giovedì 3 Ottobre 2024

“Di razza, ma senza pedigree”? Purtroppo è una contraddizione in termini

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Dài, era un po’ che non mi facevo maledire da nessuno: sentendone la mancanza, approfitto di una discussione su FB a cui ho appena partecipato (almeno la decima su questo tema, in pochi giorni…) per rimediare subito con questo articolo.
Vero è che l’argomento l’avevo già affrontato altre volte, ma solo di passaggio: adesso provo a dire qualcosa di oggettivo (non opinabile, non discutibile, non “a mio avviso”: oggettivo e basta) sull’argomento.
E cioé: il cane “di razza, ma senza pedigree” non esiste e non può esistere.
Punto.
Infatti il DM n. 22383 del 03/06/2003, che regolamenta le figure di allevatore e proprietario regolamenta le iscrizioni al Registro degli allevatori e così via, sostiene che “è considerato cane di razza pura quel soggetto di genealogia conosciuta in possesso di un certificato che ne attesti l’identità”.
E’ un decreto ministeriale. Insomma, è legge, almeno per questo Paese. Il cane di razza pura deve avere la carta d’identità (ovvero il pedigree) per poter essere definito tale, così come un cittadino italiano deve avere la carta d’identità per essere definito tale.
Ecco perché non può esistere il cane “di razza, ma senza pedigree”: perché è il pedigree a decretare la razza.
E questo è un dato di fatto sul quale non si può discutere: è così “perché sì”, come sempre quando si tratta di regole e di leggi vigenti in un Paese democratico.
D’altro canto, non è neppure vero che il cane definito “di razza, ma senza pedigree” sia un meticcio.
Perché un meticcio è, almeno tecnicamente, l’incrocio di due razze diverse.
Un cane senza pedigree, che però somiglia ad una tipologia ben precisa e non mostra alcun segno di meticciamento con altre razze, non è un meticcio, né un bastardino, né un cane fantasia o comunque lo si voglia definire: credo che la cosa migliore – in assenza di un termine più appropriato che però bisognerebbe inventare da zero, perché al momento non c’è – sarebbe definirlo “cane tipo collie”, o “tipo cocker”, o “tipo pastore tedesco”.  Così si capisce che è fatto come quella razza lì, però non possiamo sapere nulla sulla sua ascendenza e quindi non possiamo dire che è di razza pura.

Detto questo… la discussione di cui parlavo all’inizio verteva su cani “tipo border collie” che una signora fa riprodurre regolarmente (e fa pagare un po’ meno di un cane di razza pura, ma non poi tanto meno), sostenendo che sono bellissimi e sanissimi e che nessuno può permettersi di chiamarli “meticci”.
Vero: ma neppure lei può permettersi di chiamarli “border collie puri ma senza pedigree”, perché questa è una contraddizione in termini.
E’ come dire “vendo televisore in 3D che però si vede a due dimensioni”. Oppure “vendo macchina fotografica digitale in cui però bisogna mettere il rullino”. O ancora (anzi, questo forse è l’esempio più pertinente): “Cerco lavoro come medico, però senza laurea”.
Non si può dire, non si può fare. E’ abuso di titolo. Solo che, se lo fa il “tipo medico”, va in galera: se lo fa l’allevatore, al massimo litiga su Facebook. Questo non significa che non abbia ugualmente torto marcio.
Il caso della signora, poi, è al limite del paradosso, tanto che ancora non ho ben capito se ci sia o ci faccia: perché le spara talmente grosse da far pensare o ad una vera ignoranza crassa, o ad una verve umoristica di primissimo piano, con la quale sta prendendo per i fondelli tutto il gruppo che ospita la discussione.
Certe affermazioni che fa, però, sono davvero curiose. Tipo: “Non accoppio mai in consanguineità”.
Ma cosa ne sai?
Se i tuoi cani non hanno pedigree, come fai  a sapere che non sono fratelli pieni, o padri e figlie, o madri e figli?
Il pedigree serve esattamente a questo: a permetterti di selezionare conoscendo nomi e cognomi (ovvero affissi) di genitori, nonni, bisnonni e quindi, con qualche ricerca, anche di fratelli, sorelle, “cugini” e così via.
Ti permette di sapere se tra i figli del cane X ci sono stati, che so, dieci casi noti di displasia dell’anca: e di decidere che  il cane X preferisci non usarlo perché hai seri dubbi che sia un portatore.
In altri casi, però, ti permette di conoscere anche il rovescio della medaglia: in un articolo di qualche giorno fa si parlava dell’esame per la spondilosi nel boxer, che ci permette di conoscere i cani miglioratori della razza da questo punto di vista.
La signora sostiene che i suoi cani siano “sanissimi”. Può darsi, anzi mi auguro che lo siano: ma del loro corredo genetico, cosa può sapere? Ovviamente nulla, perché non sa da dove arrivino e quindi non può sapere neanche dove vadano.
Ci sono alcune patologie particolarmente subdole che si presentano solo in casi particolari: per esempio quando si accoppiano due individui portatori sani di un carattere recessivo. Loro sono sanissimi, non vedi nulla, non sai nulla: ma se sbagli l’accoppiamento, zacchete, ti salta fuori la magagna.
A quel punto lì, se non hai in mano nulla che possa aiutarti a capire chi, come e perché  l’abbia causata, sei in balia delle onde.
Certo, puoi sperare che non succeda più. Puoi evitare di ripetere lo stesso accoppiamento e sperare che un partner diverso non dia lo stesso problema. Ma tra “sperare” e “sapere” c’è un abisso di differenza.
E uno di quei cuccioli in cui si “spera” che non esista un certo problema, sinceramente, io non me lo prenderei neanche regalato: figuriamoci a pagamento.

Insomma, tra “accoppiare cani” e “allevare” in modo selettivo (che non significa fare i nazisti, come qualcuno crede, ma soltanto cercare di scegliere i partner giusti per dare alla luce solo cuccioli sani, tipici e di buon carattere), c’è – di nuovo – un abisso di differenza.
E sarebbe molto utile che oltre alla figura del cane “tipo razza X” si cominciasse a parlare anche di “accoppiatori” (o altro termine equivalente), anziché di “allevatori”, quando si parla di persone che appunto si limitano a mettere insieme un maschio e una femmina e a sperare in bene.
Non è neppure detto che “accoppiatore” sia per forza sinonimo di “cagnaro”, sia chiaro!
Perché il cagnaro, per definizione, è colui che alleva solo a scopo di lucro, infischiandosene altamente del benessere degli animali: l’accoppiatore può essere anche una persona che i suoi cuccioli li cura, li coccola, li segue meglio che può… magari seleziona perfino le famiglie a cui darli.
Però l’ allevatore rimane una figura diversa: una figura che dispone di scienza e coscienza, nonché di tutte le nozioni (e della passione, e della volontà) necessarie a fare selezione e quindi a cercare di migliorare il patrimonio genetico delle razze canine esistenti, cercando di eliminare (o almeno di ridurre il più possibile) le patologie genetiche.
E ovviamente… “I have a dream“:  mi piacerebbe che fosse proprio l’ENCI a concedere il titolo di “allevatore”, e quindi l’affisso e il suo riconoscimento, soltanto a queste figure qua.
Gli accoppiatori potrebbero continuare a fare i loro cuccioli, ovviamente… però si darebbe un nome alle cose.
Un nome chiaro, ben definito e comprensibile a tutti, che permetterebbe a chiunque di identificare al primo colpo le varie figure, sia umane che canine.
Non ci vorrebbe mica tanto: e tutta la confusione che regna oggi in cinofilia verrebbe sostituita, gradualmente, da un po’ di chiarezza.
Ma immagino che resterà un sogno, perché finora l’ENCI ha fatto un percorso diametralmente opposto: ha istituito il famoso (si fa per dire) “Registro degli allevatori e proprietari”, nel quale l'”allevatore” è colui che iscrive almeno due cucciolate ogni tre anni, mentre il “privato” è “la persona fisica o giuridica proprietaria di soggetti iscritti al libro genealogico” (in pratica chiunque abbia cani con pedigree…e paghi la tessera, naturalmente!).

Qualcuno di voi (allevatori esclusi, ovvio) sapeva dell’esistenza di questo registro? Immagino di no, perchè queste informazioni (e in generale tutto quello che fa l’ENCI) le sanno solo gli strettissimi addetti ai lavori. Di comunicazione con il grande pubblico non si parla mai, nessuno se ne interessa, a nessuno frega nulla.
E così continuiamo in eterno a sentir parlare di “cani di razza senza pedigree”, di “allevatori amatoriali” che in realtà sono cagnari della peggior specie, di “criminali sfruttatori” che invece sono persone che adorano i loro cani e li amano più di se stessi, o quasi.
Già…sarebbe molto semplice, fare un po’ di chiarezza e aiutare anche la gente “normale” a capirci qualcosa: ma l’ENCI le cose semplici non le fa mai e preferisce comportarsi come una casta ristretta, una elite settaria che si sente superiore al resto del mondo… mentre il resto del mondo, un po’ alla volta, le sfugge di mano e va allo sbaraglio senza nessuno che sappia spiegargli neppure l’ABC.
Ma se questo significa “tutelare il cane di razza e la cinofila”, allora io sto scrivendo davvero la Divina Commedia.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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427 Commenti

  1. Ciao a tutti, vorrei dire la mia sull’argomento pedigree.
    I motivi per cui il pedigree è importantissimo sono:
    1 Cane sano ed equilibrato
    2 partecipare alle discipline cinofile

    Se si acquista un cane con pedigree puoi vedere tutto l’albero genealogico, quindi conoscere l’ananmesi clinica di quel soggetto.
    Gli allevatori seri dichiarano tutto.
    Quindi,una volta che si ha la certezza di tutto ciò, si può iniziare con i vari percorsi formativi ed ottenere i vari brevetti che dimostrano la stabilità e l’equilibrio psichico del cane.
    Non vi lamentate se avete preso il cane senza e non date dei nazisti a chi seleziona seriamente,

  2. quindi: se dal cane vuoi spremere soldi, importantissimo è il pedigree. Se ti accontenti di volergli bene, non serve. Capito.

    • No, “capito” direi proprio che non è il termine adatto da utilizzare nel tuo commento, magari la prossima volta riprova a leggere l’articolo attivando prima i neuroni, dovrebbe riuscir meglio 🙂

  3. Salve, ringrazio anticipatamente chi potrà rispondermi.
    Possiedo una bellissima Tibetan Spaniel con tanto di pedigree.
    Non sono ancora riuscito a farla accoppiare con un maschio con pedigree, ma ho ricevuto tante richieste da chi non lo ha.
    Risponde a verità il fatto che una volta accoppiata con un cane senza pedigree anche quelli generati da accoppiamenti con cani puri non otterranno il documento?

    • Confermo, un cane nato da un cane con pedigree e un altro senza non potrà avere il pedigree, questo perché non si ha la certezza che i suoi antenati siano cani di razza e non meticci

      • Ciao Martina, ti ringrazio per la risposta, ma la mia domanda è diversa, sono a conoscenza che non sarà possibile avere il pedigree per questa cucciolata. La mia domanda è se faccio accoppiare la cagnetta con un puro con pedigree avrò problemi per questa seconda cucciolata visto che precedentemente si è accoppiata con uno senza? Un saluto

  4. Ma perche la gente non vuol capire? Chisse ne frega se avete un meticcio che vi ha donato tanto ammmore. L articolo dice tutt altro. Si parla di cosa dice la legge al riguardo e quindi come potete tutelarvi dai truffatori. Ma invece di imparare qualcosa si fa di tutto per rimanere nell ignoranza. Poi lamentatevi se il cagnaro di turno vi ha venduto chissa cosa a 600€. Si tratta di tutti quegli eventi per cui è richiesto un pedigree. Se non vi interessa imparare qlc di nuovo e non vi tocca l argomento cosa commentate a fare???

  5. Sono d’accordissimo sul discorso dell’attestazione all’allevatore, io aggiungerei “all’allevatore che dimostra di fare selezione genetica contro le malattie ereditarie”, anche perchè è praticamente l’unica cosa che un allevatore dovrebbe fare. Basterebbe fare un registro dei cani riproduttori (anche meticci, perchè no) e permettere solo a quelli di accoppiarsi, come avviene per tanti altri animali, tipo i cavalli. Sarebbe anche una bella lotta al randagismo e si tutelerebbero gli allevatori seri. Ma come al solito, allo Stato che gliene frega???

  6. Salve io sono un allevatore, e volevo sapere se è possibile annullare un pedigree,già messo a nome dell’acquirente ma nn è stato ancora ritirato dagli uffici dell’enci…
    Il motivo dell’annullamento è perché il cucciolo dato in buona fede nn mi è stato mai pagato..
    .vi ringrazio anticipatamente…

  7. Salve, io su quello che lei ha scritto non ho nulla da dire e o combattere, ma….
    E si ora tiro fuori Un ma…. se il mio cane, nato da un allevamento è stato.. COMPRATO da persone poco intelligenti a cui non è interessato avere pedigree è men che meno il microcip, è stato in seguito lasciato o meglio abbandonato dal vetrinario, dopo avergli accidentalmente fatto del male, e io l ho ADDOTTATO da un canile, perché devo togliergli la possibilità di poter avere un pezzo di carta, sia per accoppiamento che per evventuali mostre, il mio non è un meticcio, non è un quasi pastore, o in quasi cane di razza, lui lo è ha solo avuto la brutta esperienza di gente stupida, perché deve pagare lui, per la stupidità umana… infatti il microcip ho dovuto metterlo io… ora nessuno mi può dire il suo cane non è di razza perché non ha un pezzo di carta, perché lui non ce lo ha a causa di esseri bipedi stupidi

  8. Provo a porre una domanda anche se l’articolo è un po’ datato: ho acquistato un cane presso un allevamento riconosciuto ENCI, ma a distanza di quasi un anno non ho ancora il pedigree del cane. Sono mesi che l’allevatore si giustifica dicendo che ha avuto delle problematiche con l’ENCI, ma che intende risolvere la cosa e che a breve inizierà le pratiche… intanto il tempo passa e queste cominciano e sembrarmi tutte scuse. Visto che l’acquisto è stato formalizzato con un contratto in cui mi viene venduto un cane di razza XXX, credete sia possibile rivolgersi ad un avvocato contestando che il prezzo pattuito si riferisce ad un cane di razza, mentre un cane senza pedigree non può definirsi tale? l’ENCI può nulla in questi casi? grazie mille

  9. Ma… per me non fe differenza tra quello con il pedigree o senza c’è ci saranno anche le leggi che dicono la sua per cani senza pedigree ma comunque sono sempre i nostri migliori amici e ognuno di noi so che vuole solo il meglio per il proprio amico a quattro zampe che sia con o senza pedigree e quindi non stiamo qui a parlare dell’ empa ENCI e altre cagate del genere.quindi che sia di razza o meno e sempre lui che ci sta di fianco a farci sentire bene,a farci ridere,a proteggerci e per noi è sempre il nostro fidato cane o vorrei dire Amico che ci sta sempre accanto e per noi importa solo questo.

    • Daccordo, ma in questi caso stiamo parlando nello specifico di cani di razza, poi che uno voglia un meticcio qualsiasi o un cane di una razza precisa è un altro discorso.
      Questo articolo è indirizzato a quelle persone che vogliono un cane di razza, per guidarli nella scelta dell’allevatore senza rischiare di alimentare il “lavoro” di persone incompetenti e di farsi fregare soldi.

  10. Buon giorno mi sono imbattuta nella vostra discussione e volevo sapere una cosa.
    Qualche mese fa ho aquistato un aussie la madre ha pedigree ma il padre no perchè al proprietario non interessava a suo tempo quando lo ha preso sta di fatto che non ho il pedigree.
    Ora io volevo portare il mio cucciolo alle mostre….lo accetterebbero nei raggruppamenti della sua razza?
    attendo risposta
    Ciao ciao

  11. Ciao Valeria spero che riesci a rispondermi visto che questo articolo l’hai scritto nel 2012..
    Faccio parte di un gruppo su Facebook di una determinata razza di cani e ogni 2 per 3 si discute del cane senza o con pedigree, poco prima di Natale in un negozio di giardinaggio e mino zoo della provincia di Milano c’era in vendita (ci sono sempre) cani definiti di razza senza pedigree in vendita a 900 euro da li si è smosso un via bai di messaggi su faceboom e chiamate da parte mia a tutti gli enti(enci, asl veterinaria, guardie zoofile,ecc)per capire se era possibile o no questo tipo di ve dendita ah sono a conoscenza della legge 529 del 2002 tutti mi hanno risposto che era legale la vendita di cuccioli.. solo un’avvocato ha detto che non si poteva. Ora una volta per tutte è possibile o no? E se si ripresenta il problema cosa di dovrebbe fare?
    Grazie.

  12. Buonasera a tutti, sono un nuovo utente. Posseggo un Cucciolo di “Pastore Tedesco” di 2 mesi. È figlio di due pastori tedeschi entrambi senza pedigree. È possibile crearne uno per il mio? Sono stato dal veterinario che mi ha confermato la sua razza al 100% facendomi anche i complimenti per l’esemplare.
    Potete darmi qualche consiglio? Ovviamente non è fondamentale, il bene che gli vogliamo prescinde da qualunque documento, è solo che se si può perche non averlo?

    Grazie in anticipo

    Francesco e Claudia

    • Perché purtroppo non si può. Se i genitori non hanno pedigree è impossibile far registrare il cucciolo come capostipite, perché nel pastore tedesco il libro riconosciuti è chiuso da molti anni.
      Oddio… volendo sarebbe possibile fare un pedigree con una delle varie associazioni – che stanno nascendo come funghi – che ammollano “pezzi di carta” teoricamente considerabili come pedigree di prima generazione: ma non c’è dietro nulla. Nessuna selezione, nessun controllo, nessun ascendente noto: è solo un pezzo di carta, appunto, che dal punto di vista zootecnico vale zero. E siccome il pedigree dovrebbe avere un significato zootecnico, i questi li considero “pezzi di carta” e non pedigree. Ma se uno per sfizio vuole farselo… oggi si può.

  13. Il Cane da Pastore Fonnese è entrato a far parte dell’E.N.C.I. circa un anno fa… ora, vorrei sapere se prima che entrasse a far parte di questa associazione del cavolo il Cane da Pastore Fonnese poteva considerarsi tale, ovvero di razza pura (dato che il nome in questione rispecchia una razza canina)? Oppure, improvvisamente è diventato di razza pura, mentre prima “Cane da P.F.” era solo un nome che si perdeva nel vento? Considerate il fatto che la maggior parte (se non tutti) degli esemplari sono ancora sprovvisti di pedigree e stanno ancora scegliendo i capostipiti della razza.

    Gradirei una risposta direttamente da Valeria Rossi, se non pretendo troppo.

    • Il pastore fonnese “sta diventando” una razza riconosciuta, dal punto di vista burocratico: infatti ha ottenuto il riconoscimento ENCI ma non ancora quello della FCI. Era una razza anche prima? Be’, più o meno sì: ma “Più o meno”, appunto. Perché se per “razza” intendiamo una tipologia abbastanza definita, ovviamente lo era: se invece intendiamo quello che si intende in cinofilia, e cioè un insieme di cani veramente omogeneo, allora non lo era. Era solo una “tipologia” canina. Ma in realtà lo è ancora adesso, eh… perché si è fatto solo il primo passo per ottenere l’omogeneità sufficiente a creare una vera e propria razza (sempre intesa in senso cinotecnico). Prima di parlare di “razza pura” ci vuole tanto tempo (e tanto lavoro di selezione): non è facile ottenere tutti esemplari che rispondono a un certo Standard, ed è per questo che la creazione di nuove razze (così come il recupero di razze semi-estinte, o la fissazione di tipologie autoctone, come in questo caso) non si può fare dall’oggi al domani,

      • Ok, grazie della risposta.
        Dato che hai fatto riferimento allo Standard: converrai con me che lo Standard è dettato dall’E.N.C.I., o meglio, da certi allevatori…
        Lo Standard del P.T. è stato dettato, a suo tempo, dal creatore della razza (non vorrei scrivere stupidaggini). Il “creatore” del Cane da Pastore Fonnese mi pare che non lo si conosca, ma, in compenso, si conoscono nomi di rinomati allevatori fonnesi (che ormai non ci sono più), da cui discendono ottime “linee di sangue”.
        Se discendenti di questi rinomati allevatori hanno “passato” all’E.N.C.I. quello che definiscono “Standard di razza”, va bene, forse andiamo sul sicuro, in caso contrario, dello Standard dettato dall’E.N.C.I. mi riguarderei.

  14. Scusate ma qualcuno è in grado di chiarire questo pezzo dell’articolo?

    “E cioé: il cane “di razza, ma senza pedigree” non esiste e non può esistere. Punto.
    Infatti il DM n. 22383 del 03/06/2003, che regolamenta le figure di allevatore e proprietario regolamenta le iscrizioni al Registro degli allevatori e così via, sostiene che “è considerato cane di razza pura quel soggetto di genealogia conosciuta in possesso di un certificato che ne attesti l’identità”.
    E’ un decreto ministeriale. Insomma, è legge, almeno per questo Paese.”

    Io ho letto e riletto il D.M. 22383 (scaricabile sal sito dell’ENCI http://www.enci.it/documenti/disciplinare.php?id=22 ) ma non riesco proprio a vedere questa definizione. Evidentemente la fornte normativa è un’altra. Non certo questo D.M..

    • Nessuno è in grado di chiarire e indicare le fonti reali?

      Questo articolo nasce da un presupposto normativo che NON ESISTE visto che il D.M. citato NON sostiene quanto affermato ( “è considerato cane di razza pura quel soggetto di genealogia conosciuta in possesso di un certificato che ne attesti l’identità” ).

      Questa definizione da dove è tratta?

        • Quella fonte la conoscevo già, ma non è “normativa” e non è legge….è più che altro una specie di “tesi universitaria” , una relazione, redatta dall’Avv. Maria Grazia Poli.

          Per inciso, l’avv. Poli lavora anche all’ENCI (fa parte della Commissione di Disciplina)

          In realtà, per essere precisi, non esiste alcuna fonte “di legge” che definisce il cane di “razza” , nè il cane di “pura razza”.
          E sempre per essere precisi, la vera e unica differenza, sottile ma fondamentale” è proprio questa: parlare di “cane di razza x” o di “cane di pura razza x” .

  15. signore e signori senza offesa alcuna e rispettando, pur non condividendo il vostro pensiero, vorrei dirvi che avete ragione se affermate che pedigree non voglia dire garanzia di bellezza, di conformità allo standard e di salute MA quando si compra un cane bisogna sempre sincerarsi che l’allevatore abbia fatto le cose per bene, che abbia depositato il DNA dei propri cani, che li abbia testati per le malattie ereditarie e lastrati, che li abbia registrati seguendo le normative e che abbia lavorato anche per il carattere e le attitudini proprie della razza. e’ questo quello che si paga non il pezzo di carta. non esiste il proporre un cucciolo con pedigree a 1000 euro e senza a 500. che senso ha?? dico davvero, che motivo avrebbe un allevatore di fare queste distinzioni?? il discorso del cane in standard sotto l’aspetto estetico ma senza registrazione non dovrebbe nemmeno esistere. registrare un pedigree costa poche decine di euro per ogni cucciolo ed ora si puo’ controllare presso gli istituti di genetica dove sono depositati i dna che il nostro cucciolo sia davvero figlio di tali fattrice e stallone c’e’ poco da falsificare. sono dell’idea anche che si conceda un pedigree ad un soggetto giudicato in standard da un esperto giudice a patto che gli sia fatto anche il test del dna che possa confermare se il cane e’ appartenete a quella razza e in che percentuale e fissare un limite/criterio. se a voi non piace il termine “meticcio” per un cane senza documenti e senza possibilita’ di tracciare il suo lignaggio e la sua discendenza si potrebbe dire figlio di N.N. ma io non credo che voi vogliate discutere di semantica.

    • Aquila pensiero :I cani prima di tutto devono funzionare se un cane vince a molte mostre ma è solo discutibilmente bello ma non funziona è un bastardo meticcione che non serve a niente, le razze devono lavorare per la funzione per le quali sono state costruite(se in bolognese non fa il cane da compagnia bene non è un bolognese chiaro il concetto)e anche se poi vengono dotati di pezzi di carta ma non lavorano bene sono dei bastardoni meticci, se invece il cane risponde in pieno alla sue caratteristiche di razza allora è un cane di razza,se poi è anche accompagnato da un pezzo di carta che comprova il tutto va ancora meglio!! ma prima di tutto deve fiunzionare perche alla fine è questo che conta ciao a tutti Aquila della notte

      • Gli standard descrivono anche il lato caratteriale di un cane, e un “bolognese che non fa il cane da compagnia” pur se ha un pedigree e’ comunque un cane fuori standard.
        Che non andrebbe fatto accoppiare. Cosi come un cane di una razza da pastore ma che non e’ in grado di svolgere la sua funzione pur avendo il pedigree sarebbe un esemplare fuori standard.
        Per esempio del P-M/A lo standard dice testualmente:
        “La sua funzione precipua di cane da guardia e difesa del gregge e delle proprietà in genere si
        evidenzia nello svolgimento di questo compito che assolve sempre con perspicacia, coraggio e
        decisione. Il suo carattere anche se fiero e alieno alla sottomissione, sa anche esprimersi in un
        devoto attaccamento al padrone e a ciò che lo circonda.”
        E se un Pastore Maremmano Abruzzese non rispetta questo allora e’ fuori standard, come se fosse troppo alto o troppo basso o nero…

        • Ciao Eros come tu dici giustamente lo standar deve descrivere sia la morfologia che il carattere di un cane,allevarlo poi in base alla funzione per il quale è stato redato lo standar è un pochino più difficile, e diventare un buon allevatore è un traguardo fra i più complicati da ottenere,e giustamente un pezzo di carta (pedigree) lo qualifica sia il cane che l’allevatore che si da tanto da fare e poi sapere le linee di sangue egli avi del cane che si compra e una sicurezza oltre che una serietà ,che poi sia emesso dal’ENCI o da un altro ente ha poca importanza,ma ti posso assicurare che i vecchi(e oggi anche i nuovi) Mastini abruzzesi allevati dai pastori in montagna vengono veramente allevati solo sulla funzione,se tu per caso porti un cucciolo ad un pastore proveniente da un buon allevamento con un pedigree altisonante,lui tu guarderà stupito in quanto tutto queste per lui sono cose prive di significato,il pastore metterà il cucciolo con le pecore e se con il tempo non vedra la vera attitudine a difendere le pecore e soppratutto a non abbandonalrle nei momenti di pericolo considererà il cucciolo una vera chiavica e lo abbandonerà con o senza pedigree,questo per farti capire che quando si alleva cani prima di tutto si deve considerare la razza in base alla funzione(e se fuzionano bene vengono anche belli come morfologia) e poi dopo avere fatto questo ben venga il pedigree,solo cosi un cane può essere considerato di razza,invece chi alleva solo in base alla mofologia da esposizione per vincere gare di bellezza alla fine produce dei bastardoni con il pedigree ,ciao a sentirci Aquila della notte

          • le due cose viaggiano parallelamente ma su binari ben distinti.
            primo: e’ giusto che ci sia il dubbio sull’autenticita’ e sull’appartenenza alla razza di un cane di cui non e’ dimostrabile la provenienza, (la parola dello zio, del cugino o del vicino di casa che giura di si, come gia’ detto in precedenza vale ZERO) e questo che vi piaccia o no e’ indiscutibile.
            Secondo: c’e’ poi chi nel corso delle generazioni (e con i cani si fa in fretta ad avere nonni bisnonni e trisnonni tutti insieme che corrono allegramente del giardino) ha snaturato i proprio cani solo in funzione dell’apparenza, del essere belli secondo i capricci dei giudici allrounder che ne sanno meno degli allevatori stessi e che si “fidano” in un certo qualmodo del lavoro fatto dall’ allevatore rinomato che gli propone certi modelli.
            facendo il punto della situazione e’ sbagliato snaturare i cani di discendenza certa e comprovata tanto quanto produrre cani di cui e’ impossibile risalire ai genitori nonni ecc.. adesso con il dna non si scappa piu’. non ci si potra’ piu’ nascondere raccontando la storiella di non aver fatto in tempo a registrare la cucciolata. 25 giorni piu’ 60 circa dalla data della monta sono quasi tre mesi. e in tre mesi da quando hai fatto coprire la fattrice hai tutto il tempo di organizzarti per consegnare il modulo A che poi e’ uno solo per tutta la cucciolata.

      • non e’ proprio cosi’ come dici tu, un bambino siciliano biondo e con gli occhi chiari a cui si insegnano fin da piccolo le tradizioni la storia e a parlare in tedesco non e’ Tedesco.

        • @Marco in linea di massima sono d’accordo con te circa il discorso sul pedigree.
          Però l’esempio del piccolo siciliano biondo cresciuto in ambiente teutonico su suolo tedesco sarà culturalmente (e quindi in toto) tedesco.
          Per noi umani l’ambiente in cui cresciamo conta molto più del dna a livello cultural-identitario.
          Sennò baffetto avrebbe avuto ragione con la cacchiata dell’arianesimo…

          • Ci mancava solo l’accenno al “baffetto” e alla razza ariana, in un contesto come questo.
            Più volte mi son trovato tentato di fare “accenni” del genere, poi ho preferito lasciar perdere…

            In questo momento ho una forte tentazione di fare una battuta inerente al discorso sopraccennato, però devo trattenermi, perché so che la Redazione mi bannerebbe subito dalla discussione.

          • Claudio il tuo ultimo post non brilla per chiarezza.
            A parte che rispondevo a Marco e non a te, l’esempio si riferiva agli esseri umani e non ai canidi. Per i quali il discorso è totalmente diverso.
            Mi sembra, inoltre, che tu stesso abbia tirato in mezzo l’umanità per avallare tue ipotesi, come quella del tipo sprovvisto di documenti.
            A proposito esistono gli apolidi, persone prive di cittadinanza, anche se italianissime, o giapponesissime o americanissime, o… Lo sapevi?

          • Lo so che il tuo commento non era rivolto a me, la prossima volta ti chiederò il permesso prima di commentarti in un blog pubblico.

            Se lo sapevo, mi domandi? Scherzi?! Secondo te, principessa, un ignorante come me può sapere questo genere di cose? Certo che no!

            “Persone italianissime prive di cittadinanza italiana”, per me sono e restano italiane. Io la vedo così, non so tu. Sono un tipo pratico e diretto, non giro intorno alla pura realtà per dar corda a questioni burocratiche che ritengo superficiali, per quanto possano essere importanti da un punto di vista prettamente legale.

          • Claudio secondo me tu sei solo un attaccabrighe. Da tastiera, eh, perché nella vita reale le probabilità che come minimo ti mandino a quel paese le vedo piuttosto alte.

            Non ho intenzione di perder altro tempo con te. Vai a trollare altrove.

          • Per vostra sfortuna, non sto trollando. Sono anche fin troppo serio, visto il contesto in cui faccio attività.

  16. ho comprato un aspirapolvere folletto da 1050 euro e ho sostituito il motore originale con quello di una colombina delonghi da 60 euro. lo vendo come folletto originale a 700 euro. chi lo vuole? mettendolo vicino ad un altro folletto non si distingue l’uno dall’altro.

  17. la mia e’ una provocazione, un paradosso.
    io sono fisicamente uguale a piersilvio berlusconi. e siccome e’ noto che suo padre e’ stato un donnaiolo io posso andare a reclamare la mia fetta di eredita’ perche’ manifesto i caratteri somatici di piersilvio. portemmo essere scambiati per gemelli. quindi non importa che io abbia un patrimonio genetico, l’importante e’ somigliare all’originale.

    • Non sono una di quelle persone che crede che da qualche parte nel mondo ognuno di noi abbia un sosia.
      Saresti fisicamente e caratterialmente uguale ad un’altra persona solo se fossi il clone di questa (attualmente, è fantascienza, o almeno questo è ciò che ci è dato sapere). Saresti uguale, o molto simile fisicamente e, probabilmente, caratterialmente, ad un’altra persona, se foste gemelli monozigoti.
      Il resto sono buffonate, menzogne e storielle inverosimili.

      • quindi non esistono i sosia? c’e’ gente che dell’essere sosia ne ha fatta professione e ci mantiene la famiglia. sia i sosia che gli imitatori

        • Per come li intendi tu, no (riguardo l’esempio che hai fatto nel tuo commento precedente).
          Il sosia dovrebbe essere una persona perfettamente uguale (quindi, identica) morfologicamente (NON CARATTERIALMENTE, tra l’altro) ad un’altra.
          A mio parere, non esistono.
          I sosia delle celebrità, ad esempio, non sono identici ad esse, ma molto simili…contando che la maggior parte viene adattata alla celebrità da “sostituire/imitare”, anche truccando il loro viso per renderli ancora più simili, al punto da essere quasi irriconoscibili alla massa.

          Comunque, è quasi ammirevole come voi poveri stolti vi sosteniate a suon di “Mi piace”.
          Se ci fosse l’opzione “Non mi piace”, i miei commenti ne sarebbero pieni.

      • signore e signori senza offesa alcuna e rispettando, pur non condividendo il vostro pensiero, vorrei dirvi che avete assolutamente ragione se affermate che pedigree non voglia dire garanzia di bellezza, di conformità allo standard e di salute. quando si compra un cane bisogna sempre sincerarsi che l’allevatore abbia fatto le cose per bene, che abbia depositato il DNA dei propri cani, che li abbia testati per le malattie ereditarie e lastrati, che li abbia registrati seguendo le normative e che abbia lavorato anche per il carattere e le attitudini proprie della razza. e’ questo quello che si paga non il pezzo di carta. non esiste il proporre un cucciolo con pedigree a 100 euro e senza a 500. che senso ha?? dico davvero, che motivo avrebbe un allevatore di fare queste distinzioni?? il discorso del cane in standard sotto l’aspetto estetico ma senza registrazione non dovrebbe nemmeno esistere. registrare un pedigree costa poche decine di euro per ogni cucciolo ed ora si puo’ controllare presso gli istituti di genetica dove sono depositati i dna che il nostro cucciolo sia davvero figlio di tali fattrice e stallone c’e’ poco da falsificare. sono dell’idea anche che si conceda un pedigree ad un soggetto giudicato in standard da un esperto giudice a patto che gli sia fatto anche il test del dna che possa confermare se il cane e’ appartenete a quella razza e in che percentuale e fissare un limite/criterio. se a voi non piace il termine “meticcio” per un cane senza documenti e senza possibilita’ di tracciare il suo lignaggio e la sua discendenza si potrebbe dire figlio di N.N. ma io non credo che voi vogliate discutere di semantica.

        • “sono dell’idea anche che si conceda un pedigree ad un soggetto giudicato in standard da un esperto giudice a patto che gli sia fatto anche il test del dna che possa confermare se il cane e’ appartenete a quella razza e in che percentuale e fissare un limite/criterio.”
          Concordo con ciò che hai scritto, anche se non mi è del tutto chiaro cosa intendi con “percentuale”, insomma, o risulta appartenente a quella determinata razza, oppure no, non c’è la via di mezzo.

  18. Quattro anni fa comprai il mio maschio di maltese con pedigree pagandolo 700 euro, l’anno dopo acquistai una femmina senza pedigree a 400 euro IDENTICA alla madre e IDENTICA al mio maschio tanto chi li vede insieme la prima volta non li distingue. Ero anch’io dell’avviso che il pedigree a questo punto fosse inutile. pochi mesi fa li feci accoppiare e successe una cosa inpensabile, naquero dei cuccioli due bianchi come i genotori e due neri a pelo corto. Il mio veterinario mi disse che era possibile effettuare un esame sul dna della femmina e pagando glielo feci fare, il risultato fu che la mia maltese e’ in realta’ un meticcio di tipo maltese/pinsher. I cuccioli li ho regalati come meticci. Avrei potuto vendere i due che erano perfettamente in standard come “di razza senza pedigree” ma non me la sono sentita di imbrogliare altre persone proprio come hanno fatto con me. Voglio pensare che chi mi ha rifilato la maltesina avesse anche dei pinscher e che sia stato fortuito che sia il maltese che un pinscher abbiano montato la stessa femmina (il vet. mi ha spiegato che e’ possibile) Ora credo che il pedigree assieme al deposito del dna sia fondamentale per evitare pasticci del genere. La conclusione di questa vicenda e’ che apparire non e’ essere.

    • Mi vien difficile credere che il tuo Maltese incrociato con un Pincher sia IDENTICO (in tutto e per tutto) a quello puro, perché c’è sempre qualche caratteristica “fuori posto”, non so se mi spiego… Magari, superficialmente, quindi, ad un occhio inesperto, poteva sembrare IDENTICO.
      Una mia vicina di casa ha una femmina di Jack Russell Terrier con tanto di pedigree: due anni fa, prima di acquistare il mio attuale cane, pensavo di prendere uno dei cuccioli che avrebbe partorito la sua cagna dopo che l’avrebbe fatta accoppiare con un maschio di proprietà di un suo amico; uno me l’avrebbe REGALATO. Sfortunatamente, quella cagna scappò di casa per una giornata intera e, poco tempo dopo, la proprietaria comunicò a mia madre che (la cagna) era in cinta…ma non del cane con cui avrebbe dovuto farla accoppiare. Qualche mese dopo si videro i risultati, altroché se si videro: EVIDENTISSIMI METICCI!
      Sono consapevole che non in tutti i casi c’è tanta evidenza, anzi, a volte sembra non essercene proprio, però, un esperto cinofilo o allevatore, noterebbe facilmente la differenza, in ogni caso.

      Comunque, hai scritto una cosa che condivido: deposito del DNA!

      A quanto pare, gran parte di voi non ha idea di quanti allevatori, anche riconosciuti E.N.C.I. (ma più raramente rispetto a quelli non riconosciuti dall’ente precitata), falsificano i pedigree. Alcuni lo fanno solo per risparmiare qualche soldo (a conti fatti, non si tratta proprio di QUALCHE soldo), è un’azione a dir poco vergognosa.

    • invece viene difficile credere …che fra due cani bianchi che realtà dovrebbe essere un fulo e recessivo… posso uscire un cane non bianco a meno che uno dei due cani non sia di un bianco diverso da quell’altro. come mi viene anche difficile credere che da un pinscher e un maltese nascano cani bianchi… l’ipotesi della fuitina è molto più probabile con la tua cagna che non con la madre della tua.
      ad ogni modo come già detto avere un pedigree non significa che siano veramente puri. se l’incidente ….diciamo che sia possibile… della maltesina fosse successo con cani con pedigree… avrebbero fatto lo stesso i pedigree dei cuccioli… con lo stesso risultato ma con un documento in più. il pedigree ragazze serve per sapere chi e cosa state accoppiando. per non rischiare di accoppiare la madre con figlio la sorella con fratello.ecc… purtroppo poi ci sono i disonesti che fanno questi pasticcini ma in realtà il pedigree non è inutile…

    • Ma non diciamo cavolate su! un maltese con sangue di Pinscher lo si vede lontano un km uno ha il pelo raso e l’altro lungo ne viene fuori un carciofetto che non assomiglia a nessuno dei due, e anche chi di cani non se ne intende per niente lo vedrebbe,per quanto riguarda i pedigree tempo fa in una linea di cani corsi da esposizione capitava sempre di vedere nei pedigree il nome di un maschio famoso che aveva vinto un sacco, mentre chiunque degli addetti ai lavori sapeva benissimo che quel soggetto era sterile e non è mai stato in grado di ingravidare una femmina,ma intanto si vendevano cani con pedigree ENCI con il nome di quel maschio ed erano figli di campione ,questo a dimostrare che Enci non è tutta questa qualità,e va bene che queste cose possono capitare in qualunque associazione ,ma dire che i cani non ENCI sono dei meticci e un eresia,sarebbe come dire che i lupi sono dei meticci perche non hanno il pedigree ENCI,cazzata! cani allevati sulla funzione con caratteristiche morfologiche che li accomunano con pedigree scritti da chi li alleva e facente parte di un associazione atta alla salvaguardia della razza, sono di razza punto finito!! ciao a tutti Aquila della notte

      • Un esempio riguardante i lupi l’ho fatto io (anche in modo piuttosto dettagliato), prima che tu scrivessi questo commento.
        Ora devi dirmi, sinceramente, se hai scritto la tua frase prendendo spunto da ciò che avevo già scritto io, oppure, se ti è venuta spontanea; se si tratta di quest’ultimo caso, significa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda e siamo soli contro tutti…ma meglio due uniti di uno “solitario”! XD

        • No non ho preso spunto da nessun scritto(non lo ho nemmeno letto) è che avendo a che fare ogni tanto con cani da protezione pecore(vedi M.abruzzesi)con i lupi ho un certo da fare e ho imparato a conoscerli e rispettarli molto bene, forse meglio di tanti studiosetti che riempono tanti blog con le loro presunte esperienze, ma questo è un altro discorso che non c’entra niente con il seminato di questa discusione,per il resto il mio discorso è che si vanno bene i pedigreee ENCI ma si deve dire che sono di razza anche altri cani dotati di albero genealogico dettagliato forse più di quelli Enci, ciao dal Rapace Nptturno

  19. Qui si sta facendo una gran insalata,certo che i cani con Pedigree valgono di più,cavolo la selezione è stata fatta dal’uomo fi dai tempi più antichi e le razze esistono, quello che è il concetto sbagliato e dire che solo i pedigree del’ENCI sono quelli validi,che forse un cane di razza con una genealogia tramandata e scritta per bene da un altro ENTE è meno di razza di un salamone con pedigree ENCI? che l’ENCI sia il solo organo uficiale riconosciuto è una gran cazzata,forse i pedigree dei levrieri dei beduini del deserto che sono tramandati fino dal 1200 D.c in pergamnene di papiro non valgono niente perche non sono ENCI? ma non diciamo cazzate, i cani di razza lo sono in quanto la razza è stata allevata in base della funzione dagli uomini fin dai tempi antichi, e molte volte i signori allevatori di razze da lavoro che vanno alle mostre di bellezza ENCI per rinsanguare i loro cani vengano a cercare cani senza pedigree ENCI (sta capitando con il volpino italiano) ma come mischiano il loro sangue con dai meticci? ufficialmente fai lo snob e poi di nascosto vieni a chiedere il cane? questo modo di pensare e di agire e da ipocriti, le razze esistono prima del’ENCI e ci saranno quando l’ENCI non ci sara più e i cani con una buona discendenza scritta hanno lo stesso valore o forse più dei meticcioni ENCI e il resto sono solo parole e fumo ciao dal Rapace notturno

    • @Aquila della Notte: è più o meno ciò che ho scritto nei miei commenti, solo esposto in modo differente.
      Qui tutti sembrano non voler capire, secondo me lo fanno di proposito.
      In un cane vedono un pezzo di carta. Se scoprissero che il pedigree del loro cane è falso (semplice esempio), probabilmente cercherebbero di sbarazzarsi di colui che poco tempo prima definivano “il mio migliore amico”.
      L’amore e LA PASSIONE per i cani (di razza o meticci che siano, dotati di pedigree e non) è ben altra cosa, va molto oltre il pezzo di carta.
      L’autrice di questo blog, per quel che mi riguarda, può anche essere la più grande esperta cinofila d’Italia, ciò non toglie che ragiona in modo a dir poco disgustoso e materialista.

      Sono curioso di vedere SE e COSA ti risponde.

      • Ciao Claudio io non è che sto qui a difendere i meticci o i cani di irazza voglio solo fare chiarezza su un modo di pensare, cioè che non bisogna dare per oro colato il fatto che valgano solo i Pedigree ENCI , valgono anche i pedigree fatti da altri enti o associazioni,essendo dentro la cinofilia da un bel pò ti posso assicurare che molti pedigree vengono falsati(ma questo può accadere in qualsiasi associazione)e i cani di razza lo sono tutti quelli allevati per una funzione e che hanno delle caratteristiche morfologiche che li accomunano,se poi un qualsiasi politico(dicasi Parruccone) ENCI dica che è un meticcio perche non ha il loro pedigree lo si manda a cagare tranquillamente,perche come ho gia spiegato in un post sopra quello stesso soggetto poi in incognito ti viene a leccare il c…. per avere un soggetto rustico da lavoro per rinsanguare i suoi cani,e se questa non è ipocrisia ditemi voi come chimarla? per quanto riguarda Valeria Rossi ha il mio massimo rispetto sia come cinofila che come addestratrice,se poi pensa che siano di razza solo i cani con pedigree ENCI avra i suoi buoni motivi,ma non per questo penso che abbia una mentalità contorta ,è solo un po troppo impulsiva , ma in tutto quello che fa è una pura e lo fa convinta senza malizia, e per questo la rispetto, ma la verita sui cani di razza è questa che ho descritto, e come ho gia scritto sopra con quello che pensa l’ENCI ci facciamo il brodo con il dado ciao a tutti dal Rapace notturno

        • Concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto. Mi fa piacere aver trovato un altro utente, qui dentro, che condivida i miei punti di vista.

  20. Non per qualcosa, ma se due cani con relativi pedigree fanno una cucciolata e per qualsiasi motivo il padrone/allevatore non presenta il mod A entro i 25 giorni dalla nascita il pedigree lo puoi scordare. A questo punto avremo cuccioli di razza pura, nati da genitori con pedigree. Questi cuccioli pur non avendo il pedigree saranno di razza pura.

    • Non è vero che il pedigree te lo puoi scordare: ormai si può fare anche in ritardo, previo esame del DNA. Ovviamente costa molto di più che farlo nei tempi regolari… però si può fare.

  21. ma hai lupi il Pedigree chi lo fa? allora sono dei meticcioni sfuggiti al controllo Enci anche loro cacchio!io non ho niente contro i Pedigree ma se valgono quelli dei parrucconi ENCI devono valere anche quelli degli altri di pedigree che diamine mica è un ente statale l’ENCI è solo una combricola di privati e come valgono le loro di regole valgono pure quelle degli altri e il resto è solo noia ciao!

  22. Caro Eros,
    io sono pienamente d’accordo con quello che dici, anzi ben venga il pedigree per sapere tutto e di più…
    e per evitare eventuali malattie ed altro.
    Ma questo non deve far distinzione se il tuo cane è un Tipo Border Collie o Border Collie… Lo è punto!!!
    E quindi cari miei allevatori, ENCI o non ENCI pedigree o non Pedigree dovete ammettere che quel cane è di razza.
    E quindi smetterla di fare i vostri giochini nelle gare per favorire certi tipi di allevatori pittosto che altri.
    Della serie caro Eros… se io seguo il tuo discorso, dovrei ammazzare tutti gli essere umani che hanno problemi genetici di tumori, e magari in queste persone non che esseri umani e non tipo esseri umani, ci sono dei geni che potrebbero salvare il mondo, o di una bellezza strabiliante… ma se io dovessi seguire il tuo discorso sarebbero da scartare!!!
    Ricordiamoci che la scelta di un cane è in base alle sue caratteristiche fisiche e comportamentali, e ogni razza è ben distinta in questo, e non solo perchè esiste un foglio di carta a dirlo. Quanti sono i pastori che hanno dei Border Collie da lavoro pazzeschi, che geneticamente sono perfetti, resistono a tutto e di più, lavorano come pazzi a tenere il gregge, razza veramente pura… maaaaa… azzzz quel povero pastore che li alleva da anni… si è dimenticato di registrare l’albero genealogico… caspita… che peccato… ha dei Tipo Border Collie.
    Allora la vogliamo smettere di ingrassare le tasche di certe associazioni e Enti??? Ben venga il pedigree per carità, ma non facciamo una discriminazione rispetto a chi non ce l’ha!!!.
    E per chiudere il discorso sui laureati… io non sono laureato semplicemente perchè nel mio campo non esisteva quel tipo di laurea… ma sapete quanti anch eusciti con 110 e Lode devo pigliare a calci nel culo perchè non capiscono un cazzo del mio lavoro!!!! Allora… Vero che ci sono alcune Lauree specifiche che assolutamente sono importanti avere. Ma in altri settori… lasciamo perdere va.
    DOMANDA MOLTO IMPORTANTE A QUESTO PUNTO.
    MA IO POSSO PORTARE LA MIA CUCCIOLOTTA BELLISSIMA DI JACK RUSSEL CON TUTTA LA CONFORMAZIONE FISICA PERFETTA IN BASE ALLE RICHIESTE DI STANDARD DELLA RAZZA AI CONCORSI DI BELLEZZA??? OPPURE VISTO CHE NON HO IL PEDIGREE NON HO UN JACK RUSSEL MA UN TIPO DI JACK RUSSEL???

    • Il discorso dei Border Collie, vale anche per il Pastore Maremmano-Abruzzese. Inutile negarlo, i più funzionali ce li hanno i pastori e, ovviamente, sono tutti senza pedigree.
      A mio parere, chi acquista questa razza in un allevamento, magari, spendendo una cifra non indifferente, è un emerito imbecille. Non so dalle vostre parti, ma dalle mie, questa razza è diffusissima (non solo tra i pastori).

      Eros, peccato che tanto tempo fa, i cani non erano malandati come quelli attuali, quindi, questa tanto acclamata selezione, potrebbe essere un’arma a doppio taglio.
      L’E.N.C.I. e la F.C.I. sarebbero da spazzare via senza pietà, altro che supportarle.
      È triste sapere che c’è così tanta gente che in un cane vede un pedigree.
      Dimmi, sinceramente: per cosa utilizzi il tuo cane? Svolge qualche attività in particolare? Mansione? Sport? Te lo domando, perché, se è semplicemente un compagno (quindi, ti limiti ad uscirci, fare scampagnate, “addestrarlo” in modo non specifico, etc…), col pedigree ti ci puoi pulire il culo (scusa il termine).

      • Balrog non svolge nessun compito specifico; abbiamo fatto una expo internazionale ma solo per fare un’ esperienza, un po di gare di agility o obbedienza amatoriali (aperte anche a meticci), andiamo tutte le domeniche ad un campo di addestramento ma alla fine si e’ un cane di casa il cui scopo principale e’ la compagnia. E il pedigree non lo ha, avendolo io preso da persone che con i cani ci lavorano (il mastino spagnolo e’ un cane da lavoro usato per proteggere il bestiame). Ha il CT perche io lo ho portato a farlo esaminare ed essendo risultato aderente allo standard e’ stato registrato nel RSR. E si, con il CT mi ci potrei tranquilamente “pulire il culo”; ma se fosse un pedigree mi sarebbe molto piu utile perche mi permetterebbe di sapere chi sono i genitori, nonni, bisnonni… mi permetterebbe di sapere che malattie ha avuto in familia, mi permetterebbe di non farlo riprodurre in consanguineita (se decidessi di farlo riprodurre).
        E da quello che ho capito questi pastori-allevatori hanno un loro sistema di “pedigree orali” insomma sanno quali cani sono sani e quali no, stanno attenti a quali far accoppiare, escludono dalla riproduzione quelli non adatti, hanno un registro orale delle consanguineita… E poi non sono ipocriti (come tanta altra gente); a quelli seri non interessa se i loro cani vengono definiti, meticci, pastori, simil… o quello che sia; per loro interessa che siano in grado di compiere la funzione. E se per legge non possono essere definiti “pastore maremmano-abruzzese”… ai pastori seri non interessa piu di tanto, basta che facciano bene il loro lavoro.

  23. Credo sia un bellissimo articolo,
    a parte qualche comparazione tecnologica assolutamente fuori luogo,
    faccio riferimento a:
    “vendo televisore in 3D che però si vede a due dimensioni”. Oppure “vendo macchina fotografica digitale in cui però bisogna mettere il rullino”.
    ne capite molto di cani ma non di tecnologia, quindi, consiglio evitate se non sapete, proprio nello stesso modo in cui fate rif. ai famosi ” cani di razza senza pedigree ”
    Credo purtroppo però che dietro a tutto questo ci gira un Business non indifferente per gli allevatori,
    e credo sia più corretto dire… difendiamo il lavoro degli allevatori, ne sono assolutamente d’accordo,
    ma allo stesso tempo non facciamo discriminazioni sulle razze. Un border Collie o lo è o non lo è,
    ci sono le caratteristiche fisiche ben precise che confermano se quel cane è di razza o no e non un pezzo di carta oggi giorno falsificabile alla stra grande!
    Esempio semplice… se io trovassi per strada uno splendido esemplare di Border Collie abbandonato… non posso dire che è di razza pura solo perchè non sappiamo la provenienza?? e magari perchè chi l’ha abbandonato gli ha strappato il microchip per non risalire al padrone? ma stiamo scherzando!!!!
    Poi non vorrei entrare in merito su come… e ripeto… come certi allevatori creano le famose razze pure!!!!
    le razze col pedigree, vogiamo parlare di quanti cuccioli vengano uccisi? o le madri ammazzate perchè non più in grado di garantire una cucciolata perfetta!!! E’ ma per il bene del Pedigree si fa questo e altro giusto??
    Il pedigree deve servire a bloccare l’infiltrazioni di cuccioli dai paesi non controllati, dove c’è il mercato nero, dove i cuccioli vengono venduti e maltrattati solo per puro business, e non per dire se è un Tipo o non Tipo di Border Collie. Io ho avuto in regalo un Bellissimo cucciolo di Jack russel, e ripeto Jack Russel e non ” Tipo di Jack Russel “, semplicemente perchè i padroni non hanno mai realizzato un albero genealogico delle varie generazioni, non vuol dire che non è di razza Pura!!!! E soprattuto per non aver regalato soldi all’ENCI.
    Se poi vogliamo attaccarci a delle leggi nazionali solo per far fare soldi agli allevatori…

    • Finalmente, sotto questo argomento, leggo un commento intelligente.

      Secondo il ragionamento di questo genere di persone, QUALSIASI cane sprovvisto di pedigree, è un meticcio, quindi, se ho un Pastore Tedesco con pedigree e domani glielo brucio, diventa, improvvisamente, meticcio.
      La genetica è scienza, un pezzo di carta, no (qualunque esso sia). Non sopporto i FINTI amanti dei cani che valutano un cane in base alla presenza o assenza del pezzo di carta, come non sopporto chi si limita a valutare una persona in base al tipo di titolo di studio che possiede, anziché per le sue reali caratteristiche e qualità.

      • E se io domani brucio il mio passaporte allora divento apolide… il pedigree in quanto tale e’ solo u carta, e se ne possono anche richiedere duplicati. Certo che se oltre a bruciare il pedigree ssi il chp dal tuo cane, lo riuscissi a cancellare dalla base dati Enci, distruggessi i pedigree dei genitori e il certificato di monta e di nascita, cancellassi dalle basi dati Enci i pedigree dei genitori e le tracce di monta e nascita del tuo cane, facessi sparire i campioni depositati di Dna dei genitori (magari uccidendo pure i due genitori per evitare che possano essere presi altri campioni)… allora si, il tuo cane sarebbe ufficialmente meticcio. Ma questo semplicemente per l’ impossibilita di dimostrarne ufficialmente l’ appartenenza ad una razza.
        Tornando all’ esempio del passaporto; se io bruciassi il mio sarebbe comunque possibile richiederne un duplicato (come si fa in caso di furto o smarrimento); potrei comunque essere identificato tramite impronte digitali, rimarrebbero tracce di me all’ anagrafe, rimarrebbe registrata la mia nascita…
        e lo stesso vale per i cani. Il pedigree non e’ limitato al pezzo di carta, ma va oltre. C’e’ la registrazione all’ Enci, i certificati di monta e di nascita, il pedigree stesso puo essere rifatto se andato perso o distrutto…
        Il “pezzo di carta” non ha un valore fine a se stesso (come credono alcuni) ma e’ la dimostrazione di tutto cio che c’e’ dietro (studio, lavoro, selezione…)

        • Se esistono finti laureati che ancora non sono stati scoperti, mentre quelli scoperti se la sono goduta per anni (prima di essere scoperti), direi che si può falsificare tutto ciò che concerne il pedigree.
          Comunque, il discorso “genetica” proprio non volete considerarlo.
          Ahò, ci sono truffatori che si rifanno una vita (anzi, quante ne vogliono) falsificando i propri documenti e c’è ancora chi crede che non sia possibile spacciare un esemplare di cane per un altro, falsificando la documentazione! Siete sicuri che non sia mai stato fatto? Davvero sicuri? Magari, con la complicità di un veterinario…e non solo.
          Non capisco: se vi piace un cane per quello che è, cazzo vi frega se ha il pedigree o no? Cosa vi frega se mette al mondo cani senza pedigree (che poi basterebbe non farlo riprodurre), nuocciono a qualcuno? Alla purezza della razza? Ma per favore! Sono sempre i soliti discorsi da qualunquisti o di persone viziate che non escono di casa se non indossano le mutande firmate.
          Per salvaguardare la purezza della razza ci sono già gli allevatori, anche se molti di essi salvaguardano, prima di tutto, il peso del loro portafoglio…e qui si torna al discorso “pedigree falsificabile”, etc…

          • Vedo con piacere che non leggi cio che ti si responde, ma che semplicemente insisti sul fatto di avere ragione… L’ esistenza di tanti falsi laureati non ancora scoperti o scoperti dopo anni solo dimostra superficialita (la stessa che stai mostrando tu rispetto ai pedigree). E’ “facile” falsificare un “pezzo di carta”, sia esso laurea o pedigree, pero’ non e’ cosi facile immettere dati falsi nelle banche dati di una universita, falsificare tutti i registri e verbali degli esami (a cui gli studenti non hanno nemmeno acceso), e non e’ facile nemmeno creare una matricola falsa (che risulti vera ad un controllo). Il problema e’ che troppi credono che il “pezzo di carta” finisca li, mentre in realta e’ la chiave per controllare. Quanti falsi laureati sarebbero stati smascherati da súbito se fossero stati fatti i dovuti controlli? E parlo di controlli approfonditi presso le universita. Ugualmente possono essere smascherati i falsi pedigree, quelli stampati in proprio. C’e’ una banca dati in línea che permette di controllare i numeri di pedigree (e uno falso sicuramente non darebbe corrispondenza), esistono registri ufficiali che possono essere consultati, esistono mostre di dna per fare confronti e verificare se un cane e’ veramente figlio di…
            Poi tu stesso dici: “se vi piace un cane per quello che è, cazzo vi frega se ha il pedigree o no?” e quindi alargando il concetto “se vi piace un cane per quello che e’, cazzo vi frega se e’ di razza o no?”. Non va bene? Che cambia? Non ti interessa il pedigree? Allora non ti dovrebbe interessare nemmeno il poter definire “di razza” un cane. Altro che scomodare la genética…
            Anche perche attaccare il pedigree, e poi esigere il diritto di definire di razza il proprio cane che non lo ha mi sa tanto di rosicone… infatti nel mondo oltre a quelli che “non escono di casa se non indossano le mutande firmate” ci sono quelli che rosicano perche le mutande firmate non se le possono permettere.

        • Rispondo qui all’altro tuo commento, perché nel riquadro in cui l’hai scritto non è presente il tasto per rispondere:
          a parte il fatto che sborsando tanti soldi si riesce ad ottenere anche un percorso di studio (in realtà mai avvenuto), ma, appunto, bisogna avere davvero tanti soldi da spendere, per riuscire ad ottenere una cosa del genere, considerando che esistono persone non corrompibili (poche, ma ce ne sono), quindi, su questo ti do ragione. Ad un privato, in genere, gli si mostra il pedigree e finisce lì, non consulta proprio nulla. Se il pedigree è falso? Rimane fregato, in un certo senso.
          Come ho già detto, reputo un cane di razza se ne ho le certezze (e pretendo che sia definito tale), che non per forza dà solo il pedigree. Se non ho certezze, quell’esemplare lo reputerò “similP.T.”, “similRottweiler”, “similBoxer” e così via.
          Per quanto riguarda la fiducia: sono una persona piuttosto diffidente, però, tra un allevatore napoletano (non voglio cadere nei luoghi comuni…che tanto comuni non sono 😀 )che mi sventola un pedigree in faccia e un allevatore (anche amatoriale, anzi, meglio) fonnese che mi vende un Cane da Pastore Fonnese sprovvisto di pedigree (ESATTAMENTE COME LO ERANO SINO A POCHI MESI FA, DATO CHE LA RAZZA, PURTROPPO, È STATA RECENTEMENTE RICONOSCIUTA UFFICIALMENTE…EPPURE, ADESSO CHE HANNO IL PEDIGREE, SONO ESATTAMENTE COME PRIMA DI AVERLO 😀 ANZI, PUR DI INCREMENTARE IL BUSINESS, C’È RISCHIO CHE ROVININO LA RAZZA COME HANNO FATTO CON TANTE ALTRE) e mi dà la sua parola, inerente alla purezza dell’esemplare, con tanto di stretta di mano, bé, sai, credo che mi fiderei più di quest’ultimo, soprattutto conoscendo la mentalità tipica degli abitanti della zona.
          Questo era solo un esempio, non sono proprietario di Cani da Pastore Fonnese.
          Il mio discorso può sembrare un’arrampicata sugli specchi, forse, in parte lo è, ma voglio esporre il discorso da varie angolazioni.

          • Ma quella che tu definisci “la sua parola, inerente alla purezza dell’esemplare, con tanto di stretta di mano” e’ una forma rudimentale di pedigree; insomma il tizio fonnese in questione ti fornirebbe tutti i dati presenti in un pedigree, solo che certificati per lui invece che per un ente ufficiale. Mio nonno mi parlava di persone la cui parola valeva piu di un certificato notarile (peccato la categoría si stia estinguendo) e se sia ha la fortuna di incontrarne una allora le si puo credere, ma nel mondo attuale io senza pezzi di carta non mi fiderei della parola di nessuno (e fortuna che dici che il difidente sei tu…). Insomma avere un ente ufficiale (obviamente serio) che confermasse la parola dell’ allevatore amatoriale fonnese non mi dispiacerebbe.
            Poi io ho gia scritto in passato di essere favorevole all’ apertura del RSR per tutte le razze (e la FCI lo permette, essendo la pratica presente in altri paesi). Io vorrei che il maggior numero possibile di cani fossero registrati e per ragioni sanitarie (l’ anamnesi familiare gia menzionata in altro commento) io creerei un registro genealógico obligatorio per i meticci.

        • Infatti bisogna basarsi sulla razza, un P.T. è diverso da un Labrador Retriever. Credo che non ci stiamo capendo.
          Forse ti riferisci alle linee di sangue? Alla genealogia? Alla genetica, insomma.
          Per conoscere tutte le linee di sangue e l’intera genealogia, ho scritto che credo ci sia bisogno del pedigree (in questo caso, torna utile), o comunque di tutti i dati dell’esemplare. Non l’hai letto? Non ho voglia di riscrivere tutta la parte.
          Per sapere se ha la displasia dell’anca non è necessario il pedigree.
          Nel caso del P.T. (tanto per fare un esempio):
          -se l’esemplare (il cucciolo) rimane molto basso di bacino sarà poco adatto alla pratica dello sport.
          -la testa/muso molossoide (considerata non tipica e poco apprezzata dai veri amanti della razza) lo si nota sin da cucciolo, a patto che non abbia pochi giorni d’età, mi pare ovvio (ma non si dovrebbero prendere cuccioli così piccoli). Questi sono solo due dei tanti punti.
          Molti difetti morfologici e alcuni caratteriali, si notano già dai due mesi d’età (vale per qualsiasi razza canina).
          I cani da caccia, si nota se sono idonei a svolgere tale mansione, sin da cuccioli.

          A cos’altro ti riferisci, altrimenti?
          Non so più come spiegarmi, a questo punto, che ognuno si tenga le proprie convinzioni. Alla fine è tutta una questione di punti di vista. Per me un cane è un animale, non un pezzo di carta, una manciata di dati anagrafici e tanto business, e ciò che diverrà non è scritto in nessun pezzo di carta, forse nemmeno nei suoi geni.

          • AGGIUNGO: i cani da caccia e, se non erro, anche quelli da tartufo (come il Lagotto Romagnolo).

          • Allora perche i medici ci chiederebbero di dirgli che malattie hanno i nostri genitori, fratelli, nonni…? Magari per sapere quali analisi sia piu utile ed urgente fare? Se io vado dal dottore e gli dico che mia madre e’ sopravvissuta a un tumore, che mio nonno e’ morto di tumore e che anche uno dei miei bisnonni, cosa credi che mi direbbe il dottore? Di farmi delle analisi periodiche per i tumori oppure un elettroencefalogramma? E se gli dicessi che ho un alta percentuale di parenti morti di infarto, da che specialista mi manderebbe? Da un cardiólogo o da un urólogo? Per i cani vale lo stesso discorso; se sappiamo che tra gli zii e fratellastri del nostro cane c’e’ una incidenza del 20% di un malattia X il veterinario sapra cosa cercare senza doverci arrivare per caso o pasando per decine di analisi. E’ vero che ci sono malattie evidenti, ma ce ne sono anche altre piu difficili da vedere. O malattie rare che pochi tengono in considerazione. E in questi casi sapere chi erano i nonni e che malattie avevano puo velocizzare di molto il lavoro del veterinario.
            Insomma la cosiddetta ANAMNESI FAMILIARE e’ utile sia che si parli di umani che di cani; e quella dei cani si ricostruisce tramite pedigree.
            Poi e’ ovvio che il pedigree e’ fondamentale se si vuole far riprodurre un cane (per evitare o controllare la consanguineita).
            Io ho un mastino spagnolo con Certificato di Tipicita, quindi iscritto come capostipite al RSR; ebbene mi piacerebbe sapere chi sono i suoi genitori, nonni, bisnonni… cosi, tanto per sapere se erano sani o malati, di cosa sono morti, a che eta, di cosa, quali malattie erano presenti nella sua familia, se avevano qualche alergia…
            Mia moglie ha una meticcia di quattro anni e mezzo e abbiamo rischiato di perderla per la sterilizzazione, motivo? Rigetto della sutura, la ferita le si e’ aperta e le viscere le hanno iniziato a salire; per fortuna era di giorno ed eravamo in casa, se fosse successo di notte o mentre eravamo fuori si sarebbe potuta dissanguare. Se avessimo saputo che nella sua familia c’ erano precedenti del genere il veterinario avrebbe potuto prendere le dovute precauzioni (adesso non so se sia ereditaria ma lo uso come esempio).

  24. Scusatemi tanto, ma vorrei porre un quesito. Mi sono stati regalati dei cuccioli: un maschio (figlio dei campioni con un difetto estetico: madre inesperta lo ha ferito ed è rimasta cicatrice sporgente sulla pelle del cragno a motivo della quale nessuno lo voleva nemmeno regalato) per il quale non ho richiesto il pedigree, non mi interessava allora) ed una femminuccia della stessa razza provegnente da un altro allevamento (anche per lei non ho richiesto il pedigree). Da tener presente, che i genitori dei miei cuccioli erano forniti di un pedigree. Se io adesso volessi acoppiarli, diventerei anch’io una “cagnara”?
    Grazie per la risposta.

    • Sì. Anche perché, se entrambi i genitori di entrambi i cani hanno il pedigree, basta fare un esame del DNA e si possono ottenere i documenti di tutti e due i cani.

      • Meno male che qualcun altro (oltre a me), si degna di considerare, almeno in minima parte, l’utilità del DNA.
        Anch’io ho una domanda da porre (puramente a scopo informativo): nel caso il proprietario dei genitori non concedesse di fare il test del DNA ai suoi cani, in che altro modo si potrebbe risolvere?

        Comunque, questo è il significato del termine “cagnara”: http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/c/cagnara.aspx?query=cagnara
        Da quel che potete leggere, l’allevare cani sprovvisti di pedigree, non è menzionato nei significati del termine.
        Se qualcuno trova un altro dizionario in cui il termine “cagnara” rispecchia ciò che intendono gli italioti che non fanno altro che svalutare i cani sprovvisti di pedigree e chi li vende, o regala, per favore, riportatelo qui.
        Il termine “cagnara” (“cagnaro” e “cagnari”, a quanto pare, nemmeno esistono nella Lingua Italiana ufficiale) mal utilizzato (spesso, consapevolmente…ma, altrettanto spesso, proprio mal interpretato), poiché attribuito ad un contesto (e persone) ben lontano dal suo reale significato, quindi, come lo intendono certi presunti esperti cinofili ed allevatori, quasi come forma di disprezzo nei confronti di chi, semplicemente, fa accoppiare due cani (che magari solo colui che gli accoppia ha la certezza che siano di razza pura, o meno, se non gli è stato fatto il pedigree).
        Mi astengo dal commentare la riprovevole azione di non accettare un cane (soprattutto se bello nel suo insieme) nemmeno regalato, solo perché ha una cicatrice visibile.

        Spero che un giorno questo modo “deviato” di vedere le cose, cambi completamente: cominciando dall’errore (commesso dalla società in generale, ma, prevalentemente, dai datori di lavoro) di valutare una persona in base al titolo di studio che possiede, anziché dalle sue reali capacità, qualità e conoscenze (poi, è ovvio e scontato che per svolgere legalmente determinati lavori -come il dottore, ad esempio- occorra obbligatoriamente possedere un certo tipo di titolo di studio ed esperienza), finendo col dare meno valore al pedigree dei cani.
        Purtroppo, in Italia, diamo ancora troppa importanza all’apparenza, sono poche le persone che formano l’eccezione.

        Sono consapevole che fare un discorso del genere in questo blog popolato da “menti eccelse” (spero che il pizzico d’ironia inerente alle due parole scritte tra virgolette, sia abbastanza comprensibile) è più o meno come farlo ad un ammasso di pietre, con la differenza che, fortunatamente, le pietre non hanno la capacità di comunicare, di conseguenza, non leggo né sento fesserie.

        Tengo a precisare che, nonostante reputi ignoranti, ottusi e mentalmente limitati, gran parte dei commentatori degli articoli scritti da Valeria Rossi, rispetto i loro (vostri) punti di vista… cioè, precisamente: con grande ipocrisia, fingo di rispettare i loro miserabili pareri, ecco… (ma a chi voglio darla a bere?!). 😀

        • E come si farebbe a “valutare una persona dalle sue reali capacità, qualità e conoscenze invece che dal titolo di studio”? Quanto dovrebbe durare un coloquio di lavoro? Oppure si dovrebbe fare tramite periodi di prova? Provando e riprovando fino a trovare l’ impiegato adatto? Il “titolo di studio” evita perdite di tempo inutili per una azienda; chi ha una laurea in medicina debe avere certe conoscenze, chi ha una laurea in legge ne debe avere certe altre… e se la cosa non corresponde a realta allora bisogna migliorare il sistema di attribuzione delle lauree, non eliminare l’ universita come istituzione.
          E tornando ai cani, vale lo stesso discorso. Se io cerco un cane con determinate caratteristiche (fisiche o caratteriali) perche sono le piu compatibili con il mio stile di vita che devo fare? Cercare un cane di una certa razza che mi garantisca che quel cane abbia le caratteristiche che cerco o iniziare a prendere cani a casaccio sperando nella fortuna? E nel caso io non me la senta di “rischiare” come dovrei procederé? Fidandomi di un tizio che mi giura che il suo cane e’ di razza, oppure andare sul sicuro e cercare “pezzi di carta”? Va bene che siamo nell’ era dell’ autocertificazione, ma io i pezzi di carta preferisco vederli

          • Secondo me si prende più un cane a casaccio, se si guarda solo alla razza, che prenderne uno valutandolo per bene, compiti specializzati a parte

          • Non fraintendere ciò che ho scritto, è ovvio che un non laureato in medicina non è il caso che faccia il lavoro del medico e così via…
            Però, ci sono settori, diciamo “meno delicati”, nei quali la selezione potrebbe essere molto più ampia; mi riferisco a quel genere di lavori che potrebbe svolgere una persona col solo diploma di scuola media inferiore -a patto che dimostri di esserne capace- ma che invece, oggi giorno, IN ITALIA (specifichiamo), viene data l’opportunità di svolgerli solo a chi possiede almeno il diploma di scuola media superiore. In passato era diverso, oggi giorno sono molto più fissati con queste piccolezze…sarà per avere una scelta di assunzione più facile, a causa dei tanti italiani perennemente in cerca di lavoro; sarà per la mentalità italiana che, anziché progredire, regredisce, non lo so con certezza, fatto sta che all’estero funziona diversamente. In molti (se non in tutti) Stati nord europei, ad esempio, per fare il postino non occorre il diploma di scuola media superiore, in Italia invece sì (almeno, dalle mie parti è così, ma credo valga per tutta Italia). Spero di essermi spiegato in modo abbastanza esplicito, non vorrei dover scendere ancora più nei dettagli.
            Mi domandi in che modo debba svolgersi tale selezione…bé, sai com’è, se una persona è idonea per svolgere un determinato lavoro, dovrebbe notarsi dal primo giorno, al massimo dal secondo. Insomma, se una persona le cose le sa fare, è così e basta, dovrebbe essere valutata pienamente.
            Esiste la cosiddetta “gavetta” (che qui in Italia, spesso, dura sino alla pensione, quindi, più che “gavetta”, è un lavoro in cui non passerai mai di livello e, di conseguenza, la paga sarà sempre la stessa, spesso, bassa).
            Davvero, non capisco bene come ragioni.
            Ho conosciuto gente, appassionata, capace di utilizzare il pc (sia la parte software che hardware) ad un livello superiore a quello di alcuni tecnici informatici di mia conoscenza.
            Uno di questi “cervelloni” del pc, quando ha iniziato ad appassionarsi e studiare l’informatica sia nella sua forma generale che in certi campi specifici, aveva circa 40 anni d’età e non aveva mai avuto un pc prima di allora! Questo mi fa riflettere. Certo, magari, non conosceva tutti i Linguaggi Informatici (forse, non i più complessi) e forse nemmeno gli interessava conoscerli tutti alla perfezione, ma, per essere un quarantenne che non aveva mai maneggiato un pc, ciò che ha fatto è veramente tanto. È diventato un esperto informatico, o quasi (in certi campi aveva poche competenze), studiando e praticando da autodidatta. Inoltre, lavorava (anzi, lavora ancora) almeno 8 ore al giorno come barista (in un bar di sua proprietà) e ha famiglia, quindi, non disponeva di tanto tempo per dedicarsi al mondo dell’informatica. Evidentemente, ha un talento per questo genere di studio e un’elevata rapidità di apprendimento.
            Allontanandoci dal discorso “lavoro” e tornando al discorso “cani”, rispondo a ciò che hai affermato riguardo le determinate caratteristiche cercate in un cane: un conto è prendere un meticcio dal canile o da un privato (un meticcio insomma, cioè palese incrocio di varie razze canine, il cosiddetto “bastardino”), senza avere la più vaga idea di come diventerà morfologicamente e caratterialmente, un altro è prendere un P.T., un Rottweiler o un Jack Russell Terrier, da un allevamento, o da un privato di cui conosci bene la reputazione e via discorrendo (una persona di cui sai che ti puoi fidare, o almeno così credi), non ti rilascia il pedigree per il semplice fatto che non ha avuto voglia di registrare la cucciolata all’E.N.C.I., non ha voluto spendere soldi e bla bla bla… (solitamente, lo fanno i privati, più che gli allevatori), oppure, te lo rilascia e dopo un po’ di tempo lo perdi, lo bruci, lo butti, o qualunque cosa tu voglia farci (ipoteticamente parlando, s’intende). Il cane che hai acquistato (o ti hanno regalato), anche se non ha più il pedigree, è sempre lo stesso cane, inoltre, un P.T. è pur sempre un P.T., a prescindere dall’uso che ne vuoi fare. Il P.T. ha determinate caratteristiche, con o senza pedigree. Stesso discorso vale per le altre razze canine. Ti riferivi alla tipicità? Alla distinzione tra linea da lavoro e da bellezza? (premettendo che, a volte, a seconda delle linee di sangue da lavoro e da bellezza che si paragonano, la differenza morfologica e caratteriale tra le due non è abissale; lo stesso discorso vale per quel che concerne l’utilità.)
            Non è necessario possedere il pedigree, per saper riconoscere queste caratteristiche; un esperto cinofilo che si rispetti ne è capace. Un allevatore degno di essere definito tale, dovrebbe esserne capace. Se poi t’interessa l’intera geneaologia, allora sì, credo ti occorra obbligatoriamente il pedigree, o consultare i dati del cane presenti nel database dell’E.N.C.I.
            Il punto è: se non sei un allevatore, che ti frega di conoscere l’intera genealogia del tuo cane? A volte la gente si attacca a cosa futili. Io mi interesserei più alla salute del mio cane e a non fargli mancare niente.
            Vuoi un P.T. “da finanza”, o “da polizia”, perché fa figo? Va bene, recati in un allevamento apposito e acquista uno degli esemplari scartati (quelli accettati, perché reputati idonei a svolgere tali mansioni, ovviamente vanno alle Forze dell’Ordine, non so se un privato cittadino può acquistarli). Un mio conoscente ne ha acquistati due (una coppia), gli utilizza, esclusivamente, per fare la guardia alla sua falegnameria; li ha acquistati sprovvisti di pedigree e solo dopo un anno ha deciso di richiederlo (tanto per averlo), ma non so se l’abbia fatto.
            Secondo te, quei cani non sono puri?
            Secondo me, lo sono, forse anche più di tanti altri provvisti di pedigree.

          • E come lo “valuti per bene” un cane prescindendo dalla razza? Soprattutto un cucciolo. Come fai a capire se un cucciolo sara’ piu o meno atlético, piu o meno indipendente, piu o meno… se non ti basi sulla razza?

          • Claudio, sai quale e’ il problema nel tuo ragionamento? Che puo valere per una generazione (o due), ma poi si ritorna ad avere bisogno del pedigree. Va bene, mettiamo che io prendo un PT senza pedigree da un privato di cui mi fido, a questo punto il problema e’ da dove abbia preso lui i suoi cani. Anche lui da un privato di cui si fida? Anzi da due per evitare consanguineita. E questi quattro cani da dove verrebbero? Da altri privati? E come si farebbe a sapere di non stare incrociando in consanguineita?
            Un discorso e’ prendere un cucciolo figlio di due cani con pedigree a cui pero’ il pedigree non e’ stato fatto (poi perche? Visto che non costano molto), un altra cosa e’ prendere un cucciolo di cui non si sa chi siano i nonni (e spesso neanche il padre, visto che il privato che fa la cucciolata parecchie volte ha solo la madre). Insomma in questo senso il punto e’ “non puoi garantirmi che sia di razza. Allora non me lo dare allo stesso prezzo”; insomma le ricerche fatte sull’ albero genealógico per scegliere l’ incrocio da fare rapprsentano tempo, lavoro, sforzo… e meritano di essere riconosciute e ricompensate.
            E devo ribadire che il pedigree non si puo “perdere”, un cane che lo ha lo avra’ per tutta la vita. Se si perde il pezzo di carta si puo andare all’ Enci e richiederne un duplicato. E in caso di eliminazione del chip il problema non e’ la perdita del pedigree, ma l’ impossibilita (o difficolta) di associare tale cane con il pedigree corrispondente. Ma se per esempio tu depositassi il dna del tuo cane (come si fa con i riproduttori), questi anche perdendo il pedigree originale (pezzo di carta) o ritrovandosi (per qualunque ragione) senza microchip potrebbero comunque veder riposto il loro pedigree.
            Non bisogna confondere il pedigree cartaceo con il pedigree come registro della genealogía del cane; se io perdessi l’ originale della mia laurea non smetterei di essere laureato, solo dovrei andaré all’ universita e richiedere di emettere un certificato sostitutivo. Altro discorso sarebbe se io non fossi in grado di dimostrare chi sono; rimarrebbe sempre e comunque registrato un Eros M. nato il… a … laureato in … all’ universita… nell’ anno … e cosi per i pedigree. Tu puoi distruggere l’ originale e tutte le copie che vuoi, pero il cane xxx piglio di yyy e zzz nipote di aaa, bbb, ccc e ddd rimarrebbe comunque registrato con il suo pedigree disponibile per il giorno in cui fosse richiesto.
            E mi dispiace dirti che il pedigrre e’ utile anche per la salute del cane; sapere che un nonno fosse portatore sano di una certa malattia, che tra i fratelli tale altra malattia ha una incidenza del xx% e tra i cugini del yy%, sapere di cosa sono morti i suoi nonni (o zii) sicuramente aiuta. In fondo anche a noi umani i dottori chiedono quali malattie siano presenti in familia.

          • Devo ammettere che il tuo discorso non fa una piega (mi riferisco a quello in cui parli delle generazioni, etc…), però, mi domando: quando le razze canine ancora non avevano il pedigree, quindi, ancora non erano eccessivamente lavorate dagli uomini (di conseguenza non ne esistevano di certo tante come quelle attuali), come facevano?
            Le razze canine antiche non sono state create dall’uomo, erano selvagge (come il lupo), solo in un secondo momento l’uomo cominciò ad addomesticarle e allevarle. Il pedigree, è nato tanto tempo dopo, eppure, erano pur sempre razze.
            Simile a questo, è l’esempio riguardo il Cane da Pastore Fonnese, che ho fatto in uno dei miei commenti precedenti.
            Certi allevatori non fanno il pedigree ai loro cuccioli, per pigrizia e per risparmiare soldi (è una cosa che fanno, perlopiù, gli allevatori amatoriali).
            Concordo che un cane senza pedigree non dev’essere venduto a un prezzo elevato.

          • Un tempo non si facevano tanti problema nell’ accoppiare in consanguineita, anzi ignoravano le leggi della genética (Mendel e’ nato nel 1822). E per quanto ne ho capito, allora piu che di “razze” nel senso moderno del termine si parlava di “funzione” dei cani (da pastore, da riporto, da caccia in tana, da riporto in acqua, da guardia…). E l’ Enci fu fondata nel 1882, quando lo stesso Mendel era ancora in vita. E un tempo i cani erano sacrificabili se non compivano con la funzione, anzi le selezioni erano spesso fatte in questo modo cruento (tra gli stessi lupi sopravvivono solo i piu adatti). A un lupo cosa gli interesserebbe sapere di cosa mori suo nonno? Loro non avevano medici a disposizione… ma i nostri cani si, e noi non siamo disposti a sacrificarli se non sono piu in grado di “lavorare” (anche perche in gran percentuale il loro lavoro e’ semplicemte lo stare con noi e farsi compagnia). E i medici veterinari moderni traggono vantaggio dal conoscere la storia clínica della familia del nostro cane.
            Tornando ai cani da lavoro (ma anche da expo); adesso si ha la possibilita di esaminare gli alberi genealogici per fissare certe caratteristiche in modo piu scientifico rispetto a quanto possibile 100 anni fa (ma anche meno). E gli allevatori ne approfittano per far nascere cani con le caratteristiche che cercano (o almeno ci provano). Per il bene dei cani? Si spera di si, anche perche un cucciolo sano e equilibrato caratterialmente ha piu probabilita di vivere bene.

          • @ Eros
            quanti hanno preso un cucciolo di Golden “peffaterapì” per poi ritrovarsi con un adulto attaccabrighe stronzo?

          • @uollera, ma tu lo sai cosa e’ un pedigree? E cosa e’ una razza canina? Perche dovrebbe essere chiaro per tutti che il pedigree attesta solo l’ appartenenza di un cane ad una certa razza e riporta il suo albero genealógico. Ma non garantisce la tipicita del cane stesso, ne físicamente ne caratterialmente. Il pedigree ti dice chi erano i genitori, nonni, bisnonni… del cane che hai di fronte; pero’ bisogna saperlo leggere. Se i due genitori fossere entrambi esemplari con problema caratteriali, cosa ci si potrebbe aspettare dai cuccioli? O se si trattasse di accoppiamenti in consanguineita fatti alla leggera, o se fossero esemlari non testati per malattie genetiche, o se…
            Il pedigree ci da le basi per valutare, ma poi sta a noi farlo; se pur avendo gli strumenti per valutare e non lo facciamo, se ci facciamo impressionare dalla semplice presenza del pedigree ma non siamo in grado di utilizzarlo nel modo corretto (ne di leggerlo), se non sappiamo distinguere un allevamento serio da un cagnaro, se… la “colpa” non e’ ne della razza ne del pedigree; stiamo pagando la nostra ingenuita e superficialita. Di fronte ai mille euro di spesa per un cane con pedigree e ai 10 anni di impegno che ci stiamo prendendo sarebbe il caso di informarci un po per agire in piena consapevolezza; chi agisce troppo alla leggere poi soffre le conseguenze.

          • quindi concordi che non basta ne un pedigree, e neanche un esemplare di razza , conta soprattutto l’osservazione, facile farla in un esemplare di razza adulto, meno facile se si ha di fronte un cucciolo meticcio, però ogni cane fa storia a se, potremmo avere dei retriever migliori nella ricerca al tartufo che 100 lagotti, o un meticcio migliore nell’utilissimo riporto.

          • Ovvio che non basta il semplice “avere un pedigree” o la semplice “appartenenza ad una razza”; e’ ovvio che se vogliamo un esemplare che rispetti lo standard di razza (sia físicamente che caratterialmente) bisogna andare oltre. Il pedigree e’ la base da cui iniziare, uno strumento che aiuta a capire come sara’ un determinato cane. Ma obviamente non basta.
            Pero’ aiuta molto; sapendo “leggere” un pedigree si possono trarre molte conclusioni, impossibili da ottenere semplicemente vedendo un cucciolo di meticcio. Gia sapendo chi erano i genitori, chi erano i nonni, come sono i fratelli delle precedenti cucciolate… avendo gia visto cuccioli di quella razza (che poi siano diventati adulti tipici) per poter fare un confronto… allora ci si puo fare una idea abastanza seria su come diventera’ il cucciolo che abbiamo davanti.
            Invece capire come diventera’ un meticcio… gia e’ difficile capire la taglia adulta (soprattutto se non si conoscono i genitori); e anche conoscendoli e’ difficile dire a chi dei due assomigliera di piu (ci sono casi di cuccioli nella stessa cucciolata completamente diversi tra loro). Figurarsi predire il carattere… veramente ci vorrebbe la sfera di cristallo.

      • Grazie mille per la spiegazione. Sapreste dirmi, se quell’esame e molto costoso e a chi mi devo rivolgere per farlo? Grazie in anticipo per la risposta.

  25. Mi permetto di contraddirti: la cosiddetta “purezza della razza” (che poi è tutto un programma…) è data dalla genetica (e si conosce, innanzitutto, tramite essa), non da un pezzo di carta (tra l’altro, non tanto difficile da falsificare), o dalla Legge, come affermi tu.

    A mio parere, non è da persone sagge e consapevoli, parteggiare per l’E.N.C.I., famigerata associazione rovina razze canine, alla quale interessa esclusivamente (o quasi) incrementare il business, accontentando gli innumerevoli ed ignoranti “modaioli” (basta anche solo pensare a come ha contribuito alla rovina del Pastore Tedesco, cane a dir poco eccezionale sotto ogni aspetto).
    Trovo più “salutare” affidarsi ad un allevamento amatoriale rustico e, contestualmente, professionale nel modo di allevare e trattare la razza.

    • Aggiungo: più o meno lo stesso discorso inerente all’E.N.C.I. vale per la F.C.I.

      Per favore, che nessuno mi venga a dire che gli allevatori riconosciuti ufficialmente danno sempre GARANZIE (perché tale affermazione è parecchio distante dalla realtà dei fatti).

    • Visto che il concetto di “purezza della razza” e’ un qualcosa di burocratico, allora sarebbe il caso di usare leggi per regolamentarla; mi sembra talmnte ovvio che non capisco come qualcuno possa non arrivarci…
      Se io incrociassi un mastino napoletano con un mastino inglese (tanto per dire) il risultato che sarebbe? Sicuramente un molosso con caratteristiche tipiche del grupo 2; e perche non sarebbe un “cane di razza”? Chi lo deciderebbe? Le regole ci vogliono e la sola soluzione lógica sarebbe di migliorare gli enti preposti a farle e ad applicarle, non il cadere nell’ anarchia.

      • È data dalla burocrazia solo a livello teorico, inoltre, io potrei avere un concetto di “purezza della razza” differente dal tuo.
        Non ci si può sempre basare su ciò che è dettato dalle Leggi (tanto meno se sono italiane), esse dicono tante cose, spesso contrastanti l’un l’altra (quest’ultimo è un discorso generale).
        Forse sei tu che hai frainteso me, io ho capito cosa intende comunicare l’autrice di questo articolo, scritto in breve: “la Legge è incontestabile”. Questo stesso concetto, invece, è molto contestabile; insomma, un conto è rispettare la Legge, un altro è darle ragione assoluta rinunciando a ragione con la propria testa. Se la Legge affermasse che un senegalese puro ha la pelle bianca e chiunque affermi il contrario è punibile con una sanzione, ovvio che una persona responsabile rispetterebbe tale Legge, ma ciò non significherebbe che sia sensata.

        Comunque, non è mia intenzione farne una polemica, ognuno la pensi come meglio crede.

        • Concetto di purezza della razza diferente dal mio? Se la purezza della razza e’ soggettiva (nonostante il fatto che le razze provengano da selezione umana e che siano state codificate per mezzo di standard, che non sono altro che “leggi”) allora sono soggettive anche le razze; quindi quello che per lo standard, il pedigree (e la legge) e’ dichiarato un mastino napoletano per te potrebbe essere un labrador e per me un alano? O cosa intendi tu con “purezza della razza”? Sei consapevole che si trata di una convenzione umana? E che come tale e’ una legge. Restando al tuo esempio del “senegalese puro”, ma il Senegal esisteva in natura o e’ nato da una legge che ne ha stabilito i confini? Quindi il concetto stesso di “senegalese” non deriva forse da una legge?
          Noi possiamo discutere sul numero di generazioni necessarie per definiré “di razza” un cane, sull’ eventuale apertura del RSR per tutte le razze, sul fatto che alcune caratteristiche richieste da alcuni standard siano o meno dannose per la salute dei cani… ma il concetto di razza e’ artificiale e quindi debe essere definito da una legge. In realta un mastino napoletano (per fare l’ esempio di una razza) cosa e’? E’ un cane che compie con certe caratteristiche fisiche (standard)e del quale si ha la certeza (tramite documenti, il pedigree) che anche i suoi genitori compivano cn tali caratteristiche (per essere sicuri che il suo aspetto non sia frutto di semplice casualita). O tu come lo definiresti?

          • Dato che hai accennato allo standard di razza, ti faccio presente che quello di alcune (o forse parecchie, non lo so con precisione) razze canine è diverso da quello esistente mezzo secolo fa (delle medesime razze), o anche meno, a seconda della razza. Quindi, questi “Standard/Leggi”, come da te definiti, non mi sembrano molto stabili e attendibili.
            Il Pastore Tedesco ne è un esempio lampante: tale razza canine, in origine, possedeva uno standard non poco differente da quello attuale, dettato dall’E.N.C.I., F.C.I. e via discorrendo…

            Per quel che concerne l’esempio dei senegalesi, ero palesemente riferito al colore della pelle, non ai confini (non fraintendetemi: non sto assolutamente facendo razzismo, non c’entra niente con l’argomento trattato. Si legga l’esempio presente nel mio commento precedente, per capire e non fraintendere).
            Riporto qui il mio esempio:
            “un conto è rispettare la Legge, un altro è darle ragione assoluta rinunciando a ragionare con la propria testa. Se la Legge affermasse che un senegalese puro ha la pelle bianca e chiunque affermi il contrario è punibile con una sanzione, è ovvio che una persona responsabile rispetterebbe tale Legge, ma ciò non significherebbe che sia sensata.”.

          • Gli standard cambiano, si adeguano, cosi come si adeguano le leggi. Quando sono stati scritti i primi standard l’ Italia era ancora un regno e invece della Costituzione c’era lo Statuto Albertino; e ancora si promulgavano regii decreti. E il fatto che gli standard cambino con il tempo e’ la dimostrazione che il concetto stesso di razza e’ da questo punto di vista “artificiale” e che quindi va preso come tale. 70 anni fa chi nasceva nella penisola di Istria era italiano, adesso e’ croato; eppure parliamo della stessa penisola e magari anche della stessa familia. Cosa cambia? Cambia che hanno spostato il confine (concetto artificiale). E nello stesso modo possono cambiare uno standard di razza (artificiale anche questo).
            Sul fatto che parecchi standard si sono spostati verso un ipertipo (peggiorando la razza) non si puo che riconoscerlo, sul fatto che alcuni standard andrebbero cambiati per il bene dei cani stessi, anche qui e’ palese; ma essendo gli standard una convenzione non si puo far altro che attenersi a quelli (magari lottando per farli migliorare, ma non ignorandoli). Scrivendo mi e’ venuto in mente un altro esempio, quello della maggiore eta’ (altra convenzione stabilita per legge); un tempo in Italia si diventava maggiorenni a 21 anni, adesso a 18; ma fisiológicamente un diciottenne era ed e’ un diciottenne e un diciannovenne continua ad essere quello che era (anche se adesso legalmente maggiorenne e un tempo invece ancora considerato minorenne)

          • Capisco cosa intendi e concordo più o meno con tutto ciò che hai scritto, però, ci sono dei punti che sarebbero da rivedere:
            tu stesso hai affermato che gli standard sono “artificiali” e vengono riadattati. Allora, questi standard “non definitivi”, come farebbero a definire in modo sicuro la morfologia e il carattere di una razza canina? Come dovrebbe essere la razza canina interessata? Come dovrebbe essere l’esemplare?
            Quando si modifica uno standard, di conseguenza si cercherà di modificare parte del cane stesso. Il cane non è un’automobile, una casa, o un robot, che può essere riadattato a seconda di ciò che passa nella mente di chi sta a capo delle associazioni che dovrebbero tutelare la purezza della razza.
            Prendiamo ancora come esempio il Pastore Tedesco: a mio parere, anzi, a parere di molti, l’unico vero standard di questa razza canina è quello imposto dal suo “fondatore” Friedrich Emil Max von Stephanitz. Sarebbe lo standard originale. Eppure, i P.T. attuali, molti dei quali abbastanza differenti da com’era in origine, sono pur sempre P.T. Standard diverso (ovviamente, non sotto tutti gli aspetti, altrimenti sarebbe proprio una razza differente, dato che ci sarebbero delle totali modifiche genetiche e la razza verrebbe stravolta), ma stessa razza.
            Poi, per dirla tutta, i cosiddetti “cani di razza pura”, altro non sono che meticci nati da selezioni volute e seguite dall’uomo (dagli allevatori); si potrebbero definire “selezioni meccaniche”. Al contrario, i cani che oggi definiamo “meticci”, o “bastardini”, sono frutto di incroci avvenuti in modo naturale, spontaneo.
            Detto ciò, per risalire all’origine di una razza canina, non solo si dovrebbero conoscere gli incroci dai quali deriva, ma si dovrebbe scavare ancora più affondo per scoprire quali esemplari abbiano dato origine a quelle stesse razze (solitamente, antiche) dalle quali deriva la razza attuale…e così via…
            Così facendo, si tornerebbe talmente indietro nel tempo, che il concetto, anzi, forse anche solo l’idea di “pedigree” e associazioni cinofile, nemmeno scorreva nei pensieri degli Esseri Umani dell’epoca.
            Esistono molte razze canine che hanno origini antichissime. La cosiddetta “purezza” è una cosa che perfino la genetica avrebbe difficoltà a stabilire con totale certezza. Diverso discorso è se per “purezza” s’intendono, esclusivamente, le selezioni più “recenti”, riportate nel pedigree.
            Prima di concludere il mio discorso, ti faccio un altro piccolo esempio: immagina che, nonostante all’anagrafe risulti figlio di Lucia e Roberto (nomi inventati ora), dopo accurate analisi del tuo DNA e di quello di coloro che hai sempre creduto tuoi genitori, scopri di non essere realmente loro figlio, perché il tuo DNA non combacia con il loro, è troppo diverso; oppure che il tuo vero genitore è solo uno dei due. Crederesti più a ciò che risulta all’anagrafe, o ciò che dicono i test del DNA? Su cosa ti baseresti?

        • Correggo: *RAGIONARE (la prima volta ho scritto “ragione” -si è trattato di una svista- poi, nel copia-incolla, l’ho riportato scritto correttamente).

  26. ma quali nazisti e nazisti… ma la vuoi finire? incattivita e acida che non sei altro. come si puo’ definire di razza pura un cane di cui non si conoscono genitori nonni e via dicendo? solo perche soniglia a un cane di razza?? allora tutti i bambini del mondo che assomiglian a mio figlno anche loro figli miei? siete dei poveretti

  27. Volete ridere? Quan hanno iscritto Balrog al RSR messicano dovevano scrivere qualcosa alla voce “allevatore” e quindi ci hanno messo il mio nome. Quindi adesso io per la FCI sono ufficialmente un allevatore (di mastini spagnoli), nonostante io abbia un solo cane (con certificato di tipicita, iscritto al RSR ma senza pedigree) e non abbia mai avuto nessuna cucciolata (visto che Balrog e’ maschio e perdipiu non si e’ mai accoppiato).

  28. lupi lupi lupi 🙂
    verissimo anche quello che dici tu, so’ di tendini incisi chirurgicamente per far tenere giu’ la coda, di cani monorchidi operati ed utilizzati comunque per la riproduzione ecc.. ecc.. il nostro paese e’ proprio lo staterello delle banane e’ vero. ma non e’ tutto cosi’, non e’ sempre e per forza cosi’. da quando mi sono avvicinato al meraviglioso mondo della cinofilia ho conosciuto nel tempo tantissime persone oneste, serie e soprattutto amanti della razza a cui sono sentimentalmente legate. persone che lavorano incessantemente alla ricerca del miglioramento continuo, persone che non assecondano le mode del momento,o il giudice tal dei tali e che si accontentano di arrivare secondi ma con onesta’, persone che come me non cercano di “migliorare” le lastre ecc.. persone che come me sottopongono i propri cani a lastre ufficiali, test genetici prove di lavoro e via dicendo e che faranno figliare solo i cani migliori sotto tutti gli aspetti, morfologia carattere salute e attitudine al lavoro, nel rispetto dello standard di razza del paese d’origine dei propri cani. persone che non mettono le loro cagne a riprodursi in batteria come i conigli e che quella volta che decidono di fare una cucciolata la seguono come se fossero figli propri. mi sono permesso di dissentire da cio’ che hai scritto riguardo ai pastori tedeschi che non deambulano perche’ dalle persone come e me non nascono e non nasceranno mai soggetti storpi, perche’ se disgraziatamente un mio/loro cane risultasse affetto sarebbe bandito dalla riproduzione. se pur essendoci un ente a tutela delle razze ecc ecc ci sono comunque dei furbi che fanno del male alla cinofilia per il mero guadagno tu pensa se non ci fosse nemmeno un’organizzazione come l’enci che caos ci sarebbe. per ogni “furbo”, io personalmente li definirei criminali ma vabbe’.., dicevo che per ogni furbo c’e’ per compensazione una o piu’ persone oneste e soprattutto amanti della razza che chiunque desideri acquistare un cane dovrebbe cercare. io personalmente conosco persone che se non sono sicure che i loro cuccioli vadano in mano alle persone giuste piuttosto se li tengono. e chi ragiona cosi’ non mette in circolazione cani che tarati..

  29. gentile Sig.Rossi
    Girovagando nel suo sito mi sono imbattuto in questo articolo di più di un anno fa’…tutto molto interessante,fino a quando non è arrivata a dire quale sarebbe il suo sogno.
    Avrei giusto qualcosa da obbiettare sull’ENCI in quanto registro!
    Ad istituire la figura di allevatore non dovrebbe esseri l’ENCI,ente privato a cui il nostro staterello delle banane ha dato poteri che non dovrebbe avere,ma dovrebbe essere il nostro stato a dare la possibilità a più enti cinofili di poter registrare i cani di razza,cosa che avviene già in altri stati europei.
    L’ENCI e la FCI sono due organizzazioni private che hanno fallito miseramente nella difesa e nella selezione dei cani di razza,creando in pochi decenni il declino di parecchie di esse..pastori tedeschi che deambulano a fatica,labrador che sembran dei mastini/maialini,bulldog inglesi che faticano a fare 100 metri sotto il sole,cani corso che sembran dei boxer ecc..e potrei continuare all’infinito!

    cordialmente
    Alessandro

    • Ale, anch’io vorrei che l’allevamento fosse gestito da un altro ente. Purtroppo questo abbiamo…ed ha appunto poteri che gli ha dato lo Stato e non certo io. Quindi, scegliendo la soluzione “meno peggio”…almeno l’ENCI facesse bene quello che è stato incaricato di fare!

      • Eccoli quì, altri due scenziati! l’enci e l’fci non sono colpevoli di cio che scrivete, per ogni razza viene chiesto di rispettare lo standard del paese di origine. caro saputello che parli di “pastori tedeschi che non deambulano” invrce di riempirti la bocca di paroloni studia e informati bene! se ci sono pastori tedeschi sani belli forti e robusti lo si deve proprio agli allevatori seri che li selezionano scrupolosamente, sottoponendo fattrici e stalloni a tutte le visite e ai test necessari per sincerasi.

        • marco… non ha tutti i torti eh… perchè mai la gente dovrebbe spendere 1000 e passa euro per un cane ? che garanzie in più ha che se ne prende uno dal vicino nato per sbaglio?
          purtroppo in mezzo a qualche bravo ci sono tanti cagnari… e enci non controlla niente, niente di niente. almeno in altri stati è obbligatorio avere la licenza ai riproduttori per cucciolare…
          poi ok abbiamo i club di razza… però… anche li… a starci in mezzo un poco si capisce “come funziona”. poi tu ti fai il mazzo per allevare bene, perdi dei soldi per un riproduttore non usabile, lo cedi gratis dopo averci investito un tot perchè ci tieni alal razza e a far le cose per bene, e poi vieni a sapere che altri accoppiano cani displasici, figli di cani displasici… e gli faranno il pedigree… e via!
          davvero, fra “il cane” e “Il pedigree” c’è tanto in mezzo… ma spesso purtroppo non è nulla si buono
          a volte, a chi davvero interessa “il cane”, averlo viverci insieme al di la di gare coppette e soldi, il pedigree serve relativamente, basta la sostanza e che sia buona.
          questo sebbene continuo a provarci… a far finta di credere nella cinofilia ufficiale…ma è dura, davvero dura quando l’uomo pensa solo ai soldi agli interessio alla fama… e passa sopra tutto per questo.

        • Che non abbisno delle tare geneticje e dei difetti ereditariamente trasmissibili.tutte cose che inveve non fanno i privati che comprano un/a cucciolo/a e danno il via ad allevamenti improbabili di cani che successivamente non verranno mai controllati e che a lora voltra produrranno cuccioli che a loro volta faranno la stessa fine. in sei anni possono far nascere 3/4 generazioni figuriamoci in venti/trenta o addirittura in cinquanta che disatri si possono fare. l’enci e l’fci hanno solo il compito di iscriversi ai registri perche’ sono figli di cani registrati a loro volta. ma se sono brutti malati e fuori standard non e’ certo colpa sua. infatti quei cani non parteciperanno mai a prove di lavoro o ad expo.

          • marco marco marco…
            stai parlando con un allevatore e consigliere del club di razza…
            so bene. so bene tutto !
            so bene che in expo ci vanno anche i cani aggressivi e paurosi, cioè da squalifica ma fanno il cac lostesso specie se sono “di tizio”
            so bene che se hanno una tara non tutti li fermano, non tutti lo dicono
            so bene che se le lastre non sono perfette “c’è modo di miglirarle”
            so bene che a volte il papa non è proprio quello dichiarato
            e so bene che IN ITALIA un cane marcio di salute te lo lasciao usare lostesso in riproduzione mentre ad es in svizzera devono fare verifiche morfocaratteriali e svariati test di salute obbligartoriamente per riprodurre, e fare il dna ai cuccioli ad es in svizzera, per provare che sia davvero loro figlio, da noi li fanno solo se qualcuno ha dubbi e lo richiede…
            e così via
            non è così semplice e la colpa non è “dei privati”, come se… davvero, ci fosse tutta sta gente che ha voglia di cucciolare “così”

        • Scienziato?!
          Su non esageriamo,giusto appassionato!
          Se volessi un pastore tedesco serio non lo prenderei mai da uno che li porta agli show di bellezza,ma andrei a cercarli tra quelli usati nelle forze di polizia,usati per il lavoro per cui andrebbero selezionati,anzi molto probabilmente prenderei altro.
          Che i pastori tedeschi deambulano a fatica lo puoi guardare tranquillamente in qualsiasi show,c’è giusto il documentario della BBC “pedigree dog exposed”dagli un occhio!
          I cani che non lavorano sono solo dei soprammobili,hai voglia a fargli esami e lastre,servon poco a nulla se la base genetica è tarata!
          Vi lascio volentieri l’ENCI,la FCI e tutti i registri che tanto agognano alla coccarda,e spero che stian sempre lontani anni luce dagl’ultimi cani che ancora lavorano!

          • Ale, pia illusione quella delle forze di polizia… un tempo sì, allevavano cani in proprio. Ora li prendono dagli allevatori, ma spesso (per spender meno, presumo… visti i continui tagli) “raccattano” letteralmente cani adulti scartati da altri, o si affidano a veri e propri cagnari.
            Gli allevatori seri di pastori tedeschi esistono ancora, ma…le forze dell’ordine, poveracce, si arrangiano come possono.
            P.S.: il documentario della BBC è da prendere con un po’ di spirito critico: sia in generale che in particolare. Tanto per cominciare, è inglese e riflette solo la situazione inglese, che è realmente drammatica: ma noi stiamo un po’ meno peggio. E comunque i pastori tedeschi in Inghilterra non li hanno MAI saputi allevare (e neanche in USA, se è per questo). Sono sempre stati delle caricature di pastore tedesco. Quelli italiani non sono AFFATTO conciati così!

  30. per ottenere il pedigree di un cucciolo e’ necessario avere i pedigree di entrambi i genitori e spendere pochissime decine di euro. la domanda che dovete farvi e’ questa: se legalmente non si possono ammettere alla riproduzioni soggetti che non sono in possesso di certificati genealogici e allo stesso modo e’ vietato venderne i cuccioli PERCHE’ CI SONO IN GIRO UN SACCO DI CANI “DI RAZZA MA SENZA PEDIGREE”????? D LGS 529/92. L’enci ha istituito il registro degli allevatori e dei proprietari dove sono iscritti tutti gli allevatori sia amatoriali che professionali e tutti i proprietari dei cuccioli di loro provenienza. D.M. 22383 del 3-6-2003. che garanzie avete che il vostro cane sia di razza pura?? solamente perche’ VISIVAMENTE secondo il vostro giudizio e’ tale e quale? allora tutti i bambini che assomigliano a mio figlio sono figli miei? paradossi a parte ho un amico che si chiama Gianpiero che tre anni fa ha comprato una maltesina di razza ma senza pedigree.(Gianpy se leggi non te la prendere 🙂 ) in tutto e per tutto somigliante allo standard di razza pagandola poco e risparmiando a suo avviso perche’ “il pedigree non mi serve, tanto non devo portarla alle mostre, e poi il proprietario mi ha chiesto se volevo o non il pedigree e ho scelto di non averlo” cmq questa primavera e’ stata fatta accoppiare con il maltese di razza senza pedigree del suo vicino di casa. sono nati 3 cuccioli,uno bianco e due grigi/marroncini molto molto simili a degli yorkshire terrier. potrebbe cederli come yorky senza pedigree che a loro volta potranno fare figli tutti bianchi. questo e’ l’esempio reale e lampante dei pasticci che possono succere. se lui pero’ non avesse fatto riprodurre la sua chicca non avrebbe mai scoperto la dura realta’ e sarebbe stato uno di quelli che possiede a tutti gli effetti un cane di razza pura ma senza pedigree. sorry gianpy..

  31. A questo punto mi viene una domanda forse troppo cavillosa. Balrog e’ iscritto al RSR messicano (comunque riconosciuto dalla FCI a cui e’ affiliata la FCM, equivalente nostrana dell’ Enci) e ha il Certificato di Tipicita, che qui si chiama CPR. Venendo in Italia sarei legalmente autorizzato a dire che e’ un mastino spagnolo?
    E come si fa la conversione del Certificato di Tipicita di un altro paese? Visto tra l’ altro che il mastino spagnolo e’ una delle razze per le quali il RSR italiano e’ aperto.

  32. Articolo pessimo. Se un cane è figlio di due cani di razza è anch’esso un cane di quella razza, non serve un biologo per affermarlo. Inoltre “perché sì” e “perché no” sono argomentazioni alquanto infantili. Che poi, dal punto di vista legale, non si possa affermare che essi siano di razza pura sono d’accordo. Che sia sbagliato farli riprodurre e venderli, sono d’accordo.

    Saluti

    • Se i genitori di un cane sono di razza pura devono avere il pedigree: quindi lo avrà anche il figlio.
      Se non ce l’hanno, sono cani “simili” alla razza X, e nessuno può provare che siano veramente “di razza”, perché l’appartenenza a una razza è decretata esclusivamente dal fatto che si possa dimostrare che per almeno tre generazioni non ci siano state ibridazioni. E senza documenti non lo puoi dimostrare, quindi al massimo avrai cani che “somigliano” a una razza. L’appartenenza non è questione di biologia, ma di documenti di identità.

      • Il pedigree non è conseguenza fisica del parto: uno può anche decidere di non farlo. Certo nessuno può pretendere di dimostrare che un cucciolo sia di razza senza avere il pedigree, ma questo non implica che non sia di razza pura. La razza è unicamente nei geni, il pedigree è un documento necessario per poterla dimostrare facilmente e inequivocabilmente. Ma queste sono nozioni elementari che chiunque sa, mi sento anche stupido a ribadirle.

        • Effettivamente stai dicendo delle banalità… ma proprio perché sembri non aver afferrato questo concetto: “razza pura” è un termine burocratico, non genetico!

        • E’ ovvio che se uno fa accoppiare due cani “di razza” i loro cuccioli saranno “genéticamente” della stessa razza dei genitori (che essi vengano registrati o meno). Ma se io incontro un cane senza documenti non posso essere sicuro che sia effettivamente “di razza”, neanche se físicamente perfettamente in standard.
          E’ esattamente come avviene per noi umani, abbiamo carte di identita, certificati di nascita, passaporti… per dimostrare esattamente chi siamo, cosi come il pedigree dei cani; non e’ che io sono Eros Mammoliti, figlio di… nato a Roma il… residente a… solo perche lo dico io. Ho dei ducumenti che lo provano. E se alla mia nascita i miei genitori mi avessero abbandonato invece di “registrarmi”, adesso io sarei “figlio di ignoti” e con un cognome inventato. Anche se genéticamente sarei esattamente lo stesso
          Io sarei favorevole a fare un documento genealógico obligatorio anche per i meticci, cosi come una dichiarazione di monta, in modo da poder tenere effettivamente sotto controllo la popolazione canina.
          Facendo un altro esempio personale; Balrog il mio cucciolone (11 mesi) di mastino spagnolo ha il Certificato di Tipicita ed e’ iscritto al RSR messicano, essendo gia stato esaminato da due giudici della federazione che lo hanno trovato in standard. Ebbene, nonostante questo nessuno potrebbe essere sicuro che accoppiandosi i suoi figli possano essere anche loro mastini spagnoli in standard, visto che non si puo essere sicuri di quali geni abbia veramente.
          Se accoppiato con una femmina con pedigree o CT, tutti i cuccioli in standard avrebbero diritto al Ct di seconda generazione (secondo le regole messicane), mentre quelli non in standard verrebbero esclusi dal RSR. Poi facendo riprodurre i figli “tipici” si darebbe il CT di terza generazione solo ai nipoti anche loro in standard. E solo alla quarta generazione di tipicita si avrebbe diritto al pedigree. Ingiustizia? Assolutamente no. Piuttosto e’ un modo di tutelare la razza.
          E poi se e’ vero che in teoría “uno può anche decidere di non farlo (il pedigree)”, in pratica una scelta del genere non ha senso. La dichiarazione di avvenuta monta e la seguente dichiarazione di nascita con richiesta di pedigree comportano una spesa (sia económica che a livello di tempo) minima rispetto a quelle necessarie per una gravidanza, parto, allattamento, svezzamento, prima socializzazione…

  33. Perche’ si screditano anche quelle poche leggi a tutela di un allevamento serio che ci sono? allora a chi non sta bene la legge sui limiti di velocita’ puo’ andare a 200 km/h in citta’ e se mette in pericolo i vostri figli!?! lo so, l’esempio e’ estremo e paradossale ma le leggi vanno rispettate

  34. Se esistono i cani di similrazza senza pedigree e senza garanzie sulla salute, sulle malattie ereditare, sulla consanguineita’ ecc.. E se esistono cagnoline spremute in continuazione senza tener conto dell’eta’ a cui gli comincia a far fare cuccioli e senza controllo su quante cucciolate fara’ nella sua vita e’ proprio per colpa di persone ottuse bigotte e ignoranti che pensano che il pedigree non serva.che pensano secondo loro a risparmiare poche centinaia di euro .. Siete voi che alimentate il mercato illegale dei cani di preudorazza. Allevare secondo il codice etico dell’allevatore enci ha dei vincoli.per ottenere il pedigree per i propri cuccioli figli di genitori con pedigree bisogna: non ammettere alla riproduzione fattrici che abbiano meno di due anni e comunque non prima del terzo calore. che i genitori siano testati per garantire l’esenzione da tutte le pissibili patologie trasmissibili ai cuccioli. non incrociare soggetti consaguinei, non far fare piu’ una cucciolata all’anno e non piu’ di cinque cucciolate in tutta la sua vita. Care teste di legno tutte queste cose si possono verificare grazie a quel famoso pezzo di carta chiamato pedigree (che tra l’altro costa poche decine di euro)! il prezzo del cucciolo non lo fa il pedigree in se stesso ma il lavoro fatto dall’allevatore prima dell’accoppiamento. Prima di riempirvi la bocca di paroloni di cui non conoscete il significato studiate e documentatevi e forse per voici sara’ la possibilita’ che capiate..

  35. Purtroppo tutto quanto scritto è la verità… noi tutti siamo vittime del consumismo, abbiamo perso interesse all’informazione, vogliamo tutto e subito appena lo decidiamo, facciamo carte false pur di avere quello che vogliamo quando decidiamo di averlo … di disinformazione ce ne è tanta e nessuno allevatori compresi si vuole impegnare a farci capire le varie differenze.
    Non possiamo considerare il lavoro dell’allevatore come il lavoro di un negoziante, vado…lo vedo…lo compro….e se non me lo dà vado da un altro tanto c’è il negozio di via tali e quali che mi ha detto che me lo procura ad un prezzo inferiore…. senza sapere nulla …..
    Personalmente ho impiegato 26 anni per decidermi di fare il cane che ho sempre sognato …. ho rotto le scatole a tutti, ho letto, curiosato, cercato notizie storiche, e comunque non mi decidevo a prenderlo, il cane come dico sempre ai miei ragazzi non è un oggetto o un peluches, esso è un animale e come tale và rispettato, certo non sempre la nostra vita và come cerchiamo di pianificarcela, ma comunque provare a comportarsi in maniera responsabile è un nostro dovere nel momento in cui ci avviciniamo ad un quattro zampe.
    Ma torniamo al nostro discorso… e spezziamo una lancia in favore di chi lavora seriamente in questo settore… quanti tra di noi sanno quanto costi crescere un cane per 2 anni prima di avviarlo ad una ipotetica riproduzione, quanti sanno che caratteristiche legali e quale struttura deve avere una persona prima di definirsi legalmente un allevatore?? quanti si sono posti la domanda ma se l’allevatore non riesce a vendere tutti i cuccioli nell’arco di 3/4 mesi essi poi che fine fanno??chi gli dà da mangiare??
    Tutti vogliono il cane da cucciolo… ma esso è un periodo che per alcune razze dura ben poco
    Pertanto certo quando ci si rivolge a suddetti professionisti non si deve guardare il prezzo del cucciolo, ma tutto il servizio che suddetto ci stà dando….difficilmente un allevatore degno di questo nome vi lascerà da soli ad affrontare un qualsiasi problema che potrà insorgere, difficilmente un allevatore abbandonerà un cucciolo affidatovi, ma sarà sempre lì ad aiutarvi a trovare una soluzione.
    Però a mio avviso c’è il classico rovescio della medaglia e sarebbe che molte persone tutto questo non possono permetterselo e devo cercare di raggiungere un compromesso tra la loro tasca ed il loro desiderio e lì si diventa prede di sporchi cagnari e traffichini del mestiere che fanno tutto di più pur di vendere…
    Personalmente non me la sento di criticare questi ultimi …. La Società ci ha dimostrato fino a qualche tempo fà che volendo possiamo soddisfare qualsiasi nostro desiderio, “quindi x quale motivo io non posso avere lo stesso cane del mio vicino??? lo voglio… lo voglio… lo voglio….” e da quì nascono discussioni forum polemiche etcc…..
    Alla fine chi ci rimette??? solo il povero cane
    Personalmente (e da quì sono certo che sarò oggetto di polemica) metterei per legge che prima di procedere al possesso di un cane di fare dei corsi, corsi che farebbero capire come comportarsi con loro, corsi che spiegherebbero l? A B C del cane, corsi che alla fine rilascerebbero tipo un patentino ….visto che ad oggi molte persone non sanno neanche come accarezzare un cane o che si illudono di riuscire a gestire cani da “carattere irruento”….
    E’ facile dire lo voglio… ma ricordatevi sempre che stiamo parlando di un impegno di 12/16 anni ….

  36. Forse una soluzione sarebbe quella di aprire la lista dei capostipite (quella dei certificati di tipicita) per tutte le razze in modo che i cani che rispettino lo standard di una determinata razza (ho scelto le parole e volutamente non ho scritto “di razza”) ma che non hanno il pedigree possano esservi iscritti. Ovviamente dopo essere stati esaminati da un giudice della federazione e non perche sembrano di razza al vicino di casa, al tizio del parchetto o al cugino del propietario.
    E a quel punto non ci sarebbero piu scuse. Se uno avesse un cane “secondo lui di razza” ma senza pedigree basterebbe portarlo a farlo esaminare. Rendendo impossibile definire poi “di razza” un cane che non ha passato l’ esame o che non si e’ voluto far esaminare.
    La cosa e’ sicuramente fattibile (a livello teorico) e accettata dalla FCI; lo so perche e’ cosi che funciona il regolamento della FCM (federación Canofila Mexicana), l’ omologo messicano dell’ ENCI che e’ anche essa affiliata alla FCI.
    Poi non so se sia applicabile in Italia, anche perche io conozco la situazione messicana, vivendo in Messico ed essendo socio della FCM

    • Ciao Eros sono d’accordo con te,
      secondo me sarebbe anche un ulteriore modo per “schedare” più cani possibili e controllarli ulteriormente mettendoli in sicurezza.
      Si consegna un documento che rispecchia che ha le tipicità e che a tutti quelli “di razza” accertata non toglie niente…….ma non si potrà dire meticcio.
      meticcio= cane nato da genitori di 2 razz4e diverse.
      Quindi quando uno è proprio identico ad un esemplare di “razza”( e sfido chiunque se vado per strada con 2 belli esemplari IDENTICI uno pedigree e l’altro no a riconoscerli)…….non me la sento di definirlo meticcio senza togliere a que metticcioni belli e fieri.

  37. Quoto Eros in tutto e per tutto.

    Il Magrolino, non tutto ciò che viene permesso per legge è necessariamente valido e giusto.
    Queste sono leggi fatte per quegli allevatori che se ne fregano del benessere degli animali.
    La selezione deve essere fatta per salute ed un cane, pure se sordo solo parzialmente, non è un cane sano.
    E se per te va bene farlo riprodurre, ti commenti da solo.
    E sappi pure che PER LEGGE gli animali di razza devono essere corredati di pedigree, altrimenti non lo sono e basta, altro che unregistered!!! GLi allevatori che cedono senza pedigree, vanno RADIATI dalle Associazioni!!!
    Il cucciolo, a prescindere dal costo o se da compagnia o meno, DEVE avere il pedigree, ma sapete leggere!!!

    E se viene ceduto da compagnia a 400 euro, DEVE avere ugualmente il pedigree, come quello da riproduzione a 1000!!!
    In ogni modo io sono assolutamente in disaccordo con una differenza economica del genere, un cucciolo cibato e cresciuto degnamente non potrà mai avere una richiesta di 400 euro. Chi ha queste richieste è perchè non si prende degnamente cura di queste creature. E le persone intelligenti si guardano bene dal prendere animali da questa gentaglia.

    L’unico documento che attesta la razza è il pedigree, ed attesta le ASCENDENZE e non le discendenze.
    Senza quello il cane o il gatto non sono di razza e non ci sono se o ma.
    Ci sono solo dei delinquenti che truffano la gente, spacciando per di razza ciò che non lo è ed ammollando ben spesso dei cuccioli malati. Dal veterinario strapagherete la differenza tra un cucciolo preso senza garanzie ed uno preso da un valido allevatore.
    Ma la gente, ha ragione Eros, non sa più aspettare, vuole tutto e subito. E chissenefrega delle conseguenze.
    Il discorso è molto ampio, purtroppo.
    In questi casi, chi ci rimette, sono solo gli animali.

    • Come non quotare..
      Tra l’altro una delle parti più belle prima dell’acquisto è studiarsi tutte le linee di sangue, i brevetti conseguiti, andare alla ricerca di foto e video tentando di spingersi alla generazione più vecchia. Senza contare l’emozione di scegliere il cucciolo, capire il carattere di tutti e scegliere quello più congeniale.
      Boh avrò idee diverse io, ma a mio parere saper scegliere il cucciolo giusto è importante tanto quanto l’educazione impartitegli successivamente.

    • Sulla tua affermazione “E se viene ceduto da compagnia a 400 euro, DEVE avere ugualmente il pedigree, come quello da riproduzione a 1000!!!” mi sento di aggiungere una cosa; come gia proposto alcune volte da Valeria sarebbe il caso di introdurre un pedigree con dicitura “escluso dalla riproduzione” per quegli esemplari che sono appunto solo da compagnia.
      Anche se credo che nella discussione di questo articolo ho (abbiamo) proposto tante modifiche che stravolgerebbero completamente la cinofilia
      -apertura del RSR per tutte le razze
      -pedigree “escluso dalla riproduzione”
      -dichiarazione obbligatoria degli accoppiamenti tra meticci
      -certificato genealógico obligatorio per meticci

  38. Un cane corrispondente fisicamente (struttura, caratteristiche, genetica ecc.) ad una specifica razza de facto appartiene a quella razza. L’assenza di un pedigree (per cui ci possono essere diversi motivi) non fa di un cane di razza X un simil/meticcio/chissachealtrocisivogliainventare. Il pedigree certifica (almeno dovrebbe) le discendenze, permette l’esibizione in expò dei rispettivi club, e permette all’allevatore interessato e serio accoppiamenti responsabili e/o specifici in termini di linee di sangue di quella razza X. L’AKC, prendendo come esempio il maggiore kennel club mondiale accanto all’FCI (che in realtà non é un singolo club ma un’associazione-tetto), nel caso di cani di razza non pedigreeati parla di unregistered o unpedigreed purebred, e non di mixed breed o simile. Inoltre, finora nessun Allevatore di riguardo internazionale (con la A maiuscola, tra i quali anche allevatori di fama mondiale) ha dato del meticcio al mio o altri collie da canile/adottati, anzi. Questi discorsetti li sento invece spesso da allevatori un po’, ehm, provinciali (pardon) del Bel Paese. Lo so, lo so, in Italia é definito per legge (se non erro riguardo ad allevamenti), ma come ben sappiamo, ne abbiamo tante di quelle leggi in Italia…
    .
    Andiamo un passo avanti e concentriamoci sul (rough) collie che a parte il pastore tedesco (su quello poi stendiamo un velo pietoso) é un bell’esempio di come si può distruggere una razza, in modo che il termine “razza” diventi molto relativo. Se da amante oggigiorno in Italia vuoi comprarti un Collie che assomiglia ancora ad un Collie (aka Lassie) come stabilito nello standard UK del 1881(poi modificato leggermente nel 1920), che, notabene, é praticamente identico allo standard AKC (definito nel 1886 se ricordo bene), con qualche piccola eccezione di taglia e quantità del pelo, ma sempre basandosi sull’originale… se vuoi avere un simile Collie (con la C maiuscola), o ne adotti uno da un canile (senza carte), o ne compri uno da una cucciolata privata (solitamente senza carte), o fai i salti mortali per importarne uno da un allevamento di collie standard americano estero (di solito Germania o naturalmente USA/Canadà). Perché se vuoi comprarti un collie pedigreeato italiano, oggigiorno ricevi di tutto, dal neoclassico di chi ha cercato di rimediare reimportando collie dagli USA e mischiandoli alle proprie frittate, all’euro moderno-francesino stazza pelouche da salotto con stop pronunciato, pelo a gogò e occhi orientali, ma ancora considerabile un, beh, simil-collie, al Chow-/Spitz-/Samo-Collie Made in France D.O.C. stile Louis XIV cotton fioc, muso/coda/zampe mozze, stop da Eiger Nordwand, espressione da drogato sotto effetto LSD ed una stazza da poterlo comodamente portare a spasso in borsetta griffata Louis Vuitton… un cane che necessità categoricamente di un pedigree, per sapere che razza hai di fronte. Manca solo quel collie che cerchi te, quel Lassie, quella razza definita attorno al 1900. Oh, si, ricevi chilometri di pedigree con tanti bei titoli e campioni e campioncini di allevamenti blasonati, ma ti chiedi come son riusciti ad arrivare ad un prodotto che dell’originale é lontano come una 2CV da un Aston Martin. Magari ti chiedi anche come mai certi allevamenti francesi che producono Chowcollie in contemporanea allevano anche Chow-Chow… chissà che qualche ape abbia scambiato qualche fiorellino? Anche se la risposta fosse più banale e che é (come ufficialmente spiegato) solo frutto di concentramento su certe caratteristiche (difettose, come dicono certuni)… non c’é il pericolo di inbreeding? Se si definisce meticcio un collie in tutti gli effetti solo perché mancante di pedigree, e si definisce collie un cane che non ha più nulla a che fare con lo standard della razza, solo perché ha delle carte di provenienza (sempre che siano esatte), allora mi sa che é ora di redefinire la parola “razza”…
    .
    Last but not least… di solito si sente un figo chi si compra un pedigree allegato di cane, possibilmente con buone probabilità di vincere qualche coppetta da mostrare agli amici. Se il cane allegato poi assomiglia o meno alla razza definita, frega meno, basta che é en vogue e piace ai giudici per far più bottino possibile. Un vero amante di una specifica razza ha altre priorità, e se é veramente un amante e vede il suo cane da sogno finito in un canile o abbandonato per strada, si muove e lo salva, alla faccia del pezzo di carta e di qualche commento idiota.
    .
    Si, avete indovinato. Ho due collie, pardon, meticci (o simil?, boh), scartati, per precisione una salvata da strada ed uno preso da un canile italiano (che per legge – vedi sopra – dovrebbe essere a 5 stelle). Un tri factored sable con un manto nero pece ed una linea ed espressione da favola, grande e fiero, pelo medio che da risalto alla linea, muso lungo e sfilato a linee parallele muso-cranio e occhi a mandorla, come dev’essere. Insomma, un bel pastorone che ha raccolto bei complimentoni anche da allevatori di fama (ed é stato disprezzato da certi allevatori di pelouche tricolori). L’unico “handicap” (a parte le carte): orecchie dritte. La femminuccia é più piccola ed un batuffolo di pelo, amorevole e collie in tutti gli effetti. Ambedue con carattere tipico della razza. Ma udite, udite… me ne son appena comprato un terzo. In Germania, da un’allevamento amatoriale di collie americani, con regolare pedigree, genitori esenti da problemi genetici e lui appena testato MDR +/+. Per una ragione: é un classico Lassie-type americanone bianco con entrambi gli occhi azzurri (no, non double diluted), un mio sogno, e questi… non li trovi in canile (in Italia). Ma nemmeno in allevamenti italiani. Come vedete, c’é gente che i soldi li spende, se riceve in cambio quel che cerca.

  39. la legge dice che il cane nato da genitori con pedegree se rispetta standard e non è totalmente sordo, ripeto totalmente sordo e non parzialmente, può avere il pedegree e se rientra tra quelli autorizzati alla riproduzione si può riprodurre, non lo deve decidere un allevatore, con le sue teorie o falsi moralismi.. perchè se da 400 glielo pago 1200, sapete benissimo che vi danno anche il pedegree.. perchè per 400 non deve essere figlio dei suoi campioni, ma per 1200/1400 lo può essere!!!! … è il discorso all’ordine del giorno che avviene nell’acquisto di un cane.. voi giustamente la vedete dal vostro punto di vista gli acquirenti dall’altro.. ma il problema è che la gran parte di allevatori, ho detto la gran parte e non tutti, non ti dicono che te lo danno a 400 perchè è da compagnia.. ma tolgono 3000 scuse… sarebbe più serio come dice giustamente manuela di precisare che è da compagnia, per questo motivo per quest’altro etc.. etc… ma ciò non avviene. poi esistono tanti errori di valutazioni di allevatori che scartano per la presunta esperienza soggetti che sembrano non rispettare il suo standard dei genitori, ma anche loro sbagliano… il discorso come ho detto fa acqua da tutte le parti a favore e contro ogni singola persona che si cimenta nel discorso. ma una cosa è chiara, se la legge permette la riproduzione (non totalmente sordo e rispetta lo standard), la riproduzione deve essere consentita e non lo deve decidere l’allevatore.
    per il resto io se decido di far accoppiare il mio cucciolone con un’altra cucciolona, non lo faccio per vendere cuccioli, perchè non è il mio lavoro, ma lo faccio per regalare un cane all’amico e magari per tenermene uno per me….solo per il piacere di avere un figlio del mio paperotto… e se la padrona della femmina dovesse venderli mi preoccuperei di farli vedere ad un professionista prima di farglieli vendere…

    • “se rientra tra quelli autorizzati alla riproduzione si può riprodurre, non lo deve decidere un allevatore, con le sue teorie o falsi moralismi”? Siamo al limite del paradosso… intanto se reputo che un allevatore abbia “falsi moralismi” io per coerenza non dovrei mai compare un cane da lui. Anche perche questi “falsi moralismi” influiscono sicuramente sul suo modo di tenere le fattrici, sul modo di scegliere i cani da far riprodurre e sull’ educazione base che ricevono i cuccioli nei due mesi che passano all’ allevamento.
      Quin di solo un ipocrita sceglierebbe di prendere un cane in un dato allevamento per poi dire che l’ allevatore ha “falsi moralismi”; a meno che uno con l’ allevatore non ci abbia mai parlato, rendendosi colpevole (il compratore) di leggerezza. Io decido di prendere un cane, visito un allevamento, dubito del moralismo dell’ allevatore? Approfondisco e se i dubbi continuano vado da un’ altra parte; non e’ che me ne frego, il cane lo prendo uguale e poi accuso l’ allevatore perche non fa le cose a modo mio.
      Il “falso moralismo” lo ha piuttosto chi prende un cane da un allevamento sui cui metodi non concorda, ma per pigrizia (o cose simili) non ne va a cercare un altro.
      Poi “se la legge permette la riproduzione (non totalmente sordo e rispetta lo standard), la riproduzione deve essere consentita e non lo deve decidere l’allevatore”? Intanto chi metterebbe in riproduzione un cane parcialmente sordo essendo consapevole del problema? Con il serio rischio di far nascere cuccioli con lo stesso problema… Solo un perfetto cagnaro. E si ritorna al punto precedente; se non ti stanno bene le condizioni a cui un allevatore ti venderebbe uno specifico cane tu sei liberissimo di non prenderlo. Puoi prendere un altro cane dallo stesso allevamento, andare in un altro allevamento… ma no; tu hai deciso che vuoi quel cane e che lo vuoi con tutti i documenti necessari per farlo riprodurre. E l’ allevatore debe fare quello che tu gli ordini. Io allevatore ti risponderei che il mio cucciolo io te lo do solo alle mie condizioni e che se non lo vuoi sei libero di non prenderlo. E qui interviene la coerenza dei compratori, che se non sono d’accordo con i termini della vendita devono alzarsi e andare da un’ altra parte.
      Ma purtroppo questo “andare da un’ altra parte” viene fatto solo in negativo; infatti troppi ritengono restrittive le condizioni poste da allevatori seri e decidono di andaré da cagnari che vendono alle condizioni scelte dal compratore, ma pochi fanno il percorso inverso.

  40. Allora, io sono buona e cara, ma quando sento delle “amenità”, per non usare altri termini, mi arrabbio per davvero.
    La selezione di un animale di razza va fatta per salute, Carattere e Standard.
    Se un cane o un gatto è sordo, non si deve riprodurre, punto e basta.
    E’ etico generare cuccioli sordi, con un handicap? Ma proprio no.
    E non facciamo del falso moralismo, tirando in causa gli esseri umani.
    Che non dico si dovrebbe fare eugenetica pure loro, ma non trasportiamo usi e costumi umani sulla selezione degli animali di razza.
    Se un animale ha dei difetti non si deve riprodurre.
    A volte anche animali senza difetti, ma non validi per la riproduzione per motivi che solo il valido allevatore sa e che lo portano a questa decisione, vengono ceduti solo da compagnia.
    E le decisioni allevatoriali vanno rispettate.
    Se si desidera un animale, cane o gatto, da poter fare riprodurre si pattuiscono adeguati accordi con l’allevatore e si paga per un cucciolo da riproduzione.
    Non facciamo i furbetti della domenica, che si comprano il cane a costo minimale perchè è sordo e poi però, perchè pare brutto non dare discendenza anche a lui, lo si vuole far riprodurre con scuse patetiche.
    Sono cose che fanno girare le scatole a me, che allevo gatti, figurarsi all’allevatore che ha ceduto il cane.
    Ma non scherziamo proprio.
    Ma certo che è lecito fare passaggio di proprietà e consegnare i documenti ad avvenuta sterilizzazione, perchè in giro c’è gente che vuole fare la furba e fare come gli pare.
    In ogni modo sarebbe pessimo pure fare accoppiare un cane sordo, recuperato al rifugio o per strada.
    Ma la coscienza dove sta?
    Far nascere cani o gatti con problemi.
    Già schifo gli allevatori che lo fanno, perchè “ci lavorano su”, che vergogna.

    E poi si, chi compra un cane o un gatto a 1200 euro senza pedigree(quando pure a meno si trovano con pedigree e garanzie), è un demente e gli sta pure bene.
    Siamo nel mondo di internet, ad informarsi su come fare la cosa giusta, ci vuole poco.
    Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
    Davvero.

    • Cito Manuela “Siamo nel mondo di internet, ad informarsi su come fare la cosa giusta, ci vuole poco”.
      E invece purtroppo c’e’ in giro troppa gente pigra, saccente, superba… che non si vuole informare. Ricordo un vecchio proverbio del tipo “chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi”, e purtroppo e’ quello che troppo spesso si fa. Io frequento abastanza YahooAnswers (che e’ uno spaccato realístico della nostra societa) e si vedono tantissime domande del tipo “ho preso un cane di razza xxxxx che devo sapere?”, “ho un cucciolo di tot mesi, come insegnargli a non sporcare in casa?”, “la mia cagnolina sta per partorire, che faccio?” come se non fosse piu lógico informarsi bene prima di prendere il cane invece di cercare di correré ai ripari dopo (e pure in modo improvvisato, chiedendo consigli a chi capita).
      Restando a YA, il 90% di chi fa domande non fa nemmeno lo sforzo di usare il tasto “cerca” per vedere se qualcuno aveva gia fatto la stessa domanda, allora io mi chiedo come si prendono cura del loro cane . Cosa che richiede mille volte piu impegno rispetto ad una ricerca su internet…
      Di fronte a persone che non sanno nemmeno scrivere correttamente la razza del proprio cane (esistono, e sono pure tante) io mi chiedo se ne hanno mai letto lo standard, ed essendo sicuro che non lo hanno mai fatto allora mi nasce il dubio riguardo a su csa si sono basati per scegliere quella razza piuttosto che un’ altra…
      E sui due ragazzi con il simil-carlino (suppongo che proveniente da negozio) pagato 1200 euro senza pedigree e malato… anche io sono d’accordo che se la sono cercata; ma chi, sano di mente (a parte i miliardari), spenderebbe una cifra del genere senza informarsi prima su cosa sta per prendere? Diciamo dedicare un paio di giorni (un finesettimana completo per fare un esempio) a fare una ricerca seria su internet (obviamente non su Facebook, YA o simili, ma cercando fórum specifici sulle razze che si stanno considerando); poi visitare almeno 3-4 allevamenti (tanto il tempo a disposizione c’e visto che nessun allevamento serio ha i cuccioli in pronta consegna); magari visitare pure una expo; e leggere una decina di volte lo standard. Chiedo troppo? Io dico di no; in fondo si trata di una decisione che ci cambia la vita per una decina di anni (e pure di piu), oltre alla spesa sicuramente non indiferente.
      Invece come scelgono il cane tanti?
      Ci sono quelli che lo vogliono esattamente per il compleanno/aniversario/onomástico/promozione/festavaria e che non sono disposti ad aspettare la cucciolata dell’ allevamento. Tipica mentalita da negozio; entro, scelgo, pago, lo porto a casa. E infatti queste sono le persone che il cane lo prendono in negozio. e del pedigree ne sentono lo stesso bisogno che sentono del libretto di istruzioni della fotocamera; un pezzo di carta inutile perche loro le cose le capiscono ad intuito, e se non le capiscono loro hanno un cuggino che gliele spiega senza bisogno di pezzi di carta (che comunque il cuggino non saprebbe interpretare).
      So che il paragone che sto per fare potrebbe risultare ofensivo per alcuni ma chiedo scusa in anticipo. Io sono fotógrafo e spesso mi chiedono consigli su come scegliere la macchina fotográfica; e tra quasi un migliaio di modelli di fotocamere presenti sul mercato capisco che la scelta puo essere difficile. Infatti io consiglio per prima cosa di fare un elenco delle proprie esigenze (lasciando perdere in questo caso il fattore prezzo perche le fotocamere hanno dei listini e le razze di cani no). E poi leggendo le schede tecniche cercare la fotocamera che piu si avvicina alla lista di esigenze. Ebbene io suppongo che chi decide di spendere 500 o piu euro per una macchina fotográfica decida di leggere prima qualche recenzione (e non solo le pubblicita) per non comprare alla leggera un oggetto che non riuscirebbe a usare. Lo fanno? Quasi nessuno. Perche? Pigrizia.
      E per quanto riguarda i cani troppo spesso sucede la stessa cosa, con l’ agravante che in questo caso ci va di mezzo lavita di un altro individuo (il cane stesso).
      La causa del problema? Forse la stessa modernita; io ricordo che da bambino vivevo con i nonni contadini maremmani e che loro sapevano aspettare; aspettare la stagione della vendemmia, aspettare la stagione delle fragole, aspettare che maturassero le albicocche, aspettare che il melo desse i suoi frutti… e quando si raccoglieva l’ ultima mela si sapeva che bisognava aspettare l’ anno successivo per averne altre. E si aspettava, senza farsi problemi. Invece adesso… adesso sembra (ci vogliono far sembrare) che non si debba piu aspettare, che non si debba perdere tempo. Mio figlio compie gli anni il 3 di marzo? Io “voglio” un chihuahua (magari scritto ciwawa perche tanto non e’ importante) esattamente quel giorno. e senza perderé tempo a cercarlo. E non mi importa se all’ allevamento mi hanno detto che la cagna va in calore a giugno, non mi importano i due mesi che il cucciolo debe passare con la mamma, non mi importa… io voglio un cane di quella razza per quel giorno e lo avro’ (obviamente dal cagnaro di turno che e’ bravissimo ad approfittarsi di ingenui e superbi)
      Credo che mi sono dilungato troppo, ma avevo bisogno di sfogarmi un po.

  41. riconoscerli è molto difficile, io il mio cucciolone lo ho preso da un signore che non lo voleva più e ho approffondito successivamente la sua storia per sola curiosità.. e perchè tutti mi chiedevano da dove provenisse per il fatto che è un bellissimo esemplare… .. ma non sono per niente d’accordo che se il cucciolo può avere il pedegree lo si rilasci al proprietario una volta sterilizzato.. perchè secondo l’allevatore deve tenere la sua genealogia…
    se la legge dice che lo può avere bisogna darglielo punto e basta.. altrimenti tutta questa discussione non ha modo di essere.. perche la discussione è: “Di razza, ma senza pedigree? Purtroppo è una contraddizione in termini”, pertanto o è di razza anche senza pedegree perchè rispetta lo standard o il pedegree è nullo… è una valutazione troppo a convenienza… se la legge dice che dal 2013 il mio alano merle può riprodursi perchè mezzo sordo e non totalmente sordo, non vedo dove sia il problema… oppuredobbiamo tornare alla selezione della razza perfetta… quindi se ho un figlio sordo sicome ci sono grosse probabilità che mio nipote nasca soro gli vieto di procreare… dai….se una legge lo permette (con il pedegree) lo si fa se no nulla… penso che sia la cosa più corretta…altrimenti ognuno segue la propria legge..

  42. La cosa che mi fa sorridere, o meglio ridere, é che solo quando si scrive su forum sono tutti allevatori seri, ma in realtà é pieno di finti seri… questo non vuol dire però che non c’è ne siano seri..ma é difficile riconoscerli…. soprattutto per un acquirente ignorante che si affida ad un presunto professionista…pertanto é sbagliato chiamarlo demente…..

    • Ma e’ anche a questo che servono fórum come quello dove siamo; per imparare a riconoscere un allevatore serio (tra le altre cose). Adesso sai che un allevatore serio denuncia tutti i suoi cuccioli, adesso sai che un allevatore serio…

  43. Il pedigree DEVE essere fatto a tutti i soggetti , da compagnia o meno. E’ la sua carta di identità, dove si attesta la razza, la provenienza, sia in termini genealogici, che allevatoriali.
    E senza questo “pezzo di carta”, anche se il vostro cane viene sterilizzato, ma si ammala perchè ceduto malato o perchè sviluppa patologie ereditarie, l’allevatore, paraculo e infame, non ne risponde e se ne frega.
    Il problema non è sulle future generazioni eventuali, ma sul cane o gatto che vi arriva a casa senza garanzie e per il quale avete PAGATO!!!
    Ok pagare, ma si deve pretendere il pedigree e tutte le garanzie, altrimenti si avalla un commercio ai danni degli animali e fatto sulla sofferenza delle persone!!!
    Dal veterinario tempo fa ho incontrato una coppia di ragazzi, avevano pagato 1200 euro per un carlino senza pedigree, decisamente idioti ed incoscenti. Il cane stava malissimo e la conformazione ossea era già preoccupante da cucciolo.
    E l’allevatore?
    Se ne è fregato altamente, lasciandoli nella disperazione!!!
    Complimenti ad entrambi, all’uno per l’infamia e agli altri per la demenza.

  44. Il punto è che TUTTI i cuccioli di una cucciolata di razza, cane o gatto che sia, belli obrutti, attinenti o meno allo standard, pure se avessero solo 3 zampe, DEVONO ESSERE REGISTRATI e quindi emesso per loro il pedigree. Poi piuttosto si fa un contratto in cui si stabilisce che il cucciolo a tempo debito, dovrà essere sterilizzato, perchè ceduto solo compagnia.
    Questo malcostume vergognoso di selezionare pure nel registrare le cucciolate, ovvero vendita “con o senza pedigree”, va letteralmente vomitare e questa gente, grande o piccolo nome che abbia, è indegna di allevare.
    E lo dico da allevatrice.
    Bisogna assumersi la responsabilità di ogni singolo cucciolo.
    Inoltre per i cani è pure obbligatoria per legge la registrazione presso le ASL, non solo alle associazioni che emettono il pedigree.
    In ogni modo fare il pedigree ad ogni cucciolo di razza è obbligatorio.
    Chi cede animali a pagamento e li spaccia per “di razza”, senza che venga emesso il pedigree, è un truffatore!
    Non comprate MAI animali senza pedigree!!!
    Spesso sono pure cani o gatti con gravi difetti genetici e malati, di cui il pessimo allevatore si “disfa” senza doverne rispondere, all’ignaro compratore che, allettato da un prezzo minore, si ritroverà a spendere in veterinario ed a versare spesso calde lacrime, perchè non sempre il cucciolo sopravvive.
    E se sopravvive, deve pure pregare che abbia un buon carattere e che non sia aggressivo!!!
    Ma ci vuole tanto a capirlo?
    O dal valido allevatore che da pedigree e garanzie (scritte) o regalato da amici, conoscenti o preso al rifugio!!!

  45. sono intervenuto in questa discussione precedentemente…. condivido ogni discorso da entrambe le visioni.. ma sia uno che l’altro fanno acqua da tutte le parti… da una parte per il giusto discorso che la selezione dovrebbe portare a una limitazione di “difetti” genetici o comportamentali.. dall’altra è che sono in pochi gli allevatori che che seguono in maniera totalmente professionale la legge e le procedure.. e mettono in circolo dei cani di razza “scartati” per interesse o per loro motivi personali… e come è successo a me lo hanno constatato tantissime persone.. io ho un alano light white merle parzialmente albino.. dico parzialmente perchè è un’arrangiamento di parole, perchè non è albino perchè ha le chiazze sul corpo (e ne ha tante) ma non ha totalmente le pigmentazioni nel naso e ha gli occhi di ghiaccio, parzialmente sordo, nato da una cucciolata di due alani di altissima genalogia di un allevatore molto riconosciuto, siccome sino a poco tempo fa il mio cucciolone non era riconosciuto per la riproduzione e neanche per expo, l’allevatore “professionista”, invece di denunciare 9 cuccioli ne ha denunciati 8. questo per continuare la sua selezione, andando contro la legge, poichè non era totalmente sorso, non era albino pertanto poteva alvere almeno il pedegree per il riconoscimento della razza.. ma comunque anche se avesse avuto il pedegree avrebbe avuto dei problemi evvidenti.. ma scusate sarebbe stato comunque di “razza”… ecco il controsenso di tutta la discussione… perchè sarebbe stato di razza ma con “difetti”… ma l’allevatore ha risolto il problema… non lo ha denunciato e non è il “suo”.. pertanto è un metticio, che dopo essere stato visto da due persone esperte, uno un veterinario che li conosce benissimo e l’altro una persona dell’enci, che lo hanno giudicato strutturalmente “bellissimo” escluse le orecchie piccole (che lo rendono comunque curiosissimo), perchè (come si diceva una volta) naturalmente predisposte per essere tagliate.. che io logicamente non ho tagliato..
    ecco il rovescio della medaglia…. chiunque lo vede in giro, esperti, veterinari, presidenti enci vari, allevatori, possessori di alani con pedegree, mi fanno i complimenti e mi chiedono dove lo ho comprato…. c’è qualcosa che non torna…
    ecco che infatti anche le federazioni nazionali e non, iniziano anche a modificare i regolamenti e tra poco anche lui “il mio povero metticio sfigato”, vista l’impossibilità di eliminare la nascita di un merle nell’accopiamento verrà riconosciuto come “alano puro”… e probabilmente anche in prima generazione… non sarà, che i regolamenti stanno cambiando perchè, come ho detto prima, tutto questo discorso fa acqua da tutte le parti, e porta a una visione distorta da entrambe le parti?…

    • limito il mio intervento a quando scritto da ilmagrolino in merito al suo alano senza ped, pur figlio di cani noti.
      il problema nasce dal fatto che, in italia almeno, non esistono i ped *NOt For Breed* (ovvero NON adatto alla riproduzione/allevamento) .
      molti allevatori preferiscono non fare i pedigree ai cani che, a loro parere, non sono adatti all’allevamento.

      altri, invece (tra cui io) li fanno lo stesso MA inseriscono una clausola nel contratto di cessione che suona, all’incirca così: “il tuo cane lo hai pagato la metà (a volte anche meno) rispetto ad un soggetto adatto alla riproduzione perchè ha questo, quello e quell’altro (che sò, denti, colore, testicoli etc non conformi). Il cane è figlio di tizio e caia, MA il pedigree resta A ME sino a quando non verrai a trovarmi con il cane sterilizzato. A quel punto ti darò il pedigree. ”

      questo, purtroppo, non salva al 100% dal NOn far riprodurre il cane in questione – vista la quantità abnorme di cani ‘di razza senza pedigree’ ma almeno, se mai dovessero nascere dei cuccioli da *quel* cane, non potranno essere riconosciuti.

      Mettere in riproduzione un soggetto che ha dei difetti morfologici/caratteriali evidenti, già presenti dall’infanzia è, a mio pensiero, NON fare un favore alla razza in questione.

      • scusa ma evvidentemente non conosci la normativa… alano merle, titolato ad avere il pedegree ma non alla riproduzione, poichè il manto è riconosciuto ma non è nello standard per la riproduzione… solo l’ultima normativa sta inserendo tale mantello come standard anche nella riproduzione, ediscutono anche se a quelli esclusi per colpa del mantello avranno la possibilità di prendere un pedegree di prima generazione.

  46. Mi spiegate il motivo x cui vi rode tanto che una dica ciò che pensa??
    io personalmente ho post come la penso e come la vedo ….
    Possiamo stare a scrivere all’infinito ma nessun pedigree eviterà mai a nessun cane di nascere privo di determinate malattie o completamente al sicuro che non gliene venga… potrei citare centinaia di cani con tanto di pedigree blasonati dai tempi dei tempi con nomi di allevatori più che illustri che però hanno avuto problemi di malattie sia genetiche che non….
    Certo sapendo quali sono i suoi avi c’è un minimo di sicurezza in più ma mai la certezza totale….
    Se sostenete il contrario allora quando vendete un cane che fate gli date un certificato di garanzia a vita che in caso di malattia l’acquirente ne ha diritto ad un altro??’ non credo
    e comunque l’italiano è una bella lingua e non leggete solo quello che volete…. nel post precendente ho precisato che non possiamo fare come è stato fatto un paragone alla razza umana perchè se lo fate allora vale il discorso del razzismo….non prendiamo dai discorsi solo quello che ci conviene… o tutto o niente…
    Non mi sembra di avere toccato il discorso denaro o di avere consigliato alle persone di andare a prendersi il loro futuro amico peloso dai cagnari, ho solo sostenuto che per i nostri amici non è importante se hanno o no il pedigree e che comunque non condivido chi pur di averlo farebbe carte false.
    E comunque per tutto il resto vale il post precedente.
    Ora continuate pure a ritenervi offesi ma a mio giudizio inutilmente perchè il lavoro dell’allevatore è un lavoro serio e non facile ma non per questo si ha l’esclusività di una razza.
    E comunque al posto di pensare a scannarci per queste cretinate cerchiamo realmente di fare qualcosa che aiuti tutti i nostri amici pelosi, anche quelli che non hanno avuto la fortuna di nascere di razza.
    Concludo dicendovi che personalmente la penso così, potete polemizzare quanto volete ma le chiacchere restano chiacchere e penso che oggi come oggi avremmo bisogno di più fatti…e non solo di burocrazie

    • Come supponevo… non c’e’ piu sordo di chi non vuole sentire.
      Tu stai aggirando (spero non volutamente) il problema vero. Il pedigree da un certo punto di vista non serve tanto ai cani gia nati (che meritano amore a prescindere) ma piuttosto a quelli che devono ancora nascere, in modo da permettere di prendere tutte le precauzioni possibili per farli nascere sani.
      Un cane gia in vita e’ gia quello che e’, con o senza le sue eventuali malattie ereditarie e la cosa non la cambia ne un pedigree ne il definirlo di razza ne un certificato speciale firmato dal presidente della FCI in persona. Ma se un dobbiamo far riprodurre due cani allora si che il pedigree serve, per RIDURRE i rischi di malattie ereditarie
      Infatti quello che tu dici “nessun pedigree eviterà mai a nessun cane di nascere privo di determinate malattie o completamente al sicuro che non gliene venga” e’ una affermazione inutile, superflua, una ovvieta fuori luogo… tutti sappiamo benissimo che i cani sono esseri viventi e che l’ allevamento non e’ una scienza esatta; pero’ RIDURRE la percentuale di cani malati e’ gia di per se un grande trionfo. E il fatto che il pedigree riduca il rischio di malattie invece di eliminarlo… fosse poco!
      E poi (tanto per aggiungere una ovvieta anche io) a nulla serve avere a disposizione tutte le genealogie e le analisi del mondo se ci sono pseudoallevatori che le ignorano per ragioni econoniche.
      Vogliamo continuare nell’ ovvio? E’ ovvio che al cane di casa, sterilizzato, il pedigree non serve assolutamente a nulla (che neanche e’ vero, perche se tramite pedigree io sapessi che malattie hanno avuto i suoi genitori, fratelli, nonni e zii potrei cercare di evitarglierle o quantomeno di essere preparato quando si manifestino) ; e anche se domani venisse il presidente dell’ Enci ad offrirmi un pedigree per la meticcia strerilizzata di mia moglie sarebbe solo un pezzo di carta da incorniciare e lasciare li. Invece mi sarebbe utilissimo sapere chi sono i genitori, i nonni, i bisnonni… del mio cucciolo nel caso avessi voglia di farlo accoppiare.
      Anzi sarebbe piuttosto il caso di rendere obligatorio un documento tipo pedigree per i meticci, in modo da conoscere la loro genealogía e sapere quali malattie ereditarie potrebbero avere; lo so che e’ una provocazione, ma visto che non si riesce ad impedire che i meticci vengano fatti accoppiare, allora tanto vale controllare la cosa.

      • Eros non è vero che faccio il sordo, sul tuo ultimo post condivido perfettamente il tutto.
        Forse mi sono spiegato male nei miei post precedenti o forse ho messo il dito nella piaga a chi lavorando seriamente si vede surclassare da incompetenti affaristi.
        Personalmente avevo lasciato il primo post spinto dai post che avevo letto e volevo far notare che comunque qualsiasi cosa riguardante i cani comunque non è mai paragonabile all’essere umano, esempi che avevo letto più volte,e non per denigrare il lavoro di seri professionisti.
        Personalmente ho perso