mercoledì 29 Gennaio 2025

Perché ho scelto proprio… un Rottweiler (e poi un altro, e un altro…)

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Fabiana Buoncuore
Fabiana Buoncuore
Fabiana Buoncuore è la sciurallevatrice per eccellenza. Nasce a Carmagnola da suo padre e sua madre (ma più da sua madre) il 17/09/1987, da allora il 17 settembre è anche noto come "San Morbidino". Appassionata di tutte le razze canine e indicativamente di tutti gli animali esistenti sul pianeta, ha una particolare predilezione per il rottweiler, che ha le sue stesse esigenze primarie: mangiare, dormire, muovere poco le chiappe. Collabora ormai da alcuni anni con "Ti presento il cane" con le sue storie di vita vissuta tra allevamento e morbidinosità.

20130910_113902di FABIANA BUONCUORE – Diamine, non lo so.
Non ho idea di cosa mi sia passato per la testa, quella sera. Lo avevo già scartato, il rottweiler. Dopo lunghe riflessioni, mi ero resa conto che tanto il rott che piace a me non esisteva più. Stavo valutando il cane corso, o il mastino napoletano. Persino il dogo argentino o l’amstaff. Insomma, volevo allevare, questo era certo, e mi piacevano i molossoidi, anche questo era un dato di fatto. Ma il rott, no, dai. Ormai sono dei cani insipidi. Piccoli. Nervosi. Naah, non facevano per me, anche se erano proprio carini eh, sembravano dei labrador neri, ma con le focature.
Toh, un allevatore aveva proprio coperto la fattrice che piaceva a me con lo stallone che guardavo da un pezzo. Eh, ma no dai, il rottweiler no. Poi è troppo di moda, è sempre pericoloso allevare cani di moda, non si sa mai in che mani vadano a finire.
E allora perché stavo prendendo il cellulare? Perché stavo parlando con un uomo sconosciuto dicendogli che era un po’ che seguivo il suo allevamento e che intendevo versare l’acconto per la prima scelta di una femmina? Qualcuno mi fermasse, dannazione!
Ero impazzita? Avevo a malapena i soldi per comprarla! Il mio contratto di lavoro stava per scadere, come l’avrei mantenuta?! Il progetto doveva partire più avanti, era troppo presto!
Macché. La frittata era fatta. Prenotata.

IMG_2918Ancora oggi mi chiedo se non fossi ubriaca, quella sera.
Perché bisogna essere sbronzi o completamente pazzi, per portarsi in casa uno di questi cani.
Perché il rottweiler fa tutto, e lo fa di più.
Un cane normale ti ruba una scarpa? Il rottweiler ti ruba una scarpa e te la porta lontaaano, lontaaano.
“Cattivo cane! Non si fa!”, vai a recuperarla, torni alla scarpiera, e la trovi per terra, incorniciata da uno strato di quelli che ti sembrano fiocchi di neve, finché non ti accorgi che sono i brandelli delle tue scarpe. Di tutte le tue scarpe.
E ti rendi conto che tutto quello che fa un rottweiler è decisamente troppo.

zampinaIl rottweiler non esce dal box. Lui sfonda la porta. Si catapulta fuori, scorticando il prato con le sue sgommanti falcate, si lancia sulla catasta della legna da ardere, ne sfila un tronco dal fondo, facendo crollare tutto, torna indietro al galoppo e ti pianta due zampe fangose sulle spalle, buttandoti per terra e trasferendo il tronco dalla propria bocca alla tua, coadiuvando l’operazione con una buona lubrificata di bava.
‘Buongiorno’.

IMG_2934Il rottweiler non lo porti a passeggio. Lo fai uscire di casa. Poi, la passeggiata diventa affar suo. Tu reggi solo il guinzaglio. Hai fretta? Devi marciare con un certo brio per raggiungere in tempo l’ufficio postale? Eh, no. Scordatelo. Perché quel palo della luce è stato marcato da un cane sconosciuto.
E allora è il momento, per il rott, di ‘andare su facebook’. Così pianta il naso sulla traccia, socchiude gli occhi, solleva la coda, ed entra nel profilo dell’intruso. Età, sesso, professione, studi effettuati. Non si perde una sola molecola odorosa. Talvolta, i piccanti segreti carpiti gli fanno spuntare dalle labbra un centimetro di lingua libidinosa. E tu guardi l’orologio, sconsolata. Perché non puoi fare altro che aspettare e (di)sperare. Perché il rott non lo schiodi. Se si ferma, sei perduta. E’ un’incudine travestita da essere vivente.

Piccolo_babbionePoi arriva l’ora della pappa. Quando prepari la ciotola, il rott è sul punto di morire di fame. Sempre. Anche se sono passati cinque minuti dall’ultimo pasto. La posa in cui si piazza non riuscirai mai a replicarla in esposizione.
Gli arti sono dritti, la muscolatura tesa, la testa alta, le orecchie rivolte in avanti, sul cranio si formano delle leggere rughe, come da standard. Poi ne osservi l’espressione, e ti rendi conto che forse è un bene che in esposizione il cane non si piazzi in quel modo. Gli occhi si protendono verso la ciotola, quasi volessero aiutarti a riempire il misurino più in fretta. Lo sguardo perverso ed allucinato è quello di un serial killer. Dalle labbra cominciano a sgorgare candidi fiumi di schiuma. Pigola come un cucciolo, senza ritegno.
Infine la ciotola arriva, ed il cane, che ha imparato perfettamente il “resta” e sta aspettando il via libera, rischia davvero che gli occhi gli saltino via con un ‘pop’, se fate trascorrere troppo tempo.
Ed ecco che, al “vai”, il rott (forse l’avrete intuito) no, non fa la pappa. Lui eclissa la pappa. Un attimo c’è, l’attimo dopo non c’è più.
Magia? Non ci è dato saperlo.
Fatto sta che un istante dopo il tuo adorabile cagnolino sta fissando la ciotola vuota, poi te, poi di nuovo la ciotola. Piange, sconsolato. Tanto che finisci per chiederti se non ti sia dimenticata davvero di dargli da mangiare.

MonelliniIl rottweiler non gioca. Distrugge. I giocattoli educativi per cani dalla presa forte spariscono in pochi minuti (per ricomparire due giorni dopo, permettendovi di esibire al parchetto il vostro specialissimo cane che produce pregiata cacca gialla, o blu). Il salamotto dura tre giorni, ma giusto perché lo morde solo sotto la supervisione del padrone. Hai finito la scorta di giocattoli? No problem. Il rott distrugge, il rott crea. Il tuo giubbino steso ad asciugare servirà allo scopo. Ma anche il tuo orologio, il tuo cellulare nuovo, i tuoi nunchaku originali importati direttamente dal Giappone.
Salvo poi preservare per mesi, e a volte anni, la zampa di Simba del Re Leone della Disney, il giocattolo di gomma sonoro acquistato al supermercato quando il rott era piccolo e sembrava così carino. Il giocattolo è andato distrutto appena l’etichetta è stata staccata, MA la zampa posteriore destra di Simba non si tocca. E te la ritrovi ovunque, di un colore ormai indefinibile, un odore che è meglio non descrivere su un blog pubblico, e un aspetto un po’ inquietante, ma è sempre lì. Imperturbabile nella sua gommosa zamposità.

20130618_103330L’addestramento del rottweiler è molto particolare. Il rott non esegue i comandi: li interpreta. “Seduto” composto lo sanno fare tutti. Ma “seduto” su una coscia, mentre l’altra zampa posteriore si solleva da terra agitandosi nel vuoto, e con il muso strappa un fresco ciuffetto d’erbetta novella, tanto per gradire, quanti cani sanno farlo? Il rottweiler impara tutto, e non confonde i comandi. Fa quello che ritiene essi significhino. “Terra” lo si fa all’ombra o dentro al fango. Per questo talvolta i padroni inesperti vedendolo partire al galoppo credono che il cane sia disobbediente. Tutt’altro. Sta semplicemente cercando in fretta e furia un sito idoneo alla prestazione. “Resta” significa che non può raggiungerti. Ha imparato che se prova a venirti appresso viene allontanato ancor più di prima. Per questo, se gli dai il “resta” sotto il sole, il rott prende e parte. No, non viene da te: va ad aspettare all’ombra, in attesa che tu gli dia di nuovo il permesso di raggiungerti. “Salta” si fa in presenza di un ostacolo. Quando si comincia, ovviamente insegni al tuo rott a saltare trenta centimetri, giusto perché capisca il comando. Peccato che da quel momento il tuo rottweiler salterà sempre e solo trenta centimetri, sfondando di petto ogni sbarra che si trovi ad un’altezza superiore. E’ questo che gli hai insegnato. Colpa tua, che non hai differenziato in “salta” e “salta di più”.

20130629_174118Per uscire in automobile con un rottweiler bisogna essere quantomeno psicologicamente preparati. Il rott dà la sensazione di non rompere nulla in macchina. E tu ci caschi. Povera illusa. Finché non scopri che il tappetino del posto del passeggero non c’è più. Gli ci sono voluti mesi, ma con pazienza e minuzia ha sfilato UN singolo cordoncino per volta, giorno dopo giorno. Roba che evadere dal carcere scavando col cucchiaino sono bubbole.
Il rottweiler ha una passione che manifesta solo quando si trova in macchina. Allora, le condizioni sono perfette. Abitualmente non permette ai propri gas intestinali di fuoriuscire: si disperderebbero. Quale tragica perdita, nessuno potrebbe godere dei pregiati effluvi. E così lui aspetta. La fermentazione a lungo termine non fa che migliorare le qualità organolettiche del prodotto. Quando, infine, viaggiando con dieci gradi sotto zero e una bufera di neve, l’automobile è perfettamente sigillata, il rott finalmente si esprime(/spreme), liberando la propria essenza interiore. Arte allo stato puro. Almeno, secondo lui.

Rebecca_sgranocchiaIl rottweiler deve viverti addosso. Non sempre, eh. Solo quando leggi, o scrivi un articolo per Ti Presento il Cane, o bevi, o digiti un sms al tuo datore di lavoro, o fai qualunque cosa per cui le tue braccia non dovrebbero essere spintonate.
Non che il rott venga a spintonarti, sia chiaro. Lui vuole solo piantare il culone contro i tuoi stinchi. E se poi, per un buon 60-70 cm sopra al suddetto culone, ci sta tanto altro cane, non è colpa sua. Lui si posiziona, il resto del corpo segue.
E poi ti viene, da mandarlo via in malo modo. Perché stai lavorando, perché viene sempre a romperti le ovaie proprio nei momenti peggiori, perché se ne infischia che hai da fare. E allora lo afferri ai lati del collo con l’intento di scaraventarlo via, ma lui crede che tu stia abbozzando un abbraccio, allora ti lecca una guancia, ti poggia il torace sul petto e pone il testone sulla tua spalla, sospirandoti tanto amore.
Diamine, forse lo so, perché ho scelto proprio il rottweiler.

Autore

  • Fabiana Buoncuore

    Fabiana Buoncuore è la sciurallevatrice per eccellenza. Nasce a Carmagnola da suo padre e sua madre (ma più da sua madre) il 17/09/1987, da allora il 17 settembre è anche noto come "San Morbidino". Appassionata di tutte le razze canine e indicativamente di tutti gli animali esistenti sul pianeta, ha una particolare predilezione per il rottweiler, che ha le sue stesse esigenze primarie: mangiare, dormire, muovere poco le chiappe. Collabora ormai da alcuni anni con "Ti presento il cane" con le sue storie di vita vissuta tra allevamento e morbidinosità.

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79 Commenti

  1. Ciao, sono un “possessore” (tra virgolette perché non ho ancora capito chi possiede chi) di un bellissimo rottweiler di 3 mesi, provengo da una splendida esperienza con una femminuccia di pitbull purtroppo poi morta di leishmaniosi, da stupido e poco informato ho creduto che la differenza caratteriale fosse poca e che non avrei avuto difficoltà nel educarlo ed invece mi sta consumando letteralmente, fa quello che vuole senza ascoltarmi, almeno quando non gli va, distrugge qusiasi cosa e prima di leggere il tuo articolo mi sentivo disperato, spazientito e sconsolato, quasi non all’altezza del compito…leggendo il tuo articolo ho capito che probabilmente le cose cambieranno e mi sento meglio, il rott è um cane per pochi e bisognoso di tutto. Magari se hai qualche consiglio da darmi su come fargli capire il NO senza terrorizzarlo sbraitando e perdendo la pazienza te ne sarei grato, una volta l’ho fatto ed è andato a ficcare la testa sotto la cucina facendomi sentire un vero mostro…spero leggerai.

  2. Fabianaaaa…aiuto!!!! Sono una lettrice/divoratrice di Ti presento il cane. Di quelle con un meticcio di cane corso, di quelle che hanno sbagliato tutto col cane, di quelle che ora che il mio amato Brutus (cane meraviglioso che mi ha cresciuto un figlio ora novenne ma basta che non resti da solo e sono 11 lunghi anni che abbiamo l’ansia da separazione ma forse ne siamo usciti o forse io no!) è anziano, poi MAIPIU’…di quelle che lo stress al guinzaglio quando incrocia altri maschi, di quelle che poi il cane piange quando resta da solo, di quelle che il divano è sfondato, di quelle che quando andiamo al mare lasciamo i vestiti per far salire il cane..Insomma, capito no? Di quelle lì..
    Dico sempre MAIPIU’..un gatto, un coniglio forse, o forse al massimo un chowchow, uno di quelli che si fa i fatti suoi e non sembri vivere solo per noi..o forse voglio viaggiare e quindi MAIPIU’, o al massimo un cane di 6 chili, che se proprio vado in giro mi sta ovunque e posso lasciarlo anche alla nonna..ma è meglio MAIPIU’, lunga vita al mio adorabile vecchietto e poi MAIPIU’..
    Ma sai cosa è successo? Anzi, mi sai dire COME è successo? E’ successo che mio figlio Pietro (il novenne) ha incontrato un rottweiler al centro commerciale. Come facciamo con gli altri cani grossi (perché mio figlio dei piccoli ha un po’ paura..) abbiamo chiesto e giù due coccole, 20 sleccazzate e 10 testate che l’hanno ribaltato..e da allora nulla! Il bimbo non fa che parlare di rottweiler. Come è possibile? Che hanno questi cani? Voglio dire, Pietro ha accarezzato altri cagnoni, anche simili al suo Brutus, tigrati e non, grossi, testoni, sleccazzoni, appiccicosi, meticci: alani, boxer, dogue de bordeaux, corsi veri..Ma nulla, solo il suo Brutus..ma da 20 giorni, il rott gli è entrato nel cuore, nella mente: “avrò un rottweiler! Maschio! Si chiamerà Uruk (sta studiando i sumeri)! E se non lo prendi tu, lo avrò quando sarò grande. Vado via di casa e mi prendo un rottweiler!” Le mamme fuori dalla scuola mi hanno chiesto quando arriva il nuovo cucciolo (preoccupate, chiaro..sia mai che i loro figli vengano a casa del cane killer).
    Che hanno questi rott da conquistare (anche) un bambino?

    • Valeria Rossi, nel suo “VERO Standard” sulla razza, esplica alla perfezione:

      “…la verità è che un rottweiler non serve assolutamente a niente.
      Però chi ne ha avuto uno, non si sa perché, se ne prende sempre un altro, e poi un altro, e un altro ancora.
      E se gli chiedi perché, ti risponde che il rottweiler è TUTTO.”

  3. Buongiorno articolo molto realistico che rispecchia in pieno la nostra Asia che il 28 febbraio ci ha lasciato a causa di un tumore all età di 12 anni

  4. @Accio commento qui perché non c’è più possibilità di replica diretta al tuo post, che, lo confesso mi ha molto colpito per una serie di aspetti che credo, possibilissimo che io mi sbagli, di avere intravisto.
    1) Il rottweiler sarebbe un cane per pochissimi.
    Fermo restando che si tratta di una razza molto, molto impegnativa, non solo per le doti fisiche ma anche “caratteriali” (temperamento, tempra, dominanza, reattività, ecc.), una affermazione del genere non contiene una implicita sfumatura elitaria?
    Allora quale “utilità” può avere la cultura cinofila, laddove per questa intendo non solo l’essere correttamente informati sull’essere cane, ma anche imparare e migliorare noi stessi nel rapporto col cane e con la possibilità di divenire l’umano di riferimento di razze che non rientrino nella sfere di quelle cosiddette da parchetto?
    2) le critiche negative sono più costuttive di quelle positive.
    In realtà, sempre secondo me, le critiche costruttive sono quelle che, appunto, permettono di crescere, anche e soprattutto facendo osservazioni spiacevoli ma correttive e mirate. Le seconde non sono critiche ma adesioni, coretti, ole, il patetico e acritico “mi piace” stile fb. In breve dovrebbero essere osservazioni che contengano non solo una pars destruens ma pure una pars costruens. Altrimenti si riducono esclusivamente a randellate verbali.
    3) questa dicotomia quasi esasperata che ultimamente tu pari evidenziare fra il rott da lavoro – che sembra, a me sembra, tu dipinga come una creatura “sovracanina”, gestibile da quasi semidei e il patato pacioccone e un po’ coglione alla portata di “gatti e porci”, non contribuisce a demonizzare la razza?
    Ecco io mi trovo davvero in difficoltà a conciliare la tua descrizione con quello che leggo non solo in questo sito ma anche in manuali e libri dedicati alla razza e redatti da professionisti ed esperti di rott.
    Non scrivo tutto questo con l’intento di dileggiarti o fare dell’ironia, e se così può sembrare me ne scuso anticipatamente. Vorrei davvero capire.
    Può essere che io abbia preso lucciole per lanterne e frainteso del tutto il senso di quello che scrivi.
    Potresti, se vuoi, chiarire?

    • Mi scuso per il ritardo ma ho visto solo ora..

      Tento di farti comprendere il mio pensiero rispondendo hai tuoi punti.

      1) Rintego che il Rott selezionato principalmente per il lavoro(teoricamente bisognerebbe chiamarlo solo Rott) sia un cane per pochi ai giorni nostri a causa del livello pietoso della cinofilia moderna e delle eccessive filosofie e teorie che si costruiscono attorno ad un animale decisamente semplice. Con un pizzico di provocazione ricordo che rott, corsi, maremmani e altri cani da lavoro erano gestiti tranquillamente da illetterati relativamente pochi anni fa.

      2) Non mi sono spinto oltre nel rispondere e non voglio nemmeno ora perchè le mie risposte rischiano di sembrare degli attacchi personali verso una persona che non conosco minimamente invece di semplici ma decise opinioni di come, a mio parere, preservare una razza che amo.
      Semplificando eccessivamente ritengo che un privato con velleità allevatoriali prima si debba scegliere una lineea di sangue valida(non per forza vom turnleberg, qualche accoppiamento serio a prezzi onesti si trova anche da noi se si sa studiare genealogie, cercare ed aspettare), se la cagna acquistata è realmente valida e si ha passione si prende ztp ed ipo1 anche da privatisti. Con brevetti e lastre frei(non b o ++ se è la prima esperienza, meglio non peccare di supponenza) si sceglie altrettanto stallone valido e si fa la cucciolata.

      3)Penso che il non “demonizzare” la razza porti a tutte le varie disgrazie che si osservano. Tutti i cani che mordono e aggrediscono sono sempre dipinti come precedentemente “buoni”, un po’ come il vicino di casa tanto tranquillo che un giorno si rompe le balle e fa una strage.
      Quando mi chiedono se i miei cani sono buoni rispondo sempre che non sono ne buoni ne cattivi, possono essere semplicemnte controllati o non controllati dal padrone.

      Nella cinofilia moderna si tende a mio parere a volere dare troppa responsabilità al cane tentando di renderlo un essere così equilibrato da poter decidere in autonomia come affrontare ogni situazione. Nonstante una corretta socializzazione ed educazione questo atteggiamento può portare a due estremi: da un lato il Rott inibito che nonstante buoni doti caratteriali non sarà reattivo, aggressivo e all’occorenza mordace. Dall’altro un Rott eccessivamente ricco d’iniziativa personale.
      Personalmente ritengo un Rott controllato un cane in cui le doti caratteriali possono essere lasciate libere senza indugi, ma all’occorenza spente con un comando.

      La prima volta che presi un Rott andai indottrinato da innumerevoli libri e trattati da un famoso allevatore ad informarmi se ero in grado di gestire questo cane e lui mi rispose di si a patto che mi dimenticcassi in un secondo tutte le stronzate di cui sono pieni libri e riviste cinofile. Mi spiegò poi in un oretta come realmente dovevo comportarmi, naturalmente non capii nulla e rimasi fedele ai testi sacri. Dopo circa 7 mesi e un morso che mi impedi di camminare per qualche mese iniziai a comprendere quanto avesse ragione.
      Se ti rechi al campo degli stessi grandi profesionisti che hanno scritto qualche libro della razza vedrai quanto è differente ciò che fanno da ciò che scrivono o che omettono di scrivere..

      • naturalmente mi scuso per “hai” ma ho cancellato ed assemblato varie parti per provare a ridurlo un po’ e questo è il risultato..

      • Grazie della risposta, spassionata e puntuale.
        Sintetizzando e semplificando molto (e anche umanizzando) il Rott starebbe al cane come il marine alla generica categoria soldato, percorso d’addestramento in primis.
        Mi hai dato parecchio su cui riflettere.

        • Diciamo che non concependo ne un Rott senza elavate doti caratteriali, ne allo stesso tempo di privarmi della sua compagnia in ogni possibile situazione(vacanza, centro cittadino, uscite serali, ecc..) mi vedo costretto, ritenendomi una persona responsabile nei confronti del “prossimo”, ad essere pesante, duro ed inflessibile su determinati punti educativi.

          Ciò non toglie che, una volta stabilizzate le gerarchie, i miei cani siano viziati e coccolati dalla mattina alla sera molto più di quei cani non completamente sottomessi, ai quali va ricordato giornalmente il loro posto nel branco.

  5. @Fabiana non ho trovavo il rettangolino per rispondere al suo ultimo intervento e lo posto qua.

    L’umorismo è una dote che non tutti possiedono e non sempre compresa.
    Carpire aneddoti di avvenimenti quotidiani volutamente umoristici da manipolare contro chi li ha goliardicamente e simpaticamente esposti, fa presumere che chi allevatrice professionista non lo è ancora, è già grande dentro e temibile avversaria per i grandi fuori.

    • Parole sante Rita!
      E non dimentichiamo che l’autoironia è una rara qualità… sapersi “ridere addosso” e soprattutto esporre i propri limiti essendo noi per primi a deridere noi stessi. non è roba da tutti.
      Aggiungerei… meno male, almeno così si può fare una distinzione tra chi “ci fa” e chi , poverino “ci è”
      Fabiana…
      se esistesse una maglietta “Fans di Sciurallevatrice” la comprerei!!!
      🙂 🙂 🙂

        • Grazie anche a te, carissima. I miei cani, se parliamo di allevamento serio, di buono hanno i risultati in expo e le lastre ufficiali, ma non hanno la cosa più importante per una razza da lavoro: brevetti e ztp. Questo a causa dell’enorme spesa che bisogna sostenere per prepararli. In questo momento, soldino dopo soldino, sto tentando di portare Tuono al “mio” primo ztp, ma la strada da fare è ancora parecchio lunga. Lo sciurallevamento, obiettivamente, é di livello mediocre, in quanto a qualità. Però, per produrre cagnoloni da famiglia per adesso va bene (a chi mi chiama chiedendomi cani di un certo livello consiglio sempre altri allevamenti ben più seri, anche se ho cuccioli da piazzare). Sicuramente si può far meglio (ci vuole anche poco), ma devo fare i conti mettendo su un piatto della bilancia la mia passione, e sull’altro uno stipendio di 400 euro con cui mantenere tutti (ad alti livelli, non con mangimi da supermercato e “vaccini fantasma”). Naturalmente non considero i guadagni delle cucciolate, di cui a me non rimane quasi nulla: i soldi che guadagnano i miei cani li uso quasi esclusivamente per loro.

  6. Gli stessi miei dubbi!!! Allora forse prima o poi anch’io prenderò il telefono… ma forse per contattare un allevamento di San Bernardo!

  7. Se non trovo qualcosa a casa….è nella cuccia di Aaron! Con una spiccata predilezione per i calzini rigorosamente usati!

  8. Grazie Fabiana! Altro stupendo quadro! Già perchè quando leggo i tuoi articoli, quello che descrivi io lo “vedo”. Grandissima narratrice!

  9. Fabiana, sei troppo forte. E’ sempre un piacere leggere i tuoi racconti e finire con le lacrime agli occhi (dal troppo ridere)

  10. il mio rott ha la sua pallina gommosa preferita da 4 anni, ormai veramente di un colore irriconoscibile ,ma GUAI se la butto…rovinerei la sua vita … certo, i suoi gesti d’amore non sono paragonabili a quelli di un barboncino, perchè un suo bacino significa : vai direttamente in lavatrice con tutti i vestiti, ma lo amo e lui mi ama…ha uno sguardo da angioletto , e so che qualsiasi altro cane per me non sarà mai e dico mai come lui che è la mia vita…adesso so perchè l’ho scelto Giuseppe Romano e lo sceglierei altre milioni di volte…AMORE A PRIMA VISTA caro cugino =D

  11. “Ma il rott, no, dai. Ormai sono dei cani insipidi. Piccoli. Nervosi.”

    Non capisco questa affermazione, anno dopo anno i Rott stanno diventando sempre più alti e pesanti (basta guardare le genealogie tedesche), con stop a 90, muso eccessivamente corto, teste assolutamente non funzionali.

    Il Rott è un cane da utilità, vanno selezionate caratteristiche fisiche e caratteriali che lo rendano più efficace nel LAVORO. Lo dice lo standard, non io e ogni tanto basterebbe leggerlo e seguirlo.

    Se uno stallone pesa 68 kg e non ha uno straccio di brevetto può piacere o meno, ma è un fuori standard, un cane non funzionale, non certo caratteristiche da ricercare.
    Se lo standard dice “65 – 66cm. grande (taglia desiderata)” “Peso: 50 kg. circa” ci sarà un motivo

    Questo “signore” lo spiega meglio di me

    • Calma, calma. Se è per questo, un rottweiler non ci azzecca nulla col labrador, e non semplicemente perché le zampe sono marroni. Ho raccontato della mia visione del rott all’epoca, in cui i cani “insipidi, piccoli, nervosi” che incontravo per la strada e che spacciavano per rottweiler erano spesso e volentieri meticci di canile, che io ai tempi credevo di razza. I miei cani sono tutti perfetamente in standard come altezza, compreso Piccolo Principe che, per quanto “uscito male”, è alto abbastanza da rientrare nello standard, e compresa Dunja che, per quanto mastodontica, è un cm sotto al massimo consentito. E per me è giusto che un rott non pesi 70 kg e non sia alto come un pony shetland! Si tratta di un articolo UMORISTICO, ragazzi, in cui prendo in giro la mia stessa ignoranza di quando ho scelto il rottweiler come razza del mio cuore, quasi d’impulso dopo che ero stata lì lì per scartarlo credendo fosse un cane diverso, dato che ancora non lo conoscevo.

        • Credo che se pur in buona fede abbia involontariamente generato dubbi poiché non ha specificato se trattasi di elefante indiano o africano ;-))))

        • Visto che Valeria è brava a far passare la gente per degli idioti e nella mia domanda avevo evitato di fare nomi per semplice corretteza e gentilezza sperando semplicemente in un risposta onesta, l’intervento di “mamma” Valeria che corre a difendere il suo cucciolo mi obbliga alla prossima domanda.

          Su qualce scelta sensata il tuo allevamento basa come capostipite Leo, un cane completamente fuori standar di 70 cm, 67kg, nessun brevetto e per nulla adatto al lavoro?

          • E mo’ so tutti figli miei… a parte il fatto che non mi dispiacerebbe affatto che Fabiana fosse un “mio cucciolo”… il tuo intervento non l’avevo neppure letto. Ho letto solo la sua risposta e, intuendo che qualcuno non aveva colto l’ironia, ho fatto la battuta. Scuuuuusaaaaa, ehhhhh!

          • Ricordandoti che Leo è un cane di 68 kg semplicemente perchéipadrone lo tiene in sovrappeso, ti invito a venire al campoaederesua figlia (ribadisco, perrfettamente in standard e che ha prodotto cani in standard) al lavoro al campoprgiudicare di persona se sia adattaoo al lavoro.Detto ciò, ti invito altresì a smetterla di polemmizzare su un articolo umoristico. Non mi sono mai dichiarata allevatrice professionista e sto lavorando per migliorarmi. Al momento, le parole di soddisfazione che mi dedicano le persone che hanno preso un mio cucciolo (anchedi chi il cane lo porta al campo) mi hanno fatto intendere che sono per lo meno sui binari giusti.

          • Per comodità, riscrivo il commento inviato pieno di errori di battitura causa cellulare scarsamente performante:

            Ricordandoti che Leo è un cane di 68 kg semplicemente perché il padrone lo tiene in sovrappeso, ti invito a venire al campo a vedere sua figlia (ribadisco, perfettamente in standard e che ha prodotto cani in standard) al lavoro per giudicare di persona se sia adatta o no al lavoro. Detto ciò, ti invito altresì a smetterla di polemizzare su un articolo umoristico. Non mi sono mai dichiarata allevatrice professionista e sto lavorando per migliorarmi. Al momento, le parole di soddisfazione che mi dedicano le persone che hanno preso un mio cucciolo (anche di chi il cane lo porta al campo) mi hanno fatto intendere che sono per lo meno sui binari giusti. Da lì a diventare una vera allevatrice professionista la strada è lunga, ma nessuno è diventato grande da un giorno all’altro.

            Aggiungo poi che se questa è la scarsa considerazione che hai del mio operato nessuno ti chiede ne’ di venire a leggere i miei articoli ne’ di acquistare un mio cucciolo.

          • Non ho alcuna intenzione di polemizzare. Espongo semplicemente il mio pensiero educatamente in un apposito spazio per i commenti nei confronti di chi scrivendo pubblicamente su un giornale ha implicitamente accettato la pubblicità che da esso ne deriva così come varie critiche più o meno giuste.

            Detto questo ritengo che durante qualsiasi percorso professionale siano ben più utili le critiche negative rispetto quelle positive.

            Avendo capito che mai otterò una risposta sincera, mi fermo qui e ti ricordo che le qualità caratteriali proprie di un cane da lavoro non sono sancite ne da te, ne da me od il proprietario, ma da giudici che rilasciano brevetti quali ZTP ed IPO ed in mancanza di queste il cane è selezionato solo per un fattore estetico.
            Potrei continuare a rispondere sulla selezione e le linee di sangue dietro allo stallone da te scelto(non semplicemente obeso..), della scelta di rovinare una razza per renderlo un patatone più commerciabile adatto quasi a tutti invece del cane per pochissimi che dovrebbe essere, ma mi fermo realmente qui e non ti do ulteriore noia visto che sono richiesti solo commenti positivi.

          • A parte il fatto che questa non è sede di critiche non trattandosi di un articolo tecnico. In secondo luogo, ho sempre dichiarato pubblicamente che i miei cani non hanno lo ztp e ho sempre sbandierato ai quattro venti tutte le mie magagne (compresi molti errori per cui hanno pagato i cuccioli). Nulla è nascosto o sottinteso: non mi definisco allevatrice, se segui i miei articoli da abbastanza tempo, proprio perché sono la prima a dire che per allevare per davvero non basta accoppiare cani. Certo è che tutti hanno pur cominciato dalle stalle.
            Inoltre, riguardo alla “frecciatina” sulla pubblicità, te la saresti anche potuta risparmiare. Non ha davvero senso pensare che scrivere qualche raccontino umoristico spinga la gente a venire da me, e anche se fosse non potrei certo accontentare tutti dato che faccio una cucciolata l’anno.
            Per finire, caro “Accio”, io CI METTO LA FACCIA. Il mio nome lo conoscono tutti, chiunque può venire a parlarmi di persona e vedere i miei cani (e magari dirmi le cose in faccia anziché gettar fango per il gusto di farlo pubblicamente), io sono una persona reale. A fomentare polemiche nascosti dietro a un nick sono bravi tutti.

  12. c’e`una razza tra tutte che ci e`piu`affine, per me e`stato il rotti. E pensare che quasi trent’anni fa il marito mi quasi obbligo’ ad adottare un rottcucciolo (io avrei voluto un pt) “perche’hanno il pelo corto e non ne lasciano in giro” !!!.Figurarsi! e’andata che dopo tremendi attacchi di asma il cucciolo e poi tutti i successivi han dovuto dormire fuori(anche per il parziale fallimento delle terapie desensibilizzanti). Da allora ne ho avuti tanti, con ognuno la sua personalita’ ,(c’e’ stato un periodo in cui ne ho avuti quattro di cui tre maschi, conviventi a branco per sei anni, e a parte i casini per il calore della basker non ci sono mai stati problemi) ma se dovessero avere un motto di casata secondo me sarebbe SU DI ME PUOI CONTARE.

  13. Ciao, Fabiana, tu non deludi mai.
    Conosco, tra virgolette, questa splendida razza solo attraverso i tuoi occhi, e devo dire che me ne sto innamorando sempre più.
    Proprio perché tu, con tanta ironia, con la simpatia che stempera e palesa il grande amore che hai per loro.
    E non sono, almeno nel mio caso, i premi vinti nelle expo a riempirmi di tenerezza, sono le marachelle, l’entusiasmo e la gioia di vivere che trasmettono, a rendere speciali i tuoi morbidini.
    Forse un giorno verrò a trovarti e a vedere da vicino queste meraviglie pelose.
    Per adesso mi accontento di leggere questi stralci di vita morbidinosa…
    Adriana.

  14. Preciso che ho e ho avuto meticci ma fossero per me i canili e cani randagi non esisterebbero perché amo i cani e non li faccio accoppiare così per il gusto di vedere dei cuccioletti che dopo 2 mesi non sai che farne e li porti al canile o peggio li abbandoni!

  15. Melissabutto sei fuori tema!!!nessuno nega l amore che un cane a prescindere dalla razza può donarti.chi sceglie un cane di razza desidera da quel cane delle determinate caratteristiche selezionate da anni e che in un meticcio sarebbero un incognita!!qui si parla di rottweiler e mi ritrovo perfettamente in questo stupendo post!!!!

  16. Certo che anche una bicicletta è diversa da un camion ma chi porta un camion non è per forza un delinquente, magari avrà una preparazione e una consapevolezza un attimino superiore a chi porta una bici. Se poi guida ubriaco o strafatto il problema non è nel cmion o nella bici………..

  17. se il cane fosse esattamente come noi vorremmo che fosse, ovvero un bravo e perfetto cane, ci si stancherebbe dopo i primi due mesi di convivenza 😀

  18. Io lo so che questa razza e’ bella , ma quando mi ritrovo davanti ad un rotweiler mi mette ansia e paura cosi tendo ad allontanarmi ! In quanto da piccola ho avuto una brutta esperienza con un cane di questa razza! Lo so fu colpa della proprietaria che lo avevano addestrato! Pero ho come un blocco e non riesco a superarlo ! Con le altre razze non mi succede ma con loro si! Cosa consigliate?

  19. Il mio compagno ha un rott e’ buonissimo ma ha una forza impressionante io non ce la faccio a tenerlo a guinzaglio e non mi sognerei mai di portarlo a passeggio senza. E ‘ sempre un animale non si sa come può reagire…

    • anche l’orrore che ispira la tua ortografia tutta k è incondizionata.
      “metticcio”?! ah bene.

      sei completamente fuori tema.
      avere una razza preferita non è un delitto.
      e ogni cane, meticcio o meno, va rispettato in quanto cane.

      ‘sti commenti buttati là “giusto per dar fastidio” sono ormai una moda vecchia.
      se tu ti vergogneresti ad avere un cane di razza “perché la vita non si compra” “perché tutti i cani sono uguali”, pace. ti prendi il meticcio.
      se tu pensi di far vergognare chi ha acquistato consapevolmente un cane di una certa razza, continua pure, quell’ipotetico “lui” continuerà a ignorarti e a far quel che è e ritiene che sia giusto.

  20. Che gioia leggere questi luoghi comuni sulla presunta bontà del labrador di prima mattina…. tutti coloro che hanno un cane dovrebbero evitare di mandarlo a zonzo senza controllo. Anche chi ha un barboncino!

  21. Fabiana il racconto è fantastico come immagino la sua persona.
    Al di la che io possa essere o meno un’estimatrice della razza in questione ciò che maggiormente apprezzo della descrizione è l’ironica presentazione dei suoi magnifici pupilli. Troppo spesso altresì chi alleva trasmette solo ciò che rappresenta il bello, il bravo, e il buono trascurando volutamente o intenzionalmente altri aspetti meno idilliaci ma presenti in ogni razza.
    Penso che ogni cane con cui abbiamo deciso di condividere l’esistenza e la quotidianità non meriti sempre e comunque un 10 a lode ma neanche e soprattutto noi umani lo meritiamo.

    • Vero l’indole è diversa da un labrador, il Rott è milto più dolce, più equilibrato, e molto, molto più obbediente. Ho un rifugio per cani conosco tutte le razze e penso che i Rottweiler siano senza alcun dubbio la razza migliore

    • e per fortuna che l’indole è diversa…i labrador sono adorabili ma iperattivi, del tutto privi di problem solving e a volte testoni come muli. Un rottweiler è posato e riflessivo, più delicato coi bambini e decisamente brillante.
      P.S. Ho due cagne…razza labrador e rottweiler.

      • Per fortuna hai un rifugio x cani xk altrimenti nn saprei cosa pensare del tuo commento caro rob…buongiorno a tutti prima di tt!ho un allevamento di cani a bari con più di 80 razze diverse e ti posso garantire k ognuna x indole e carattere mostra aspetti positivi e negativi fanno parte di ognuno di loro e quando lo prendi con te lo ami x quello k è…e x te sara sempre il migliore rispetto a tt!(razza) io posso solo dire questo riprendendo il tuo discorso…i molossi k sia rott k sia un corso k sia un mastino napoletano o tibetano un dogo hanno tt un forte attaccamento alla famiglia ,al proprio territorio,ai cuccioli e soprattutto nn hanno paura di nulla potrebbero morire x il proprio padrone…equesto scusami se è poco ma questo rende questi “animali” fantastici e in arrivabili!un’altra cosa poi tra tt i molossi il mastino napoletano è il più completo x forza inteligenza e attaccamento alla propria famiglia.

  22. Se chi li alleva si prendesse anche la briga di informarsi in che mani vadano a finire sarebbe meglio e comunque sono geneticamente portati per la difesa ,io nn ho paura di avvicinarmi o accarezzare un rott ma Dio ce ne scampi se ci farei mai giocare il mio cane . E non concepisco chi come capita spesso qui al parco dove porto il mio cane a scorrazzare li lascia liberi di andare a zonzo senza alcun controllo come se avessero un barboncino.

  23. fa venire voglia di sceglierlo… ma io tanti tanti tanti anni fa ho scelto un PT, era dentro casa quando sono nata e ho avuto l’inprinting… anche se Vodka mi proteggeva e Max corre da mamma inseguito da qualsiasi cosa che gli fa bau! (persino i Jackini lo terrorizzano!)

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