di DAVIDE BELTRAME, le parti in corsivo sono di Fabiana Buoncuore – E’ ormai qualche mese che il prode Mandriano è approdato nella nostra famiglia e possiamo iniziare a stilare un primo bilancio della convivenza con il nostro primo Australian Cattle Dog.
Come prima cosa, direi fondamentale, abbiamo scoperto che è l’omologo canino di Clint Eastwood: di lui Sergio Leone disse “mi piace perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza il cappello”.
Ecco, Mandriano ha solo quella senza cappello: in questi mesi di convivenza non gli abbiamo ancora visto cambiare espressione, cosa peraltro abbastanza strana quando hai un cucciolo, poichè sono famosi per le mille “facce buffe” che riscono a inventarsi.
Mandriano no: un’amica, vedendo alcune sue foto e la sua espressione perennemente uguale ha commentato “Non ha niente del cucciolo, é sempre serio, è un piccolo anziano in miniatura“.
Quando Mandriano si siede e ti guarda serio, con un’aria mista tra “ti sto giudicando” e “ti disprezzo”, ormai io e Fabiana esclamiamo “oh no, perchè mi guardi con la tua espressione senza cappello?”.
Spezzerei però una lancia in difesa di Mandriano sottolineando che da qualche parte, dentro quel cane, ci sono due bestie che riemergono nella quotidianità più di quanto immaginassi: il terrier tipo bull (diverse fonti indicano nello specifico il bull terrier) ed il dingo. Ora, se col bull terrier concordiamo pressapoco tutti riguardo la sua scarsa espressività data dalla particolarissima conformazione della testa, sul dingo io avrei immaginato la gamma comunicativa del lupo, con tutta una serie di sfumature espressive tipiche dell’animale che ha originato il nostro cane domestico. E invece no. Cerchi su internet immagini di dingo, e hanno tutti la stessa irrimediabile faccia da Clint Eastwood.
Qualche eccezione alla monoespressività Mandriano in realtà la concede, ma solitamente con Fabiana: in questi giorni ha addirittura fatto una faccia buffa (vedasi foto sotto).
Non so se dipenda dal fatto che Fabiana coi cani ha un’intesa superiore alla media, o se si fosse temporaneamente buggato il cane.
Fabiana prima di scoprire (forse) come far cambiare espressione a Mandriano aveva comunque ovviato alla mancanza di un cappello, con tanto di posizioni diverse e alte considerazioni tipo “sì, calato sugli occhi gli si addice di più”.
Perché noi siamo una famiglia di persone normali e soprattutto serie, ci tengo a ricordarlo.
“Oh no” è stata per un lungo periodo una costante con Mandriano: nell’articolo sull’arrivo a casa del cucciolo vi avevamo raccontato di come lo doppiassimo con queste parole ogni volta che lo prendevamo in braccio… cosa che avviene sempre meno spesso, perché ormai Mandriano ha avuto un po’ di approcci con collare e guinzaglio e ha aumentato i contatti col “mondo esterno”.
Quindi anche se già nelle prime settimane veniva spesso con noi (ad esempio lo portavamo con noi al mattino per accompagnare Giada all’asilo) e si trovava in braccio spesso, ora è già più un cane vero e quindi ci accompagna camminando sulle sue zampotte.
Naturalmente, da brava sciuracinofila, nonostante abbiamo i cassetti che traboccano di guinzaglieria, ho già accumulato diverse parure guinzaglio-collare-portasacchetti apposta per Mandriano. Ormai cammina sempre di più, dunque è più probabile che affronti situazioni diverse in ambienti diversi; non può mica usare il completo da esplorazione nelle occasioni mondane e viceversa. Ah, naturalmente ha anche un guinzaglio estensibile tutto suo. Una sciura deve essere sciura fino in fondo.
E’ comunque servita un po’ di pazienza per quanto riguarda collare e guinzaglio: per quanto sin dall’inizio si sia comportato piuttosto bene (anche se magari a volte abbiamo adoperato biechi trucchi tipo usare Giada come “lepre” da seguire… va beh, una lepre molto zen), non sia mai stato particolarmente timoroso o esagerato nel mordicchiare il guinzaglio nonostante mordere gli piaccia assai (certo, ci abbiamo messo anche del nostro a insegnargli che nun se fa, ma di base abbiamo avuto cuccioli decisamente più difficili sotto questo punto di vista), ancora adesso è necessaria un po’ di pazienza e un approccio delicato nella “vestizione” pre-uscita.
Non che abbia mai avuto traumi o esperienze negative… è solo uno degli aspetti in cui la sua componente un po’ selvatica si fa notare.
Un’altra cosa che non mi sarei aspettata da un cane selezionato per lavorare col bestiame. La sensibilità sulle manipolazioni. Se ci pensiamo, ha perfettamente senso: il primo istinto che ha Mandriano quando qualcuno gli avvicina una mano in modo brusco, è quello di schivare. E schivare fa parte del suo mestiere, dovendo evitare i calci dei bovini; ce l’ha dentro, e si vede. Tra i suoi incarichi, però, c’è anche quello di saper incassare i suddetti calci continuando a lavorare: questo cattle dog si è già schiantato su stipiti, muri, recinzioni, rottweiler e chi più ne ha più ne metta, senza fare una piega. Ha insomma, questo mix di tempre fisiche ed emotive che è perfettamente adattata al lavoro che si presuppone debba fare: autoconservazione sì, rimanere traumatizzati no.
Mandriano è anche il primo dei non-rottweiler che non mostra timori verso il gallo (la nostra “mandria” sono i polli, ma meglio che niente): è abbastanza fisiologico che il gallo prima o poi attacchi i nostri cani che passeggiano felicemente nel suo harem, ma se Aladino ha imparato a girargli al largo e Destiny ha addirittura iniziato a venir meno al suo incarico di raduna-polli quando si ritrova di fronte il pollo boss, Mandriano reagisce molto più in stile rottweiler, continuando a prendere beccate sul sedere ed accennando uno scrollone post-attacco, come a sbarazzarsi di un moscone un po’ troppo cresciuto.
Idem per quanto riguarda il richiamo, dove comunque ancora oggi si fa i suoi calcoli e non possiamo certo definire la sua risposta al richiamo la più veloce del west. Poi va beh, nei primi mesi lo abbiamo portato con noi in un parco naturale e ha bellamente iniziato a seguire un’altra famiglia ignorando il richiamo di Fabiana… per fortuna nessuno sapeva chi fossimo, ma un “mannaggia a te che figure mi fai fare” Mandriano se l’è comunque cuccato. A parziale attenuante, era ancora molto cucciolo, adesso le cose sono decisamente migliorate.
A dire il vero, dopo il “mannaggia a te” quel giorno non mi sono più fidata del cucciolo e l’ho tenuto il resto del tempo al guinzaglio; tempo durante il quale nella mia mente sono frullati pensieri come “sono un’addestratrice fallita”, “non ha risposto perché non abbiamo un rapporto solido e ho sbagliato tutto irrimediabilmente”, “ho scelto una razza troppo selvatica” e tutto il corollario di frasi anti-autostima che generalmente si manifestano nella mente di chi è al proprio primo cane. Però io avevo deciso fin dal primo momento che Mandriano voglio crescerlo sforzandomi di capire che NON è un rottweiler; quindi, dopo quel momento di sconforto, ho iniziato a rapportarmi con lui nel modo che LUI richiede, e non nel modo che la routine tecnica addestrativa richiederebbe. Stiamo andando con calma e i progressi sono lentissimi, ma dopotutto Mandriano appartiene alla razza considerata la più longeva al mondo: non abbiamo fretta, no?
Un altro aspetto decisamente gradito è il fatto che Mandriano sappia ricaricare le pile; chi segue da tempo “Ti presento il cane” probabilmente ricorderà che Samba (non a caso definita borderweiler) aveva dei tempi di attività di ventordici ore alternati a tempi di ricarica di 5 minuti, il che ogni tanto la rendeva leggermente snervante… per fortuna Valeria lavorava in un centro cinofilo, potendo quindi portare Samba con sè e farla sfogare e giocare spesso con altri cani.
Mandriano invece si conferma vecchio dentro anche per quanto riguarda la pennichella: certo, è bello vispo e attivo, ma non disdegna affatto dormite anche piuttosto lunghe… che farebbe anche da solo, ma Giada ovviamente ogni tanto vede bene di imitarlo (ad oggi un po’ meno, ma semplicemente perché entrambi sul tappetino non ci stanno più e perché il clima non è più l’ideale per stare vicinivicini nella cuccia).
Giada, appunto.
E’ già il terzo cucciolo che accogliamo con in casa già una bambina (da un lato se cercate masochismo sul dizionario trovate una nostra foto, dall’altro credo sia una buona risposta a chi ha dubbi sulla possibilità di convivenza cane-bambino!), ed è il secondo con Giada abbastanza capace di intendere e volere (abbastanza, ho detto)_ Aladino è arrivato praticamente in contemporanea alla cucciola umana, stanno crescendo insieme ma non c’erano problemi di “cucciolo che può mordicchiare la bambina”, ad esempio, perchè non interagivano molto. Pasticcino è arrivato con Giada già più grandicella, ma non è mai stato molto coccodrillesco (a differenza sempre di Samba, ad esempio!) e la pupa gli ha persino fatto da infermiera.
Mandriano invece da buon cane per grande bestiame ama molto usare la bocca e anche se si regola molto bene con il morso e nonostante Giada si sia sentita spiegare milleduecentoventordici volte “facendo così lo invogli a giocare e mordicchiarti”, non è raro sentire Giada piagnucolare “Mandriano mi ha morso!”.
E vederla due secondi dopo fare la stessa identica cosa che le ha fatto prendere il morso… il masochismo deve tramandarsi geneticamente.
Sì, Giada ha pressapoco gli stessi tempi biblici di apprendimento che ha il cucciolo, così siamo ancora lì a ripetere ogni giorno “non strillare”, “non giocare a farti inseguire”, “non cavalcare il cane”… Ma Mandriano, per quanto sia un cane con una certa mordacità (spesso morde semplicemente per dimostrare affetto) a modo suo tratta Giada con una certa delicatezza. Ho fiducia in lui e nel fatto che diventerà adulto molto prima della bambina, facendo la propria parte in famiglia come gli altri (per noi, un cane di casa che tollera bene gli errori comunicativi dei bambini sta già dando il proprio importantissimo contributo).
Oltre che con la bambina, anche con gli altri animali del branco la convivenza va abbastanza bene. Destiny non lo ama particolarmente, per usare un eufemismo, ma lei praticamente tollera giusto Aladino che è il suo cane da compagnia, per il resto è sempre stata scorbutica col resto del genere canino e tende a starsene sulle sue. Mandriano però non si rassegna alla cosa e continua a cercare di convincerla a giocare (spesso prendendola per la coda). E ad essere leggermente invadente, a volte.
Vedremo chi si stuferà prima.
Con Aladino le cose vanno abbastanza bene, ogni tanto Aladino fa il cane adulto e maturo che fa i cazziatoni al cucciolo, Mandriano finge di capire sottomettendosi e poi riprende a zampare con gioia il chihuahua.
Con Athena, la gattina arrivata qualche mese fa, si adorano e fanno amorevolmente a botte ogni volta che ne hanno occasione. Poi Mandriano cerca lo stesso approccio anche con gli altri gatti e riceve in risposta dei miagolii che è facile tradurre in insulti, ma non costituisce un grosso problema.
L’unico intoppo è che Athena sta maturando caratterialmente più in fretta di Mandriano, ma allo stesso tempo è rimasta fisicamente di costituzione piuttosto minuta; dal canto suo, il cucciolo lievita ma rimane un cagnolino di sei mesi, pertanto al momento è tutto muscoli e niente cervello. Ecco perché Athena ha cominciato a ridurre la durata delle sessioni di lotta, limitandosi a salire sui rami alti della quercia più vicina quando decide di averne abbastanza, lasciando Mandriano sorpreso. Tutte le volte. Probabilmente ciascuna volta lui pensa “cos’è questa stregoneria?! Eri qui un attimo fa!”
Anche con le – ormai numerose – galline le cose vanno bene. C’è voluto un po’ di lavoro, specialmente un paio le molestava un po’ e provava a interagirci come con Athena, ma qualche “MAGARIANCHENO” al momento giusto lo ha condotto sulla retta via.
*cough cough*gallinaquasisgozzata*COUGH*
Insomma, questi primi mesi sono complessivamente positivi: sicuramente il suo lato un po’ diffidente e “poco espansivo” è per noi una novità, ma è un qualcosa che ci aspettavamo e anche se poi confrontarcisi effettivamente è un altro paio di maniche, eravamo preparati alla cosa. E’ però una componente che non ha solo “contro”, è comunque un cane piuttosto sicuro di sé nonostante la giovane età, impara piuttosto volentieri (se ne ha voglia e/o se gli fa comodo…), affronta le novità senza particolari timori.
NON PARLARE MALE DEL MIO ANGIOLETTO! Non è “poco espansivo”, è solo che lui esprime affetto a modo suo. Tipo quando ti mastica le membra. Insomma, è blu, ha qualche difettuccio… Ma io lo amo lo stesso e ho fiducia nelle sue capacità. Siamo proprio come Lilo e Stitch. Solo che non abitiamo alle Hawaii.
L’unico dubbio, visto che appunto tanto nell’espressività quanto negli atteggiamenti è più vecchio dentro che cucciolo, è aver sbagliato nome: forse più che Mandriano avremmo dovuto chiamarlo Umarell: ha infatti innegabilmente un talento innato nel ricordare gli anziani che osservano i cantieri.
Belle foto e piacevolissimo articolo da leggere, mi ha fatto sorridere più volte e nello stesso tempo accurata descrizione del carattere di mandriano e della razza in generale