giovedì 16 Gennaio 2025

Ti presento… il Canicross – Pronti, partenza… stop!

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Stefano Battaglini
Stefano Battaglini
Stefano Battaglini classe 1971 Appassionato di cinofilia e running Membro del tavolo di lavoro Canicross UISP ideatore del progetto Corri a 6 Zampe www.corria6zampe.com

di STEFANO BATTAGLINI – “Tanto che ci vuole… quando vado a correre, prendo il mio cane e lo porto con me!”
Ecco, questo è molto probabilmente il più grosso rischio che possono correre i nostri amici a 4 zampe, che vengono catapultati in maniera traumatica dal divano alla corsa, senza la necessaria gradualità.
Credetemi quando vi dico che una situazione del genere non è affatto rara e questo lo si deve principalmente all’apparente semplicità del canicross, che induce molte persone a sottovalutare alcuni aspetti che invece è molto importante tenere bene a mente, quindi prima di partire è necessario fermarsi a riflettere per non commettere errori.

È infatti fondamentale iniziare con la “zampa” 🙂 giusta e far vivere sin da subito al nostro cane tutte quelle belle sensazioni che la corsa sa regalare.
Questo è il primo consiglio da non dimenticare mai, che poi è alla base di tutte le attività cinofile, dove bisogna fare in modo che il cane associ sensazioni belle e positive, a quel “lavoro” che poi andremo a fare insieme.
Quindi nessun approccio d’impatto, ma un avvicinamento graduale e costante che consenta al nostro amico a 4 zampe, di capire cosa dobbiamo fare insieme e come vogliamo che il tutto venga svolto.

Un’altra cosa da tenere sempre in considerazione è che non tutti i cani sono portati per la corsa.
Non è detto quindi che il vostro Fido sia il compagno di jogging ideale. Di questo ne abbiamo approfonditamente parlato nei precedenti due appuntamenti della rubrica (li trovate qui e qui)  e confutare ogni vostro eventuale dubbio.
Appurato che il cane abbia le caratteristiche fisiche adatte al canicross, sarà necessario comunque fissare una visita medica di idoneità sportiva, che scongiuri eventuali patologie che precludano un’attività ad intenso sforzo come la corsa a 6 zampe.
Proprio come per noi “umani” è necessario che un medico, veterinario in questo caso meglio se specializzato in ambito “sportivo”, visiti il nostro cane ed esprima il suo eventuale nulla osta.

Un altro aspetto correlato alla salute del cane che è necessario sapere sin da subito, è legato al discoro di temperatura gradevole per correre.
Purtroppo la specie umana e quella canina hanno un concetto di fresco completamente differente. Quella che per noi è una temperatura assolutamente piacevole, per i nostri cani può essere già troppo elevata, tanto da diventare addirittura pericolosa.
Come forse già saprete, il nostro sistema di raffreddamento è molto più efficace del loro e ci permette di correre agevolmente anche con temperature effettivamente elevate ed è così “ben fatto”, che farsi una corsetta primaverile a 23/25 °C è per un runner una vera e propria goduria.
Non è quindi difficile intuire come questa sostanziale differenza sia molto pericolosa per i nostri cani, che già con temperature maggiori o uguali a 18/20 °C, vanno in sofferenza ed addirittura rischiano il pericolosissimo colpo di calore. È veramente molto importante prendere consapevolezza di questo aspetto e di approfondire l’argomento con il proprio veterinario, in modo da non mettere mai a rischio la salute dei nostri amici pelosoni.
Attenzione dunque a non sottovalutare mai le condizioni “climatiche” perché possono diventare veramente molto pericolose.
A questo punto abbiamo visto quelli che sono gli aspetti più importanti legati all’attitudine, alla motivazione ed alla salute nostra e del nostro cane: nel prossimo appuntamento passeremo invece al lato “tecnico” e vederemo quale sia l’attrezzatura da procurarci, sia per noi che per il nostro compagno di corse!

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1 commento

  1. Non è proprio il genere di sport che prediligo, (non sono brachicefalo, soltanto pigro) ma è stato interessante comunque leggere questi primi tre articoli.
    Ancora una volta, si ha la dimostrazione di come sia importante selezionare la morfologia in funzione delle attitudini desiderate e non solo dell’estetica.

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