domenica 16 Marzo 2025

E’ lecito amare un cane più di certi umani?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Ieri, su Facebook, una mia cara amica ha linkato un mio articolo del 2013 in cui le dedicavo qualche parola dopo la morte del suo cane. Tra le altre cose, in quell’articolo, scrivevo: “So che ci si incazza col mondo, col cielo, con Dio (che ci si creda o no, poco cambia: ci si incazza lo stesso) perché non è giusto, perché con tutte le carogne umane che ci sono al mondo, e di cui il mondo potrebbe benissimo fare a meno, non è giusto che se ne debba andare – e così presto, poi – proprio un concentrato di tutti gli aggettivi che identificano il cane in quanto cane: buono, dolce, fedele, leale… e chi più ne ha più ne metta”.
Tra i commenti apparsi ieri, c’è quello di un signore che ha trovato queste parole esagerate. E ha commentato, testualmente, così: “Insomma va bene voler bene ad un CANE, ma da qui a scrivere che di fatto si sarebbe preferita la dipartita di qualche umano. Insomma è inquietante“.
E’ proprio vero che siamo tutti diversi (molto diversi, a volte): io ho trovato decisamente molto più inquietanti le giustificazioni che questa persona ha dato successivamente ai suoi interlocutori che invece appoggiavano le mie parole. E cioè:

Certamente esistono persone malvagie ma paragonare un CANE alle persone insomma. Vero che se lo scopo è colpire lo fa, l’importante è capire con un minimo di buon senso le priorità.
I cani come altri animali sono appunto tali e con rispetto si intende, ma come tali bisogna considerarli. Basta prendere un aereo per 10 ore di volo e cambiano le prospettive: i cani diventano cibo e le mucche sacre.
Sono profondamente convinto nei diritti degli animali (tanto che non me ne nutro da 12 anni) ma li rispetto come animali. Per esempio il sacrosanto diritto di non avere cani in spiaggia o in parchi (se non strettamente sempre al guinzaglio) per me è sacro. O ancora al ristorante. Non devono entrare in sala gli animali, così come il fumo, l’odore da fastidi. Fortunatamente nessun ristorante a dovere ammette cani. Sarei anche favorevole a sale separate in presenza di bambini piccoli. La libertà di ciascuno si ferma dove lede quella altrui”.

E’ interessante notare come questa persona che non si nutre di animali sia poi mille volte più specista di molti onnivori. Niente cani in spiaggia, niente cani nei parchi (!!! Cioè, niente cani negli ambienti che sarebbero l’habitat naturale degli animali, se noi umani non glieli avessimo usurpati? Uno strano concetto di “rispetto”!), niente cani al ristorante perché l’odore dà fastidio (ma che cani frequenta? Anzi, che persone incapaci di tenere pulito il proprio cane frequenta?).
Non intendo comunque mettermi a contestare le opinioni di questa persona,  perchè ognuno è libero di avere le sue. Quello che mi interessa è chiarire il concetto di “paragonare una persona a un cane”.
Lo ritengo eticamente accettabile?
Ma proprio SI, tutto maiuscolo e grassetto!
Sarebbe facile, per me, dire che il concetto espresso nel mio articolo era “quando ti muore un cane sei così incazzato col mondo che pensi anche a cose inaccettabili come questa”: ma per quanto fosse proprio questo che volevo dire in quell’occasione, ritengo assolutamente normale che si resti più traumatizzati dalla morte del proprio cane (che è un amico, un fratello, un membro della propria famiglia) che non da quella di un umano carogna.
Vado anche oltre: di umani non carogne, anzi in molti casi di umani degni del massimo rispetto, ne muoiono a carrettate ogni giorno. Ma al massimo io posso pensare “Poveretto, mi dispiace”. Non ci piango sopra (con rarissime eccezioni), quando sono per me dei perfetti sconosciuti: e meno male, aggiungo, perché se dovessi piangere per ogni persona degna che scompare passerei la vita a consumare fazzoletti e a strapparmi i capelli.
Poiché siamo tutti destinati a morire, è del tutto normale che di gente degna ne muoia a carrettate e sarebbe assolutamente folle che ci si disperasse per ognuno di loro: noi umani non possiamo proprio permetterci un cordoglio così esteso, se vogliamo tirare avanti nella nostra vita. Quindi piangiamo per chi conosciamo, ma piangiamo anche per chi (secondo noi: e la cosa è ovviamente individuale) si merita le nostre lacrime. Per dire: se muore un tizio che conosco, ma che mi è sempre stato sulle palle, penso “poveretto” e basta. Il “mi dispiace” non lo aggiungo (se non esternamente, qualora magari mi capiti di parlare con un suo parente. E non è solo ipocrisia: è che “mi dispiace” davvero… per il parente che sta soffrendo, però. Non per il defunto).
Da qui a fare i salti di gioia quando crepa qualcuno, ce ne passa. Quelli non li faccio praticamente mai, anche qui con rarissime possibili eccezioni (per dire: non ero ancora nata quando è morto Hitler, ma se ci fossi stata credo che avrei stappato lo spumante).
Tornando all’argomento di discussione: dovrei dispiacermi di più per la morte di Hitler che per quella di un mio cane?
Ma non ci penso neanche di striscio! E non solo: mi sentirei veramente pronta per il manicomio, se provassi un sentimento simile.
Significherebbe che provo cordoglio per un mostro e che non riesco a provarne altrettanto per una creatura innocente, che non ha mai fatto male a nessuno, che mi ha amato con tutta se stessa. Ma vi pare una cosa normale?
Si dirà: vabbe’, mi vieni a parlare proprio di Hitler… ma secondo il concetto espresso dal signore di cui sopra, una qualsiasi persona (e Hitler lo era) non può essere paragonata ad un cane, che è “solo un animale”.
Già, ma noi cosa siamo? In quale modo, e per quale misterioso motivo, il fatto di saper parlare (unica dote – ammesso che si possa definire tale – che ci pone al di sopra degli “altri” animali) dovrebbe porci su un piano tanto diverso?
Perché la parola ci fa diventare “superiori”? Perché gli altri non ne sono capaci?
E vabbe’: allora i pipistrelli dovrebbero essere superiori a noi perché sanno dormire appesi a testa in giù e hanno il radar incorporato, tutte doti che noi non possediamo.
Rendiamoci conto che l’unica motivazione per cui gli umani si sentono tanto più fighi degli altri animali è religiosa: qualcuno ha cominciato a dire che l’uomo ha un’anima immortale e gli animali no, ed è per questo abbiamo cominciato a sentirci “superiori” (il che, in molti casi, ha significato “sentirsi autorizzati a compiere gli atti più indegni sugli animali).
Stentiamo, però, a ricordare che la stessa cosa (e con le stesse aberranti conseguenze) si diceva degli schiavi, almeno fino alla Guerra Civile americana (che è finita nel 1865: quindi parliamo di 150 anni, non di millenni fa)… e qualche annetto prima la si diceva delle donne considerate “streghe”.
Dunque, noi apparteniamo ad una specie che attribuisce/nega l’anima a seconda di come gli fa più comodo: alle donne (streghe o meno che fossero) e alle persone di colore è stata “restituita” solo dopo che queste categorie umane hanno lottato strenuamente per i propri diritti… mentre agli animali, che non sono in grado di fare discorsi scuoti-coscienze, ancora continuiamo a negarla. Ma siamo sempre noi a decidere: nessun Dio è mai sceso personalmente in terra a dire “tu l’anima ce l’hai e tu no”.
Quindi, di cosa stiamo parlando?
Animali lo siamo tutti, uomini, cani e mucche. Che l’uno venga mangiato e l’altro idolatrato è solo questione di cultura (esistono anche persone antropofaghe, dopotutto), ma che siamo tutti sulla stessa barca, transitoriamente su questa terra a tirare la carretta, è un dato di fatto.
Quindi, cos’è che dovrebbe impedirmi di paragonare un cane a un uomo? Un membro della mia famiglia a un perfetto sconosciuto? Un pezzo di merda a due zampe a un essere dolce ed innocente?
La storia dell’anima per me non funziona: grazie a Dio sono atea.
Il fatto che l’uomo parli, spesso mi dà molto più fastidio di qualsiasi odore di cane (e non mi metto qui a disquisire sull’odore di certi umani… dico solo che mia mamma la chiamava “puzza di umanità” e che credo che chiunque abbia mai preso un autobus in vita sua possa solo concordare con lei).
Dunque, cosa mi resta?
Mi restano gli stessi identici  criteri con i quali  separo le persone per cui piango da quelle di cui non mi frega un accidenti: a) il fatto che siano in qualche modo parte della mia vita, della mia famiglia o almeno del mio gruppo sociale (stavo per dire “del mio branco”,  ops); b) il fatto che secondo me siano persone degne di stima, rispetto e amore oppure no.
Devo confessare una mia ulteriore pecca: a volte piango anche quando muore un cane che non conosco, mentre è davvero rarissimo che mi succeda con un umano che non conosco.  Ma è proprio perché entra in gioco la discriminante b): tutti gli animali sono innocenti, sono davvero puri perché non sono capaci di fare il male per il gusto di farlo. Quindi li ritengo tutti degni di stima, rispetto e amore.
La stessa cosa non vale per gli umani, tant’è che gli unici per cui riesco a commuovermi anche se non li ho mai conosciuti sono i bambini.
Sì, discrimino anch’io e sono anch’io specista: però non discrimino in base alla specie, né in un senso né nell’altro (non dico mai “i cani sono migliori degli uomini”):  io discrimino in base alle qualità, invece di fare del corporativismo  (certi cani sono migliori di certi uomini… e viceversa).
A me sembra un modo molto più logico e sensato di utilizzare i miei sentimenti.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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66 Commenti

  1. Salve. Ho iniziato a leggere questo blog pochi anni fa, e da allora ogni giorno rileggo volentieri i vecchi articoli, più tutti i commenti, nella speranza di assorbire ogni briciola di conoscenza e buon senso che la signora Rossi ci ha lasciato. E’ passato molto tempo, in molti casi dagli ultimi post, per cui non credo che queste parole verranno mai lette, ma vorrei comunque lasciare ai posteri le mie opinioni, tanto forti da far uscire dall’anonimato una reclusa quale sono io. Vorrei domandare a chi gestisce questi commenti se (e qui potrei apparire polemica) se sia o meno consentito per un cristiano, o comunque ad una persona moderata che non disprezzi i propri simili per partito preso, considerarsi cinofila. Ho notato che moltissimi commentatori si supportano a vicenda in questioni estremamente spinose e controverse, come religione od opinioni politiche, attaccando in modo anche esplicito chi non fosse d’accordo. Trovo tutto ciò assai scorretto. Non mi reputo nazista per il fatto di provare pietà per sconosciuti in difficoltà o anche criminali condannati più che per un cane abbandonato o una mucca destinata al macello. E questo sebbene viva da sola con un cane adorabile e senza un singolo amico umano. Spero che le persone che hanno espresso per iscritto opinioni tanto forti e magari violente contro gli umani in toto (soprattutto se sconosciuti e magari dalla fedina penale meno immacolata della loro) abbiano avuto modo di maturare in questi ultimi anni. E’ giusto amare gli animali in quanto creature nobili e piene di qualità; è assai più giusto amare noi stessi, le nostre famiglie e tutti gli altri nostri simili, indipendentemente da quello che fanno e che pensano, senza assumere sempre il peggio, o confrontare unicamente l’animale buono (in quanto selezionato docile) con l’uomo malvagio (in quanto problematico, magari per problemi famigliari o mentali). Questo commento non era rivolto alle parole della signora Rossi, né al signore a cui si riferiva, ma ai vari misantropi di cui ho letto opinioni non meritevoli di essere messe per iscritto.

  2. I sentimenti sono sentimenti e se ogni volta che aiuto un bipede poi quello se lo scorda, mentre il cane ringrazia come può per la carezza e il tozzo di pane che riceve e ti segue ogni volta che ti vede (e persino ti difende, visto con i miei occhi) beh, non posso far altro che amare i cani. Non dico che odio gli umani (io ADORO gli umani, o almeno la parte buona dell’umanità), ma i cani sono, a mio avviso, la perfetta metà della nostra specie.
    Noi ci completiamo.
    E quindi non mi vengono troppo in mente cose come “meglio i cani” o “meglio gli umani”. In base al merito, voglio bene a tutti.

  3. Le storie di ciascuno sono diverse, non si decide a tavolino io amo questo o quello, e` un sentimento bellissimo che nasce spontaneo incontrollato verso qualcuno che ci ricambia spesso di cui ci fidiamo di cui desideriamo tutto il bene possibile che vogliamo felice e con cui vogliamo condividere i nostri gioni… ..se io amo piu` il mio cane di quella stronza di mia cugina un motivo ci sara‘ pure!

  4. beh dipende tutto dall’affetto che provi verso il cane o la persona..ci sono persone di cui non ti importa una mazza e persone importanti. Un po’ come l’età: uno pensa che si debba soffrire di più per la morte del tuo conoscente 20enne più del nonno 80enne ma dipende tutto da cosa provavi per quella persona! vale anche per i cani, ci sono cani antipatici e non, quando è morto il mio vecchio cane di famiglia Bobo non è che mi sia straziata dal dolore quando invece soffrirò molto di più quando morirà la mia Vurè..nessuno può dirmi quanto e per chi soffrire!

  5. Hem…

    solo perche’ ricorre piu’ volte nei commenti: la frase “grazie a Dio sono atea” altro non e’ che la traduzione di una citazione attribuita a Luis Bunuel (a volte a Woody Allen) che suona piu’ o meno come “Thank God I’m an Atheist”.

    Io la trovo divertente perche’, come molti aforismi basati su ossimori, antitesi e piu’ in generale giochi di parole, la piacevolezza sta nell’arguzia con la quale si liquida in modo leggero ma non sciocco un argomento marginale al contesto sul quale si vuole evitare di innescare una polemica infinita.

  6. Sono completamente d’accordo con l’articolo. Il mio cane è morto sei mesi fa, ed ha lasciato nella mia famiglia un vuoto incolmabile. La nostra famiglia era di 5 persone ed una se ne era andata. So che era “solo un cane” ma per noi non era così. Abbiamo pianto per lui è stato davvero difficile specialmente quando ti trovi davanti a presunti amici che ti guardano schifati perché osi disperarti per un cane. Alla fine devo ringraziare ancora il mio Nio che mi ha fatto capire che intorno a me c’erano persone che non meritavano la mia amicizia e per le quali basta un “poverino mi dispiace”.

  7. Adoro gli animali e in modo particolare i cani ma non riesco a sentir dire che sono superiori all’essere umano, pur crudele e criminale l’uomo sia. I cani agiscono istintivamente e in modo particolare se c’è di mezzo il cibo…non sanno cosa sia la consapevolezza, non conoscono il valore dei soldi, non hanno la capacità di valutare l’odio e l’invidia, tutte note negative in possesso dell’umano, proprio perché il loro cervello ha purtroppo, un limite ben definito. Non vedremo mai un cane dipingere la Cappella Sistina, scolpire La Pietà o scrivere la Divina Commedia. Amiamo queste dolcissime bestiole, soltanto per una questione di tenerezza, perché sono indifesi e dipendono da noi; amiamo i loro musetti che strusciano contro le nostre mani e le loro tenere leccatine sulle nostre guancie. Ci fanno compagnia e a volte funzionano a livello psicologico con la Pet Therapy, tutte cose che vanno ad aumentare il nostro egoismo….Quando i miei due cani moriranno (se non muoio prima io) sono sicuro che piangerò sommessamente ma ti garantisco che perdere un genitore o un figlio, un fratello o una sorella a cui si vuole particolarmente bene è molto più straziante….Concludo con una frase che hai scritto che (senza offesa) mi ha fatto ridere: Grazie a DIO, sono atea…….Ahahahah. Se sei atea, quale DIO stai ringraziando ???? 🙂

  8. In realtà il discorso non è l’anima, è l’arbitrarietà. Il cane è fedele, buono, leale, dolce, ma non può scegliere se amarti o no. Se ti identifica come il SUO capobranco lo puoi pestare tutti i giorni e lui verrà a chiederti attenzioni e coccole lo stesso. Il cane non ha scelta, gli umani sì. Punto 2 HItler amava profondamente i cani… ha pianto alla morte dei suoi cani, pensateci. Affermare che sono meglio i cani di certi esseri umani, dipende di che esseri umani stiamo parlando. Per Hitler i cani erano meglio degli ebrei. In un libro (SONDERKOMMANDO di Shlomo Venezia internato ad Auschwitz) raccontò che un SS aveva un cane davanti al quale tutti i giorni passavano i prigionieri. Aveva una cuccia calda e cibo a volontà. L’SS di cui era il cane era uno del peggiori torturatori e assassini del campo. Un giorno il cane morì e l’SS si disperò per tutto il campo piangendo. Per lui quel cane aveva più valore degli umani che erano intorno a lui. Costrinse un prigioniero a scavargli una tomba mentre loro venivano buttati in fosse comuni. Il senso del discorso è che per me un cane può essere meglio di te, o di un nero o di una persona avida, è un fatto soggettivo. Gli esseri umani dovrebbero essere uniti da un senso di fratellanza e unità per i propri simili, pensare a non uccidersi ed a rispettarsi e non a idealizzare un essere di qualsiasi tipo per trasmettergli tutta la purezza che in noi non vediamo. Hitler avrebbe potuto essere ciò che è stato pur affermando le stesse cose di questa tizia qui.

  9. “E’ lecito amare un cane più di certi umani?”. Si’. Anche perchè io non mi sono accorta di niente, ma l’essere che mi ha fregato il cellulare sull’autobus di certo non era un cane.

  10. Spesso e volentieri leggendo i tuoi articoli trovo punzecchiamenti vari ad animalisti e vegetariani/vegani… Però da vegana devo proprio dirtelo, tu sei l’antispecismo fatto persona =)
    Detto questo, leggerti è sempre un vero piacere, nel 99% dei casi mi trovo a dire “Ma com’è possibile che lei scriva esattamente ciò che penso io?!?!”.

  11. ALLUCINANTE! Ho appena avuto una discussione su questo argomento e mi sono ritrovata davanti questo articolo!!!
    E’ già stato detto molto, dico solo una cosa: sono cristiana anch’io (non cattolica) e non ho mai visto il mio cane come un essere “inferiore”, ma come una creatura che mi è stata messa accanto per rendermi la vita un po’ più dolce, per questo gli sono riconoscente e mi arrabbio parecchio quando mi viene detto che gli do troppe attenzioni!!! NON è come un figlio, NON è un compagno, ma è un membro importante del mio gruppo sociale, e non mi vergogno né mi sento sminuita se gli voglio bene. La storia dell’anima Valeria … non attacca neanche con me!! Il fatto che nella Bibbia non sia specificato, non mi impedisce di rispettarlo e dargli le attenzioni che merita. Questo non significa che odio gli esseri umani come molti, ahimè, che augurano morti violente e atroci sofferenze a chi abbandona o maltratta … non trovo giusto l’abbandono o il maltrattamento di un cane come quello di un bambino indifeso o di un qualsiasi essere umano. Il problema è che ogni tanto si perde il senso della misura da una parte o dall’altra.

  12. Dal mio punto di vista oltre che lecito è anche legittimo.
    Non augurare la morte a nessuna persona rientra nella mia etica ma nel caso i decessi dovessero orientarsi verso il genere umano più infimo e malvagio, un sospiro di sollievo lo emetterei.

  13. Questo articolo fa confusione tra augurare la morte a una persona e non dispiacersi per la morte di una persona. Sono due concetti ovviamente diversi, con implicazioni diverse. La seconda e’ naturale: nessuno si dispera per la morte di una persona che non conosce o peggio ancora che gli sta sulle scatole. Arrivare ad augurarsi la morte di una persona e’ una cosa ben diversa e onestamente inquietante. Di lutti di persone care e animali domestici ne ho avuti tanti. In nessuna occasione ho mai pensato “poteva morire quella carogna di tizio invece della mia persona cara o del mio animale caro!”.

  14. Fresca fresca di ieri! E’ mancato un signore anziano, padre di un parente acquisito, siamo sotto Pasqua e la notizia mi ha intristito, non conoscevo questo signore né il figlio, mio parente acquisito, ha espresso alcun cordoglio quando è morto mio padre.
    Al solito mi metto al pc e leggo di un cagnolino da adottare a Roma, trovato mentre correva dietro un autobus sul quale c’era l’umano che l’ha abbandonato 🙁 ebbene, da sole mi sono scese le lacrime, perché so esattamente come si è sentito, ho percepito il suo sgomento, lo shock di trovarsi improvvisamente da solo. E’ cattiveria questa? Disumanità? Sarei curiosa della risposta di quell’utente!

    • Adoro gli animali in genere, dagli Elefanti alle farfalle, ma mettere sullo stesso piano cani e persone è da malati di mente. Senza nulla togliere all’amore che una cane può dare. E la religione non c’entra nulla, è una questione biologica ed etologica(dico ETOLOGICA).

  15. Penso anche che, se si parla di sentimenti in senso stretto, è un discorso. Se si parla di come questi si esplicano è un altro. Nel momento in cui una persona dà cibo e acqua al proprio animale domestico per forza di cose si rinuncia a fare donazioni ad altri (animali o persone), quindi di fatto ci importa prima del benessere nostro e del nostro cane, per esempio. stessa cosa se dedico del tempo al mio cane ne tolgo per far del bene a persone (ma lo stesso vale se invece che aiutare per volontariato un bimbo in difficoltà a scuola a fare i compiti,seguiamo (a chi ne ha) allo studio dei nostri figli. non se ne esce più! un sentimento comunque di solito di esplica in qualche attività concreta. se ne esce solo se si ammette che tutte le persone hanno diritto a pari considerazione (e affetto e via così) e si pensa ad esseri viventi diversi da noi solo quando si è salvata (anche da se stessa…) l’intera umanità…è impossibile e assurdo, secondo me…

  16. sinceramente ho perso 2 cani e per me è stato un vero lutto nazionale le persone forse potranno deridere questo ma come forma di protezione giurai nel 2010 di non prendere mai più un cane siamo nel 2015 e ne ho 2 semplicemente perchè difendere ed aiutare un essere come ho letto altri commenti inferiore agli uomini, ora proviamo un pò a fare un piccolo esempio nella mia vita ho aiutato spesso bipedi, ma troppo spesso ho ricavato cattiveria gratuita, ho aiutato le mie amiche pelose a 4 zampe e ne ho ricavato tanto amore incondizionato, forse siamo noi bipedi come il sottoscritto che troppo spesso abbiamo riposto la nostra fiducia in persone sbagliate, e ci stà ma altrettanto vero credo che ciò avviene perchè semplicemente soppravalutiamo i bipedi in generale

  17. non c’è nulla di anomalo nell’amare il proprio cane più di uno sconosciuto essere umano… e, potendo scegliere, salvare il proprio cane piuttosto che uno sconosciuto essere umano. Sono i sentimenti a muovere, non l’appartenenza ad una specie.

      • Mo’, visto che ogni volta che qualcuno cita questa frase pare che la prenda sul personale, le specifico io che è una semplice citazione del regista surrealista Luis Bunuel, che era appunto, un surrealista, e accostava immagini, be’, surreali.

    • era solo sarcasmo ahahahah! un paradosso come questo:
      io ieri avevo fame di notte e dicevo “non posso dormire…mi sto sognando i gnocchi”

  18. Io credo che un ragionamento simile (amare di più le persone di un animale – come il cane – facendo una distinzione solo linguistica) ad un certo punto si inceppa e diventa per forza di cose un amore/affetto relativo. La nostra vita, in situazioni di pericolo, varrà di più di quella di un altro essere umano (per istinto di sopravvivenza, penso anche) e faremo di tutto per metterci in salvo prima degli altri (vedi panico generale e corsa sfrenata per assicurarsi un posto sulle scialuppe in caso di naufragio, per esempio). se la vita di un essere umano vale più di quella di un cane allora dovrebbe valere per tutti in senso assoluto (allora niente figli biologici, ma solo adottati, niente scarpe prodotte per sfruttamento del lavoro minorile, niente guerre, niente cinema, niente animali domestici.niente cani, niente vacanze, per poi morire tutti nel giro di poche settimane). In più non capisco perchè ci sia sempre da trovare qualcosa di malato o marcio nel considerare parte della famiglia un cane (piuttosto che un gatto o un porcellino d’india). Se parliamo di sentimenti ognuno è libero di provare quelli che prova e se non lede nessuno non vedo dove stia il problema. Il mondo è proprio strano….e anche fosse che per me un cane vale più di certe persone (lo penso anche io), cosa cambia a chi non la pensa come me? proprio nulla…

  19. grande Valeria! bellissimo articolo!
    sarebbe ora che noi esseri umani scendessimo dal nostro piedistallo e smettessimo di crederci Dio in terra!

  20. In un naufragio cercherei prima di salvare esseri umani (che potenzialmente potrebbero essere pure persone indegne) piuttosto che il mio cane. Ma proprio senza dubbio. Questo vuol dire che maltratto il mio cane? Ma neanche per sogno!!

    • In un naufragio cercherei prima di salvare il mio cane piuttosto che Schettino per esempio. Ma proprio senza dubbio. Questo vuol dire che non rispetto il genere umano? Ma neanche per sogno!!

      • Opinioni. Io salverei Schettino. Che mi sta pure antipatico. Mentre il mio cane è adorabile. Ma un cane è un cane (compreso il mio) e una persona è una persona.
        Sono assolutamente e convintamente specista e per me questo non costituisce assolutamente un problema.

        • In un naufragio cercherei di salvare prima di tutto le mie chiappe, che tanto
          a) il mio cane è fatto geneticamente per muoversi in acqua come sulla terra quindi sa nuotare (gli animali nuotano perchè compiono gli stessi movimenti, noi esseri umani invece dobbiamo fare sì che la nostra posizione sia idonea al galleggiamento)
          b) Schettino è già da mò che si è messo in salvo…al massimo posso sempre dire che sì, urlava e si agitava ma che credevo che fosse perchè l’acqua era fredda… d’altra parte quando vai in piscina ne vedi di gente che si agita e grida quando entra in acqua, non è che tutti stiano annegando..

          • Pensa che io per riflesso condizionato cercherei prima di salvare i miei figli, anche se sanno nuotare meglio di me.

          • Scusa Peppina, ma che c’entrano i figli?
            Tu hai detto
            “In un naufragio cercherei prima di salvare esseri umani (che potenzialmente potrebbero essere pure persone indegne)”
            Non mi pare si evinca che tra questi esseri umani potessero esserci dei congiunti.. perchè il discorso cambia.
            Allora facciamo il gioco della torre? Comincio io:
            in caso di naufragio penso prima a mio figlio, a mio marito, al cane (sempre che con me non ci siano altri famigliari) e BASTA che poi sono troppo stanca…

          • Inutile continuare la polemica. Sono amante degli animali, ma orgogliosamente specista. Non me ne frego dei cani, ma li metto sempre e tutti DOPO le persone. Qualsiasi persona. Comprese le più luride che vedrei volentieri marcire in galera per sempre (sono contraria alla pena di morte). E’ una mia personale opinione, ovviamente, ma è un genere di cose su cui non nutro alcun dubbio.

          • No, non voglio far polemica, ma mi sembra che tu abbia rigirato la frittata. Tralasciando il fatto che è stata ipotizzata una situazione assurda (io/cane/Schettino), devo dirti che mi dispiace che tu non nutra certi dubbi.
            Anche io non metto cani e persone sullo stesso piano, anche per me prima dei cani vengono le persone: ad esempio non posso sentir parlare di mutua per gli animali domestici quando non ci sono nemmeno i soldi per curare le persone, non appaludo al cane poliziotto morto al museo del Bardo perchè sono morte prima di tutto 22 persone e il cane è per me uno sgradevole effetto collaterale. MA.. una persona che deliberatamente, freddamente e magari anche traendone soddisfazione, causa sofferenza o morte ad altri esseri umani (lasciamo da parte chi ne causa agli animali per il momento) NON ha diritto di continuare ad essere un peso/pericolo per il mondo e di rubare l’aria al mio cane, perchè ogni respiro che fa è aria sprecata. No alla pena di morte? Va bene, ma ci sono tante miniere pericolose dove muoiono padri di famiglia onesti, ci sono ancora tanti campi minati da mettere in sicurezza… ce ne sono di impieghi per persone del genere!
            Io non posso accarezzare i miei cani e intanto pensare… sai che se dovessi scegliere tra voi e il dr. Mengele sceglierei lui?

          • Hai risposto la stessa cosa che stavo per scrivere io. Che diavolo c’entrano i figli quando il paragone era tra il proprio cane ed esseri umani spregevoli?!?
            Credo che Peppina voglia fare a tutti i costi un pò il Bastian Contrario….

          • Carissimi, non è questione di fare il bastian contrario. C’è un piccolo problemino alla base: io sono cristiana. Non entro nel dettaglio con una predica pasquale. Ma per un cristiano anche Mengele, in quanto essere umano, eticamente viene prima del tuo cane. Pensiero scomodo, e anche fastidioso, pensando a certi mostri umani, ma da lì non si scappa.
            Peraltro, in attesa del giudizio divino, che sarà sempre più illuminato del mio, sarei lieta di sapere che un malfattore paga anche in terra per i suoi peccati.
            Non ve la prendete a male, ma per me è così. E, appunto, non è una questione su cui possa nutrire il minimissimo dubbio.

          • 1-mai sentito parlare di “sarcasmo”?
            2-ma, almeno, lei l’articolo l’ha letto?!? La risposta ovviamente è NO, perchè altrimenti si sarebbe accorto che ho ripreso una battuta del suddetto articolo (io mi sentirei quantomeno in imbarazzo a commentare un articolo che non mi sono neanche degnata di leggere).
            3-esattamente perchè mi sta dando del tu?

          • Sono Cristiana anch’io, ma cerco di fare buon uso del libero arbitrio che ci è stato donato.
            Dio mi ha dato un cervello in grado di elaborare ed apprendere, per questo come essere umano ho imparato ad utilizzare il fuoco, a cuocermi la carne, a coltivare gli ortaggi, a lavorare i metalli.
            Dio una volta ha anche detto, così avevano riferito, che uccidere gli infedeli (donne e bambini compresi perchè si sa, bisogna ammazzarli da piccoli..) era una cosa giusta , però poi deve essere venuto fuori che avevano capito male perchè è una pagina di storia che ci piace ignorare quando parliamo di sacralità della vita umana.
            Non so i disegni di Dio, ma sono ragionevolmente sicura che non voglia che indossi i paraocchi e non ragioni con la mia testa (vedi libero arbitrio di cui sopra)
            Non c’ero all’epoca, ma mi risulta che il Cristo non fosse poi così “peace and love”…(ne sanno qualcosa i didietro dei mercanti nel tempio).
            Se essere Cristiani significa sempre accettare la volontà di Dio.. chi sono io per interferire nei Suoi disegni e prodigarmi per un essere umano abbietto? Se Dio lo ha posto sull’orlo di un precipizio col vento alle spalle …. avrà avuto i suoi motivi… A me, come essere superiore ha affidato le altre Sue creature, quindi anche il cane che sto portando a passeggio e su cui veglio ben attentamente, non vorrei mai che nell’interferire nel disegno divino andando a tirare indietro quel tizio là mi scappasse il cane e finisse giù.

          • Scusa quindi il tuo cane, quello che si butterebbe nel fuoco per te, che ti proteggerebbe a costo della sua vita, che ti accetta per quello che sei, che ti amerà fino al suo ultimo respiro e potrei continuare con mille altre ipotesi, viene dopo il più lurido dei delinquenti che vorresti veder marcire in galera? Quindi un pedofilo o un assassino o uno stupratore è superiore al tuo cane solo perchè è nato (per puro caso) della specie ‘superiore’?
            Francamente a me suona molto più Hitleriano questo di tante altre affermazioni e mi dispiace per il tuo cane, che viene considerato così poco da essere messo dopo delinquenti del genere.
            D’accordo anche con chi ha detto che l’uomo ha fatto anche tante cose buone e belle, innegabile, ma appunto valutiamo le persone, ce ne sono tante che fanno solo il male e seminano solo odio, il mondo non perderebbe niente senza di loro, anzi.
            Per quanto mi riguarda totalmente d’accordo con l’articolo, non cambierei una virgola di quanto scritto.

        • Senza dubbio degli altri sulla nave mi importa poco, probabilmente manco li conosco… del mio cane invece mi importa molto. Gli altri naviganti mica mi riempiono la vita, mica mi amano, mica mi adorano… e soprattutto pensano lo stesso di me.

        • Tranquillo..in un naufragio non avrai nessuna opportunita`o bisogno di salvare Schettino…quello se la sara` gia` filata portando le chiappe al sicuro lasciando piuttosto te e il tuo cane con le chiappe a mollo

      • Concordo, anche se forse bisognerebbe trovarsi in una determinata situazione 8spero non mi capiti mai), ma a mente fredda son d’accordo con te!

  21. Ho pianto più per un merlo indiano che per mio nonno, il merlo era sotto la mia responsabilità, l ho cresciuto e viveva con me, mio nonno non lo vedevo spesso, gli volevo bene ma aveva già una certa età e stava male, quindi non ci vedo nulla di strano

  22. Hum… nel caso del commento che spiega le ragioni (quello che inizia con “Certamente esistono persone malvagie ma paragonare un CANE alle persone insomma”, per intenderci) le premesse sono veramente sommarie e si passa subito alle conclusioni che evidentemente premono di piu e che si declinano alla fine nel dire mi danno fastidio i cani e i bambini al ristorante e la liberta’ degli altri non deve ledere quella altrui che evidentemente nel suo sistema di rapporti sociali significa la sua. La sua, di liberta’, consisterebbe nell’esercizio del diritto di decidere dove debbano stare gli altri. Indipendentemente da ogni questione cinofila a una persona che si esprime in questi termini si puo’ solo ricordare che nessuno lo incatena al tavolo del ristorante ed e’ libero di andarsene quando vuole.

    Anche se questo sarebbe il caso del commentatore, non e’ pero’ l’argormento trattato nell’articolo anche se per la verita’ Valeria ci mette una certa preterizione quando dice di non volersene occupare. Al di la’delle considerazioni su anima e religione, che ognuno puo’ condividere o meno, rimane il fatto, se si vuole anche ovvio, che ognuno di noi piange le figure (uname o canine che siano) che ci sono state vicine e non quelle lontane per le quali il nostro coinvolgimento e’ nullo. Cio’ evidentemente non vuol dire che chi e’ lontano valga in assoluto meno di chi e’ vicino, ma solo che, essendo la nostra e di tutti in questi casi, una visione necessariamente soggettiva, e’ umano che sia cosi’.

  23. E meno male che Valeria ha detto che si sarebbe impegnata a fare gli articoli più corti!
    Adesso la parte seria, come amo dire ai miei cani quando li raggiro : se siamo la specie dominante un motivo ci sarà. E sul fatto che la specie umana sia la “padrona” del pianeta non ci piove (padrona… affittuaria principale và). Ciò non toglie che ci siano miglialia (e voglio essere buona) di persone che non varrebbero la vita dei miei cani, come centinaia che varrebbero la mia. Ma ci sono persone che non varrebbero nemmeno la vita di una formica, non so, senza scomodare Hitler e il suo compagno di merende Stalin, parliamo di quello che è successo in Kenia? O del volo della Germanwings? Ma c’è anche chi fa le cose “meno in grande”, che so, stupratori, pedofili, uomini/donne che massacrano di botte coniuge e figli.. Che ampia scelta! Onestamente, faccio molta fatica a pensare che il mio cane, qualsiasi cane/gatto/canarino/lombrico valga meno di certi esponenti della razza umana.
    Il signore il cui commento ha riportato Valeria, a mio modestissimo parere dovrebbe rivedere un attimo il suo concetto di diritti/rispetto/libertà, o per lo meno andare a fare l’eremita che, da come scrive, sembra essere la sua vera inclinazione.
    Io sono ancora più cruda di Valeria, a me la notizia della morte di certe “persone” non lascia indifferente, mi strappa proprio un sorriso..
    Buona Pasqua a tutti.

    • la cara Valeria, riposi in pace, ha scritto un articolo lungo perchè era incazzata e giustamente coinvolta in un argomento cosi importante e delicato.. e aveva le sue ragioni..

  24. Stavolta, non mi piace l’argomento e neppure i toni, per questo non voglio entrare nel merito. Però mi preme sottolineare che l’uomo è superiore di fatto (e ora avrò tutti contro….): le varie specie animali si sono evolute e adattate e hanno “armi” che non non possiamo neanche immaginare di avere, altrimenti saremmo degli X-Men, ma l’essere umano…beh, è diventato così fragile proprio perché la sua superiorità l’ha portato a progredire decisamente TROPPO al di fuori di sé, al punto da renderne inutile (o difficoltosa) l’evoluzione e generando in alcuni casi una involuzione. Ma allora perché dico che è superiore? Non ha solo la parola…ha anche, in maniera finora inconfutabile, un cervello mooooolto superiore alle altre specie e ha pure il pollice opponibile: tutto questo gli consente di essere l’unica specie che se vuole può modificare il mondo stesso a proprio piacimento: nessun cane, leone, tigre, antilope, serpente, pesce, può. Non parlo, naturalmente delle scelte che fa l’uomo: lì entrano in gioco componenti etiche e morali, oltre che di input ambientali. Forse la difficoltà nell’accettare questo sta nell’equazione ERRATA che molti fanno: superiore=migliore. Non è così, dipende solo dalle prospettive. Detto ciò, l’uomo superiore, proprio perché tale, secondo me dovrebbe essere capace di riconoscere sempre – senza fanatismi – il rispetto delle altre vite, umane e non, riconoscere la dignità di ogni animale e capire che il mondo non è esattamente suo; vado oltre: l’uomo superiore dovrebbe rispettare anche tutti coloro che sono diversi da sé, per sentimenti ed idee, quindi anche chi ama più il proprio cane più di ogni altro umano. Ma da questo, mi rendo conto, siamo lontani…e non è colpa delle religioni….no no, perché se siamo nel mondo che a volte sembra lì lì per collassare è perché l’uomo ha frainteso la sua superiorità e ha creduto di essere egli stesso un dio.

    • Hai perfettamente ragione,perché se no i rappresentanti della nostra specie”diversamente intelligenti” cosa sarebbero: meno di valore? In passato qualcuno così ragionando ne ha gassati un pò, ma non ha fatto una bella fine…..

      • Beh, certo, se ci si sofferma solo su tutto ciò che l’uomo ha fatto di sbagliato….il punto è che ha fatto anche tante cose buone, tra cui creare il cane 😉 .
        Il discorso mio è un altro ed è oggettivo: l’uomo, che operi nel bene o nel male (scelta che pare sia peculiare di questa specie) è capace di fare e disfare il mondo: può estinguere una specie animale o salvarla dall’estinzione; può inventare il nazismo (giusto per restare collegato all’articolo) o le grandi associazioni di carattere umanitario; ecc. Ripeto, capisco che alcuni facciano difficoltà ad accettarlo, ma oggettivamente è così. Se questa superiorità è ben gestita o mal gestita è un altro discorso: il punto è l’impatto delle scelte dell’uomo (e la relativa responsabilità che ne deriva, ma così rientriamo nel campo etico e morale).

    • in un periodo brevissimo di tempo (5 al max 10 mila anni) l’uomo ha plasmato l’ambiente a suo piacimento ha dimostrato di avere alcune doti (anche se credo che la capacita di condividere le idee ed i pensieri, ovvero la parola, abbia facilitato questo sviluppo) che lo hanno posto su un piano diverso rispetto agli altri animali… MA in questo periodo e’ stato capace di fare cose che NESSUN altra specie sulla terra ha mai pensato di fare proprio perche questa sua “dote” lo ha “sbilanciato” rispetto al sistema in cui vive…
      Diciamo che il sistema terra da cui l’uomo dipende e senza il quale non potrebbe con tutti i suoi efficientissimi neuroni sopravvivere e’ stato fortemente compromesso appunto dal questo sviluppo e probabilmente l’uomo e’ l’unica specie della scomparsa della quale la biosfera trarrebbe giovamento.. in sostanza una specie semplicemente dannosa, come lo e’ un Tumore per un organismo…
      Ed in effetti le cellule tumorali sono in un certo senso superiori alle altre sane in quanto possono crescere a dismisura approfittandosi e soggiogando tutte le altre salvo il fatto che poi distruggono l’organismo che le sostiene per altro in un tempo piuttosto breve rispetto alle possibilita dell’organismo stesso… il parallelo con l’umanita’ mi sembra abbastanza agghiacciante

      che poi questo fatto non lo si possa accettare perche siamo abituati a pensare all’uomo come il centro dell’universo e’ un altro discorso

      io , che pure sono uno molto attento alla spiritualita, sono assolutamente d’accordo con Valeria e dalla mia posizione di NON ateo (ma non piu religioso!) e riconosco alle creature viventi la loro dignita’, il che vuol dire che ognuna dovrebbe occupare il suo posto nel sistema in un equilibrio compatibile con la prosperita di TUTTE le altre

      il guaio dell’uomo e’ che e’ cosi convinto della sua superiorita da non considerare affatto cio che non vede o non capisce, per cui anche gli altri organismi in quanto diversi sono considerati inferiori perche non riesce a capirne l’universo (dato che giudica tutto solo secondo il metro delle sue opinioni) …

        • non volevo esser polemico nei tuoi confronti 🙂

          io pero non trovo “sbagliato” il contenuto dell’articolo di Valeria, alla luce di cio che ho maturato come convinzione
          mi sono lasciato prendere la mano dalla tastiera argomentando e ribadendo il mio pensiero (coincidenza vuole che ne avevo discusso recentemente e quindi mi sono fatto trasportare)…
          E’ il guaio di internet, ci fa sentire tutti filosofi 😀

          • Non l’ho presa come una polemica, tranquillo! Però i toni sembravano di opposizione…invece i contenuti no! 😀 Per questo ho sottolineato che alla fine abbiamo tratto le stesse conclusioni (sull’uomo, non sull’articolo di Valeria, sul quale neanche mi sono espresso a pieno).
            Anche io ne parlavo pochi giorni fa con una persona, anzi, due. Sai che dicevo? Riporto quanto detto su:”(l’uomo)…è diventato così fragile proprio perché la sua superiorità l’ha portato a progredire decisamente TROPPO al di fuori di sé, al punto da renderne inutile (o difficoltosa) l’evoluzione e generando in alcuni casi una involuzione”…basti pensare al parto, la cosa più naturale del mondo, la riprocreazione, la conservazione della specie: siamo gli unici animali così fragili che per avere un figlio dobbiamo attivare quelli che fanno i corsi pre-parto, ginecologi, medici vari, infermieri della sala parto, strutture ospedaliere/cliniche, case farmaceutiche e così via….per fortuna che esistono ancora nostri conspecifici che sanno partorire senza tutto questo. Solo che, guarda un po’, si trovano per lo più in paesi sottosviluppati.

          • No, scusa sul parto dissento…è solo per ridurre la percentuale di donne e bambini morti per difficoltà durante il parto che si attivano cliniche, corsi ecc ecc.. in natura e nei paesi sottosviluppati è molto più alta la natimortalità. Non è che l’uomo non sa più “fare” perchè è debole o regredito, è che eticamente è assurdo lasciare che “la natura faccia il suo corso” quando si ha un’alternativa. lo stesso vale per i cuccioli, sia ben chiaro. Da parte il moralismo per favore: a nessuno frega NIENTE se muore il delinquente che ha provocato sofferenze a durante tutta la sua inutile vita, mentre ci si spezza il cuore quando a mancare è un amico. A due o quattro zampe, NESSUNA differenza.

          • Perdonami, ma se consideri i parti naturali dell’uomo (senza cliniche, ecc.) il tasso di mortalità ALLA NASCITA è più alto o più basso rispetto ad altre specie animali? Se è più alto, allora il mio discorso non fa una piega: ci stiamo allontanando dalla nostra “naturalità”; se è più basso, allora ho informazioni sbagliate…ma ne dubito, altrimenti parecchie specie animali si sarebbero estinte da un pezzo, soprattutto quelle che partoriscono un solo figlio per volta….
            Noi, come specie, abbiamo più bisogno di “un’alternativa” rispetto a tantissime altre specie…e questo la dice lunga. Per quanto riguarda i paesi sottosviluppati, il tasso di mortalità INFANTILE è alto e dipende dalle condizioni ambientali e di sviluppo; il tasso di mortalità alla nascita è spesso più alto perché i genitori sono già ammalati, malnutriti, ecc.

          • Forse è giusto che dica che mi sono laureato icon una tesi in statistica sugli indici di povertà, per cui ho letto e studiato molti libri e molte fonti. Un libro che consiglierei a tutti, sul tema povertà, è “La fine della povertà” di Jeffrey D. Sachs. Chiedo scusa a Valeria e agli altri per l’OT, ma vista la tematica importante e vista l’opportunità di spiegare che non sparo sentenze ad capocchiam, ho colto l’occasione per suggerire una lettura non ciofila…

  25. ASSOLUTISSIMAMENTE D’ACCORDO IN TUTTO E PER TUTTO!!! E ANCHE DI PIU’!!!
    Non vogliamo prendere Hitler e il proprio cane come paragone?? Va bene..allora prendiamo i pedofili, gli stupratori, gli assassini, gli sfruttatori (e volendo potrei andare avanti)..perchè devo piangere se uno di loro dovesse morire e “fregarmene” o non disperarmi se vedo un cane che viene ucciso da qualche delinquente??? Ma non esiste…se dovessi vedere qualcuno che tortura un cane (o anche un altro animale) innocente, credo che non risponderei più delle mie azioni…se invece so che qualche pezzo di … umano è stato ucciso (ad esempio perchè ha abusato dinun bambino), bè, sarei solo contenta di sapere che ce ne è uno in meno sulla faccia della terra!!!

  26. Io ho sofferto molto di più quando è morta la mia Gaia di quando è morta mia nonna… sembra terribile a dirlo ma la realtà è che quando muore il tuo cane cambia la quotidianità, si crea un vuoto enorme in tutto quello che fai, mentre quando muore una persona con cui non convivevi viene a mancare l’affetto, si prova dolore, ma il giorno dopo è tutto come prima…

    • Mi sento un verme per questo…ma è così. …non ho ancora perso il mio cane (e in coma) e non so se si riprenderà , ma sto soffrendo di brutto, molto di più di quando ho perso mia nonna..

  27. Penso che il tipo volesse dire altro e penso tu stia prendendo 2 estremi troppi lontani (Hitler e il tuo cane non è buon paragone). Comunque, come ha detto qualcuno, “le opinioni sono come le palle. Ognuno ha le sue”. E il mondo è bello(?) xke’ vario….

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