di VALERIA ROSSI – Sull’ansia da separazione credo di aver già scritto più o meno tutto quello che so: le sono stati dedicati due articoli, questo e questo, e sinceramente non ho molto altro da aggiungere per quanto riguarda i possibili modi di affrontarla e superarla. Anzi, due cose nuove da dire ce l’ho: la prima è che ho incontrato proprio ieri una BFRAP (Bach Foundation Registered Animal Practitioner) che mi ha parlato di splendidi risultati ottenuti con i fiori di Bach su questa patologia (se qualcuno fosse interessato a tentare questa strada, mi scriva in privato: posso metterlo in contatto con la practitioner).
La seconda cosa nuova – ma proprio nuovissima – è l’applicazione per smartphone: giuro.
Leggete qui per saperne di più, anche se devo subito disilludervi: per il momento questa genialata ha vinto solo una gara per giovani scienziati, ma in commercio ancora non c’è… però mi piacerebbe che ce la mettessero, per vedere l’effetto che fa (io temo che il cane se la mangi: però la ragazza che l’ha inventata sostiene di aver ottenuto ottimi risultati con la sua cagna).
Detto questo, stavolta vorrei parlare di un argomento leggermente diverso dal classico “che cos’è e cosa si può fare”: e cioè della primissima domanda che ci si dovrebbe porre.
Che è questa: “Siamo proprio sicuri che sia ansia da separazione?”
Perché in molti casi si chiama in causa quella che è una vera e propria patologia psichiatrica riferendosi invece a semplici “capricci” (se mi passate il termine mooolto antropomorfico) o alle ancor più semplici dimostrazioni di furbizia – e anche di intelligenza, ovviamente! – di cani che cercano di risolvere un problema (quello di voler raggiungere i loro umani) senza alcuna forma di panico, ma usando i mezzi a loro disposizione (e cioè i denti e in qualche caso le zampe)… esattamente come farebbero per trovare la soluzione di un esercizio di attivazione mantale.
Questi cani NON sono affatto in ansia e tantomeno nel panico: si stanno semplicemente ingegnando!
E più sono intelligenti/furbi, più danni faranno nel tentativo di aprirsi un varco verso la libertà e poter quindi andare dove gli pare (di solito dai loro umani, cosa normale trattandosi di animali sociali: ma neanche sempre. Solo che, quando escono e vanno per conto loro, a nessuno viene in mente di parlare di “ansia da separazione” e si parla invece di “cane fuggiasco”).
Impariamo, dunque, a distinguere, prima di pensare alle possibili terapie: perché il cane che ha davvero l’ansia da separazione, guarda caso… è ansioso!
Quando rimane solo va immediatamente in ansia e questa quasi sempre si trasforma in un vero e proprio attacco di panico: il cane non capisce più nulla, abbaia, distrugge, se la fa addosso… ma senza esserne davvero del tutto conscio.
In ogni caso, non è in grado di controllarsi.
Ben diversi sono i casi come quello di cui è protagonista uno dei miei allievi al campo, che quando i suoi umani escono prima si mastica tranquillamente e allegramente il giochino o l’osso che gli hanno lasciato, o gioca col Kong ripieno di sottiletta…e POI comincia a cercare di distruggere la porta di casa per uscire.
Questo cane non ha l’ansia da separazione: sta soltanto cercando di uscire di casa perché da solo in casa si annoia. Poi magari va anche in frustrazione e comincia ad abbaiare furiosamente perché non riesce a risolvere il suo problema… ma la causa non è la mancanza dei proprietari. E’ la noia!
Se questo cane avesse un dog sitter che lo va a prendere e lo porta a giocare in un parco, ai suoi umani probabilmente non penserebbe neppure di striscio.
Un altro caso di cui sono venuta a conoscenza recentemente è quello di un cane che – poveriiiinooooo! – è stato accontentato per due volte quando abbaiava disperato non appena la sua umana varcava la porta di casa.
“Sono rientrata e l’ho preso con me, mi faceva troppa pena, povero piccolo!”, mi ha raccontato l’umana.
Adesso, quando lei esce senza portarlo con sé, le disfa la casa. E’ riuscito a distruggere anche un kennel, e prego notare che si tratta di un cane di quattro chili circa.
Questa potremmo definirla “ansia da separazione indotta”. Indotta, naturalmente, dal fatto che le sue prime due proteste sono state rinforzate dal comportamento dell’umana.
“Ma l’ho fatto SOLO due volte!”, si giustifica lei.
In realtà poteva bastarne anche una sola.
Imparate subito a memoria la legge di Murphy cinofila sul condizionamento operante, che recita così:
Scherzi a parte, prima di affrontare un presunto problema di ansia da separazione dobbiamo sempre accertarci che il cane ce l’abbia davvero.
E siccome quando usciamo… noi non ci siamo, a vedere quello che fa (dopo Murphy non poteva mancare Lapalisse), la prima cosa da fare per capire se si tratti effettivamente di una patologia è registrare con una telecamera il comportamento del cane.
E’ abbastanza facile anche per un neofita capire la differenza tra un cane realmente ansioso e uno che invece “fa il furbetto”: ma anche se non ve la sentite di fare diagnosi in proprio e preferite affidarvi ad un professionista, la registrazione gli sarà di grandissimo aiuto perché sarà il cane stesso a “spiegargli” quello che prova, anziché un proprietario che in realtà può vedere (o sentire, se il cane si sfoga abbaiando) soltanto il risultato finale (e cioè pisciate in giro, mobili sventrati eccetera… cosa che, tra l’altro, decisamente non aiuta la lucidità diagnostica).
L’ansia nei cani adottati in canile
In diversi articoli, su questo sito, ho detto che l’ansia da separazione (o quantomeno, la sua sintomatologia…) è quasi un must per i cani adottati in età adulta. Che si tratti di cani da canile o di riproduttori di razza pura affidati a fine carriera, è veramente quasi un classico che comincino prima o poi a manifestare sintomi di ansia.
Soprattutto in questi casi, e soprattutto quando parliamo proprio di cani da canile, è indispensabile capire se si tratta davvero di uno stato patologico, di un tentativo di problem solving o di “ansia indotta”: anche perché, quando parliamo di cani che hanno subito cambiamenti drastici nelle loro abitudini, bisogna andare sempre con i piedi di piombo per evitare di aggiungere altri traumi a quello – sempre piuttosto intenso – del radicale cambio di casa e di vita.
Tanto per cominciare, dunque, cerchiamo di evitare di CREARE il problema. Perché, purtroppo, spesso l'”ansia indotta” nasce dal desiderio di dedicare più tempo possibile al nuovo arrivato, di farci conoscere ed amare da lui, di diventare i suoi punti di riferimento e così via.
E’ l’ennesimo caso di “troppo amore” che porta guai… specie quando dall’amore normale si passa all’ammmoreeeee iperbuonista addirittura consigliato da diversi volontari: “Prendi il cane durante le ferie, così potrai stare sempre con lui! Non lasciarlo mai almeno per i primi giorni! Fagli capire quanto è amato!”
Risultato: gli umani, in buonissima fede, si appiccicano tipo cozze al cane che viene praticamente teletrasportato dalla precedente vitadimmerda (in gabbia, ammucchiato con altri cani, sfamato una volta al giorno, portato a fare un giretto una volta alla settimana quando va bene) ad un’incredibile nuova vita da “figlio unico” straviziato e stracoccolato, laddove ogni suo desiderio è un ordine e c’è sempre qualcuno pronto ad occuparsi di lui.
Peccato che questo viaggio in Paradiso duri una o due settimane… dopodiché le ferie finiscono, gli umani devono tornare al lavoro e lui si ritrova improvvisamente… solo come un cane (a volte i detti popolari son pure azzeccati!).
Aveva appena fatto in tempo ad illudersi di essere passato dalla stalle alle stelle, quando viene precipitato indietro…e per di più, stavolta, senza neppure la compagnia dei suoi simili.
E vi stupite se dà di matto?!? Ma sarebbe davvero anomalo che NON lo facesse!
Per quanto riguarda i cani che si danno al “problem solving”, invece, ricordate che più il cane è sveglio, furbo e intelligente, più sarà facile che si dedichi alla distruzione delle porte di casa. In questi casi non posso certo suggerirvi né di scegliere un cane imbecille, né tantomeno di farcelo diventare (cosa che comporta anche l’uso di psicofarmaci, o il celeberrimo “abbassamento dell’araousal che mi sta pure bene, entro certi limiti… ma NON quando tenta di trasformare un cane attivo, vivace e intelligentissimo in uno zombie, solo perché questo cane è superiore alle possibilità dei suoi umani).
Fate fare loro un’attività sportiva, utilizzate asili, dog sitter e tutto quanto la cinofilia mette a disposizione per migliorare la vita dei cani casalinghi… insomma, fate tutto ciò che è in vostro potere per sviluppare sempre più (e non certo per spegnere, affossare, inibire) le qualità del vostro amico, facendogli però capire forte e chiaro che queste sue qualità potrà/dovrà esprimerle nei tempi giusti e nei luoghi giusti.
In ogni caso, ripeto l’invito più importante: se volete una diagnosi precisa sul comportamento del cane quando resta da solo, registratelo. Solo così sarà davvero possibile fare chiarezza e prendere, in seguto, le decisioni opportune per l’eventuale terapia.
Salve,
Ho conosciuto qst sito tempo fa cercando una vera descrizione dello shiba prima di comprarlo e,a distanza di due anni la rileggo e mi fa morire da ridere xke il mio shiba è esattamente come descritto in qst sito!
Un cane eccezionale.. Ho solo un problema.. Quando vado via piange.. Si annoia, ecc.. Io credo che non sia ansia da separazione ma noia(lo osservo con una telecamera) quando esco x andare a lavoro o cmq durante il giorno, lui mangia i suoi snack e i vari bocconcini che lascio in giro poi si addormenta serenamente sul divano.. A un certo punto si sveglia e si piazza a piangere dietro la porta. Lei che ne pensa? La situazione xo cambia quando esco la sera.. In quel caso si piazza subito dietro la porta e li piange o se va bene si addormenta ma rimanendo dietro la porta. Chiedo un opinione xke il veterinario mi ha prescritto la fluoxetine, per tre mesi una pillola e mezza (il mio shiba pesa 13kg600)diminuendo la dose nei mesi successivi..mi ha detto che non è niente di che ma lo aiuterà ad abituarsi, e ad accettare la solitudine. L’ho comprato ma non sono sicura di volergliela dare.. Voi che ne pensate?
In realtà non rimane mai solo perché in casa c’è mia madre (anche se faccio in modo che lei stia un po’ appartata, visto che è anziana e pesa meno di lui). Quando mi assento oltre un certo tempo, nulla sfugge ai suoi denti (ha già fatto fuori due citofoni e l’apriporta e…molto altro). Ritengo sia per noia, più che per ansia …spero…
Mi interessa questa cosa dei fiori di bach… Cosa devo fare?? A chi devo scrivere??
il mio cane ha nove mesi, per fortuna o per sfortuna, da quando è a casa con noi, c’è sempre stato qualcuno a casa.
il cane in questi modo non si è mai abituato a stare tanto da solo, riesce a stare da solo al max per due ore….all’inizio corre di qua e di là piangendo, poi dopo un pò si mette a terra e dorme….ma cmq la sua autonomia è di due ore….(ho delle webcamere in casa,che posso vedere e controllare da qualsiasi pc o cellulare….impianto d’allarme).
il probelma è che fra pochi mesi, non ci sarà più nessuno a cas per 4/5 oe consecutive……..un altro cane lo aiuterebbe a superare la solitudine? se si, essendo maschio, prendo un maschio o una femmina?
grazie
saluti
Lavoro da tanti anni in canile ed ho adottato tutti i cani che ho avuto ed ho….devo dire che non mi sono fatto tanti problemi quando li ho portati a casa. con una femmina che e’ stata riportata tre volte in canile perche’ distruggeva tutto e abbaiava, latrava, sdiarreava, ecc… mi ci sono voluti 6 mesi…come ho fatto? ho cercato di farla vivere come deve vivere un cane…con l’impegno e soprattutto il rispetto delle esigenze che hanno tutti i cani….ha ragione Valeria…..perchè dobbiamo sempre stare “addosso” ai nostri cani? Cosi facendo riusciamo solo a rovinare il rapporto con loro….invece di pensare solo al wellness fisico, pensiamo anche a quello psicologico….e come dice joel dehasse, più dell’ 80% dei cani che vivono in casa si annoiano…e allora? kong? cibo? dispenser? musica? filodiffusione? dap?…mi dimentico qualcosa?….tutto giusto ma…..il cane che vive in città cosa risponderebbe se gli venisse chiesto…ma tu….sei felice?…cosa ti fanno fare durante la giornata?..ben inteso, non tutta, ma almeno quel paio d’ore al giorno?.. forse….
secondo me bisognerebbe farsi un bell’esame di coscienza per valutare se il percorso che stiamo facendo con questi straordinari animali (perchè sono animali) darà una connotazione positiva al rapporto che si crea ogni volta che un cucciolo o adulto che sia varca la porta delle nostre case.
ciao a tutti
federico
E dopo aver letto gli articoli pubblicati in precedenza e quest’ultimo, HO LE IDEE ANCORA Più CONFUSE!!!
Vivo in un appartamento che condivido con la mia ragazza e un pitbull che adesso ha un anno e 3 mesi.
Il “maledetto” dopo aver trascorso un estate tranquillissima e pacata, ha RIPRESO A DISFARE il divano.
Leeroy, questo è il nome del nostro amato “piccolo diavolo”, incominciò ad accanirsi con parte dell’arredamento (ed in particolare con il divano), già lo scorso inverno. Smise poi solamente quando, con l’arrivo della bella stagione, gli lasciammo la possibilità di entrare e uscire sul balcone a suo piacimento.
Abbiamo preso il cucciolo superati i 60 giorni di vita (passati con entrambi i genitori) alla fine dell’estate scorsa, successivamente abbiamo frequentato puppy class e tutt’ora passiamo i sabati pomeriggio a far corsi di educazione base ed avanzata.
Non riesco quindi a capire la motivazione per cui SPORADICAMENTE si accanisca nuovamente con il nostro divano.
Le abbiamo provate tutte: Kong lasciato esclusivamente al momento di uscir di casa, non considerarlo sia prima di uscire sia al rientro etc etc…
HELP ME!
Noto un vago riferimento al piccolo Doky, sbaglio? Ad ogni modo sarebbe stupendo trovare una soluzione semplice e rapida al problema anche se ormai ci siamo rassegnati, sarà un lungo lavoro.
Non nascondo lo sconforto e il disagio che ci crea far fronte a questi problemi, primo tra tutti non essere più liberi di uscire fosse anche solo per un’ ora, senza creare casino e danni.
Si rassegnerà a star tranquillo in casa un giorno? Bho.. rimaniamo con l’interrogativo..
Quando sono via e a volte la notte quando dormo il mio cane prende cose che sa benissimo che non deve prendere e va a masticarle per benino in posti dove sa benissimo che non potrebbe stare (divano). Temo che si annoi, ma non so come fare a tenerlo più attivo quando sono a casa.
Il mio simil setterone preso in canile apparteneva alla categoria dei furbetti. Dato che mia madre non lo voleva in giro per casa (era iperattivo e maldestro, del tipo rovesciava l’acqua e poi ci si rotolava o travolgeva mobili per inseguire una mosca) stava in giardino. I tentativi (molti riusciti) di evasione non si contano. Persino dal garage dove mia madre l’aveva chiuso per andare a fare la spesa e aveva una finestra con grate così strette che è ancora u mistero come sia uscito. Se c’era qualcuno in casa stava tranquillo (si fa per dire) ma se anche mia madre usciva erano danni assicurati. Penso per noia. Comunque quando Pippo scappava era per venire a cercare me. Memorabile quella volta che si è presentato sul posto di lavoro, entrando da una porta sul retro completamente coperto di me..a dalla testa ai piedi. Nel tragitto aveva trovato un letamaio e non aveva saputo resistere!
Scusa se sto per fare una domanda stupida…tu parli di ansia indotta:ma perché in genere non dipende dall’umano e dai suoi rafforzi positivi,ma è qualcosa che nasce nel cane? :/
La tredicenne americana che ha pensato all’applicazione per Smart dimostra, semmai ce ne fosse bisogno, che
QUANDO GLI ESSERI UMANI SI METTONO AL POSTO DEGLI ALTRI (UMANIDI O CANIDI CHE SIANO)POSSONO FARE GRANDI COSE.
Sarà banale ma releghiamo ad “altri” troppo spesso le nostre responsabilità.
Voto alla signorina 10 !
Quella del mio è vera ansia: non distrugge niente (almeno per ora, tocco ferro), ma se non gli do i Fiori di Bach (quelli che si danno ai bambini che vogliono sempre la mamma, Walnut + Red Chestnut) sta a piangere tutto il tempo. E’ così dalla nascita, l’allevatrice dice che suo papà è uguale.
Il disturbo di ansia da separazione è una categoria diagnostica di tipo descrittivo e non individua una “malattia” ma una sindrome, cioè un insieme di sintomi correlati a formare un quadro individuabile e ben distinguibile, per diagnosi differenzial, da altre condizioni di disagio, che potrebbero presentare sintomi analoghi.
È quanto vale per l’uomo e credo debba valere anche per il cane.
Molto bene ha fatto Valeria Rossi ad evidenziare che la distruttività, la ricerca di una via di fuga, la noia, il rifiuto della solitudine non hanno niente a che fare con l’ansia di separazione.
C’è ansia di separazione quando la risposta sintomatica ha come bersaglio la o le figure di accudimento primario e quando i tempi di separazione sono brevi, fisiologici eppure scatenano una risposta paradossa.
Se lascio due giorni da solo un essere vivente a forte impronta sociale e in condizione di dipendenza accuditiva e questo soggetto scatena un corredo sintomatologico florido e vive una tempesta emozionale di tipo abbandonico, non c’è nessuna ansia da separazione, c’è semplicemente l’imbecillità della figura di accudimento che andrebbe istantaneamente privata della potestà accuditiva che esercita sull’essere vivente di cui si occupa, uomo o cane che sia.
Il consiglio di utilizzare una webcam o una videocamera, ormai disponibili a costi abbordabili per ogni tasca, è quello giusto. Lo si fa anche con gli umani.
Più complesso potrebbe essere il lavoro di interpretazione del filmato stesso, ma questo è un altro discorso.
Io ho problema con il mio leonberger e in misura appena meno accentuata con Bianca, meticcia di tagla piccola. Nessuna delle due si lascia portare a passeggio da altri. Mi devo operare e diventa un problema: la piccola si può ” convincere”: pesa solo 8 chili ma con Frida è impossibile. Rifiuta proprio tutti, anche quelli che strapazza di baci: come le metto guinzaglio e la invito ad uscire, si pianta e non c’è verso di farla muovere..Non vuole neanche restare in giardino da sola: piange incessantemente. Se avete qualche consiglio sarebbe molto gradito !!
Ed i cani che distruggono casa nonostante gli umani siano presenti ed abbiano giocato con loro fino a 5 minuti prima?
Fortuna che l’altro cane da l’allarme o avrei casa diroccata
probabilmente ha capito che così facendo accorri subito ed ha di nuovo la tua attenzione. Io gli lascerei sotto mano roba che possa distruggere senza problemi e cercherei di ignorarlo, ma non sono un’esperta
purtroppo nel mio caso sono io a soffrire di ansia da separazione: a quattro mesi ho ritrovato il mio cane fuori dalla finestra su un cornicione di una decina di cm al terzo piano oltre la zanzariera. Mi sono talmente tanto spaventata che ho il terrore che lasciandolo solo spacchi i vetri delle finestre (sono molto, molto sottili) e si butti di sotto.
a Luna:
installa dei doppi vetri (ottimi anche risparmiare di riscaldamento) o se non puoi metti dei pannelli anche solo di compensato da poter fissare davanti alle finestre o una rete o simili, quando non sei in casa.
Capisco che tu ti sia spaventata: mi sarebbe venuto un infarto e incubi x anni a vedere una cosa simile, ma io abito a livello strada e alle finestre ho grosse sbarre, vetri doppi e zanzariere.
Il mio! Il mio cane si trasforma da dolce cocker quando è in compagnia a Zanna Bianca ululante quando è solo… e io Le scrissi disperanda, due volte (anche nelle mail mi tengo in allenamento sul rinforzo) ma nessuna risposta…
La prego, ci degni di occhiata competente!
Purtroppo mi capita di essere via per lavoro anche x un mese di fila. Ho provato con skype… il cane non riconosce la mia voce a causa del ricampionamento del segnale trasmesso. Risconosce i fischi e i sjoni tipo l abbaio, vedasi anche l effetto in tv. Certo un solo cane non fa’ una statistica.. il mio cane non e’ sordo. Forse il cane e’ solo incuriosito, se volete far
e dei test senza spendere soldi provate con skype
io ho 4 cani che vivno in un grande giardino.
quando non ci siamo ovviamente restano fuori.
cosa facciano non è dato saperlo,di sicuro fanno delle belle buche.
x il resto penso che “se la cavino” abbastanza bene,
è un branco ben affiatato,spesso giocano in modo + o – cruento fra di loro,
ma niente litigi,che io sappia.
l’unico problema è … la Daisy,femmina di pastore tedesco…
Se x es partiamo con gli altri cani in macchina non fa una piega.
Se usciamo a piedi dal cancello con il labrador ed il bauceron,nessun problema,solo qualche abbaio.
Se…..usciamo a piedi con Charlie,il maschio di pt,è la fine,
dà di matto,comincia a saltare e a mordere il cancello.
Una volta siamo tornati ed aveva strappato la rete elettrosaldata che c’è fra le sbarre del cancello
(l’ho dovuta mettere altrimenti il postino non lasciava + la posta xchè i pt mettevano il muso fuori)
e si era incastrata con la testa fra le sbarre in modo tale che non usciva +.
Ho dovuto prendere il flessibile e tagliare una sbarra,solo che x non bruciarla la mia compagna le teneva
un pezzo di cartone fra le scintille e la testa usando dei bei guanti spessi.
Nonostante questo si è presa 2 bei morsi che hanno bucato guanti e pelle,
il cane era veramente terrorizzato…..e c’è da capirlo ,rumore terribile e scintille….
Da allora,ovviamente,evitiamo accuratamente di creare questa situazione.
Ma chissà xchè fa così solo se portiamo fuori Charlie…..
Collasso sei un macello la prossima volta ti faccio aiutare da Teo
nooooooo,
ì mitico mauriiiiiii
sei te giusto???
sto cercando un pò di consigli su questo forum.
un bacione a teo e artù
si son io e qua da Valeria consigli ne avrai a iosa