sabato 15 Marzo 2025

Tecnica cinofila: le posizioni (anche a distanza)

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Seduto, terra, fermo in piedi: tre posizioni del tutto naturali per il cane.
Le cose, però, si complicano quando vogliamo che il cane le esegua a comando, magari anche a distanza; e si complicano ulteriormente se desideriamo che siano:
a) corrette (quindi niente “zampe di traverso” nel seduto, niente “posizioni a rana” o con i posteriori di lato nel terra, eccetera);
b) ottenute in modo corretto, e cioè senza che il cane faccia passi avanti o indietro (cosa che si richiede nelle prove sportive che prevedono l’assunzione di posizioni diverse a distanza, ovvero Obedience e Mondioring).
Per quanto riguarda il “seduto”, ricordiamo che il cane può realizzarlo in due modi diversi: o si ferma con le zampe anteriori e avanza con le posteriori, oppure tiene fermo il posteriore e arretra con l’anteriore.
Mentre il primo modo (che è quello più naturale per il cane) si utilizza nel “seduto” alle fermate durante la marcia, il secondo è il più indicato quando si insegnano le posizioni a distanza, perché diminuisce le probabilità che il cane avanzi con gli anteriori (perdendo punti).
Esistono decine di metodi per insegnare al cane posizioni corrette: qui vedremo come ottenerle utilizzando il luring e i marker vocali “sì”, “no”, “bene”.

luring_sambaLURING
Di questa tecnica abbiamo già parlato in questo articolo, quindi non ripeto tutta la spiegazione di come si tiene il bocconcino o di come si insegna al cane a spingere sulla mano.
Una volta che il cane ha imparato a spingere bene, noi avremo la possibilità di “manovrare” la sua testa e conseguentemente il resto del suo corpo (che si sposterà di conseguenza). Quindi:

Per mettere il cane SEDUTO, una volta che sa spingere sulla nostra mano, solleveremo la mano (e di conseguenza la testa) in modo che il posteriore automaticamente si abbassi.

Per mettere il cane A TERRA, abbasseremo la mano verso il suolo e leggermente in avanti: il cane,  per seguirla, si abbasserà a sua volta.

Per rimettere il cane IN PIEDI, sposteremo leggermente la mano verso l’alto e quasi contemporaneamente verso il petto del cane, come se “pescassimo” acqua da una vaschetta con la mano: infine la sposteremo leggerissimamente in avanti (questo movimento è difficilissimo da descrivere a parole, mentre è facilissimo farlo: d’altronde l’ho detto fin dall’inizio, che questi articoli tecnici possono solo “dare un’idea” del lavoro: ma il lavoro vero si fa sul campo e con un buon istruttore al fianco!).
Tutte le posizioni si insegnano normalmente al cucciolo di due-tre mesi al massimo, ma la stessa tecnica si può impiegare anche con l’adulto. Possiamo farlo tranquillamente anche in casa.
Perché utilizziamo il luring? Perché è la tecnica che ci consente di ottenere le posizioni corrette, visto che siamo noi a “guidare” il corpo del cane.
Se non sbagliamo i movimenti, il cane si metterà sempre seduto ben diritto, a terra in posizione di “sfinge” e in piedi ben bilanciato sui quattro arti, senza doverlo mai correggere per aver “scosciato” da una parte o dall’altra.

terra_fiancoPRIMA LA MEMORIA MUSCOLARE, POI I COMANDI
Inizialmente non serve inserire alcun ordine all’interno di questi esercizi: è il corpo del cane che deve semplicemente abituarsi ad assumere le posizioni corrette (per questo si parla di “memoria muscolare”). Se volete metterci già i comandi, non muore nessuno, ma nella fase iniziale del lavoro sono superflui.
Muovendo la nostra mano abitueremo il cane a sedersi, mettersi a terra e rialzarsi in piedi con scioltezza e disinvoltura.
Solo a questo punto inseriremo i relativi comandi e il marker  “SI!” ogni volta che il cane eseguirà correttamente (anche se staremo ancora lavorando in luring).
Una volta che il cane avrà associato il comando alla posizione potremo eliminare il luring e premiare dopo che il cane avrà eseguito (e dopo che avremo sempre marcato il momento esatto in cui ha eseguito), estraendo il premio da una tasca o dal marsupio.
Si può ancora lavorare in stimolo per qualche tempo, continuando ad eseguire i movimenti della mano per indicare al cane la direzione che deve assumere finché non avremo un risultato corretto e sicuro.
Le posizioni vanno insegnate sia in posizione frontale (servirà per quelle a distanza) che laterale, con il cane al nostro fianco: attenzione, perché lui non generalizza… quindi bisognerà “ricostruire” l’esercizio laterale con santa pazienza, perché per il cane un “terra” al nostro fianco è una cosa diversa da quello frontale!

beneSe vogliamo che il cane rimanga seduto o a terra, o fermo in piedi, inseriremo il marker di mantenimento (io utilizzo la parola “bene!”), porgendogli noi i bocconcini a distanza di 2-3 secondi l’uno dall’altro.
Ricordiamo che la “liberazione” da un comportamento di stasi è già di per se stessa un rinforzo (si parla di “rinforzo secondario”): in pratica, ogni volta che si permette al cane di rialzarsi da una posizione, in realtà lo si sta premiando per averla mantenuta. Quindi il cane riceverà un doppio premio: il bocconcino (o la pallina) e la “liberazione” dalla posizione di stasi.
Per questo “fare le posizioni” è una cosa che piace molto al cane e che si può ripetere anche più volte di fila senza che lui si stufi: ricordiamo però che ci sono sempre dei limiti, quindi non esageriamo e facciamo giocare il cane dopo ogni sessione di 1 minuto circa.

A DISTANZA
La difficoltà, nelle posizioni a distanza, non sta tanto nel farle assumere al cane (che le conosce già), quanto nell’ottenere che non sposti gli anteriori quando cambia posizione.
Per ottenerlo si può lavorare in diversi modi, ma il concetto è più o meno sempre lo stesso: bisogna insegnargli a lavorare con una barriera fisica davanti (o sotto le zampe).
Si può lavorare con uno e due pad, oppure con l’apposito box: il lavoro è sempre frontale.
Qui sotto, un video che mostra il lavoro eseguito con il doppio pad e con una barra per evitare gli spostamenti laterali:

Il lavoro con il box consiste invece in diversi step che iniziano abituando il cane a tenere gli anteriori dentro una scatola di legno o di metallo.
Qui non posso inserirvi il video perché è troppo pesante, quindi mi limito a mostrarvene alcuni frame e a darvi il link del video completo su youtube.
Gli step sono sei in tutto.
Primo step: si abitua il cane (meglio se fin da cucciolo, ma si può fare tranquillamente anche con gli adulti) a prendere del cibo che getteremo nella scatola. Nota: questo addestratore inizia con una scatola chiusa sui quattro lati, ma si può anche usare anche da subito quella con un lato aperto.

pos_dis1
Secondo step: sempre utilizzando il cibo come rinforzo, si ottiene che il cane metta gli anteriori dentro la scatola:

pos_dis2
Terzo step: si comincia a lavorare a qualche passo di distanza. Fin qui non abbiamo dato nessun ordine e non abbiamo chiesto nessuna posizione: il cane rimane sempre in piedi. In questo step si deve ottenere solo che rimanga fermo con i piedi nel box anche quando noi ci allontaniamo.

pos_dis3
Quarto step: si toglie un lato della scatola (se ne aveva quattro) e solo adesso si cominciano ad inserire i comandi “seduto”, “terra”, “in piedi”:

pos_dis4
Quinto step: si aumenta molto progressivamente la distanza.

pos_dis5
Sesto step: si toglie il box. Il cane sarà già abituato ad assumere le tre diverse posizioni a distanza e senza mai spostare gli anteriori in avanti.

pos_sambaSe vi interessa sapere come lavoro io, lo faccio con il pad… o con qualsiasi cosa gli somigli, specie quando lavoro dentro casa.
In realtà il lavoro con il box mi piace ancora di più, solo che non posseggo il box (e non sono capace di costruirmelo: se fossi – o avessi a disposizione – un bravo falegname, avrei già cominciato).

box_posizioniL’unico box che ho trovato, al momento, in commercio è quello della Gappay, che però costa un botto  (144 euro circa) e quindi per il momento mi spinge ad usare ancora… la bilancia di casa (però, se mai mi avanzerà qualche soldo, credo che mi deciderò a comprarlo).
In ogni caso, io lavoro a distanza quando il cane conosce già perfettamente i tre comandi (seduto, terra, in piedi  o gli equivalenti in altre lingue), e sa già assumere le posizioni statiche in modo corretto. Altri preferiscono lavorare da subito con il pad o il box ed insegnare le posizioni direttamente in questa fase di lavoro. Come sempre, non c’è un solo metodo e non c’è nessun metodo “sbagliato” (salvo quelli che usano violenza al cane, ovviamente!).
Ognuno è liberissimo di scegliere quello che preferisce, purché tenga presente il concetto base, questo assolutamente imprescindibile: delle buone posizioni a distanza si ottengono solo andando molto, ma molto gradualmente. Correre non porta da nessuna parte (se non a far commettere errori al cane): quindi lo strumento numero uno da utilizzare per questo lavoro è la pazienza.

 

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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2 Commenti

  1. Domanda sul lavoro con il box.
    Il mio cane tende a sedersi arretrando con gli anteriori (probabilmente è un errore nell’impostazione, all’inizio alzando la mano con il boccone si fa attenzione a che il cane si sieda e non che mantenga gli anteriori fermi). Anche da terra, si mette seduta arretrando gli anteriori. Lavorando con il box, ogni volta che passa da terra o da in piedi a seduta, prende dei centimetri tra gli anteriori e il “davanti” del box, cosicché quando va a terra o torna in piedi, ce li ha a disposizione e li usa per avanzare quel tanto che basta per non capire che deve stare ferma.
    Pensavo di correggere: o usando il pad, che ostacolerebbe – almeno psicologicamente – anche l’arretramento degli anteriori, ma di fatto non crea una vera barriera all’avanzamento, oppure reimpostare completamente il seduto in modo che impari a non arretrare gli anteriori (che a due anni di età vedo abbastanza difficile…), poi ripartire con il box. Quale sarebbe meglio?

  2. Una soluzione semplice per il box da addestramento sarebbe prendere le misure e andare da Leroy Merlin o simili. Si compra un pannello di legno e lo si fa tagliare come si vuole, si avvitano i 5 pezzi e si ha un box con 10 euro.

    Certo per togliere un lato bisogna svitare un paio di viti, però credo che visto il risparmio ci si possa pensare.

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