sabato 16 Marzo 2024

Quale cane in quale casa (e con quale stile di vita)?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

English version

di VALERIA ROSSI – Domanda che mi viene rivolta assai frequentemente: “Faccio la normale vita di un normale essere umano a cui “tocca lavorare”: esco al mattino, rientro a casa per rapida paura-pranzo (a volte neanche quella),  torno al lavoro e rientro a casa la sera. Mi piacerebbe tanto avere un cane, ma temo di non potergli dare abbastanza. Quando sono a casa (mattina, sera, ween end) mi dedicherei completamente a lui, ma non so se sia sufficiente. C’è qualche razza che si possa adattare ai miei ritmi di vita?”
Oppure: “Anche se capisco che questa vita non è il massimo, potrebbe essere un miglioramento per un cane preso al canile?”

Io direi che si potrebbe partire da questo presupposto: anche a me piacerebbe molto vivere in una villa con piscina, con una dozzina di persone di servizio, magari un campetto da tennis sul retro, un parco giochi per i bambini (con relativa tata, ovviamente: basta che non sia Tata Lucia, che mi terrorizza) e uno chef personale che ci prepari deliziosi pranzetti.
Invece io, per esempio, vivo in un condominio, per farmi una nuotata mi caccio in mare perché la piscina costa un botto, una partita a tennis me la faccio quando metto insieme i soldi per il campo (raramente), il figlio lo portavo a giocare al parchetto pubblico e lo chef personale ce l’ho solo quando impietosisco – o ricatto – il marito accampando dolori lancinanti o articoli da finire assolutamente entro le due. Altrimenti lo chef personale sono io e i miei delizioni pranzetti sono targati Findus o Bo Frost.
Eppure non è che senta tutto questo bisogno di suicidarmi.
Anzi, direi che sono una persona piuttosto serena e qualche volta anche felice.
Domanda: se possiamo adattarci noi umani, che oltretutto abbiamo anche aspettative decisamente superiori a quelle di un cane, visto che possediamo una mente capace di astrazioni (e quindi anche di sogni proibiti, con effetti collaterali non proprio eclatanti come l’invidia, che il cane non conosce), perché non dovrebbe potersi adattare lui?
La vita NON consiste – per nessuno, umano o cane che sia – nell’avere sempre tutto ciò che si desidera. Anzi, in grandissima parte consiste anche nell’adattarsi e nel sapersi accontentare.
Certamente, ci sono dei limiti: l’operaio che lavora alla catena di montaggio, se dovesse trascorrere lì TUTTA la sua vita escluse le ore di sonno, probabilmente si suiciderebbe davvero.
Se invece molte di queste persone riescono ad essere persone serene, è perché sfruttano al meglio le ore in cui sono libere dal lavoro. Potranno anche essere poche, a conti fatti: ma se sono vissute intensamente e con soddisfazione bastano a riempire la loro vita.
Perché non dovrebbe succedere lo stesso anche al cane?
Insomma: noi i cani li amiamo, li rispettiamo, gli vogliamo un bene dell’anima… ma non è che possiamo sempre offrire loro quello che non riusciamo ad avere neppure noi, ovvero “il meglio” in assoluto.
Quindi partiamo dal presupposto che il cane, vivendo nella nostra stessa società (e questa è stata anche una scelta sua, non solo nostra!), si debba, volente o nolente, adattare alle stesse restrizioni che subiamo noi per primi: perché anche a me piacerebbe passare tutta la giornata a giocare col cane. Mica solo a lui! Ma entrambi facciamo un po’ come  si può.
Chiedere al cane di adattarsi non è un maltrattamento (a meno che non ci consideriamo altrettanto maltrattati noi, quando dobbiamo alzarci al mattino per andare in ufficio): è la vita che ce lo impone.
Ma la vita – nostra e sua – si può anche saper gestire in modo che, nonostante i limiti, sia gradevole e soddisfacente, o addirittura felice.
D’altro canto, se pensassimo tutti di poter tenere un cane solo quando possiamo “dargli il massimo”, essere al suo fianco 24 ore su 24, farlo vivere costantemente libero nei prati e via dicendo, ad avere un cane sarebbe una persona su millemila.

Detto questo, siccome il cane non può scegliere e noi invece sì, possiamo porci le domande più interessanti su “quale cane in quale casa” e per quale stile di vita: perché i cani non sono tutti uguali.
Ci sono quelli che hanno bisogno di “fare cose” continuamente, che possono essere costretti all’inattività per 3-4 ore al giorno, ma poi devono assolutamente sfogare le proprie prorompenti energie, altrimenti “gonfiano” come una pentola a pressione e alla fine esplodono; ma ci sono anche quelli a cui va benissimo l’esatto contrario, ovvero dormire per la maggior parte della giornata e fare un po’ di attività per 3-4 ore (e anche meno). Ci sono quelli per cui “attività” significa “centomila chilometri pancia a terra”, e quelli per cui significa “passeggiatina al guinzaglio, e non troppo lunga, grazie, che mi stanco”.
L’importante, se siamo umani responsabili e veramente cinofili, è scegliere il tipo di cane giusto. E poi fare con lui le cose giuste.

Esempi pratici?  Eccoli.
Per quelli che stanno fuori casa otto ore al giorno e quando rientrano a casa non vedono l’ora di svaccarsi sul divano davanti alla TV, l’ideale è il cane tendenzialmente sedentario.
Ce ne sono diversi: quasi tutti i molossoidi (piccoli o grandi che siano), gli alani, i cani da montagna e così via. Un mastino napoletano o un bulldog inglese, anche se lasciato liberissimi di fare la vita che preferiscono, dormono otto ore al giorno, poi si fanno una corsettina di cento metri, poi si sdraiano lunghi perchè hanno già esaurito tutta l’energia che avevano a disposizione. Magari stanno svegli, si guardano intorno, si godono il panorama o fanno la guardia: però da sdraiati.
In questo range canino, ovviamente, ci sono poi altre cose da considerare: per esempio, il monolocale da 50 mq non sarà esattamente il top per un San Bernardo. Alla sciura con la mania dei pavimenti Brillalux che mandano lampi di splendor  non converrà prendersi il mastino napoletano di cui sopra, che vive bene anche in due metri quadri, ma quei due metri quadri li riempie di bava. D’altro canto, al Sciurmario che non si sente realizzato se deve abbassarsi per accarezzare il cane non converrà prendere un Carlino.
Però la scelta è ampia, e con un minimo di buon senso (e di informazioni) non sarà difficile trovare la razza adatta.
Quelli che NON vanno assolutamente bene per questo genere di persone sono i cani piccoli, sì, ma fatti di argento vivo puro: i diffusissimi Jack russell, per esempio, e un po’ tutti i terrier in generale (ad eccezione di quelli di tipo bull, che avendo una buona dose di sangue molossoide sono meno esaltati); i cani da pastore; i cani da caccia, compresi labrador e golden. Prendersi uno di questi cani e costringerlo a fare otto ore di sonno, mezz’ora di passeggiatina, altre sette ore e mezza di noia e altre otto di sonno è davvero un maltrattamento.
Se proprio vogliamo un cane piccolo, esistono moltissime razze selezionate proprio per vivere bene in appartamento, con persone anche piuttosto sedentarie: non per niente si chiamano “razze da compagnia”. Sono tante e c’è ampia scelta.

Per quelli che stanno fuori casa otto ore al giorno, ma quando rientrano a casa sono pronti a ripartire per Grandi Avventure (anzi, amano proprio farlo), va bene praticamente qualsiasi cane, sempre che le Grandi Avventure consistano nell’andare a correre, a giocare, a fare sport eccetera (se pensano di andare al cinema o in discoteca, allora no).
Gli unici cani ancora poco consigliabili sono quelli iperattivi, solitamente da caccia o da pastore (border collie, kelpie, setter, pointer…). Per carità, possono adattarsi anche loro a otto ore di noia-otto di sonno-otto di divertimento e di fare cose insieme: però le ultime dovrebbero essere proprio “otto” ore, e non un’oretta al parco o al campo… e per il resto si sta lì a grattarsi mentre gli umani fanno i cavoli loro.
E se ci pensate bene, anche quando crediamo sinceramente di dedicare otto ore della nostra giornata al cane, non è mai del tutto vero: perché dovremo pur mangiare, preparare il pranzo e la cena, fare la lavatrice e/o la lavastoviglie, dare una scopata per terra, insomma occuparci un po’ della casa, dei figli e magari, perché no, anche un po’ del marito/moglie. Tutte attività che sottraggono tempo al cane.
Esclusi i “superdog” selezionati per  andare sempre alla velocità della luce, però, tutti gli altri cani del mondo, ad una vita così, si adattano senza problemi. Ricordiamo che in media il cane dorme una dozzina di ore al giorno: quindi le sue ore di sonno notturno possono sovrapporsi in parte alle nostre, ma gliene restano altre quattro da dedicare al  sonno diurno.
Quindi, se noi lavoriamo per otto ore, a lui mancheremo solo per quattro, visto che per il resto del tempo dormirà – e dormirebbe comunque, anche se vivesse libero in natura.
Certo, quattro ore non sono poche: ma se gli lasciamo a disposizione qualche passatempo (tipo un kong da cui estrarre bocconcini, un osso di pelle da rosicchiare o simili) non saranno neppure insopportabili.
E quando finalmente arriveremo… si gioca, si corre, si fanno cose insieme, si vanno a trovare gli amici a quattro zampe. La vita può essere davvero piena e soddisfacente.
Ricorderei anche che le ore di sonno medie di un adulto sono otto, ma quelle di un ragazzo sono di più e quelle di un anziano sono molte di meno (circa 5,5): quindi il cane più dinamico potrebbe essere teoricamente più vicino allo stile di vita di una persona anziana che non a quello di un trentenne. Non si pretende, ovviamente, che il nonnetto si metta a fare agility: ma se ha modo di portare il suo cane al parco a giocare con i suoi simili, anche se lui passa il tempo seduto su una panchina, il suo cane sarà probabilmente più felice di quello che fa un’ora di agility (o di UD, o di Obedience, o di qualsiasi altro sport…) e poi viene ficcato in kennel.

Per quelli che hanno orari flessibili, e possono amministrarsi la vita un po’ come gli pare, non ci sarebbero teoricamente limiti cinofili: se però il libero professionista con orari flessibili è un panfolaio, che ha moltissimo tempo libero ma ama passarlo davanti alla TV, allora anche a lui converrà rivolgersi verso razze più tranquille e sedentarie.

Insomma, il punto è sempre lo stesso: assodato che abbiamo un certo stile di vita, e che difficilmente lo cambieremo in modo radicale (anche se esistono i folgorati sulla via di Damasco della cinofilia sportiva, non sono poi una percentuale così rilevante!), cerchiamo di scegliere il cane adatto ad esso, anziché basarci (come spesso si fa) solo sull’aspetto fisico e soprattutto sulle dimensioni.
Cane piccolo NON significa in automatico “cane da appartamento”: anche i terrier sono piccoli, ma sono indubbiamente tra i cani più “esagitati” (insieme ad alcune razze da caccia e da pastore) e quindi più bisognosi in assoluto di una vita dinamica.
Se non possiamo offrirgliela, guardiamo altrove.
Dall’altro lato della medaglia, “cane grosso” non significa per forza “cane bisognoso di molto movimento”  (a meno che non si tratti, magari, di un Irish wolfhound: che è il cane più alto in assoluto, ma è anche un levriero! E a proposito…i levrieri, che nessuno sceglie mai perché si pensa che siano cani che devono correre a trecento all’ora tutto il santo giorno, hanno invece esigenze limitatissime: certo, una bella corsa devono farsela… ma poi diventano perfetti cani da appartamento, paciosissimi e tranquillissimi); e tanto meno “cane a cui serve per forza un giardino”.

Quello del giardino, infatti, è un falso mito: ne abbiamo già parlato in altri articoli (vi linko questo, per esempio, che esprime più o meno tutti i concetti basilari) quindi evito di ripetere cose già dette più volte:  ribadisco solo il punto chiave, e cioè che il giardino è una (grossa) comodità in più per gli umani, mentre non è MAI una vera e propria esigenza per il cane.
A meno che non si tratti del parco della villa reale, infatti, un giardino non potrà mai garantire la giusta dose di moto al cane e tantomeno potrà sopperire alle sue esigenze sociali e affettive. Il cane, non finiremo mai di ripeterlo, è un animale sociale e la sua esigenza primaria è quella di vivere nella sua società, ovvero nella nostra famiglia.
Ma “nella” significa “nella”: non “nei dintorni”!

Infine: come regolarsi con i cani non di razza, dei quali non si conoscono le caratteristiche psicofisiche?
In realtà, se il cane è adulto, è abbastanza agevole capire quale potrà essere il suo temperamento, sia in base alla sua morfologia che in base a ciò che i volontari che se ne occupano potranno dirci di lui.
Se si tratta di un cucciolo, al contrario, e se non si ha alcuna informazione sulla sua provenienza, è meglio evitare di adottarlo se si appartiene alla categoria dei sedentari-pantofolai, perché ci si potrebbe trovare alle prese con un cane incompatibile con il nostro stile di vita.
Se invece siamo persone che hanno comunque sufficiente tempo (e voglia) di dedicarsi al cane per almeno 4-5 ore al giorno, allora non dovrebbero esserci controindicazioni, anche perché il carattere di un meticcio non è mai “estremizzato” come avviene per alcune razze particolarmente selezionate.

Tutto questo, ovviamente, non può e non deve prescindere dal RISPETTO per il cane, di qualsiasi razza o non razza, alto o basso, grande o piccolo che sia.
Prima di ogni altra considerazione sul tipo di casa e sullo stile di vita, bisogna tener presente che il cane: a) DEVE vivere con il suo branco (ovvero con noi) per il  maggior tempo possibile; b) DEVE avere una vita soddisfacente, anche se non proprio “perfetta”.
Se la vita che pensiamo di offrirgli è quella del “nano da giardino” con tanto spazio e nessun rapporto a disposizione, lasciamo perdere.
Se pensiamo di offrirgli una vita da “schiavo utile”, legato a una catena (ma anche tenuto in kennel fino al momento in cui potrà sfoggiare le sue doti sui campi di gara), lasciamo doppiamente perdere.
Non ce l’ha ordinato il medico, di prendere il cane: e che pretendere un minimo di adattabilità va benissimo, ma trattarlo come un oggetto non va bene affatto. Neppure se ci illudiamo di aver fatto gli eroi e di aver “salvato una vita”: perché purtroppo conosco diversi cani presi al rifugio che sono finiti a fare una vita decisamente peggiore di quella che facevano là (tipico esempio, quello dei “nani da giardino” di cui sopra). Gli eroi, scusatemi, sono un’altra cosa.
E anche i cinofili.

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49 Commenti

  1. Ottimo articolo 🙂 mi ha chiarito tanti dubbi. Io ho 27 anni e vivo da sola. Lavoro 8 ore al giorno ma ovviamente il resto del tempo le passo gia’ a tentare di addestrare il mio gatto (che per la disperazione ha imparato una serie di comandi) 😀 vorrei prendere un cane in canile e mi chiedo se sia meglio un adulto o un cucciolo… sia per il fatto che deve stare solo 7 ore al giorno (in pausa pranzo manderei un dog sitter per un’oretta a farlo passeggiare), sia perche’ ho bisogno che non faccia del male al mio micio. 😀 consigli su cose da considerare nella scelta di un meticcio? 🙂 qualsiasi taglia per me va bene.vorrei che fosse docile, senza troppa ansia da separazione ma neanche un bulldog che vuole solo dormire, perche’ a me piace addestrarlo e farlo giocare 🙂

    • quanto cambiano le cose. ho scritto questa domanda 2 anni e mezzo fa. ora ho 2 cani e sono diventata addestratrice 🙂 ho completamente stravolto la mia vita grazie a quella scelta di prendere la mia cagnaccia 2 anni fa. E soprattutto, grazie a tutti gli articoli di Valeria che mi ha fatto appassionare alla cinofilia.

  2. Articolo molto interessante. Io appartengo sicuramente alla categoria dei sedentari e per di più alla prima esperienza. Volevo chiederle cosa ne pensa dello Staffordshire Bull Terrier? potrebbe essere adatto? cercavo comunque un cane docile e tranquillo.
    grazie

    • Antonio anche se la tua domanda non è rivolta a me permettimi di consigliarti, visto che hai una richiesta precisa sul carattere del cane che vorresti.
      Valuta la possibilità di adottare un cane attraverso un’associazione animalista o un canile.
      Un cane già adulto e quindi col carattere già formato ti evita sorprese e problemi di gestione, potresti anche chiedere di tenerlo in stallo per un periodo per valutare con calma ilsuo temperamento.
      Ti consiglierei di prendere una femmina sterilizzata tra i cani abbandonati in cerca di casa, è molto più facile trovare soggetti ubbidienti e grati e faresti un grande gesto d’amore. Le femmine sono molto più dolci ….

  3. Bellissimo articolo, complimenti !
    Aggiungerei che spesso all’interno della stessa cucciolata indipendentemente dalla razza vi sono differenze notevoli di temperamento.
    Consiglierei quindi di non basarsi solo sulla razza ma sull’osservazione della quantità di “energia attiva” del singolo cane.

  4. Agnese tu non preoccuparti perchè stai facendo fare ai tuoi cani una vita più che decente e superiore a tanti altri cani, perchè stanno in compagnia tra cani, perchè hanno un riferimento tutto il giorno, tua madre, e perchè ogni tanto sgambano, sarebbe meglio se uscissero tutti i giorni per almeno almeno un ora nel bosco, però se non si riesce, lo stare tra cani ed il tuo farli uscire in areee e boschi secondo me li fa molto più fortunati di altri

  5. Vorrei fare una domanda.
    Considerando la vita normale di una persona che lavora e che ahimè non può non lavorare, che compatibilità può mai esserci tra detta persona ed un labrador?
    Io lavoro e sto fuori casa tutto il giorno. La mia Lalla (labador di 6 anni) non è mai sola. Ha infatti la compagnia di altri due cani (la sua famiglia) e di mia madre. I cani stanno in giardino, entrano in casa, hanno il loro divano e durante la settimana, non tutti i giorni, vanno a fare un giro nel bosco o una passeggiata al guinzaglio. Il sabato e la domenica io li passo con loro. Bosco, passeggiata e area sgambatura cani. Non certo 8 ore al giorno però, almeno non in inverno, visto che alle 16 è buio.
    Quale sarebbe, di preciso, la vita non ideale (perchè quella non ce l’ha nessuno, “appena decente” che un labrador dovrebbe fare?
    Grazie

  6. Oltre alle soluzioni proposte per chi lavora fuori casa le classiche otto ore c`e` anche, se si ah una famiglia collaborativa e amante dei cani la “soluzione nonna”. Quando sia io che il marito lavoravamo entrambi fuori casa ho sempre comunque avuto il cane, al mattino lo portavo dalla nonna e poi da mia madre che se lo spupazzavano, lo portavano ai giardinetti, a giocare con gli amichetti etc… e alla sera lo passavo a riprendere. Io stessa ho fatto da “zia” a piu` di un cane del vicinato quando al pomeriggio rientravo presto, d`accordo con l`amica passavo a casa sua a prendere il bau edopo un apasseggiata me lo portavo a casa col mio fino alla sera quando lei passava a riprenderlo. Lei restituiva il favore se ero impegnata io in qualcosa in cui non potevo portare il cane con me. Anche in vacanza se si poteva si portava insieme ma inc aso di viaggio lungo in aereo si lasciava dala “nonna” o dalla “zia” … mi sembra che i cani si siano sempre trovati bene conoscendo l`ambiente e la persona a cui erano affidati. E soprattutto ci si puo` fidare a occhi chiusi e stare tranquilli che verra` accudito come da noi. Secondo me bisognerebbe incrementare questo genere di collaborazione fra proprietari di cani, si risolverebbero un sacco di problemi.E credo che il cane,se abituato a una sorta di “famiglia allargata” non abbia problemi, almeno i cani a ui ho fatto da “zia” non sembravano soffrire per la mancanza temporanea della mamma o del papa`.

    • Naturalmente bisogna fare “l`inserimento” come all`asilo, si fanno delle belle passeggiate tutti insieme, si passano dei pomeriggi uno a casa dell`altro, poi la prima volta lo si lascia solo poco tempo con l`altra persona, poi di piu`, poi una notte…insomma una cosa graduale.

  7. Ciao,
    un consiglio spassionato: il bassotto nano a pelo duro “solitamente” in quale categoria lo mettereste?
    Essendo in origine un cane da tana tendenzialmente è esagitato??

  8. fortunatamente non ho alcun problema, la mia era solo una domanda.
    il fatto è che mi sembra di fare sempre troppo poco per la mia cagnona
    in ogni caso, grazie per la risposta, ciò che importa è che lei stia bene

  9. vorrei fare una domanada a tutti:
    il vostro cane ogni quante ore fa la pipì di notte?
    portarlo fuori alle 21,30 e alle 7 di mattina è poco per una notte intera?….io mi sveglio almeno 4/5 volte a notte e mi sento in colpa per non portarla fuori così spesso anche lei

    • Tu fai pipì 4-5 volte a notte? Allora sei tu ad avere un problemino, temo… per il cane (se adulto) l’orario 21,30-7 va benissimo!

    • Io la cucciola (5 mesi) la porto fuori l’ultima volta alle 22.30-23 (quando finisce il programma tv che guardo insomma) e la mattina alle 7.30 circa.
      Di notte se la ronfa beata e la mattina non sempre ha tutta questa urgenza di uscire.
      L’unica volta che ho dovuto portarla fuori di notte (alle 2 e alle 4) è stato perchè stava male e ci ha svegliati lei facendosi capire che doveva proprio uscire.

  10. salve leggendo questo articolo mi viene da chiedermi quale sarebbe,di questi tempi dove in tutte le famiglie lavorano entrambi per esigenze comuni a tutti noi,la situazione ideale per adottare un cane?chi sono questi fortunati che possono dedicare ore intere della giornata al proprio cane?e’ logico che il tutto va gestito e pianificato in base alla vita che si vive.il cane deve far parte della nostra vita,ma non si puo’ stravolgere la vita per il nostro amico,si vive entrambi rispettando le relative esigenze.e poi secondo me conta molto piu’ la qualita’ della quantita’ del tempo che gli si concede.

  11. bell’articolo. Però anche se si è chiarito che otto ore col cane non sono mai otto ore effettive, i momenti di vera interazione con lui sono molto meno.
    Anche se si porta il cane in un posto magico per lui come può essere un bosco, anche se si diverte da matti e avremo quindi fatto molto per lui, credo che se ci facciamo caso, io per primo, ai momenti dove ci si guarda negli occhi, o quando partono giochi spontanei, o quando si fa qualcosa veramente insieme come una passeggiata fatta bene, momenti questi dove un cane interagisce col suo leader nel modo giusto, così come farebbe con altri cani (ma noi siamo NOI per lui), questi momenti sono rari, io mi accorgo che dei giorni gliene dò pochi. Se guardo a quanto era impaziente da cucciolo so che si è lentamente adeguato (alle palle quadre che ormai non gli vengono neanche più), è un meticcio il mio, molto attivo (se voglio/se non si fa palle grosse come una casa), ma penso anche ai cani meno attivi del mondo che se fossero tra loro, dormirebbero si 15 ore al giorno, ma sempre e molto di più a contatto, parlando sempre la stessa lingua. Specialmente chi come me ha un cane solo (e ora vivo solo con lui), noi che poi non abbiamo appuntamenti fissi (uno sport per lui).

    Quando era piccolo…Se passo un quarto d’ora con lui divisa così: metà tempo lui chiuso fuori da una stanza mentre io nascondo premietti che nel resto del tempo lui cerca con me che lo seguo, quanto tempo ho passato con lui? ora aspetta pazientemente fuori dalla porta, quando era piccolo invece manifestava la sua impazienza.. se deludo le sue aspettative perchè nella passeggiata con noi oggi c’è l’amico e quindi parlo con lui sottraendo interazioni col cane, se lo mollo al parco e continuo a parlare per otto ore… ho passato ore col cane? o 20 minuti?

  12. Salve, complimenti per l’articolo. Ma quindi il molosso in questione seppur con medio-basso livello di energia, deve stare a stretto contatto con il proprietario. Quindi soluzioni come giardino 24hsu24, vietata l’entrata in casa e 1h di passeggiata-gioco al giorno è praticamente maltrattamento giusto? Quante ore deve stare a contatto col proprietario un molossoide (tipo cane corso) che deve vivere in giardino non potendo entrare in casa per via dei famigliari che non vogliono il cane in casa (di nessuna razza). Grazie Cordiali Saluti

    • 24 ore su 24 in giardino e ingresso vietato in casa è maltrattamento per tutti i cani del mondo, ma peggio che mai per un molossoide 🙁
      Si salva giusto l’oretta di passeggiata-gioco…ma è decisamente insufficiente a fare felice un cane: anche se loro, poveracci, si adattano a qualsiasi vita. Però chi gliene fa fare una così dovrebbe pensare seriamente a quanto bene vuole al suo cane.

      • D’accordo con lei, ma nella mia zona e penso in gran parte dell’Italia e dei paesi latini, il cane di grande taglia la gente lo prende lo tiene in giardino non lo porta mai fuori e men che meno lo fa entrare in casa. Ci vorrebbe davvero più informazione. Ho stampato il suo articolo e lo farò leggere a molti.

  13. Sono parzialmente d’accordo con questo articolo: scegliere di prendere un cane nella nostra famiglia è una scelta nostra, non del cane, e quindi sono d’accordo che deve essere fatta secondo i criteri qui usati, ovvero la razza che più si adatta al nostro stile di vita. Ma come hai detto tu stessa il cane è un animale sociale, e pertanto ha bisogno di contatto umano. Io vivo in una famiglia di 5 persone e vedo che quando anche uno solo di noi manca per un giorno intero, nonostante ci siano anche altre 4 persone, il mio cane(bullmastiff, quindi molosso che ama stare con noi in stretto contatto, anche sdraiato a non fare niente ma con noi!) ne soffre e si vede. Quindi come può una persona che sta via 8 ore al giorno (e forse non torna a casa neanche per la pausa pranzo) a tenere un cane a cui si dedicherebbe tanto, ma tanto per un cane(specialmente molosso) vuol dire stare il più possibile con il padrone, di certo non solo(anche, ma non solo!!) andare a correre nel parco per un’ora o fare una bella passeggiata insieme la sera! Inoltre chi ha intenzione di prendere un cucciolo ed è da solo in casa come può insegnare l’educazione a quel cucciolo? come può creare un legame equilbrato con lui? come può garantire le molte passeggiate che un cucciolo richiede, la socializzazione ecc… non è sempre la qualità del tempo a contare secondo me, 8 ore fuori casa(sempre secondo me) sono troppe per prendere un cane che sicuramente, in quanto animale sociale, ha bisogno di stare con il suo branco più tempo possibile, imparare dal proprio padrone, conoscersi a vicenda, giocare, creare un legame affettivo. Come può avvenire questo in 2-3 ore al giorno?

    • Na, bisogna sempre usare un po’ di buon senso…per esempio, il cucciolo si può prendere in un periodo festivo, durante le ferie, in modo da poterlo seguire-socializzare-educare avendo un po’ più di tempo da dedicargli. Ma non sta neanche scritto da nessuna parte che si debba per forza prendere un cucciolo! E poi, se si lavora otto ore, si resta a casa per altre 16, non per due o tre: se non hanno accorciato le giornate senza che me ne accorgessi, mi pare che siano ancora di 24 ore! Per otto si dorme, ok: ma per le altre 8 si sta insieme. E ci si può adattare, tutti quanti.
      Certo, se il cane è abituato a stare sempre in famiglia, gli dispiace quando manca qualcuno: ma se è abituato a stare solo per quelle ore, la considera la sua normale routine e si gode le ore in cui la famiglia c’è. Non dico che sia la perfezione, dico però che si può fare senza traumi per il cane.

      • Ovviamente bisogna usare un pò di buon senso, ma purtroppo non sempre c’è e questo articolo potrebbe fuorviare molte persone: se letto con occhio critico è utilissimo e mi trovo d’accordo(infatti ho precisato che sono parzialmente d’accordo con quanto detto(, ma esistono le sciuremarie e gli sciurmario che con la scusa che “mi hanno detto che anche se lavoro tanto il cane lo posso prendere” arrivano a fare cose davvero impensabili! lo dico perchè (purtroppo!!!!!!!!!!) ho incontrato tante persone che mi hanno detto “io lavoro tutto il giorno torno a casa e quel bastardo(testuali parole riferite a cuccioli di pochi mesi) ha fatto pipì ovunque e si è mangiato i mobili!”, oppure “come si insegna al cane a fare pipì fuori? io lo esco tutte le sere e ancora non ha imparato!”(solo la sera!?!?!?!?!?!?) o ancora ” mi ha detto Miocuggino che il cane può stare anche tutto il giorno da solo a casa, basta che ha compagnia, e allora ho preso due cani ma sono impossibili!” e ne avrei un sacco di questi episodi da raccontare(ribadisco purtroppo, perchè questi sono i cani che poi riempiono i canili!), per cui letto da persone con buon senso è un giusto articolo(giustissimo), ma non leggono solo persone con buon senso e qualche precisazione di più l’avrei fatta!!
        Non voglio assolutamente fare polemica perchè seguo sempre Tpic e mi trovo praticamente sempre d’accordo oltre ad imparare tanto(io cinofila non sono e cerco di imparare il più possibile!), ma ogni pretesto è buono per alcune persone per giustificare azioni irresponsabili!! Tutto qui…

        • Na, su questo ti do ragione, molte persone se si mettono in testa qualcosa (che chissà perché, nonostante la famosa “crisi”,il qualcosa e’ sempre il cane uguale a quello di quell’attore o di quella pubblicità, mai un po’ di voglia di lavorare) capisconon solo quello che vogliono capire. Poi pero’ si pentono. E, secondo me, e’ dovuto all’abitudine, specialmente nei confronti dei giovani, di proteggere e aiutare sempre chi sbaglia, in modo che l’errore non abbia conseguenze. Se fin da giovani si imparasse che le conseguenze dei propri errori poi bisogna gestirsele e risolverle da soli, probabilemente non ci sarebbero solo meno cani presi per un capriccio infantile.

        • Na, ci ho provato a fare qualche considerazione (a fine articolo) sul fatto che comunque la prima cosa debba essere il RISPETTO per il cane. Purtroppo…magari bastasse la mia rivistina online per “addomesticare” certi cuggini! Anzi, a dire il vero io sono parecchio convinta che il cuggino tipo non legga neppure “Ti presento il cane”, né altre riviste cinofile, né online nè tantomeno su carta (perché quelle si pagano, e figurati se pagano per imparare qualcosa: sanno già tutto!). Quindi, è vero, quando scrivo mi rivolgo prevalentemente a persone che presumo abbiano già due qualità di base: buon senso e amore per il cane. Ma in tutta sincerità, credo che i nostri lettori siano, nella stragrande maggioranza, persone così. E non mi illudo proprio di poter raggiungere (nè tantomeno influenzare in qualche modo) “gli altri” 🙁

  14. Grazie, e’ veramente un bell’articolo. Io alla mia meticcetta garantisco 4-5 ore al giorno di attivita’, un po’ di gioco di palla e per lo piu’ “caccia” (e’ una braccoide, adora cercare lucertole e, purtroppo, gatti, quindi la porto dove c’e’ del verde e lei lavora di naso!). Bastano? A volte si, a volte si vede chiaramente, specie nelle passeggiate piu’ cittadine (aree cani: queste sconosciute), che non bastano per niente. Certo, lei puo’ giocare anche con la mia gatta (e giocano, o meglio, fanno la lotta), ma effettivamente con cani molto attivi 4-5 ore, che per la categoria sciuramaria sono un’immensita’, invece sono appena accettabili.

  15. io faccio, oltre che pensione cani, anche dog sitter, e nn sai quanto ho apprezzato questo articolo, specie oggi, di ritorno da un’ uscita con un giovane splendido weimaraner..è arrivato trascinando la proprietaria come una bandierina, nonostante la cavezza (“sai, mi avevano consigliato lo strozzo, ma mi dispiaceva e gli rovina il pelo..”, peccato che si siano scordati di consigliarle anche come si usa, se proprio necessaria, la cavezza e quali sono i rischi di un uso scorretto..)la proprietaria disperata mi parla di un cane cocciuto e ingestibile, mentre io vedo semplicemente un..weimaraner, per di più cucciolone, perennemente sull’ orma di qualche cosa, ma solare e presente,anzi,collaborativo, una delizia..scopro che il cane è stato scelto dalle figlie su di un libro perchè era bello, pagato fior di quattrini in un buon allevamento, solo che ora nessuno in famiglia ha la sensibilità, la pazienza, il tempo..e i muscoli per spiegargli quelle 3-4 regolette sociali che alleggerirebbero la vita a tutta la famiglia..il problema è che gli obiettivi frustrati della signora sono andare a passeggiare sul corso col suo prestigioso cane, essere da lui protetta se escono la sera e farlo abbaiare agli estranei che entrano in casa, (..che lui stende, ma per leccarli meglio..)insomma mi descriveva caratteristiche degnissime, ma assolutamente nn proprie del bellissimo bracco di weimar..colpevole quindi di essere uno splendido esempio della sua razza..che rischia anche la castrazione e l’ addestramento in un noto campo “old school”, manco fosse un rott divorabambini,e io a dirle che nn era proprio il caso, che bastava lavorarci con pazienza e gentilezza, eccecc..al che la signora si è illuminata:”allora te lo do a pensione una settimana, e me lo metti a posto, come i tuoi che vanno senza guinzaglio..”, e lì nn cel’ ho fatta più e ho spiegato alla signora che io nn sono un’ educ.-addestr., ma neanche un carroziere che deve rimetterle a posto l’ auto ..

  16. Grazie!Bellissimo articolo che, se posso, stamperò e ne farò alcune copie da dare a chi ha 1000 dubbi su come, quale e quando prendere un cane!Anzi mi conviene impararmelo a memoria almeno ho delle risposte pronte e soprattutto sagge.
    Questo sito è meraviglioso!Gli articoli eccezionali ed io lo consiglio sempre a tutti quelli che conosco e che hanno un cane o che meditano per averne uno.Ragazzi, nella vita a 6 zampe l’importante è mettersi in discussione, avere voglia di confrontarsi, di accettare consigli e di documentarsi, soprattutto quando poi, chi ci rimette sono solo i cani che tanto amiamo.
    Grazie Sig.ra Valeria.

  17. credo, Valeria, che tu ti sia dimenticata di una grande risorsa per color che lavorano 8 ore al giorno + magari un paio per andare/tornare dal lavoro: la risorsa del dogsitter, che può essere anche un parente/amico oltre che un professionista preparato. può supplire il proprietario per far uscire il cane, portarlo a fare una passeggiata, interrompergli la giornata etc.

  18. Grazie dell’articolo, è la risposta perfetta al mio quesito di ieri oltre ad essere interessante (come al solito). Ne pongo un’altro per chi sa essermi utile: socializzazione del cane: abito in un pesino dove forse ci saranno 3 cani, non c’è un parchetto, tutti i prorpietari hanno orari differenti. Come faccio a farlo socializzare o abituare il cane a stare con altri? Al sabato o alla domenica portandolo alla zona loro dedicata più vicina? Ma basta?

    • Secondo me comunque piazzare il cane in mezzo a qualunque altro cane non e’ il modo giusto per farlo socializzare, e lo dico con pentimento: ho fatto così col mio primo cane (avevo 12 anni), e alcuni dei cani piu’ grandi e sicuri di se cercavano continuamente di dominarla e buttarla a terra: e adesso coi cani grandi e troppo sicuri di se parte prevenuta e ostile. Piuttosto bisognerebbe che il cucciolo entri in contatto con diversi caratteri canini: cani giocherelloni, calmi, spaventati, sotto la guida di un cane adulto molto equilibrato di cui si fida (idem con le persone: deve conoscere persone vivaci, tranquille, timorose imparando da un cane piu’ esperto di cui si fida). Per trovare sia il cane adulto affidabile, sia le “comparse” umane e canine 🙂 puoi organizzarti con amici o conoscenti cinofili, affidarti al campo di un educatore cinofilo preparato e affidabile. Buona fortuna!

      • La penso così anche io, non metterei un cane tra altri cani, preferisco che siano selezionati e adatti, ok la socializzazione, ma che non si faccia danno, ecco.
        Non c’è la possibilità di una puppy? Io sto finendo la mia, Inca ha socializzato con altri cuccioli e cani adulti messi dentro apposta, sotto la supervisione dell’educatrice (ok, lei poi ha anche a casa una sorella che la vuole far fuori, ma è un altro discorso ;-)).

  19. Casa mia è spaziosa, 100mt2 ma molto aperti, lavoro in casa, se mi assento raramente è èer più di una mattinata, vivo nell’hinterland milanese con un sacco di bei posti dove potrei portare un cane, ho vari campi d’addestramento a portata, potrei dedicare al cane un sacco di tempo e attenzioni, portarmelo in giro, vivere con lui.
    Ma a chiunque io dica “vorrei un bernese” (cane che oltre che piacermi ritengo si adatti a me come personalità e stile di vita) mi sento rispondere “eh ma non hai il giardino!”
    Compresa la mia vet.
    Che faccio prendo il cane e cambio vet? :p
    Scherzi a parte, l’unica cosa che davvero mi ferma (e guardacaso l’unica che nessuno mi ha mai detto) è che il bernese è a rischio displasia e io sto al 2° piano senza ascensore. Conosco una persona che nella mia stessa condizione si è portata su e giu il cane in braccio fino a passare il periodo più critico, ma io non ce la farei, proprio fisicamente.
    Quindi mi sa che tengo la mia vet e metto via i soldi per la casa nuova (della quale ringrazieranno anche le mie ginocchia mezzo-scassate). XD

    E tanto per restare in tema, la tipa sotto di me aveva un labrador, cucciolone, che lasciava sempre perennemente solo. Questo ovviamente si disperava, abbai e ululati a non finire.
    Quando lei tornava a casa gli urlava di piantarla e lo legava a catena.
    Ehhh ma lei aveva il giardino nè! SGRUNT.

    grazie dell’articolo.

    • Ahahah sono d’accordo, prendi il cane e cambia vet.!! 🙂 per la displasia, a mio sindacabilissimo parere, la cosa migliore da fare e’ far fare al cane attività fisica, partendo da subito, appena preso (quindi tipo dai 2 mesi): in questo modo sviluppa muscoli forti (se i muscoli non ci sono il cane deve alzarsi e camminare sforzando moltissimo le ossa, mentre se ci sono il lavoro sulle ossa viene ridotto moltissimo!) e le ossa stesse si sviluppano piu’ forti (il corpo, sia umano che canino, non spreca “materiale”, specie in fase di crescita: se le ossa vengono usate poco, non servono a molto e quindi verranno sviluppate “al risparmio”, cioè piu’ deboli; se invece vengono usate molto per il corpo e’ necessario svilupparle molto forti e resistenti). L’importante e’ non esagerare e andare per gradi: quindi non si tratta di prendere un cucciolo e fargli fare la maratona, ma piuttosto cominciare con attività molto ridotta e pian piano arrivare a attività piuttosto intensa (per esempio cominciare con passeggiate di 20 min. su campi pianeggianti e erbosi, e poi aumentare la lunghezza e la difficoltà delle passeggiate, aggiungerci delle corse e dei giochi piu’ lunghi, ecc.); soprattutto si tratta di imparare a conoscere bene il proprio cane per riuscire a capire fino a che punto spingersi e quando poter fare qualcosa di piu’. Inoltre magari fagli fare esercizi di equilibrio e coordinazione, sempre andando per gradi. In questa maniera inoltre quando il cane arriva nel periodo critico ha già le ossa e i muscoli forti e sviluppati abbastanza da poter fare le scale senza problemi, ti basta, per evitare che scivoli o cada per mancanza di totale efficienza motoria, portarlo in braccio finche’ e’ ancora molto piccolo (2/3 mesi)

      • Scusami Alice, ma non sono esatte le tue affermazioni.Per la displasia il movimento va valutato con mooooolta attenzione e quello che hai scritto è davvero poco corretto e privo di fondamento!!!!Se avete dubbi su queste o altre patologie chiedete al vostro vet.di fiducia o ad uno specializzato in ortopedia.Di nuovo scusami e non offenderti.

        • Non sono sicura se ho capito bene a cosa ti riferivi… Ma io parlavo di prevenzione in un cane sano che pero’ per razza taglia o che altro possa essere a rischio displasia. Sul cane già displasico penso che si debba valutare caso per caso per stabilire cosa fare per fare in modo che il cane soffra meno possibile.

    • Guarda, noi abbiamo siamo stati dall’ortopedico e ci ha detto che Inca, operata, poteva fare le scale, certo non dieci al giorno, ma in modo normale sì.

      • aggiungo, che puoi sempre scegliere un cucciolone di 6-8 mesi, al quale è possibile fare le lastre x essere sicuri al 99,9 percento che non avrà problemi… certo, se poi ti cade dal balcone o finisce sotot una macchina è un’altra roba, ma tu farai tutto il possibile perchè ciò nn accada 🙂

        • Grazie delle risposte ^_^
          La domanda sulla vet era più che altro ironica, trovare un vet davvero bravo professionalmente ed al contempo “umano” non è facile, un po’ come trovare il dottore bravo, e dato che ne ho molta stima tenderei a tenermela. Questo non toglie che attuerò la tortura della goccia :p

          Dani: Per l’auto faccio scongiuri corna e tocco ferro, il balcone invece non penso sia un problema perchè è chiuso, “affossato” nel tetto per 150-160cm. In pratica quello che per gli altri è il parapetto di ringhiera per me è un muro che mi arriva alla spalla. Non c’ha mai provato il gatto a saltare oltre, il bernese non mi da l’idea di essere un cane che cerchi di saltare queste altezze per andare dove nemmeno vede. Spero di non sbagliare. 🙂
          Grazie delle dritte!

          Sil: eh ma contando solo le 4 uscite minime pipì sarebbero gia 8 volte 2 piani di scale Io ancora non me la sento di sfidare la sorte su questo. E davvero è l’unica cosa che mi frena. Non ci fossero le scale lo prenderei. Mio marito scherzando dice che potremmo prendere un carrellino portapacchi con 3 ruote, che fan le scale, e insegnare al cane a starci sopra ahah

          Alice: Sai che avevo letto di uno scienziato che aveva trovato il modo di rafforzare le ossa dei tacchini a crescita veloce senza medicinali? Praticamente ha provato che se il tacchino viene tenuto per tot minuti tutti i giorni su una pedana leggermente vibrante le ossa reagiscono a questo “microtrauma” inspessendosi e rafforzandosi.
          Dovrò piazzare attorno al bernese una cinghia vibrante sciogliciccia :p
          Ok scherzi a parte ti ringrazio davvero tanto per i tuoi consigli, che quando sarà il momento terrò ben presenti. Spero presto 🙂

    • Ebbene si, lo confesso, io sono proprio la sciuramaria che si è presa il jack russell!! Sulla taglia sono stata condizionata da mio marito, e la scelta sarebbe stata tra JRTo bassotto nano. Il problema è che la maggioranza degli allevatori non ti spiegano le esigenze del cane. Tu ti informi su internet e leggi che il JRT è un cane “nevrile e istancabile” ma ti chiedi “che vorrà dire??”.
      E poi lo scopri quando hai già il peloso in casa.. e così fai come me..tutti i giorni un giro nei campi di corsa senza guinzaglio, con l’ansia quando il tuo amico si allontana troppo perchè insegue una lepre e tu lo vedi sparire all’orizzonte come un puntino bianco…felice quando ritorna da te grato e soddisfatto per la sua dose di libertà quotidiana.
      Nessuno ti dice che il JRT è un cane ipersensibilee ipereccitabile (o forse lo è solo il mio), sempre sull’attenti, pronto a cogliere stati d’animo, toni di voce, nervosismo. Pronto a capire cosa non fa piacere al padrone e sentirsi frustrato fino a farsi del male (leccamento ossessivo delle zampe).
      E allora gli allevatori dovrebbero avere il coraggio, prima di incassare il loro bell’assegno che spesso supera i 1000 euro, di capire se veramente siamo consapevoli della razza che abbiamo scelto!!!!

  20. D’accordissimo con l’articolo! Aggiungerei solo due cose: primo, che spesso si può ottenere “tempo in più” con una buona organizzazione, pianificando bene il tempo libero invece di cominciare mille cose a caso, e portandosi il cane dietro il più possibile: in questo modo il cane già e’ stimolato dall’uscita invece che lo stare a casa, e inoltre e’ facilissimo trovare la possibilità di far fare qualcosa al cane, per esempio io faccio fare ai miei cani qualche esercizio veloce mentre aspetto l’autobus, o un saltino oltre un muretto mentre camminiamo, o una corsetta se non c’e folla, ecc. (ovviamente sempre in condizioni di sicurezza si per me che per i cani che per i passanti). Inoltre se non si e’ single, c’e’ sempre la possibilità di scegliere un cane da famiglia e non uno da “padrone unico”, in modo da dividersi il tempo da dedicare al cane, per esempio se un cane ha bisogno di 8 ore al giorno di attività, si puo’ fare che 3 le fa la madre che lavora a casa, 2 il padre la sera dopo cena, 3 se le dividono i figli il pomeriggio dopo i compiti, ecc. ecc.

    • Confermo, anche io sento gente allarmatissima che si chiede come può dedicare tutte quelle ore al cane, senza pensare che parte del tempo “del cane” può sovrapporsi a quello che facciamo noi, ovvero andare al ristorante insieme, andare in farmacia, insomma, portarselo dietro in qualsiasi attività e dedicargli del tempo anche mentre siamo fuori per cose nostre. Perchè alla gente di solito prende un colpo al pensiero di stare al parco quattro ore con il cane a tirar palline, non ce la farebbe (quasi) nessuno 😀

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