sabato 15 Marzo 2025

Se il mio cane odia cani e gatti, NON significa che mangi bambini a colazione

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

antigatt1di VALERIA ROSSI – Scusate il titolo esageratamente lungo, ma non sapevo come altro esprimere proprio quel concetto lì: ci sono cani che aggrediscono gli altri cani, ci sono cani che odiano i gatti, ma questo non significa che siano pericolosi per gli umani.
Lo vorrei gridare ogni volta che vedo gente andare nel panico perché “i miei vicini hanno un mostro aggressivo, si butta a pesce su tutti i cani che vede… e io ho un bambino piccolo!“. Oppure: “Il cane di mio cognato mi ha ammazzato il gatto: e se ci fosse stato il mio nipotino???”
Qualsiasi proprietario di cane magari di taglia grande, ma ben educato e socializzato, potrebbe rispondere anche da solo: “E se ci fosse stato il tuo nipotino, non sarebbe successo niente!”… ma magari non sa spiegare esattamente perché.
E non sapendolo spiegare non convince il proprietario del gatto, già sofferente per la sua perdita – che sicuramente addolora anche l’umano del cane: ma un incidente purtroppo può sempre capitare – ed è ben poco disponibile a non fare di tutta l’erba un fascio e a non considerare quel cane come un potenziale killer.
Vediamo, allora, di spiegare qualche semplice concetto in modo comprensibile:

a) il cane è un carnivoro predatore
O no?
Questa frase la ripetiamo tutti in più occasioni, soprattutto quando cerchiamo di spiegare – a chi ne ha una visione eccessivamente disneyana – che il cane ha i denti, che il cane (qualsiasi cane) può mordere, che rispettare il cane significa anche rispettare le sue caratteristiche naturali eccetera eccetera.
Però, in realtà… non è che sia più del tutto vera, ‘sta storia del carnivoro predatore.
Ci sta che la si utilizzi come esempio generico: ma il vero carnivoro predatore si chiama “lupo”, non “cane”.
Il cane resta prevalentemente carnivoro, e su questo non ci piove: ma non ha mai mangiato esseri umani (e se è per questo, neppure il lupo: ha troppa paura dell’uomo per predarlo, e gli attacchi – rarissimi – di lupi all’uomo sono sempre stati dettati da circostanze del tutto eccezionali).
Quanto al fatto della predazione… qui c’è da fare qualche importante distinguo.

antigatt2Infatti il cane – a differenza del lupo –  è un animale domestico da almeno 15.000 anni (anzi, secondo le più recenti teorie, forse da 100.000 o poco meno).
E che significa “animale domestico”?
Significa “animale che è stato sottoposto a domesticazione”, ovvero che è stato  “modificato” dalla selezione umana (e forse neanche solo da quella: pare infatti che l’antenato dei nostri pelosi odierni non fosse propriamente il lupo, ma una sorta di “anello di congiunzione” che aveva già perso naturalmente parte dell’innata diffidenza del lupo verso l’uomo).
In ogni caso, queste mutazioni, o “modifiche”, naturali o umane che siano state, hanno creato un animale diverso dal lupo, che oggi non è più un predatore in senso stretto, visto che è incapace di concludere la sequenza di caccia.
Il cane, di fronte  ad una possibile preda, prova ancora l’impulso di inseguirla: ma nella stragrande maggioranza dei casi non va oltre a questo. A volte arriva ad afferrarla e ad ucciderla, se è abbastanza piccola: ma poi non è più capace di mangiarla, come farebbe invece un lupo.
Dopo che il mio bassotto Liv ebbe terminato la sua mitica strage nel pollaio del vicino, alla sera venne normalmente a chiedere la ciotola con tutte le bavette del caso: perché non aveva mangiato neppure una coscetta di pollo.
Diversi cani abbandonati vengono ritrovati in condizioni disperate di denutrizione nonostante si siano aggirati per giorni in zone piene di gatti, di piccioni e magari anche di galline o pecore: questo perché non sanno più nutrirsi autonomamente. Sanno cacciare, ma non sanno mangiare.
In alcuni casi (vedi proprio i cani da caccia, da ferma o da riporto) l’uomo ha lavorato selettivamente proprio in questo senso, per ottenere che i cani non si mangiassero la selvaggina: in altri casi la mutazione è stata semplicemente una conseguenza (magari non voluta né cercata) della selezione di altre caratteristiche.
Sta di fatto che il cane è il diretto discendente di un predatore, ma non lo si può più definire esattamente così. E per questo non è neppure il caso di pensare che la nonna di Cappuccetto Rosso corra chissà quali rischi se incontra Fido nel bosco… anche se l’impulso predatorio, nel cane, esiste ancora.
Solo che va tenuto sotto controllo, ed è possibile farlo attraverso la socializzazione.
Perché…

girl with a cat and a dog. isolated on white backgroundb) la domesticazione, da sola, non basta.
Se vogliamo eliminare i possibili effetti collaterali sgraditi dell’impulso predatorio nel cane, ovvero far sì che non insegua i bambini come se fossero prede (neppure quando loro si comportano come tali), dobbiamo socializzarlo con i bambini fin da cucciolo.
Cosa significa, questo? Significa che il cane dovrà vedere, annusare, conoscere il maggior numero possibile di bambini (a loro volta educati e civilizzati); dovrà interagire con loro; dovrà capire che loro sono i cuccioli degli umani e che vanno assolutamente rispettati.  Questa non è una cosa che cade dal cielo: non esistono razze “buone con i bambini” di default (anche se molti soggetti lo sono spontaneamente). Questa è una cosa che va insegnata al cane.
La socializzazione è l’unico modo che abbiamo per far sì che il cane distingua chiaramente tra gatti, conigli, galline e bambini (se non vogliamo che insegua e predi neppure i gatti, dovremo socializzarlo con i gatti; lo stesso vale per le galline, i piccioni e qualsiasi altro animale con cui pensiamo che il nostro cane possa avere a che fare e che non vogliamo che attacchi).
Il periodo corretto per la socializzazione del cucciolo va dai due ai quattro mesi: se però non è stata fatta in quel periodo, non è che ci ritroveremo automaticamente tra le mani un mostro.
Si può ancora rimediare, almeno in parte, e in ogni caso si può ovviare con l’obbedienza, insegnando al cane a non rincorrere le prede “sbagliate” e/o a restare tranquillo e fermo di fronte ai bambini anche quando corrono, strillano e così via. Essere un animale domestico non implica soltanto non saper più uccidere le prede, ma anche aver acquisito una grandissima docilità, ovvero la capacità di cooperare con l’uomo e di dargli ascolto.
L’importante è che l’uomo sia conscio della propria responsabilità nell’educazione del suo cane.

antigatt_aperc) non esistono cani selezionati per essere aggressivi verso i bambini.
Esistono cani capaci di atteggiamenti aggressivi verso l’uomo, ma qualora questi faccia cose assolutamente non accettabili (tipo entrare nel loro territorio senza il consenso degli umani di famiglia, o addirittura aggredire gli umani di famiglia): ma queste non sono cose che dovrebbe mai poter fare un bambino.
Quindi, perché mai un cane da guardia o da difesa, se ben socializzato ed educato, dovrebbe prendersela con lui?
Il cane potrà avercela con gli altri cani (per questioni territoriali, sessuali o per qualsiasi altro argomento di discussione prettamente canino, dal quale i bambini restano esclusi); potrà essere predatore verso gatti, galline o conigli. Ma i bambini per lui NON sono prede. E non sono neppure altri cani. Quindi, perché dovrebbe rappresentare un pericolo per loro?
Una parola in particolare devo spenderla per i cani cosiddetti “da combattimento”: che in effetti hanno perso gran parte della capacità di ritualizzare i conflitti e che, se litigano con un altro cane, possono fare danni seri. Ecco: questi, a meno che non abbiano un umano totalmente imbecille, sono in assoluto i cani più sicuri nei confronti degli umani: perché la loro selezione è stata veramente drastica, in questo senso. Chi ringhiava all’uomo veniva soppresso all’istante. I terrier di tipo bull, come il pit bull, sono i cani meno aggressivi del mondo nei confronti dell’uomo e in particolare dei bambini, avendo anche un impulso predatorio piuttosto scarso (tant’è che è facilissimo farli convivere con i gatti: è più difficile farci convivere un labrador). Non per niente in diversi Paesi sono molto usati per attività di pet therapy.

antigatt4d) ma allora i cani sono tutti santi, angeli pelosi che mai al mondo potrebbero ferire un bambino o un umano innocuo?
Certo che no.
I cani sono animali, e come tali possono avere reazioni aggressive per moltissimi motivi che dal loro punto di vista sono sempre assolutamente validi: per esempio l’autodifesa (il bambino che tira la coda è un aggressore, e il cane avrebbe tutto il diritto di difendersi. Il fatto che solitamente non lo faccia e sopporti qualsiasi sopruso dimostra che santi magari no, ma mooolto buoni i cani lo sono di sicuro. Però non è giusto approfittarsene, o lasciare che se ne approfittino i nostri figli).
Il fatto è che negli ultimi anni sento sempre meno persone che considerano i cani come cani.
O sono angeli o sono demoni; o si lascia che i bambini si fiondino a dare smanacciate in testa a qualsiasi cane sconosciuto, con l’assoluta certezza che non si prenderanno mai neppure un morsetto, oppure si vive nel terrore che un cane, solo perché magari ha rincorso un gatto, sia un potenziale killer di figli o nipotini.
Tutto questo, però, è assurdo.
Bastano un po’ di buon senso, un minimo di conoscenza di cosa sia effettivamente un cane e un minimo di attenzione per evitare qualsiasi problema: dopotutto il cane è al nostro fianco da migliaia di anni, e finché è stato considerato “un cane”, punto e basta, tutte ‘ste pippe mentali non se le è fatte nessuno.
Adesso non vedo altro che esagerazioni, fanatismi, timori del tutto ingiustificati contrapposti ad una cieca fiducia altrettanto ingiustificata, specie quando si tratta di cani sconosciuti. Ma il senso della misura,  dov’è andato a finire?

antigatt6e) premesso tutto questo, resta da dire una cosa fondamentale: il cane è ciò che il suo umano vuole che sia.
Anche un barboncino, se il suo umano volesse farlo diventare un killer, si avventerebbe su tutto ciò che si muove: il fatto è che quelli che vogliono il killer solitamente non si comprano il barboncino… ma questa è un’altra storia.
Per capire se un cane possa o non possa rappresentare un pericolo, la cosa migliore da fare non è guardare come si comporta con cani, gatti o piccioni, perché questo non  ci darà mai alcuna indicazione sul suo rapporto con gli umani. Attenzione: non è escluso che possa trattarsi di un cane aggressivo anche verso gli umani… ma le due cose NON SONO COLLEGATE, anche perché hanno motivazioni totalmente diverse. Esistono miliardi di cani che mangerebbero volentieri tutti i gatti del mondo, ma che a un bambino non torcerebbero mai un capello: quindi giudicare un animale dal suo comportamento verso i suoi simili, o verso i gatti, è pura follia DOC.
Per conoscere il carattere di un cane e la sua effettiva disposizione verso i bambini, la cosa migliore da fare è chiedere al suo proprietario: e già che ci siamo, magari, cerchiamo anche di capire “che bestia è”  costui.
Perché se è una persona responsabile, civile, competente, allora non ci sarà mai alcuna strage di nipotini.
Se invece è un deficiente; se lui stesso è aggressivo; se è il tipico esemplare che cerca nel cane un riscatto alla sua pochezza… allora si potrà anche stare lontani dal suo cane:  ma sarebbe ancor meglio mantenere le distanze da lui.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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49 Commenti

  1. Ho adottato un setter da canile ed è sempre molto aggressivo sia con i cani maschi che con le femmine… con le persone invece è bravo…andare al parco con lui è qualcosa di estenuante… appena vede un cane abbaia furiosamente e poi marca il territorio… è possibile socializzare un cane ormai adulto?

  2. Sì ma se il tuo cane che odia cani e gatti non dovesse essere al guinzaglio e dovesse fare del male ad altri cani o gatti, sarebbe meglio che tu scomparissi dalla circolazione perché ti massacrerei!!!

    • Istinto predatorio e violenza non sono la stessa cosa (come non sono la stessa cosa l’aggressività e la violenza). Se io non ho gatti come faccio a socializzare i miei cani con i gatti? Il mio giardino e’ recintato, deve essere responsabilità del proprietario del gatto fare in modo che il micio non sconfini. Se io sono presente cerco di impedire al cane di prendere il gatto, ma se entra quando non ci sono? Diverso il discorso con i gatti o i cani che si incontrano per strada: in questo caso e’ mio preciso dovere insegnare al cane che fuori casa non e’ più nostro territorio, quindi i cani che incontriamo non sono intrusi da cacciare, e se sui gatti rimane comunque l’istinto predatorio se il cane e’ al guinzaglio e’ comunque sicuro, se è sciolto perché siamo in mezzo ai campi lo insegue con molta meno convinzione rispetto a quando se li ritrova in casa, perché scatta solo il predatorio ma manca appunto l’aggressività legata all’istinto di difesa del territorio, e il mio ordine di fermare l’inseguimento lo fa desistere rapidamente.

  3. Non sarò mai un guru della cinofilia, tant’è che preferisco la prudenza: un cane che il padrone non riesce a frenare dall’attaccare una qualsiasi cosa che si muove, sarei più serena di saperlo a bella distanza da mia figlia.
    Fortunatamente esistono i guinzagli.

    • Ma infatti non si parlava di cani completamente incontrollabili che attaccano ogni cosa che si muove: si parlava di cani socievoli, obbedienti, controllabili in ogni momento a parte in un unico caso X: il punto è che non ha senso considerare un mostro pericoloso quel cane che è sempre socievole e tollerante con tutte le persone… ma che ha il vizio di inseguire i gatti. O non ama gli altri cani. O che da la caccia ai piccioni. Fin tanto che il padrone si premura di legarlo nelle situazioni a rischio, ovviamente.
      Per il resto, non si può dividere il mondo in buoni e cattivi come fanno i bambini. Ogni essere vivente ha caratteristiche positive e negative.

  4. io ho un vicino di casa, che a detta di tutti, è un cane…..io trovo abbastanza offensivo per il cane chiamarlo in questo modo, comunque…..questo elemento si incazza e abbaia a tutti, animali, uomini e donne adulti nonché ai bambini……mi dicono anche che sia stato socializzato fin da piccolo con tutti, ma a quanto pare il suo carattere lo porta ad essere aggressivo…..concludo dicendo che i suoi genitori o padroni sono dei bravi bipedi…..quindi penso e concludo dicendo, che la natura da ad ognuno di noi un proprio carattere o indole. Comunque con impegno e costanza si può anche leggermente migliorare!

  5. Sul non mangiare la preda non concordo neanche io, il mio alsaziano faceva stragi di polli e conigli(che poi risarcivamo al contadino), molti li lasciava li, ma altri se li mangiava soddisfatto.

  6. Giuro che non voglio far polemica, è solo una domanda innocua: anch’io sapevo che il cane sa inseguire e uccidere una preda, ma non la mangia. Da tempo ho iniziato a nutrire i miei cani con l’alimentazione a crudo (raw diet in inglese), avvicinandomi soprattutto alle teorie di chi cerca di proporre al cane un alimentazione più vicina possibile al mangiare una preda.
    Questa teorizza che una preda è composta da 5-10% di organi (fegato, trippa verde, milza, polmone ecc), 10-30% di ossa (la percentuale dipende dal grado di tolleranza del cane… alcuni sotto una certa quantità hanno feci troppo molle, altri sopra una certa quantità hanno costipazione) e il resto di carne (muscolo, grasso, pelle).
    Qui le possibilità sono due: o si ottiene questa composizione mettendo nella ciotola varie parti di vari animali (es fegato di manzo, la carne di maiale e le ossa di pollo) fino a ottenere le percentuali sopra citate, o si da al cane direttamente una preda intera (per es, gli do un pollo intero, completo di frattaglie, piume ecc). Ora a scegliere la seconda opzione sono spesso persone che vivono in fattorie/ranch, e che lasciano che il cane si procuri da solo la selvaggina nei campi adiacenti. Dai video che ho visto, il cane individua la preda, la cattura e la mangia, completando quindi la sequenza.
    Mi chiedo, è normale che sia cosi? è una cosa che si insegna, che alcuni cani imparano da soli? non capisco come possa un cane anche di razze non da caccia “ritornare alle origini” e completare la sequenza di caccia

    • no, non si insegna.è nel dna. si perfeziona al limite…
      la mia lupa, a cui nessuno l’ha insegnato, giuro…ha ucciso qualche nutria…prima va tutta acquattata posando il piede posteriore dove ha levaot l’anteriore per far poco rumore, quando è vicina alla preda fa uno scatto, la afferra per il collo,la scuote, e la tiene ferma a terra finchè no nsmette di dimenarsi… e poi s enon la levo se la mangia… la prima volta l’ha lasciata cadere dopo la scrollata ed è andata a morire altrove, li, ha perfezionato la tecnica e si è fatta furba…ma nessuno le ha detto come si fa. sono ripeto, schemi comportamentali innati, che il cane ha scritto nel dna, e che provocano lui piacere nel metterli in atto, se così non fosse si sarebbero estinti.
      poi chiaramente no navendone più bisogno non vengono riprodotti solo soggetti in grado di farlo quindi capita che non tutti i soggetti concludano o predino come farebbe un lupo

  7. di cani che cacciano predano uccidono E CONSUMANO ne conosco parecchi… anche fra i miei …o fra quelli dei vicini che sono venuti a disfare il pollaio e che uno o due polli li hanno mangiati, poi, sazi, si sono limitati a uccidere tutti gli altri, perchè…lo schema comportamentale di predazione è scritto nel dna, provoca rilascio di serotonina, da piacere al cane, che anche se non ha più bisogno di cibarsi perchè sazio continua, esattamente come qualche soggetto preda e uccide senza consumare … perchè comuqnue predare gli da piacere.se non fosse un istinto così forte sarebbero o esititi per fame o non sarebbero accanto a noi perchè molti dei lavori che svolge il cane per noi sono collegati al predatorio anceh se a fine serata mangiano crocche e no nhanno più bisogno di cacciare.
    i cnai come border e cani da ferma, hanon una sequenza di caccia interrotta alla punta, ed è proprio una modifica genetica causale avventua per caso e perpetrata dall’uomo per suo comodo… perchè in realtà la sequenza andrebbe conclusa perchè la specie sopravviva.

  8. Io credo che questo timore, come al solito, ci sia verso i cani di un certo tipo. Vi spiego meglio: la mia yorky è cacciatrice di natura, la sua passione sono i volatili,che insegue, qualche volta acchiappa e poi stop, anche perché viste le dimensioni fa fatica a fare male a qualcuno. Una volta, al parco, mi ha preso un piccione e i presenti invece di additarla come un mostro si sono profusi in :”Ma che carina!Ma che divertente!” Ecco se avessi avuto chessó ,un pastore tedesco vedi tu gli strilli…La solita beata ignoranza… Con una buon lavoro di socializzazione ho poi fatto in modo che suddetta yorky la smettesse di andare a caccia della mia povera cavia peruviana e che ora non vada più in la di un annusata, certo è che però cacciatrice resta…

  9. Siceramente dissento profondamente da quanto lei scrive. Premettendo che non mi sembra il caso di una dimostrazione di eccessiva aggressività e mordacità il fatto che due cani avessero atterrato un capriolo (come ci spiegava pocanzi Valeria è il normale comportamento di un cane che si trova davanti una preda), l’attribuire l’eccessiva aggressività e l’eventuale mordacità di un cane al fatto che non possegga un Pedigree mi sembra assolutamente fuori luogo, soprattutto in questo contesto.

  10. Chiama “cosi” i cani bastardi? Beh allora io ne ho due “cosi” e sono mordaci e presi dal canile. Il loro carattere è “così” perché i precedenti padroni o come si preferisce chiamarli a uno lo legavano e lo picchiavano con bastone tipo il suo, mentre per l’altro oltre a picchiarlo lo tenevano legato solo con una corda quindi senza nemmeno un collare e senza un riparo dal caldo o dal freddo. Sì i miei “cosi” non sono certo amabili quando diventano predatori come natura li ha fatti ma io li tengo a casa con me e non liberi di andare dove vogliono. Io mi chiedo quindi i “cosi” veramente insopportabili sono i cani o i padroni che li hanno ridotti “così”?

  11. A proposito di quanto ….. stavo leggendo l’articolo , quando il mio Setter ha iniziato ad abbaiare in ” quel modo ” , e sono uscito a vederne il motivo . Sul cancello di casa mia . due ” cosi ” si stavano accanendo su un piccolo capriolo ormai atterrato , e York a quello abbaiava . Con un bastone di discreta robustezza , o convinto i due ” cosi ” a mollare l’osso e con l’aiuto di York ( incazzato nero , questo e il suo territorio ) o messo in fuga i ” cosi ” . Tutto pochi minuti fa . Cosa sono i” cosi ” ? Chiamo cosi quei bastardi di mezza taglia , figli di tanti padri e con un carattere orribile , mordaci e veramente insopportabili .

    • … ho un “coso” e un cane (canA), la razza è indifferente,tanto per essere cane basta non essere “coso”, giusto?
      Sappia che se avesse incontrato “coso” e canA e avesse cercato di toglier loro la preda, probabilmente “coso” le avrebbe mostrato tutti i denti, gengive comprese… mentre canA, approfittando del fatto che la sua attenzione fosse rivolta a “coso” le avrebbe appioppato una sacrosanta, meritata impronta dentale nel didietro!!

    • Cioè la chiave di lettura di tutto questo sarebbe che i cani Meticci sono degli animali che assalgono Bambi e il Setter di razza invece NO?
      Per la serie facciamocela semplice.
      Comunque se ti è sembrato giusto salvare il Capriolo usando un Bastone su due cani, credo che il tuo pensiero non sia animalista e con tutta probabilità adesso il capriolo sarà nel tuo Forno con una patata in Bocca e una carota nel culo.
      Forse gli andava meglio con i Metticci….

  12. Necessaria l’educazione e socializzazione dei cani quanto quella dei bambini e dei loro genitori…il cane nn è un essere inferiorie che merita di diventare giocattolo paziente dei bimbi…sia di famiglia che estranei al peloso,e se il cane si ribella nn merita a priori la colpa…rispetto degli animali va insegnato!

  13. La mia femmina di pastore tedesco ha iniziato ad odiare i gatti quando da cucciolotta si è “vista” affettare il tartufo da un gatto. Come biasimarla ? In compenso considerava mio nipote (quando lui gattonava e lei aveva partorito da poco) alla stregua di un suo cucciolo.

  14. Il nostro bracco ama alla follia i bambini e tutti gli umani. Però, in quanto cane da caccia, anzi da ferma, ferma tutti gli animali. Tutti. Quando è arrivato a casa, alla tenera età di cinque anni e mezzo, ha fatto scappare i due gattoni maschi, poi ha litigato giornalmente con la gatta (se avesse voluto se la mangiava in un sol boccone), ha stanato e inseguito i gattini finché è riuscito a fermarli e pisciarli. Da allora sono grandi amici.
    I piccioni sono un altro discorso, li insegue e se riesce a prenderne uno, solitamente i giovani che iniziano a svolazzare, se li mangia che è un piacere.

  15. Mi dispiace dissentire. Trovo sia anormale che un cane possa arrivare al punto di ammazzare un gatto (magari se fosse stato socializzato correttamente da cucciolo e avesse avuto la possibilità di stare a contatto con dei gatti sin da piccolo non accadrebbe) e trovo anche anormale che un cane si butti addosso a tutti i suoi simili senza fare distinzioni ma solo per sfogare una forte frustrazione, anche qui il più delle volte si tratta di una mancata socializzazione o di una sbagliata associazione o di un iper-reazione dovuta ad un trauma o all’educazione scorretta o alla mancanza di stimoli e sufficiente movimento. Si tratta di comportamenti anomali e aggressivi, e trovo più che legittimo preoccuparsi in casi del genere, trovo anormale piuttosto minimizzare e non prendersi le proprie responsabilità, perché anch’io che amo i cani di fronte a casi simili mi preoccupo per la mia incolumità e per quella dei miei figli, un cane non equilibrato è imprevedibile in qualsiasi situazione e per questo ci vuole l’aiuto di uno specialista per alleviare i suoi malesseri che sfociano in comportamenti simili.

    • Personalmente il tuo Dissentire, è una completa ignoranza in campo animale.
      Antropomorfizzi un cane che ha retaggi vecchi di millenni.
      Un Cane che vede azzerare istinti presenti nel suo DNA necessari per la sopravvivenza è un cane che ai tuoi occhi sembra equilibrato ma che in realtà è maltrattato, anche se non si sono usati bastoni.
      E’ Maltrattato psicologicamente ed è ancora peggio.
      Un Cane che insegue un getto per istinto predatorio è tutt’ altro che Anormale, è Normalissimo.
      E anche se fosse stato socializzato da Piccolo con i gatti è possibilissimo che con loro non farebbe nulla ma che si fionderebbe su un gatto sconosciuto.
      Questo perché riconoscerebbe nei gatti originali, non membri del branco ma compagni di territorio, cosa che non riscontrerebbe negli altri.
      Con i Bambini è differente perché oltre che imparare come comportarsi impara che sono i cuccioli dell’ uomo e ha chiaro il rispetto che deve tenere verso l’ uomo razza a parte (meritevole o meno che sia di rispetto).
      Un cane che si attacca con un’ altro è sempre per questioni di territorio, età al padrone fare comprendere al cane quale effettivamente sia il suo territorio evitando di pisciare ogni 2 metri ovunque egli vada.
      I due cani che si fronteggiano a spasso al guinzaglio lo fanno perché sono al guinzaglio e quindi bloccati nei loro naturali movimenti, alcuni sono più tranquilli e non si pongono i problemi altri più aggressivi o dominanti (vedi anche il segnare il territorio descritto sopra) e fronteggiano una possibile minaccia.
      L’ aggressività non è un difetto è una dote un’ attitudine necessaria al cane.
      Inassenza di Aggressività il cane come l’ uomo del resto sarebbe morto forse estinto.
      Non confondiamo l’ aggressività con l’ eccessiva aggressività, e non mettiamoci a misurare l’ aggressività con i nostri canoni perché il regno animale è ben più spietato, ………. su questo potremmo anche dissentire perché loro non li vedi fregarsi l’ uno con l’altro come fa il genere umano.
      L’ aggressività è una dote necessaria proprio per tantissimi lavori che il cane riesce a svolgere, e che l’ uomo deve indirizzare ma non c’e’ da sorprendersi s eun Pastore Maremmano pronto ad affrontare un lupo si prende con un’ altro cane anche se in quel momento si trova a spasso per una via pedonale.
      I cani non possono fare questo genere di distinzioni e se noi pretendiamo il cane che fa la guardia, che sà riconoscere dagli occhi le persone cattive da quelle buone, che è spietato con i ladri e dolcissimo con il giardiniere, che è capace di cercare aiuto quando siamo in pericolo per grazia ricevuta, l’ unico posto dove trovarlo è nelle cassette di Lassie, Rin tin tin e Rex.
      Sul fatto che sia Anormale anzi deplorevole minimizzare e non prendersi le proprie responsabilità sono pienamente d’ accordo ma è una via che ha due sensi, da una parte c’e’ un truzzo irresponsabile e dall’ altra una persona che al pari tuo sebbene non si trovi in malafede, rischia comunque di maltrattare un cane, senza mai purtroppo rendersene conto.
      Non si può annichilire un istinto e un retaggio di Migliaia di anni. Tutto questo che sia ben chiaro te lo dico con tutto il rispetto e nel modo più propositivo a me possibile. Spero di non essere stato frainteso e che questo sia d’ aiuto a una persona che Ama i cani e ama dunque fare il loro bene.
      E per quelli che invece fino adesso non l’ hanno mai fato? che giustamente ritieni potrebbero essere pericolosi con i tuoi figli? Il consiglio che posso darti è, informati tu quanto più possibile sui cani, perché quando lo farai questi coglioni li riconoscerai dopo le prime 2 frasi in croce che ti diranno.

      • Ciao Yuri, ti ringrazio per la risposta, non posso che concordare perché è illuminante quello che hai scritto. Io consideravo gli atteggiamenti estremi, proprio il fatto di uccidere un gatto lo trovo un comportamento forse dal punto di vista genetico, come dici tu, abbastanza normale, ma in una società come quella in cui viviamo oggi non permissibile. Hai ragione, non possiamo reprimere tutti gli istinti naturali del cane e pretendere di avere un peluche che scodinzola e riporta la pallina e basta, ma quello che intendevo dire è che alcuni comportamenti secondo me non si possono giustificare quando diventano oggettivamente pericolosi, non vanno repressi ma forse tenuti sotto controllo, personalmente se avessi un cane che uccide gatti inizierei a preoccuparmi parecchio perché non è ammissibile dal punto di vista umano, è una cosa che logicamente spaventa, non sarei la prima a lasciar accarezzare a mia figlia un cane con questa reputazione, mi dispiace, con tutta la buona fede del mondo e pur sapendo che non corre pericoli, è semplicemente istintivo, da madre che vuol proteggere il cucciolo da potenziali pericoli.

        • Ellen, scusi se glielo dico, ma temo che lei non abbia letto l’articolo che ha appena commentato. Infatti l’autrice spiega chiaramente che aggressività verso i gatti e aggressività verso umani e bambini non sono la stessa cosa, in sostanza derivano da stimoli diversi. Dal punto di vista di un cane, un gatto che entra in giardino e poi scappa può essere visto come intruso o come preda, quindi da attaccare e uccidere. Dal punto di vista dello stesso cane, sua figlia che gli si avvicina per accarezzarlo NON verrà vista come preda, perché mai dovrebbe? Semmai è il caso di insegnare a sua figlia a non mettersi a correre, saltare o strillare davanti a un cane sconosciuto, perché questi comportamenti possono scatenare una reazione (non necessariamente aggressiva, ma se il cane è grosso e la bimba piccola anche una zampata giocosa può farla cadere).

          Poi, se si sente più tranquilla a tenere sua figlia lontano da un cane che si comporta da cane, faccia pure. Però tenga presente che lo fa come reazione ad una sua paura irrazionale, non ad un pericolo reale. Soprattutto faccia attenzione a non trasmettere a sua figlia la paura dei cani, perché lì sì che sorgono i problemi.

          • Certamente, il concetto è assolutamente chiaro, qui si tratta di me, forse sono una madre troppo apprensiva ma voglio essere sincera, se sapessi che il cane di un vicino o conoscente ammazza altri cani, gatti, conigli, caprioli, polli o non so cos’altro credo istintivamente sarei più prudente del solito, non punterei il dito per carità, ma manterrei semplicemente una certa distanza, anche se so che l’articolo ritiene che questo non sia assolutamente necessario. Non so quanti di voi siano genitori di bimbi piccoli, ma se non si tengono sotto controllo è facile che si comportino in modo sbagliato con un cane, proprio perchè sono piccoli e non capiscono ancora che un cane va lasciato in pace e non provocato. Sinceramente visto che ci sono mamme che lasciano accarezzare cani di sconosciuti senza nemmeno chiedere il permesso…io come proprietario preferirei incontrare dei bambini che mantengono una certa distanza piuttosto che bambini maleducati che si avvicinano con noncuranza…quindi dov’è il problema?

          • Stimo la signora Valeria Rossi, ma sono perfettamente, totalmente assolutamente d’accordo con Ellen. Non mi ritengo affatto una madre apprensiva, ma preferisco una figlia guardinga con i cani, addirittura intimorita da “certi” cani, piuttosto che una figlia morsicata (o anche solo inseguita) da un cane che fino a quel giorno aveva sbranato “solo” gatti.
            Ma scherziamo???

          • credo che qualunque persona responsabile dovrebbe fare di TUTTO per avere un cane che è possibile fermare se insegue un bambino che scappa. (o pure un adulto).
            Vuol dire snaturare il cane? E pazienza eh! Sempre meglio che avere un danno grave sulla coscienza.

          • Ovviamente ognuno cresce i propri figli nel modo che ritiene opportuno. Però io vi parlo da figlia di una madre apprensiva: le premure non necessarie soffocano, e a volte le ansie dei genitori continuano a creare problemi anche ad anni di distanza. Da qualche parte, tra il lasciare che i bambini tocchino cani sconosciuti senza controllo e tenerli lontani da un cane che insegue i gatti, c’è anche il famoso giusto mezzo. Io credo che trovare questo giusto mezzo renderebbe più tranquilli sia voi che i vostri figli.
            Nel frattempo, tenete conto che la signora Rossi ha allevato per anni, e in mezzo a tutti quei cani ci ha anche cresciuto un figlio. Io credo che sappia di cosa parli 😉

          • Eccomi qua, bambina cresciuta con cani sterminagatti all’appello. Sempre avuto pastori tedeschi, mai avuto gatti perché a mio padre non piacevano, la nostra casa ha un ampio giardino recintato, quindi non è che siano mai andati a cercarseli per strada, i gatti, e’ che i nostri vicini sono sempre stati catofili, e purtroppo i gatti spesso finivano nel nostro giardino, e quando succedeva quasi mai riuscivano a tornare a casa. Confermo che in loro scattava sempre e semplicemente l’istinto predatorio e della difesa del territorio. Mio padre prima, e anche io quando ero cresciuta, se eravamo presenti quando il gatto si infiltrava in giardino, cercavamo di intervenire e bloccare i cani, ma purtroppo non sempre siamo riusciti e non sempre eravamo presenti (spesso i gatti entravano la notte). Eppure non c’è mai stato alcun incidente ne’ con noi ne’ con altri bambini, e considerate che le prime due pt sono arrivata in famiglia quando io avevo 3 anni, mia sorella maggiore 4 e la minore era appena nata, e ci siamo letteralmente cresciute assieme, dato che eravamo sempre fuori. A dir la verità con il terzo pt abbiamo provato a prendere un gatto, anche perché volevamo evitare la strage fatta dalle due prime cagnolone, ed eravamo riusciti non a farli andare d’accordo ma il pt aveva imparato a rispettarlo e a tollerar lo, anche se in modo un po’ sui generis: i nostri vicini avevano sempre gatti, e il nostro micio, un po’ a causa del cane, un po’ a causa nostra che eravamo bambine troppo cinofile e incapaci di trattare un gatto nel modo giusto (era torturato più da noi che dal cane, anche se noi pensavamo di coccolarlo), viveva più da loro che da noi, che lo accoglievano e lo nutrivano volentieri (decisamente non soffriva la fame), quindi, quando il nostro gatto Briciola tornava da noi, dopo che per Bax, il cane, aveva trascorso in visita il tempo che lui riteneva sufficiente, gentilmente lo prendeva per la collottola e lo portava al varco nella recinzione che faceva da porta fra i due giardini per Briciola. Poi Briciola ha capito che si stava meglio dai vicini e da noi noi è’ più tornato, quindi anche Bax e Yanka, che si era nel frattempo aggiunta alla famiglia, si sono desensibilizzati ai gatti, e anche loro si sono mutati in cacciatori di felini. Eppure anche loro mai avuti incidenti con i bambini. Anzi, a dire il vero ci sono stati problemi con mia sorella minore, ma confermo che erano di natura diversa: con i gatti c’era un problema di predatorio, con mia sorella di dominanza mal gestita.
            Proprio oggi Ray, il mio cucciolo di quasi 7 mesi, ha visto il suo primo gatto, sempre in giardino (c’è un gatto che gira qui intorno da un po’ di tempo e non so di chi sia), e subito l’ha classificato come preda. Due ore dopo la battuta di caccia (fortunatamente non andata a buon fine) era in area cani a farsi spupazzare da umani sconosciuti e a giocare con altri cani delle più diverse taglie, e a mezzogiorno e’ venuta a trovarci mia sorella con la figlia di un anno, già cinofila doc. Ovviamente ha ricevuto un’accoglienza completamente diversa da quella riservata al gatto.
            Poi, personalmente, a voi mamme dico che fate bene ad insegnare ai bambini a non fiondarsi su cani sconosciuti (di tutte le taglie, anche i cani piccoli sanno uccidere gatti, se è questo che vi preoccupa, i terrier e i bassotti ad esempio sono cani da caccia, hanno un istinto predatorio anche molto più spiccato dei pt), ma semplicemente perché non è così che si approccia un cane sconosciuto. Che fra l’altro potrebbe essere perfettamente socializzato e abituato ai gatti e avere problemi proprio con i bambini. Al campo che frequento viene un pt che convive tranquillamente con gatti e non ha mai aggredito nemmeno gatti sconosciuti, ma non può nemmeno vedere i bambini perché quando era cucciolo alcuni bambini maleducati che vivevano vicino a lui lo tormentavano e spaventavano lanciandogli sassi quando il proprietario non era presente. Anche qui magari bisognerebbe insegnare qualcosa ai figli. Io personalmente non amo quando bambini scomosciuti si fiondano sui miei senza chiedere, non perché i miei non siano abituati, ma perché a- non mi piace come a una madre non piacerebbe che un adulto sconosciuto si metta ad accarezza o prenda in braccio il suo bambino, b- soprattutto il cucciolo e’ una linea da lavoro, quindi ha un’alta reattività ed alto temperamento, risponde alla coccole saltando addosso e quindi potrebbe far male ad un bambino, anche se solo per gioco, e poi se il bambino lo prende alla sprovvista, magari di spalle, il cane può spaventarsi e pinzare girandosi (approccio già visto con il pt adulto, che per fortuna e’ un Buddha e non si scompone nemmeno quando viene avvicinati in modo così errato), c- se lo fanno con i miei lo possono fare con qualsiasi altro cane, che magari può avere problemi con i bambini e aggredire quindi per difesa. Per quanto riguarda i cani in proprietà privata, mi auguro che nessun genitore sia così sventurato da permettere al proprio figlio di accarezzare cani dentro una recinzione, ne’ da permettergli di entrare senza permesso in un proprietà privata in generale, a maggior ragione se custodita da un cane. Poi, come hanno detto gli altri, ci vuole anche il giusto equilibrio, visto che cacciatore di gatti non significa mangia bambini.

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