di MARIO GIOVANNINI – C’è voluto leeeeggermente più del previsto, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Dopo il trasloco nella casa nuova, con (graaaaande) giardino, la decisione di prendere un secondo cane è stata quasi automatica. In realtà io rompevo da sette anni per prenderne un altro (Afra è con noi da sette anni), ma alla fine la congiuntura astrale favorevole si è concretizzata.
Poi la grandinata che ha colpito la nostra zona a luglio ci ha obbligato a dilatare parecchio in tempi, quindi un lavoro fuori sede che “non potevo assolutamente rifiutare” (da leggere con l’inflessione de Il Padrino) ha fatto slittare tutto ai primi di settembre, quando è partita la ricerca del candidato ideale.
Allora: io volevo un maschio, più facile da mettere con una femmina e con caratteristiche differenti dal cane che già abbiamo, magari con una buona predisposizione alla guardiania. Pensavo un simil maremmano o giù di li. Mia moglie voleva un’altra femmina perché… voleva un’altra femmina punto, magari a pelo lungo. Dopo alcune visite in due canili di zona, abbiamo ristretto la rosa a cinque/sei candidati.
Una è stata scartata, con enorme dispiacere, perché terrorizzata dai temporali e in grado di fuggire da qualsiasi recinzione. Quindi a rischio nella nostra casa. Ma ho saputo che è stata adottata da un assiduo frequentatore di TPIC.
Poi si è messa di traverso una delle educatrici del canile, che mi ha detto in maniera molto gentile che avevo sbagliato tutto e nessuno dei cani che avevo scelto poteva andare bene per la convivenza con Afra. Superato lo scazzo (e sorvolo sui dettagli) abbiamo presentato ad Afra un bellissimo pastore tedesco a pelo lungo, un incrocio maremmano/San Bernardo e una simil golden con parenti segugi.
Il primo a momenti se lo mangia, e la scena è stata anche abbastanza comica vista la stazza del PT, il secondo le faceva paura e in effetti era enorme, con la terza è stato amore a prima vista…
Dopo un paio di incontri, in cui abbiamo visto che il rapporto rimaneva pacato e giocoso, con Baba che mostrava una deferenza quasi da cucciola nei confronti di Afra, malgrado abbia un paio d’anni, siamo arrivati al passaggio cruciale, l’incontro con i veri signori incontrastati della casa, cui spettava l’ultima e definitiva parola: i gatti.
Quando abbiamo aperto la porta di casa, la piccola se li è ritrovati tutti e tre davanti schierati, stile comitato d’accoglienza. Devo dire che ha esitato un attimo. Poi Mia, la più giovane, si è avvicinata a semi cerchio e si è fatta annusare dietro. Praticamente un capolavoro di comunicazione tra specie! Poi si è girata ed è rientrata. Baba l’ha seguita e ha cominciato a girare.
Leo, il gatto diversamente magro, 10 Kg di morbidezza, l’ha accolta come accoglie tutti: con gioia. Si è strusciato, le ha dato una testata e via.
La vecchia Nougat – che è vecchia vecchia, 18 anni, e sorda sorda – dubito che si fosse accorta che c’era un cane in più in casa.
Tutt’ora dubito che se ne sia accorta.
Baba è con noi da una settimana, un po’ presto per tirare le somme. Ma i segnali che vedo sono incoraggianti. Con i gatti tutto bene, nessun incidente, niente predatorio. Con Afra mantiene questo rapporto quasi filiale e la segue passo passo. O meglio, la segue se non mi muovo io, allora segue me. Ed è un’esperienza completamente nuova, avendo avuto per tanto tempo un cane piuttosto indipendente, soprattutto dentro casa. Anche entrare nei negozi con un cane che si fa accarezzare dagli sconosciuti è un’esperienza completamente nuova e sconvolgente.
La seconda notte insieme, quando ho visto Afra alzarsi dalla sua cuccia e accoccolarsi vicino a Baba sull’altra devo ammettere che mi si è allargato il cuore. Ora la cuccia è unica, formato matrimoniale, e si incastrano spesso in maniera abbastanza fantasiosa.
Qualche problemino c’è, devo dire la verità. Al guinzaglio Baba faceva abbastanza schifo, è ed è la prima cosa che ho cercato di risolvere, con buoni risultati. Non conosce nessun comando di base, e ci stiamo lavorando. Ma soprattutto non sale in macchina, e qui sto trovando davvero problemi ad abituarla. Neanche l’esempio di Afra, che esegue tutti i comandi come un soldatino, sembra aiutare. Domani mi gioco i wurstel, poi vedrò a che santo votarmi.
Ah, se non mi sono scoraggiato con Afra…
Giusto, e Afra? Come l’ha presa lei?
le aspettavo da tanto le notizie di Afra! E ora Baba…a non averne avuti mai due o tre insieme non si immagina di certo la quantità e la qualità di reazioni, atteggiamenti e sorprese varie che ti si snocciolano davanti nuove di zecca! Eppure uno pensava di conoscerlo il proprio cane… In casa ne avevamo quattro e ora ci è rimasta l’ultima soltanto. Ma non durerà a lungo.
Oh Mario che gioia leggerti e leggerti così!
Confesso: la vostra storia con Afra è stata per me ispirazione, luce e conforto in momenti davvero complicati ed ancora adesso di quando in quando vado a ripercorrere le vostre tappe.
E adesso che stiamo valutando di prendere un secondo cane arriva questo! Praticamente un regalo!
Grazie e complimenti dal profondo del cuore perché lo so quanta anima e quanta testa ci vuole. Una coccola alle cagnolone (se gradiscono), un gattino ai mici e mi allargo con abbraccio riconoscente a voi.