
Quella del naso umido=buona salute è una “cugginata” parziale, visto che un cane in buona salute ha effettivamente il tartufo umido e fresco nella maggior parte dei casi.
Però può averlo ugualmente umido e fresco ed essere in punto di morte; oppure può averlo caldo e secco e stare meglio di noi.
Quindi non bisogna farci troppo affidamento.
Oltre a cogliere l’occasione per puntualizzare che quello che viene solitamente chiamato “naso” si dovrebbe definire “tartufo” (il naso comprende anche tutta la parte superiore del muso, ovvero quella sorretta dalle ossa nasali)…tengo a smentire questa diceria soprattutto per la diffusa abitudine di molti proprietari di “misurare la temperatura” al cane toccandogli appunto il tartufo.
Non è assolutamente un metodo attendibile!
Ho visto cani con temperature elevatissime e col nasino bello bagnato, semplicemente perché ansimavano…e l’acqua espulsa attraverso la lingua, evaporando, inumidiva il tartufo.
Ricordiamo che l’olfatto è il senso principale del cane, quello che gli permette di “leggere” presente e passato solo un paio di sniffate: chi abita qui, chi è transitato di là, quanti giorni fa è passata una cagnetta in calore…
Il tartufo tende a restare il più possibile umido perché l’umidità aiuta a trasmettere meglio gli odori ai 220 milioni di cellule olfattive di cui il cane dispone (noi ne abbiamo meno di 5 milioni, tanto per far capire la “piccola” differenza).
Le particelle odorifere sono più percepibili se disciolte in acqua, quindi il “naso” del cane cerca di lavorare a questo scopo.
Se però di umidità nell’aria non ce n’è, il tartufo si secca (anche se il cane sta benissimo). Viceversa, se ce n’è molta, il tartufo resterà umido anche se il cane è gravemente malato.
Se proprio non avete un termometro e temete che il cane abbia la febbre…è più utile toccargli le orecchie, che quasi sempre, in questo caso, si scaldano.