cattiveria, bensì con grande senso dell’umorismo.
Quando smisi di dannarmi e di tirargli accidenti e cominciai ad approcciarmi con lui nello stesso modo (ovvero divertendomi), le cose cambiarono drasticamente ed entrammo una sintonia.
Purtroppo Pongo (ebbene sì… erano tempi in cui i dalmata si chiamavano tutti Pongo, così come i Jack Russell di oggi si chiamano tutti Milo: potenza del grande schermo) fu uno di quei cani che non riuscii mai a far quadrare del tutto con i suoi umani. Con me si comportava in modo (quasi) impeccabile, con loro (perfetta coppia Sciurmario “gli faccio vedere io chi comanda” e Sciuramaria “mapoveroamoretesorodellamamma”) rimase appena meno disastroso di quando me l’avevano portato. Fu un mezzo fallimento, insomma: però loro furono contenti, perché almeno al guinzaglio ci andava senza più fargli fare sci da asfalto. In compenso, se gli dicevano “seduto” o “terra”, lui li guardava con la solita aria da “Eh? Non ho sentito niente”.
Nel Dalmata, purtroppo, la sordità è stata effettivamente un problema molto serio negli anni di cui vi sto parlando (e cioè quarant’anni fa, più o meno): oggi si può identificare molto precocemente con il test B.A.E.R. e quindi c’è stata un’oculata selezione dei riproduttori che ne ha diminuito drasticamente l’incidenza. Sta di fatto che Pongo non era sordo per niente, e che non sono sordi per niente moltissimi Dalmata che però lo sembrano, perché sono assolutamente indocili.
Ho scritto e riscritto fino alla nausea che il cane è incapace di “fare i dispetti”, perché la sua mente non è in grado di concepire piani così complessi: be’, confesso che su alcune razze un vago dubbio ce l’ho…e il Dalmata è una di queste.
Quando tu torni a casa, trovi il risultato di tre tsunami e in mezzo lui che ti guarda con questa faccia qui e il fumetto che dice: “Be’? Mi hai lasciato a casa da solo? Questa è la giusta punizione”, il dubbio non può non venirti.
E il fatto che nel Dalmata risulti molto diffusa l’ansia da separazione, secondo me, dipende solo dalla clamorosa faccia di tolla di questi cani, che riescono a far passare per patologia (e quindi “da curare, poveriiiiinooooo”) ciò che in realtà è pura vendettatremendavendetta DOC.
Perché lui, di restare da solo a casa, proprio non ne vuol sapere. Il grande scrittore Thomass Mann scrisse del Dalmata: “I cani di questa razza possono riuscire molesti perche’ vogliono sempre stare col padrone. Cosi’ ero avvisato”.
Ma in realtà nessuno può sentirsi davvero avvisato di quanto e soprattutto di “come” appiccichi questo cane: perché uno magari si aspetta di averlo sempre alle costole, o di trovarselo spalmato addosso sul divano o sul letto (e non preoccupatevi: tutto questo succede effettivamente)… ma quello che difficilmente si aspetta è la caparbietà con cui lui cerca di stare sempre, sempre, SEMPRE con i suoi umani.
E’ capace di tutto: dallo svicolare attraverso le porte come una biscia all’aprire le stesse porte alla velocità della luce (tutti gli allevatori di Dalmata hanno le maniglie montate al contrario, fateci caso), dallo scavare tunnel stile Conte di Montecristo al salire in macchina di soppiatto spiaccicandosi sui tappetini posteriori per non farsi beccare. Quest’ultima me la combinò proprio il Pongo di cui sopra, saltando poi sul sedile quando avevo già fatto un bel pezzo di strada, con effetto Jack in the box: quando me lo vidi apparire nello specchietto come i killer nei film del terrore, per poco non volai fuori strada.
Il brutto è che, qualsiasi cosa abbia combinato, il Dalmata poi è capace di inanellare una tale serie di facce buffe e di atteggiamenti comici che, quando staresti proprio per esplodere e corcarlo di sberloni, invece scoppi a ridere. E gliele perdoni tutte.
La faccia più buffa in assoluto è il famoso “sorriso”, che non è un’esclusiva della razza, ma che nelle altre razze appare raramente, solo in qualche soggetto: invece tra i Dalmata è diffusissimo.
Ti combinano le peggio cose, tipo distruggerti casa, e quando tu apri bocca per sgridarli ti fanno questa specie di ghigno buffissimo al quale non riesci a non rispondere ghignando a tua volta. E’ proprio impossibile. Giuro.
Mia madre una volta, rientrando in casa, trovò una poltrona sventrata, Pongo che mi sorrideva e io che gli rispondevo “Eh, sì, come no, cheese, brutto stronzo! Cheeseeee!”, a mia volta con le labbra arricciate sopra ai denti. Mi disse poi che, se non fossi stata io, avrebbe telefonato subito al manicomio (laddove il “se non fossi stata io” non va inteso come “ero sua figlia, mi amava e quindi non avrebbe avuto il coraggio di farmi rinchiudere”, bensì come “era tanto abituata a vedermi fare cose assurde, che non ci faceva neanche più caso”).
Comunque, per farla breve: il Dalmata è un cane furbissimo, tanto intelligente da riuscire a sembrare totalmente scemo (facendosi così perdonare qualsiasi infamità, perché ha sempre l’aria di chi non l’ha fatto apposta), tanto empatico da capire al volo quando “non è giornata” e da approfittare biecamente di quando, invece, sei di buon umore (e disposto a perdonare qualsiasi infamità). Di lui si dice addirittura che legga nel pensiero degli umani: in realtà tutti i cani, più o meno, sanno farlo… ma lui se ne approfitta di più e meglio.
NON è un cane docile, nel senso di obbediente e servile: col cavolo! E’ servile quanto un gatto (però, bisogna dirlo, è due volte più simpatico). NON è un cane facilmente addestrabile: ma intanto c’è poco da addestrare, perché…
ATTITUDINI – Nessuna. Non serve assolutamente a niente, se non ad accompagnarti in passeggiata se monti a cavallo (è nato come accompagnatore delle carrozze e per questo ha un notevolissimo feeling con gli equini).
A volte fa la guardia. Se gli gira di farla, altrimenti no. Dipende.
Ha un pazzesco quantitativo di energie a disposizione, ma non sa cosa farsene. E neanche tu sai cosa fargli fare.
Qualche mostro di bravura è riuscito ad ottenere ottimi risultati in agility con il suo Dalmata, ma la cosa più normale che possa capitarti, se ci provi, è che lui si entusiasmi ai primi cinque o sei ostacoli… e poi decida che “basta così, grazie”, e se ne esca dal campo per andarti ad aspettare all’ombra del primo gazebo che trova. Oppure che pianti il naso per terra e parta all’inseguimento di qualche misterioso odore, perché è pure curioso come un gatto.
Curioso come un gatto, furbo come una volpe, agile come un furetto, veloce come un ghepardo, appiccicoso come una cozza. Ma ce l’ha qualcosa di canino, ‘sto cane?
Certo che sì: la grandiosa, immensa, imperiale ruffianeria.
Perché mai, a questo punto, uno dovrebbe prendersi un Dalmata? Semplice: perché se vede una cucciolata, è fregato per sempre.
I Dalmata nascono tutti bianchi, si sa: ma appena cominciano a tirar fuori le macchie (molto presto, quindi ampiamente in tempo per far uscire di testa i futuri acquirenti) diventano uno spettacolo unico al mondo.
Se poi aggiungiamo le clamorose facce da schiaffi che sanno già fare in tenerissima età, diventa praticamente impossibile non portarsene a casa almeno uno. Sì, “almeno”: perché è proprio questo che ti frega. Quando vedi una cucciolata di cani “normali”, il dubbio è “lo prendo o lo prendo?”.
Quando invece vedi una cucciolata di Dalmata, hai una tentazione talmente forte di portarti a casa tutto il mucchio, che se ne torni a casa con un cucciolo solo sei già convinto di essere stato bravissimo a resistere.
Insomma, la pura e sacrosanta verità è che il Dalmata comincia a prenderti per il naso fin dalla nascita. E non smette mai più.
Così siete avvisati anche voi, come Thomas Mann.
E come Thomas Mann, se arriverete anche solo nei dintorni di una cucciolata, tornerete a casa con un Dalmata.
VARIETA’ ALTERNATIVE – Non ne esistono. Tutte le Sciuremarie del mondo conoscono il Dalmata e lo chiamano con il suo nome corretto (o quasi: una volta ho sentito un “dalmaziano”, ma è stato un caso unico).
Chi non ricorda il nome della razza (ma anche questi sono casi rari) lo indica come “uno di quelli dei centouno”.
Insomma, la notorietà è notorietà: non si scappa.
Il rovescio della medaglia sta nel fatto che le Sciuremarie chiamano Dalmata qualsiasi cane che abbia anche solo qualche macchia sparsa qua e là: alani arlecchino, setter inglesi blue belton, perfino collie blue merle (non identificati come “Lassie” a causa del colore diverso e quindi automaticamente assimilati all’unico altro cane cinematografico conosciuto). Di un collie ho sentito dire, con la più grande sicumera di questo mondo: “Guarda che bello, un Dalmata a pelo lungo!“. La faccia del cane espresse in modo plateale il seguente concetto: “Guarda che bella, una cretina senza pelo!”.
TESTA – Secondo lo Standard è “piuttosto lunga, con cranio piatto, abbastanza ampio fra gli orecchi, con tempie ben definite e stop moderatamente pronunciato. Muso lungo, potente e mai appuntito. Canna nasale rettilinea e parallela alla linea superiore del cranio“.
E’, insomma, la classica testa di un “cane fatto a cane”.
Se il Dalmata non fosse a pois sembrerebbe un bracco qualsiasi, sicuramente non avrebbe attirato l’attenzione di Crudelia De Mon e il suo destino sarebbe stato molto diverso. Ma così com’è… quanto è bello? Troppo!
Così il fatto che la sua testa sia in realtà quella di un Peter Pan dispettoso, capriccioso e furbissimo, lo si scopre solo “dopo”.
A questo punto i casi sono due: o ci si rassegna a diventare gli umani da compagnia del cane, oppure lo si ripaga con la stessa moneta cercando di essere più furbi di lui, ma buttandola sempre sul piano del gioco e dello scherzo, cosa che lui apprezza moltissimo.
Perché è vero che è un furbacchione… ma è anche un cane: e un cane è incapace di essere maligno. Se lo prendete per il verso giusto, anche il Dalmata avrà la sua “utilità”, donando ai suoi umani un misto di amore (folle), simpatia e divertimento continuo che lo rende davvero unico.
OCCHI: “rotondi, luminosi e brillanti con un’espressione intelligente e vivace“, dice lo Standard. Mi sembra una definizione azzeccatissima. Il Dalmata ha occhi parlanti: se siete in grado di osservarli con la giusta attenzione, capirete anche quando sta studiandosene qualcuna (sì, sì, lo so…ti piace vincere facile? Perchè sta sempre studiandosene qualcuna. Allora diciamo che, se osservate con molta attenzione, capirete anche quando è in “procinto” di farvela).
ORECCHIE – Secondo lo Standard: “Inserite piuttosto alte, di media grandezza, piuttosto ampie alla base. Portate aderenti alla testa, si restringono gradatamente fino a una punta arrotondata. Di tessitura fine con macchie ben distribuite, preferibilmente tonde“.
Secondo la Sciuramaria: tenerissime e pacioccabili.
Ha ragione la Sciuramaria.
Lo sapevate, vero, che le orecchie del Pongo originale (tutte e due completamente nere) sono un difetto? Invece Peggy è corretta.
TRONCO: è quello di un cane costruito per muoversi, correre, saltare, non fermarsi mai. Quindi potete restare ammaliati dalle macchie, potete rincoglionirvi completamente alla vista di una cucciolata, potete accettare senza fare un piega di diventare i cavalier serventi del cane… ma NON dovete assolutamente prendere un Dalmata se non avete la possibilità di fargli fare il giusto esercizio fisico, laddove “giusto” va inteso come “tanto, ma proprio tanto“.
E’ un cane al limite dell’iperattività: se gli fate fare il cane da divano, potrebbe diventare un vero cataclisma casalingo. Ma non sperate di risolvere il problema “perché avete il giardino”: lui in giardino da solo ci può stare solo se in casa non c’è nessuno. Se invece ci siete potrà – nell’ordine: a) distruggere la porta di casa perché vuole entrare; b) scavare il Grand Canyon in giardino perché vuole uscire e cercare di raggiungervi; c) demolire sistematicamente il giardino perché gli girano le palle.
Sì, d’accordo, anche questo è esercizio fisico: però temo che non sarà molto gradito agli umani. Forse è meglio trovare alternative diverse.
CODA: lo Standard la descrive in modo estremamente esauriente: “Raggiunge approssimativamente il garretto. Forte alla base, si assottiglia verso la punta. Non è mai grossolana. Inserita né troppo alta né troppo bassa. A riposo è portata pendente con una leggera curva verso l’alto del suo ultimo terzo. In movimento è portata leggermente al di sopra della linea dorsale, ma mai gaiamente o arrotolata. Preferibilmente con macchie”.
Si dimentica di dire che è un frustino praticamente perfetto per il sadomaso: ma non c’è problema, lo scoprirete presto da soli.
MANTELLO – Le macchie, di 2 – 3 cm di diametro, possono essere nere o fegato, non devono mescolarsi tra loro, devono essere il più possibile rotonde, ben delineate e ben distribuite.
E sul mantello ci sarebbe anche poco da aggiungere… ma una cosa va detta, e cioè che ci si chiede come mai questo cane non si chiami “Cane nudo della Dalmazia”, vista la quantità industriale di pelo che perde costantemente. No, non “due volte l’anno, quando fa la muta”. Sempre. La muta a lui dura 365 giorni, 366 negli anni bisestili: non smette di perder pelo neanche il 29 febbraio.
Per fortuna è a pelo raso… oddio, “fortuna” si fa per dire, perché il pelo lungo che vaga per casa, almeno, lo vedi subito: invece il suo lo scopri solo quando ti siedi su un divano e ti rialzi a pois esattamente come lui.
Ovviamente, come sempre accade con i cani bicolori, se sei vestita di bianco ti alzerai con le macchie nere, e se sei vestita di nero ti alzerai con le macchie bianche, ottenendo un pregevole effetto “Dalmata in negativo”.
La vera fortuna è che il maculato fa figo: non per niente c’è in giro un sacco di abbigliamento ispirato al Dalmata. E per chi non si accontenta, c’è pure lo smalto per le unghie.
Ultimissima nota sul mantello: non ha sottopelo, quindi il Dalmata è un cane che patisce il freddo (altro buon motivo per scardinare la porta e voler entrare in casa, se lo mollate in giardino). D’estate, in compenso, patisce il caldo. O meglio: se lo lasciate in giardino, scardina la porta perché vuole entrare al fresco: ma se voi uscite con lui si allunga al sole come una lucertola e il caldo se lo gode tutto (l’avevo per caso già detto, che è un furbissimo ruffianone?).
Ho uno splendido Damalta che si chiama Demetra e confermo tutto ciò descritto nell’articolo mentre riguardo al fatto che non si capisce in che categoria inserirlo posso dire dalla mia lunga esperienza con i cani (quasi sempre pastori tedeschi e cani da caccia) che il dalmata raggruppa un pò diverse categorie è sia un cane da compagnia (non si schioda mai dal padrone), sia un cane da guardia (al primo sentore di pericolo sta in guardia pronto ad attaccare, con questo non dico che è aggressivo anzi è giocherellone e socievole ma non stupido e intuisce subito un pericolo per se e per la sua famiglia) sia un cane segugio in quanto io l’ho addestrato per la ricerca del tartufo con ottimi risultato se non fosse per il fatto che quando non gli va fa come le pare :-)!
Che potrei aggiungere all’articolo…praticamente nulla è la perfetta descrizione di questi splendidi esemplari vivacissimi, giocherelloni, furbissimi e affettuosissimi! Di solito con i pastori tedeschi ero molto più severo perché hanno bisogno di più autorità ma con Demetra non sono mai riuscito a darle neanche uno schiaffone, è troppo furba ed ha uno sguardo magnetico e ammaliante che difficilmente riusciresti mai a farle del male per cui le ha sempre tutte vinte! Mi sono rovinato, ormai ha catturato la mia vita 🙂
Ahahaha sono morta.Da etologa e fiera padrona di dalmata .Li ho sempre chiamati cangatti (e di razze ne ho avute..ma la piu’ cangatto è questa).Un unico appunto. Mai in 16 anni una e 17 l’altra hanno fatto un minimo danno. Perfette signorine di appartamento.A patto pero’ di fargli fare un bel po’ di moto. Ma si sa, le femmine sono sempre piu’ tranquille e pure piu’ furbone!!
Per il resto…niente…questo è il dalmata.
Grazie infinite Valeria….
che dirti? Sono qui con il mio bue pezzato buttato addosso sul divano e posso solo confermare quanto dici…e mi permetto di aggiungere che l’amore e il calore,anche fisico,che un dalmata sa,vuole,pretende di dare è la massima felicità per un essere umano.
Ho sorriso, riso, e, nostalgicamente, rivissuto (con non poche difficoltà nel trattenere lacrimucce) i miei 16 anni e mezzo con Maggie, ritrovandomi in ogni circostanza, minuziosamente, descritta con medesime constatazioni e conclusioni: furbissimi e ruffianoni 😀 Grazie per questo articolo <3
Non è vero che non servono a niente…hanno una grande attitudine a cercare funghi e cacciare..e se addestrati bene,i risultati sono ottimi!!
Cara Valeria grazie x questa descrizione è tutto vero 🙂 Il mio Kilian è una peste ma lo adoro, volevo solo chiederti un paio di consigli per non farlo più tirare quando usciamo. grazie di tutto.
Carissima Valeria, sono capitato, quasi per caso su questo tuo saggio sul Dalmata, vecchio di quasi un anno. Di cani ne ho avuti tanti, di tutte le razze, dai lupini ai cani da pastore a quelli da caccia ai simpatici meticci. Qualche anno fa, anzi, per l’esattezza otto anni fa mi era morto un meticcio somigliante ad un cirneco, che mio figlio aveva adottato al canile, e considerando la mia non più verde età, avevo deciso di chiudere, dopo di lui, il lungo sodalizio con i pelosi. Mio figlio però, cresciuto insieme ai cani (una cosa di cui mi vanto) non ha accettato questa decisione ed un giorno è capitato a casa con un cucciolo di Dalmata. Non sono sicuro fosse purissimo, il muso era un po’ da labrador, però piaceva a lui e l’ho accolto con simpatia ma con un certo distacco. Poi, come credo succeda spesso nelle famiglie, mio figlio era spesso fuori casa per ragioni di lavoro e così Artù pian piano è diventato il mio compagno, ma anche di mia moglie. Ed è stata una bellissima e rivitalizzante scoperta quotidiana. Dolce, intelligente, allegro, pulitissimo, ruffiano quanto basta (tanto!), amico di tutti, adulti, bambini e altri cani. Sempre pronto a salire in auto sia per un piccolo o lungo viaggio, a correre nei boschi inseme a me per ore e in casa, tranquillo sul suo tappetino, in estate vicino al condizionatore, in inverno attaccato al termosifone. Guai non me ne ha mai fatti. Una sola volta ha rubato una bistecca. Prima di lui, altri si sono sbaffati un’intera macelleria! Non avevo mai vissuto un’esperienza così appagante. Non eravamo mai soli. In casa ci seguiva da una stanza all’altra. Al mattino, sempre allo stesso orario entrava in camera e mi dava la sveglia con una abbondante leccata in faccia. Quando era particolarmente felice, soprattutto se io o mio figlio eravamo stati lontani per molte ore o qualche giorno, una serie di piccoli morsi all’orecchio erano il suo modo di accoglierci con mugolii per niente canini, più vicini a parole. Sono un po’ esagerato nella descrizione? Probabilmente sì. Ma quel che mi ha donato è impagabile. Purtroppo, come a volte accade anche agli umani, senza alcun segnale, un mattino in poco più di un minuto se ne è andato. Una cosa pazzesca. Inspiegabile. La settimana prima era andato da veterinario per le solite vaccinazioni ed aveva avuto i complimenti per il suo stato di forma. Da qual momento la mia vita (ma anche quella di mia moglie e di mio figlio) è cambiata. La casa è vuota, le giornate sembrano tutte tristi. Quando andiamo a camminare (i posti sono sempre i soliti) o a casa nostra in montagna ci sembra di vederlo ancora con noi. Non so esattamente il numero dei cani che mi hanno fatto compagnia nei mie oltre 70 anni ma di sicuro Artù è stato il compagno più dolce, più vitale, più intelligente, più capace di capire i nostri stati d’animo. Ma anche il più furbo, il più ruffiano quando c’era da farsi perdonare qualcosa. E’ ormai un mese che Artù non c’è più. Arriverà di sicuro un altro cane. Spero assomigli a lui anche se sono convinto che sarà difficile. Leggendo il tuo saggio, mi sono commosso e divertito. Grazie Valeria. Ho capito di avere avuto una grande fortuna. Non so se tutti i Dalmata sono così. Lo spero per i fortunati proprietari.
Buongiorno,
sto per portare a casa dal canile un/una dalmata. C’è un cucciolo di 6 mesi ed una dalmata di 2 anni.
ho 2 cani presi al canile ( il primo un bassotto di circa 11 anni e un meticcio di 5 anni con mamma labrador e papà pastore asia). Volevo avere un suo consiglio sulla scelta del cane.
la ringrazio, a presto.
Patricia
il problema non è uno o l’altro dalmata ma interazione con altri due cani…..è importante il primo contatto….i due cani devono accettarlo nel loro territorio e riconoscerlo del gruppo non come un estraneo. I dalmata sono cani indipendenti e dominanti almeno per quelli che ho conosciuto ma sono dei giocherelloni….. che amano stare con altri cani auguri comunque bel gesto ciao A. Maria
Cara Valeria ho letto che sei una pastorista come mio marito ma ahi me’ devo proprio sfatarti un mito, io ho un dalmata di undici mesi e una pastorina di sette mi spiace ma quella che fa danni, che mi ruba e mangia calzini mutande reggiseni scarpe , quella che mi mangia le lenzuola sventrandole per poi portare a brandelli per tutta casa, quella che mi rosicchia i mobili e’ solo soltanto e sempre lei! Lui il mio magnifico stupendo dolcissimo dalmata in confronto non mi ha mai fatto nulla di grave ( mi ha solo rosicchiato un pouf)
Il tuo standard e’ bellissimo molto simpatico ma il mio dolce Ha,no non è’ così teribile come li descrivi !!!!!! Che dici sarà’ solo fortuna? P.S. Ovviamente voglio in mare di bene anche alla piccola pastorina anche se mi distrugge sempre tutto!
Un po’ di fortuna e magari anche un po’ di bravura di chi l’ha educato, dài! 🙂
Comunque i “veri standard”, essendo umoristici, i difetti li esagerano sempre un po’!
In realtà’ sono consapevole di esser stata moooooolto fortunata ,il mio dolce cucciolo e’ davvero bravo e lo è’ stato fin da piccolo ,anche quando passava tanto tempo solo in appartamento prima che ci trasferissimo in casa con giardino. Però’ si un po’ di merito me lo voglio prendere anche io gli ho dedicato davvero molte energie per addestrolo facendo ben due corsi di addestramento, e anche in questo caso si è’ dimostrato disponibile e volenteroso difronte agli esercizi! Speriamo che tutto ciò non dipenda solo dal fatto che essendo cucciolo aveva tante energie da spendere e che continui ad essere così speciale ! In caso contrario lo amerò’ ugualmente in modo incondizionato perché’ come di tu se ti immemori di un dalmata sei fregato per la vita! Grazie per queste bellissime pagine!
Cara io ho una dalmata,
proviene dalle Marche è vero mi è stata data che era piccola una cagnolina molto vivace…..mi ha solo rosicchiato la gamba di una sedia dato che le mettevo il guinzaglio a quella sedia….quando era piccola la chiamavo miki mouse correva veloce come un topo……
adesso ha quattro anni pesa 36 kg è bellissima , educata e molto affettuosa, non esce se piove…non ama prendere l’acqua….ama andare in macchina e sedersi davanti divide il suo posto MA NON LO CEDE…..gioca molto bene a pallone … sembra un giocatore perché saltella intorno alla palla prima di lanciargliela…
va incontro alle persone felice e se le fanno le carezze ricambia baciandole SALENDO AL LORO COLLO…..una volta ad un parco mi ha fatto spaventare mi è messa a correre incontro ad un ragazzo che era sulla sedia a rotelle…mi sono spaventata per le possibili conseguenze….INVECE SI E’ AVVICINATA ED HA CAPITO ….è salita lentamente sui braccioli della carrozzella ed ha leccato il viso del ragazzo con grande stupore di tutti…. quando ritorno in macchina con la spesa mi bacia e quando viaggio mi appoggia la zampa sulla mia spalla…. quando si scopre la notte …mi mette una zampa sulla sponda del letto…x avvisarmi…..cosa dire? è un amore
va a fare la pipì da sola e rientra il casa al secondo piano , non si allontana e quando non mi vede viene a cercarmi , in casa non mi perde mai di vista mi cura sempre con la cosa dell’occhio…FANTASTICA…..
Questa notte alle 4 , 35 la mia piccola pegghy di 9 anni, si è spenta. Non sapendo cosa fare in questi momenti tristi e il sonno nn ti sfiora nemmeno, ti metti a cazzeggiare fino a quando mi sono imbattuto al tuo articolo. È tutto vero, era sorda quando voleva, comandi? Oggi li imparava e domani li dimenticava. Si faceva di quei tunnel sotto la rete per rubare le uova alla nonna. I sorrisi? Erano quotidiani. La sua vita era magiar bene , dormire e coccole. Quando partivi da casa in auro lei ti scortava
Dopo aver letto tutto questo , mi sento più felice e sto affrontando con un po di sorriso la situazione
Grazie
Che dire? Perfetto!! Io sono al mio secondo intelligentissimo dalmata !
L’articolo e’ troppo bello e descrive minuziosamente il dalmata. Io ho avuto la fortuna di condividere la mia vita anche se per soli 7 anni con Pluto, l’ho amato dal primo momento che ci siamo incontrati ed ho sofferto e sto soffrendo tantissimo adesso che non c’è più. Mi manca da morire…è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita…gli voglio un mondo di bene…ed anch’io non riesco a prenderne un altro come già ha scritto qualcuno non saranno mai le stesse macchie…quando guardo le foto di qualsiasi dalmata mi sciolgo…fissando gli occhi rivedo quelli del mio amato Pluto e le lacrime chi le ferma più…solo chi ha avuto un dalmata sa cosa significa vivere con queste splendide creature….ti amo piccolino x sempre amici <3
La mia dalmatina è vissuta 17 anni.
Ci hanno buttato fuori da 4 scuole per cani (e pagavamo…)
Ha mangiato cioccolata in quantità industriale e non ha mai avuto i danni che i veterinari minacciavano. E aspirine, e topi, ha sventrato un coniglio quando aveva solo due mesi, ho fatto sci d’asfalto, ha tirato giù tavolo e cameriere in un bar in riviera (me compressa).
Non ho mai potuto andare in giro in città con lei al guinzaglio.
Ma veniva a fare sci alpinismo con me.
Avevo paura delle cimici e la chiamavo e lei me le mangiava.
Ho ancora peli bianchi e neri in giro dopo un anno.
Ho sempre avuto cani ma questo animale a pois che “non serve assolutamente a nulla e fa i dispetti ghignando” è stata LA COSA MIGLIORE che mi è capitata in vita mia.
MI MANCHI DA MATTI.
mamma mia descrizione impeccabile!!!!tutto estremamente vero!!!ho un dalmata di tre anni che me ne combina di tutti i colori!!!ma io lo amoo!!!!è stupendo con le sue faccine e i suoi occhietti dolci non puoi non amarlo e lui se ne approfitta alla grande!!!
anche io ho un dalmata e… sei geniale!
Sarà vero che sono cresciuto sempre in mezzo a bestie di qualsiasi tipo sin da quando ero piccolo ma la mia prima e unica esperienza con una dalmata mi ha cambiato profondamente. Sono classe 90 e le mie esperienze con i cani sono state sempre solidali e non mi sono mai ritenuto un “padrone” in nessun caso ma … Mi ricordo ancora quel giorno dove mio padre mi avrebbe portato dal “cagnaro” di turno per il mio primo cane: Un’intera sala da pranzo (compreso il balcone) piena di queste “bestiacce” che mi assalivano e io ero diventato uno di loro. Ora non so se è vero che è il cane che sceglie il padrone ma mi ricordo che ce n’era una sotto il gambo del tavolino che mi scrutava da lontano e mi guardava in maniera buffa e seria allo stesso tempo. La prendemmo e la portammo a casa. Durante il tragitto in macchina la presi io. Mi ricordo ancora che io da bimbo la prendevo in braccio e lei si discostava da me per andare sul sedile libero, poi cambiava idea e ritornava sopra le gambe mie e mi scrutava per studiarmi.
Sono stati anni indimenticabili della mia vita, non tanto perché ho un’empatia con i cani ma proprio perché il mio carattere e le mie esigenze erano similari a quelle di Azu. Durante i giorni in campagna mi ricordo che per tenermi in forma visto che il paesello era munito di un solo campetto da calcio distante parecchi km mi mettevo a competere con lei a fare corse sfrenate per il viale. A volte vincevo io, a volte lei.
Un cane unico che con il suo temperamento riesce a sollevarti anche in momenti difficili.
Di dispetti ne fece due o tre…. Il più grave fu quello di sbranare gli albi di Diabolik di mio padre.
A me mi ha trattato sempre come un fratello , uscivo da scuola. Me la portavo giù e giocavamo soprattutto correndo per passi tortuosi in mezzo alla boscaglia. Mia madre era un po il suo avvocato della difesa. Mio padre esasperato avrà rischiato la vita non so quante volte per riprenderla sulla strada quando scappava tirando a morte la “super catena a prova di scossoni “ANTI-DALMANTA”. Lo calcolava come il catenaccio della catena più debole, più introverso. Mio padre ama gli animali, basti pensare che sbottavo al ridere quando mi raccontava che raccoglieva per la Casilina cani randagi per spulciarli e dargli un alloggio; vi giuro che quella sera non me la dimenticherò mai. Terminate le storie di mio padre io mi guardo lui, mi guardo Azu, Azu guardo mio padre e sbotta a ghignare e gli strappa dalle mani uno dei suo Best Seller di Sthepen King. Li incavolato nero la lega un momento per riparare i danni della scorribanda dentro casa. Tempo 10 minuti(ci siamo sempre parati a vicenda) si slega, nasconde con la zampa il guinzaglio e finge di essere legata e finge di dormire. Andiamo a dormire. Il giorno dopo mio padre si sveglia credendo fosse legata, lei era in cucina vicina al suo amato termosifone e cerca invano di rimettersi sulla cuccia. Giuro che quei momenti sono stati indimenticabili.
Io ho sempre studiato i cani prima di toccarli e in casi pericolosi sono sempre riuscito a fuggire. L’unica volta che un cane mi ha fregato è stata proprio con lei. Ci sono rimasto di stucco :
Viale, lei: “Hmmm… N’vedi questo…. So du quarti d’ora che me pi**cia pè sta macchinetta… Mo vede sto regazzino… Gnam… Te l’ho presa!” io “Aò ma si tutta matta? A ridamme a macchinetta scema de guerra” Lei: ” Se me pii a riprendi sennò vattela a piander pesca và!” Corri … Corri… arrivo da lei… e… “Gnam”… lei:”Tu mi togli i resti della macchinetta dalla bocca? E io mo te magno la mano!”. Devo dirlo. Non ho mai avuto paura di niente in vita mia (se non per il quadro della gioconda -_-) ma ci sono rimasto male per il gesto. Mi ha “chiuso la mano nella bocca” senza stringere ovviamente, aveva già l’input di mollarla ma lì avevo capito che aveva raggiunto il limite di scherzo. Avevo capito che anche i cani potevano sbagliare anche se di rado. In futuro ho sempre riflettuto sull’avvenimento eppoi sono arrivato alla conclusione che l’ha fatto per dirmi “Guarda che si si scherza.. ma se mi metti le mani in bocca con le mani impregnate d’odore di oche e papere non mè sta bè quindi t’avverto… si n’accollo.. eppoi non m’hai dato il via e mi hai preso in controtempo… solo pè quello… fa poco lo sborone che manco raggiungi la scia de terra che te lascio dietro eh woof …”.
Ho versato parecchie lacrime per Azu, un ricordo brutto duro a morire fu quando riuscì ad acciuffare delle cornacchie per mangiarsele con tutte le PENNE… Sapete che nottate infernali insieme a mia Zia….
Quando è morta devo essere sincero, non ho pianto e nemmeno mi sono rattristito. Ho sentito morire letteralmente una parte di me. Un qualcosa di straziante che non riesce nemmeno a manifestarsi con un pianto.
E’ una razza consigliatissima per una famiglia con ragazzini scavezzacollo. Un cane che deve vivere in un contesto familiare aperto e soprattutto con molto autocontrollo. Come scritto in questa notevole descrizione di questa razza è essenziale stringere un legame multiplo: scherzoso-dispettoso/bastardo ma si deve essere presente sia nel bene che nel male. Carica dei 101? Lo capisco questo discorso… Mia madre mia ha concepito dopo aver visto “Senti Chi parla” °_°…. I joke… Credo che i cartoni plasmino in parte il bambino come il contesto sociale in cui vive. Io sono un tipo più da “Ace Ventura e The Mask” per intendersi.
Cane da compagnia? Parli del dalmata e spuntano le macchie…. Un consiglio: non trattatelo mai come un cucciolo indifeso… vi utilizzerà cercando di farsi passare da capo espiatorio dal membro più bonario della famiglia e farà passare notte di inferno (ricomprandosi tutti gli arretrati….) al membro più bonaccione.
Per intendersi: Azu è mancata l’inverno scorso. Dopo le cornacchie,mutandoni della nonna etc…sono susseguite due cucciolate ( incroci tra dalmati/alani… caratteri felini… anche di agilità… i cuccioli che si arrampicavano sopra gli alberi per acciuffare i cachi…), A volte ne rivedo ancora qualcuno…. andatura mischiata e ambigua ma ottimi cani che amano affetto ma soprattutto libertà e territorialità. Preferiscono essere vigili che prendersi le coccole vicino al camino dalla nonnetta di turno.
Saluti
Se adesso, a 43 anni suonati sono una sciuramaria potete ben immaginare quanto lo fossi 20 anni fa. Bene, io non fui una vittima della Carica dei 101, (anche se ovviamente l’avevo visto e amato), ma della forma braccoide del dalmata, allora classificato come cane da compagnia: fregatura alla quale l’odierna classificazione rimedia almeno in parte. Perché una neofita che vede un bel bracchetto a pois classificato come cane da compagnia, se ha amato i cani da caccia, fatti a forma di cane e non di lupo (il motivo per cui non ho amato i cani di forma lupoide lo spiegherò un’altra volta) dice subito: “questo è il cane che fa per me”. Andai (per di più da un cagnaro multirazza), mi presentarono due cuccioli, riuscii a portarne a casa uno solo (quello bianco e fegato per essere originale) soltanto perché era presente mia madre che mi controllava e… rimasi fregata. Essendo di origine cagnara, seppur bellino come cane risultò assai poco tipico come dalmata, nell’aspetto. Sì perché nel carattere era esattamente come lo descrive questo vero standard e forse qualcosina di più. Ci distrusse i serramenti, il giardino, i divani e si mangiò qualche mio libro dell’università (ovviamente preferendo quelli prestati da altri). Era insistente e testardo come nessun cane abbia mai visto prima o dopo. Mandato per un mese da un addestratore che lo ridusse all’obbedienza coatta, dopo 15 giorni era quello di prima.
Non ricordo se lui ridesse ma certo noi non ridevamo!
Oggi sono felice proprietaria di un pointer e una setter che almeno si sono divisi i compiti: lei fa la cagnolina cozza e lui il cane iperattivo. Però entrambi ogni tanto vanno in giardino a fermare i piccioni e… mi lascaino vivere!
Però all’inventore del dalmata vorrei dire 4 paroline: “Ma come? Fabbrichi un cane che è il non plus ultra dell’eleganza e che, una volta tanto, non ha scopi venatori o di lavoro in generale, insomma un cane che è destinato a diventare da compagnia (quando quasi tutti i cani da compagnia sono batuffolini piccoli, pelosi, rincagnati, diversissimi insomma da quell’eleganza)… e lo fai così indocile? Sia detto bonariamente… mavaff…!” 😀
complimenti per il suo articolo sui Dalmata, sono 30 anni che allevo esclusivamente questa magnifica razza e posso confermare con estremo piacere quanto da lei sopracitato.
un caro saluto
fabrizio ronchese
Montebelluna (Treviso)
Cavolo..Aspettavo questo vero standard, perchè tempo fa discutevo con mia sorella circa “ma i dalmata sono cani da…?”
Io sostenevo fosse un cane da guardia.
Mia sorella sosteneva fosse un cane da caccia.
Naturalmente c’erano opinioni tipo “Ehh..Seee..Che caccia e caccia? Una qualunque preda lo vedrebbe a millemila miglia di distanza!”
Oppure “Ehh..Che guardia può fare ‘sto cane dai? Così sottile…”
Ora resta il dubbio. XD
Sottile? Be’, proprio sottile non lo definirei, eh! 🙂
Credo si riferisse alla magrezza dell unico che abbiamo mai visto dal vivo…Non saprei francamente.
Io sostenevo fossero cani da guardia..XD
Poi ripeto…Io di dalmata ne ho visto DUE da che son nata. Giuro.
Uno dei quali, l’ho visto qualche mese fa. Sordo.
Giocava con il mio cane al parco.
(Da lì è nata la discussione circa su che “genere” di cani fossero. Poi mia sorella continua a dire che son sottili..Non so cosa intenda, francamente. XD)
Brava, Valeria! E’ stato divertente leggere quanto hai scritto sul dalmata, cane bellissimo ed attraente. Nella mia vita di “esperta giudice enci” ho conosciuto un dalmata che, al momento del controllo dentatura, esibiva subito un sorriso come da tua fotografia ad illustrazione del tuo articolo. Giudico tante razze, da tanti anni, ma mai nessun cane si e’ sottoposto al mio giudizio con l’eleganza e la collaborazione di quel dalmata, che non dimentichero mai. Inoltre : la dalmata e’ sempre un’ottima madre di cucciolata numerosa.
Il commento della signora Tamagnone mi ha fatto tornare in mente una cosa che racconta il mio veterinario, il quale va dicendo che l’unico cane al quale ha potuto pulire i denti da sveglio (e tranquillo) era un dalmata: lui sorrideva e il doc raschiava il tartaro. Da sveglio! Per la mia abbiamo chiamato la forza pubblica…
fantastico standard Valeria, mi hai fatto morire dal ridere!
io ho una dalmata di 3 anni e mezzo, l’ho adottata che aveva 8 mesi e concordo su tutto, eccetto sulla distruttività..la mia non ha mai distrutto nulla, anzi dal primo giorno in cui è arrivata a casa non ha mai avuto problemi a rimanere da sola..ma forse sono solo stata fortunata! 🙂
il resto è assolutamente tutto vero…ha energie infinite e inesauribili, è un cane dolcissimo, coccolone, ruffiano, freddolosissimo, buffo che riesce a prenderti tranquillamente per i fondelli recitando la parte dello scemo..ma io li adoro alla follia! il lavoro con lei non è semplice, ma noi facciamo Obedience e devo dire che va abbastanza bene…sicuramente dopo di lei (tra più o meno 20 anni spero) ne prenderò un altro!
Valeria..mi dispiace deluderti.ma devi ricrederci sulla storia del “qualche buon soggetto potrebbe far bella figura in agility” qua sfiorano i dalmini che fanno sport!!!!!!!!!!!!!
…… Ha… ma quale freddolosissimo vuole solo farsi coccolare, se lo porti sulla neve ci rimane tutto il giorno a correre.
Sono CERTISSIMO che avere il privilegio di vivere una buona parte della tua vita con un Dalmata sarà qualcosa di indimenticabile e di bellissimo.
Non sono assolutamente dei cani da compagnia, i Dalmati nascono per condividere la loro vita con chi ha la fortuna di poterla passare con loro, questo è quanto.
+ Pure io la pensavo come te, ma ti consiglio di goderti questo di Dalmata, poi vedrai che un altro non potrai più prenderlo, perché non saranno mai le stesse macchie!!! (A noi è capitato così.)
= Vedrai che ti verrà naturale trovare un altro braccoide (magari grigio) che in modo diverso, ti accompagnerà per un altra avventurosa parte della tua vita. (ma adesso, non ci pensare.)
Ho avuto un dalmata abbandonato cucciolo proprio nel periodo del film e ha vissuto con me 13 anni! Era tremendo…ruffiano, goloso, freddoloso, completamente inutile, ha messo in fuga tutti i miei potenziali corteggiatori…ma l’ho amato alla follia! Grazie Valeria per questo simpaticissimo standard che mi ha fatto ridere un monte 😀
“Non serve assolutamente a niente”
Se non serve a nulla, come mai l’Enci l’ha classificato tra i segugi, anziché metterlo nel gruppo 9?
x un periodo sono stati nel gruppo 9..io quando facevo le expo..anni 90 gareggiavano nel gruppo cani di compagnia,poi finalmente hanno ripreso il loro posto 🙂
Però in effetti nessuno va a caccia col dalmata(perlomeno io non ho mai visto nessuno praticare la caccia col dalmata) e non hanno neanche una prova di lavoro (gli altri cani del gruppo 6, che vengono effettivamente selezionati per la caccia, la prova di lavoro ce l’hanno eccome!) quindi forse stavano collocati meglio nel gruppo 9
Il Dalmata fa quello che fanno le persone con cui vive…. 30Km seguendo una bicicletta in montagna, ricerca di funghi nei boschi, caccia negli stagni, inseguimenti di lepri infiniti, basta portarlo!
Non deluderà mai, non si stancherà mai.
è vero
Che “non serva a niente” ovviamente era ironico: però il motivo per cui l’abbiano messo tra i segugi devi chiederlo all’ENCI, perché se c’è una cosa che sicuramente il Dalmata non è e non sarà mai…e proprio un segugio!
Ironico ma forse anche un po’ vero….ovviamente inutile nel senso che non è un cane selezionato per un lavoro particolare, poi anche il più “inutile” cane da compagnia, può dare grandissime soddisfazioni come compagno di vita!
Certo che Walt Disney ne ha fatti di danni, la strage di amphiprion ocellaris è ancora in corso, nonostante il film “Alla ricerca di Nemo” sia del 2003; purtroppo la Disney per rincarare la dose, a fine ottobre del 2012 ha messo sugli schermi la versione 3D, per cui la nuova generazione di bambini, più egoisti e di genitori, ultra permissivi, li vogliono assolutamente anche se non hanno acquari marini, li mettono nella boccia col pesce rosso, fa nulla se durano 36 ore e poi schiattano per blocco renale. A quel punto il pupo si è già dimenticato del pescetto ed è passato alla richiesta successiva.
Forse era meglio continuare ad occuparsi di topi: Bianca e Bernie, Ratatuille e Giù per il tubo, non mi pare abbiano fatto incrementare le vendite di topolini.
Il dalmata che conoscevo io stava bene con i bambini, prediligeva quelli a rischio Ritalin 🙂
Non è colpa di un cartone animato se la gente è cosi’ idiota da crederci al 100% e non perdere un minimo di tempo per acculturarsi. E’ colpa della totale ottusità dei bipedi che poi danno la colpa a cavolate per pararsi il ….. Tempo fa un signore mi chiese di vendergli una ara giacinto ( aveva visto Rio )…bhe 50.000 euro li hai???
a proposito di cani bianchi e neri scambiati per dalmata. Passeggio insieme ad una mia amica, con la mia metticcia braccoide a macchie e il suo setter inglese a macchie, passa una signora che esclama: “Toh! la RICARICA dei 101!”. Evidentemente Crudelia Demon e’ caduta in disgrazie e finita a lavorare in un call center di una compagnia telefonica!
GRAZIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Valeria,grazie veramente di cuore…sei riuscita a farmi far lacrime da coccodrillo di buon mattino…tutto vero…ed è vero anche che il dalmata o si odia o si ama alla follia..e io faccio parte dalla seconda categoria,li amo a tal punto che anche dopo 16 anni che se ne andato sul ponte il mio ultimo cane a pois,non ho ancora la forza di prenderne uno….spero in futuro.vorrei aggiungere un altra cosa..sarò stata fortunata di aver avuto grandi soggetti..o magari essendo cresciuta a pane e pois li conoscevo come le mie tasche…anzi,era l’unico cane che conoscevo bene…ma i miei facevano UD,il maschio ha fatto anche qualche gara con risultati molto soddisfacenti x essere stato un dalmata…non mi dimenticherò mai quando andavo ad allenarmi,in molti ridevano alla vista del dalmata sulla manica..e sai come rispondeva Ayax una volta guadagnata la manica? ridendo anche lui…xchè ridono anche quando sono soddisfatti…la metteva giù e si metteva a ridere sputo e buffissimi suoni compresi….
grazie Valeria…leggendo ho potuto rivivere gli 8 meravigliosi anni vissuti con il mio dalmata…indimenticabili!!! Tutto vero e anche di più <3
i dalmata SONO cani meravigliosi…la mia Sara mi copre con la sua coperta mettendomela sulle mie ginocchia e tirandola con i denti…x ringraziarmi di quando alla sera io faccio con lei…..alla mattina mi mette una zampa sulla MIA SPALLA per dirmi di potarla fuori…..e quando vuole il gelato alla panna si siede seduta sulle zampe posteriori davanti alla porta del frigor ed aspetta che io la noti…x quando mi vede scondinzola….
che dire FANTASTICA SARA…..