A “quelli che…fanno le expo” abbiamo già dedicato ben due articoli: lasciando, però, poco spazio ai neofiti. Che non sono più numerosi come un tempo, bisogna dirlo: c’è la crisi e le expo sono diventate un lusso che non tutti possono (o vogliono) permettersi.
Ovviamente l’allevatore è “costretto” a presentare i suoi cani: ma la Sciuramaria no.
Lei va “alla mostra canina” (che si chiamino “esposizioni” o “expo” lo imparerà solo dopo qualche tempo) per divertirsi, per vedere com’è, per passare una giornata diversa: tutte cose che, in fondo, non le ha ordinato il dottore.
Qualcuno dirà: magari ci va anche per capire se il suo cane è un potenziale campione o una ciofechina, il che sarebbe molto opportuno in vista di un eventuale uso in riproduzione!
Eh… forse a Puffolandia, ci vanno con quello scopo lì.
Ma in Italia no.
Le nostre Sciuremarie sanno tutte di avere Il Più Bel Cane del Mondo, senza alcun bisogno di conferme.
Quanto al fatto di usarlo in riproduzione, danno assolutamente per scontato che una cucciolata, se femmina (perché “altrimenti soffre, poverina”) o una monta, se è maschio (perché i maschi “hanno bisogno di sesso, poverini”) il loro cane dovrà farla per forza.
Visto che il “bisogno di sesso” maschile pensa di azzerarlo in una seduta singola, mi chiedo come si regoli la Sciuramaria con suo marito (poverino): ma l’esposizione canina, se proprio deve avere un significato in termini di riproduzione, per lei ha quello di trovare un bel parco-pretendenti per Fufi, al quale presenterà tutte le femmine della stessa razza con frasi come: “Amore della mamma, cosa ne dici? Ti piacerebbe questa cagnolina come mogliettina? Ci vogliamo fidanzare?” (e l’espositore che tiene la presunta pretendente al guinzaglio pensa frasi come “Ma fidanzalo con tu’ nonna, quel gran cesso del tu’ cane!”).
Anche se sono più rari di un tempo, comunque, i debutti in expo continuano… e ovviamente ognuno ha vissuto il suo: da quello per cui la prima expo è stata anche l’ultima a quello che, dopo anni ed anni di frequentazioni, si presenta in segreteria con l’aria così annoiata che ti aspetti quasi che dica “abbonato…”, come sul tram.
Quindi questo articolo prenderà in giro proprio tutti, sottoscritta compresa (anzi, in alcuni punti descriverò proprio la MIA prima expo. Ma non chiedetemi in quali punti, tanto non ve lo dirò mai).
L’ISCRIZIONE
Le Sciuremarie debuttanti si dividono in due categorie: quelle che aspettano l’expo più vicina possibile a casa e quelle che ne scelgono una lontanissima (così, in caso di giudizio che copra Fufi di vergogna & ignominia, non lo saprà mai nessuno).
Poiché la Sciuramaria non ha la minima idea dei diversi tipi di esposizione canina esistenti, può capitare – random – che iscriva il cane alla mostra paesana come all’internazionale con speciale di razza: tanto per lei sono la stessa cosa.
Qualche piccolo problema può insorgere quando, avendo sentito il racconto dell’amica (la Sciuragina) che ha portato il cane alla mostra paesana e l’ha iscritto sul campo la mattina stessa, pretende di fare la stessa cosa all’internazionale.
Oggi sono casi abbastanza rari, perché un minimo di informazioni ormai si trovano ovunque, anche in rete: un tempo, invece, si vedevano pregevolissime risse in segreteria quando le Sciuremarie scoprivano che il cane avrebbero dovuto iscriverlo il mese prima e che non le avrebbero neppure fatte entrare.
IL GIORNO PRIMA
Il giorno prima dell’esposizione, anzi la SERA prima (così resta meno tempo per sporcarsi), la Sciuramaria LAVA il suo cane.
E più il pelo è lungo, più tardi lo lava.
In alcuni casi è pure capace di alzarsi alle quattro del mattino per lavarlo la mattina stessa dell’expo, ma di solito, per il Gran Debutto, si rivolge a un professionista: e siccome il professionista col cavolo che lavora di domenica (tantomeno alle quattro del mattino), mediamente il cane esce dalla toelettatura verso le 19 del sabato, più o meno alla stessa ora in cui lei uscirebbe dal parrucchiere se il giorno dopo dovesse andare a un matrimonio.
Peccato che il capello umano, lavato e messo in piega la sera prima, sia ancora identico la mattina dopo.
Invece il pelo canino, lavato la sera prima, il mattino dopo fa OPLAAAAA’!!!… e si gonfia a dismisura in una bella nuvolona di peli sparati e morbidissimi (specie quando lo Standard richiede un bel pelo ruvido): se poi per caso il cane si avvicina alla muta, la nuvola sarà anche guarniti da ciuffi e ciuffetti capricciosi che spuntano qua e là tipo Jack in the box, facendoti cucù. L’esempio della foto è ovviamente fasullo, ma solo perché una foto vera non l’ho trovata: in compenso di cani veri conciati più o meno così ne ho visti a bizzeffe.
(NOTA: il cane va lavato almeno tre giorni prima dell’expo).
Un’altra cosa che non ci si dovrebbe sognare di fare a ridosso della manifestazione, ovviamente, è strippare i peli duri: e qui, quasi sempre, ci arriva anche la Sciuramaria, se ha già avuto occasione di vedere il suo cane subito dopo lo stripping.
Qualche pregevole esibizione di bassotto o di schnauzer vestito da cane nudo del Messico, però, la si può vedere in classe Giovani, quando la prima esposizione va a coincidere, ahinoi, con il primo stripping.
Qui, se lo spelamento è particolarmente drammatico, la Sciuramaria capisce l’antifona e rinuncia a salire sul ring: ma alcune sono capaci di presentarsi ugualmente (perché l’iscrizione l’hanno pagata!), col cane pelato ad orrende chiazze e il collare Svarowsky.
L’ABBIGLIAMENTO
La Sciuramaria, la mattina dell’expo, perde cinque minuti per pettinare il cane (tanto è stato appena lavato…) e tre ore per mettersi in tiro LEI con minigonna, microtop con tetta alla “ti-vedo-non-ti-vedo”, collanona lunga fino a metà pancia e tacco supersexy.
La Sciuramaria, infatti, non ha la più pallida idea di doversi CHINARE sul cane per piazzarlo, specie se è di taglia medio-piccola.
Non sa che la minigonna, quando si ci deve mettere a novanta gradi, è ad altissimo rischio (specie quando non sei esattamente una silfide); non sa che la tetta alla ti-vedo-non-ti-vedo può diventare una tetta alla ti-vedo-decisamente-troppo; non sa che la collanona rischierà di impiccare il cane, agganciandolo per il collo.
E non sapendo neppure di dover correre lungo il ring, non immagina cosa significhi provare a farlo con i tacchi alti.
La Sciuramaria pensa di essersi semplicemente “vestita bene”: e quando entra in expo, accorgendosi che altri espositori la indicano e si scambiano gomitatine, si illude che stiano parlando del suo cane, che ha già abbagliato tutti con la sua strepitosa bellezza.
Non immagina, la tapina, che le gomitatine significhino: “Guarda quella com’è vestita! Cerchiamo di scoprire subito su che ring espone, e se non siamo in contemporanea andiamo a guardarci lo spettacolo!”
IL CORREDO
Il corredo-tipo con cui si debutta in expo è formato da una serie infinita di cose inutili: pettorina con strass (vietatissima), tre o quattro guinzagli diversi (presumendo di scegliere quello da usare guardando gli altri, che però avranno tutti un tipo di guinzaglio che la Sciuramaria non solo non possiede, ma di cui non hai immaginato l’esistenza), cuscinone da quattro metri per tre, tanicona d’acqua da dieci litri, saccone di mangime formato canile…eccetera, eccetera, eccetera.
Le sole cose che la Sciuramaria NON si è portata sono: un aiutante umano – due sedie pieghevoli – una gabbia – un marsupio con i bocconcini – un tavolino da toelettatura.
Ovvero, le sole cose che servono.
A discolpa della Sciuramaria bisogna dire che le expo, finora, lei ha viste solo in televisione – dove in realtà ci mostrano esclusivamente cose tipo “Stelle a Quattro Zampe”, che vere expo NON sono – e quindi si aspetta di dover sfilare su un immenso ring moquettato e contornato da vasi di fiori, dopo aver atteso il proprio turno in uno spazio riservato col suo nome sopra, dotato di tavolino, seggiolina e hostess.
Ovviamente si aspetta anche di venire chiamata al microfono da uno speaker quando tocca a lei.
Resta dunque un filino spiazzata quando scopre che il suo ring è un quadrato di cemento di due metri per due, attorno al quale si sono GIA’ assiepati millemila espositori, che quando arriva lei sono tutti impegnati da mezz’ora buona a toelettare i loro cani.
Se l’expo è all’aperto, la Sciuramaria pensa “che sfiga, proprio stamattina doveva esserci la nebbia?”. Se l’expo è al coperto, se la fa sotto perché teme che abbia preso fuoco il padiglione.
Invece non è nebbia, né fumo: è borotalco.
La Sciuramaria, a questo punto, vorrebbe stendere a terra il cuscinone di quattro metri per tre per Fufi, ma riesce (faticosamente, chiedendo dodicimila volte “permesso?” “Scusi?” “Mi lascerebbe infilare in quella fessura lì, per gentilezza?”) a recuperare uno spazio di quattro centimetri per tre, nel quale comprimersi col cane in braccio e dal quale osservare, spaesata e terrorizzata, le evoluzioni toelettatorie altrui, mentre lei si è portata solo un pettinino e non ha neppure la possibilità di usarlo, perché non ha spazio sufficiente per muovere le braccia.
(NOTA: se non è rimasta choccata dalla prima esperienza e ha deciso di continuare, un paio di mesi dopo vedrai la Sciuramaria che avanza coma un panzer verso il proprio ring trainando il tavolino su ruote – che fa pure il rumore di un panzer – con sopra la gabbia, dentro la gabbia il cane, sopra la gabbia le sedie e la valigiona con gli attrezzi da toelettatura, prendendo a gomitate chiunque osi porsi sul suo cammino e ringhiando cose come: “Sposti un po’ sto cazzo di tavolo, che sta occupando dodici spazi!”. Dopodiché, se l’altro non si sposta, fa un fischio e appare un aiutante formato Hulk, che comincia a menare intanto che lei apre il tavolo, ci piazza sopra il cane e comincia a far volare borotalco).
IN ATTESA DEL GIUDIZIO
La Sciuramaria entra alla sua prima expo alle otto in punto e pensa “Uh, quanto tempo abbiamo! I giudizi iniziano solo alle dieci, ci si annoierà nell’attesa!”: dopodiché, prima di aver trovato (chiedendo disperatamente a destra e a manca) a) la segreteria, b) il controllo veterinario, c) il ring su cui verrà giudicata la sua razza, d) un minimo di spazio vitale per piazzare se stessa e il cane, si accorge che sono arrivate le dieci e mezza.
Per fortuna, prima della razza di Fufi, su quello stesso ring ne verranno giudicate altre sei: quindi avrebbe, in teoria, tutto il tempo di annoiarsi a morte. Però non si annoia perché, praticamente ad ogni cane che passa, si chiede (e soprattutto chiede a tutti quelli che vede): “Tocca mica a noi?”.
E sta per tutto il tempo col batticuore temendo di perdere il turno, perché ha scoperto che lo speaker col microfono non c’è.
IL GIUDIZIO
E’ l’ora X!
La Sciuramaria, che finalmente aveva ottenuto un discreto spazio vitale (perché tutti gli altri si sono allontanati sperando di non sentirsi più chiedere “tocca mica a noi?”), entra sul ring.
O meglio, viene travolta e spintonata sul ring dagli altri concorrenti, perché lei non era proprio ben sicura che toccasse a lei (non avendo più nessuno a cui chiederlo) e quindi si era fermata titubante, esattamente sull’ingresso.
A questo punto Fufi, che fino a quel momento era rimasto immobile e pure un po’ impaurito dall’insolita marea di cani e umani che gli frullava intorno, si riscuote improvvisamente e pensa: a) “Ma guarda quanti altri maschi! Aleee!!! Si litiga!”
Quindi si avventa sul cane più vicino, ma la Sciuramaria (che dopotutto Fufi lo conosce) è pronta alla manovra aggiratoria e lo tira via di peso trascinandolo al centro del ring, laddove Fufi pensa: b) “Mi scappa la cacca”.
Giudizi bloccati prima ancora di iniziare, perché deve arrivare (solitamente dalla Patagonia, a giudicare dal tempo che ci mette) l’inserviente con paletta e segatura, mentre la Sciuramaria distribuisce circolarmente sorrisetti imbarazzati, pensando “Vabbe’, ma sono tutti proprietari di cani, capiranno…”
Invece gli altri, essendosi tutti premurati di far sporcare i cani prima di salire sul ring, le lanciano occhiate che vorrebbero tanto incenerirla sul posto (e le va bene che Charlie, l’Incendiaria di Stephen King, non ci risulta aver mai fatto expo).
Eliminate le deiezioni fufesche, la Sciuramaria comincia a guardare cosa fanno gli altri, con l’idea di imitarli: ed è qui che scopre che i cani non basta tenerli attaccati al guinzaglio, ma che vanno messi in posizione o piazzandoli con le mani, o facendo balenare loro il miraggio di un bocconcino (che lei non ha).
Fufi, ovviamente, non è mai stato piazzato in vita sua: quindi, non appena lei prova a mettergli una mano su una zampa, pensa: “Ehilà, si gioca!” e comincia a saltarle in testa o a capottare felice a pancia all’aria (se poi è proprio sfigata, Fufi le sgagna anche il vestitino figo, con il drammatico risultato della foto sopra a sinistra).
La Sciuramaria gli tira allora un urlaccio, e Fufi fa immediatamente la faccia da cane ENPA abbandonato dopo anni di maltrattamenti, con le orecchie a sottogola, le zampe piegate ad angolo retto e la coda che fa il giro sotto la pancia, proprio nel momento in cui il Giudice gli passa davanti per il primo esame globale della classe.
Oppure si svacca indegnamente al suolo.
In alternativa, si lascia piazzare ma fa le boccacce al Giudice.
Ma non c’è neppure il tempo di disperarsi, perché la Sciura deve presentarsi al giudizio individuale: per il quale, se tocca a lei per prima, viene chiamata tre volte e alla fine presa per un braccio dal commissario di ring e trainata davanti al Giudice, non sapendo che esistesse un giudizio individuale.
Se invece ci sono altri numeri prima del suo, ci va da sola perché ha capito perfettamente tutto quello che si deve fare.
Infatti arriva davanti al Giudice e dice a Fufi: “Su, tesoro della mamma, mettiti in posa!”.
Dopodiché può succedere di tutto.
Qui citerò, in ordine sparso, una serie di aneddoti, tutti realmente accaduti sotto i miei occhi:
a) alla richiesta “mi faccia vedere i denti”, la Sciuramaria mostra – lei – i denti al Giudice, dicendo pure “cheeseeeeeeeeeee!”;
b) alla stessa richiesta, la Sciuramaria dice alla cagna: “Amore, fai un bel sorriso al Giudice!”;
c) alla richiesta “mi tenga la testa, per favore” (per controllare i testicoli di un maschio), la Sciuramaria sostiene la testa del Giudice con una mano, come si fa con gli amici sbronzi che stanno vomitando fuori dalla discoteca;
d) alla stessa richiesta, la Sciuramaria esegue e tiene la testa del cane, ma la molla subito inorridita strillando al Giudice, a millemila decibel: “Ma cosa fa?!? Gli tocca le palle???”, cosicché Fufi si gira e tenta di staccare un mano al Giudice;
e) alla dichiarazione del Giudice: “Mi dispiace, questo cane è monorchide”, la Sciuramaria risponde in tono feroce: “E ALLORA?”;
e) alla richiesta “Avanti e indietro, grazie”, la Sciuramaria parte con Fufi facendo un passo e un dietro-front, un passo e un dietro-front e così via;
f) alla richiesta: “Mi faccia un giro”, la Sciuramaria piroetta graziosamente su se stessa restando ferma sul posto, mentre Fufi abbaia tutto felice;
g) al termine del giudizio, quando il Giudice dice: “Grazie, si accomodi”, la Sciuramaria, anziché tornare al suo posto nel gruppo, esce proprio dal ring. Inseguita dal commissario, quando viene raggiunta strilla, quasi in lacrime: “Come sarebbe, devo restare? Mi ha mandato via, quello stronzo!” (inspiegabilmente, quella Sciuramaria non ha vinto la classe: peccato, perché aveva un bel cane);
E così su due piedi non me ne vengono in mente altri, ma non dubito che i lettori potranno ampliare il panorama con le proprie esperienze.
Il giudizio in movimento ve lo risparmio, che è meglio: tanto dura poco, perché dopo il primo giro il Giudice chiede alla Sciuramaria di fermarsi (così forse riuscirà a vedere gli altri cani).
L’INTERPRETAZIONE DEL GIUDIZIO
La Sciuramaria, nove volte su dieci, non capisce una parola di ciò che il Giudice dice al commissario di ring: un po’ perché molti giudici bisbigliano come cospiratori, un po’ perché molti sono stranieri, un po’ perché non conosce proprio i termini tecnici, e quando il giudice dice “stop scorretto” pensa di essersi fermata troppo indietro e fa un passo verso di lui.
Se per caso, però, il Giudice pronuncia una frase comprensibile, tipo “bella testa”, la Sciuramaria se la stampa nel cervello a lettere di fuoco e non sente nient’altro: quindi se il giudizio finale è “bella testa, ma tronco troppo lungo, groppa corta, coda attaccata troppo alta, movimento scorretto“, lei è ugualmente convinta che Fufi stia per vincere la classe (sempre ammesso che sappia che sta concorrendo in una classe, e non direttamente per il Best in Show).
Se la qualifica finale è di “Buono”,anche se non ha vinto, la Sciuramaria sarà felice perché intende la cosa alla lettera (nessuno le ha spiegato che “buono”, in cinofilia, significa “poco più di un cesso”: ed io resto convinta che l’ENCI dovrebbe essere più sincero nelle qualifiche): quindi, una volta recuperato il libretto delle qualifiche, tornerà a cercare tutte le ipotetiche fidanzate che aveva agganciato prima, sbandierando il giudizio sotto il naso dei proprietari: “Visto? Fufi ha preso BUONO! Adesso la facciamo, vero, questa cucciolata?”
Se la prima esposizione della Sciuramaria è anche l’ultima, qualsiasi cosa sia successa e per quante scuse abbiano inventato i proprietari delle cagnette per liberarsene (ne ho sentito uno dire con aria contrita, della sua pluricampionessa: “Mi dispiace, è sterilizzata!“. Tanto la Sciuramaria ignora che una cagna sterizzata non può andare in esposizione), lei conserverà sempre un bel ricordo di questa esperienza. Non sa se ha vinto o ha perso, non ha capito la qualifica e tanto meno la classifica: però sa che il suo cane è BUONO e tanto le basta per andarne fiera nei secoli a venire.
Se invece ci torna, avrà di fronte una lunga serie di chiarimenti e soprattutto disillusioni… ma avrà anche fatto il Grande Salto, da Sciuramaria ad Espositrice Smaliziata. In altre parole, avrà preso il dannato virus delle expo, dal quale non si guarisce più: e qualche mese dopo la vedrai che sgomita con l’amica in coda alla segreteria, dicendole “Guarda quella com’è vestita. Dai, cerca di scoprire su che ring va!”.
Oddio xD questa sarò io domenica prossima . Vabbeh dai ci sarà una prima volta da sciuramaria per tutti . Sicuramente la cosa del turno mi succederà ho già l’ansia adesso
No l’articolo non i è piaciuto perchè riassume tutta la tracotanza e la supponenza delle expo canine. Il vedere gli allevatori che manco ti rivolgono la parola (poi in giro incontri cani usciti dai loro pluri-premiati allevamenti ma….dei veri roiti), giudici che fanno gli irreprensibili e poi pure un cretino capirebbe che stanno lisciando il pelo all’allevatore più in auge (la Sciuramaria anche se avesse il Varenne dei cani non avrebbe nessuna possibilità, non porterebbe vantaggio a nessuno).
Il fatto che per la Sciuramaria il suo cane è il più bello a prescindere non è affatto vero, questa è una prerogativa di molti allevatori, ho visto piazzate da parte di allevatori titolati che non si vedono nemmeno al mercato del pesce.
Per quanto riguardas la riproduzione stendiamo un velo pietoso, la Sciuramaria potrà peccare per igniranza ma è molto peggio l’allevatore che pecca per lucro, che fa nascere cani che SA BENISSIMO si porteranno delle tare (che verranno fuori con il tempo e quindi il privato ignorante come me non ricondurrà mai ad una cattiva selezione ma intanto hanno fatto cassa…).
La mia convinzione da Sciuragina è che al mondo c’è posto per tutti, se un dilettante vuole provare l’expo ne ha tutti i diritti pur consapevole dei propri limiti. Le regole si imparano (se pecca per ignoranza, è sufficiente erudirlo sul funzionamento senza farlo diventare lo zimbello della giornata). Nessuno nasce imparato, e poi molti dei guru delle expo, fuori, NELLA VITA VERA, sono degli sfigati assurdi per cui si potrebbe prenderli per i fondelli in un milione di modi.
Ehm… sarebbe un articolo umoristico. E quando vuoi far sorridere, ovviamente parli solo dei difetti, li esasperi, li esageri (non che qui ce ne fosse molto bisogno). Però nun me puoi parla’ di “tracotanza e supponenza”, perchè anche agli allevatori ed espositori professionali o quasi ho dedicato le mie tirate di palle.
Tipo questa: https://www.tipresentoilcane.com/2011/09/13/quelli-che-fanno-le-expo/ …e quest’altra: https://www.tipresentoilcane.com/2011/10/26/quelli-che-fanno-le-expo-parte-2/
Alcuni anni orsono esponevo una cagnina e tra queste manifestazioni mi capitò come esperto giudice un allevatore, a sua volta della medesima razza ma non del mio soggetto.
Quando fu il mio turno il giudice mi fece piazzare il cane sul tavolino. Squadrandola con fare immusonito mi chiese quanto fosse alta. Evidentemente non convinto della risposta orientò lo sguardo sulla sottoscritta (ma questa volta con espressione inquisitoria) e rivolgendosi al commissario di ring chiese un cinometro che risultò introvabile. Visibilmente irritato mi chiese se avessi un metro. Mea culpa non ne ero provvista ma avrei voluto proporgli se fosse andato bene ugualmente il calibro che tengo sempre nella pochette ……;-)) La mobilitazione dello stand alla ricerca dello strumento di misurazione mi sembrò interminabile ed anche la mia cagnina, che con il sudore della fronte, ero riuscita a contenere nella sua plasticità iniziò a vacillare. Il mio pensiero evocò il passato: aveva già partecipato ad expo ed era sempre risultata perfettamente in taglia, non le avevo fatto il bagno recentemente e non poteva essersi ritirata, non l’avevo pompata il giorno prima e non poteva essere aumentata, ma fui distolta dai miei ricordi poiché finalmente arrivò l’agognata strumentazione tecnica; una fettuccia.
Risultò fuori taglia.
ho gia detto che sulle motivazioni del perche non dovrebbe partecipare non discuto ma porto questo esempio: vado in expo, prendo il cac poi dico che la cagna è sterilizzata, il giudice invalida il cac perche ha sentito dire che ..perche gli sembra che ….perche la zootecnica prevede che … No, non puo. Invalida il cac perche al comma 1 del regolamento x c’è scritto y. Ma questo dove è scritto ?
Riprendendo il titolo dell’articolo; riconosco che di sciuramarie presenti alle expo canine ne esistono ed io forse (avendovi partecipato) ne facevo parte, ma anche chi agli esordi espositivi rappresentava questa “pittoresca” categoria (una prima volta c’è per tutti) in seguito, dopo aver affinato le tecniche di presentazione e conoscenze cinofile hanno anche acquisito livelli di sportività discutibili, modestia nulla, certezze inopinabili, cartelli, rivalità ad oltranza, verità nascoste, intese palesi, amicizie di comodo, ecc…
Sono meno comici e più tecnici è vero, ma altrettanto patetici.
Ma io sulle argomentazioni a sostegno del non puo sono d’accordo, non parlo di quello, ma ad es un maschio monorchide non puo perche è scritto nel regolamento che non puo, un cane prognato, ecc… ma della cagna sterilizzata non se ne fa menzione da nessuna parte
Non se ne fa menzione perché è impossibile, per il giudice, controllare: e infatti ci sono stata cagne sterilizzate che sono state presentate e hanno pure vinto delle expo (con conseguenti clamori a seguire).
Però in teoria non si potrebbe, per i motivi già detti: a che pro “rubare” magari un CAC ad una potenziale fattrice… per poi farne cosa? Le expo sono una verifica zootecnica, non una passerella di Miss Italia…o almeno, così dovrebbe essere…
Forse non è stato specificato volutamente (come tante altre cose) per mantenere una cortina di mistero sull’ENCI;-))
Credo che quel “non può” generico, sia più che altro riconducibile alla ratio dell’Istituto dell’ENCI. Cioè un soggetto da esposizione, potenzialmente vincente, che acquisisce titoli verrebbe considerata un’ottima fattrice su cui riporre aspettative. Una cagna sterilizzata se pur perfetta non sarebbe in grado di procreare e trasmettere le sue qualità a generazioni future.
Una cagna sterilizzata puo partecipare alle expo ? Ovvero puo perche il regolamento non la esclude senza altri discorsi di contorno ? FCI:
“Sono esclusi dalle esposizioni i cani malati, storpi o colpiti da atrofia testicolare nonché cagne in calore o chiaramente in lattazione o accompagnate dai loro cuccioli. ”
Perche qualcuno si ostina a dire no ? Puo o non puo ?
Non ho trovato nulla sul pubblico delle expo; ma se uno decidesse di andaré ad una expo (magari di quelle internazionali) come spettatore con cane al seguito… consigli, suggerimenti? Cose da evitare?
Ok, ho capito quale è la cosa che ti è successa davvero: cane che fa la cacca in ring!! Grazie per aver spiegato cosa non fare!!!
articolo strepitoso !!!! La foto illustrante l’abbigliamento e’ tutta un programma. Dove trovi fotografie così fantastche? Carissima Valeria, sei insuperabile, nessuno ti puo’ e nessuno ti potra’ mai superare. Iris
Ma un articolo per noi maschi esordienti non c’e’? Poi sarebbe interessante se parlassi delle expo di paese. Io fra tre settimane ho una expo amatoriale aperta ai meticci (organizzata da una marca di crocchette) e vorrei partecipare; anche se l’ addestratore vorrebbe mandarci alla prova di obbedienza visti i rapidissimi progressi di Balrog. Per fortuna si svolgera’ vicino casa mia, in un parco raggiungibile in una quarantina di minuti a piedi, quindi lo spostamento non e’ un problema. Spero solo che separino cuccioli ed adulti, anche perche Balrog avra’ 5 mesi e mezzo e non potra’ competere con cani adulti; poi e’ buffissimo perche sta cambiando adesso i denti.
Peccato! Arrivo tardi! Però arrivo. Le prime (prime?) expo della scuramaria alternativa. La sciuramaria alternativa intanto non ha un cane da sciuramaria ma un pointer: l’unico cane che è rarissimo vedere con una donna, quindi appena si avvicina al ring tutti la guardano strano: no, non per la minigonna, o il collanone o o i tacchi (è in jeans e scarpe da ginnastica), solo perché è una donna. E fin qui non siamo nemmeno ad una vera expo ma ad una mostra canina di paese. Poi si arriva alla expo nazionale e la sciuramaria alternativa entra col suo pointerino lavato rigorosamente il giorno prima (ma è a pelo raso, non ha bisogno di gran toelettatura). Del resto se lo avesse lavato tre giorni prima sarebbe scambiato per un color crosta quando è un bianco arancio: per crosta intendesi in questo caso crosta di fango. Essendo la prima volta la sciura non si rende bene conto di quello che sta succedendo e quindi si prende un bel CAC e non sa cos’è. L’unico altro proprietario di pointer presente sul campo (di pointer ce ne sono pochi e siamo in periodo di apertura della caccia) semplifica dicendo che se il cane ne prenderà 5 diventerà campione: facile come bere un bicchier d’acqua… peccato che la sciura non sappia che esistono anche le internazionali, i raduni e la prova di lavoro. Così l’esordiente diventa un’abbonata.
Però… essendo una sciuramaria alternativa rimane sciuramaria alternativa e quindi non si integra MAI con l’ambiente delle expo. Ci ha preso gusto quindi va fuori della propria città, non troppo distante ma sempre fuori. I giudizi iniziano alle 10. La sciuramaria alle 6 si è svegliata, alle 8 era pronta a partire, alle 10 in punto arriva e deve: trovare la segreteria, ricordarsi che i cani da ferma sono del gruppo… uhm… oddio non mi ricordo… sarà 8 o 9? Poi deve trovare il ring…. Ma prima deve trovare il parcheggio! E siccome si è in ritardo e la sciura è terrorizzata all’idea che i pointer siano i primi il marito cerca il parcheggio e la sciura cerca la segreteria facendosi trainare dal cane. Inspiegabilmente il cane ci arriva, ma qui alla sciura vengono dati 150 sacchettini di mangimi in omaggio, il catalogo dell’expo, il numero, tutte cose che la sciura non sa assolutamente dove mettere. Si riparte e, mentre la padrona cerca disperatamente di orientarsi per capire dov’è il suo ring, il cane, ha un deciso sommovimento intestinale per cui scarica una cacca da un chilo e mezzo nel mezzo del vialetto pedonale percorso da decine di espositori ed osservatori che già guardano la sciura che è sprovvista dei sacchettini perché nella fretta è stata scaricata a terra con peloso, guinzaglie e null’altro. Colta da disperazione (perché sarebbe coscinziosa, una che raccoglie sempre le deiezioni pure nei campi, figuriamoci in expo) chiede disperatamente a tutti i passanti di prestarle un sachettino. Ovviamente in un’esposizione nessuno lo ha! Allora la sciura, in preda alla disperazione, tenta prima di spostare la “massa” dal vialetto, usando le proprie scarpe, poi si rassegna e raccatta il tutto con un fazzolettino da naso. Naturalmente nel farlo perde per strada sacchettini di mangime, opuscoli e il preziosissimo numero. Arrivata al ring col fiatone la sciura scopre che i pointer saranno giudicati a breve e non ha il tempo di riprendersi. (Variante di altre expo: la sciura ha tutto il tempo che vuole ma lo passa ad ingollare valium perché l’ansia cresce; meglio non avere troppo tempo.) Per fortuna è arrivato il marito con il guinzaglio giusto e i sacchettini (ora che non servono).
Nei pressi del ring la sciura, che si è presentata di nuovo in jeans e maglietta (tanto più che lei ha un cane da caccia: sarebbe ridicola l’estrema eleganza) scopre che tutti, pure i quindicenni che partecipano al junior handler, hanno completi con giacca e cravatta o tailleur. Allora comincia a fiutare quella singolare aria da Inghilterra di metà ottocento che ancora si respira alle esposizioni canine e si sente male.
Potrei scrivere pagine sulla “fobia del giudice”. Freud forse non ne ha parlato, probabilmente occorrerebbe un’integrazione ai manuali di psicanalisi. Ma non esiste docente universitario, esaminatore all’esame di guida, megapresidente galattico di fantozziana memoria in grado di incutere maggior timore reverenziale misto a voglia di darsela a gambe quanto un esperto giudice cinofilo. Sappiatelo. (I giudici hanno tutta l’aria di saperlo e non fanno assolutamente nulla per andare in controtendenza). La summenzionata sciuramaria, dopo 14 expo (più svariati allenamenti alle mostre amatoriali) non solo non ha superato tale paura, ne ha molta di più. Nel frattempo infatti ha ascoltato tutto quello che commissari di ring, allevatori e altri cinofili da varia provenienza raccontano non solo delle sciuremarie, ma persino di professionisti e allevatori… Ha scoperto che presentare un cane è un mestiere, ma pure un’arte, una dote eccezionale, bisogna aver del genio. Soprattutto bisogna controllare contemporaneamente lo sguardo del giudice, la posizione degli altri concorrenti, l’atteggiamento del proprio cane e… possibilmente non cadere. A questo punto la sciura sa che il suo cane è (ovviamente) bellissimo, ma è lei come handler fa pena.
Si entra in ring e la sciura non sa mai in che ordine entrare. Secondo il numero? Dopo gli altri che sono allevatori e se lei paassa davanti si arrabbiano e la guardano così male che rischia di mettersi a piangere davanti al giudice? Prima degli altri per sembrare sicura di sé ed evitare che al cane venga voglia di annusare il sedere di quello davanti? Al centro per non dare troppo nell’occhio? Di solito cerca di avere qualcuno davanti per… copiare!
Soprassediamo sul modo approssimativo in cui piazza il cane (a casa non si allenano mai). Grazie a dio il cane si lascia piazzare, però, mamma mia che faccia scazzata! E infatti il giudice le dice che l’orecchio è corretto per conformazione, attaccatura ecc. ma portato nel modo sbagliato, dovrebbe essere… sì, la sciura sa esattamente come dovrebbe essere: come è sempre quando il cane è in un campo a fiutare selvatici. Ma in expo no. In expo l’orecchio è uno straccetto paciuccoso da cane mogio. Alternativa: la sciura tenta di emettere ultrasuoni con la gola nel tentativo di svegliare il cane, ovviamente le esce un suono ridicolo di cui si accorgono tutti meno il cane. Un giorno un tizio con un pappagallo su una spalla pensa bene di piazzarsi vicino al ring dei cani da ferma: viene criticato da tutti, com’è ovvio, ma il pointer della sciura prende il BOB: porta le orecchie che è una meraviglia.
Giudizio in movimento. Il cane tira effetto trattore. Rimedio: la sciura gli tiene la testa alta e corre col braccio mostruosamente alzato. Risultato: il giudice le chiede di non tenere il cane così impiccato. Alternativa: la sciura ha fatto correre il cane il giorno prima così tanto che ora ha i cuscinetti plantari logorati. Risultato: il cane non tira e trotterella lentamente. Risultato: il giudice le dice che un cane da caccia deve correre e il suo non corre (qui la sciura non risponde perché sarebbe poco sportivo ma pensa ugualmente “Prova a mollarlo in un campo e vedi quanto corre, pure coi cuscinetti plantari usurati”).
Altra expo: vengono chimati in ring la sciura e un personaggio noto nell’ambiente di pointer. Il cane del personaggio noto è bello ma si muovo come…. un tappeto: a zampe larghe. Il giudice fa fare 10 giri ai cani (e ai conduttori) prima di predere una decisione. La sciuramaria e l’altro escono entrambi trafelati ed entrambi incavolati neri (uno per non aver “vinto” l’altra per il trauma di una tanto lunga permaneza nel ring).
Alternativa geniale: la sciuramaria ansiosa decide che è meglio far presentare un pointer da un uomo (il marito). In realtà è una scusa, se la sta solo facendo sotto. Quando cane e conduttore sono nel ring si sente una che urla… beh non proprio urla… però la si sente il nome del coniuge insieme ad una serie di epiteti non del tutto gentili e frasi come “fagli tener su la testa”, “spostagli quel collare” et similia.
E tutto questo… senza nemeno aver trovato “la fidanzatina” al cagnone. Ma si può? 😀
Mi sono scese copiose lacrime dalle risate !!!!!!!!!!!!!!
Faccio lavoro di utilità e difesa (dobermann) ed alle esposizioni si va qualche volta solo per vedere, ma le scene che hai raccontato sono un compendio di quello che succede.
L’unica mia partecipazione è stata all’IDC 2007 su insistenza dell’allevatore, la presenza era per lo più straniera, e mi sono resa conto della differenza di educazione e modo di fare rispetto al nostro.
Comunque almeno lì scene da Sciuramaria non ne ho viste.
Il prossimo sabato mi trasformerò in “sciuramaria” e parteciperò alla mia prima Expo, paesana DOC, con il mio cucciolo in categoria baby. Aiuto! Qualche consiglio?
Qualcuno che legge il sito parteciperà? Si tratta della “16a Esposizione Canina della Postumia”, a Gazoldo degli Ippoliti (MN).
Mi sono letteramente scese le lacrime dal ridere….!!!! Grande Valeria!! Ma almeno una delle tue potresti raccontarcela…
Io sono completamente neofita e sto iniziando adesso a capirci qualcosa….e devo dire che al primo impatto è abbastanza complicato…
Mi sono stupita di una cosa però….davvero le canine sterilizzate non possono partecipare??? Sai perchè??
Susy, le esposizioni dovrebbero essere un fatto zootecnico: ovvero, i giudizi, le qualifiche ecc. si darebbero in vista di un uso riproduttivo, e ovviamente un cane sterilizzato non riproduce.
Però visto quello che sono diventate le expo… ‘sta cosa mi fa solo sorridere!
Movimento nel ring:Movimento flesso=Il cane trascina il culo per terra; coda troppo vivace= il cane salta addosso al padrone per prendere il bocconcino!
Poi ho visto anche una “tecnica” Strozza il cane/non strozzare il cane che è una specie di tira tira il guinzaglio fino a quando il cane vomita! E tutti aspettano le pulizie ( che arrivano dalla Patagonia)
Hai dimenticato di scrivere di quelli che alla prima mostra fatta si avvicinano agli altri e danno consigli sul toaletare, giudizi sul cane! Qualcuno mi ha detto che ho un setter grosso come una cavalletta gigante e che sicuramente sarò penalizzata per questo….ovviamente dopo il BOB : Questo giudice non capisce niente di cani!! 🙂
Sono la Sciuramaria per eccellenza. Il giudice lo ho anche scritto sul giudizio : Non adatta al ring. Si riferiva al cane ? Non penso. I denti non siamo riusciti farli vedere: Frida mi guardava perplessa tipo.. Lo devo mordere ? Quando ho tirato fuori un bocconcino entusiasta mi è saltata addosso ( è un leonberger) e non riuscivo smettere di ridere. non vorrei demordere però. Adesso abbamo anche il libretto delle esposizioni.. Vorremmo qualcuno che ci accompagni però..
beh!… una Sciuramaria l’ho vista nel ring, con borsa a tracolla, stivali, guinzaglio da passeggio con moschettone, cane con collare e medaglietta a forma di osso con inciso il numero di cell. Era in attesa del suo turno, accanto ad un tipo con un completino gessato di foggia incerta, scarpe da ginnastica gialle a nobilitare l’abito, una cravattina multicolor e capello alla Arturo Brachetti il Trasformista. Vicino a questo scafato espositore o handler che dir si voglia, una Signora Allevatrice aveva occupato una settantina di metri quadri con tavoli da toelettaura, soffiatori, valigette con dentro forbici, slanatori, bombolette spray e altri milioni di attrezzi. La Signora in questione, nota allevatrice, se ne stava al tavolo da lavoro, coadiuvata dai suoi scagnozzi, e non si muoveva di un millimetro quando nel triste capannone riecheggiava l’urlo: maaaaschiiii classeee giooooovaniiiiiii….liberaaaaaa femmineeeee…..della serie: faccio come mi pare e arrivo quando voglio. Nel ring accanto, gli Alani. E venne il momento della valutazione con i cani giudicati “in attenzione”. Uno strombazzare di palline sonanti, fischi, nomi involontariamente ridicoli riecheggiò da bordo ring per lungo tempo; alla fine, nel momento esatto in cui venne proclamato il vincitore della libera maschi, un allevatore cominciò a correre a braccia alzate intorno al ring, per poi sdraiarsi a terra quasi esanime, sopraffatto da tale emozione. Senonché il Terrier nero russo, lasciato da un altro allevatore nel leggero kennel di tessuto e rete da zanzariera, mentre lui se ne stava chissà dove pensò bene di dare una zampata, rompere la simil-zanzariera e fare le sue rimostranze all’allevatore dell’alano vincente, che se ne stava tra l’estasiato e il rincoglionito a terra, proprio vicino alla cuccia del terrier. Ne seguì un discreto pinzo all’espositore supino, prima estasiato e ora incazzato. Un’edificante lite tra i due allevatori mostrò il meglio della cinofilia italiana, mentre dal ring accanto una famosa giudice e fotografa inglese, con faccia schifata osservava l’evoluzione. Il tutto mentre un acre odore…come dire…di merda (non mi veniva il termine tecnico) si spandeva in eleganti effluvi nel Centro Fiere; perché è vero che gli espositori di lungo corso fanno…come dire…cacare i loro cani fuori dal Palacongressi o PalaFiere di turno, ma poi a ‘sti cani sballotati lungo lo Stivale talvolta si scioglie i’ corpo e inondano la moquette con delle scariche di nobile diarrea.
Chissà cosa avrà pensato quella sera la tanto bistrattata Sciuramaria!
che belli i cani!!!!!!!!!!
‘sssssssolutamente d’accordo con te 🙂 è qualcosa che sollecito sempre nei miei propr di cuccioli… uno su 100 ce la fa .. ! le prime volte il cane glielo espongo, così evitano l’emozione da debutto
eh… a proposito dell’esperto… è chiaro che dovremmo essere noi allevatori a ‘portare’ in expo i neofiti, di tanto in tanto; è sacrosanto aiutare le persone interessate alla nostra razza che ci chiedono ‘come si fa’. Cosa che io ho sempre sognato di fare anche se ci sono riuscita solo con persone che hanno aderito come visitatori… nonostante le mie cortesi insistenze nessuno ha mai voluto entrare in pista, sig
Dopo che hai scritto che alcune cose sono capitate direttamente a te ho letto l’articolo soppesando continuamente le informazioni per cercare di capire cosa poteva essere quello che riguardava te hahaha xD
Non valeeee, vojo anch’io un super esperto/a al mio fianco! Sob Sob
io come Dani sono stata super fortunata. Ho iniziato da bambina con il mio pechinese… ma dalla prima expo mi ha aiutata il cavalier Paolo Prandi, allevatore e grande esperto cinofilo… quindi le figuracce peggiori me le sono risparmiate 😉
Ma il “sciuramario” in expo non ci va?? XD
PS:non sono andata mai ad un expo,se mi dovesse capitare,terrò a mente quest’articolo XD
Ahahahahahahah!!!!! E’ meraviglioso! La sciuramaria che tiene la testa al giudice! Sono in vacanza e leggevo l’articolo stamattina alle otto… Mi sa che ho svegliato tutto l’albergo ridendo 🙂 adesso devi farne una serie dei ‘la prima volta che’ pero’!
Ahahahaha questo articolo capita proprio a fagiolo!
Domenica prossima ci sarà il mio debutto e quello del mio musotto Jager ad un’esposizione cinofila. Non ne ho mai vista una, non so da che parte iniziare… ma almeno so’ che non dovrò indossare la minigonna! 😀
hahahhahhahaha f) alla richiesta: “Mi faccia un giro”, la Sciuramaria piroetta graziosamente su se stessa restando ferma sul posto, mentre Fufi abbaia tutto felice;
son quasi cascato dalla sedia hahahaha
beh e mi faccia vedere i denti o mi tiene la testa? fantastico!
expo regionale in notturna. Asti. addì millenovecentonovantadue (così capite quanto!! son vecchia) mi viene suggerito di parteciparvi con lo Schwarz; già, ma chi me lo suggerisce? un signore che frequentava lo stesso mio campo (allora il ‘campo’ era il campo e basta!), che mi ha condotta per mano per tutta l’expo, mi ha spiegato quando entrare, cosa fare, mi ha chiamato il cane ecc ecc.. Ne siamo usciti con il BOB (gravissimo attacco di esposizionite acuta per la sciuramariamamaffina!!) … bhe quel signore era conduttore di cani IPO, allevatore di Dobermann e anche giudice (oddio! un magistrato! ho pensato quando mi è stato detto) no, sciuramariamaffina! era il SIGNOR Florindo Coppo… Capite come, con un tale padrino di battesimo espositivo, non potevo non rimanerne contagiata …. 😀
LOooL !