giovedì 18 Aprile 2024

Ecchepalle con ‘ste campagne anticollare

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

nochaindi VALERIA ROSSI – Ci risiamo. E lo so che sarete voi i primi a pensare “che palle”, visto che torno sull’argomento “strumenti di lavoro” (e relativi scanni), già affrontato pochi giorni fa.
Ma il fatto è che ripartita l'(ennesima) campagna anti-collare a strangolo (o a scorrimento, o come lo volete chiamare), stavolta al grido di “No chain, no pain“.
Ognuno è libero di fare le campagne che più gli aggradano? Certo che sì. E’ un po’ meno libero, però, di fare disinformazione cinofila; e non è libero per nulla di fare opera di sputtanamento nei confronti di chi il collare lo usa (quando e se serve), come la sottoscritta.
Invece, pur di riuscire a gettar fango, si rinvangano post e articoli preistorici, estrapolando o interpretando in modo moooolto personale singole frasi.
Nel mio caso si è arrivati a sostenere che, già che ci sono, amo follemente il collare elettrico.
E questa storia non è neanche originale, sia ben chiaro. Un colorito personaggio, del quale tempo fa ho smascherato le innumerevoli bufale, era già arrivato alla stessa conclusione: anzi, ci aveva aggiunto pure la frusta. Io userei quotidianamente strangoli, teletac e fruste, tant’è che mi ha definito “torturatrice di cani” e ha millantato – come sempre e solo fa – di avermi denunciato per questo.
Quasi mi sarebbe piaciuto che fosse vero: almeno qualcuno sarebbe venuto – forse – a controllare e lui avrebbe fatto una clamorosa figuradimmé.
Ma questa è storia vecchia, mentre Alexa Capra (giusto per non far nomi) mi rinfaccia lo stesso invaghimento per vari strumenti di tortura proprio in questi giorni: lei non ha menzionato la frusta, ma mi ha accusato più o meno velatamente di passare le mie giornate a lanciare catene ai cani che non tornano al richiamo.
Io mo’ mi vedo i seguaci di cotanta Guru che mi immaginano a tirare catene da àncora contro il povero chihuahua indifeso: e scusate, ma mi capotto dalla sedia dal ridere.
Perché… sapete da dov’è saltato fuori questo nuovissimo exploit?
Da una frase tratta dalla “Posta dei lettori” di un numero di “Ti presento il cane” cartaceo del 2005.  Esattamente dieci anni fa.
In quell’occasione ho scritto: “Se ai tempi in cui ho cominciato ad addestrare (quindi parliamo di quaranta anni fa, NdR) avessi avuto a disposizione un collare che mi avesse permesso di infliggere una piccola scossa al cane fuggiasco, non più dolorosa del lancio della catenella… l’avrei usato eccome!”
Il tutto faceva riferimento a cani che scappavano fuori dai cancelli di casa per andare a morire ammazzati sotto le macchine: non certo a cani in addestramento sportivo (ma questo ovviamente non lo diciamo, anche la signora in questione lo sa benissimo perché è un argomento su cui ci siamo scannate a sangue per anni su un NG. Ci sono ancora le prove immortalate sul web!).

scanzianiQuanto alla catenella… è verissimo che l’ho usata (sempre quarant’anni fa!), perché quarant’anni fa l’unico testo sull’addestramento che avevo a disposizione – non perché non volessi procurarmene altri, ma perché non ne esistevano altri! E ovviamente non c’erano corsi, stage, seminari né altro –  era “Il cane utile” di Piero Scanziani.
In questo libro (dopo aver spiegato per millemila pagine come ottenere un richiamo perfetto con il cucciolo premiandolo e rinforzandolo), l’Autore, per la correzione dell’errore, dava il seguente consiglio: “Chiamate l’alunno mentre sta trastullandosi distratto, chiamatelo con la speranza che non venga. Proprio allora l’aiutante gli lancerà contro a parabola una catenella, o un rumoroso mazzo di chiavi”.
Il “rumoroso mazzo di chiavi” era l’antesignano dei dischi di Fisher: il cane avrebbe dovuto spaventarsi per il rumore.
La catenella, invece, si doveva lanciare proprio addosso al cane (specificando “a parabola!”: quindi immaginate che dolore folle… tanto che lo Scanziani, che pure chiedeva di non usare mai un collare a strangolo con i cuccioli,  invitava ad usare questo metodo a 120 giorni di vita!).
Il concetto era il seguente: “il cane resta spiazzato (per il rumore o per aver sentito qualcosa che gli cade addosso dall’alto), quindi corre da voi a cercare protezione e capisce che, quando viene richiamato, deve arrivare di corsa, altrimenti gli arriva “qualcosa di sgradito dal cielo”. Che è poi il concetto base di “punizione remota”.
Lo Scanziani  raccomandava anche di non ripetere questo esercizio per più di due o tre volte: questo perché, per i suoi tempi – e sicuramente non potrà che concordare chiunque l’abbia letto – lui era un gentilista estremo!
Ho seguito il suo consiglio? Ma certo che sì!
Piero Scanziani è stato forse il più grande cinologo italiano (cioè: svizzero, ma residente a Roma!) negli anni ’50/’70, e quando ho iniziato a lavorare mi sarei inginocchiata a baciare la terra su cui camminava. Figuriamoci se non seguivo le sue direttive.
Lancio ancora catenelle sui cani, quarant’anni dopo?
Ma fatemi il piacere. O qualcuno pensa davvero che solo i “gentilisti” abbiano cambiato il loro modo di lavorare col cane, da quarant’anni a questa parte?
Forse sì, visto che  qualcuno ha visto bene di aggredirmi verbalmente anche quando ho confessato che ad uno dei miei primissimi allievi, un alano arlecchino mordace che veniva confermato dal proprietario a suon di carezze, avevo mollato “un pugno in testa tipo Bud Spencer“. A parte il fatto che io non sono Bud Spencer e che a quei tempi pesavo quarantacinque chili (e l’allievo una settantina…), stavo parlando dei primi tentativi di insegnare qualcosa ai cani da parte di una ragazzina che aveva letto un paio di libri e poco più. Tant’è che ho raccontato l’aneddoto come una cosa buffa, frutto della totale improvvisazione. Ha anche funzionato, perché il cane ha scoperto per la prima volta, e con grande sorpresa, che non era gradito che addentasse la gente per strada…  ma non è certo un metodo che consiglierei, né che continuo ad usare! Credevo fosse chiaro, e invece no: qualcuno si è attaccato anche a quello.
Ma torniamo alla Frase Storica: “se avessi avuto un collare che mi permetteva di dare una leggera punizione remota anziché usare la catenella, l’avrei usato eccome”.
Sì, è vero, l’avrei usato… ma sempre quarant’anni fa! E sempre parlando di cani che rischiavano la pelle disobbedendo al richiamo.
Tant’è che solo in casi come questi ho usato davvero la famigerata catenella (che era poi un collarino a strangolo… guarda un po’ che grandiosa combinata di strumenti di tortura!): perché già la vedevo come una “extrema ratio”. E  sicuramente non l’avrei mai usata con un cucciolo, checché ne dicesse Scanziani (anche da giovane, pur ammirando i miei miti dell’epoca, non li prendevo per oro colato. L'”ipse dixit” per me non è mai esistito ed ho sempre cercato di adattare qualsiasi insegnamento, da chiunque venisse, alla mia personale sensibilità e alla mia visione del rapporto col cane).
Non ho mai usato neppure le chiavi, perché avevo il sacro terrore di tirarle in testa, anziché “vicino” al cane, e con quelle avrei potuto fargli male sul serio: ma la cosa più buffa è che il motivo per cui ho detto che avrei preferito avere un collare è che, con la dannata catenella… il cane non lo beccavo quasi mai!
Ho passato anni ad invidiare la mira di Scanziani e dei suoi aiutanti (aiutanti che io, peraltro, non avevo – così come non avevo ‘sta gran mira: quindi dovevo ingegnarmi a cercare di lanciare il collarino e di farlo cadere sul cane senza fargli capire che ero io a tirarlo), prima di imparare che c’erano altri mezzi e altri metodi per ottenere un buon richiamo e abbandonare per sempre quei penosi tentativi di lancio.
Che oggi mi si rinfacci una cosa scritta dieci anni fa e riferita a ciò che facevo negli anni ’70, è davvero comico.
Specie se a rinfacciarmelo è una persona che scrive:

“Frequentavo un campo dove era d’obbligo il collare a strangolo, come nel 100% dei campi, allora. Io ci sono arrivata con il mio terrierino, e gli ho messo un collare a strangolo. E ho imparato a dare strattoni, come tutti. Ho fatto esattamente quello che mi hanno insegnato, e l’ho fatto pure bene. Sono decisamente brava, nel dare strattoni. So usare perfettamente quei metodi. Non sono andata oltre, anche se ho visto ben di peggio. Quello che è successo è che sono passata dall’essere una perfetta ignorante a capirci qualcosa di più. Poi ancora di più. Poi, un bel mattino mi sono svegliata (bella ciao!), e ho deciso che non avrei MAI PIU’ usato un guinzaglio per “convincere” o costringere un cane a fare qualcosa. Perché a quel punto avevo una alternativa”.

Sì: bella ciao, davvero.
Primo, perché neppure vent’anni fa era “d’obbligo” dare strattoni nel 100% dei campi: tra l’altro mi chiedo se la signora Capra li abbia visitati tutti, per esserne così certa (sul mio, di certo, non si è mai affacciata. Quindi posso dire con assoluta certezza che tutti non li ha visti).
Io dai campi in cui “si insegnava a dare strattoni” sono scappata alla seconda lezione (sempre quarant’anni fa), e mai più ci ho messo piede: e le alternative me le sono cercate da sola, scoprendo così (sempre da sola) che il collare a strangolo si può utilizzare in modo assolutamente NON coercitivo e rispettoso del cane.
Si vede che sono un genio.
Si vede, anche, che chi fa le campagne “no chain, no pain” non l’ha ancora capito adesso, come si usa un collare a strangolo: è rimasta a quello che ha visto agli albori della sua carriera cinofila (che non è lunga come la mia, ma è pur sempre ventennale) ed è rimasta fissata lì, dando per scontato che tutti gli addestratori cosiddetti “tradizionali” lavorino ancora così.
E infatti, ecco cosa scriveva commentando quella mia vecchia lettera:

Ma davvero è ancora possibile andare avanti con questa litania del sichiamacosìmanonserveastrangolareilcane? Ma c’è una sola persona che ci crede? Perché tutti quelli che conosco io, si spanciano dalle risate quando leggono una frase del genere. A cosa serve un collare a strangolo? A punire e inibire il cane quando tira, dandogli uno strattone. A punire e inibire il cane quando avanza, dandogli uno strattone. A punire e inibire il cane quando guarda un altro cane, dandogli uno strattone. A punire e inibire il cane quando abbassa o gira la testa, dandogli uno strattone. A punire e punire il cane quando non fa quello che gli viene ordinato. Indovinate? Con uno strattone. Sono così curiosa di leggere per ore esempi dell’uso corretto di collare a strangolo, collare a punte, collare elettrico.

Io non posso portare esempi di uso corretto di collari a punte ed elettrici, perché non ne faccio uso.
Li ho visti usare entrambi, in video di famosi professionisti, in modi che sicuramente non torturavano nessun cane, ma continuo a non gradirli e quindi non li utilizzo perché non mi limito ad essere contro le torture: se posso cerco di evitare anche i disagi, specie quando il cane sta imparando qualcosa.
Però di spiegazioni su come uso il collare a strangolo ne ho scritte a decine, e continuo ad invitare chiunque sia interessato a venire a vedere “dal vivo” quello che faccio. Anche in incognito, anche sbirciando da lontano (tanto il nostro campo si affaccia su una strada provinciale!): ma ovviamente nessun “gentilista esagitato” si è mai sognato di avvicinarsi.
In realtà anche il mio modo di utilizzare il collare è cambiato nel tempo: non ho mai strangolato né impiccato nessuno, sia ben chiaro… ma oggi lavoro in modo diverso e lo dico senza la minima vergogna, perché imparare nuove tecniche, ovvero aggiornarsi, mi sembra l’unico modo possibile di lavorare in modo professionale. E come è cambiato il mio, di modo, è cambiato anche quello di decine di altri colleghi: ma la signora lo ignora, o finge di ignorarlo.
Lei la pensa ancora esattamente come vent’anni fa
e porta avanti le stesse trite e ritrite campagne rivolte – ovviamente – al pubblico dei non addetti ai lavori, quello che non sa distinguere un addestratore da un domatore e che, se gli racconti che noi addestratori strozziamo cani dal mattino alla sera, ci crede. D’altro canto, si continua a sostenere… se si chiama “collare a strozzo”, è perché strozza!
E infatti ci sono i bambini che hanno paura della “drogheria”, perché pensano che lì si venda la droga. Poi, però, crescono e capiscono. Loro.
Con questo non voglio assolutamente negare che esistano ancora addestratori “macellai”, violenti e coercitivi:  purtroppo mi piacerebbe molto poter dire che sono scomparsi del tutto, ma non posso.
Quello che posso dire, e che ho già ripetuto fino alla nausea, è che ci sono anche “gentilisti” (o sedicenti tali) che danneggiano i cani in modo irreparabile; che se non riescono ad ottenere risultati con l’Unico e Solo Metodo che hanno scelto di seguire, spediscono il cane da altri personaggi che sanno solo rifilargli farmaci ad capocchiam; che nonostante tutti i proclami buonisti consigliano soppressioni con grande nonchalance… e potrei andare avanti all’infinito, senza però concludere niente perché “qualcuno” non può significare “tutti”.
Né in un campo, né nell’altro.
Fare di tutta l’erba un fascio è SEMPRE una cavolata galattica, capace solo di creare fazioni, di far incazzare di brutto chi non si riconosce nel “personaggio” descritto (e quindi si sente diffamato) e di confondere le idee alla gente “normale”… gente che peraltro, nella stragrande maggioranza dei casi, non si avvicina neppure più ai campi cinofili perché se solo legge due o tre gruppi di FB pensa che siamo tutti dei pazzi furiosi che invece di pensare al bene dei cani passano il tempo a spalarsi merda addosso l’uno con l’altro.
Gente che, sempre nella stragrande maggioranza dei casi, non dà retta né al guru del metodo gentile, né a quello del metodo tradizionale, perché neppure sa che esistano dei metodi e l’unico punto di riferimento lo trova in suocuggino, o nella sciuramaria che incontra ai giardinetti.

stupidoSto facendo anch’io “la pazza furiosa”, con questo e con altri articoli?
MA CERTO CHE SI’!
Però lo faccio – come sempre – per legittima difesa: non soltanto perché vengo (spesso) attaccata personalmente da persone che non hanno mai messo piede sul mio campo (e che poi sul loro profilo postano l’immagine che vedete qui a sinistra: la risataccia sorge spontanea), ma anche perché non se ne può più di mezzucci come questa ennesima campagna anti-collare che perdono di vista l’unica, vera realtà: e cioè che di cani si può capire qualcosa oppure no, li si può rispettare oppure no, ci si può lavorare benissimo o fare danni enormi indipendentemente dagli strumenti che si usano.
Cosa sulla quale tutti gli “addestratori kattivissimi” sembrano concordare (non è mai partita alcuna campagna “uniti contro la pettorina”, né ci sono siti “no metodo gentile”, mentre dall’altro versante continuano a partire gli attacchi all’arma bianca).
Il “No chain, no pain” consiste poi nell’inviare foto di cani felici con la pettorina (e con il tag #nostrangolo). Ovviamente sarebbe altrettanto facile pubblicare millemila foto di cani con collare a strangolo che vivono felici e sereni, magari col tag #meglio avere una catenina al collo che stare imbragati come una salamella… ma non servirebbe a niente, perché queste campagne mediatiche ottengono esclusivamente lo scopo di creare fazioni, sette e ovviamente furiosi litigi: nel frattempo chi sa usare gli strumenti continua ad usarli in modo efficace (e rispettoso del cane, se è una persona per bene, oppure violento se è un macellaio) e chi non ne è capace continua a far danni, anche quando è in buona fede.
Il giorno in cui vedrò una campagna contro gli incapaci, i macellai, i veri maltrattatori di cani… allora aderirò con tutta l’entusiasmo possibile e con tutte le mie forze.
Ma confondere le capacità e la sensibilità di un addestratore con gli strumenti che usa significa solo una cosa: non avere la più pallida idea di ciò di cui si sta parlando.

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47 Commenti

  1. si,ma se il cane si sfila,forse la misura del collare è sbagliata.po strozzo o fisso importa poco.il collo è la parte da cui è più facile controllare un cane..anche un cavallo lo manovri dalla testa(avete provato ad usare una pettorina su un cavallo?

  2. Eli, non so chi tu sia e non voglio far partire l’ennesima polemica, ma ti posso garantire che il “pulpito” è abitato da una persona ( me personalmente sul posto ) che ha visto con gli occhietti suoi la scena della doby con la schiena spezzata sotto le ruote del camion dopo essersi liberata dal collare ( non a catenella, ovvio! ) con un semplice salto indietro per un rumoraccio improvviso- e dalle mie parti, rumoracci per strada con tutti i tir che passano purtroppo non son rari – che ha spaventato pure me e pure la mia cagna dell’epoca. Che però avendo pettorina e collare a scorrimento, non è riuscita a suicidarsi.

    E se vuoi vedere con i tuoi occhi la scena di un doby che decide di trasformare le sue solide ossa in gelatina e sgusciar via da qualsiasi cosa lo stia tenendo, posso provare a fare un bel filmino al mi’ cane quando decide che No o non NO vuole proprio andarsi a mangiar crudo il gatto che passa dall’altro lato della strada. Certo, in quel caso ho le mani un pochetto impegnate però per amor di verità ci posso anche provare.
    Poi se i cani con cui ti rapporti tu sono tutti nati imparati e non hanno mai dovuto impar nulla e men che meno la condotta al guinzaglio, così come hanno imparato ad obbedire ad ogni comando direttamente col colostro, non posso che invidiarti per la fortuna.

    A me son sempre capitati cuccioli e non che hanno dovuto impararne di ogni e di più, a volte pure testardi,ma testardi, eh, e nel mentre imparavano, era compito mio far sì che non si suicidassero rendendo così peraltro inutile tutto il lavoro.
    E poi se la chiesa dove sta il pulpito non ti piace, nessuno ti obbliga a venir a sentir prediche che per te son aria fritta. Puoi tranquillamente lasciarci divertire in pace.

  3. Chiacchiere da bar: qui a Genova pare che una signora si sia lasciata trascinare in una maratona di “sci d’asfalto” dal suo cane, a quanto pare enorme e – credo io – abbastanza difficile da gestire… Ignoro se avesse la pettorina o il collare. Sarebbe finita a risate a spese della signora, senonchè la malcapitata è stata allungata in mezzo alla strada…dove un camion l’ha presa in pieno. Ora, spero che la signora sia ancora fra noi, ma…quando ho ipotizzato “…forse era meglio che il cane avesse lo strangolo…” sono stata guardata malissimo da tutto il locale, nooo, povera bestia… Chiedo a chi ne sa più di me: se il cane in questione avesse avuto il collare a strozzo sarebbe finita diversamente o non c’era rimedio? (magari bastava educarlo prima, o non affidarlo a quaranta chili scarsi di pensionata…)

  4. SI’ sono d’accordo. Per chiarezza io considero il fatto di essere cretini un’aggravante e non un’attenuante. Penso pero’ che se esiste una strada, ammesso che funzioni, e’ fare onestamente del proprio meglio con le persone normali e confidare che le persone normali imparino a riconoscere i cretini. Con queste persone non credo che ci sia confronto possibile perche’ un contronto di qualunque natura sia presuppone che si sia entrambi disponibili e interessati a farlo. Quest non mi sembrano persone interessate se non, al limite, alla polemica come e’ successo anche negli ultimi commenti in questa pagina.

    Sara’ giusto quello che ho scritto? Se avessi la soluzione al problema sarei un luminare della psichiatria dell’eta’ evolutiva.

  5. Ho un dobermann, 72 cm al garrese 45 kg di peso. In grado di uscire da qualsiasi cosa meglio di Houdinì ( ha imparato a sfilarsi il semi-strozzo – ohibò! – appena gliel’ho messo. Col fisso o lo stringi fino a strozzarlo davvero o ti resta il collare in mano e il cane a metri di distanza ). Pettorine comprese. Provare per credere. Come faccia non so, ma sembra che si tramuti in anguilla o Tiramolla…ed puff… libero come l’aria. E non è l’unico dobermann a farlo.
    Ho imparato a portarlo fuori con pettorina ( aggangiata al guinzaglio ) e collare semi-strozzo ( aggangiato all’altro moschettone dello stesso guinzaglio ). E non per torturare il cane, ma perchè se si liberasse in mezzo alla via ( trafficatissima: ed avete presente quanto son grossi e pesanti i camion del marmo? La doby di due anni di una mia conoscente per una cosa del genere – sfilato il collare per uno spavento – ci ha lasciato il pelo ed ora corre libera sul Ponte) sarebbero cazzi acidi ( e la parolaccia l’ho proprio voluta! ) soprattutto per il cane.
    Non uso il collare a scorrimento solo perchè non sono ancora in grado di farlo bene con LUI…che ogni tanto accelera il passo “voglio andare ad annusare lìììììì !!! E subito subito !” salvo poi bloccarsi quando sente il suono della catenella del collare (sempre semi-strozzo,eh) che scorre…. e quindi con lo scorrimento completo non è ancora il caso.Con la doby precedente, più signora e meno tamarra, potevo andare con il collare a catenella dove mi pareva, tanto lei non tirava, collare e guinzaglio pendevano sempre tipo collana, ma le rare volte che davanti a qualcosa di inaspettato ha rinculato, non ho mai corso il rischio di perdere il controllo del cane e ritrovarmelo a correre dove non volevo, Ponte dell’Arcobaleno compreso.
    Sono una persona pratica: faccio sempre il conto costi /benefici.
    Se devo sentirmi dare della torturatrice ma riporto a casa vivo dalla passeggiata il mio cane, bene, il gioco vale la candela.
    Con tante scuse ai “buonisti all’eccesso”.

  6. Beh.. Io sto giusto leggendo lo Scanziani in questi giorni e lo considero ILLUMINANTE, illuminante per vedere come si sia evoluta la cinofilia (in bene e in male) e illuminante per vedere come cose spacciate per “novissimi rimedi contro lo spergiuro addestrante canino” in realtà vengano dalla notte dei tempi. E mi ha anche dato qualche idea utile dato che parla molto pane al pane e vino al vino.

  7. Capra di nome e di fatto. Confermo ciò che ho detto nell’altro commento: non le affiderei nemmeno una capra rognosa. E ieri non sapevo il suo cognome ahahahahah!

  8. Sì ok però…..prima di tutto non si può accusare gli altri di perdersi in battaglie di fazioni quando siamo i primi a cui piace fare crociate su questo o quell’argomento, scrivere interi articoli solo per spiegare quanto la corrente di pensiero X sia stupida e sbagliata e addirittura articoli per difendersi dalle accuse e rilanciare contro-accusando l’accusatore.
    E poi, visto che siamo al 4000esimo articolo sullo strangolo, mi dovete spiegare a questo punto, sinceramente, il vero motivo per cui lo usate.
    Non mi dite “perchè non si sfila” perchè è la scusa più assurda e non se ne può più di sentirla. Qualunque “finimento” si può sfilare, il collare a strangolo si può sfilare, addirittura può scivolare giù se il cane abbassa la testa. La pettorina è mooolto più difficile che si sfili, ci sono cani contorsionisti particolarmente abili che riescono ad uscirne, ma dai sono casi rari.
    Per il resto….se siete educatori/addestratori così bravi dovreste tranquillamente riuscire a fare tutto anche con una pettorina, anche perchè la comunicazione con il cane dovrebbe avvenire attraverso il corpo e la voce, non tirando il guinzaglio. Quest’ultimo dovrebbe essere una misura di sicurezza per il cane nella società umana, il famoso “tenersi per mano” che ho letto anche su questo sito.
    Il fatto che abbiate bisogno dello strangolo potrebbe far pensare che non sappiate fare altrimenti, perchè fondamentalmente basate l’educazione e il lavoro con il cane su dolore/paura. Perchè, non prendiamoci in giro, è perfettamente inutile usare un collare a scorrimento che tirando si stringe, se non si ha nessuna intenzione di usarlo in questo modo.
    E anche quella del “basta il tintinnio del guinzaglio per richiamare l’attenzione del cane” sa proprio di arrampicata sugli specchi. Prima di tutto perchè, se è un segnale acustico che serve la cosa migliore è la voce. Secondo, il fatto che al cane basti il suono e che dopo aver capito il funzionamento non serva più strattonarlo, non significa che l’uso dello strumento non sia basato comunque sulla paura. Anche con i cavalli (lo so faccio sempre esempi sui cavalli, ma mi vengono in mente solo quelli!) basta prendere in mano il frustino perchè aumentino l’andatura. Ma non è che per questo il frustino sia uno strumento “gentile”, anzi: il cavallo lo vede e sa che sta per arrivargli una frustata sul collo o sul culo e per evitare il fastidio/dolore previene aumentando l’andatura.
    Sull’aspetto estetico poi (“non lo posso vedere il mio cane insalsicciato in una pettorina!”) non commento nemmeno….
    Insomma, sinceramente, qual’è il vero motivo per cui sostenete il collare a strangolo?
    Grazie in anticipo per le risposte.

    • Lascio volentieri le risposte tecliché a chi lo fa di mestiere. Posso rispondere però per la scelta nell’uso quotidiano. In questo caso io lo preferisco semplicemente per ragioni di praticità mia e del cane. Lo infilo con una mano e anzi, a dirla tutta, capita spesso che io lo tenga aperto con una mano e se lo infili lui, allo stesso modo glielo tolgo con una mano etc…Dal punto di istanze della sicurezza è solo quando il cane Stratton indietro in modo inatteso che il ollare impedisce di liberarsi e questo è più probabile ile che succeda in una ipotetica condizione di pericolo. In tutti gli Ltd casi il collare ciondolo bellamente come un catene da rapper. A me i rapper non fanno imazziere però è An he vero che il mio cane non se ne va in giro con i panation col cavallo alle ginocchia e le scarpe slacciate. Dimenticavo: I casi in cui il collare potrebbe sfilare in avanti sono anche quelli in cui può stare tranquillamente senza e allora glielo tolgo io.

    • Prima avevo letto e risposto dal telefono e quindi devo ammettere che ho letto con qualche difficolta’ e ho sorvolato su molte cose. Riprendo ora che ho davanti uno schermo e una tastiera normale per cogliere non tanto un aspetto tecnico quanto un problema di logica.

      Nel commento sono portate una quantita’ di argomentazioni che consistono principalmente nel chiedere giustificazione di una serie di conclusioni tratte a priori. Lo dico cosi’, come spunto di riflessione: quando si traggono le premesse dalle conclusioni si compie un’azione del tutto simile al mettere il carro davanti ai buoi. Se poi non arriva la risposta, il difetto sta nella domanda che non ha senso, non nell’incapacita’ di rispondere dei propri interlocutori.

      • Io non ho tratto conclusioni a priori, ho dato la mia risposta alle varie motivazioni “pro-strangolo” che ho letto nei vari articoli sull’argomento e relativi commenti su questo sito, per evitare che le persone rispondessero alla mia domanda con le classiche argomentazioni lette e rilette.
        Sul paragone col paracadute credo ci sia poco da dire, ma ci provo: tanto per cominciare, non so che cane avete voi, ma io tutti ‘sti cani che strattonano all’indietro non li vedo. Ci saranno sicuramente molti cani problematici che assumono questo comportamento, ma questo non può giustificare l’uso dello strangolo nella normalità. Tra l’altro, se un cane fobico si spaventa e scappa indietro e si sente strozzare, si convincerà definitivamente che fa benissimo ad essere terrorizzato.
        Poi se paragoniamo lo strangolo a un paracadute….beh allora potremmo mettere la museruola al cane ogni volta che esce perchè non si sa mai, potrebbe sempre mordere, o magari fargli indossare un’imbottitura perchè potrebbe urtare contro un muro e rompersi un osso, oppure tenerlo segregato in casa perchè basta uscire di casa per rischiare di morire o di farsi molto male. Meglio un cane depresso, ma vivo!
        Dai, non prendiamoci in giro.
        Sulla comodità nel metterlo e toglierlo non discuto, in questo non ha rivali.
        Comunque, per la cronaca, io non sono nè gentilista, nè qualunque altra cosa, semplicemente sono contraria al collare a strangolo e preferisco per me e i miei cani, usare una pettorina ad H.

        • Non so in che altro modo spiegarglielo: quando uno fa delle domande si presume che la risposta la dia chi risponde, non chi fa la domanda. Se lei prima si da’ la risposta e poi fa la domanda in funzione della risposta sta mettendo il carro davanti ai buoi, se ne faccia una ragione.

          Ora, ho capito che lei vuole usare la pettorina ad H. Lo faccia e stia serena. Io non ho ne’ alcun interesse ne’ alcuna intenzione di domandarle perche’ la usa ne’ tantomeno di convincerla ad usare qualcosa d’altro dal momento che non vendo pettorine e nemmeno collari di qualsivoglia foggia.

          • E io non so come altro farglielo capire: le risposte classiche le ho già lette un’infinità di volte e mi sembrano solo scuse, quindi visto che queste “barzellette” le ho già sentite, ne volevo sapere di nuove. In realtà, seriamente, come ho scritto volevo sapere il reale motivo per cui si usa uno strozzo, che non può essere “perchè se il cane tira indietro se lo sfila”.
            Ma purtroppo è un dialogo fra sordi, voi continuate a voler vedere orde di cani indietreggiatori, io continuo a vedere uno strumento assurdamente e inutilmente violento, e persone che continuano ad usarlo nascondendosi dietro una falsa preoccupazione per la sicurezza del cane, perchè in realtà non sanno fare altrimenti.
            Per quanto riguarda l’iperbole, scenda un secondo dalla cattedra, non l’ho assolutamente presa alla lettera e non ho confrontato i due oggetti. E’ solo che, se dobbiamo far indossare lo strangolo a un cane “normale” nella remota ipotesi che forse potrebbe, chissà, magari vedere qualcosa di così spaventoso da farlo indietreggiare e, preso dal panico folle, divincolarsi a tal punto da uscire anche da una pettorina e finire così sotto una macchina (quindi immagino che se andate a passeggiare per boschi mettete tutti la pettorina giusto?), allora direi che dovremmo prendere molte alte precauzioni per eventi molto più probabili di quello sopra descritto. Da qui la mie proposte (volutamente esagerate) di museruola fissa, perchè è molto più probabile che il nostro peloso possa avere, che so, una rissettina con un altro cane, o di imbottitura antitraumi perchè è infinitamente più probabile che si faccia male in 10000 altri modi. Le è chiaro ora, o devo rispiegarlo?
            Guardi poi che ho scritto l’ultima frase solo per specificare che non faccio parte di nessuna “setta” e non sto difendendo nessun gruppo o personaggio, non per sbandierare ai 4 venti che uso una pettorina. Stia sereno che non voglio che mi convinca di niente e non voglio che mi domandi proprio niente.

          • Guardi che io ho altro da fare che non farmi passeggiare sulle gonadi con i tacchi a spillo da lei. Oltretutto per le barzellette non posso accontentarla e magari per questo google le potra’ essere d’aiuto. Le auguro una buona gionrata. Stia bene.

          • Guardi Egregio che è lei che ha risposto a me, io non l’avrei considerata di striscio. Comunque bell’atteggiamento, molto maturo, i miei più sentiti complimenti. Buona giornata a lei.

          • Luma, scusami ma se le “risposte classiche” ti sembrano barzellette, il dialogo diventa difficile.
            Non so se facciano parte delle barzellette che citi, ma le MIE risposte sono:
            a) lo strangolo si usa quando serve, il che non significa “sul cane X o Y”, ma “nella situazione X o Y”;
            b) le situazioni in cui ritengo sia il caso di utilizzarlo sono: 1. cane aggressivo che ti vola in faccia.
            Non lo fermi con nessuna pettorina al mondo, fatichi molto con un collare fisso o a semistrangolo. Siccome personalmente ho lavorato molto con questo tipo di cani (ora se posso evito, per limiti di età… ma qualcuno capita ancora), ESIGO di poter avere uno strumento di autodifesa.
            POI è chiaro che cerco di creare un rapporto, di cambiare la visione del cane eccetera eccetera.. ma quando mi vuol mangire non sono disponibile a farglielo fare.
            2. cane fobico in condizioni NON sicure (capita spessissimo in canile). Se vuole davvero scappare su un altro pianeta, lo strangolo è l’unico strumento che può trattenerlo (non faccio lo spiegone del come si usa perché l’ho già fatto mille volte. Di sicuro non lo impicchi, lo trattieni e stop).
            3 . Cane in addestramento: normalmente non uso lo strangolo, anzi a dire il vero non uso alcun collare. Insegno prima la condotta senza guinzaglio e poi inserisco il guinzaglio. Lo strangolo lo uso con i (moltissimi) cani che hanno problemi a sentirsi ravanare addosso, che sia sul collo o sul torace,e che quindi si innervosiscono quando gli metti collari fissi o pettorine. DOpodiché, siccome il cane sa già stare al mio fianco, per lui avere uno strangolo o un papillon è la stessa cosa. Per ME, invece, è più agevole comunicargli “ehi, guarda che andiamo da questa parte” facendo una minima trazione sul collare (ho detto mille volte che basta quasi sempre il suono della catenella per far sì che il cane mi porga attenzione… anche se mi hanno preso in giro per questo, ovviamente SENZA mai venire a vedere “dal vivo”) che non agendo su un collare fisso. Con la pettorina, poi, non riesco a comunicare perché il “segnale” arriva alla schiena del cane anziché al collo… e il cane, anche etologicamente, NON comunica proprio nulla attraverso la schiena.

            Detto questo… 99 volte su cento, ripeto, utilizzo un semistrangolo e non uno strangolo, perché basta a e avanza. Però trovo fortemente scorretto che si vogliano suscitare pubbliche sollevazion contro uno strumento che per i professionisti spesso si rivela un salvavita (caso a) e in diversi casi lo diventa per gli stessi CANI (caso b). QUindi, dal mio punto di vista, essere contrari ad uno strumento è lecito: fare tutta ‘sta cagnara per obbligare il mondo intero a pensarla come noi – ma soprattutto: dare informazioni FALSE sul fatto che chiunque lo usi sia un maltrattatote – è molto, ma molto scorretto.

          • Grazie per la spiegazione. Beh certamente quello che dici è ben diverso dall’usare lo strangolo sempre e comunque con qualunque cane e in qualunque situazione. Moltissimi proprietari lo usano come collare da tutti i giorni col proprio cane nè fobico, nè aggressivo, e questo non mi piace per niente.
            Continua a non piacermi questo strumento e voglio credere che ci siano metodi diversi, magari più lunghi, per recuperare cani problematici, però l’uso che spieghi è quantomeno ragionevole.
            Mi fa moltissimo arrabbiare poi che da una miriade di persone venga usato in modo sbagliato perchè questo, rispetto ad altri collari/pettorine può essere davvero uno strumento di tortura, forse più psicologica che fisica.
            Però come al solito è un problema di cultura cinofila e competenza, e queste purtroppo sono cose dette e ridette.
            Grazie per il confronto.

    • Ma scusa, a cosa ti serve sapere l’uso del collare in addestramento?? ti serve il cane addestrato? e allora portalo al campo, fallo seguire da chi scegli TU e amen! cos’è tutta questa mania di fare filosofia su tutto? quando porti la macchina dal meccanico, questi è tenuto forse a spiegarti l’uso degli attrezzi di cui dispone? no! t’interessa solo la macchina riparata!! perché non fare lo stesso con questo attrezzo usato da un professionista? i famosi guru come questa Capra esistono solo per fare soldi, dei cani e del loro benessere non gliene frega un accidente, se fosse il contrario non si chiuderebbe nel suo gruppo, bannando chiunque discordi dalle sue idiozie, e usando il dileggio e le ingiurie per colpire una concorrente. Io non mi fido di chi agisce così, perché non dimostra rispetto alcuno per gli umani prima, e per i cani poi.

      • Cosa???? Non ho capito un tubo della tua risposta, me la spieghi per cortesia? Spero che la prima parte fosse ironica, e che tu non pensi veramente che il cane (come la macchina?!?!?) vada portato dall’addestratore e lasciato lì così poi te lo rende già addestrato. E quello che usa usa, l’importante è il risultato. Boh, questo commento mi lascia veramente basita, forse sono io dura che non ne colgo il senso….

          • Ancora?? ma ti devo fare il disegno sull’italiano tuttologo che rappresenti alla grande? non è necessario sapere tutto per filo e per segno! come ti ho detto nell’esempio, non conosci l’uso degli attrezzi di un meccanico, di un pasticciere, di un chirurgo ecc. ecc. perché diamine pretendi di sapere l’uso del collare a strangolo fatto da un esperto addestratore? poi nel caso di Valeria Rossi te lo ha già spiegato e lo stesso hai avuto da ridire -_-”’ ha spiegato cose che personalmente ho trovato facilmente intuibili, come ad esempio è intuibile l’uso di una forchetta! (tradotto vuol dire che nessuno al mondo rifiuta l’uso della forchetta perché potenzialmente pericolosa, anzi ad intuito ne fa l’uso corretto. nb sei pregata di non insistere oltre, perché non so disegnare. -_-

          • No vabbè, non ho parole….quindi veramente pensi quello che hai scritto?? Pensi che il cane vada consegnato nella mani dell’addestratore come si consegna la macchina al carrozziere??! Pensi che sia la stessa cosa?! E io rappresento l’italiano tuttologo perchè chiedo come si usa uno strumento che viene usato sui CANI, non sui profiteroles, e che tra l’altro non usano solo addestratori, ma proprio cani e porci?? E tu allora mi sa che sei proprio l’incarnazione dell’italiano medio. Saresti quasi comica, se non fosse che dici sul serio, e allora mi fai paura. Tranquilla, a me non servono i disegni, a te forse serve un po’ di cervello.

          • Ma come ti permetti cretina? se a me manca il cervello a te cosa oltre l’educazione? cosa devi farci col tuo cazzo di cane eh? devi farlo addestrare perché ovviamente vivere con te dev’essere dura, e dopo che ti sei scelto un poveretto di addestratore che diavolo altro vuoi? lo so bene che il padrone del cane deve essere presente in addestramento, se è questo che misteriosamente insinui da giorni! Ti dico l’ultima cosa, a gente come te non farei vedere nemmeno il disegno di un cane! Sei pregata di non rispondere oltre, in caso contrario mi regolerò di conseguenza. Imbecille.

          • Guarda che sei stata te la prima a offendere, quindi poi devi anche accettare la risposta…mi spiace che ti bruci così tanto. Io non devo farci niente con il mio cane, al di fuori dell’educazione di base che abbiamo impartito ai nostri non ci interessano attività particolari. Visto che pare che i disegni servano a te, dal momento che sono contraria all’uso dello strangolo, ho chiesto a chi lo usa (addestratori e normali proprietari, perchè, come ho scritto 2000 volte lo strangolo non lo usano certo solo gli addetti ai lavori ) quali sono i veri motivi di questa scelta, perchè per me i soliti che vengono tirati fuori sono solo scuse che nascondono i veri motivi, cioè che queste persone non sanno fare a meno della coercizione. Non sto facendo le pulci a questo o quel metodo di addestramento, non ho neanche le competenze per farlo. Il tuo discorso francamente non ha senso. E dovresti rilassarti un po’. Se pensi di spaventarmi con queste velate minacce, mi sa che hai sbagliato persona. Ecco volevo solo chiarire. Per me finisce qui.

          • anche la pettorina se usata da normali proprietari (talvolta “perfetti coglioni” è la definizione giusta) provoca dei danni spaventosi. Ho visto con i miei occhi (e quelli del mio compagno veterinario) un orribile granuloma ascellare ulcerato (bilaterale) in una pointer che indossava una bellissima pettorina blu…allora secondo il suo ragionamento (libera vendita in negozio di strumenti di contenimento per cani – leggi: guinzagli, collari, pettorine, cavezze, museruole ecc ecc- neanche la pettorina dovrebbe essere alla portata dei neofiti e dei non addetti ai lavori. DICO BENE??????? non contiamo poi i/le ragazzini/e o vecchietti/e con cane di taglia decisamente più imponente della loro che liberi e felici col cane ringhiante (rigorosamente pettorina-munito) mettono a repentaglio l’incolumità di altri cani perchè la testa dei loro bei bestioni è libera di muoversi a 180° e, senza che la pettorina riesca a impedirlo, magari decidono che il barboncino bianco che hanno di fronte, con quei morbidi riccetti che sembrano zucchero filato è anche particolarmente buono di sapore…
            p.s. io sono bestione-munita, quindi nessuna discriminazione, era solo un fatto a cui ho assistito 🙂

          • Ok, abbiamo capito che anche la pettorina può fare danni, però prima di tutto quella “brutta” è quella a X e siamo tutti d’accordo che quella non va bene e vadano usati altri modelli. Con quelle ad H, le svedesi, le Juilius K9 è parecchio più difficile fare danno, certo qualunque strumento è potenzialmente nocivo , ma con queste bisogna proprio impegnarsi per fare del male al cane. Dai non si può paragonare l’azione di una pettorina con quella di uno strangolo! Poi secondo me i danni di cui parli stanno alla pettorina come quelli famosi dell’ASETRA stanno allo strangolo: cose estreme che possono succedere se si usa veramente male quel dato strumento. Cioè io non sono assolutamente tra quelli che sbandierano i risultati della ricerca ASETRA come danni causati dall’uso normale dello strangolo. Io parlo più che altro di danni psicologici e affermo che non mi piace il modo in cui agisce questo collare e il modo in cui viene usato perchè secondo me parte da un principio di coercizione e di violenza che non concepisco. Poi se mi poni l’esempio delle persone che con la pettorina non riescono a contenere cani che tirano, magari di grossa taglia, allora si ritorna al punto di partenza, che lo strangolo viene usato per “strozzare” il cane che tira e che altrimenti non si riesce a tenere, per bloccare la testa come dici te, e altre simpaticherie, perchè se il cane fa come gli pare meglio avere uno strumento che ci fa arrivare allo scopo di farci sentire, non importa se causa dolore, paura, soffocamento ecc. E allora tanti cari saluti all’uso “gentile” dello strangolo, che va usato solo su cani educati, che deve stare lasso sul collo, il guinzaglio non deve mai essere tirato e bla bla bla.
            P.S. anche io sono bestioni munita, sono impettorinati e sono gestibilissimi 🙂 Poi abbiamo dei problemini con il maschio che quando è con la femmina odia tutti i cani e allora sì che tira quando li vede (comunque si riesce sempre a tenere benissimo), però la soluzione non può e non deve essere usare uno strumento più contenitivo per eliminare i “sintomi” del problema, la soluzione deve essere risolvere le cause del problema a monte, che è quello che stiamo cercando di fare.

          • No, non credo proprio che abbiate capito che anche la pettorina può fare danni. Non l’ho sentito dire da nessun sostenitore sfegatato che anche la pettorina può fare danno. Poi per quanto riguarda il controllare la testa del cane io mi riferivo a chi si ostina a usare la pettorina al posto di un normalissimo COLLARE fisso, di nylon o cuoio, non strangolo (a quelli non darei pettorina né strangolo, non gli darei manco il cane). Per quanto riguarda lo strangolo invece, sì, se il cane è educato e ti cammina accanto (cosa che dovrebbe essere insegnata a tutti i cani indistintamente -e anche a tutti i bambini credo) resta lasso e non si tende mai, ciondola al collo e non stringe e insalama come una pettorina (i miei cani darebbero di matto se provassi a infilargli una pettorina). Se in passeggiata i miei cani avessero al collo un collare fisso, una collana di Tiffany o una ghirlanda di margherite sarebbe esattamente la stessa cosa, perchè gli ho insegnato a non tirare. Punto. E’ così complicato? Per quanto riguarda il danno psicologico quando prendo i collari devo fare attenzione a non fare rumore se non sono ancora pronta per uscire perchè letteralmente loro mi travolgono per infilarseli. Da soli. Io lo tengo su e loro ci mettono dentro la testa. Se sono liberi in campagna senza collare e io lo tiro fuori dalla tasca i miei cani di loro iniziativa vengono verso di me per infilarselo! Me le spiegate queste stranezze? Perchè non fanno la stessa cosa quando in mano ho le tronchesine per tagliargli le unghie? Perchè non corrono verso di me quando ho flacone del collirio? Forse perchè quelli per loro sono un grande fastidio e il collare a strangolo no??? O perchè si sono letti le “50 sfumature di grigio” e si son convertiti al masochismo? 🙂
            Detto ciò chi !!SA USARE!! uno strumento senza causare alcuna sofferenza psichica e/o fisica all’animale deve essere libero di farlo. Pettorina, strangolo, guinzaglio da Retriever (che poi è la stessa cosa) ecc.Cerchiamo di intervenire sul singolo caso di Utilizzo Scorretto di uno strumento, PETTORINA O COLLARE che sia. Le crociate sono sempre state solo una stronzata, lasciamole pure ai fanatici.

          • Ma se ti sto dicendo che sono d’accordo che la pettorina possa fare danni, perchè mi dici che non ho capito?! Poi se ci sono testimonianze veterinarie in merito, chi ti può dire che non è vero?! Io sto solo dicendo che a quanto ne so è solo la pettorina a X che può causare queste problematiche e nessun cinofilo mediamente intelligente che io sappia sostiene la pettorina a X. Certo, potenzialmente si potranno anche fare danni con le altre tipologie di pettorina, ma è molto difficile. E poi non prendiamoci in giro, è infinitamente più facile fare del male al cane con uno strangolo. Che poi questi “danni” non abbiano riscontro in testimonianze veterinarie, visto che è questo che continuate a ripetere, è abbastanza ovvio: mica si porta dal vet il cane che tossisce o ansima perchè tira con lo strozzo.
            Però io in giro vedo una marea di cani con lo strangolo che tirano, faticano a respirare, tossiscono ecc. e proprietari che continuano come dei dementi a dare strattoni al guinzaglio anche se il cane cammina tranquillo senza tirare e tantissimi cani inibiti se non proprio intimoriti. Di contro i cani con la
            pettorina di solito li vedo belli tranquilli e rilassati, perchè anche se al guinzaglio hanno una sciuramaria incallita con la pettorina male non ne fa.
            Poi guarda un po’ il caso tutti quelli che commentano a favore dello strangolo hanno tutti cani perfetti, soldatini coi paraocchi che stanno incollati alla gamba, non pisciano, non annusano, non vedono nessun’altro al di fuori del padrepadrone-cazzutissimoalpha-nonavraialtrodioall’infuoridime, anzi
            che non sono autorizzati a interagire con nient’altro che non sia il ginocchio (o stinco o coscia a seconda dell’altezza del cane) del suddetto. Ma buon per voi!
            Io voglio fare outing: i miei cani sono cani, e a volte tirano. Normalmente il guinzaglio non è mai teso, ma capita che sentano un odorino interessante un po’ più in là, capita che vogliano fortissimamente andare a conoscere quel cane lì, capita che debbano assolutamente fare pipì su quella zolla lì, capita anche che io sia distratta e non mi renda conto che il cane si è fermato, e in quei casi
            il guinzaglio si tende. E allora sono contenta che indossino una pettorina.
            Comunque si fanno un sacco di discorsi e non si arriva mai a un punto,cerco di riassumere il punto della questione secondo me:
            -prima Valeria propone lo strangolo come miglior collare del mondo che rende felici tutti i cani e proprietari, poi dice che si usa solo su alcuni cani, solo in determinate fasi di addestramento, e poi vengono fuori orde di persone che lo usano come collare da tutti i giorni. Allora come stanno le cose?
            -lo strangolo in mani competenti non fa danni? Ok, quanta gente incompetente, sciuramaria, totalmente digiuna di cinofilia usa lo strangolo? Una marea.
            -nella mani sbagliate che danni può fare uno strangolo e che danni può fare una pettorina? Credo non ci sia neanche bisogno di rispondere.
            Ringraziando il cielo e la terra esiste l’evoluzione, il progresso o chiamatelo come vi pare, per cui oggi c’è una visione del cane diversa e ci sono metodi diversi da quelli di 50 anni fa, questi metodi funzionano e vengono messi in pratica ogni giorno da educatori che svolgono un ottimo lavoro su cani che indossano pettorine o in alcuni casi collari fissi senza produrre animali con granulomi, senza pelo, o spiaccicati sotto le macchine. Pensa un po’ che strano.

  9. Non credo che possa esistere una linea di difesa adeguata contro questo tipo di concorrenza sleale se non una ricca e robusta dose di calci in culo che pero’ non sono mai un buon argomento ma al limite una soddisfazione personale per quanto meritati possano essere.

    Calci o non calci, qualunque cosa si risponda si finisce far danno perche’ e’ perfettamente inutile cercare di convincere qualcuno della bonta’ delle proprie ragioni se questo qualcuno non e’ minimamente interessato a sentirle.

    E’ anche assai improbabile che si riesca a competere con il gentilista furbetto d fronte alla sciuramaria di turno soprattutto quando si dovrebbe convincerla che forse deve imparare qualcosa per gestire il proprio cane mentre dall’altra parte, come e’ gia’ stato detto, qualcuno le vende la soluzione miracolosa.

    Quando la sciuramaria rimette le cose nella giusta prospettiva? Quando dopo essersi fatta trascinare come un cartone animato da un cane molto piu’ grosso e piu’ forte di lei e dopo essere arrivata al punto in cui la naturale conseguenza della teoria del cane “sbagliato” conpora che proprio lei dovrebbe impasticcare fino allo stordinemnto il suo ammoredimamma allora fa il viaggio della speranza e prova un campo qualunque e quardandosi intorno vede una quantita’ di cani con lo strozzo e relativi padroni che vengono ripresi ogni volta che sono loro a tirare il cane.

  10. Non credo che possa esistere una linea di difesa adeguata contro questo tipo di concorrenza sleale se non una ricca e robusta dose di calci in culo che pero’ non sono mai un buon argomento ma al limite una soddisfazione personale per quanto meritati possano essere.

    Calci o non calci, qualunque cosa si risponda si finisce far danno perche’ e’ perfettamente inutile cercare di convincere qualcuno della bonta’ delle proprie ragioni se questo qualcuno non e’ minimamente interessato a sentirle.

    E’ anche assai improbabile che si riesca a competere con il gentilista furbetto d fronte alla sciuramaria di turno soprattutto quando si dovrebbe convincerla che forse deve imparare qualcosa per gestire il proprio cane mentre dall’altra parte, come e’ gia’ stato detto, qualcuno le vende la soluzione miracolosa.

    Quando la sciuramaria rimette le cose nella giusta prospettiva? Quando dopo essersi fatta trascinare come un cartone animato da un cane molto piu’ grosso e piu’ forte di lei e dopo essere arrivata al punto in cui la naturale conseguenza della teoria del cane “sbagliato” conpora che proprio lei dovrebbe impasticcare fino allo stordinemnto il suo ammoredimamma allora fa il viaggio della speranza e prova un campo qualunque e quardandosi intorno vede una quantita’ di cani con lo strozzo e relativi padroni che vengono ripresi ogni volta che sono loro a tirare il cane.

    • Gen. Sig. Nerofumo, visto che mi piace come scrive e l’uso che ne fa del collare uffa come vogliamo chiamarlo.. a scorrimento va, Le chiedo un parere. Mi consideri la sciuramaria di turno. Ho Maya, un bellissimo pastore tedesco di 1 anno, normalmente dolcissima, ma quando la porto a giro al guinzaglio si ricorda di essere tedesca e mi ha fatto cadere un paio di volte. Ora siccome ho le ossa di 70 anni ero proprio disperata. Ho provato con metodi gentili, distrazioni premi, ma si vede che proprio non ci capisco niente. Alla fine l’ho portata da un addestratore che ha usato il collare a scorrimento per dieci ( e dico dieci minui). Dava dei piccoli colpetti (non direi strattoni, diciamo strattini?)e Maya ha capito subito. Mi aspettavo (come dice la sig. Valeria il fumetto con scritto : Ellapeppa potevate dirlo subito che non devo tirare!. Tutto bene dunque . però mi viene un dubbio: è stato troppo traumatico per il cane?

      • Santo cielo! Io non sono proprio qualificato per poter dare consigli e davvero e’ meglio che lo faccia qualcuno che ha competenze professionali adeguate per poterlo fare.

        L’unica cosa che posso fare e’, se si parla di condotta con cani normalissimi, proprio confermare quello che ha raccontato lei. Al campo che frequento capita ogni volta di vedere la stessa cosa. E’ che il padrone del cane trattiene il cane tenendo il guinzaglio in tensione e il collare a scorrimento stretto, l’addestratore lavora con collare e guinzaglio completamente allentati e il famigerato strattone non e’ una tirata ma un colpetto brevissimo e secco. Quando il padrone del cane prova a fare la stessa cosa, lil colpo secco diventa un “tirone” che sposta di peso il cane, l’addestratore richiama il padrone (non il cane) e gli spiega che deve attirare l’attenzione del cane, non impiccarlo altrimenti se lo impicca col cavolo che il cane stara’ al piede: e’ cane, mica scemo.

        A me sembra che abbia senso e che funzioni e se e’ vero quello che vedo, se il cane fosse traumatizzato non potrebbe funzionare.

        • Grazie della risposta. Sono d’accordo. Maya ha imparato benissimo e comunque anche quei pochi giorni che ho utilizzato il collare in questione Le posso assicurare che , con la forza che mi ritrovo, non potrei strattonare nemmeno un carlino!!!!!!!!. Ora siamo felici in due!

  11. non voglio fare la stronza eh… però francamete, non si potrebbero lasciare perdere sti scanni? Valeria capisco che non sia bello essere attaccati o accusati, però tanto chi ti accusa su sto sito non ci viene, sti articoli gli fanno solo che pubblicità, e la comune Sciuramaria non sa di cosa stai parlando.

    Ignorali e fai cultura verso chi di cani sa poco o nulla – il motivo per cui i Guru hanno avuto tutto sto successo è che si sono “presi” il mercato delle Sciuremarie: molti bravissimi addestratori tendono a essere poco clementi con chi di cani sa poco, mentre i Guru sono dei gran affabulatori che si fanno amare dal cliente. Ecco se invece di incazzarsi con i gentilisti si cercasse di entrare è più in contatto con il mondo del comune proprietario del cane, qualcosa cambierebbe

    • Scusa Alice, ma è proprio “non rispondendo”, come hanno fatto gli addestratori i primi tempi in cui sono usciti i “metodi gentili” di turno che hanno SEMPRE basato la loro “campagna marketing” su “noi rispettiamo il cane mentre gli addestratori tradizionali sono dei macellai che li strozzano e li prendono a calci” che i “guru” hanno conquistato le Sciuremarie.

      Poi certo, una seconda motivazione è quella per cui un addestratore serio e onesto, se hai fatto cavolate col cane e ti sei fatto mettere i piedi in testa, te lo dice e ti spiega come rimediare mentre molti “guru” ti dicono che hai fatto tutto bene – qualsiasi cosa tu abbia fatto – e se il cane ti ha messo i piedi in testa è perché è lui che è “un cane difficile”, non è colpa tua…ma se non rispondi alle loro insinuazioni (perché di questo si tratta, dato che non sanno portare mezza prova di quello che affermano, specie dopo che il “manifesto” ASETRA che usavano come cavallo di battaglia è stato ampiamente smontato e spernecchiato), poi ci si agganciano e se ne escono con “ecco, vedete, non rispondono perché abbiamo ragione, non sanno cosa dire, sanno solo maltrattare, SEGUITE NOI!”.

  12. Il “problema” dello strangolo è essere nato come strumento in un periodo in cui le menate di marketing, almeno in cinofilia, non c’erano ancora.
    Altrimenti gli avrebbero dato qualche nome puccioso che non avrebbe sconvolto più di tanto le “ammmoredimammanontimettoquelcollarebruttoecattivo” e queste campagne avrebbero avuto un decimo del seguito attuale, perché vuoi mettere dire “no al colllare A STRANGOLO” invece di “no al collare a maglie”, “no al collare salvapelo” o altro ?
    Per quanto trovi errato cercare di “cambiargli” adesso il nome chiamandolo a scorrimento – che trovo una mossa simile a dare nomi come gentle leader, easy walk e affini quando poi di gentle hanno magari ben poco – mi pare chiaro che molti si lascino fuorviare prima dal nome e magari non sanno nemmeno che lo strangolo ha anche la posizione “fissa”…e magari pensano pure che il collare a punte sia questo http://www.eurodogs.it/foto/grandi/product_766_big-2.jpg 😀

  13. Aggiungerei che questa faida perenne oltre a creare fazioni schieramenti cori da stadio eccetera, ottiene anche un altro risultato: far allontanare dalla cinofilia tutte quelle persone che cercavano risposte o volevano seguire una passione, e invece si ritrovano in mezzo a un continuo lancio di (a scelta ) frecciatine insulti fango verità date come assunti divini e poca, VERAMENTE POCA, professionalità. Io mi sono diplomata educatore cinofilo Apnec qualche anno fa…ero piena di entusiasmo, di voglia di imparare, ho girato campi e studiato con persone con idee diverse dalle mie. Bene, alla fine ho smesso. Ho smesso di lavorare con i cani degli altri, perché la cinofilia di oggi (salvo rare eccezioni ) fa schifo. Adesso lavoro solo con i miei cani, e sto molto meglio così. Mi dispiace solo per tutti quelli che hanno bisogno di aiuto con il loro cane e si ritrovano in mezzo a questa guerra inutile.

  14. Sono andato a cercare qualcosa di questa campagna e non e’ che sia atterrato in mlemia posti diversi ma in quei due o tre che sono comunque sempre riconducibili alla stessa persona. E’ una campagna markettara e per questo va classificata. Ci sarebbero un sacco di “si’ ma…” a proposito di quanto sia lecita la strategia di marketing adottata ma forse piu’ di tutto vale identificarla chiaramente con il suo nome: una campagna di autopromozione spacciata per una crociata dei paladini della civilta’ contro la barbarie.

    Ora, una persona di buon senso, indipendentemente dalle sue preferenze per collari od altro, di fronta a una campagna del genere dovrebbe incazzarsi solo per il fatto che si stia cercando di coglionarla.

    • Ci sono anche due cose piuttosto diverenti:
      una, è che prima fanno l’attacco all’arma bianca “no allo strangolo”, “tutti maltrattatori”, “non capiscono niente di cani” (gente che magari coi cani di lavora da decenni e ha anche ottenuto dei risultati, mica solo lo sciurmario di turno che porta il cane a fare 4 passi sotto casa), poi quando qualcuno risponde SI SENTONO ATTACCATI LORO! Sul gruppo dei “Gentle Team & Friends” c’è un bellissimo

      “Nuovo articolo di ti presento il cane……..ovviamente contro la
      campagna contro il collare a strozzo…..,ma perché? Ok, gli stiamo
      antipatici? E va bene…ma il bene del cane dove lo mettiamo? Non siamo
      qua per questo?”

      “GLI STIAMO ANTICIPATICI” ? Ma santa pupazza, date dei maltrattatori (minimo) a caso, a gente che non hanno mai visto lavorare, e poi fanno ancora le povere vittime perchè qualcuno SI DIFENDE. Buffo.

      Seconda cosa, è ancor più buffo come la Capra continui i suoi commenti più o meno ironici e più o meno educati, così come le estrapolazioni di frasi a caso (proprio come contestato in questo articolo, guarda un po’), ma il tutto ovviamente solo nel SUO gruppetto di amici, perchè il confronto pubblico, curiosamente, lo evita.
      Ah, già, forse potrebbe trovare qualcuno che le risponderebbe diversamente da “siii bene brava bis”.

      Buffo, davvero buffo.

      • Notoriamente non sono un amante di Facebook e tamtomeno dei gruppi su Facebook pero’, visto che e’ stato citato sto gruppo “Gentle Team & Friends” sono andato a vedermelo.

        Ora, io capisco che gli attacchi personali diano fastidio o meglio ancora facciano incazzare come una biscia, pero’, francamente, il livello medio degli interventi e’ da cachinnio da ragazzette mocciose che se la cantano e se la suonano da sole. Insomma il livello e’ quello: “gne’ gne’ mi scompagno”, “non mi hai fatto niente faccia di serpente” “hi hi hi”, “non mi hai fatto male faccia di maiale” “ha ha ha”, “quanto sono figa!!!”.

        Insomma, e’ proprio necessario prendersene cura? Ma anche no.

  15. Valeria ma una bella denuncia per diffamazione a queste persone? Ti creano un bel danno all’immagine. Io non credo che tutti tutti questi di cui parli siano davvero tarati. Magari qualcuno lo è, qualcun altro finge di esserlo per parlar male poiché ti considera in cinofilia una concorrente valida e pericolosa su cui gettare discredito.

  16. Bhe…io son una che il collare a strozzo non lo usa e per quanto mi riguarda non uso nemmeno il collare fisso con i miei cani (ho un certo numero di cani tra cui una Malinois che morde la manica e lo facciamo solo per gioco) perchè la cosa mi infastidisce molto e mette molto a disagio me. Il fatto di essere così a disagio sicuramente non mette a loro agio i miei cani per cui non lo uso stop. Nel lavoro con i cani da canile che siano molto spaventati o molto “Up” chi lavora con me usa una combinazione data da un semistrozzo legato ad un guinzaglio associato ad un altro guinzaglio unito alla pettorina, perchè ovviamente la pettorina non permette il controllo del cane in caso di fughe o il controllo di “teste impazzite”.
    Io sottolineo che la prima ad essere a disagio sono io e quindi non mi interessa usarlo….se è necessario chiedo consulto a chi ne sa più di me (il professionista che mi ha seguito con la Malinois ) persona di fiducia che conoscendomi mi metterebbe un collare a strozzo in mano o mi consiglierebbe di farlo usare ad una delle persone che sto seguendo veramente solo se necessario e con un certo Bon Ton rivolto soprattutto al cane. Per quanto riguarda il lavoro da educatore il problema più comune che vedo nei proprietari è il fatto che il cane tiri come un ossesso ma la frustrazione o la privazione sono cose che non si correggono con una bella strattonata ma dando competenze diverse al cane a seconda del motivo per cui lo fa. Forse i negozi per animali non dovrebbero vendere i collari a strozzo con la facilità con cui lo fanno ragion per cui non dovrebbero essere alla portata di tutti ….gli ignoranti che li acquistano senza sapere almeno come si usa e se serve soprattutto per il loro problema.
    Poi io credo che ognuno quando si rapporta con il cane tiri fuori la propria personalità…..esistono persone da collare e persone da pettorina….bisogna non dimenticare la personalità del cane che abbiamo di fronte (e quella del proprietario del cane che ti ha chiesto una mano) Io ho letto con interesse i libri della Sig.ra Rossi, specialmente “Cani Pericolosi” che mi è servito molto nella mia formazione ma ho letto con altrettanto interesse quelli della Sig.ra Capra in quanto avere più strumenti apre di tanto il panorama dei cani che puoi aiutare.
    saluti

  17. Assolutamente d’accordo. Personalmente non amo il collare a scorrimento, come educatore sono nato pettorinomane per poi rendermi conto che non e’ il santo graal .. resta il fatto che queste campagne, sono oramai ridicole. Non per il significato in se’ , che puo’ anche essere condivisibile, ma per i modi .. mi infastidisce particolarmente il modo in cui tutti gli adepti si pongono nei confronti del mondo cinofilo, come ad essere dei portatori del verbo…mah..

  18. Io propongo una campagna di sostegno per la Sig. ra Capra. Si ragazzi uniamoci e con metodo gentile lasciamola soggiornare per un mesetto al Debu’….Poi se la Sig. ra Valeria ci rendesse partecipi degli sviluppi attraverso un diario…..sarebbe il finale perfetto per questa nauseante storia che come like merita……

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