di NICOLETTA CONTE – Le origini del tartufo risalgono a tempi remoti, le prime testimonianze sono databili intorno al 1700-1800 a.C. Greci e Romani lo consideravano già allora un cibo prediletto. Plinio il vecchio lo definiva “Quella cosa che nasce, ma non si può seminare”, in questa antica dicitura, si racchiude l’essenza del tartufo, invIsibile, introvabile per un uomo da solo, un impresa che resterebbe incompiuta se non avessimo l’aiuto del cane, che guida il cieco cercatore alla scoperta di uno dei doni più preziosi e nascosti della terra.
La cerca del tartufo è qualcosa che si perde nella storia, una collaborazione tra uomo e cane che si protrae nel tempo, messa in atto per il solo scopo di divertirsi insieme. Nelle corti piemontesi del ‘700 si organizzavano vere e proprie battute di cerca del tartufo tanto che nel 1751 Carlo Emanuele III organizzo una Grande Cerca nella Casa Reale d’Inghilterra per cercare di portare la cultura del tartufo fuori dall’italia.
Questa breve introduzione storica è per dirvi che la cerca del tartufo non è una “nuova disciplina”, è qualcosa che fa parte della nostra storia.
Ma veniamo al dunque: Che cos’è la cerca del tartufo? Come si fa ad imparare? E quali cani possono praticarla?
La prima cosa da dire è che la cerca del tartufo è qualcosa che ti riconnette con la natura, sei tu da solo in un bosco insieme al tuo cane, con il quale si crea un intesa totale. La cosa più bella di questa attività è che si è portati a fidarsi completamente del proprio cane, senza di lui, sarebbe come trovarsi in una stanza buia, non sapremmo dove mettere i piedi. La relazione che si sviluppa attuando questa disciplina è davvero intensa, senza un rapporto, senza una relazione non si può praticare questo sport, ma la cosa più bella è che questa relazione si costruisce insieme, durante le fasi dell’addestramento. La cerca del tartufo è uno strumento che rafforza le capacità del cane, il quale prende sicurezza, fiducia, concentrazione e torna “alla natura” insieme al proprio umano. Quindi cos’è la cerca del tartufo? E’ fiducia.
Attualmente per perseguire l’addestramento alla cerca del tartufo ci sono due scuole di pensiero. Quella tradizionale che prevede il lasciare il proprio cucciolo da un addestratore di cani da tartufo, il quale provvederà da solo a prepararlo, per poi riconsegnarlo “fatto” al proprietario. Quella più moderna (che pratica anche la sottoscritta) ovvero insegnare sia al cane che al proprietario. Questa metodica permette di lavorare molto meglio sulla relazione che andra a costruirsi tra cane e conduttore. Insegnare ad un cane ad andare a tartufo richiede molta pazienza, calma ed è necessario rendere la cerca divertente per il cane. Cercare tartufi per il cane è una gioia, un gioco, il cane cerca perché è bello e divertente, di conseguenza, i metodi efficaci, perché questo rimanga tale sono esclusivamente, quelli che perseguono il rinforzo positivo. Non si usano mai metodi violenti per addestrare un cane da tartufo, semplicemente quel cane di fronte ad un conduttore violento smetterà di cercare.
Negli ultimi anni la cerca del tartufo ha preso anche una piega sportiva, la cerca del tartufo su ring. Il concorrente col proprio cane deve trovare il maggior numero di tartufi nel minor tempo possibile, senza uscire dal ring e senza dare indicazioni al cane, il quale deve cercare in modo indipendente. In campo al centro cinofilo ci si allena per prepararsi al meglio ai diversi campionati amatoriali nazionali già esistenti e che si svolgono ogni anno.
Tutti i cani possono imparare ad andare a tartufi, non soltanto le razze selezionate per questo lavoro (vedasi il Lagotto Romagnolo), ma qualuque razza e qualunque meticcio, certo i risultati saranno sempre proporzionati all’individuo, perché ogni cane è a se, ma chiuque può imparare.
Non c’è nemmeno un litimite di età, si può iniziare da cuccioli oppure in età adulta, anzi spesso è un’ attività ideale per cani anziani o che hanno smesso un’ attività agonistica.
Nei cani anziani, che si affacciano a questo mondo, si riaccende quella voglia di lavorare sopita con l’età. Nel mio lavoro mi è capitato di ritrovarmi come allievi cani, che per ragioni mediche, non avrebbero potuto svolgere attività intense dal punto di vista fisico, la ricerca praticata in campo in modo simulato ha permesso loro di lavorare nonostante gli handicap fisici.
Bene, spero con queste righe di essere riuscita a farvi capire un poco cosa sia la cerca del tartufo e perché no, anche a farvi venire un pizzico di curiosità di provare anche voi quella stupenda sensazione mista di felicità, stupore e soddisfazione che si prova ogni qualvolta il tuo cane scava in un punto qualunque del bosco, per estrarre felice un meraviglioso e profumatissimo tartufo.
bello! Sono molto interessata a qualunque attività che stimoli il cane a utilizzare il fiuto, leggerò con interesse