venerdì 4 Ottobre 2024

Diagnosi precoce della displasia dell’anca: la PennHip

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penn_7di CARLO COLAFRANCESCHI – Nel nostro Paese si fa un gran parlare di benessere animale; quando però ci sono da fare i fatti, le associazioni veterinarie, come in questo caso, latitano. Tra gli allevatori e gli addetti i lavori invece opera un tam tam di disinformazione messo in atto da persone (altrettanto disinformate) che trinciano giudizi negativi su una tecnica che tutto il mondo sa essere superiore, ma che ciononostante trova un muro invalicabile nell’affermarsi ufficilamente.
Viene da chiedersi se non faccia comodo che le cose rimangano così come sono, per motivi d’interesse economico, alla faccia di Ippocrate e del benessere dei nostri cani.
Andando all’indirizzo www.pennhip.org  é possibile riscontrare la diffusione di questo metodo in tutto il mondo.
In Australia i veterinari sono giunti al quinto anno di un periodo di studio per verificare attraverso i risultati l’efficacia di questo sistema. In Inghilterra (patria del metodo Willis) Pennhip ha ricevuto l’attenzione dell’associazione dei veterinari.
Qui da noi, invece, quando al luminare di  turno é stata rifiutata la possibilità di aprire una centrale di lettura italiana (una delle cose belle del sistema é che le valutazioni sono fatte nell’Università di Pennsylvania), si é ritenuto di non pubblicizzare questa tecnica.
Pennhip in Italia nasce dalla casuale conversazione tra me e il dott. Monticone (nella foto), l’unico veterinario, in circa 15 anni, che si sia degnato di ascolatre, di informarsi e di prendere un biglietto d’aereo per andare a fare il corso negli USA.
Cosa aspettiamo ad organizzare dei corsi qui in Italia, dove attualmente abbiamo due soli veterinari autorizzati (uno a Roma ed uno a Torino) ad usare questa tecnica?
Dimenticavo una cosa importante: quelli della Pennhip sconsigliano di utilizzare l’indice di distrazione quale parametro per decidere sull’opportunità di operare con interventi precoci quali ad esempio la “sinfiosiodesi pubica”, operazione oramai divenuta popolare che non essendo segnata da nessuna parte produce dei riproduttori FALSAMENTE  a posto… ma questo sembra invece rientrare nell’ambito del benessere animale!
Queste mie parole spero esprimano, almeno in parte,  la mia frustrazione davanti ad una situazione che dire vergognosa é dire poco.

ARTICOLO DEI DOTT.RI RICCARDO MONTICONE E ILARIA FERRARESI sulla tecnica Pennhip

 fig.1 - Lassità articolare che causa artrosi

fig.1 – Lassità articolare che causa artrosi

La displasia dell’anca (CHD) è la patologia ortopedica ereditaria più frequente nella popolazione canina; è una malattia degenerativa invalidante che causa osteoartrite e di conseguenza dolore, rigidità, zoppia e una qualità di vita scadente; può colpire tutte le razze, anche se alcune risultano particolarmente predisposte.
La CHD è una malattia poligenica e multifattoriale influenzata sia da fattori genetici che ambientali, come l’attività fisica, il peso corporeo, la dieta e l’età dell’animale.
In questo articolo non vogliamo dilungarci sulla patologia,  ma mettere in evidenza l’importanza di effettuare una diagnosi precoce.
Già nel 1966 Henricson, Norberg e Olsson descrivevano la displasia dell’anca come: “Una lassità dell’articolazione dell’anca di differenti gradi che permette la sublussazione della testa del femore nelle prime fasi di sviluppo, portando inevitabilmente ad osteoartrite”. (fig.1)
Se quindi la causa primaria della degenerazione articolare (artrosi) è la lassità articolare, è evidente l’importanza di diagnosticare precocemente quest’ultima.
Nella diagnosi il primo strumento che abbiamo a disposizione è la visita clinica; senza dimenticare che il primo step resta il segnalamento (vd. elenco razze).

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Talvolta i sintomi sono palesi e il cane viene portato alla visita proprio perchè manifesta problemi ortopedici: bunny hopping (andatura a coniglio), riluttanza al movimento, difficoltà ad alzarsi, groppa “a scatola”, atrofia muscolare.
La visita prosegue con l’esame ortopedico dapprima senza sedazione (sollevamento sugli arti posteriori, abduzione con rotazione esterna, estensione dell’anca,  e dolorabilità del muscolo ileopsoas) ed in seguito con il paziente sedato (test di Ortolani, test di Barlow, test di  Bardens).
L’esame radiografico standard consiste nella proiezione ventro-dorsale con arti distesi.
Questo esame può evidenziare, nei casi gravi, nei soggetti di età compresa tra i 5 e i 9 mesi un acetabolo appiattito, mentre dopo i 9 mesi di età può già comparire osteoartrite (DJD). Questo esame può dare la certezza diagnostica di esenzione dalla displasia tuttavia, solo se effettuato attorno ai 24 mesi di età (età minima negli USA), mentre ai fini di una diagnosi precoce e quindi predittiva, questo tipo di proiezione radiografica ha poco valore.
Inoltre questa metodica sottostima il rischio di osteoartrite nel cane e la presenza nei pool genetici di cani considerati “normali” rallenta i progressi nell’ambito della prevenzione della displasia dell’anca.
In campo umano la diagnosi precoce viene effettuata con l’ecografia a 3 mesi di età e ciò ha permesso di debellare la malattia con l’uso di divaricatori (divaricatore di Putti); in medicina veterinaria l’esame ecografico non ha portato ai risultati sperati a causa delle diversità di razza e quindi la prevenzione di questa malattia tramite esame ecografico è ancora inadeguata.

COS’E’ la PENN HIP
PennHIP (acronimo di University of Pennsylvania Hip Improvement Program) è un metodo relativamente nuovo (nuovo in Italia) per la valutazione qualitativa dell’anca e la misurazione quantitativa della lassità articolare.
Quando nel 2008 un allevatore mi ha chiesto se ero accreditato per eseguire il metodo PennHIP non sapevo di cosa stesse parlando: avevo sentito parlare di questa tecnica, ma ho dovuto documentarmi e approfondire l’argomento cercando sul web.
A febbraio dell’anno successivo sono andato quindi a seguire il corso a Las Vegas.
Penso che non sia ammissibile che, come purtroppo succede spesso nella nostra categoria, gli allevatori siano più informati dei veterinari, eppure mi rendo conto che ad oggi la maggior parte dei colleghi ignori l’esistenza di questa tecnica diagnostica.
È questo il motivo che  mi ha spinto a scrivere questo articolo.
PennHIP è più di una tecnica radiografica: comprende un network di veterinari  sparsi in tutto il mondo (in Italia ad oggi solo la nostra struttura è abilitata), che hanno seguito un corso per poter eseguire correttamente la metodica ed inviare alla centrale di lettura presso la PennHIP Analysis Center le radiografie per la valutazione: in questo modo si crea un enorme database scientifico continuamente aggiornato e monitorato che permette di dare informazioni significative a proprietari ed allevatori riguardo l’eziologia, la prevenzione e le basi genetiche della malattia.

penn_3La metodica prevede l’esecuzione di 3 diverse radiografie (fig.2): una ad arti estesi, una in distrazione ed una in compressione che si possono effettuare già a 16 settimane di età.
Come si può notare l’articolazione appare molto diversa nelle 3 proiezioni.

penn_4La proiezione ad arti estesi tende a mascherare la reale lassità articolare (fig.3) perchè posizionando gli arti in posizione intraruotata la forza risultante tende a spingere la testa del femore all’interno dell’acetabolo; questa proiezione quindi serve solo a valutare la presenza di eventuale artrosi, ma , come già detto, solo in casi gravi o tardivamente
La proiezione in compressione serve per valutare la congruità articolare.

penn_5La proiezione in distrazione viene effettuata utilizzando un apposito distrattore (fig. 4) regolabile in ampiezza e contrassegnato con un numero individuale per ogni veterinario (numero che viene indelebilmente impresso sulla pellicola radiografica), e rivestito da una gommapiuma che evidenzia nella radiografia l’effettiva forza impiegata dall’operatore.
Le radiografie vengono inoltrate alla centrale di lettura presso l’Università della Pennsylvania, che poi invia un report di valutazione sia al veterinario che al proprietario (vd report).

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L’unità di misura utilizzata per valutare la lassità articolare è l’indice di distrazione DI. E’ quindi un metodo quantitativo e non soggettivo. Più aumenta il DI, maggiore è la probabilità che il soggetto sviluppi artrosi. Vengono considerati normali i cani con un DI ≤ 0.3; vengono considerati invece cani ad alto rischio di sviluppo di displasia cani con un DI ≥ 0.7. Il range di valori intermedi verrà influenzato dal fenotipo dell’ambiente; va da sè che è importante sapere in età precoce se il cane ha un indice compreso tra 0.3 e 0.6 perchè in questo modo possiamo usare delle precauzioni maggiori riguardo alla dieta e all’esercizio che possiamo consigliare al proprietario del cane . Uno studio che teneva in considerazione fattori come età, razza, peso, sesso, indice di distrazione e angolo di Norberg ha dimostrato che l’indice di distrazione è il fattore più significativo per predire lo sviluppo di osteoartrite.
Nel report compaiono i valori DI per arto destro e arto sinistro, l’eventuale presenza di degenerazione articolare o altri reperti. Inoltre è presente un riquadro con la classifica  specifica della razza e  la media in cui si colloca il paziente in questione.

CONCLUSIONI
La PennHIP è risultato essere a oggi il miglior metodo per prevedere l’insorgenza di osteoartrite. Effettuare un controllo precoce di routine a 4 mesi di età, perlomeno nelle razze più a rischio, potrebbe essere lo strumento più indicato per debellare la patologia escludendo dalla riproduzione i soggetti non idonei. La radiografia in distrazione è il miglior criterio selettivo per il controllo della displasia dell’anca.
È una metodica diagnostica da proporre sicuramente agli allevatori di razze a rischio di sviluppo di displasia dell’anca per la scelta del riproduttore, ma anche ai singoli proprietari per migliorare la qualità di vita del paziente.
A tal proposito pubblico una lettera inviatami dal Dott. Gail Smith:

Riccardo,
è importante che i veterinari capiscano che la PennHIP è un metodo valido per tutti i cani (non solo per i cani degli allevatori) e che idealmente dovrebbe essere inclusa nel pacchetto “benessere” o “medicina preventiva”. In occasione della prima visita clinica di routine, il veterinario dovrebbe informare i proprietari che i cani di qualunque razza, inclusi gli incroci, hanno la potenzialità di sviluppare un’osteoartite (OA) dolorosa e debilitante associata a displasia dell’anca. Il veterinario dovrebbe enfatizzare l’importanza di diagnosticare molto precocemente il rischio di sviluppo della patologia e decidere il limite di tempo entro il quale effettuare il controllo PennHIP, per esempio in concomitanza con la sterilizzazione. PennHIP è l’unico metodo sostenuto scientificamente per la valutazione dell’anca che permette di stimare il rischio di sviluppo di OA nel cane adulto. La possibilità di prevedere il rischio di OA nei primi mesi di vita è uno strumento prezioso per il veterinario in quanto permette di fornire le raccomandazioni più adatte in base al cliente e al cane. Per esempio, se il rischio è moderato o grave, si possono consigliare le migliori strategie atte a diminuire il rischio di sviluppo di OA e far capire al proprietario l’importanza del benessere del cane. Il potere di PennHIP e ciò che lo rende superiore ad altri metodi, sta non solo nella tecnica ma nell’ampio database (conseguente all’obbligo di invio delle radiografie) raccolto in più di 20 anni. Senza questo database, le misurazioni radiografiche ottenute perdono molta se non tutta la loro rilevanza clinica.

Gail K. Smith VMD, PhD Professor of Orthopaedic Surgery University of Pennsylvania School of Veterinary Medicine

Per ulteriori informazioni:

The Effect of a Technical Quality Assesment of Hip Extended Radiographs on Interobserver Agreement in the Diagnosis of Canine Hip Dysplasia

http://www.animalinsides.com/learn/general-imaging/272-ofa.html

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1740-8261.2010.01693.x/pdf

Dottor Riccardo Monticone, DVM, PennHIP certified member – Torino – Tel. 011 2052272
email: ilarik.vet@libero.it

 

 

 
 

 

 

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18 Commenti

  1. So che sono passati mesi e mesi dall’ultima discussione su questo articolo ma avrei bisogno di un’informazione: ho una labrador di 11 mesi, so che i labrador sono soggetti a displasie dell’anca e del gomito e ho fatto il possibile per evitare danni causati da fattori ambientali (io e il marito abbiamo evitato di farla fare le scale portandola in braccio fino ai 5/6 mesi, moto spontaneo e niente corse forzate, salti mega o cose così), ma nessuno mi aveva mai parlato di qst metodo Pennhip. Capisco che ora è troppo tardi per un’eventuale intervento, ma volendo sapere come sta il mio cane posso ugualmente rivolgermi al metodo Pennhip o posso farle fare solo le tradizionali lastre? Grazie.

  2. Salve, io ho un cucciolo di akita di 2 mesi, ho notato che il cucciolo sculetta un pò mentre cammina e al trotto corre con l’andatura cosidetta a coniglio.
    Il Vet dopo un controllo mi ha detto che per un cucciolo così piccolo è ancora normale che faccia cosi però mi ha prescritto di dare al cucciolo per sicurezza una pasticca al giorno di Legart UP (supporto nutrizionale che dovrebbe favorire le funzionalità osteoarticolari dei cani in crescita).
    Purtroppo sono molto spaventato dal fatto che questi segni indichino una possibile displasia…. con il metodo PENNHIP se gli faccio fare la lastra a 4 mesi (e nel caso risultasse displasico) esiste una cura o comunque una terapia idonea a curare/prevenire il problema?
    Grazie…
    Mario

    • Ciao Mario, premesso che lo “sculettamento” non indica necesariamente che il tuo cucciolo sia displasico facendo la Pennhip avrai una valutazione precisa a sole 16 settimane di vita del cucciolo. Questo significa che nel caso che venisse riscontrata una lassità femorale il veterinario potrà indicarti quale strada seguire per ovviare al problema. Ci sono soltanto due veterinari ufficiali in Italia uno é a Torino l’altro a Roma. Consiglio vivamente di diffidare dalle imitazioni o da “Pennhip” non ufficiali il solo fatto che dei professionisti si prestino a certe cose dovrebbe suscitare sospetto. Carlo

      • SIgnor Carlo buonasera, guardi io non ho parlato di professionisti che hanno spacciato metodi simil PENNhip.. sinceramente non ne sono venuto a contatto ne ne ho menzionati! inoltre ho detto che il mio Veterinario ha considerato normale, data la tenera età, lo sculettamento e l’andatura in corsa a “coniglio” e che quindi si vedrà piu avanti…certo sarà che porterò, compiuti i 4 mesi, il mio cucciolo a fare la PEnnHIP a allo studio veterinario Cesano in provincia di roma come segnalato dal sito ufficiale Pennhip 😉

        • Ho solo pensato di fornire delle informazioni di carattere generale prendendo spunto dal suo scritto.Nulla di personale le assicuro.Comunque grazie!

  3. quando la mia era cucciola provai a chiedere a ben 3 veterinari diversi di fare la pennHip, ma quasi mi risero in faccia cadendo dalle nuvole e dicendo che “non avevo mica un pastore tedesco, ma un pitbull sena alcun pedigree, e comunque la lastra si fa a un a o + e non a 4 mesi”, e a nulla valsero le mie proteste in cui parlavo della possibilità in caso di displasia grave di fare una sinfiosiodesi pubica che va fatta necessariamente su un cane in crescita…
    Cambiai x la 4° volta veterinario, ma ormai la cagnotta aveva superato l’età (e mi ero stufata di farmi ridere in faccia dai veterinari, inoltre non avendo auto non potevo sceglierne uno troppo lontano), quindi non parlai + al nuovo vet di test x la displasia dell’anca (anche perchè comunque madre padre e fratelli della mia sembravano in perfetta salute, e lo sono ancora da quel punto di vista); però mi rattristò molto che troppi veterinari apparentemente competenti (e che esercitavano in una grande città come Genova, ano Centro Genova, non la periferia di un paesino di montagna) mi deridessero evidentemente perchè non conoscevano ne il pennHIP NE la sinfiosiodesi pubica, ne il fatto che, seppur in un pitbull il rischio di displasia invalidante è ridotto soprattutto x via delle forti masse muscolari sul posteriore, esiste comunque e quindi è da considerare o se non lo si considera devono esserci ragioni valide, che non sono il fatto che “hai un pitbull senza pedigree e non un pastore tedesco”, che poi proprio nel PT ben allevato la displasia dell’anca è molto diminuita x via di una maggiore attenzione al problema, quindi fare lastre solo ai PT ad oggi è veramente stupido sapendo quante razze vano soggette al problema, e al contrario dei terrier di tipo bull, possono non essere parzialmente protette dall’osteoartrosi da potenti masse muscolari sul posteriore…

  4. io non sono allevatrice ma alla mia cagnolina (che probabilmnte farà cucciolate) ho fatto sia la PennHip che le ufficiali per il pedigree. ho preferito spendere un pò di più ma avere il risultato più attendibile (pennHip) e anche quello ufficiale.
    credo molto in questo metodo soprattutto per la diagnosi precoce!

  5. penso che se c’è modo di prevenzione sia utile farlo, personalmente alla mia bovarina di 8 mesi ho fatto le radiografie non ufficiali a 5 mesi anche se avevo paura perchè era piccola e tutte le vaccinazioni compresa leishmania, il costo sostenuto per me è ripagato dal fatto di sapere di aver fatto il possibile!!!

  6. Grazie per questo interessantissimo articolo. Lo stamperò e porterò al mio veterinario.
    Mi permetto un commento per Rosita: credo che questa tecnica sia valida soprattutto per allevamenti d’eccellenza (già rari assai). Pretendere che un privato si sbatta tanto è davvero utopistico, quando c’è ancora una cultura di accoppiare la propria cagnolina per far contenti i bambini… (Ovviamente cani non di razza).
    Sarebbero cose da imporre agli allevatori, tanto per cominciare, che puntano su un cane, coprono più femmine, e nonostante un cliente gli faccia sapere che il proprio cucciolo ha una seria displasia del gomito e chieda consiglio su cosa fare e a chi rivolgersi per far star meglio il cucciolo, non solo non danno assistenza, ma continuano a usare lo stesso maschio. Anzi, ripetono pure lo stesso accoppiamento!
    Non che nel resto del mondo sia meglio, ma in Italia siamo proprio messi male.

  7. Si Silvia ho preso spunto da te per fare una domanda generale perché sento tutti che dicono..eh ma costa di più e poi non è neanche ufficiale…è dentro di me dico ma sono l’unica che pensa chi se ne frega, l’importante è che io sappia che il mio cane sta bene?
    Molto felice che la pensiamo uguale 😉

  8. Ero gia a conoscenza del metodo, avevo letto qualche tempo fa anche un articolo comparativo in cui gli stessi animali venivano testati con pennyhip e norberg e le differenze erano significative.
    Alla fine si concludeva che la lotta alla displasia è resa piu difficile anche dal fatto che il norberg è meno sensibile e quindi ammette in riproduzione animali che con la pennyhip sarebbero esclusi.

    Domanda, ma il risultato della pennyhip può finire in pedigree? Perchè se no questo è un ulteriore freno alla sua diffusione. Se uno deve spendere per fare delle lastre sia preventive che ufficiali alla fine spende per farle col metodo ufficiale, pure se meno sensibile.

    • Domanda per Silvia…non voglio criticare il pensiero di nessuno ma da quello che scrivi mi viene in mente una domanda: meglio avere un pedigree perfetto ma non sicurissimo piuttosto che sapere di avere un cane perfettamente sano?
      Mi spiace infinitamente ma sulla salute del cane e di qualsiasi altro essere non accetto discorsi di soldi, inutile tenere 3-4-5 o di più cani se poi non gli si può garantire quello che necessitano..un cane non necessita solo di cibo e acqua e attenzioni, purtroppo bisogna calcolare che può stare male che ha bisogno di cure. In primis la sua salute e se devo fare la preventiva con la pennHIP e poi l’ufficiale lo faccio, l’importante che ho la certezza che il mio cane a livello di displasia è sano.
      Personalmente ho fatto la pennHIP preventiva e a distanza di due anni ho fatto l’ufficiale e una ha confermato il risultato dell’altra

    • Rispondo a più domande. Il sistema Pennhip da un risultato attendibile a 16 settimane. Successivamente non servono ne lastre preventive (attendibilità del 16%) ne lastre ufficiali che nulla aggiungerebbero alle informazioni ottenute. Ufficialmente il Pennhip non può finire sul pedigree semplicemente perchè la FCI continua ad ignorare il progresso e la scienza.Informate i vostri veterinari é il solo modo per cercare di smuovere un po’ le acque e soprattutto fate il Pennhip (o la Pennhip)! 🙂

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