mercoledì 2 Ottobre 2024

Collie americano: non deve essere una scusa per i cagnari

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Con il “Vero Standard del rough collie“, messo online qualche giorno fa, pensavo di aggiungere qualche nuovo nemico (cinofilo, eh… almeno spero) al congruo numero che già posso annoverare: invece no. Perfino molto allevatori mi hanno scritto dicendo che sì, è vero, ho proprio ragione, il Collie ha preso una brutta piega, sta andando verso una tendenza esclusivamente “bellezzara” che non dovrebbe competere alla razza… e insomma, pur con qualche puntiglio qua e là, in generale il mondo dei “collisti” si è dichiarato più  d’accordo che non.
C’è stato, però, un grosso neo: il fatto che io abbia citato il Collie americano come “più vicino al Lassie che tutti abbiamo amato” è stato sbandierato a destra e a manca dai proprietari di collie di provenienza cagnara (dell’Est e non solo), che hanno utilizzato il mio articolo per sostenere che avevano ragione loro nel dire che il “vero” collie è quello senza pedigree, alto almeno 20 cm in più di un  collie da expo, che deve avere ri-go-ro-sa-men-te due parabole satellitari per orecchie (e che devono stare ri-go-ro-sa-men-te erette!) e occhioni  spiritati, belli grandi, possibilmente a palla e con terza palpebra in bella vista.
ALT!
Indietro tutta, please!
Quello che ho appena descritto NON è un collie americano: anzi, non è un collie per niente.
E’ uno dei meticcioni simil-collie che vengono venduti in negozio, o alle fiere del cucciolo, o dalle solite fonti cagnare, come “collie americani” solo per giustificare il fatto che non hanno uno straccio di documento (e se ce l’hanno, è fasullo).

Questo è un campione americano, aderente allo Standard americano: nelle altre foto potete vedere invece i collie "spacciati" per americani. La differenza dovrebbe saltare agli occhi

Allora, forse occorre un piccolo chiarimento: il tipo americano è davvero, a mio avviso, più vicino a “Lassie”… ma Lassie non era una ciofeca!
C’è su FB un gruppo che si chiama “Lassie non era un chow chow”: forse se ne potrebbe aprire un altro intitolato “Lassie non era neanche un borzoi”.
“Collie americano” significa sempre “Collie con regolare pedigree”  (altrimenti è ufficialmente un meticcio, e da lì non si scappa), che risponde ad uno Standard diverso da quello europeo, ma pur sempre Standard: e in quello Standard non sono previsti né peli scarsi, corti e mosci, né occhi a palla, nè orecchioni da asino.
Peraltro neppure nello Standard FCI sono contemplati i cani senza gambe, col pelo che tocca terra e gli assi cranio facciali convergenti… ma il concetto è sempre lo stesso: gli Standard vanno letti, imparati e poi rispettati (e fatti rispettare dai giudici, senza concessioni alle mode o al nome dell’allevatore o dell’handler più o meno in voga). Un cane non in Standard, americano o europeo che sia, è un cane non in Standard: quindi non è un corretto rappresentante della sua razza.
Un cane senza pedigree, americano od europeo che sia, non è neppure un cane di razza, perché il pedigree non serve a dichiarare se sei un cane da show, un campione o un figlio di campioni: serve a certificare che sei un cane di razza pura.

Questo vale, ovviamente, per il Collie come per tutte le altre razze del mondo: il pedigree è la “carta d’identità” del cane, o più correttamente il suo certificato di nascita, senza il quale un umano “non esiste”…e un cane non può essere definito “cane di razza”.
Un cane senza pedigree – così come un umano senza documenti – deve mantenere la propria dignità e deve avere tutti i diritti e tutto il rispetto dovuti ad ogni essere vivente: ma questo è un discorso diverso.
Il cane di razza pura ha particolarità e peculiarità che lo distinguono dal meticcio – prima fra tutte la selezione che c’è alle spalle per ottenere una certa morfologia, sì, ma anche precise doti caratteriali e un controllo accurato della salute. Il cane di razza pura ha un prezzo che è la diretta conseguenza di questo lavoro di selezione: se non c’è selezione non può esserci neppure una giustificazione per il prezzo, quindi chi si illude di aver “risparmiato”  comprandosi un cane senza pedigree, pagandolo magari 5-600 euro anziché 1000 o 1500,  in realtà ha pagato 5-600 euro di troppo, perché il valore di un cane senza pedigree è ZERO.
Si può dare, ovviamente, un rimborso spese a chi l’ha allevato (sempre che l’abbia allevato bene, ovvero che l’abbia alimentato in modo corretto, sverminato, vaccinato ecc.)… ma il costo vivo per portare  un cucciolo fino ai due mesi di vita può arrivare, proprio ad essere generosi, a 150-200 euro.
Ogni centesimo in più è un centesimo rubato, ovvero richiesto per la cessione di qualcosa (un cane di razza pura) che in realtà non esiste.

Concludendo: se avete acquistato un cane come quelli descritti, amatelo, adoratelo, stracoccolatelo…ma non dite che è un collie, perchè col collie non c’entra praticamente nulla. Nè americano, nè europeo, né asiatico.
Se non trovate differenze tra le foto in alto e in basso e quella del “vero” collie americano raffigurato al centro…allora mi chiedo per quale motivo siate andati a comprare  il cane anziché recarvi nel più vicino rifugio, dove avreste trovato probabilmente molti soggetti esteticamente più validi di questi… ma a costo zero.
Il cane di razza pura dovrebbe essere ricercato perché possiede precise caratteristiche – ANCHE morfologiche – che lo distinguono dagli altri: chi non è in grado di capirle, queste caratteristiche, e non riesce a vederle (o peggio, le vede dove non ci sono!) rischia soltanto di sprecare i suoi soldi per avere un cane che di razza non è e non sarà mai.


Foto tratte da Facebook

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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90 Commenti

  1. Buona sera a tutti, mi chiamo Massimiliano.
    Sono d’accordo con la “storia” del pedigree, l’unico che può dimostrare la purezza della “razza” e quindi la genealogia del cane (senza imperfezioni genetiche o quasi!)
    Ma una cosa non riesco a spiegarmi, vedendo le foto in bianco e nero di Lassie (il cane maschio protagonista della serie anni ’50/’60, con Elizabeth Taylor, in realtà i vari cani maschio), non ce n’è uno con i cosiddetti “occhi a mandorla” ed alcuni hanno perfino le orecchie dritte (o una a 3/4 e l’altra dritta)…sono tutti meticci? Sinceramente come semplice osservatore ed amante degli animali, preferisco più questa “versione meticcia” di “collie” (ammesso che possa definirla tale senza tirarmi dietro polemiche). La domanda che vorrei fare è :<>
    La mia è solo una osservazione, non voglio creare diatribe!!!

  2. Daccordissimo con l’articolo di Valeria.

    Anche sulla parte dove si dice che “senz ail pedigree il cane è equiparabile ad un meticcio ” e che quindi NON sia giusto farlo pagare.
    SI amarlo, rispettarlo, adorarlo ecc ecc… NO pagarlo.
    Quando si compra un cane NON SI COMPRA IL CANE ma il lavoro dell’allevatore (sforzi fatti per controllare i genitori in salute, portare i soggetti in expo e portarli alle prove di lavoro, agli studi fatti per avere i soggetti migliori selezionando le varie linee di sangue ecc ecc….) quindi secodno me è stupido anche comprare i cani (per fare un esempio) da privati che hanno un maschio e una femmina e “sfornano” cuccioli. Diverso è il privato che ha un cane, lo porta in expo ed a prove di lavoro (se utili al fine della selezione di quella razza)… e poi una volta fatti tutti i controlli sanitari e del caso…. decide di fare una cucciolata: in questo caso potrei essere d’accordo.

    Se vogio un cane da amare, un cane e basta… un cane che mi stia vicino..ci sono molti cani in cerca di casa.
    Se intendo prendere una certa razza, probabilmente il motivo ci sarà…e quindi è melgio andare in allevamento.

    NB: tutte le opinioni di cui sopra sono di una persona senza particolari competenze (ovvero io) e non vogliono dettar legge. My opinion ^_*

  3. Per questo non allevo più per vendere, per queste idee che sono totalmente fuori da ogni logica, e per questo che i cagnari impazzano a discapito della razza che registra sempre meno cuccioli ma sempre più collie abbandonati per strada o nei canili. Invece di fare questi discorsi a favore di un collie allevato solo dai cagnari, chi vuole un collie non si rivolge ad un allevatore che ha cani non solo da esposizioni, e ci sono, perche lo stesso allevatore che presenta un collie in expò ne ha anche da lavoro, con tutte le garanzie di salute sia fisica che caratteriale, e non fermarsi alle foto che sivedono in internet appositamente postate da chi vuole solo fare sterili polemiche?
    Forse così non si ha la possibilità di criticare, in realtà questi discorsi sono di chi veramente non sa nulla ne di cani ne di allevamento e come ridico non vuole pagare un cane il giusto prezzo ma disprezzare il lavoro di oltre 60 anni(parto solo dal dopo guerra anche se allevamenti sotirici hanno origini più antiche)di dedizione e selezione della razza. Quindi ti dico che calmo stai tu, io continuo ad essere orgogliosamente un allevatore di collie e chi la pensa come te non avrrà mai un mio cane perchè non sa cosa sia un vero collie, non si può scegliere un cane solo per il suo aspetto esterno ma per le sue doti generali compreso il carattere, e chi vuole solo un Lassie non ha capito cosa sia veramente il collie che non è certo Lassie.
    E qui chiudo perchè queste discussioni mi danno solo la certezza che avete visto troppi filmetti di Lassie in tv e di collie non ne sapete nulla, quindi parole vane che sono stufa di fare.

  4. io vorrei aggiungere il mio parere personale:
    preferirei prendere un collie che da adulto rispecchi lo standard di 30 anni fa piuttosto che i pupazzoni odierni. Che abbia o meno il pedigree (nel senso: se adesso vengono allevati solo animali formato pupazzone, del pedigree ne faccio a meno, del cane come lo voglio io invece no).
    Dal link che ha postato Fiorenzo, quello sui cani tedeschi, deduco che in Germania abbiano ancora il senso della ragione, infatti i collie della gallery sono proprio i veri Collie.

    • Il problema è che chi la pensa come te non sa nulla ne di allevamento ne di collie, ma pretende un vero collie come le definisci tu gratis o quasi, quindi evviva i collie detti purissimi senza pedigre e senza controlli genetici perchè quelli sono veri collie, mentre i nostri bei cani testati geneticamente e caratterialmente allevati con competenza e passione che però costano il giusto prezzo sono solo pupazzoni. Sono stufa di queste affermazioni gratuite fatte sui collie, quindi predi pure un collie da un cagnaro perchè solo quello è un vero collie. In germania allevano i collie come in Italia ma dato che noi siamo tutti esterofili evviva quelli tedeschi perchè sono veri collie. Che tristezza….infatti ho deciso di non allevare più i collie se non per me per non perdere il mio patrimonio genetico che deriva dai cani di 30 anni fa i mitici collie americani ,che non esistevano, allora ma erano tutti collie inglesi, ma si sa quelli erano veri collie già!!!

        • il mio concetto comunque intendeva dire che, se per avere un collie di razza (con pedigree) devo adeguarmi allo standard odierno che prevede, appunto, il pupazzone gonfio di pelo, mentre io preferisco l’altra “versione”, in questo caso o davvero mi riferisco ai pochi allevatori rimasti che rispettano la razza com’era (a trovarli..!), oppure ne prendo uno che voi chiamereste meticcio (perchè non ha il pedigree) ma che rispecchi la mia idea di Collie.
          Lunablu, se non capisci il mio punto di vista, evita per favore di fare insinuazioni. Non ci conosciamo.

          “ma pretende un vero collie come le definisci tu gratis o quasi, quindi evviva i collie detti purissimi senza pedigre e senza controlli genetici perchè quelli sono veri collie”

          non ho detto che il collie senza pedigree è quello vero, fossi scema. Ho detto che se adesso il 90% degli allevatori li alleva con lo standard di oggi, a me non sta bene non mi piace. Punto.

          • Lo standard odierno è quello di 30 anni fa, non è mai cambiato informati meglio.
            Per questo non allevo più per vendere, per queste idee che sono totalmente fuori da ogni logica, e per questo che i cagnari impazzano a discapito della razza che registra sempre meno cuccioli ma sempre più collie abbandonati per strada o nei canili. Invece di fare questi discorsi a favore di un collie allevato solo dai cagnari, chi vuole un collie non si rivolge ad un allevatore che ha cani non solo da esposizioni, e ci sono, perche lo stesso allevatore che presenta un collie in expò ne ha anche da lavoro, con tutte le garanzie di salute sia fisica che caratteriale, e non fermarsi alle foto che sivedono in internet appositamente postate da chi vuole solo fare sterili polemiche?
            Forse così non si ha la possibilità di criticare, in realtà questi discorsi sono di chi veramente non sa nulla ne di cani ne di allevamento e come ridico non vuole pagare un cane il giusto prezzo ma disprezzare il lavoro di oltre 60 anni(parto solo dal dopo guerra anche se allevamenti sotirici hanno origini più antiche)di dedizione e selezione della razza. Quindi ti dico che calmo stai tu, io continuo ad essere orgogliosamente un allevatore di collie e chi la pensa come te non avrrà mai un mio cane perchè non sa cosa sia un vero collie, non si può scegliere un cane solo per il suo aspetto esterno ma per le sue doti generali compreso il carattere, e chi vuole solo un Lassie non ha capito cosa sia veramente il collie che non è certo Lassie.
            E qui chiudo perchè queste discussioni mi danno solo la certezza che avete visto troppi filmetti di Lassie in tv e di collie non ne sapete nulla, quindi parole vane che sono stufa di fare.

  5. Qui si parla di collie che scodinzolano alle pecore, vorrei fare una domanda a questi signori che da quanto ho capito hanno un collie fuori standard frutto di non si sa quale accoppiamento non essendoci il pedigree : i vostri collie lavorano con le pecore? li avete presi per laorare o per farli stare in girardino? come si comportano con le pecore?

    • Si parlava di pastori in generale.

      La mia non è un collie, comunque sì, non vive in giardino, fa sheepdog non a livello agonistico (per mancanza di tempo per gli allenamenti), obedience, rally-o, un po’ di agility e disc dog

      Non è standard FCI, ma viene da 75 anni di selezione, pedegree WKC

  6. Come proprietario di un collie anni settanta che mi è rimasto nel cuore, il primo impulso sarebbe quello di sottoscrivere subito il gruppo “lassie non era un chow-chow” di cui condivido appieno la presentazione e le deduzioni sulle somiglianze dei collie di tipo moderno alla foto di Lassie. Aprendo la bacheca e guardando le foto pubblicate però devo dire che non mi sembra che Lassie somigli nemmeno alla maggiorparte dei soggetti che sono presentati… che a me sembrano appunto frutto di una deriva di mancata selezione o tipici cani “da negozio”. Questo non vuole insinuare che i *proprietari* siano dei cagnari, specie se li hanno avuti in reaglo, comprati in buona fede…. o se a loro piacciono cosi’. Sugli allevatori qualche dubbio invece l’avrei, ma… certo se mi si dimostrasse che sono allevati con ogni attenzione e la morfologia a loro “piace cosi'”… mi sta bene.
    Però come non potrei mai prendere oggi un cane di tipo moderno da expo perché non vedo in lui piu’ niente di “Lassie”, non potrei nemmeno prendere uno di questi perché oggettivamente anche in loro vedo ben poco di “Lassie”. Vedo tanto di uno dei tre collie avuti in canile di cui ho già parlato nell’altro articolo.

    • Ecco un link sull’albo dei miei due amati Collie che mi hanno lasciato 1 e 2 anni fa a quasi 14 e 15 anni. Di allevamento svizzero, genitori AKC con pedigree (madre olandese, padre svizzero), loro senza pedigree – l’avrei potuto far fare, ma così mi son risparmiato 400 CHF, in compenso li ho presi tutti e due. Orecchie all’inizio piegate, poi man mano con l’età alzate e da parte mia nessun interesse ad aiutare con certe tecniche utilizzate anche da allevatori. Fratelli, Sanissimi, docilissimi ed intelligentissimi. 64 e 62 cm, 32 e 26 kg, pelo folto ma non troppo sia d’estate che d’inverno. Castrati tutti e due a circa 2 anni per motivi di serenità (uno piangeva giornate intere e a passeggio scappava appena c’erano femmine in calore in giro, l’altro sembrava affetto di rabbia, tanta schiuma aveva attorno il muso, in più mostrava problemi di dominanza con qualche schermaglia con maschi) e salutari:
      .
      http://www.facebook.com/media/set/?set=a.1913426469908.2093061.1069293070&l=e8cc38570e&type=1
      .
      E qui una galleria di collie standard ufficiale AKC di allevatori tedeschi. Da notare che non tutti si assomigliano di forma, di muso e di pelo (gli uni sembrano più da show, gli altri più da collie “comuni” anche di allevamenti fai da te), ma che son assolutamente riconoscibili come collie classici:
      .
      http://www.cfac.de/images/stories/Galerie/index.htm

      • Viste foto, bei cagnoni. Purtroppo non “bei collie”, perché non avendo il pedigree non possono essere definiti tali! Visti anche quelli tedeschi: non tutti si somigliano, è vero…ma tutti sono piuttosto lontani -spero ne convenga – dalle foto che avevo messo nell’articolo. E comunque il fatto che in una razza i cani “non si somiglino” significa che qualcosa non gira per il verso giusto nella selezione.

        P.S.: aspetto ancora il suo commento all’articolo di stamattina (pedigree standard e amore di mamma)

        • a me una “non somiglianza” al livello di quella dei colli tedeschi linkati qui sopra mi anrebbe piu’ che bene. Ce n’è qualcuno che “personalmente non mi piace”. Per esempio non mi piacciono quelli con la coda alta ricurva a piumino, o quelli, presumo molto alti, con proporzioni testa/garrese piu’ vicino al 1:3 che non al 2:5… che sarebbe il normotipo. Mentre invece non mi disturba affatto il pezzato pie-bald seppure inconsueto…. però mi va benissimo una variabilità in questi limiti che lascia spazio anche a persone che apprezzano cose diverse da quelle che piacciono a me. Intendere il cane i cani di razza come “cani fotocopia” è una cosa che finisce paradossalmente per nuocere alla funzionalità della razza (perché di fatto finisce per restringere troppo il pool genetico a cui si attinge)… e la vedo pun po’… boh, per rendere l’idera potrei dire che sta al concetto storico di razza come l’ipertipo sta al tipo. Soprattutto quando parliamo di caratteristiche che di fatto non sono cosi’ determinanti per la funzionalità specifica (es. orecchio eretto piuttosto che pendente, testa piu’ stretta o piu’ larga, stop un filo piu’ accentuato, occhi… espressione… tanto per tornare al discorso iniziale di luc. Si decide arbitrariamente che questo per una razza è brutto e per l’altra razza (che magari ha un compito analogo, cambia solo il paese, ma è simile anche l’ambiente) è bello… anzi, magari si stabiliscono queste differenze non in funzione della qualità, ma proprio per distinguere le due razze (come è successo al bolognese e al bichon)… E’ un estremizzazione del concetto di razza. I cani tedeschi linkati qui sopra sono, in generale, nella maggiorparte, forse con l’eccezione di qualche soggetto un po’ al limite, in generale dei “bei cani” che potrebbero anche essere funzionali. Ciò che non si può dire effettivamente dei soggetti delle prime foto di questo articolo e di molti presenti sulle pagine di “lassie non era un chow-chow”.

        • Grazie dello sforzo, ma non era necessario. Ne hanno ricevuti tanti di sinceri complimenti che potrei riempire un libro. Non si preoccupi, anche da allevatori “seri” e connaisseurs, malgrado le orecchie non ritoccate e anche dopo aver appreso che erano privi di pedigree (e anche dopo questo chiarimento non hanno cambiato miracolosamente razza). Ovviamente parlo di esperienze svizzere, ma si sa che lì il mondo talvolta é un po’… stranetto…
          .
          La differenza tra noi é che io come amante giudico l’aspetto, lei come purista controlla prima se é tutto in regola alle norme e poi comincia a dare i punti. N.B. non é una critica negativa. É come in tanti altri casi. Io come esteta ho posseduto impianti HIFI e TV B&O (design), il purista si compra Revox e Sony (qualità). Se vuoi bellezza scegli Maserati e Ferrari, se vuoi qualità scegli Mercedes e Porsche.

          Siamo sinceri, se le mettessi davanti due foto di due collie e le dicessi che il primo ha pedigree ed il secondo no, lei da purista automaticamente darebbe il suo voto al primo di cui pensa abbia il pedigree, anche se esteticamente meno bello. Se le dicessi che non l’abbia nessuno, scarterebbe tutti e due, se le dicessi che l’abbia il destro sceglierebbe quello, e se le dicessi che l’abbiano entrambi sceglierebbe quello che le piace meglio. Se facesse lo stesso giochetto con me, io punterei il dito sempre sullo stesso. Questa é la nostra differenza.
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          Con questo chiudo che potremmo discutere per anni senza muoverci di un passo. All’altro suo articolo darò una sbirciata appena posso, oggi dovrei lavorare qualcosina che sennò si patisce la fame 😉

          • No, Fiorenzo, non ha ancora capito: io punterei il dito sul cane che mi piace di più. Se poi lei mi dicesse “non ha il pedigree”, direi: “peccato, perché allora, pur essendo un bel cane, non è un collie”. Temo che non abbia veramente ancora chiaro il concetto di base, e cioè che solo i documenti ufficiali possono decretare se un cane è di razza oppure no.
            L’aspetto estetico è tutt’altra cosa, che viene “dopo” aver assodato che un cane appartiene alla razza di cui si sta parlando. Quindi: se non ha il pedigree, non si comincia neanche a discuterne (tanto non potrà avere titoli come riproduttore, non potrà avere figli con regolari documenti, non potrà andare in esposizione…e allora perché perdere tempo a valutare cinotecnicamente un cane che in cinotecnia non potrà avere alcun ruolo?). Se invece ha il pedigree, se ne parlerà: si valuterà se è bello, brutto, se ha un buon carattere, se ha attitudini al lavoro, se vale la pena di usarlo in riproduzione.
            Magari le risposte saranno tutte negative: e allora sarà un “brutto collie”, o “un collie senza carattere”. Però lui sarà un collie. L’altro no.
            Se non capisce questo, ogni altra discussione diventa aria fritta DOC:

            P.S.: i cani che si vedono su “Lassie non era un chow chow” sono, per la maggior parte, “brutti collie” per qualsiasi esperto della razza in qualsiasi parte del mondo. E anche per un semplice appassionato, come posso essere io.
            I suoi cani, a giudicare dalle foto, erano molto diversi. E se non ammette neanche questo, se difende questi cani per difendere i suoi…allora significa proprio che ha sugli occhi un par di fettone di prosciutto alte tre dita. E di “bellezza” in senso cinofilo, mi scusi, ma se è così non deve proprio parlare.

          • Valeria, In fin dei conti stiamo parlando da due punti di vista diversi. Lei affronta la situazione da cinofila, da esperta, da ex allevatrice, da purista. Io parlo da semplice amante, da padrone, da persona comune.
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            Damien e Terence avevano due genitori puri certificati AKC. Non avendo voluto il pedigree ho barattato sul prezzo e ho preso tutti e due perché molto affezionati l’un l’altro, non volevo dividerli, non riuscivo a decidere, e volevo che avessero compagnia (OK, amore a prima vista). A me non importa se ufficialmente si possono nominare Collie o non. Non allevo, non vado a mostre, non ho intenzione di avere cucciolate, ma ho avuto due splendidi collie (mi scusi, ma parlo da comune mortale)che ho scelto sul luogo, ho visto la madre (molto esile, da lei ha preso la statura Damien – 62cm e 26kg da adulto), il padre (un bel fusto, da lui ha preso Terence – 64 / 32), la sorellina ed un bellissimo fratello più grande di circa 1 anno e mezzo che apparteneva al figlio.
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            Lo so benissimo che non son tutti belli i cani sulla pagina, come non son tutti belli su altre pagine e come non son tutti belli i collie con pedigree. So differenziare bene. So benissimo che esemplari ho avuto in Damien e Terence, le dico che quando ogni tanto andavo con amici per divertimento a raduni di club, di pura estetica, toilettati freschi (lasciamo perdere le orecchie) avrebbero potuto competere benissimo (cosa che mi dissero anche allevatori stessi). Non ho alcun bisogno di doverli difendere. Son stati stupendi anche di carattere (anche loro avevano i loro “difetti” e ogni tanto facevano disperare, ma é normale). Peccato che ho solo pochissime foto vecchie, peraltro la maggior parte ancora in Svizzera. Appena ho tempo faccio qualche scan.
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            In quanto al mio Jack preso dal canile, noto che ha un muso drittissimo, esile, quasi scolpito, di stupenda simmetria (molto + bello dei miei due piccoli). Mi piace moltissimo il colore del suo manto nero (preferisco disegni “semplici” senza “chiazze sparse”), con testa da sable (non mi piacciono tanto le teste tri, specialmente con quella barra nera e la maschera, ma son gusti). É alto e snello, come piace a me, con zampe alte e diritte. Purtroppo é ancora magro (quando l’ho preso era pelle e ossa), ha pochissimo sottopelo ed una criniera un po’ esile. Di forma di muso e corpo é stupendo, ma un po’ spennato. Vediamo ora come va in inverno (il pelo sta ricrescendo). P.S. di lui mi son innamorato subito appena ho visto le foto. Di carattere é identico al mio Terence, di una dolcezza straordinaria e pieno di affetto. Ho una bella banda in casa (se vuole sbirciare, i miei albi su FB son aperti a tutti), ma un posticino ora é riservato per un’altro collie da adozione che assomiglia al mio Damien.
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            Come avrà intuito dalle mie parole, le nostre posizioni son molto diverse. MA: NON difendo in nessun modo (anzi) allevamenti di massa, cani in negozio (andrebbero vietati), cucciolate in casa per far soldi. Dall’altro canto son anche realista e dico che anche una cucciolata in casa non deve essere per forza sfruttamento, come non deve essere sempre un 5 stelle un allevamento accreditato, o una garanzia un pedigree (specialmente in Italia).
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            Per finire: io preferisco lo standard AKC perché più classico, ma NON critico lo standard FCI per se – se lo vuoi più peloso e più piccolo… son gusti. Ma critico certe creazioni (si, di stampa francese), che sono a mio parere (e non solo) un affronto verso questa bellissima razza. Palloni gonfiati ad altezza terra con musi dimezzati definitivamente NON son Collie. Punto. Se l’FCI vuole ammetterli, che creino una subrazza French Collie, e non ho niente in contrario. L’FCI si basa per i suoi criteri sul paese d’origine, mi chiedo cosa c’entra un francesino di salotto con un pastore scozzese. In questo senso devo dire, da comune mortale: meglio un bel “meticcio” “fuori standard” che un “collie” cinese. Mi spiace.

          • Fiorenzo, se QUESTO fosse stato il suo discorso fin dall’inizio, non credo che avremmo speso tante parole! Così mi sta benissimo.

          • caro fiorenzo, conocordo pure io, del resto la penso uguale rispetto al pastore tedesco odierno e il pastore tedesco come piacerebbe a me ovvero, come era una qualche decina di anni fa… se chi giudica e alleva adesso l’ha fatto così non si discute,adesso il pastore tedesco è quello, ma… a me non piace più così com’è, per cui pedigree o meno preferisco i miei cani lupi che non pt odierni con pegiree… quindi con razze diverse ma la pensiamo uguale. solo… non vado dicendo che io ho dei pastori tedeschi perchè NON SONO pastori tedeschi anche se per la sciuramaria non c’è differenza fra quelli in standard e i miei lupetti, anche se alla gente per strada possono piacere di più quelli che i cani da expo di oggi… però appunto alla fine l’importante è che ognuno abbia il cane che gli piace.e anzi visto come NON mi piacciono quelli di oggi ci tengo a precisare che io NON HO un pastore tedesco ma un “cane lupo” non di razza… però… non ho mica capito il discorso che praticamente è ovvio che le cucciolate “In casa” sono fatte per far soldi o per sfruttamento… e perchè mai questa idea? allevatore/allevamento deve voler dire per forza… una marea di box con una marea di cani che non vivono in casa e almeno 5-10 cucciolate l’anno? boh… questo non lo capisco. l’appassionato può anche avere 3 cani in tutto si e no, fare una cucciolata l’anno o due come una ogni due anni e produrre supercani, spesso meglio e con piàs crupolo di chi lio fa a decine e decine in catena… boh…

      • 0__O .. la storia del cane che schiumava mi ha particolarmente colpito… come ho raccontato in un altra risposta, infatti ho conosciuto in canile un collie che rispondeva completemente alla descrizione che ha fatto… anche fisicamente. Era molto alto, pelo… lungo, ma ninete di piu’, orecchi eretti… tra i cani delle foto che sono state tolte ce n’era uno che gli assomigliava parecchio. Ricordo che inizialmente ero rimasto molto colpito da questo partioclare, proprio perchè è una cosa che non ci si aspetterebbe da un collie, avendo il muso morfologicamente opposto a quello delle razze solitamente sbavano di piu’. Probabilmente era l’ambiente del canile…. troppi odori di cani tutti insieme a cui forse non era abituato… in effetti era molto agitato, forse perché era un ambiente troppo innaturale per lui.
        Anche la mia maremmana abruzzese che solitamente non sbavava mai, perdeva qualche goccia solo in due occasioni… quando tiravamo fuori il formaggio (perché le veniva l’acquolina in bocca) e le rarissime volte in cui la portavo nelle aree sgambamento cani… perché a forza di annusare odori di altri cani… Chissà come sarebbe stata la mia meravigliosa cagnona se si fosse trovata abbandonata in un rifugio…. forse avrebbe sbavato anche lei. Ho pensato tante volte che magari anche quel collie, messo in un ambiente diverso…. se qualcuno gli avesse dato una chance… chissà forse avrebbe potuto anche lui essere un cane intelligentissimo e docilissimo agli occhi dei suoi eventuali proprietari. Li’ al canile sembrava tutt’altro che intelligentissimo e dava l’impressione che “qualcosa non andava”. Ed è morto li’… ma non di vecchiaia… credo un attacco di cuore. Comunque nessuno l’ha mai voluto.

        • Denis, se alludi al mio, don’t panic. Aveva schiuma alla bocca quando era eccitato per le femmine in calore. E per ovvi motivi aveva anche qualche problema con altri maschi. L’altro invece per le stesse reagioni piangeva intere giornate e fuori scappava rincorrendo le “scie” delle cagne. Dopo la castrazione a poco meno di 2 anni cessarono tutti i problemi. Non hanno mai sbavato, mai avuto problemi con altri cani o gatti o persone o comportamentali (a parte talvolta qualche rincorsa a bici da tipico pastore), e son stati sanissimi fin quasi alla fine (inizio artrite a ca 13 e 14 anni). Orecchie raddrizzate col tempo, no interventi da parte mia, pelo folto tutto l’anno, toilettatura 2-3 volte all’anno. Mai guinzaglio fino ad 1 anno, dopodiché raramente solo in centro città o vicinanza strade trafficate (spesso solo portato appresso, bastava un dito al collare), socializzati da piccoli, “addestrati basic” in un batter d’occhio senza aiuto esterno, 3-4 ore di passeggiate libere in natura quotidiane. Hanno vissuto come membri di famiglia (2-4 persone) in appartamento e casa (liberamente), sempre appiccicati a me. Chiamiamola una vita da cani di famiglia tipicamente svizzera, non da canile, non da box, non da cortile, non da expò, ma da cani liberi dall’inizio alla fine… P.S. erano meticci purosangue collie da genitori pedigreeati AKC. 😉

      • Il collie non sbava mai, l’unico momento in cui qualche soggetto lo fa è per lo stress, ci sono collie più “delicati” a livello caratteriale e esprimono il loro disagio sbavando, sono cani che non reggono fisicamente allo stress e devono avere una valvola di sfogo per non crollare sopratutto quando il proprietario non capoisce che deve aiutarli a superare il problema che si è creato per il quale il collie non riesce autonomamente a risolverlo. Il discorso dello sbavare per le femmine è la stessa cosa, stress, il non tollerare altri maschi è un problema di giusta socializzazione da piccolo, il cucciolo maschio si deve far sempre socializzare con un maschio adulto, che sia il padre o un altro maschio che sappia insegnare al piccolo come un maschio si deve porre con altri maschi. Ma queste sono accortezze che solo un allevatore competente sa fare, io ho i maschi che convivono con tutti i maschi anche estranei pur essendo a contatto con femmine non sterilizzate, anche i cuccioli che vendo hanno questa socializzazione.
        @Valeria, le prove che la SIC cerca di imporre a chi ha riproduttori selezionati vengono fatte da giudici che sono già preposti e lo fanno per tutte le razze sottoposte a questi test, sono più che altro comportamentalisti( e psicologi aggiungo io dovendo testare anche il proprietario allevatore) Dobbiamo considerare che l’allevamento moderno deve adeguarsi alla vita umana che è cambiata e si è inurbata, la richiesta di cani con le doti del collie è più rivolta ad accompagnare l’uomo nella sua quotidianità inurbata, collie come cani ausiliari, cani guida, pet terapy, i nostri collie liberi di correre sulle colline dietro le pecore non sono più la normalità, l’inurbamento del collie è iniziata purtroppo quando il mondo intero ha scoperto Lassie, che io tanto detesto nei films, e lo ha snaturato, ora noi alleviamo con questo retaggio del secolo scorso e non è facile conciliare la nuova utilizzazione del collie rispetto al suo carattere originale. Tutto ciò ci porta a lavorare su vari fronti e poi ci troviamo a dover combattere le leggende metropolitane che “l’utenza” di un certo livello senza competenza osanna come l’unico vero, molti di noi(io compresa) fanno pochissime cucciolate, solo quando ci sono delle richieste da persone veramente interessate al nostro lavoro, per questa ragione i cuccioli sono pochissimi e purtroppo impazzano i cagnari e le importazioni illegali. Mai come in questi anni ho notizie di collie abbandonati nei canili rigorosamente senza microcip e questo la dice lunga su dove stiamo andando a finire….
        @Fiorenzo, un collie che non rispecchia lo standar di razza non è un collie ma un cane che assomiglia ad un collie, se poi ha solo dei difetti, i cani non snon fatti con lo stampino, saranno collie con dei difetti ma questa è un’altra cosa, un collie con il pedigree rispetta lo standar al 90%, un collie senza il pedigree, che per me è un meticcio (un bàtard dicono gli odiatissimi francesi ooooo!!)non rispetta lo standard per il 99,9%. C’è poco da dire e confrontare questo o quello nelle foto, questa è la realtà e lo è per tutte le razze, ma chi non vuole intendere resti pure nalla sua idea ma non interferisca e prenda in giro chi lavora seriamente.

        • Dimenticavo di risponderti @Fiorenzo, vedo che non sai che il collie è un pastore che ha la caratteristica di prendere decisioni autonome, non si tratta di avere il più intelligente dei collie ma si tratta di caratteristica della razza, ti invito a studiare(come faccio sempre con te) a scoprire come funziona un cane da dentro, quali siano le carattersistiche del carattere del collie, vedo che non ne sai molto, avere avuto collie non implica sapere tutto della razza perchè non se ne sa mai abbastanza, ripeto non sono statuine fatte con lo stampino, sai cosè l’etologia?

        • Luna, sono pienamente d’accordo a metà con te (cit) :-). Mi sta bene l’adattamento alla società moderna (che non vale solo per il collie, ovviamente), ma quando un cane è nato come pastore, almeno un minimo di doti “naturali” (che poi in realtà sono frutto di selezione umana pure quelle…) le dovrebbe mantenere. E’ vero che non ci sono molte pecore in giro per le nostre città, ma è anche vero che un cane nato per fare il pastore dovrebbe almeno dimostrare di non aver paura delle pecore e di avere più l’istinto di condurle che quello di mangiarsele a cena. Non si pretende che faccia una gara di sheepdog, ma…se io allevassi collie (e border collie, e bearded collie, ecc. ecc.) du’ pecore in giardino penso che le terrei.
          Le ho tenute quando allevavo pastori tedeschi? No. Ma non è una contraddizione, perché il pastore tedesco ha un nome che non c’entra un tubo con gli scopi per cui è stato selezionato. Se ne è voluto fare, fin dall’inizio, un cane da utilità (anzi, a dire il vero un cane di polizia) e non un cane da gregge… anche se tutti i suoi antenati erano cani da pastore e quindi il nome è rimasto quello.
          Ma non è mai stato un pastore: il collie invece sì!

          • @Valeria, un collie equilibrato se vede le pecore si incanta e dimetica tutto ciò che ha intorno a lui come faceva la mia Vic tre mesi fa(ora ne ha6) quando andando al campo d’addestramento vedeva pecore, cavalli, caprette e oche e galline nel campo vicino. Ho avuto le pecore fino ad alcuni anni fa ma poi essendo sola e dovendo lavorare per mantenermi diventava faticoso tenerle al meglio per via della mancanza di tempo, ma se riesco le riprendo perchè sono d’accordo con te che un cane da pastore deve esserlo a presicndere. Però il collie oggi nel suo diverso impiego deve essere altrettanto equilibrato nel carattere perchè surroga con la cura dell’umano che ha a carico l’accudimento del greggie, questo si nota molto nelle cose che fa come prendersi cura dei più deboli della famiglia arrivando ad impedire che succedano guai per le dimenticanze che gli anziano possono fare, esempio classico avverte se una da pentola sul fuoco fuoriesce l’acqua mentre bolle o ti porta il telefono che squilla. Tutte cose che al 90% ha imparato a fare da solo. La maggior parte degli allevatori di collie frequenta le gare su bestiame e anche manifestazioni con tutti i pastori anche solo per divertimento perchè vederli lavorare è un grande spettacolo, molti vanno solo per passare una bella domenica tra pastori di tutte le razze. Se mi dici 10 anni fa non se ne facevano e i collie erano a digiunodi pecore ti do ragione, ma come in tutte le cose il vento torna a soffiare dalla parte giusta e finita la grande abbuffata dei ring a tutti i costi(con relativi giochi fatti…)ora ci sono le nuove generazioni di allevatori ( e di igudici) e tutto sta cambiando per fortuna. Il cammino è sempre in salita ma vedo il sole la in fondo.
            @Fiorenzo, pubblica tutto chi ci rimette sei solo tu, ma dalla tua immensa presunzione non lo capisci, non capisci che non ne esci bene per nulla, e non capisci che hai torto su tutta la linea perchè te la canti e te la suoni da solo. Ti rifaccio la domanda che da giorni ti faccio per la quale mi hai risposto solo in parte non completamente e non correttamente: quali sono i colori del collie sia americano che inglese, fai vedere che non sei solo fumo, non è una domanda difficile mi pare per uno che sa tutto lui!

          • @valeria, io non posso intervenire in nessuna discussione perchè il signor Fiorenzo ha decretato che deve farmi la querra per far valere il suo non essere nulla, ho dato il mio contributo a questa discussione ed ora me ne vado gli lascio il campo per le sue interessanti informazioni a beneficio di chi legge….eheheheh!!!L’unica cosa che chiedo è DI NON ESSERE PIU’ CITATA DAL SIGNOR FIORENZO FINOCCHIARO perchè non ci tengo ad essere accumunata con lui con il quale non ho nulla da spartire.
            Ti lascio combattere contro i mulini a vento….

          • Luna Blu, ma non devi andartene: né tu né Fiorenzo. Potete restare e parlare di cani quando e quanto volete… ma sinceramente mi sono davvero stufata di sentirmi dire che la mia “amica” L.B. (nominata assolutamente da LUI all’inizio dei commenti, checché vada cianciando: basta scorrere per scoprirlo) mi avrebbe praticamente “Inculcato” le mie idee sul collie.
            Vale per voi come per tutti: gli scanni personali, please, fateli altrove perché qui non interessano nessuno. Di cani, invece, si può parlare fino alla fine dei tempi: e chissà che a forza di martellare su quella che è semplicemente l’EVIDENZA, qualche concetto “passi” anche attraverso le cape più toste… 🙂

  7. si sfotta pure 😉 ho decine di persone pronte a confermare quanto sia puro il mio cane anche se a me ripeto non interessa perchè non sono razzista. Ovviamente è facile prendere in giro un cucciolo spelacchiato di 5 mesi :DDDD ma che importa? per me, è mille volte più bello di quei simil teddybear o che altro e comunque ogni opinione è soggettiva no? qui saranno tutti amici suoi e quindi nessunole darà mai torto, ovvio! lo vede anche un asino che il cane è un collie… comunque ripeto che mi interessa solo la foto perchè lui non c’entra nulla, se ci tenete insultate me sul mio profilo ma lasciate stare lui! Ah meno male che esiste il tasto stamp 😀

    • Roby, le opinioni sono soggettive: lo standard di razza NO.
      Come può vedere, qui NON sono tutti miei amici e tutte le opinioni sono libere (anche quelle che io ritengo assolutamente idiote).
      Purtroppo la razza NON è un’opinione. Mi fa piacere, mi creda, che lei ritenga il suo cane “il più bello del mondo”: e non la sto sfottendo, come non mi permetto mai di sfottere chi, non intendendosene di cani, ritiene di avere un campione quando ha semplicemente un cagnolino da compagnia, a cui nulla va tolto come cane ma che – se uno amasse davvero la razza – dovrebbe essere, semmai, indicato come esempio di morfologia completamente scorretta. Poi, ripeto: la morfologia, la cinotecnica, le esposizioni canine sono una cosa e l'”amore di mamma” è un’altra. Ci stanno e ci devono stare tutte e due, basta non mescolarle.
      Se permette, però, gli asini sono quelli che sostengono che il suo cane è un collie: anche perché, senza un documento che lo dimostri, non può esserlo e non potrebbe esserlo neppure se fosse un esemplare perfetto (cosa che, purtroppo per lei, non è). Lui sicuramente se ne infischia di non esserlo: è a lei che brucia…e non ne capisco il motivo, visto che non l’ha pagato.
      Il mio articolo se la prendeva con chi questo genere di cani lo VENDE: se vengono regalati, non c’è neanche una parola da fare…almeno finché i loro proprietari non si mettono a dire che sono collie di pura razza, confondendo le idee già abbastanza confuse a chi cerca di capire qualcosa di cinofilia.
      Io non “insulto” il suo cane: dico semplicemente la verità sul suo cane, verità che la invito – ripeto – a farsi confermare da allevatori, giudici e da chiunque altro abbia i titoli per parlare di “razze” e non semplicemente di “cani”.
      Le Sciuremarie, mi scusi, in questo contesto lasciano il tempo che trovano.

        • Un cane che somiglia ad un collie e ha istinto per me, se sano, -vista la situazione del r.collie- da utilizzare come stallone

          Anzi, sono da riaprirebbe un po’ di LIR (così parlo’ McZook, alla faccia dei club di razza)

          • … la difficoltà però è che bisognerebbe in ogni caso stabilire “quanto” e “come” e “perché” somiglia a un collie…. anche un border collie somiglia a un collie… anche un pastore australiano somiglia a un collie… ma anche un borzoj somiglia a un collie, per chi avesse visto solo setter, segugi e drahthaar…. Che criteri usi per stabilire se somiglia? La distanza dalle altre razze riconosciute?… Se è piu simile al collie facciamo il lir collie, se è piu’ simile al tervueren lo facciamo belga?
            Il concetto in sé che proponi non è sbagliato ma… non andrebbe applicato al sistema attuale… Bisognerebbe stravolgere proprio tutto, persino la concezione del concetto di “razza”… unificare molte razze, abolirne altre, creare nuove classificazioni basate su una suddivisione solamente funnzionale, lasciando da parte tradizione e storia.

          • Orpola, Denis, hai ragione.

            Però, per quanto poco me ne capisco di lavoro di pastorizia e cani da pastore, un border lavora differentemente da un belga, penso anche un R.C. lavori differentemente da un belga (ma non ne ho mi visti … 0:-) )

          • @McZook, certo che lavora diversamente. Ma il discorso non cambia….un collie che lavorasse come un border (con l’occhio e tutto il resto) lo usi come stallone? Se lavora bene… ma come un border… e un’altro che lavora bene, non usa l’occhio ma arriva a pinzare i garretti quando serve lo usi come riproduttore? … il collie, sulla carta, lavora diversamente da un border, come pure da un belga, come pure da un bergamasco, cosi’ come un setter caccia diversamente da un pointer, da un bracco italiano e da un drathaar, pur potendoli usare tutti per lo stesso identico lavoro. Se per ammettere al lir richiedi che “somigli” a una razza.. poi per quanto riguarda il lavoro che cosa fai? Deve somigliare o deve avere caratteristiche ben precise, non solo rigaurdanti quello che fa, ma il modo in cui lo fa? Perché se anche in questo caso, basta che somigli… alla fine *quasi* qualsiasi cane può essere lir di una delle 380 razze che in alcuni casi diventerebbero difficilmente distinguibili.. cioè distingueresti i piu’ lontani tra loro ma sparirebbero i confini. Come dire… tutti meticci. O tutti di razza, purché lavorino.
            Tra l’altro… tornando al collie…stiamo parlando di un cane che ha conquistato il cuore dei suoi fans (me compreso) non certo per come si muove col gregge (quanti “lassie” dal 1950 in poi hanno mai condotto greggi?). Il mio che era un “genio” al massimo cacciava a casa loro di là dal filare di vite che faceva da confine, le galline del vicino se venivano nel nostro cortile. Ma io un cane uguale a quello che ho avuto lo rivorrei per le sue doti di cane da famiglia, per come era attento alle nostre richieste per come voleva partecipare alla nostra vita, per come si arrabbiava se qualcuno mi sgridava, per come “cantava” a richiesta, per come giocava a pallone come una foca colpendo la palla supertele col muso senza forarla, perchè girava nell’orto senza calpestare gli ortaggi, perché andava a prendere le uova nel pollaio senza romperle, perché quando mio zio diceva di andare a tagliare l’erba il cane lo precedeva e si fermava nel punto in cui erano arrivati a tagliare il giorno prima, perché faceva ih ih ih.. come fa Lassie e come nessun altro cane fa…. perché quando vedo i filmati degli altri collie della sua età, lo riconosco in loro come in nessun altro cane. Di come avrebbe condotto un gregge, sinceramente, non me ne frega niente… ci penseranno i pastori e sceglieranno il tipo di cane che fa comodo a loro, non necessariamente un collie.

          • Denis, maledetto 🙂

            Un cane da pastore va selezionato per la funzione per cui e’ stato creato: le doti di docilità, temperamento&tempra ben bilanciate, solidità psicologica, resistenza alla fatica, steadiness, minimal activity ed inventatene pure altre a piacere, ti serviranno poi per farne un buon cane da … Dipende, non necessariamente da famiglia o per qualsiasi famiglia

            Ora chiedimi dei cani da combattimento … ]:-)

          • Mczook, un cane da pastore, come qualsiasi altro cane, va selezionato badando a salute (controllando e cercando di limitare tutte le tare ereditarie), carattere (tutte le doti che servono allo scopo per cui è nato) e bellezza (tutte le doti che rendono più agevole la funzione per cui è nato). Se prescindi da uno qualsiasi di questi tre punti, non fai una selezione corretta.

          • Sulla salute non mi sembrava neppure il caso di discutere 🙂
            Alcune “funzionalità”, perdonami mi ripeto, le può solo decidere il campo e non un esperto cinotecnico (o almeno non solamente) od un giudice di trial 🙂

            Cani che scodinzolano alle pecore, non mostrano minimo interesse, costruiti male per potersi muovere per molte ore, iper-attivi (lasciami passare il termine), che ansimano per un nonnulla, che hanno bisogno di bere ogni dieci minuti … Allora non chiamiamoli cani da pastore, ma cani da grembo troppo grossi :-))

            Ed i fatti mi cosano, altrimenti non saremmo qui a battere le dita sulla tastiera 🙂

          • Ti potrei rispondere che anche sul campo la funzionalità è a discrezione di chi osserva… ma non ne usciremmo più, mi sa :-)!

          • Lo so, ovunque c’è un “giudizio” esiste la discrezilonalità

            Poi la cinofilia è bella perchè non è una scienza esatta e possono coesistere opinioni differenti anche tutte lecite e ben fondate

          • @MkZook,
            in effetti, hai ragione. Se mi sono ritrovato un collie cosi’ “godibile” come cane di famiglia e cosi’ “godibile” e spettacolare, è sicuramente perché qualcuno, per avere bravi pastori, ha selezionato cani di intelligenza superiore alla media, molto protettivi, molto collaborativi, molto attenti, capaci di cogliere le sfumature dell’espressione del loro conduttore e capire ciò che vuole prima ancora che apra bocca (vedi il mio cane che correva a segare il prato nel punto giusto).
            Noi “bambini” di campagna che siamo approdati al collie dopo aver visto Lassie in tv, ci siamo ritrovati questi animali meravigliosi perché probabilmente in quegli anni i soggetti che prendevamo dai primi allevatori/importatori o financo dal vicino di casa (che a sua volta l’aveva preso dall’allevatore/importatore) erano ancora parenti stretti dei cani utilizzati col gregge… potevano avere nonni o bisnonni pastori, anche se si ritrovavano a fare i “cani dei contadini” spesso senza mai arrivare a vedere una pecora neanche in foto.
            Penso che per un collie fare il cane del contadino è pur sempre meglio che fare il cane da salotto (molti di loro sono stati cani felici), ma forse ai fini della selezione questo “non basta” e forse è proprio per questo che a distanza di quarant’anni (quaranta….mamma mia!) ci si ritrova in molti casi con i cani che somigliano a quelli ritratti nelle foto incriminate che hanno suscitato tanto trambusto (e non parlo di quelli sel sito tedesco, parlo di quegli altri)… non è nemmeno detto che c’entrino i cani dell’est, gli allevamenti intensivi, e maltrattamenti. Può essere verissimo che i bisnonni avevano il pedigree e che siano figli di collie da generazioni e che quello sia ciò che ha prodotto l’ambiente… Allora avresti ragione tu nel voler valutare il lavoro e vedere almeno quanto è rimasto di “tipico” nel carattere… perché del resto non pensiamo che i cani che usano i pastori nostrani corrispondano al bergamasco “in standard”, o al maremmano-abruzzese o qualsiasi altra razza a cui “somigliano”.
            Ma il discorso iniziale sull’effettiva difficoltà di stabilire i limiti entro cui definire un modo di lavorare “in standard” oppure no, resta valido e ahimé irrisolto.

          • Forse si risolverebbe se per tutte le razze esistesse anche uno standard di lavoro. Perché deve esistere solo per i cani da caccia?
            Sarebbe perfetto, secondo me, che si dicesse che il collie sulle pecore deve muoversi così, avvicinarle cosà e guidarle cosù: ma anche che il collie, che non ha una gran tempra, non potrà mai (o quasi mai) fare una prova di UD in cui gli ammollano una bastonata sulla schiena, ma per esempio potrebbe farne una di mondioring in cui non viene mai toccato…e quindi si potrebbe valutare il suo istinto di difensore con una sorta di ZPT o di BH (o qualcosa di simile), ma studiato SULLA razza, in modo da poter dare valutazioni specifiche per la razza non pretendendo che si comporti come un malinois (e se per questo, neanche come un border sulle pecore).
            Io farei standard di lavoro, con relative prove, per TUTTE le razze. Pure per i carlini. Il carlino si lascia tenere in braccio, coccolare e dare i bacini sul nasone di mamma?
            Idoneo alla riproduzione. Il carlino sgagna il nasone di mamma? Non adatto alla riproduzione 🙂

          • Dunque facendo chiarezza, la SIC ha dato alcune disposizioni da un quinquennio e questa è l’ultima http://www.societaitalianacollies.com/regolamento%20cae.pdf Mi piacerebbe che chi si interessa del collie si documenti bene senza parlare di questo e di quello non sapendo cosa si sta facendo per la razza.
            Inoltre ho letto qui ora non ricordo chi lo abbia detto, che il collie dovrebbe comprendere al volo quello che gli si chiede per lavorare, dalla nostra espressione dovrebbe capire tutto, in realtà è esattamente il contrario e chi addestra i cani per una qualunque attività sa bene che si parte dal cucciolo per capirlo e conoscerlo facendo ci conoscere e poi si inizia piano piano l’addestramento che all’età di 2 anni porterà il nostro collie alla fine del percorso educativo. Non mi risulta che nessun cane nasca con la prerogativa di sapere già tutto per eredità genetica, un pò come se affermassimo che gli uomini nascono sapendo già contare e leggere. Dipende solo esclusivamente da noi se il cane è un collie speciale oppure uno che se ne frega di noi, e non c’è la regoletta che valga per addestrare tutti i collie perchè loro sono unici e irripetibili e se sbagliamo qualcosa con loro siamo fregati perchè non faranno più nulla per noi.
            Tutti questi discorsi su pseudocolli che vanno meglio di quelli con il pedigree sono solo chiacchiere, basta andare a vedere le prove su bestiame che molti collisti fanno. Informatevi signori prima di parlare di cose per le quale avete solo dei sentito dire, belle leggende metropolitane!

          • Luna blu, non giro per l’Italia a vedere allenamenti e prove di sheepdog, ma dove vado io ho visto BC (vabbè, oramai li vedi ovunque), kelpie, belgi (anche un lakenois francese), shetland, bergamaschi, aussie, … ma di rough collie non ne ho mai visti.

            Linkami qualche video, sono curioso veramente, non ne ho mai visto uno sul gregge

          • @redazione
            l’ipotesi delle prove obbligatorie per i riproduttori mi vede tutto sommato favorevole, se la cosa è sostenuta e gestita da veri appassionati e non diventa un ulteriore pretesto per “foraggiare” qualche nuova figura professionale che… dovrà pur campare (tanto per riallacciarci a quanto già detto in precedenza). Altrimenti, finirebbe per l’ennesima volta per essere paradossalmente uno svantaggio per gli allevatori piu’ bravi e per i cani meglio allevati. I primi devono sostenere l’ennesima ulteriore spesa e i secondi patiscono ancora di piu’ il confronto con i cani allevati da chi “ha meno balle” e continueranno a essere meno diffusi nelle famiglie.
            Fatta questa premessa, devo dire che penso anche che la prova caratteriale è una cosa buona perché è pur sempre meglio di niente (e adesso nella maggiorparte dei casi non si ha niente), ma è in realtà troppo poco per garantire un’aderenza caratteriale allo standard. Questa può essere garantita solo selezionando cani che lavorano “veramente”. Veri pastori, con veri greggi, cani che fanno vere battute di caccia… e anche carlini che davvero vivono ai piedi delle loro mamme e esternano naturalmente le loro qualità di compagni fedeli e discreti. Gestire tutto sulle basi di una prova per la quale i cani vengono sicuramente preparati (quindi le qualità naturali sono un po’ distorte) è per me.. un po’ poco. Purtroppo la situazione attuale è un po’ paradossale per il fatto che la maggior parte dei cani si ritrova a svolgere un ruolo diverso da quello per cui la razza di riferimento è nata…. nei casi piu’ fortunati sono i proprietari che, presi totalmente dal ruolo, si mettono a fare per sport l’attività che ha selezionato il loro cane. Ma sono casi rari. Se dovessimo pretendere che tutti i cani da pastore siano allevati da veri pastori, che in una cucciolata tengono per sé il migliore e cedono agli appassionati non pastori i soggetti che non si riprodurranno (condizione ideale) non ci sarebbero putroppo cani sufficienti a coprire la domanda…. era anche questo particolare che mi ha indotto a pensare alla prima risposta data a McZook… è triste ma… che senso ha continuare a selezionare un cosi’ alto numero di cani “da pastore” quando la gente poi li apprezza perché fanno altre cose… Forse ci sono troppe razze da pastore…. una strada avrebbe potuto anche essere di selezionare da pastore le razze “oggi” piu’ specializzate (border, bergamaschi, kelpie..aussie) e lasciare che le altre razze che si sono affermate per altri motivi si evolvano nella direzione che l’ambiente ha previsto per loro… alla fine non lo so neanch’io cos’è meglio….

          • luna blu però una puntualizzazione, ci sono cani più portati a capire l’umano, osservare e cogliere dettagli che altri non colgono. non penso che denis 40 anni fa, o suo padre ecc… si sono messi li ad insegnare alla collie che il prato si ricominciava a falciare da dove c’era lo scalino, questo denota un’intelligenza osservativa non indifferente verso quello che fa l’uomo.sono doti anche genetiche e non SOLO indotte con l’educazione.esattamente come è genetico che i molossi con i segnali siano un po’ carenti a leggerli e mandarli e litigano più facilmente con gli altri cani anche per questo…per dire.
            con questo non voglio dire che il cane non va educato, ANZI, ma che certe caratteristiche anche di come il cane si inserisce nel contesto umano/famigliare/lavorativo possono essere anche genetiche.

  8. Precisazione; per me vale un milione di volte di più l’opinione delle decine di persone che mi assaliscono per strada urlando ODDIO LASSIE o ODDIO CHE BEL COLLIE” 😉 grazie di nuovo per aver scritto cose che nella mia pagina, non sono mai neanche lontanamente esistite. Mi faccia la cortesia rimuova la foto e non mi sentirà più

  9. Solo una considerazione diciamo “filosofica” il valore economico legato a quello cinotecnico è funzionale solta ad una convenzione , del tutto soggettiva, per cui un gruppo di persone ( magari annoiate) hanno deciso che il “cane pastore delle montagne delle luna” ha le orecchie così o cosà, il peso così, lo stop impercosì e gli appiombi impercosà ….
    Magari domani impazziscono tutti e cambiano lo standard quindi il cane prima di gran valore cinotecnico diventa una ciofeca …
    La cosa avrebbe un senso se ( come avviene in alcune razze) vi fosse anche una utilità sancita del cane medesimo: un bravo cane da pastore, un bravo cane da salvataggio in acqua, un vigile cane da guardia o un abile cane da caccia …
    L’assurdo è che spesso i cani “bravi a fare i cani” o con specifiche competenze proprie della razza cui appartengono sono i meno validi per lo show.
    Quindi abbiamo annoiate signore e signori che discutono di appiombi, dentature, tessitura del pelo come a Bisanzio discutevano del sesso degli angeli, non mi pare diverso dal fanatico collezionista di francobolli disposto a pagare il famoso “Gronchi Rosa” con i confini sbagliati disprezzando il comune francobollo con i confini giusti.. rendetevi conto dell’effimero per favore …

    • Luc, la filosofia non c’entra mica tanto con la zootecnia: così come non c’entra l'”amore di mamma” che è assolutamente giusto e sacrosanto provare.
      Gli standard di razza non sono AFFATTO nati da un gruppo di fancazzisti che si è svegliato una mattina dicendo “questo cane dev’essere fatto così”: se ne hai questa opinione, sei di molto fuori strada.
      Gli standard nascono da commissioni di esperti, tutti allevatori di lunga data, che hanno fatto fior di studi per stabilire quale morfologia fosse più adatta alla funzione di un determinato cane: e infatti, se leggi gli standard, scoprirai che non contemplano MAI certi eccessi che, purtroppo, si vedono in expo. Se mi dici che in expo vincono cani fuori standard, ti dò pienamente ragione. Se mi dici che vincono “i guinzagli”, te ne dò altrettanta. Ma se mi dici che gli Standard cambiano con la moda, proprio NO!
      E chiunque ami davvero una razza (che è cosa ben diversa dal voler bene al proprio cane) dovrebbe lottare come una belva affinché gli standard venissero sempre rispettati, e affinché in expo vincessero appunto i cani che allo standard (e non alla moda del momento) aderiscono.
      Il fatto che ci sia una dicotomia tra bellezza e lavoro è legato all’operato sbagliatissimo di certi giudici e allo stravolgimento del concetto di “esposizione canina”, che è diventato più show che zootecnia: ma la cosa corretta da fare è riportare le expo sui giusti binari, ovvero chiedere che si giudichi sempre e solo con lo Standard alla mano…e non certo giustificare le esasperazioni verso l’ipertipo o l’ipotipo.

      • Avranno fatto pure fior di studi, ma poi vediamo (non puoi negare, visto che è una delle tue battaglie 🙂 ) che oggi in expo’ tende a predominare l’ipertipo

        E che allora se li tengano … 😉

        • Mczook, il fatto che i giudici sbaglino (non sempre e non tutti, ma spesso sì) non significa che siano sbagliati gli Standard. Domani metterò su un pezzo mio per spiegare un po’ più approfonditamente il “mio” concetto di razza pura…ma soprattutto…rullo di tamburi… “riesumerò” Mario, che è stato così gentile da rispescarmi il file originale del suo articolo sugli Standard, che penso meriti molta attenzione.

      • Beh se la selezione della razza fosse oggettivamente improntato al miglioramento della stessa avremmo appunto cani funzionali… soprattutto avremmo ( per “convergenza selettiva” ) cani assai simili gli uni agli altri qualora impiegati per lo stesso scopo.
        L’esempio di cani selezionati soprattutto badando all’utilità, penso ai cani di custiodia dei greggi,occorre davvero un esperto per distinguere un pastore abruzzese da uno dei pirenei, se invece abbiamo mille sfumature fenotipiche per la stessa funzione, significa che si sono voluti artatamente evidenziare alcuni caratteri proprio perchè funzionali solo a distiguere una razza dall’altra anche se privi di funzionalità.
        Un boxer bianco sarà meno boxer di uno tigrato o il diverso colore di altre razze non ammesso nello standard come modificherà la funzione, un rhodesian senza cresta sarà un fifone e non un caccialeoni ?
        Quindi frutto di riflessioni e profonda analisi e di grandi esperienza ma comunque basato su di un soggettivissimo arbitrio, come appunto il sesso degli angeli.
        Se l’enunciato fosse vero, in ormai un centinaio di generazione di selezione scientifica, avremmo ancora soggetti displasici?
        Era più o meno importante selezionare quello o la convergenza degli assi facciali ?
        Direi quindi con Murphy: misura con il micrometro, segna con il gessetto, taglia con l’accetta

        • Luc, il fatto che esistano razze simili come pastore maremmano-abruzzese e…ehm…forse pastore di tatra, va’, visto che il pastore dei pirenei è proprio tutta un’altra cosa anche morfologicamente! E se invece intendevi il mastino dei pirenei, si distingue un bel po’ anche solo per il colore! Comunque, il fatto che esistano razze simili è dovuto al fatto che si sono sviluppate in zone diverse del mondo, laddove magari esistevano le stesse esigenze e quindi, magari, i pastori hanno prodotto più o meno lo stesso cane, ma all’insaputa gli uni degli altri (tutti antenati di Scajola!).
          Quando poi la cinofilia si è globalizzata, sicuramente sono state evidenziate alcune caratteristiche “per fare distinzione” più che per motivi funzionali: ma non mi risulta che una cosa escluda l’altra, ovvero che selezionare, che so, un mantello di un certo colore piuttosto che di un altro debba limitare i controlli della displasia. Se non si fanno abbastanza controlli è perché a) costano troppo cari, b) la gente non li richiede perché spesso non sa neanche che esistano; c) la cinofilia delle sciuremarie condanna, anziché premiare, i Club o gli allevatori che i controlli li fanno (solito esempio: il pastore tedesco è una delle razze più controllate al mondo per la displasia ed è una di quelle con minore incidenza, ma è conosciuta come “la razza displasica” solo perché il Club ha pubblicizzato il problema. Il San Bernardo è uno dei cani più colpiti, ma non lo sa nessuno).
          Se abbiamo ancora soggetti displasici un po’ è perché ancora non sappiamo abbastanza sulla displasia, un po’ perché siamo costretti a far riprodurre cani displasici (“ma poco, eh…”, come se questo fosse un fattore valido!) per non impoverire, in certe razze, un patrimonio genetico già fin troppo limitato…e un po’ perché quello della displasia è un allegro business ormai consolidato (e qui anche i veterinari hanno la loro bella fetta di responsabilità: non sono sempre e solo gli allevatori “i cattivi”) che si ostina a portare avanti una metodologia superata: ne ho parlato in questo articolo,, se ti va leggilo!
          E se vuoi maggiori approfondimenti, c’è quest’altro articolo che secondo me dice proprio TUTTO sull’argomento!

          • Come diceva Paolantoni/Ciairo “parlamme e nu ce capamme “…
            Io dico che si si badasse solo e soltanto “al sodo” cosi come avviene in natura con le convergenze evolutive ( due specie pur lontane filogenicamente convergono verso una morfologia simile perchè la più funzionale possibile per quella determinata nicchia biologica ) si avrebbe una “convergenza selettiva” verso un tipo morfologico per quella determinata “utilità cinofila” ….
            La moderna cinotecnica differenzia ( spesso strumentalmente) esemplari per farli aderire ad un arbitrario archetipo di come dovrebbe esser fatto quel cane li ….
            Questa sarebbe sono una stranezza se fosse innocua, ma mi pare che, dati alla mano, spesso purtroppo innocua per la salute dei cani non è.
            Il mio non è il solito discorso talebano/animalista per cui la selezione cinotecnica è di per se il male, dico che perduto completamente di vista il fine ultimo per cui era stata create ( far nascere cani sani, funzionali allo scopo per cui erano stati selezionati ) e diventata una masturbazione autoreferente che nasce e muore come valore all’interno di se stessa.
            Ora visto i risultati strabilianti che la selezione ha prodotto in alcune razze dal punto di vista morfologico ( credo che basti vedere foto di campioni di razza di 30-40 anni fa e confrontarli con gli attuali) se i risultati in termini di patologie sono stati meno lusinghieri cosa posso arguire ?
            Che fra pelo o orecchie e salute sono stati preferiti i primi. ovvero che il cane bruttino ( secondo l’arbitrarissimo criterio umano) ma con due anche da urlo è stato escluso dalla riproduzione a favore del “bello che non balla”.
            Quindi distinguiamo valore assoluto ( salute, carattere ) e valore relativo ( aderenza ad uno standard arbitrario) forse se l’allevatore riflettesse su questo avrebbe senza bisogno di campagne e publici lai eliminato cagnari dell’est e di casa nostra.
            Pare un discorso non differente dai tanti stilisti che si lamentano del plagio ma poi fan produrre i loro capi in Cina, con la qualità conseguente, con unico valore aggiunto l’etichetta, ci si chieda come mai non esistano le Ferrari imitate..

          • Luc, ma hai ragionissima: come te lo devo di’? Solo che la risposta non è “buttiamo al macero la selezione e il cane di razza”, ma – a MIO avviso, perlomeno: poi la verità in tasca non ce l’ho, come non ce l’ha nessuno! – “facciamo un passo indietro e torniamo alla bellezza funzionale, l’unica ad avere un senso in cinofilia”.
            Il discorso “salute non migliorata” , però, comprende un panorama di motivazioni talmente vasto che occorrerebbe un libro (anzi, forse due o tre) per parlarne in modo decentemente approfondito. Io voglio solo dire che l’esposizione come show autofererenziale non è la causa (o almeno, non è la sola causa) dei mancati successi in campo sanitario. Tutto qua.
            E che il “cane bruttino” non dovrebbe esistere – e fino a pochi anni fa non esisteva! – “secondo l’arbitrarissimo criterio umano”, ma solo in base alla funzione. Un cane era BELLO se costruito in modo da svolgere al meglio la propria funzione, e BRUTTO se era costruito male in base ai criteri morfologici che lo rendevano più o meno adatto al suo impiego. Se adesso non è più così, si deve tornare indietro (o meglio, andare avanti!) al vero concetto di “bellezza zootecnica”.

          • Allora diciamo le stesse cose.
            Però in questo contesto un cane è bello ( a mamma sua ) in funzione del fatto che fa il suo mestiere, quindi per dire che quel collie era brutto si sarebbe dovuto vederlo muovere con delle pecore…
            In altri ambito zootecnici sta dicotomia forma-funzione non si è mai verificata ed un bel cavallo sarà bello se corre veloce, visto che la biomeccanica non è un opinione, un cavallo morfologicamente brutto ben difficilmente potrà esser veloce, si vede che noi canofili da qualche parte abbiamo toppato ….

          • Quindi se fosse stato un cane sarebbe stato escluso dalla riproduzione.
            Pure mi risulta abbia dato una progenie di campioni.
            Mi pare la storia del calabrone che secondo gli studi non dovrebbe volare, meno male che lui non li conosce gli studi e vola lo stesso, nel caso di mancata coincidenza fra un assunto teorico e il dato sperimentale qualsiasi studioso ricontrolla i dati e poi eventualmente modifica la teoria, gli studiosi cinotecnici evidentemente fanno eccezione.

          • Non vale rigirare la frittata! Se Ribot era brutto ma – proprio come il calabrone – volava lo stesso, magari c’era qualcosa in lui che gli dava quella marcia in più: magari la testa, il carattere, la verve agonistica. Chi lo sa. Magari, se fosse stato costruito meglio, sarebbe andato ancora più forte: ma magari, se fosse stato costruito meglio e non avesse avuto la stessa testa, non avrebbe mai vinto nulla. Quando si parla di esseri viventi, senzienti e pensanti ci sono troppi fattori in ballo per limitarsi agli studi zootecnici. Non alleviamo robot! Io credo che gli standard, sia cinofili che equini, siano l’espressione del “meglio” che si può ottenere quanto a morfologia: cominciamo a rispettarli. Poi, se un cane costruito diversamente dallo Standard riesce ad essere più funzionale degli altri, perché magari “ci mette sul suo”… ben venga. Ma non deve necessariamente diventare quello il modello (anche se magari io lo userei in riproduzione sperando proprio che passi ai figli il suo carattere!)

          • valeria sarà anche una diceria che il pt è quello con la displasia, ma lo sai che come si dice… non si muove foglia se non tira vento no? perchè oggettivamente, io ne conosco di labrador golden bernesi border ecc… displasici ed operati ma guarda un po’ la proporzione è il contrario di quella dei pt, cioò se ogni N cani di razza ce ne sono M sani e O malati, dove M è molto maggiore di O per altre razze, per i pastori è il contrario per 10 cani uno è salno gli altri sono displasici…poi che la gente sia poco attenta a fare gli acquisti capisco, ma possibile che se uno dice voglio un pt, mi hanno detto che per essere un pt deve avere il pittigree se no è un meticcio, guarda e vede che vicinissimo casa ha 5 o 6 alelvamenti con affisso, li va a vedere ne sceglie uno e prende un cane, pagandolo da 4-50 euro a 1000 1500 mediamente se non si va su livelli esagerati (vedi i cani da 30000 euro… di circuiti al top). e se non sta attento puntualmente lo prende nel c..lo?voglio dire, ok che ci si debba informare un po’ì prima ma quanti di questi produttori di cani ci sono e quante inc…te si prende la gente?
            no conosco a pacchi che hanno il cane marcio preso in alelvamento e ahime anche soggetti da 2000 euri, con servizio comp,eto ovvero, sia anceh che gomiti.
            no nti devi meravigliare se poi vengono da me a cercare “il canelupo” rigorosamente senza pedigree che aleno quelli in genere sono più sani e… ed è vero c’è poco da fare.
            le favole le si può raccontare al neofita ma a chi vive 23 ore su 24 avendo anche fare con cani in diversi ambienti cinofili non la puoi mica raccontare…
            meglio un cane “brutto” ai fini dello standard (che poi quello attuale fa pena) ma sano, che un cane “bello” ma invalido marcio o sclerotico…
            poi chiaro se le cose andassero come dovrebbero, anche io preferirei cani con pedigree ecc ecc ma il mondo è sempre dei furbi e mosso dal dio denaro.quindi…chi fa da se fa per tre!e per quel che serve va più che bene.

          • Io i pastori tedeschi li ho allevati trent’anni fa e li ho ri-allevati una quindicina d’anni fa (non col mio affisso: avevo un allevamento in gestione, poi non mi è piaciuto il modo in cui lavorava il proprietario e quindi non mi sono associata come avevo pensato di fare): casi di displasia ne ho avuti meno del 10%. Certo che se compri dal cagnaro la cosa si ribalta…ma la SAS, se non altro, non ti fa manco salire sul ring se non hai DNA e displasia. Con tutto il brutto-bruttissimo che c’è in questo club, se non altro sui riproduttori selezionati ha fatto un buon lavoro.

          • si questo lo so anche io, del sas del dna e dei pedigree a posto, il punto è che la gente pensa che andando in allevamento fa un buon acquisto ma il mondo pullula anche di tanti che fanno cani a mucchio.uno che per dire ha un vecchio cane da 15 anni, non è nel mondo delle expo o del lavoro e quindi ha fatto un acquisto magari buono, 15 anni fa, gli muore e ne vuole un altro rischia di finire in bocca a questi.sai quanti ne ho conosciuti? uno fra tanti il mio vicino. anche perchè magari li vendono a 4-500 euro appunto e loro pensano che non dovendo fare “gare” per loro andrà benissimo e si beccano la sola.la gente non può e non deve fare un corso specialistico prima di acquistare un cane. in teoria quando vai da un allevatore con affisso dovresti bene o male cascar bene, non dico avere il soggetto da mondiale ma un cane tipico e sano invece non è così purtroppo… e comunque bazzicando un po’ salta fuori anche che il tal famoso allevamento che sbandiera a destra e a manca di avere cani belli e sani poi non lavori così bene… solite cose insomma. se l’enci che dovrebbe tutelare il cane, con questi allevatori facesse qualcosa di concreto… non sarebbe una brutta cosa.purtoppo non solo non fanno controlli particolare ma anche se fai i cuccioli con un cane ufficializzato D per dire, il pedigree ai cuccioli te lo danno lostesso. allora poi…

          • Lascio solo un pensiero; l’uomo i cani li ha selezionati per prevenire e cancellare malattie e alcuni tratti morfologici, bene, in ogni caso non esiste un cane perfetto perchè sono tutti dei discendenti. Mi rincresce solo che l’uomo invece di selezionare i cani, che per natura si selezionano automaticamente, poteva selezionare gli esseri umani stessi, magari se avessimo tutti un pedigree nelle nostre generazioni sapremmo a cosa andiamo in contro e sopratutto si dovrebbero debellare certe patologie mentali e genetiche capaci anche di riprodursi. Perciò il cane per quanto amore gli si possa dare, rimane sempre un cane a 4 zampe che oltre con la mente non può andare ha il pedigree o meno.
            Restando sul fatto dei cani di razza o meno, a casa ho due cani di razza sharpei con pedigree ( preciso) e una pitbull che definita bastarda solo perchè non ha pedigree ma pur sempre un pitbull resta. Insomma i due cani con il pedigree intelligenza pari a zero…. La pitbull è fenomenale, perciò per quanto mi riguarda il pedigree non vale una cicca perchè un cane per me deve essere un cane intelligente. Io gare non ne ho mai fatte anche se ho pedigree e non mi interessa, un cane è un cane.

  10. ps. complimenti, facile confrontare un’adulto con pelo completo con un cucciolo che nella foto ha appena 5 mesi!!!ma per favore informatevi prima

    • Roby, se il problema secondo lei è solo il pelo…forse deve dare una seconda occhiata allo standard, e non soltanto al mio articolo.

      • Signora scusi mi prende in giro? ha tolto la foto dei cani dell’altra signora ma NON il mio! forse ha ragione a me mancano molte diottrie però forse anche lei non vede bene 😉 visto che ho specificato CHIARAMENTE che il cane è stato un regalo, sul resto non ribatto perchè di certe cose non mi interessa nulla, e ho altro da fare ma gentilmente tolga la foto, presa dal mio profilo personale tra l’altro… e ripeto che invito a leggere sulla mia pagina quanto siano “storpiate” le nostre affemazioni. Mi saluti LB

        • Oddio. Stando a quanto aveva scritto Fiorenzo sul cane “di una sua amica” , avevo capito che il suo era il primo in alto (scusi, sa, ma la sfera di cristallo ancora non me l’hanno regalata!).
          Se è quello della foto in basso, adesso provvedo: mi dispiace un po’ levarlo solo perché era veramente un esempio eclatante di collie “non collie”.
          Se le è stato regalato, allora tutto va bene: non so a chi, quando e dove l’abbia specificato, ma se non l’ha pagato si goda il suo cane, che sarà sicuramente il suo più grande amico.
          E si goda pure le Sciuremarie che gridano “oh che bel lassie!”:.. che non fanno male a nessuno.
          A me hanno gridato “oh che bel volpino!” quando giravo con i miei husky rossi, e “oh che bel dogo argentino!” quando giravo con uno staffordshire bull terrier NERO… quindi si figuri se mi stupisco di quello che le dicono per strada.
          Per giudicare il valore cinotecnico di un cane, però , ci sono i giudici ENCI (o AKC): se lei mi porterà un giudizio in expo in cui si dichiara che il suo cane è un collie tipico, sono disposta a scusarmi per averlo definito “un meticcio”. Lo so che in expo non ci può andare, non avendo i documenti: ma un giudizio “amichevole” glielo potranno sicuramente fornire un sacco di allevatori e di esperti giudici.
          P.S.: non posso salutarle L.B. perché non so chi sia. E’ tra i miei “amici di FB” come altre mille persone, ma non so che faccia abbia, né cosa faccia, né che cani abbia.
          Mi è sembrato, però, da quelle poche frasi che abbiamo scambiato appunto su FB, che sapesse com’è fatto un collie.

  11. Gentile signora, per quanto avessi apprezzato il suo articolo precedente, mi trovo piuttosto contrariata da questo. Già la sua affermazione che la vita di un cane senza pedigree vale ZERO la dice tutta!! non c’è bisogno di commentare. Comunque credo decisamente che un certa signora le abbia raccontato una masnada di idiozie sulla mia pagina, la invito a venire a LEGGERE cose diciamo e poi a corruggere questo mucchio di falsità! La signora L.B purtroppo (che mi quereli pure) ha qualche problema a leggere altrimenti non mi spiego, e ripeto invito TUTTI a venire a leggere che quanto scritto sopra è totoalmente falso e invito 1 a NON scrivere articoli basandosi su info fornite da allevatrice più o meno offesa perchè dopo tonnellate di insulti come “ignoranti criminali etc” viene bannata dalla pagina. Vorrei vedere lei passare le giornate a sentirsi chiamare ignorante! e 2 a RIMUOVERE immediatamente la foto del MIO cane additato come meticcio cane che vale zero etc etc, presa tra l’altro senza permesso. A me importa un emerito fico secco se sia di razza o meno, ma preciso che siccome alcuni giudicano senza conoscere, il cane ha nonni con pedigree ma dalla signora che ha cortesemente fornito a lei queste strafalse info, (ripeto bastava leggere)è stato giudicato immediatamente un reietto illegale regalatomi perchè volevano liberarsene, mi scusi ma la signora ha la sfera di cristallo? Ho le prove di ciò che dico e non me ne preoccupo e anzi grazie per avrmi pubblicizzato la pagina ma gentilmente se vuole scrivere falsità senza informarsi ok faccia pure ma rimuova la foto del mio cucciolo! che per me è mille volte più bello di quei pupazzi senza gambe e che VALE MILLE VOLTE DI PIU DI CHI LO GIUDICA UNO ZERO! grazie!

    • Roby, come ho già spiegato a Fiorenzo, questo articolo serviva appunto a chiarire che il mio articolo precedente NON poteva essere apprezzato da chi sostiene che collie come quelli fotografati siano collie “in standard americano”.
      Quanto ad avere “problemini a leggere”, mi sembra che invece lei abbia un PROBLEMONE a leggere, visto che secondo lei avrei sostenuto che “la vita” di un cane senza pedigree vale zero.
      O lei è completamente cieca, oppure è stata accecata dalla rabbia per aver visto criticare un cane che lei (con tutte le ragioni del mondo) ama… ma purtroppo l’amore è una cosa e la cinotecnica è un’altra.
      Il cane senza pedigree ha valore ECONOMICO zero, perché ha valore CINOTECNICO zero. E su questo non ci piove: possono venir qui a dire la loro tutti i clienti di tutti i cagnari del mondo, ma questo è un dato di fatto per motivi che ho già spiegato mille volte e che non intende ripetere anche qui.
      La “vita” di un cane ha un valore affettivo INFINITO, e se lei mi accusa di aver scritto una cosa che non ho mai neppure lontanamente pensato in vita mia (tanto che la mia ultima, amatissima cagna era una meticcia che per me valeva quanto una figlia) , io le mollo un vituale ma sentitissimo pugno nel muso.
      Il cane senza pedigree è un CANE: e come tale ha un valore affettivo che me equivale, nè più né meno, a quello di un amico carissimo. Però il cane senza pedigree non ha valore cinotenico e quindi non ha neppure un valore commerciale. Se lei l’ha pagato, è stata presa in giro: ne prenda atto e non si arrampichi su improbabili specchi per difendere l’indifendibile.
      Imparate a distinguere, imparate a dare il giusto valore alle cose, cercate di capire che essere vittime di un imbroglio e poi difendere pure chi vi ha imbrogliato è la cosa più stupida del mondo.
      Il suo cane non è neanche un brutto cane: ma se per LEI è giusto e sacrosanto che valga più di tutti gli altri cani del mondo, non avendo pedigree può parlare appunto del “suo cane”, ma non “del suo collie”, perché collie ufficialmente non è. Se io sapessi operare un’appendicite in modo perfetto ed impeccabile, sarei forse un medico?
      No, perché se non ho una laurea e un’abilitazione, e se mi metto ad operare, mi mettono in galera!
      A questo servono le certificazioni ufficiali, che ci piaccia o meno: a dimostrare qualcosa che non bastano l’aspetto fisico, il carattere o le abilità personali a certificare.
      E questa è semplicemente la realtà: è il mondo in cui viviamo, è la cinofilia, è la nostra società. Ci sono delle regole.
      Io sono disposta a mettere le mani addosso, fisicamente stavolta, a chiunque tocchi un mio cane: ma se di un meticcio mi dicono che è un meticcio, mi limito a dire che sì, lo è. Non è un insulto e non è un’offesa, è la verità.
      Scalpitare tanto perché si dice la verità è – a mio avviso – molto sciocco. Farlo mettendomi in bocca cose che non mi sono mai sognata di dire è anche fortemente scorretto.
      Detto questo, vado subito a levare la sua foto.

    • ma veramente a me sembra che abbia scritto che una persona che ti dà un meticcio ha il titolo di chiederti zero soldi, a parte un piccolo rimborso, non certo che la vita del cane vale zero!

    • “Già la sua affermazione che la vita di un cane senza pedigree vale ZERO la dice tutta!!”

      Ma dove è scritta ‘sta cosa??? Sono ore che la cerco nell’articolo di Valeria ed in ogni altro suo scritto precedente senza riuscire a trovarla.
      Poveri noi!
      Contenuti di grande spessore in questo sito ma commenti spesso insulsi che sembrano appartenere a persone che invece di amare i cani fanno uso della loro presunta passione per stare a discutere, litigare e far polemica.
      Spegnere ‘sto pc ed andate a far lavorare un pochino i vostri cani no?

  12. Cara Valeria

    Ho condiviso molte delle sue opinioni: la sterilizzazione, la mea culpa su allevamenti non seri, critica all’ENCI, eccetera, e anche, naturalmente, da amante di questa splendida razza, l’articolo sul “vero collie”, che ho letto solo ora (spiego poi perché), e che si rispecchia non solo nei miei pensieri, ma anche in quelli di tutti gli amanti del collie originario.

    Con un po’ di stupore ho letto questo suo articolo, trovando in esso certi spiacevoli contenuti a me ben conosciuti. Prima che lei, per colpa di una anche a noi ben nota signora, faccia una bella figuraccia stile Barboncino ucciso per mancato pagamento di tasse, la prego di prendere in considerazione quanto segue:

    1. la signora (L.B.) che le avrà fornito certe info, ha omesso di dirle che fin dal primo giorno, sulla pagina FB “Lassie non era un Chow-Chow”, LEI ha insultato, denigrato e polemizzato su tutto non di suo gradimento, riducendo la pagina in un campo di battaglia stile Waterloo. Ragione per cui fu finalmente bannata. Stessa storia sul gruppo FB “Amici del cane da pastore scozzese”. Qui lasciò lei il gruppo. Tutti i rilevanti commenti della signora son salvati in stampa schermo JPG, e nel caso ci fosse bisogno, NON esiterò a pubblicare TUTTO IN COMPLETO. Le risposte della signora L.B. nel gruppo dei pastori scozzesi dovrebbero essere ancora liberamente leggibili.

    2. E adesso qualche rettifica su questo suo testo, essendo io quello incriminato. Cito:

    “C’è stato, però, un grosso neo: il fatto che io abbia citato il Collie americano come “più vicino al Lassie che tutti abbiamo amato” è stato sbandierato a destra e a manca dai proprietari di collie di provenienza cagnara (dell’Est e non solo), che hanno utilizzato il mio articolo per sostenere che avevano ragione loro nel dire che il “vero” collie è quello senza pedigree, alto almeno 20 cm in più di un collie da expo, che deve avere ri-go-ro-sa-men-te due parabole satellitari per orecchie (e che devono stare ri-go-ro-sa-men-te erette!) e occhioni spiritati, belli grandi, possibilmente a palla e con terza palpebra in bella vista.”

    2A. Io non ho MAI “sbandierato a destra e a manca” il suo articolo “Vero Standard del rough collie” che leggo solo oggi, ma ho linkato i suoi articoli sulla sterilizzazione E sulla problematica dell’ENCI e degli allevatori meno seri, usando questi come fonti “attendibili” per sottolineare certe mie repliche alla signora L.B.. Tutto facilmente controllabile.

    2B. Ho avuto 2 collie maschietti figli di genitori standard AKC di allevamento svizzero (madre olandese, padre svizzero) tutti e due con pedigree. Non ho fatto fare pedigree ai cuccioli per assoluto desinteresse (e mi son risparmiato un 400 CHF nel 95). Il mio nuovo Collie é salvato da un canile. Mi dispiace contraddire, ma malgrado orecchie alzate (tra l’altro molto diffuse anche in Collie da allevamento, se non “standardizzate” con certi trucchetti) e mancanza di carta talvolta straccia (ricordo il suo articolo ed il paese dove abitiamo), é un Collie old style in tutti gli effetti. Meticci dovremmo chiamare certi strani risultati di allevamento alla francesina, che farebbero girare nella loro Tomba ogni vecchio pastore scozzese. Qui non parliamo di bellezza, ma di mantenimento della razza.

    2C. Mai sostenuto che il “vero” Collie sia “quello senza pedigree alto almeno 20 cm in più di un collie da expo”. Ma affermato che il collie “vero” é standard AKC americano che non é altro che il Collie classico. E che se hai un Collie da canile o da allevamento in casa che somiglia ad un Collie americano, in effetti HAI un Collie classico e non hai nessuna ragione di vergognarti. Basta confrontare foto e filmati. La puzzetta sotto il naso purtroppo qui l’abbiamo come gene, l’americano se vede un collie esclama “How beautiful! Gorgeous!” e non “Ué cumpà quanti km di pedigriii c’ha?”. Tutti snob, ma gli zimbelli dell’occidente, e sicuramente non solo per il governo…

    2D. Adesso facciamo “Cita” e rispondi:
    – “…che deve avere ri-go-ro-sa-men-te due parabole satellitari per orecchie…” – ?????? un pastore di qualsiasi razza ha delle parabole per orecchie?

    -“…(e che devono stare ri-go-ro-sa-men-te erette!…)” – ??? ho scritto chiaramente che a ME PIACCIONO più alzate nei Collie alti “pastori” perché li fanno sembrare + vigili e “adulti”

    – “… e occhioni spiritati, belli grandi, possibilmente a palla e con terza palpebra in bella vista” – non inventiamo troppo, l’unico cenno era agli occhi “a mandorla” degli americani contro quelli più “a cinesini” (cosi per dire) degli inglesi.

    3. Le “orecchie ad asino” se le sarebbe sicuramente rismarmiate, se avesse saputo che Ms. L.B. ha descritto in questo modo un cagnetto Collie salvato da una ragazza da un canile, cito: “Si certo un bellissino sguardo da asino con le orecchione dritte ma che dici!”. In un secondo commento, di asino ebbe poi le orecchie (i pastori tedeschi per caso, son di provenienza ippica?). Beh. a mio parere questi non son modi, mi dispiace. E non tollero offese a persone che non si conoscono e che non si sa se possono crearsi problemi.

    3. Qualcosina sulle immagini:

    3A. la prima immagine appartiene ad una mia amica di FB. Lasciamo perdere che non penso abbia alcuna autorizzazione per l’utilizzo (ed il suo disclaimer non serve un bel niente, se sul suo sito – privato o non – utilizza immagini altrui, sul copyright ci sono regole ben precise), di Duff, il collie di sinistra, ci sono foto dove é indistinguibile da tanti Collie ufficiali AKC americani, se non fosse per le orecchie che la padrona NON piegò con i metodi a noi conosciuti. (Vedi la galleria del club “tetto” ufficiale degli allevamenti AKC tedeschi – l’ho sulla pagina “lassie eccetera… (vedi sopra)”)

    3B. Foto media: questo é 1 esemplare, vedi galleria collie AKC tedeschi per vedere un’ampia scelta, tra quali tantissimi 100% simili a Collie senza pedigree. N.B. Può andare anche su You Tube, no problem.

    3C. Ultima foto: Troppo facile con una foto simile. Le posso offrire centinaia di foto di cucciolotti completamente identici a standard e sanissimi, anche se senza pedigree. Non dimentichiamo che non avere il pedigree non significa niente. Possono averlo i nonni, i genitori, e poi non dimentichiamoci dove abitiamo…anche l’averlo non significa niente. N.B. Sono assolutamente contrario a compere di cuccioli in negozi, da bande o “alla cieca”. I cuccioli devono sempre esser presi sul luogo, dove si deve poter vedere i genitori e lo stato generale di pulizia, di salute eccetera. Non frega se di allevamento ufficiale o non.

    Concludendo: I suoi articoli son divertenti e ben scritti, e con contenuti assolutamente sensati. Deve però stare attenta a chi prende come fonte (non penso un professionista che dice di vender cuccioli in USA ma non conosce le norme americane d’importo sia molto credibile), e a fare delle proprie ricerche. Se si dovesse rendere necessario, simili info verranno pubblicate con rispettive prove pubblicamente. Ho scritto su quali pagine e gruppi può trovare delle info. Se vuole, son sempre a sua disposizione.

    Buon weekend
    Fiorenzo Finocchiaro

    P.S. Spero vivamente, che l’articolo sui cacciatori ed i loro cani non sia basato su simili fonti e su interessi. perché per dir la verità ho visto un bel po’ di cose che non mi son piaciute (non che i caninli in Italia siano meglio…)

    • Caro Fiorenzo, ho l’impressione che lei si sia sentito coinvolto personalmente in qualcosa che non la riguardava: infatti la segnalazione del fatto che il mio articolo venisse utilizzato come “prova che i collie americani sono quelli lì” mi è stata segnalata da tre persone diverse e non solo da una. Per di più nessuno ha fatto il suo nome, che leggo qui per la prima volta.
      In ogni caso, di quello che dicono L.B., A.B., B.C. o D.E. poco mi cale, sinceramente: dopo che mi è stato segnalato questo fatto mi è sembrato giusto chiarire il mio pensiero, anche con qualche iperbole ovviamente da prendere in tono “leggero” (quando parlo di parabole satellitari o di orecchie da asino non mi riferisco certo a cani che prendono Sky: è un’immagine esagerata per far capire che ci sono orecchie in standard e “orecchioni” fuori misura… ma spero che mi concederà di utilizzare anche qualche termine umoristico). Non so come L.B. (o ABC, DEF ecc. ecc.) descrivano le orecchie altrui, ma “orecchie d’asino” e simili sono iperboli, appunto, comunemente utilizzate in tutto il mondo cinofilo, così come “occhi a palla”, “senza gambe” e via dicendo. Evidentemente, avendo un cane senza pedigree, lei non frequenta esposizioni: altrimenti saprebbe che questi termini si usano in continuazione e che non hanno alcuno scopo offensivo, anzi sono pronunciati quasi con affetto (perché i cani vanno amati TUTTI, non solo quelli strafighi o ipertitolati: però, se vogliamo parlare di cani di razza pura, dobbiamo stare nello Standard).
      Andiamo avanti: le foto. Il disclaimer serve solo a dichiarare che se qualcuno non è d’accordo sulla pubblicazione di una foto, basta chiedere ed io la levo. Normalmente utilizzo quelle che ritengo adatte ad illustrare nel modo più chiaro quello che sto scrivendo, ma se ogni volta dovessi rincorrere per tutto il web i proprietari delle foto stesse per chiedere l’autorizzazione pubblicherei un articolo ogni due mesi. Quindi prendo foto pubbliche, in cui non sia chiaratamente specificata la presenza di un copyright. FB è uno spazio pubblico e su queste foto di copyright non ne ho visti, ma se la sua amica mi chiederà di togliere la sua foto, lo farò senza problemi.
      Foto 2: questo non è “un” esemplare: è un campione americano e canadese. Giusto per dimostrare che i collie americani che rispecchiano il loro standard non sono poi così distanti da quelli europei. Le differenze ci sono e le vede l’esperto, ma non certo il cinofilo “comune”.
      Avere il pedigree non serve a niente?
      Questa, mi scusi, ma è la classica dichiarazione degli incompetenti (o di chi ha comprato un cane senza pedigree “per risparmiare” e poi cerca scuse per autoconvincersi).
      Il pedigree è, come ho scritto nell’articolo, l’unico documento che ci può dire chi erano i genitori, i nonni e i bisnonni del cane: solo da lì possiamo sapere che erano tutti cani appertenenti a quella razza (qualsiasi essa sia), possiamo scoprire se sono presenti nomi legati a particolari successi, ma anche a particolari problemi (di salute, per esempio). Solo con il pedigree che certifichi le genealogia di un cane possiamo fare una lastra ufficiale per la displasia, per esempio: o lei ritiene che “non serva a niente” neanche quella?
      Se ce l’hanno i nonni o i genitori (non “o”: “e”! Perché i genitori non potrebbero averlo se non ce l’avessero i nonni), è ancora più incredibile che non ce l’abbiano i cuccioli: vien da pensare che siano figli di qualche scappatella, perché altrimenti che motivo ci sarebbe per non iscriverli? Risparmiare 25 euro? Per favore…
      A lei può non fregare nulla di dove viene acquistato un cucciolo ed è liberissimo di comprare tutti i cani senza pedigree che vuole: ma sappia che avrà sempre dei meticci e che verranno sempre e solo considerati come tali da tutta la cinofilia seria, perché senza documenti è letteralmente impossibile sapere con che materiale genetico si sta lavorando, e quindi è impossibile allevare seriamente.
      Ovviamente è invece possibilissimo mettere insieme un maschio e una femmina e “produrre” cuccioli: che è esattamente ciò che fanno i cagnari.
      Mi dispiace che lei si sia sentito toccato personalmente da quello che invece era un discorso generale: è vero che mi è stato detto che il mio articolo è stato portato come esempio per giustificare l’acquisto di cani prodotti in modo “cagnaro”, ma la cosa si è esaurita lì e le mie “fonti” sono semplicemente i miei occhi. Io parlo di ciò che vedo, e ciò che vedo sono collie che non sembrano più collie, sia in un senso che nell’altro.
      Detto questo, non si permetta MAI PIU’ di parlare di “interessi” come nel suo P.S., perché questa la prendo come un’offesa gravissima che rimando dritta al mittente.

      • Cara redazione
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        stavolta solo alla veloce:
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        1. stranamente certi passaggi somigliano molto a certe mie opinioni espresse in un gruppo di FB, postate qualche giorno prima di questo blog. Un po’ storpiati, ma sempre mie opinioni. E assolutamente provabili, se necessario.
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        2. la invito a guardare in santa pace questa galleria di collie standard AKC allevati in Germania da membri del rispettivo club autorizzato. Le faccio notare che non tutti i collie assomigliano al suo champ americano: http://www.cfac.de/images/stories/Galerie/index.htm
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        3. Non si senta troppa sicura col suo disclaimer. Le leggi copyright parlano chiaro. Utilizzando sul suo blog un’immagine senza autorizzazione potrebbe costarle caro, specialmente se per caso (anche senza saperlo) pesca un’immagine Royalty Free di una ditta come Corbis o Getty Images. In questi casi oltre alla rimozione potrebbe arrivarle una fattura di qualche migliaio di dollari. Mi creda, oggigiorno é cosi…
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        4. Mi dispiace comunicarle che i miei due Collies son di pura razza AKC. Se non hanno le orecchie piegate é che a me non frega un cavolo.
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        5. In riguardo alla prima ex foto guarda caso si é sbagliata di grosso, definendo quei cani da “cagnari”. Nobody is perfect. 😉
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        6. Le consiglio nel suo stesso interesse di stare attenta e di fare qualche ricerca di conto proprio prima di credere alla cieca a certe informazioni e segnalazioni. Se una certa allevatrice dice di vendere Collies in USA fornendo (e anche insistendo) informazioni false (dimostrato da parte mia tramite un link sul sito governativo dell’UGDA), direi che l’affidabilità di tale fonte lascia a desiderare. Non parlando dei toni espressi, non molto conformi alla netiquette (tutto provabile, se necessario).
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        7. Dispiace contraddirla, ma un collie é sempre un collie, indipendentemente se da un allevatore professionista o no, e se munito di pedigree o no.
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        Malgrado le critiche sopra (e nell’altro mio post) espresse, rinnovo le mie approvazioni sui suoi articoli precedenti, a mio modesto parere azzeccati e ben analizzati. Anche se nel caso della castrazione del maschio, la maggior parte dei vet anglosassoni la consiglia già da anni per motivi di salute e serenità, entro i 2 anni di vita. In quanto all’articolo sui cani cacciatori, ammetto di averla stuzzicata un po’ dopo aver letto questo suo articolo, sapendo benissimo che ci sono anche cacciatori seri che trattano i loro cani con tutto il riguardo.
        .
        Per finire 2 domande:
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        1. perché in USA AKC e FCI riescono benissimo a convivere, ma in Europa no? Perché specialmente in Italia questa puzzetta sotto il naso?
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        2. Lei non pensa che se gli allevatori europei si attenessero più alle esigenze dei clienti e meno a giudici e Expò, molta più gente comprerebbe i loro cuccioli da un allevatore ufficiale? Fatto sta che se in Europa vuoi un Collie classico AKC devi fare i salti mortali. Se non riuscite a soddisfare le esigenze di tali clienti, non vi dovete meravigliare se questi se ne infischiano di pedigree e si comprano il loro cucciolo da una allevatore fai-da-te.

        • Insomma, Fiorenzo: rubo le foto e rubo pure dalla sua pagina di FB, che non ho mai visto… che le devo di’? Sarò una ladra a mia insaputa… non sono l’unica in Italia, ho predecessori illustri 🙂
          Scherzi a parte, se mi arriveranno fatture milionarie vorrà dire che ne discuterò con i proprietari delle foto: poiché questo sito è gratuito, visto che non commercializzo le foto e visto che spesso e volentieri mi fregano le mie (e io non dico mai “ba” a nessuno, perché ormai Internet è così…), voglio sperare che la buona fede e la disponibilità all’immediata cancellazione siano sufficienti. Se non lo saranno…allora me ne preoccuperò.
          Altra cosa: ebbasta con sta “famigerata” L.B.! Le ripeto, non la conosco: per me è solo uno dei tanti nomi che appaiono tra i miei “amici virtuali”. Sì, è vero che lei è stata una delle (tre) persone che mi hanno detto “guarda che su quella pagina lì stanno dicendo che il tuo articolo avvalla l’acquisto di collie atipici”: ma non sono neanche andata a guardare la pagina. Mi sono precipitata a specificare meglio quello che intendevo dire, perché questo mi interessava fare.
          Se dovessi girà su FB tutto il giorno a cercare commenti ai miei articoli, non avrei più il tempo per scriverli! Insomma, se lei pensa che ci sia qualche complotto in atto fra me e la sciura Ellebì, si sbaglia di grosso. Punto. Se mi vuole credere, bene…altrimenti, faccia un po’ come le pare!
          Venendo alle cose cinofile: a) lei può pensarla come crede, ma un cane senza documenti non è un cane di razza pura… tant’è vero che non può accedere a nessuna delle prerogative riservate ai cani di razza pura.
          b) cani di tipo AKC e cani di tipo UKC, che io sappia, convivono perfettamente anche in Italia, in millemila razze diverse (laddove, ovviamente, ci siano standard diversi). Per esempio, molti setter americani vincono in Italia (pur essendo diversissimi dai nostri). Ovviamente dipende dal giudice: se per lui l’unico Standard accettabile è quello FCI (secondo il quale, peraltro, è TENUTO a giudicare, non dimentichiamolo!), un cane con standard diverso non andrà mai molto avanti. Se il giudice guarda invece l’attinenza del cane al PROPRIO Standard di origine, e se trova che quel soggetto sia davvero eccezionale per quello Standard, può anche superare il fatto che qui i cani siano fatti in un altro modo. E’ una scelta sua. Dal mio punto di vista, i cani in Italia andrebbero giudicati secondo lo standard FCI, perché questo è il nostro KC.
          c) no, non lo penso affatto, a meno che per “esigenze dei clienti” lei non intenda “vendere i cani per quattro soldi”: se gli allevatori si attenessero a quell’esigenza lì, altroché se venderebbero!
          Solo che, molto semplicemente, allevare bene spendendo poco (e quindi facendo spendere poco al cliente) non si può.
          P.S.: la pregherei di non parlare al plurale, perché io non allevo più da vent’anni esatti. Nonostante questo, se ricominciassi domani ricomincerei a spendere un sacco di soldi per ottenere quelli che per me sono “cuccioli DOC”. E spendendo molto, dovrei chiedere una cifra adeguata. Chi non la vuole spendere ha altre scelte… d’altronde neppure tutti possono permettersi una Ferrari, ma se non hanno i soldi per comprarla fanno come me, che girano con una Bravo centenaria. Non chiedono certo alla Ferrari di vendere le macchine a diecimila euro!

          • Guardi, non per polemizzare, se lei si sarebbe preso quel po’ di tempo per verificare certe segnalazioni, non saremmo qui a perdere tempo a discutere. Se non lo fa, non si deve meravigliare, se persone che vedono pubblicate qui loro opinioni in modo non corretto e fuori dal contesto completo (n.b. anch’io condanno nettamente la compera di cuccioli in negozi, da venditori ambulanti o da fonti dubbie senza controlli sul luogo), o che vedono pubblicate qui loro foto come “cattivo esempio” (peraltro senza essere a conoscenza della realtà, perché a) un cane della 1a foto presa in precedenza il pedigree ce l’ha, b) il cucciolone della ex foto numero 3 ha i nonni regolarmente “pedigreeati” e c) anche il cane sulla nuova foto numero 1 non é necessariamente un cane senza pedigree) non stiano zitti.
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            In quanto all’utilizzo di immagini “prese da internet”, ormai i bei tempi son passati da tempo. Se ha la sfortuna di pescare chissadove un’immagine originaria royalty free da una stock agency può veramente inciampare in una brutta sorpresa. Magari non me ne intendo di cinofilia ufficiale, ma stia certa che in questo caso le scrivo da professionista in materia.
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            L’esempio della Ferrari e la Bravo non tiene. Se guardo il mio Jack proveniente dal canile, vedo un collie, magari non di sangue blu attestato fino al bis-bis-bisnonno, ma un collie (classico) in tutti gli effetti, sia di vista che di carattere. Non vedo un meticcio, di cui ne ho anche ormai 7 dopo che proprio avant’ieri una povera cucciolona l’ho persa per avvelenamento, una porcheria purtroppo molto standard nel nostro non tanto Bel Paese.
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            Detto questo le ricordo nuovamente che non ho solo criticato, ma che ho anche apprezzato molti suoi articoli e opinioni, condivisi da una stragrande maggioranza internazionale-occidentale (in Italia ogni tanto e spesso purtroppo siamo un po’ arretrati in certe questioni).
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            Questa volta ha avuto solo la sfortuna di aver preso come base una fonte un po’, beh, meno attendibile e oggettiva, e con qualche pensata un po’… strana e… controcorrente in riguardo a informazioni e opinioni internazionali, di esperti e non.
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            Alla fine condividiamo gli stessi pensieri, anche se con posizione diversa su qualche dettaglio (e meno male, che noia se saremmo tutti sempre della stessa opinione)…
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            Buon inizio settimana,
            Fiorenzo

          • Fiorenzo, a me pare che invece voglia proprio polemizzare: magari non con me (anzi, la ringrazio per la stima dimostratami quando non scrivo cose diverse dal suo pensiero :-))…ma con la sciura Luna Blue. Solo che lo fa nel posto sbagliato, perché io non so neppure se la sciura Luna Blue legga questo sito o se ci sia capitata una volta per caso vedendo che si parlava di collie!
            Per il resto, credo di aver sviscerato esaurientemente il mio pensiero (forse anche troppo esaurientemente: ho scritto un pappardellone!) nell’articolo pubblicato stamattina. Spero che sia sufficiente quantomeno a chiarire certi punti che forse erano stati fraintesi. Dopodiché, io resto ovviamente della mia opinione e lei resti pure della sua: ognuno alleva, compra, riproduce i cani che preferisce…ci mancherebbe altro. Ognuno, però, dev’essere anche libero di criticare l’operato altrui, se siamo in democrazia.
            Solo, su certi punti non si tratta di opinioni ma di fatti: e quello secondo cui un cane senza pedigree non è di razza è, appunto, un fatto.
            Un altro fatto certo è che un cane può avere il pedigree ed essere brutto lo stesso!
            Dimenticavo: mi sa dire quali “segnalazioni” avrei dovuto verificare?
            L’unica “segnalazione” che mi è arrivata è stata: guarda che il tuo articolo viene portato a sostegno di questi cani (con allegate le foto che poi ho pubblicato, provenienti da un network pubblico e quindi – a mio avviso – di libera riproduzione, se non diversamente indicato: le ho tolte per educazione verso le proprietarie dei cani, non perché temessi chissà quale ritorsione, perché non credo che sarebbe stato possibile “impormi” la cancellazione: ma io sono qui per parlare di cani, non per scannarmi con i proprietari di cani). FINE! Non mi è stato detto altro, né “segnalato” altro.
            Anche se non fosse stato vero che il mio articolo veniva segnalato come “appoggio” a questi tipi di collie, non sarebbe cambiato nulla: perché mi sono resa conto che così poteva sembrare e ci ho tenuto a chiarire che se non mi piace un eccesso, non è detto che mi piaccia quello opposto.
            Ho l’impressione, come le ho già detto, che lei voglia vedere attacchi personali e/o accuse personali laddove, semplicemente, si esprimono opinioni cinofile. Ma così NON è.

          • L’unica mia polemica é che lei riporta informazioni di seconda mano senza aver effettuato rispettive verifiche, e che mostra e commenta immagini senza occuparsi minimamente di leggi di copyright (il suo avviso é errato, perché la fonte originaria dell’immagine non é FB, ma una persona, un sito, una collezione d’immagini, e come tale soggetta a chiare leggi) e senza avere conoscenza di come stanno veramente le cose (mostrare un cane di allevamento ufficiale e con pedigree e dichiarandolo un prodotto da cagnari… ops, piccolo faux pas).
            .
            La mia stima sta nel fatto che gli articoli che ha scritto corrispondono a pubblicazioni internazionali e opinioni in larga scala anche da esperti in materia, non perché condividiamo qualche pensierino in comune. Ho citato i suoi articoli proprio per queste ragioni, e perché non avevo voglia di tradurre da inglese o tedesco. Non si preoccupi, che non la citerò più.
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            In quanto alla signora Luna Blue, io non ho fatto nomi, ma vedo che sa benissimo di chi parlo. Non si preoccupi, che i suoi articoli li legge, guarda caso son arrivato al suo blog proprio da un link postato sulla sua pagina FB.
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            Continui a scrivere come ha fatto finora, che anche se non concordiamo in tutti i punti, sono articoli molto ben scritti. Ma non si lasci trascinare in diverbi personali altrui, perché le assicuro che se io volessi fare sul serio per tutelare me e persone che stimo, ho il materiale che occorre.
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            In quanto ai suoi articoli citati:
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            Ho citato il suo articolo sulla sterilizzazione, perché la signora Luna é contraria (se non per combattere il randagismo), mentre io (come la stragrande maggioranza di vet ed esperti internazionali) son favorevole per motivi salutari e comportamentali. La signora Luna sostiene p.e. che la castrazione dei maschi non aiuta in caso di problemi di aggressività, seppur ormai sia ampiamente dimostrato il contrario (e non solo dal suo articolo che non riporta altro che quello sostenuto da fonti di rilievo internazionali).
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            L’altro articolo da me citato é quello sulla mea culpa e sulla problematica dell’Enci. Articolo citato dopo aver avuto diverbi con la signora Luna riguardo ad allevatori seri e meno seri, alla garanzia non sempre al 100% di pedigree ed al fatto che siamo in Italia e che con i controlli non la prendiamo sempre molto seriamente (le mie fonti son principalmente svizzeri, tedeschi e americani).
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            L’articolo sul “vero” collie l’ho solamente pubblicato, senza alcuna info (solo: “molto interessante”), dopo averlo visto allo stesso tempo di quest’articolo. E l’ho pubblicato dopo un’altra fonte che scrive le pressoché identiche cose. Questo l’ho fatto, perché io, da amante del Collie classico / americano, mi pongo le stesse domande e son dello stesso parere.
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            NON ho mai in nessun caso preso un articolo suo per sostenere i “cagnari”.
            .
            Faccio notare che il diverbio con la signora Luna é cominciato, quando noi abbiamo messo in discussione il suo aperto disprezzo verso lo standard americano (a suo parere iniziale nemmeno esistente), definendo il Collie AKC (n.b. quello ufficiale) aggressivo, non adatto a famiglie e specialmente bambini (basandosi su un suo cane “mordace”), non adatto a lavori perché troppo grosso e pesante (peso e stazza invariati dall’originale classico, e di fatto son proprio gli europei messi un po’ al bando), e per lo più malato e con difetti genetici e non controllato (storie). Inoltre ha attribuito la caratteristica del Collie (documentata ampiamente) di non buttarsi sulla ciotola come un lupo affamato a problemi di salute o psicologiche o ad una tenuta errata. Ha denigrato tutti i link su fonti ufficiali, ha definito le immagini del Club tedesco AKC taroccate, malgrado avessimo elogiati i suoi cani come bei esemplari europei (e son veramente belli, non sono affatto i simil-chow-chow da noi criticati) continuava a dire che stessimo minando il suo lavoro, dice di vendere i suoi cani in US fornendo informazioni errate sull’importazione, ha insultato con pesanti parole ognuno (non solo me) che ha osato contaddirla, descrive in modo disprezzante un cane (muso da asino, poi tramutato in orecchioni da asino) salvato da un canile… e via vai. Tutto questo assolutamente documentabile.
            .
            Le bastano queste info come punto di riflessione?

          • Vedo che spiegarle le cose non serve a nulla. e’ rimasto dell’opinione che io ordisca complotti con Luna Blu: si tenga la sua opinione. Io mi sono rotta.

          • Vorrei che il signor Fiorenzo Finocchiaro non parli di me quando io non sono presente sopratutto non faccia affermazioni di cose dette da me che non sono vere, in pratica non si permetta di nominarmi perchè io al di fuori delle nostre discussioni che per altro lui ha eliminato dalla pagina della sua comunità, non l’ho mai citato con nessuno e da nessuna parte, quindi ripeto non si permetta di citarmi per nessuna ragione, se ha qualcosa da dire me lo dica direttamente. Per il resto purtroppo Valeria sono parole al vento, anche se è vitale fare e sempre informazione per dare alle persona che ti leggono la giusta immagine della cinofilia!

          • Voglio far presente alla signora Luna che IO non l’ho MAI nominata se non DOPO che la sua amica (pensavo le due signore non si conoscessero?) signora Rossi avesse svelato il segreto e fatto il suo nome. Basta leggere i commenti e lo scoprirebbe anche lei, carissima. Se vuole screditare qualcuno, bacchetti la signora Rossi…
            .
            In quanto a quello che ho scritto non ho inventato niente, anzi, son stato anche molto diplomatico. Se vuole, posso anche offrirle qualche bocconcino postando qui qualche passaggio. Basta che me lo dica, é tutto salvato.
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            Le ripeto per l’ennesima volta che NON son stato io a bannarla, ma che sinceramente il ban se l’é scelto lei. E se lei non avesse avuto la splendida idea di andare a piagnucolare anche qui, storpiando certi miei commenti e dicendo cavolate (ripeto che NON ho MAI citato questo blog per supportare i “cagnari”), io non avrei aperto bocca.
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            Le consiglio di calmarsi un po’ e di dimenticare questa spiacevole storia. Anzi, dimentichi me e io dimentico lei. Non sono in vena di continuare questo stupido diverbio, ormai sappiamo che la pensiamo differente e così sia. Ognuno per la sua strada.
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            Le ripeto che ho salvato OGNI nostro commento, botta e risposta, e se continua a provocarmi non ho il minimo pudore di pubblicare tutto quanto per tutelarmi. Questo é definitivamente l’ultimo avvertimento.
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            Ha dei splendidi cucciolotti, come le ho sempre detto fin dall’inizio. Dedichi il tempo a loro invece di perderlo con me. Adiós.

          • Se per lei scambiare DUE msg (di numero) su FB significa “essere amici”, allora ho un quantitativo incommensurabile di amici. Meglio per me, no? Son proprio contenta.
            Comunque prego entrambi i protagonisti di questo scanno di proseguirlo in pvt, visto che non c’entra nulla né col mio articolo (per quanto Fiorenzo possa restare convinto che sia stato “attizzato” da Luna blu), nè con la razza, né con tutti i lettori che leggono questi commenti e ai quali, sinceramente, delle vostre diatribe non frega un emerito tubo.

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