giovedì 18 Aprile 2024

Collari, post e commenti…tutti “elettrici”!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI –  Evvai di polemicaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Avrà già pensato qualcuno, solo leggendo il titolo.
Be’…sì e no.  La polemicuzza iniziale c’è, ma spero capirete tutti che una giustificazione ce l’ha (come di solito accade quando sbrocco, sono stata per l’ennesima volta provocata): però, subito dopo, vorrei parlare pacatamente e seriamente di cinofilia.

PARTE POLEMICA:  molti addestratori di UD, Mondioring e altre discipline “di morso”, come vengono chiamate in gergo (qualcuno ha già detto che il termine l’ho inventato io per arrampicarmi su non ricordo quale specchio: poteva dirmi che avevo copiato – per esempio da qua – ma inventato proprio no: sono decenni che le sento definire così tra gli addetti ai lavori) frequentano un gruppo di FB che si chiama A.R.C.A. Trattandosi di gruppo aperto, possono intervenire tutti: e tra questi “tutti” ha postato le proprie idee un conduttore (non addestratore) che ha sostenuto che sul suo campo si facesse uso del collare elettrico in modo “corretto”,  invitando pure gli altri utenti ad andare a vedere di persona (se non altro, bisogna dire che è bello convinto!). La prima volta che questo signore ha fatto questa esternazione, il suo commento è stato cancellato. Non contento, l’ha ripetuto pari pari in un altro thread.
Gli amministratori di A.R.C.A. hanno allora preso le distanze, pubblicando una breve nota in cui sostenevano di non condividere l’utilizzo di questo mezzo:  breve, anche perché A.R.C.A. non è un gruppo di discussione, ma una specie di “vetrina” in cui pubblicare foto e video di risultati raggiunti con i propri cani, quindi non ha senso che in quella sede partano polemiche “pro” o “contro” qualsiasi metodo o strumento. Questo a dire il vero l’hanno capito in pochi (anch’io ogni tanto parto per la tangente con discussioni che in realtà esulerebbero dallo scopo del gruppo), però le regole sono queste e bisognerebbe rispettarle.
Detto questo: un educatore (presumo: sinceramente non ne sono sicura, perché non lo conosco) ha preso spunto dagli “inviti” di questo conduttore per pubblicare una nota contro il collare elettrico (sacrosanta), che però lasciava intuire come su A.R.C.A. se ne avallasse l’uso, il che NON è assolutamente vero.
E’ di pochi minuti fa un’ulteriore modifica alla nota di cui sopra, in cui si specifica che chiunque esprima il proprio apprezzamento verso l’utilizzo del collare ad impulsi elettrici non è membro gradito su ARCA. Pertanto invitiamo tutti i membri di ARCA a riflettere seriamente circa la propria adesione a questo gruppo” .
Seguono “dichiarazioni di intenti” dei vari iscritti.
Più chiaro di così…
Eppure sono bastati i post di un singolo utente (quando si sa benissimo che gli amministratori di un gruppo non possono stare parcheggiati 24 h su 24 davanti a un pc…) per criminalizzare l’intero gruppo: d’altronde, quale  migliore occasione per attaccare ancora una volta gli addestratori?
A questo punto ho detto la mia in calce alla nota, non solo specificando che A.R.C.A. “non” è un gruppo di sostenitore del collare elettrico, ma aggiungendo che sarebbe ora di unirsi (TUTTI, gentilisti e non) in una forte e salda presa di posizione contro tutto ciò che è “violenza verso il cane” (preferisco non usare il termine “coercizione” visto che tutto ciò che imponiamo al cane è coercitivo: anche il guinzaglio o la pettorina. Quindi quella da condannare, a mio avviso, è la violenza, termine che tra l’altro non può essere interpretato in modi diversi né si presta alle arrampicate sugli specchi).
Ho aggiunto che non esiste solo la violenza fisica, ma che sarebbe da condannare con forza anche quella psicologica: ed ho portato come esempio quello dei cani che passano la vita chiusi in un kennel, dal quale escono solo per entrare sul campo e “dare il massimo”, in UD come in agility o in qualsiasi altra disciplina.
Danno il massimo per forza, visto che hanno accumulato energie (e stress) che in qualche modo devono sfogare… ma ottenere risultati in questo modo, a mio avviso, non è tanto più “gentile” che ottenerli con un collare elettrico.
Bene: cosa mi ritrovo scritto, sulla bacheca di una persona che tra l’altro mi conosce benissimo e sa benissimo come la penso, quindi non poteva fraintendere neanche volendo?
Testualmente: “Ho appena letto l’equiparazione dell’uso del Kennel al maltrattamento inflitto con il collare elettrico….forse è come negare la colazione rispetto al digiuno protratto nei giorni. Anche voi pensate che Kennel= Collare Elettrico ???
E’ seguito cazziatone della sottoscritta ed ammissione di questa persona (che è un amico ed anche una persona intelligente, grazie al cielo) di aver “leggermente strumentalizzato” la mia frase.
Pace fatta, amicizia salva… però è davvero triste che, non appena qualcuno lancia il grido “morte agli infedeli!”, si formino immediatamente le due fazioni disposte a passare  su qualsiasi cadavere.
Ed è doppiamente triste che all’interno di queste fazioni si veda perdere il senso della misura anche a persone notoriamente corrette, intelligenti e tutt’altro che fanatiche.
Credo che dovremmo riflettere tutti molto seriamente su quanto male stiamo facendo (tutti, me compresa, visto che non sono certamente la persona più equilibrata di questa terra e che ogni tanto il lume della ragione lo perdo anch’io) alla cinofilia.

PARTE TECNICO-ETICA:

Ho già espresso millemila volte il mio parere sul collare elettrico: lo ribadisco ancora una volta, anzi copincollo ciò che ho già scritto su A.R.C.A. :
NON concepisco l’uso di un simile strumento in addestramento.
Ne posso concepire l’utilizzo (da parte di un veterinario comportamentalista non solo accreditato, ma anche di grande competenza ed esperienza) SOLO come punizione remota volutamente traumatica nel caso (a mio avviso rarissimo, ma forse non impossibile) in cui, dopo aver tentato qualsiasi altra possibile strada, questa sembri essere l’ultima spiaggia per evitare al cane di mettere a repentaglio la propria vita o quella di altri (cani o persone che siano).
NON ritengo che esista né che possa esistere un “uso corretto” del collare elettrico al di fuori di questo: causare un trauma X per evitare al cane un trauma X al cubo.
In addestramento NON riesco a vedere alcun motivo valido per utilizzare il collare elettrico, se non quello di perfezionare movimenti ed esercizi in modo estremo (e ovviamente vincente), il che può portare qualche conduttore sul podio ma comporta anche (al di là delle ovvie considerazioni etiche, che poi dovrebbero essere le prime in ordine di importanza per chiunque ami i cani) l’impossibilità di distinguere tra un cane dotato di doti caratteriali naturali e il cosiddetto “cane costruito”, che a nulla servirà in riproduzione e che quindi causerà seri danni anche alla zootecnia, ammesso e non concesso che ne freghi ancora qualcosa a qualcuno (a me SI).
Per quanto riguarda infine l’arrivare sul podio in queste condizioni… ritengo che tutti gli addestratori veramente appassionati (e consci della propria influenza sul lato zootecnico della cinofilia) dovrebbero essere i primi a fare forti pressioni sulla FCI (e chi per essa) affinché si smettesse di volere a tutti i costi performance disumane (anzi, “discanine”), tornando a prove di lavoro che fossero: a) davvero divertenti per cani e conduttori; b) zootecnicamente pregnanti. In caso contrario la selezione se ne andrà bellamente a quel paese.
Perché il punto è esattamente questo: nessuno (escluso forse qualche sadico da chiudere in manicomio e buttar via la chiave) “si diverte” a lavorare il cane con l’elettricità.
E allora perché lo fa? Se è un cacciatore (perché bisogna ricordare che i cacciatori rappresentano il 90% dei fruitori di simili collari) lo fa perchè non è in grado di creare in modo diverso il famoso “collegamento” con un cane che lavora a grande distanza da lui: e qui mi fermo,  perché non amando la caccia non mi intendo neppure di addestramento di cani da caccia, quindi non posso neanche parlarne.
In UD e in altre discipline (tra cui alcune “insospettabili”, visto che mi è già giunta voce di cani lavorati col tele anche in obedience…), se usato con cognizione di causa  permette di ottenere una perfezione millimetrica negli esercizi.

ATTENZIONE:
 “con cognizione di causa” non significa e non significherà MAI “in modo rispettoso del cane”, perché  il concetto di somministrare scosse elettriche (anche brevi, anche deboli e tutto quello che vi pare) non potrà mai stare nella stessa frase con il concetto di “rispetto”. La “cognizione di causa” significa semplicemente “dosare l’impulso in modo sopportabile tenendo conto della tempra e delle altre doti caratteriali del cane”, ovvero evitare di “bruciare” il cane (in senso sia letterale che figurato) nel giro di pochi anni.
Ma non esiste al mondo un modo di usare il collare elettrico senza fare (più o meno) male al cane. E non esistono studi certi né sui danni fisici a lunga distanza, né su quelli che potrebbero essere causati anche da impulsi definiti “leggeri”.
Poi è indubbio che ci siano modi più o meno brutali di usare questo strumento: ma non c’è, a mio avviso, alcuna possibile giustificazione neppure per l’uso più “soft”, perché comunque una scossa elettrica FA MALE. Punto.
Dire che qualcuno “lo usa in modo corretto” è come dire che qualche maestro, qualche annetto fa,  prendeva i bambini  a bacchettate sulle mani, sì, ma non gli rompeva le dita come facevano altri. Ma CHISSENEFREGA se non rompeva niente! Causava comunque dolore e paura, ed è indubbio che i bambini poi filassero dritto (probabilmente più dritto di quanto non filino oggi), ma voglio sperare che nessuno pensi che si dovrebbe tornare a quei metodi.

Dunque, PERCHE’ si usa ancora il collare elettrico?
Semplice: perché chi lo usa, ottenendo performance di livello superiore, fa più punti di chi non lo usa. Alla fine chi non ne ha mai voluto sentir parlare (come la sottoscritta e moltissimi altri addestratori) si trova di fronte alla scelta di prendere in considerazione l’uso dello strumento, oppure di abbandonare l’agonismo. Io ho scelto l’opzione B, altri hanno scelto la A.
Qualcun altro ancora ha scelto la C  (ovvero, continuare a gareggiare senza fare uso del collare elettrico)…e adesso si ritrova preso per il naso non solo da quelli che lo usano (e che gli stanno davanti in gara), ma anche – e qui sta la massima espressione del “cornuto e mazziato” – da quelli che ne condannano ferocemente l’uso, ma poi saltan fuori a dire “Vabbe’, quello lì… ma cosa parla, cosa vuole, cosa dice, che non ha mai vinto un tubo?”
Il che è veramente il colmo, se ci pensate bene!

Ma a monte di tutto questo, cosa c’è?
Ci sono (ricopincollo da un altro mio commento: scusate, ma fa caldo…) “quei regolamenti (internazionali: l’ENCI non c’entra neanche più di tanto) che richiedono prestazioni NON alla portata di un normale “cane”, nonché ai giudici che pretendono l’impossibile. Peraltro la cosa non interessa solo l’UD: in altre discipline considerate “buone” e “gentili” si comincia a parlare con molta insistenza di doping vero e proprio. Non ho prove concrete del fatto che se ne faccia davvero uso, perché non sono le “mie” discipline: ma siccome non esiste alcun controllo, non ho neppure la prova contraria. Io credo che dovremmo fermarci tutti a riflettere un attimo e a chiederci fino a dove si pensa di spingere questi poveri cani in QUALSIASI sport, e non certo soltanto in UD.
Dopodiché, forse, si potrebbe rinunciare a tutte quelle pratiche che sono la prima a trovare inaccettabili (e che non si fermano certo al collare elettrico, anche se questo ne fa parte) e tornare a vedere lo sport cinofilo come un banco di prova – divertente per cani e padroni – delle qualità *naturali* (e non costruite, nè con le scosse elettriche né rendendo i cani dei poveri nevrotici pallinodipendenti o costretti a passare tre quarti della loro vita in un kennel) del cane”.
Commento nel quale ho ribadito più o meno le stesse cose dette sopra. Ma servisse “tribadirle e quadribadirle”, lo farei ancora e ancora: perché la cinofilia, così, si manda a quel paese.
Ci si mandano gli addestratori etici (accomunati ai maltrattatori, ai maltrattatorini e ai maltrattorucoli, che comunque sono sempre persone dalle quali bisognerebbe prendere le distanze), ci si mandano la selezione e l’allevamento serio (non commerciale, ma basato su competenza e passione) e infine si lascia ampio margine alle solite guerre di religione, ai fanatici e anche ai “moderati che però si lasciano prendere la mano” e che alla fine collaborano anche loro al casino generale… in mezzo al quale, ovviamente, il neofita si ritrova completamente spiazzato e non sa più a chi rivolgersi.

Quindi, oltre al sempre valido e sempre sentito appello per una cinofilia con regole e competenze precise, aggiungo un caldissimo invito (a tutti gli addetti ai lavori) per una cinofilia che si basi, anche in campo sportivo, sui CANI e non sui robot telecomandati.
Si cambino i regolamenti, anzi si cambino i metri di giudizio: quando io facevo ancora agonismo e c’era il buon vecchio SchH, se il cane faceva un bel richiamo allegro e motivato e poi si sedeva col culo storto di un millimetro si prendeva ugualmente il massimo punteggio. Ora non più: e questo non vale soltanto per l’UD.
Quanto più si vuole la perfezione, tanto più si invogliano i conduttori ad utilizzare i mezzi che più facilmente possono aiutarli a raggiungerla.
E allora… prima di arrivare ai Robodog, per favore, diamoci una regolata e cominciamo a chiedere che sia diano punteggi più alti ai cani magari meno precisi ma più spontanei, più palesemente allegri, scodinzolanti e felici di stare in campo con il loro conduttore.
Con il conduttore, attenzione! Non con la pallina o il manicotto: che certe povere bestie pallinodipendenti o schizzate per l’uno o l’altro giochino a me non è che facciano molta meno pena di quelli “elettrificati”.
Sono maltrattamenti diversi, per carità: qualcuno più grave, qualcuno meno. Ma sempre maltrattamenti sono.
E chi rifiuta di ammetterlo, se davvero è un cinofilo, è in pura e semplice malafede.

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21 Commenti

  1. Mah il discorso del collare elettrico è come quello degli steroidi nel Bodybuilding….tutti a negare e a criminalizzarne l’utilizzo. Ma la realtà la sappiamo tutti ed è inutile nascondersi dietro l’ipocrisia, nei podi di certe discipline ci arrivi, ora come ora, solo col collare elettrico…come a vincere il Mr Olympia ci arrivi solo con steroidi.

    E ciò per il motivo descritto da Valeria: si esige troppo!

  2. Bellissimo articolo e condivido il punto di vista!

    Valeria, ho una domanda, che è priva di ogni polemica o qualsiasia si voglia motivo di discussione ecc (su web è sempre meglio specificare :p)
    Premetto: sono contraria a collari elettrici, punte, psicofarmaci ecc…
    Avevo già letto su FaceBook il primo commento che riporti e la stessa domanda mi era sorta, ma non era sede, per cui ne approfitto. Ti cito:
    “Ne posso concepire l’utilizzo (da parte di un veterinario comportamentalista non solo accreditato, ma anche di grande competenza ed esperienza) SOLO come punizione remota volutamente traumatica nel caso (a mio avviso rarissimo, ma forse non impossibile) in cui, dopo aver tentato qualsiasi altra possibile strada, questa sembri essere l’ultima spiaggia per evitare al cane di mettere a repentaglio la propria vita o quella di altri (cani o persone che siano).
    NON ritengo che esista né che possa esistere un “uso corretto” del collare elettrico al di fuori di questo: causare un trauma X per evitare al cane un trauma X al cubo.”

    cioè ne ammetti l’uso dopo tipo una terapia a base di psicofarmaci, altrettanto dannosi ma che non hanno prodotto risultati? cosa si può ritenere più dannoso? il farmaco o il collare elettrico? so che non ci sono studi approfonditi, ma ho voglia di capire, mi faccio domando e mi do risposte che si contraddicono di volta in volta non trovandoli risolutivi… mi hai aiuti a sgarbugliare i pensieri… so che anche il post lo è… diciamo che è il riflesso della mia confusione mentale…
    se riesci a comprendermi grazie!!! 🙂

    • Non mischiamo però due cose ben chiare.Regolamento sportivo e antisportività.Che i vari guru che tutti conosciamo in Italia,METTANO I COLLARI AI LORO FIGLI E PADRI visto che sono cosi sicuri che non provocano danni e sono piacevoli.
      Terapia,psicofarmaci,sbagli di addestramento,comportamenti anomali dei soggetti e eventuali terapie,giuste o sbagliate che siano son oargomenti di discussione. Non confondiamo l’errore umano con il fatto che un preparatore e un condttore per arrivare a certi livelli o ai mondiali è disposto a tutto.Non confondiamo la figura che trova sempre scuse e compromessi per giustificare quello che è vietato.Mi fanno ridere alle volte certe persone che festeggiano i mega risultati raggiunti,sapendo che usano ogni tipo di strumento.I 15 PUNTI,NQ evitato grazie alle coercizioni fatte anche in maniera furbesca ,intellignte su un soggetto con tempra che ha una soglia del dolore altissima,non vengon otrasmessi geneticamente,quindi anche la selezione di razza non ne trae vantaggi.Solo l’EGO,per questo alle gare c ison osempre 4 gatti,perchè ormai la barzalletta ha stanzato.CIAO

  3. Essere veramente cinofili significa pensare in due. Al divertimento del conduttore deve corrispondere il divertimento del cane. Alla crescita cognitiva del cane deve corrispondere la cultura e la competenza de conduttore.
    Chi usa sistemi come il collare elettrico non è cinofilo, è talmente preso nell’alimentare il suo ego per raggiungiere i primi posti di quelchessia che utilizza il suo cane come fosse un attrezzo sportivo.
    Sinceramente non mi interessa confrontarmi sul piano dei risultati.
    La relazione ed il suo sviluppo vengono prima di qualsiasi altra considerazione, il metodo usato per l’attività non può oltrepassare la relazione stessa.

  4. Valeria all’inizio dell’articolo hai scritto violenza psichica invece che violenza fisica, o almeno così lo interpreto io. Correggi va che questo articolo è destinato ad essere condiviso da più parti.

  5. E innegabile che so di cosa sto parlando.Il concetto pero è sempre lo stesso.Si possono usare?si o no?Se esiste una regola che si faccia rispettare.I dibattiti li facciano nelle federazioni,a noi regole certe.Gli agonisti si conoscono tutti,nessuno che porta i cani ai mondiali viene da mè a prepararlo,chi lavora a certi livelli và sempre in certi campi,chi và ai mondiali,ai campionati italiani sono sempre gli stessi,i giudici sono sempre gli stessi,gli allevatori,chi oppera nei vari settori.Che le federazioni richiamino all’ordine i controllori.Sono vietati?Si dibatta sulle pene.Inutile che il giudice certi di carpire nel comportamento del soggetto atteggiamenti di sottomissione,ridicolo.Che facciano diventare certi strumenti come armi,con livcenza per la vigilanza comunale di controlli e multe e segnalazioni.Che le vendite vengano lasciate a inegozi e bandite online.Se la legge dice divieto,che si discuta delle pene.Se la legge dice opzionale ,allora prendiamo una birra ,popcorn e discutiamo.ciao

      • Marco.Sono anni che ne sento parlare,anzi decenni.Non esiste una legge specifica dove vi è indicato che il collare elettrico è vietato.A memoria ricordo sentenze relative al maltrattamento,generiche che prevedono tutto e di piu.Quindi non esistendo studi certi,uno storico sul danno provocato da alcuni metodi o tecnologie di nuova generazione la legge puo essere raggirata o puo essere usata per una fievole condanna per il motivo di cui sopra citato.Ormai in federazione sannno,tantè che è cambiato il regolamento,ma come è cambiato?Il classico contentino?Non voglio manco pensare che come per la Banca D’italia che controlla le banche che ne detengono la cruda proprietà,molti giudici forse in questo mondo sono conduttori,consiglieri,allevatori.S ifanno i processi al collare antiabbaio,non al collare bipolare per l’addestramento.Servono proposte serie da parte dell’ENCI alla FCI e quindi a llegislatore di ogni stato.La situazione mi sembra molto chiara.Ne lmio comune è specificato che no ns ipuo usare,ma i vigili no nsanno neanche che forma abbia.ciao

        • Il regolamento che è cambiato,nell ospecifico è quello di UD,l’intento è di non avere il cane oggetto,che è tutto un dire.Prova a non avere un cane al ginocchio e perdi punti,non fà l’invio o il terra veloce ,perdi punti.Nessun cane lavorato intelligntemente con i mezzi tecnologici dimena la coda meno di 1000 volte a lsecondo,quindi cosa vogliamo giudicare con i lnuovo regolamento?O SI O NO.SI VIETA CON UNA LEGGE ESPLICITA,IO NON SONO UN VETERINARIO NE UNO STUDIOSO NE RICERCATORE,nello specifico della salute di un soggetto,dei danni futuri di cosa posso discutere?Che la federzione prenda le contromisure adeguate e non ci prenda in giro con commenti e parole in vano.Dia direttive,punizioni sportive,proponga una legge con pene pecuniarie.ciao

  6. Valeria SEI UN MITO!!! Le tue parole dovrebbero (in questo caso e non solo) essere fatte leggere in modo obbligatorio a tutti gli educatori – addestratori – macellai di cani etc! E chi non capisce o non vuole capire…FUORI!!!!
    Si il cane deve essere allegro e felice di lavorare per il suo padrone solo questo. Poi se si siede storto o torna scodinzolando tutto allegro e’ ancora più bello, tra l’altro siamo tutti cosi sicuri che le varie selezioni di cani robot abbiano sempre portato vantaggi alle razze?

  7. repetita iuvant… in effetti il tuo pensiero l’hai sempre ribadito tal quale in altri articoli!

    vale la pena di dire però, visto che io ho provato SULLA MIA PELLE (quella dei miei cani non la metterei mai a rischio) sia il collare a impulsi elettrici (probabilmente il più costoso in circolazione, oltre 500 euro) sia il collare con le punte interne…

    beh posso dire che SULLA MIA PELLE non c’è proprio paragone: l’impulso elettrico si sente (e da anche fastidio) ma le punte fanno proprio male… anche se la trazione che eserciti non è fortissima!

    dal mio punto di vista il primo colpevole però non è l’istruttore, bensì il padrone/conduttore del cane.

    credo che sia lui, in ultima istanza, quello maggiormente interessato al risultato e pretende di ottenerlo in tempi rapidi… anche perchè l’istruttore più tempo ci vai e più soldi guadagna, di solito!

    è il padrone/conduttore che di solito decide cosa indossare al proprio cane ed è disposto ad usare qualunque mezzo, pur di non ammettere di non essere capace di farsi seguire dal cane!

    • Condivido,hai ragione,io infatti non faccio processi sommari ora,non sta a mè decidere,io ho gia deciso anni fà,visto il piacere che questi piccoli impulsi davano ai pazienti a cui venivano regalati con sani principi curativi.I collari a punte si possono anche affilare.Nessuno pero dice a chiare lettere.La legge prevede sanzioni da 1000 a 10000 euro.La federazione sportiva ENCI prevede un allontanamento da tutti i campi di addestramentio per 10 anni.Potrebbe essere equiparato ad uno strumento di morte o di tortura.ciao

  8. Quando mi sono avvicinato alla cinofilia rimanevo le ore a guardare chi preparava i cani per le gare di UD. . . nessuno usava il collare elettrico ma solo la pallina il manicotto e di tanto in tanto (ahimè) qualche scollarata. Rimanevo affascinato nel vedere il cane che guardava il conduttore in condotta,il riporto, gli ostacoli e gli attacchi lanciati. . . bellissimo. Però ho avuto subito il sentore che era un mondo che nascondeva del marcio quando mi proposero in regalo un grigione d 5 anni. . . ovviamente chiesi come mai lo regalava dopo che lo aveva comprato, cresciuto e addestrato. . . mi rispose che il cane non avrebbe mai ottenuto grandi risultati e che doveva comprarne un altro. . . Per me, che a distanza di 4 mesi ancora piango il mio Corso, era inconcepibile che si anteponeva il risultato al rapporto uomo cane. .. . ora dopo quasi vent’anni continuo a non amare le competizioni. . . la ricerca della perfezione. . . i premi. . .odio chi acquista il cane in funzione della disciplina che vuole praticare per poi disfarsene se il cane non la pensa alla stessa maniera. . . Purtroppo finché esisteranno questo tipo di competizioni professionische esisteranno gli addestratori disposti ad usare qualsiasi mezzo pur di vincere.

  9. Aggiungo:Visto che spesso la gente fà finta di non sentire e non vedere,che si certidichino i campi di addestramento di tutte le discipline,che si intensifichino i controlli su di essi,che si facciano registrazioni presso fci o Enci per la vendità,che le pene vengano fatte e se serve inasprite. I titoli di campione co nqueste regole a mio modesto parere non hanno piu alcun significato sportivo.Non è vero che il collare leletrico viene usato solo nella caccia e sugli sport da morso,sarebbe come dire che un fucile lo puoi usare solo per sparare ai passeri.Buona giornata.Scusate ma scrivo di getto,mi risultano di cosi ovvia soluzione certi problemi che mi domando se davvero si vuole che vengano risolti.Buona serata.

      • Immaginavo.Sto imparando a mie spese che in Italia ci sono gruppi potentissimi.IL DIO SOLDO COMANDA.Non bisogna mollare,che in ogni comune si chieda di riconoscere certi oggetti come coercitivi e si chiedano visite sui campi di addestramento e perquisizioni.Che vengano portti alla luce dei molti quello che i pochi sanno.ciao

  10. Provengo da generazioni di cacciatori e alleavatori,settore che ho abbandonato.Ora casualmente ho scoperto altre disicpline maturando sporadiche e fortunatamente prifittevoli esperienze.
    Mai nessuno in famiglia ha usato collari elettrici.
    Non voglio discutere su cosa è meglio o è peggio.Inutile continuare a riempire pagine e pagine di dibattiti.
    C ison odelle regole nell osport?Rispettiamole o cambiamo sport.Nel ciclismo,nel clcio è vietato il doping?Chi sbaglia paga.
    E vietato,l’addestrmento con i collari a punte?Con i collari elettrici?Con il guinzaglio a strozzo?Non si devono usare.Esiste questa regola?Che si definiscno figure per i controlli e si effettuino punizioni severe.Non è vietato ,pero e pericoloso?Che si formino delle figure che istruiscano preofessionisti che applicano questo tipo di addestramento.Nelle federazioni,negli organismi competenti di discute,nelle opportune sedi si fanno le regole.Noi che pratichiamo questo sport dobbiamo seguire i regolamenti.Se esistono queste regole sui campi di lavoro,ring o altro non si discute,si lavora secondo le regole conosciute,chi non sta nelle regole deve essere messo fuori. Inutile discutere tra sportivi di cosa fa meno male al cane,noi dobbiamo lavorare con strumenti e regole certe e aiutare le figure definite a metterle in pratica.ciao

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