di VALERIA ROSSI – Sì, lo so che in questi giorni ho “tradito” Ti presento il cane, non aggiornandolo per nulla (e purtroppo devo avvisare i miei “fedelissimi” che oggi pomeriggio riparto per il seminario di tre giorni a Perugia e che quindi fino a martedì sarò di nuovo latitante): ma in fondo è stato per una buona causa. Quando ero sul treno per Senigallia, dove ho tenuto il seminario dello scorso week end, mi ha infatto chiamato la redazione di “Geo”, il programma di RAI3, per chiedermi un intervento sul fatto di cronaca che ha sconvolto un po’ tutti, e cioè quello della bambina uccisa dal pastore tedesco di proprietà di suo padre. Mi faceva piacere spiegare che quello non era affatto “il suo cane” come hanno scritto molti giornali, perché il “tuo cane” è quello che vive con te, che ti conosce, che interagisce con te: quindi ho accettato di “allungare” la trasferta e di andarmene a Roma, con l’idea peregrina di “essere già a metà strada” e quindi di avere di fronte un viaggio breve. In realtà le Marche sono decisamente tagliate fuori da tutte le tratte ferroviarie e ho dovuto scoprire che, se Torino-Roma è un viaggio di quattro ore, Senigallia-Roma è… un viaggio di quattro ore (e un pezzetto).
Per fortuna stavolta nessuno si è buttato sotto un treno (come era successo invece venerdì mentre andavo nelle Marche, col risultato di bloccare tuuuuuutti i treni italiani o quasi: ci ho messo una vita ad arrivare e il povero organizzatore mi ha dovuto recuperare a Rimini in macchina, perché altrimenti non sarei arrivata mai) e gli orari sono stati rispettati: però è stato un viaggio bello lungo. In compenso ne valeva la pena, perché Alice – l’amica a cui avevo chiesto ospitalità e che non ringrazierò mai abbastanza per aver accettato con un sorriso il fatto che le sia capitata tra capo e collo con poche ore di preavviso – mi aveva imbastito un programmino niente male: giro al parco con i cani e poi cena megagalattica con mezza cinofilia romana presente.
Non vi parlo della cena per non farvi crepare d’invidia: dico solo WOWWWWWWWWWWWW!!!, e ho detto tutto.
Non vi parlo neanche della mia partecipazione a Geo (se vi interessa la trovate a questo link: il mio intervento inizia al minuto 44), se non per dire che: a) la truccatrice di Rai3 fa più miracoli della Madonna di Lourdes; b) non sono riuscita a dire neanche un decimo di quello che avrei voluto dire (e che avevamo pure messo in scaletta), perché in meno di dieci minuti si fa quel che si può; c) non è vero che avrei voluto mordere la conduttrice, come qualcuno ha biecamente insinuato su FB: lei ha fatto le domande tipiche dello spettatore medio, quello che non sa nulla di cani. Forse le poteva fare un po’ più sintetiche, ma vabbe’, dài: meglio che niente, qualcosa spero che sia riuscito a passare.
Vi parlo, invece, del fatto che tra lunedì e martedì mattina mi sia fatta una bella idea della realtà cinofila romana, che avevo già “assaggiato” in passato ma che non vivevo più da anni, temendo quindi che qualcosa fosse cambiato.
Invece no, non è cambiato proprio nulla: i romani hanno il grandissimo culo – scusate, ma non c’è altro modo per definirlo – non solo di avere a disposizione splendidi parchi pressoché infiniti (perché quelli esistono anche in altre città, anche se non forse non così tanti e non così belli), ma di avere anche la possibilità di liberarci dentro i cani senza che nessuno rompa le scatole.
La cosa che stupirà certamente i meno avvezzi all’idea dei “millemila cani liberi” è che, pur essendoci veramente uno sproposito di cani, non ci sia una rissa al giorno: la libertà dal guinzaglio e gli spazi così ampi che danno possibilità di scelta (posso far finta di non vedere l’altro cane, posso andarmene, posso farci amicizia o posso litigarci) fanno sì che l’opzione “litigarci” sia praticamente sempre l’ultima ad essere scelta.
Certo, a volte può succedere (a noi non è successo affatto, ma qualche volte può capitare), ma sono casi davvero rarissimi: ad ennesima dimostrazione del fatto che i cani, se possono, i conflitti li evitano.
Quand’è che non possono?
Quando sono legati, e quindi di opzioni a disposizione gliene restano assai meno (o faccio amicizia o litigo: scappare non posso, ignorare/evitare neanche, perché non ho abbastanza spazio per farlo), o quando sono “compressi” in spazi troppo ridotti, come purtroppo accade in moltissime aree cani di misura più adeguata ad essere aree-criceti o aree-conigli nani.
Quella che vedete nella foto a destra è una delle due aree cani del parco di Villa Ada.
“E i cani dove stanno?”, vi chiederete. Non ci stanno!
Perché, pur essendo grossa almeno il quadruplo di quelle delle città in cui ho vissuto finora, è considerata ancora “piccola” dai romani, che preferiscono utilizzare l’intero parco: e la ritengono piccola e poco interessante anche i cani! Quando ci siamo entrati (perché volevo questa foto, in cui l’unico cane presente sono io) i quattrozampe che erano con noi ci hanno guardato col fumetto che diceva “Ma siete scemi, ad andare in quello spazietto angusto?”.
Siamo quindi tornati rapidamente agli ampi spazi, alle corse, ai giochi, ai tuffi nei corsi d’acqua: e lì sì che i cani si sono divertiti.
La meticciona Nina si è pure permessa di starsene per mezz’oretta nel bosco per conto suo, ignorando qualsiasi richiamo umano e seguendo invece il richiamo di un coniglio che non è riuscita a beccare (non ne ha MAI beccato uno, a quanto dice la sua umana), ma arrivando alla fine fisicamente distrutta, sì, ma con gli occhi che le brillavano di pura gioia.
Certo, di posti così belli non ce ne sono poi tanti, in giro: ma se quelli che ci sono fossero un po’ più “dog friendly” e non inalberassero tutti dei gran cartelli di “cani al guinzaglio”, o peggio ancora di “qui non posso entrare” (non posso entrare in un parco?!? E’ pura follia!), sono assolutamente certa che di risse canine se ne vedrebbero un decimo di quelle che si vedono oggi.
E non si vedrebbero neppure problemi tra umani e cani: tant’è che durante la passeggiata con tutto il branco abbiamo incontrato ciclisti, bambini, gente che faceva footing… tutti assolutamente ignorati, perché c’erano cose molto più divertenti da fare. Al massimo i corridori dovevano fare un po’ di slalom tra i cani, ma altro non è successo. E abbiamo pure incrociato un foltissimo branco di chihuahua-killer, che ci hanno abbaiato di tutto: un paio di nostri cani hanno risposto “Bau”, ma tutto è finito lì perché c’era ancora un mondo da esplorare. Chi aveva voglia di perder tempo a discutere con quei cosetti?
Devo anche dire che i romani, da molti considerati un po’ buzzurri, rispettano moltissimo i loro parchi (o almeno i due che ho visitato io): nonostante la moltitudine di cani non ho visto, per terra, una cacca che fosse una. Forse la civiltà inizia anche dalla libertà, o anche solo dal non far calpestare agli altri quel che non vorresti calpestare tu.
Sta di fatto che passeggiare per villa Ada è stato puro idillio, e che mi sarebbe piaciuto fermarmici davvero una vacanza e non solo per mezza giornata.
Me so’ sfiancata, sia chiaro: il parco è immenso (e a quanto mi ha spiegato Alice, non ne abbiamo visto neppure un terzo…), ci sono salite (e scale) che possono uccidere una dannata fumatrice come la sottoscritta, c’è un bosco (sì, proprio un bosco nel bel mezzo di Roma) che non finisce mai, nel quale mi sarei persa almeno ottocento volte senza i miei bravissimi ciceroni, che invece lo conoscono come le loro tasche, all’uscita del quale puoi solo attaccarti disperatamente alla prima bottiglia d’acqua disponibile… però da quel parco io non sarei uscita più.
Poi, per carità, non tutta Roma è così: ci sono anche zone in cui il verde a disposizione è limitato a una striscetta d’erba tra due carreggiate. Però basta salire in macchina, se proprio non si ha il parco sotto casa, e a questi posti favolosi ci si arriva facilmente, con grande gioia dei cani.
Se ci si arriva in orari non troppo frequentati dagli umani si possono anche utilizzare le strutture “ginniche” per fare un po’ di mobility, per esempio, come si vede nella foto a sinistra: cosa che permette ai cani di acquisire nuopve competenze, autostima e fiducia in se stessi.
Nel nostro gruppo c’erano due cuccioloni di malinois, uno dei quali è sempre stato una vera jena, mentre l’altro inizialmente era molto diffidente verso tutto e tutti: ma la vita “da parco” gli ha dato fiducia e oggi si muove con disinvoltura tra cani, umani, macchine, autobus e oggetti misteriosi vari.
Gli resta ancora un compito, nella vita: quello di tirar su le orecchie. Per adesso le tira su solo in “versione facilitata”, con l’aiuto di zia Valeria… ma penso che sia vicino ad alzarle anche da solo, una volta che avrà finito il cambio dei denti (proprietari di cani ad orecchie “teoricamente” erette, vi prego, non andate in paranoia se tardano un po’ a drizzarsi: quasi sempre ce la fanno appunto dopo la dentizione definitiva. Lo so che sono parole al vento, perché intanto paranoiate lo stesso: però è la verità. Fissatevi un po’ meno sulle orecchie e pensate a godervi questo periodo della vita del vostro cucciolo che non dimenticherete mai e che poi rimpiangerete, perché non riderete mai più così tanto).
Basta, mi fermo qui per evitare travasi di bile da pura invidia ai miei lettori: non che la sottoscritta ne sia esente, perché adesso che sono tornata a casa e che mi tocca l’area cani di Villastellone… embe’, gradirei morire al pensiero di quelle che ho visto a Roma. E mi basterebbe solo un’area di quelle che i romani schifano: neppure tutto il parco.
Ci tengo, però, a concludere ribadendo quanto sarebbe importante, per i cani, poter passare momenti di libertà e di socializzazione “vera” come quelli di cui vi ho appena parlato: sarebbero tutti più rilassati, più stanchi (sì, perché si stancano pure loro: facendo circa quattrocento volte più strada di noi, quando tornano a casa dormono!) e infinitamente più sereni.
Io sono andata a Roma per parlare di un’aggressione canina: e sì, certo, ci vorrebbe maggiore cultura cinofila, maggiore preparazione, maggiore informazione, leggi migliori e tutto il cucuzzaro… ma se il pastore tedesco protagonista della tragedia avesse avuto modo di sfogare le sue energie correndo libero ogni giorno, anziché rimanere per tutta la vita in un recinto, forse – forse – non sarebbe mai successo quello che è successo.
Se tutti i cani potessero correre e giocare e sfogarsi, di fatti di cronaca nera ne leggeremmo sicuramente pochissimi… come pochissimi se ne leggevano quando i cani vivevano prevalentemente in campagna ed erano quasi sempre liberi.
Certo, la nostra società è diventata prevalentemente urbana: il che ha reso più nervosi e più aggressivi anche noi, non soltanto i cani. Però chiunque ne abbia la possibilità dovrebbe cercare di rispettare il suo cane e di consentirgli di tornare ogni volta che può al suo stato di animale “naturale”, inteso come “bisognoso di avere contatti con la natura”.
Il cane “in natura”, come sempre ripeto, non esiste più: il cane è un prodotto della domesticazione e la sua collocazione “naturale” è la famiglia umana.
Però non sta scritto da nessuna parte che questa famiglia umana debba relegarlo in un recinto, o tenerlo costantemente tra quattro mura.
Fa malissimo anche a noi, vivere così: ma noi possiamo utilizzare cultura, raziocinio e quant’altro per pensare “Vabbe’, me tocca, devo adattarmi”. Il cane no.
Il cane non può capire per quale stracavolo di motivo gli umani a cui si è legato centomila anni fa, e che per millenni sono stati molti vicini alla natura, di punto in bianco si siano autocostretti a vivere in galere di cemento e asfalto. Sinceramente stento a capirlo anch’io… ma figuriamoci un cane.
Per questo, se davvero amiamo i nostri cani “come figli”, dovremmo portarli più spesso possibile in mezzo alla natura, almeno dove ne è rimasta ancora qualche traccia.
E se ci portassimo pure i figli veri, forse anche loro crescerebbero meno aggressivi e più sereni.
Io ci vado ogni santissimo giorno: Villa Ada o Insugherata …e sto al Pigneto! 🙂
Villa Ada per noi canari romani è un paradiso! Per non parlare delle incursioni notturne nel bosco e dell’adiacente Forte Antenne illuminato tutta la notte! 🙂 Ma la prossima volta devi farti portare all’ Insugherata allora: riserva naturale a 5 minuti 5 da Villa Ada e grande 4 volte Villa Ada! 🙂
Ho visto il video. Secondo me non sei stata solo brava ma molto di più, straordinaria. Perchè riuscire in dieci minuti a dire tutte le cose che sei riuscita a dire e soprattutto a mandare un messaggio molto chiaro di buona cinofilia di fronte ad un contesto culturale, Sagramola in testa, che di cinofilia non capisce niente è quasi una mission impossible (si scriverà così? boh!). Dovresti andare in televisione tutti i giorni per conto mio. E la truccatrice sarà pure brava ma, se non c’era la sostanza dietro, il risultato non era quello.
Mi sono visto il Tuo Intervento Sei Stata Bravissima!!!
Per questo vacanze in California! Elezioni per il sindaco di Oakland, in lizza c’è anche un cane
http://backblogfb.blogspot.it/2014/10/elezioni-per-il-sindaco-di-oakland-in.html
C’è anche Villa Pamphili e’ un parco bellissimo addirittura più grande di Villa Ada a due passi da San
Pietro, dove andiamo tutte le mattine con la nostra German Pinsher che scorrazza felice tra Russian Terrier, Jack Russel, Doberman, una schiera innumerevole di cani da caccia di ogni taglia e razza .Centottantaquattro ettari di prati, baschi, fiumiciattoli e laghetti tutti per noi.
A me e’ venuta tanta nostalgia, sono “esule” dalla mia citta’ da ben 24 anni e tra l’altro abitavo ed andavo a scuola proprio vicino a Villa Ada, quanti ricordi.
L’unica cosa che manca alla mia città per godere di tutto questo verde è il rispetto per chi vorrebbe farsi una passeggiata la domenica pomeriggio sotto un bel sole, fuori dall’area cani, col proprio cane al guinzaglio. Per esempio con uno di quei cani che non è proprio al settimo cielo nell’incontrare i propri simili (esistono anche loro e hanno tutto il diritto di passeggiare sull’erba di tanto in tanto). Io ho uno di quei cani ma ho avuto spiacevolissime esperienze tanto da essere costretta a lasciarlo a casa. Era una normale cucciola ma per colpa di quei continui incontri sbagliati ora mal sopporta gli incontri con cani che non conosce. Potrei scriverci un’enciclopedia su tutto quello che ho passato. Preferisco prendere l’auto e portarla in spiaggia e fargli conoscere dei cani, sicuramente equilibrati, al campo. Non è per fare polemica è che purtroppo non è tutto oro quel che luccica
Il patentino del Tuoninoooo ^^
Bell’articolo 😉 Chissà che bello quel parco!!
Ed io ti invito al Parco degli Acquedotti con ben 2 aree cani ma fuori delle quali i cani circolano liberamente o quasi! Io ci vado almeno 2 o 3 volte alla settimana a correre ed il mio cagnolino che fa da apri pista… È una gioia!!! Se lo avessi saputo prima della
presenza a Geo avrei fatto un salto, mi avrebbe davvero fatto piacere conoscerti tra l’altro nella redazione ci lavora una mia carissima amica…. Ti aspettiamo ancora a Roma
Posso solo che concordare con l’articolo…
Anche al Parco di Monza è così, tanti cani liberi, e le risse sono veramente nulle, inoltre spesso riesco a girare per più di un paio d’ore senza incrociare cani, ma anche umani…
Unico “neo” è il Lambro, il “fuime” più inquinato del circondario….
E nei bar presenti nel parco l’accesso ai cani è assolutamente permesso!
E’ vero! E pensare che io ho abitato per anni a 100 metri dal parco e non mi ricordavo quanto ci si possa scorrazzare in lungo e in largo. Ci si puo’ fare tranquillamente giornata ed e’ anche vero che i cani sono ben tollerati e assolutamente accetti nei bar all’interno del parco, ma anche in locali del circondario.
Ci sei mancata Valeria! Ma come a Villastellone c’è un’area cani?!? 😀 Io, a Poirino, i miei li porto in campagna. Peccato che raramente si incontrino altri cani o umani che sia. Siamo sempre sooooli. Si, una punta di invidia per questi meravigliosi parchi c’è!
Ho visto il video!!! Secondo me è stato perfetto per il tempo che ha dedicato la trasmissione al l’argomento. Complimenti davvero!
Due cose veloci giusto per commentare.
Riguardo alle aree romane non posso che rosicare dall’invidia soprattutto se penso che l’area cani piu’ vicina a casa mia e’ poco piu’ grossa del mio giardino di casa e il mio giardino e’ poco piu’ che un’aiuola, facciamo due. Ora, ci si puo’ far bastare tutto, ma potendo scegliere…
La seconda cosa invece riguarda il servizio che ho guardato e devo dire, anche per esperienza personale, che in un contesto televisivo sarebbe stato proprio difficile fare di meglio. A volte mi e’ capitato di essere intervistato su questioni che non hanno niente a che vedere con la cinofilia e solo dopo un po’ di esperienza (e di errori) ho capito che nel poco tempo a disposizione e’ meglio far passare pochi, anche pochissimi, concetti ben espressi che cercare di rispondere in modo accurato e completo a domande alle quali francamente e’ difficile rispondere senza spiegare perche’ hanno poco senso.
Davvero ben fatto.
ritornare alla natura e farlo col proprio cane è un’esperienza bellissima che lega uomo e cane più di ogni altra… E’ bellissimo vederli “fare i cani” correre, annusare l’aria e l’erba, infangarsi, strofinarsi su cose morte per atavico istinto, inzupparsi d’acqua nelle pozze e nei torrenti… Si può essere di pessimo umore ma si dimentica tutto e si sente di aver fatto una cosa bella per l’essere vivente che ci sta vicino 🙂
Torno ora dalla passeggiata con Iris e incontro una signora del paese che mi racconta che ha visto su Geo che i labrador sono più pericolosi dei pitbull. L’ha detto un esperta! Torno a casa, accendo il pc e scopro che l’esperta è Valeria! Il problema non è che non ti hanno fatto dire tutto ma che la gente capisce quello che gli pare!
Mi hai fatto rivivere un po’ della bellissima Roma e dei suoi parchi di cui tanto ho nostalgia …
Complimenti per il tuo intervento, vorrei che le cose che hai detto fossero recepite e interiorizzate da tutti, si eviterebbero tante cose spiacevoli.
Un caloroso saluto da me e dal mio piccolo bassethound Leopoldo! 🙂
Parco delle Sabine 😉 molto apprezzato!
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…se non porto la mia golden a villa Ada mi diventa triste ma triste triste
Valeria ,ti confermi brava e chiara e poi sei pure bella ( altro che truccatrice ) !
Valeria ho appena visto il video di geo, so che hai detto un decimo di quello che volevi dire ma cavolo se hai detto cose giustissime! Bello, mi è piaciuto, spero capiti molto più spesso sinceramente. Brava. E come si dice a catania BEDDA! Stavi benissimo 🙂
Valeria Rossi, io sono romanissima de Roma. E stavolta, mi dispiace, non condivido un accidente di ciò che hai scritto. Ma proprio niente eh? Un trionfo di luoghi comuni e anche un bell’inno al menefreghismo… C’è l’area cani? Masticazzi, io vojo annà ndo me pare, er parco è tanto grande, er cane mio è bbono, semo romani, anvedi come teniamo i parchi, ma che ce frega, ma che c’importa. Seh, ciao Valè, te saluto.
Nico m’hai fatto cappottà dal ride 🙂
È vero, i romani sono in buona parte così, non perché buzzurri ma sboroni, convinti d’esse ancora ai tempi de l’impero.
Però c’abbiamo pure una cifra de verde, e molti ne hanno rispetto.
Grazie Valeria Rossi per dedicarci una buona parte del tuo tempo!! 🙂 I tuoi articoli oltre ad essere molto interessanti non sono mai banali! 😀 P.S. E’ stato un piacere ” conoscerti” su Geo!! :*
Valeria, contenta x te per l’intervista finalmente fatta ad una persona preparata. Sai che vado quotidianamente a Villa Sorra e devo spesso litigare con.persone che lasciano le feci in terra o i cani slegati perché come ben sai non tutti I cani sono tolleranti o ben socializzti. Io Spillo sono anni che lo tengo legato… Non tollera più quasi nessun maschio… Viva ROMA!
Orgogliosa di leggere!!!!
È la prima volta che leggo qualcosa di positivo su noi romani!!!!
Grande invidia per i romani, qui a Genova o ti arrampichi su per le colline del Righi (ad Agosto ho rischiato l’infarto…) o ti infili all’Acquasola, praticamente un corridoio di terra, foglie e sporcizia varia (noi puliamo, però…), vicina al campo dove giocano i bambini a pallone…che, a volte, fanno canestro dentro l’area cani, con i risultati che potete immaginare.
Per quanto riguarda l’intervista, io spero sempre in un programma TV tutto di Valeria, ma vabbe’…
Poi vorrei anche vedere la Morbidino-Dance del rott, vi prego, mettete un video!! ^^
SIF stiamo parlando di aree verdi.
Se l’articolo fosse stato sul traffico, la viabilità e il trasporto pubblico dubito che ci avreste invidiati.
Facciamo concorrenza a Calcutta…
Ehm, si, sono stata a Roma da un’amica millemila anni fa e…devo ammettere che c’è un *po’* di casino ^^°°° …siete anche tanti… Magnifica città, però, e simpatici i romani!
Portavo sempre il mio cane al parco di viale Kant! Vivevo lì vicino…che bei ricordi!!
Qui da noi purtroppo tutti i parchetti hanno l’accesso vietato ai cani, anche con guinzaglio e museruola. In aggiunta essendo noi in area Parco del Ticino avremmo molti boschi, ma guarda un po’ nel Parco l’accesso è regolamentato e sarebbe obbligatorio portare i cani al guinzaglio, come -segnala il parco- in tutte le aree pubbliche.
So che sarò un po’ impopolare, ma sono convinta che sia giustissimo vietare (o regolamentare rigidamente) l’accesso ai cani nelle aree protette: i parchi e le oasi naturalistiche (purtoppo sempre troppo poche, troppo piccole e troppo frammentate) non dovrebbero essere a uso e consumo umano, ma dedicate alla fauna selvatica.
E’ vero che ci sono cani con predatorio bassissimo o molto educati, che non recherebbero alcun distubo, ma in molti casi la presenza di un predatore (non molto naturale, ma su questo ci vorrebbe un trattato a parte! 🙂 ) è fonte di grave distubo, se non proprio danni alla fauna selvatica; basti pensare ai periodi di riproduzione di alcuni uccelli e mammiferi che lasciano soli i piccoli a terra durante il giorno, momento in cui i predatori naturali sono meno attivi.
Se ci fosse una maggiore consapevolezza naturalistica da parte di tutti i divieti sarebbero supreflui, ma al momento siamo molto lontani dall’averla!
Se capiti a Roma ti invito a fare un giro al PARCO DEGLI EUCALIPTI all’EUR … Un vero paradiso dei cinofili !!! Bye
Era a Roma e non lo sapevo. … che rosicata pazzesca! Giuro che sarei stata discreta, non l’avrei bombardata di domande, non le avrei chiesto niente sul mio cane, non avrei chiesto di fare foto
(Bugia :p)
Scherzi a parte vado subito a vedere la puntata di geo!
parco di aguzzano! Roma …e i romani, non sono buzzurri ma molto tolleranti per quanto riguarda i cani sciolti.. a parte qualcuno, non ho mai avuto problemi a lasciare libero il cane fuori da aree recintate!
Vero, sotto il peofilo parchi, pinete, boschetti, mare Roma è una città felice.
Villa Pamphilij, il parco dell’Insugherata, la riserva di Monte Mario, il parco dell’Appia Antica, la sterminata pineta di Castelfusano, il parco della Caffarella, i “cancelli” di Ostia per rotolarsi nella sabbia e farsi millemila nuotate…
Purtroppo però anche qui esistomo le aree canii sfigatissime, temute male, e a rischio malattie. O quartieri senza un filo d’erba.
Dipende molto dalla fortuna.
purtroppo da romana, devo dissentire su alcuni punti. È vero, nonostante l’area metropolitana Roma è piena di parchi mersvigliosi, ma ahimè, non abbiamo per nulla imparato come mantenerli. Alcune aree cani (vedi villa flora) vengono tenute pulite e sistemate dagli stessi padroni dei cani che la frequentano, perché se aspettiamo il comune… Villa pamphili è un campo minato per quanto riguarda le deiezioni, io stessa mi trovo spesso a far presente al padrone del cane di turno, che il suo peloso ha appena defecato, e che sarebbe il caso di raccoglierla… Sempre meglio che ritrovarsi intere famiglie che con ettari di spazio a disposizione, scelgono di giocare a pallone con i propri figli proprio accanto allo spazio dedicato ai cani (non recintato) e che si lamentano poi se i cani vogliono partecipare al gioco… O del ciclista che SCEGLIE di traversare proprio l’area cani, “smadonnando” quando qualche cucciolo si mette troppo in mezzo al suo cammino. Vivendola quotidianamente presenta non pochi problemi, facilmente risolvibili con un po’ di senso civico!
Noto con dispiacere che diventa sempre più difficile lasciare libero il cane anche in aree non propriamente metropolitane persino in campagna,boschi e sentieri di montagna, questo anche grazie al l’intolleranza e ignoranza di molte persone.
finalmente qualcuno che ci fa un complimento!!!! Grazie Valeria Rossi
Purtroppo vivo in un posto dove nei parchi c’è il divieto di far entrare i cani 🙁 comunque Roma ogni volta che ci torno mi incanta sempre…
“i romani sono un po’ buzzurri”, grazie signora rossi, nei suoi articoli spesso lei mette in guardia dal le generalizzazioni come queste
Giusto per fare l’avvocato superfluo del diavolo, ma per dovere di precisione la frase era “Devo anche dire che i romani, da molti considerati un po’ buzzurri, rispettano moltissimo i loro parchi”. C’è GROSSA differenza tra dire “sono” e “da molti considerati”: è proprio scagliarsi contro le generalizzazioni.
Bisognerebbe anche mettere in guardia da chi modifica le frasi a proprio piacimento, visto che c’è scritto “sono considerati” (quindi verbo considerare) e non “sono un po’ buzzurri” (verbo essere)
Magari può esserti di aiuto http://www.treccani.it/vocabolario/considerare/, da cui estraggo:
considerare v. tr. [dal lat. considerare, der. di sidus -dĕris «astro», col pref. con-; propr. «osservare gli astri per trarne gli auspici»] (io consìdero, ecc.). –
[…]
b. Seguito da compl. predicativo, ritenere, giudicare: ti ho sempre considerato amico; mi considera come un fratello; lo considero un mascalzone. Nel rifl., ritenersi, pensare di essere: puoi considerarti fortunato; mi considero libero da ogni impegno.
il problema di chi vive a Roma è purtroppo la quotidianità: prendere la macchina e arrivare a Villa Ada, o Villa Pamphili o ai parchi stupendi dell’Eur è un privilegio che ti puoi concedere il sabato mattina quando per Roma non c’è nessuno. perchè durante la settimana spostarsi x portare il cane in un parco grande è un’attività che ti ruba almeno 1 ora di tempo per arrivare e parcheggiare (e io vivo al centro) più almeno 1 ora in loco e 1 un’altra ora per tornare a casa (e riparcheggiare)..beati quelli che hanno i maxiparchi sotto casa!
A Roma un bel parco cani è il parco cani Pareto, in via Pareto – fra via Cassia Nuova e via Cassia Antica. E’ di circa un ettaro, ben tenuto, con alberi, panchine e fontanella d’acqua. La domenica mattina ci sono incontri gratuiti con educatori cinofili e veterinari. Non è certo grande come Villa Ada, ma è tutto recintato e riservato ai cani ed ai loro proprietari. i cani corrono e si divertono tantissimo.
Signora Rossi avrei dovuto essere al suo seminario a Senigallia. .stavo x arrivare e un furgone mi ha beccato in pieno. Volevo tanto conoscerla…spero ci sarà un’altra occasione …a presto. Buona giornata!
parco di aguzzano, 1
min da casa mia!
Mi ha fatto troppo ridere quando la conduttrice si è corretta nel chiedere statistiche, da cani aggressivi a cani maggiormente coinvolti.
Valeria , confermo! a noi romani l’area cani di villa Ada nun ce piace tanto…preferiamo il bosco nudo e crudo! e l’area cani di villa borghese? tzè..piccooooola!
Quanto hai ragione Valeria! Mi sento una privilegiata a vivere in montagna e a poter portare la mia cana nel bosco ogni giorno! E, se è vero che la Joy ha il predatorio di un criceto, è anche vero che si diverte come una pazza a correre nel bosco. E’ bellissimo vederle alzare il nasone all’aria e muoverlo come Samantha di Vita da Strega… come se dovesse fare un incantesimo!
Quando torna di solito non ha nemmeno la forza di arrivare alla ciotola per mangiare… se la chiami, apre mezzo occhio e ti guarda come per dirti “ma sei scema? Io di qui non mi alzo fino a domattina”…. ma è felice, e questo è il suo bello!
P.S. socci che bella che eri in trasmissione!
Mi hai fatto venire voglia di portare il mio cane per boschi. Sabato si prende il treno e si parte 😀
Valeria….. la prossima volta che vieni a Roma ti invito all’area cani di Viale Kant…. ti sfianchi di meno ma i cani si divertono lo stesso e le dimensioni non sono propriamente minime….
l’ho vista alla trasmissione GEO …..brava ha detto delle cose giustissime!!!
La prossima volta Sig.ra Rossi faccia anche un giro al Parco della Caffarella 🙂 è bellissimo
:))))
Ancora complimenti per il tuo intervento…se solo ti avessero dato più tempo…
Da romana che vive vicino ad Una vallata sconfinata, dove puntualmente il mio cane va a caccia di dio sacrosanto (e torna senza aver preso niente, per fortuna) confermo quello che dici. Quando torna i suoi occhi ridono. E anche i miei.
Di dio sa cosa. Scusate ma scrivo dal cellulare.
Valeria……………ed i Tuoi bimbi pelosi – Bisturi & Samba li hai portati con te??…..si sono divertiti?… di loro non ne fai menzione…………… 🙂