di VALERIA ROSSI – Ho ricevuto qualche giorno fa un’email decisamente simpatica, ma anche capace di farmi rabbbbrividire per i suoi contenuti. Non blatero oltre e ve la copincollo direttamente qui sotto:
Questa mattina ho fatto una passeggiatina in centro citta di un’oretta e per tutto il tempo non ho sentito altro che cani che si abbaiavano contro come forsennati: erano tutti palesemente “stressati”.
Lo metto virgolettato perchè davano proprio l’impressione che diamo noi bipedi quando siamo messi sotto pressione dal quotidiano e stiamo per esplodere col collega di lavoro o con il/la marito/moglie… si vedeva che non stavano bene!
I loro padroni invece parevano non rendersene conto: chi li tirava a destra, chi se li prendeva in braccio dicendo che l’altro era brutto e cattivo, chi gli faceva le coccole come se un cane di taglia media si terrorizzasse a vedere un sorcetto che abbaia.
Ma il massimo è stata la signora che si è stretta il suo bernese vicino alle gambe e gli ha messo le mani sulle orecchie perchè un piccoletto figlio di nn gli abbaiava contro… nemmeno si fosse trattato di un bimbo che non deve sentire una congrega di scaricatori di porto in piene imprecazioni.
Non so, forse sono io che son fatta male, ma a me parevano tanti bipedi asociali che avevano “asocializzato” anche i loro cani.
E’ vero che sono cresciuta in un mondo contadino dove il cane era il cane, così come la pecora era la pecora, ma questo non voleva dire che trattavi male gli animali: semplicemente che avevano delle regole. Capisco che oggigiorno a molti secca darle ai figli, figurarsi ai cani… ma quando vedi una scena come quella di oggi in pieno corso pedonale cittadino, non sai se ridere (perchè aveva un risvolto surreale) o se prendere a bastonate quei padroni e portare quei cani alle Bahamas canine per farli riprendere.
Io lo dico sempre che non si finisce mai di imparare; la sciura che tappa le orecchie al cane per non fargli sentire l’altro che abbaia, ancora mi mancava!
Qui non ci si limita più a bambinizzare il cane: qui lo si tratta come un bambino educato malissimo, iperprotetto, tenuto sotto la più classica (e la più deleteria) delle campane di vetro.
E’ vero, ahimé, che le regole non si danno neanche più ai figli: ormai non si contano più gli educatori (dalla maestra elementare all’insegnante di liceo) che hanno cominciato a detestare il lavoro a cui si erano dedicati con tanta passione perché è venuta completamente meno la parte educativa che un tempo era parte integrante dell’insegnamento.
“Quello che posso insegnare ai ragazzi dal punto di vista informativo mi sembra ormai superfluo – mi ha confessato un’amica insegnante tempo fa – visto che le stesse nozioni le trovano su Internet: mentre dal punto di vista educativo-formativo ormai abbiamo le mani legate. Se ti azzardi a sgridare un alunno, il giorno dopo ti arriva una denuncia dai genitori”.
Ora, la faccio corta: i figli educateli (anzi, dis-educateli) un po’ come vi pare: iperproteggeteli, rendeteli ansiosi e/o sicuri di poterla avere sempre vinta, create dei semplici cafoncelli o provate a crescere dei potenziali delinquenti. Loro avranno sempre una via di scampo. Primo, perché possono superare – da adulti cervellomuniti – il vostro deleterio influsso e provare a farsi una vita decente; secondo, perché il ragazzino cafone potrà non avere amici, potrà stare sulle palle al resto del mondo, potrà pure finire in galera se decide che quella di diventare un delinquente era davvero un’ottima idea (per tacer del fatto che, più che finire in galera, sarà probabilmente destinato a diventare deputato). Ma nessuno lo ammazzerà mai per questo.
Invece il cane, se diventa cafone, sbruffone, arrogante e delinquente, prima o poi potrebbe mordere qualcuno: e allora (specie se è di grossa taglia, perché se è piccolino i suoi umani ne ridono) rischia di finire ammazzato senza processo e senza appello, magari con la curiosa diagnosi di “cane impazzito” che, almeno nove volte su dieci, andrebbe applicata ai suoi proprietari, perché i pazzi sono loro.
Pazzi a prendersi un cane senza avere neppure la più pallida idea di cosa sia un cane; pazzi a dis-educarlo esattamente come dis-educano i figli; pazzi a costringere un animale sociale a considerare l’intera società umana e canina come Il Nemico da temere e/o combattere strenuamente.
Queste persone dovrebbero imparare innanzitutto a capire che gli altri cani NON sono il loro capufficio, la suocera o la vicina pettegola. Che “cane grosso” non è sinonimo di “mostro di Lochness”. Che l’abbaio è una forma di comunicazione, e che quando qualcuno cerca di comunicare con qualcun altro, tappare le orecchie di quest’ultimo è una vera vaccata DOC.
Siccome da soli non lo capiranno probabilmente mai, a persone come queste andrebbe sequestrato immediatamente il cane (e magari anche i figli… ma quelli li portano via solo a chi tira la carretta per campare meno peggio che può), che dovrebbe essere affidato immediatamente a qualcuno capace di “trattarlo come un cane” nel senso migliore del termine.
Neanche questo, purtroppo, succederà mai. Però mi piacerebbe: perché… quando sento dire “il mio cane? Lo adoro! Lo tratto come un figlio!” adesso ho ancora più motivi per preoccuparmi.
Ho educato i miei cani e mio figlio con lo stesso spirito: pazienza, coerenza e amore, nonché una certa dose di fermezza e rigore. Li ho educati per renderli liberi, per potergli dare fiducia e perché volevo la vita serena. Quando mi chiedevano come facessi ad avere il figlio così bravo e i cani così buoni, ho tentato di spiegare che in realtà erano loro ad aver capito il principio della convenienza: voti alti = stipendio alto, si fanno tante cose -voti bassi= stipendio basso, non si fa nulla / cane che non tira, non salta addosso, sta tranquillo se deve= cane sempre in giro- cane che tira, rompe e fa casino = cane che resta a casa. Chiaramente è una estrema semplificazione del concetto, ma spero d’essere riuscita a spiegarmi. Ci vuole tanto lavoro e tanta attenzione, ma ne vale la pena. Il problema è che poi, quando vai in tiro, ti senti un po’ un marziano…
Anche Caos abbia ogni volta che vede un umano simpatico oppure un cane che lo ispira… poi parte la sceneggiata a saltelli culo su, anterori giù… si gioca? peccato che con il vocione che si ritrova al primo “bau” molta gente e molti cani dileguino. perchè un dobermann di 40 kg, nero, è sempre un dobermann. Ci provo, a spiegare che vuol giocare, ma molti mi guardano col fumetto, sehh, e chi ti crede?
Poi ammetto, quanto per qualche motivo sta in casa tutta una giornata ( diluvio universale, umana con la febbre oltre i 40, cane con buco in una zampa di 5 centimetri ), o dio ce ne scampi, anzi se qualche altro dio di qualsivoglia panteon volesse aggiungersi, ben venga, magari DUE giorni di fila, ogni cosa che incontra nei primi 5 minuti è degna di abbaio…. per stress. Lo so. Così lo lascio sfogare, e dopo quei primi 5 tremendi minuti nei quali mi auguro sempre di incontrare il nulla condito col niente, torna ad abbaiare solo a cani ed umani che gli sono simpatici ( e non sono molti ) preferendo di gran lunga “leggere il giornale” attività che predilige in assoluto.
Ma posso garantire che mai mi sognerei di tappargli le orecchie con le mani. Spesso gliele rimetto a posto, visto che ha una capacità incredebile per girarsele al contrario, ( parte rosa in vista, per capirci, ed un doby con le orecchie rosa è proprio inguardabile ) questo sì, ma tappargliele proprio no.
( PS: un bernese che deve essere protetto da un botolo? ok, adesso me le hanno raccontate proprio tutte…all’imbecillità umana non ci sono limiti. va..)
scorso fine settimana ho invece avuto un bel risvolto in positivo;
Con Layla, la cana più anziana e sicura di se, so che se gli arrivano addosso cani, specie giovani, troppo irruenti li mette in riga in quattro e quattr’ otto, e questo mi ha portato molto spesso a litigare con padroni che pensavano ad un attentato ai danni dei loro canidi quando le parte la sceneggiata napoletana (è anche una forte vocalizzatrice, pare sempre che stia scannando l’ altro cane anche quando gioca).
Invece questo giro un proprietario mi ha chiesto espressamente se poteva avvicinare il suo cucciolone proprio perchè gli stava insegnando anche a rapportarsi con cani più anziani e meno desiderosi di gioco, e mi ha stupito in positivo.
Urca, un proprietario sano di mente e pure competente! Chiamasi mosca bianca, o lettore di TPIC…
massì stiamo messi malissimo..qua per il paese gira una tipa con un carlino ciccione nel passeggino..ma il top è mia suocera con lo shitzu: a parte che lo lava tutti i giorni (“ma gli lavo solo le zampe eh!” “sì ma le zampe è praticamente metà cane!”), queste sono alcune frasi celebri: “oddio si siede sulle foglie poi gli si attaccano al pelo” “noooooo non annusareee la pipìììì” “sì ma ha sempre il muso per terra..annusa tutto..se gli prendo un collare e lo tiro via?” “ha il muso schiacciato e russa..magari provo con una goccia di olio 31″…
E, scena tipica:
“Bau!”
“Basta dai Manolo…”
“Bau!”
“No!”
io: “devi ignorarlo, non guardalo, non dire niente”
“Ma lo ignoro! Non lo guardo eh! Aspetta che gli do un ossetto così smette di abbaiare”
Sono in perenne facepalm quando vado a casa sua…e lo shitzu mantiene un carattere splendido..che cane paziente! Si vedono sempre meno persone che trattano i cani…da cani.
Cara Valeria
parto proprio dalla tua ultima affermazione: “il mio cane? Lo adoro! Lo tratto come un figlio!”
Ed infatti questo è proprio il caso mio; in altri termini da buon ignorante cinofilo quale sono, con il mio primo cane ho iniziato a comportarmi nell’unico modo che conoscevo, ossia da padre, prendendo in prestito l’esperienza che ho fatto (e faccio) con i miei due figli di 9 e 11 anni.
Questa è anche la ragione per la quale sin da prima di prendere il cane, ho anche iniziato a leggere i tuoi articoli, e un po’ tutto ciò che mi capitava sui cani, proprio per commettere meno errori possibili.
Ovviamente è una guerra persa in partenza, perché Arturo (il mio basstehound) è un cane professionista, ed io un “proprietario di cani” dilettante.
La soluzione? La più ovvia e scontata…pazienza, studio e tanto tanto buon senso.
Arturo ti saluta.
Ciao, Fulvio 🙂
Mi viene in mente quanto mi è capitato un paio di gg. fa: passeggiavo con la mia cagna in libertà per una stradina di campagna, vicino ad un bellissimo corso d’acqua pulita, a circa duecento e piu m. da dove mi trovavo, si ferma un automobile da dove scende una giovane signora con un p.b., e comincia ad urlami di legare la mia Milù perche non voleva che si avvicinasse alla sua, Io conosco la mia “belva” e so che mai si avvicinerebbe ad un cane x, anzi…Rassicuro la signora e le dico che voglio solamente farle fare un tuffo nel canaletto ( sembrava un maiale appena rotolatosi nel fango), e qui viene il bello, quanto scritto finora è purtroppo cronaca comune, E questa mi grida di non far andara in acqua la “mia” perche la ” sua” avrebbe potuto imparare; ho fatto quello che dovevo fare e ho ignorato la signora che era rimasta sempre a circa 200 m. da noi.
Certo potrebbe imparare a divertirsi. Domenica ho portato il mio e quella di papà per campi…ad un certo punto hanno iniziato a scavare come matti il fango di un canaletto di irrigazione, ne avevano fin sopra le orecchie, poi arrivati al ruscelletto hanno iniziato a correrci, entrare, uscire e ricorrerci dentro…2 cani felici… certo prima di restituire il cane a papà l’ho dovuta asciugare, ma il suo sguardo era impagabile.
Dopo aver letto questo post mi affaccio dalla finestra del mio ufficio e tristemente vedo un bouledogue francese con paralisi definitiva al posteriore lasciato “parcheggiato” sul prato ( senza carrellino perché non gli permette di tonificare i muscoli….così mi ha risposto la proprietaria ) e penso che si…..ad alcuni i cani dovrebbero toglierli…..e non vi dico quante discussioni mi hanno vista protagonista solo perché ho “osato” dire che i miei cani non dormono con me sul letto e che non gli è permesso salire sul divano……per chi non lo sapesse ho 2 Dogue De Bordeaux ma penso che anche se avessi avuto due microcani avrei avuto lo stesso comportamento. Quando renderanno OBBLIGATORIO un patentino per possedere un cane….io esulterò!!!!
Ma poi cosa deve tonificare un cagnetto disabile? capisco coi tripodi ma con un cagnettino piccolo e col carrellino non ha alcun senso lo si fa faticare inutilmente! Ma le hai cortesemente detto di tonificarsi il cervello? Che magari con un pò di allenamento quella poca materia grigia avrebbe smesso di produrre min***ate?
p.s. poi gente così insulta chi usa il collare a strozzo/semi-strozzo come metodo edutativo (e ri-insulta perchè ha cani come APBT, Dogo Argentini, Rott e altri “brutticanicattiviepuzzolenti”)
in TEORIA il patentino sarebbe una cosa ottima..ma DIPENDE da chi lo redige: io ho il terrire di un patentino x xui uncane di qualsiasi rat
zza è noemle solo se sai comporta ytipo un cavllier king charles: mite con qualsiasi altro cane anche di pari sesso, mite con qualsaiasi animale, mite con qualsiasi umano sconosciuto qualsiasi sia il suo comportanto..è questa la tendenza in voga mondiale x giudicare un cane equilibrato e io temo che se il patentino ci sarà sarà questo il metro non certo un metro x ogni razza e mix di razza (e poi i mix come li giuchichi, è un casino x eccellenza, quindi la cosa + banalòe è giudicare adeguati solo i cani pelouches che vanno + di moda)!
Partiamo dal presupposto che non esistono cani buoni o cani cattivi e che il patentino non serve al cane ma al proprietario che spesso dimentica che i cani non sono bambini e quindi non vanno trattati come tali….non vanno presi in braccio tanto più in presenza di altri cani, perché se la proprietaria di un Cavalier King “buonissimo” e ben socializzato per paura prende il cane in braccio in presenza di un cane di taglia grande rischia l’atterramento dallo stesso con conseguenze anche serie dovute alla caduta e in alcuni casi a morsi involontari…..