venerdì 19 Aprile 2024

Ti presento il… pastore svizzero bianco

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testadi DANIELA ARTIOLI

ORIGINI E STORIA
Il pastore svizzero bianco non è altro che un pastore tedesco bianco, ma “vecchio tipo”, più vicino a come era alle origini, o comunque nei primi decenni del ‘900.
Oddio, i pastoristi inorridiscono sentendo dire una cosa simile, loro rinnegano tutto ciò che non è “in standard”… e in effetti il bianco, una volta presente nella razza, durante la seconda guerra mondiale venne messo fuori standard, un po’ come successe in altre razze con caratteristiche non gradite.
Il pastore tedesco naque in Germania alla fine degli anni ‘800 per opera del colonnello Von Stephanitz, il quale fondò anche la SV, la società che si occupava della sua tutela. Alla sua morte, la SV continuò a portare avanti il progetto come fa tuttora.
All’epoca della seconda guerra mondiale, però la SV finì in mano ai nazisti, i quali avevano una predilizione per i colori scuri e non certo per i bianchi, che nelle missioni notturne si sarebbero notati troppo. Così, con questa scusa, decisero che “bianco no”.
In realtà, il bianco era presente nella razza fin dalla sua origine, e tuttora, a volte, capita che da due pastori tedeschi “colorati” ne nasca ancora qualcuno bianco.
Purtroppo è immaginabile che fine facessero da quel momento in poi i cuccioli bianchi “non più graditi”… come tutti i cuccioli non in standard di qualsiasi razza, anche se fortunatamente oggigiorno la tendenza è cambiata e questi cuccioli “indesiderati” trovano casa come pet.
Ma da dove viene il bianco?
Probabilmente da cani tipo maremmani/pirenei, guardiani degli armenti.
Il colonnello Von Stephanitz, il creatore della razza, acquistò infatti, dalla società Philax, Hektor Linksrhein, che rinominò poi Horand von Grafrath e che fu, come tutti sappiamo, il capostipite della razza Pastore tedesco.
Philax stava già lavorando precedentemente al progetto di creare un “pastore tedesco” a partire da cani pastori, sia da fattoria che da difesa del gregge presenti in modo “localmente omogeneo” nelle varie zone della Germania, scegliendo i soggetti migliori e accoppiandoli miratamene fra di loro per ottenere quello che fu poi il pastore tedesco primordiale, quello che si vede nelle foto storiche. Tra questi soggetti, usati per creare la razza, vi erano anche cani tipo bianco da montagna.

anticoBene: il nonno di Hektor-Horand, chiamato Greif… era bianco!  Ed essendo il bianco un gene recessivo, usandosi fare molta consanguineità all’inizio della creazione di una nuova razza, esso finì in molte linee di sangue, rendendo quindi non facile estirparlo dalla razza. Inizialmente, tra l’altro il manto bianco, era comunque tollerato, anche se era non il colore più gradito. Lo stesso Von Stephanitz non pare aver mai discriminato i suoi amati pastori per il colore: a lui interessavano fisico, testa, carattere e prestazioni indipendentemente dal colore del manto.

damaNel corso degli anni, una volta bandito il bianco, le razze “pastore tedesco classico” e “pastore bianco” hanno preso, più o meno, due strade differenti: ma questo è vero soprattutto per quanto riguarda l’Europa, perché in America, tuttora, i pastori tedeschi vengono accoppiati tra loro in tutte le varietà di colore.
Alcuni stalloni, importati dall’America come bianchi, hanno parenti colorati poco indietro nella genealogia: talvolta hanno due pedigree, uno con dicitura “pastore tedesco bianco”  e uno con dicitura “pastore svizzero bianco” (questo ovviamente solo in America, perché in Europa  non è permesso: quindi qui esiste solo il pastore svizzero bianco).
Fino a che non è stata riconosciuta come razza a sé, dalle nostre parti il pastore bianco veniva spesso chiamato “pastore canadese”, anche per via del fatto che uno dei primi club di estimatori della variante bianca, fondarono un club proprio in Canada.
In effetti poi, a molti piaceva la grazia di un bianco manto candido come la neve, indubbiamente più elegante e pregiato di un cane “color lupo”: per questo, sebbene bandita, la versione bianca ha avuto comunque sempre i suoi estimatori.

aidaneveMa quand’è che il nostro cane bianco, uscito dalla porta dell’Europa come pastore tedesco durante la seconda guerra mondiale, rientra dalla finestra come pastore svizzero?
Il maschio americano “Lobo”, nato il 05.03.1966 ed importato in Svizzera dalla signora Agata Burch, può essere considerato come il progenitore di questa razza in Europa… ed in realtà la razza si chiama pastore svizzero bianco proprio per questo: perché fu svizzero il primo tentativo (riuscito) di far riconoscere come nuova razza questa variante del pastore tedesco.
La storia sarebbe molto più lunga e complicata di così, ma non vorrei diventare noiosa: del resto tante sono state le lotte interne sia in Europa che in America, anche fra la SV e la AKC in quanto la prima non voleva che si allevassero i bianchi come pastori tedeschi, mentre la seconda continuava ad allevarli come white shepherd, che se ne potrebbe parlare per giorni.

corsacoppiaChe fare? Cambiare nome e fare una nuova razza? Riammetterlo come pastore tedesco?
Alla fine si è deciso di fare un nuovo standard ed una nuova razza… con una vecchia origine.
In realtà si provò a registrare –  in Svizzera – Lobo come pastore bianco, ma ovviamente senza il benestare dei Kennel club, o meglio, si ma senza diritto alla riproduzione. Riproduzione che però avvenne comunque, dopo che il soggetto aveva dimostrato comunque di avere buone attitudini. Nel frattempo furono importati altri bianchi dall’america e si cominciarono a fare svariate cucciolate bianche.
Ovviamente la SV si arrabbiava sempre più, diventando sempre più intollerante verso questi cuccioli con colori non graditi, con pedigree importati o comunque con diciture “non da riproduzione”… fino a rifiutare proprio di dar loro un qualsiasi pedigree.  Nel mentre, però, a partire dagli anni ‘90  la “nuova razza” si espandeva a macchia d’olio anche in Europa: e siccome la SV non voleva saperne della variante bianca, in modo categorico, ma gli estimatori erano sempre di più… inizialmente Svizzera e Olanda ne chiesero il riconoscimento come nuova razza separata.

chaudSenza entrare troppo nei dettagli di tutte le battaglie che vi furono, di tutti i tentativi e le strade provate, possiamo concludere dicendo che, non potendo fare altro che riconoscerlo come nuova razza per via della chiusura dei “pastoristi tradizionali”, nel 2002 il Comitato Generale della FCI approvò in via provvisoria la creazione della nuova razza “pastore svizzero bianco” con lo Standard numero 347. Dieci anni dopo, finalmente,  è stata riconosciuta in via definitiva.
Se foste interessati a leggere la storia in modo dettagliato, in queste due pagine trovate le origini più remote e gli ultimi tre decenni di storia della razza:

http://www.pastoresvizzerobiancoclubitalia.it/la-razza/la-storia.html
http://www.pastoresvizzerobiancoclubitalia.it/la-razza/la-storia/gli-ultimi-30-anni.html

Una nota è doverosa sul discorso pedigree e antenati colorati.
In quanto razza riconosciuta di recente, il pastore svizzero bianco ha tuttora (2013) in alcune nazioni, fra cui anche l’Italia, il libro genealogico aperto: è quindi possibile iscrivere un capostipite di razza come RSR di prima generazione dopo averne fatto verificare la tipicità ad un giudice in esposizione.
Cani quindi con pedigree non riconosciuti FCI, ma che siano palesemente “pastori svizzeri bianchi”, possono essere registrati in Italia, come pure cani dalle incerte origini, ma che paiono avere buone caratteristiche. Per ora tutti  questi cani possono ancora diventare “pastori svizzeri bianchi”, almeno  fintanto che la società specializzata che se ne occupa non deciderà di chiudere il registro.
Tuttavia però per la FBBSI (Fédération Berger Blanc Suisse Internazionale http://www.fbbsi.info) ovvero la società che a livello europeo si prende cura della razza, non accetta, non riconosce, non pubblicizza soggetti che non abbiano alle spalle almeno 3 generazioni complete di progenitori bianchi e registrati come pastori svizzeri (e non come pastori tedeschi bianchi).
Questo perché, sostengono, ormai sono anni che si seleziona la razza, e vi sono evidenti differenze fra pastore tedesco e pastore svizzero e non consentono più, quindi che le due varietà vengano mischiate fra loro.

coppia_montagnaUN PO’ DI GENETICA
Il pastore svizzero bianco, in realtà non è “bianco”, ne tantomeno è albino.
Il bianco in effetti è un colore che in alcune razze è stato combattuto anche per questo errore, perché associato a malattia, ad albinismo e a problemi di salute.
Innanzitutto, se fosse albino, non avrebbe le mucose e il naso neri, spesso pure i polpastrelli e a volte, ma più difficilmente, le unghie, né tantomeno avrebbe gli occhi scuri (e comunque anche cani geneticamente bianchi, come il dogo argentino ad esempio, non sono né malati né albini).
Geneticamente il pastore svizzero è un “ee”, ovvero è un doppio fulvo recessivo, esattamente come il Labrador miele o  come il golden retriever. Semplicemente è un fulvo così slavato che appare bianco: ma bianco non è, e si nota bene quando sono bagnati. Molti cani, su schiena e orecchie, da  bagnati sono giallini: e  alcuni soggetti, specie se provengono da linee accoppiate da poche generazioni anche con “pastori colorati”, sono spesso vistosamente biscottati  anche da asciutti. Ovviamente, questo è considerato un difetto: come dice anche il nome della razza, più sono bianchi è meglio è!

lula2013La presenza in omozigosi (gene preso sia da mamma che da papà, in quanto recessivo appunto) del gene “e” inibisce completamente l’eumelanina. Non permette cioè l’espressione di peli di qualsiasi sfumatura di scuro (nero marrone grigio) e fa si che sia presente solo la feomelanina che appunto dà il colore fulvo, ma che può andare da un “praticamente bianco” a un “praticamente rosso” a seconda dell’intensità del pigmento all’interno dei peli.
In presenza di “ee” anche tigrature, carbonature e maschera nera, pur se presenti nel corredo genetico, non si palesano esteticamente. Anche le vibrisse in questo caso sono sempre bianche.
La posizione del DNA del gene “e” non è mutuamente esclusiva con le altre “informazioni genetiche del colore del manto”, per cui la presenza nel corredo genetico del gene “e” in omozigosi non impedisce al cane di essere “geneticamente” di qualsiasi altro colore possibile per il pastore tedesco, esattamente come un Labrador biondo potrebbe essere nero o chocolate… se non fosse biondo.
Indubbiamente il manto bianco e la pelle di conseguenza sono un po più delicati e sensibili al sole ma… non sono cani malati, sono solo cani “bianchi”.

muccCARATTERE
Chi è in realtà il pastore svizzero? Beh… l’abbiamo detto: in realtà è un pastore tedesco, per cui nel carattere gli somiglia molto.
C’è da dire che, sebbene ultimamente qualcuno si impegni per farne un cane in grado di lavorare, per anni non è stato sottoposto a prove di lavoro. Per questo l’attitudine al lavoro di un pastore tedesco – se “grigione” ancora di più – sarà non per forza migliore, perché alcuni soggetti bianchi eccellono comunque anche nel lavoro, ma di certo più garantita trasversalmente in tutti i soggetti (parlando ovviamente sempre di soggetti ben allevati).
E’ comunque possibile trovare appunto chi li seleziona anche per il lavoro, specialmente in Germania, ma attualmente come abbiamo detto non è una razza sottoposta a prova di lavoro. Si sta però discutendo molto su questo argomento anche in Italia, cercando di introdurre qualche prova per testarne le attitudini… perché in fondo lo è, un cane da lavoro, e di sicuro non è solo una bella bambolina bianca.

riflessoIl pastore svizzero attualmente è un po’ più  “da famiglia” del cugino colorato: meno spinto, meno smanioso di fare, sa starsene buono in casa sul divano a oziare se piove o non abbiamo tempo di portarlo a far qualcosa, ma allo stesso tempo si attiva subito e collabora volentieri nel caso gli chiediamo di far qualcosa assieme. Può fare oltre, a IPO e altre prove tipiche da pastore tedesco, anche obedience, agility, ricerca di persone e protezione civile, piste,  insomma tutto quello che richiede fisico, voglia di fare e collaborazione con l’umano. Bisogna avere un certo riguardo per il suo fisico, specie in periodo di accrescimento, in quanto cane di una certa molte. Esattamente come per i pastori tedeschi, quindi, attenti  a non strafare per esempio con l’agility, ma anche con tutta l’attività fisica in generale mentre è in crescita, se ci si tiene alle articolazioni e alla salute del proprio beniamino.
È un cane che in genere, da adulto, non dovrebbe esser timoroso con gli estranei (il cucciolo  va incontro a tutti felice di fare nuove amicizie, come è normale), ma che se ne sta sulle sue, amichevole e espansivo con famiglia e conoscenti, indifferente (non pauroso né diffidente, ma solo indifferente) agli estranei. E’  inoltre un cane protettivo con il proprio branco, nonché abbastanza territoriale, esattamente come il pastore tedesco.
Il pastore svizzero esiste sia a pelo corto (in realtà… mezzo pelo con abbondante sottopelo) che a  pelo lungo, altra caratteristica ereditata dal cugino tedesco.

lulahopSALUTE
Oltre al fatto che è più “vecchio tipo” rispetto al pastore tedesco classico, uno dei motivi per cui molti “ex partoristi-classici” sono passati alla “versione bianca” è la salute. Pare infatti che le malattie ricorrenti nello svizzero siano inferiori sia come numero di patologie possibili che come incidenza nei soggetti.
In realtà un pastore tedesco ben allevato sarà sano, come un pastore svizzero bianco male allevato potrà aver problemi di salute; ma è forse anche per via del fatto che le razze più diffuse vengono allevate anche da “cucciolatori improvvisati” che ci vedono il business, che magari fanno tante cucciolate di bassa qualità e prezzo, rischiando quindi di mettere al mondo soggetti con dei problemi, associato al fatto che spesso chi acquista un cane si rivolge al più vicino/economico a portata di mano, che magari capita più spesso di incappare in un pastore tedesco allevato male e malato che non in un pastore svizzero con pari “requisiti”.
Questo proprio perché, almeno per ora, non è così diffuso e chi lo alleva lo fa per passione e cercando di farlo al meglio.
Siccome sono “parenti”, comunque,  le malattie – almeno quelle più ricorrenti –  sono le stesse del pastore tedesco.
Per la riproduzione selezionata in Italia, è richiesto lo screening per la displasia, e sono ammessi solo soggetti HD A, B, C (la C però solo accoppiata con una A), ED 0-BL-1 la 1 solo associata ad uno 0, e si richiede anche di testare l’mrd1 (multi drug reactivity: vedi anche questo articolo).
Dall’anno 2012 si sta anche diffondendo in tutta Europa l’abitudine di testare i cani per la mielopatia degenerativa (di cui abbiamo parlato in questo articolo) anche se non è obbligatorio, ma solo consigliato per i club specializzati di razza.


piazzatoFCI Standard

UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia e da famiglia.
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 1 Cani da pastore e Bovari (escluso i Bovari Svizzeri) Sezione 1 Cani da pastore Senza prova di lavoro
BREVE CENNO STORICO: Negli U.S.A. e in Canada, i cani da pastore bianchi sono diventati a poco a poco una razza distinta. I primi cani di questa razza furono importati in Svizzera all’inizio degli anni 70. Il maschio americano “Lobo”, nato il 05.03.1966, può essere considerato come il capostipite di questa razza in Svizzera. I discendenti di questo maschio, iscritti nel Libro Origini svizzero (LOS), come pure i discendenti di altri pastori bianchi importati dagli U.S.A. e dal Canada, diedero progressivamente origine ad altre discendenze e si diffusero in tutta Europa; dove oggi un gran numero di Pastori Bianchi viene allevato in purezza da diverse generazioni. Dal giugno 1991, questi cani sono iscritti, come nuova razza, all’appendice del Libro delle Origini Svizzero. (LOS)

ASPETTO GENERALE
Cane da pastore bianco, robusto, ben muscolato, di media taglia, dagli orecchi eretti e dal mantello doppio di lunghezza media o lunga. Proporzioni generali del tronco allungate; ossatura di media sostanza, profilo elegante ed armonioso.
PROPORZIONI IMPORTANTI
• Inscrivibile in un rettangolo leggermente allungato, il rapporto fra la lunghezza del tronco (misurata dalla punta della spalla alla punta della natica) e l’altezza al garrese è di 12 : 10
• La lunghezza del muso è leggermente superiore a quella del cranio.

COMPORTAMENTO-CARATTERE
Carattere vivace ed equilibrato, attivo nel comportamento, attento e facilmente addestrabile. Approccio amichevole e discreto. Si distingue per socievolezza e attaccamento al suo conduttore. Mai pauroso o aggressivo senza motivazione. Cane da lavoro e da sport gioioso che apprende con facilità, impiegabile in molteplici discipline. La sua grande socievolezza gli permette una spiccata capacità di adattamento e inserimento in ogni tipo di evento e situazione.

testa2TESTA: Potente, asciutta, finemente cesellata e ben proporzionata al corpo. Di forma conica sia vista dall’alto che di profilo. Assi cranio-facciali paralleli.
REGIONE CRANIALE
Cranio: Leggermente arrotondato; sutura metopica appena accennata. Stop: Poco marcato, ma definito.
REGIONE FACCIALE Tartufo: Di media grandezza; gradita la pigmentazione nera. Tollerata una pigmentazione più leggera e il naso da neve.
Muso: Forte, leggermente più lungo del cranio; la canna nasale e la linea inferiore del muso sono diritti e leggermente convergenti verso il tartufo.
Labbra: Asciutte e ben aderenti, più nere possibili.
Mascelle/Denti: D entatura forte e completa con chiusura a forbice. I denti devono essere impiantati perpendicolarmente alle mascelle.
Occhi: Di media grandezza, a forma di mandorla, in posizione leggermente obliqua; il colore va dal marrone al marrone scuro; palpebre ben aderenti, gradita la rima palpebrale nera.
Orecchie: Erette, posizionate alte, parallele tra loro, con padiglioni rivolti in avanti, la forma è quella di un triangolo allungato con la punta leggermente arrotondata.

COLLO:
di media lunghezza e ben muscolato, si inserisce armoniosamente al tronco; assenza di giogaia; il profilo superiore del collo, elegantemente arcuato, congiunge in linea continua la testa, portata abbastanza alta, al garrese.

TRONCO:
Linea superiore: Forte, muscolosa, di media lunghezza. Garrese: Rilevato. Dorso: Orizzontale, solido. Lombi: Fortemente muscolati. Groppa: Lunga e di media larghezza; leggermente inclinata dalle ali iliache all’inserzione della coda. Torace: Non troppo largo, ben disceso fino al gomito, misura in altezza circa la metà dell’altezza al garrese. Cassa toracica ovale, di buona profondità, con petto ben evidente. Linea inferiore e ventre: Fianchi snelli e tonici ; linea inferiore leggermente retratta.

CODA:
A forma di sciabola, ben provvista di pelo su tutta la sua circonferenza, va assottigliandosi verso la punta; attaccata piuttosto bassa, raggiunge almeno il garretto; pendente a riposo o con una leggera curvatura a sciabola nel suo ultimo terzo; in azione è portata più alta, ma mai al di sopra della linea dorsale.

ARTI:
ANTERIORI – Aspetto generale: Forti, asciutti e robusti, di media ossatura. Diritti, visti dal davanti, e appena distanziati tra loro; ben angolati visti di profilo. Spalla: Scapola lunga e ben obliqua di corretta angolazione; muscolatura potente in tutta la regione della spalla. Braccio: Di buona lunghezza, molto muscoloso. Gomiti: Ben aderenti al corpo. Avambraccio: Lungo, diritto e asciutto. Metacarpo: Solido e appena flesso. Piede: Ovale, dita serrate e ben arcuate; cuscinetti plantari neri e robusti; gradite le unghie scure.
POSTERIORI – Aspetto generale: Forti, asciutti e robusti, di media ossatura. visti da dietro diritti e paralleli, non troppo distanziati; ben angolati visti lateralmente. Coscia: Di media lunghezza con forte muscolatura. Grassella (Ginocchio): Articolazione ben angolata. Gamba: Di media lunghezza, obliqua, con ossatura forte e buona muscolatura. Garretto: Solido, ben angolato. Metatarso: Di media lunghezza, diritto, asciutto e robusto. Piede: Ovale, il piede posteriore un po’ più allungato di quello anteriore; dita serrate e ben arcuate; cuscinetti plantari neri e robusti; gradite le unghie scure.

ANDATURA/MOVIMENTO:
Andature cadenzate, azione dinamica e costante, grande ampiezza di falcata dell’anteriore e potente spinta posteriore; trotto sciolto coprente terreno.

PELLE: Esente da pieghe, pigmentazione scura.

piazzato2MANTELLO:
PELO – Pelo semi-lungo: Doppio pelo fitto e aderente; sottopelo abbondante con pelo di copertura liscio e piuttosto ruvido al tatto; il muso, le orecchie e le facce anteriori degli arti sono ricoperti da pelo più corto; sul collo e sulla faccia posteriore degli arti il pelo è leggermente più lungo. Ammessa una lieve ondulazione.
Pelo lungo: Doppio pelo fitto e aderente; sottopelo abbondante con pelo di copertura liscio e piuttosto ruvido al tatto; il muso, le orecchie e le facce anteriori degli arti sono ricoperti da pelo più corto; il pelo lungo forma criniera al collo e “culottes” sulla parte posteriore delle natiche, coda ben fornita di pelo. La lunghezza del mantello non dovrà mai essere esagerata. Ammessa una lieve ondulazione.
Colore: Bianco.

TAGLIA E PESO Altezza al garrese : Maschi: 58 – 66 cm Femmine: 53 – 61 cm
Peso: Maschi: circa 30 – 40 kg Femmine: circa 25 – 35 kg
Soggetti tipici leggermente sotto o sopra la taglia prevista non devono essere squalificati.

DIFETTI: Qualsiasi deviazione dai punti sopraindicati deve essere considerata come difetto e la severità con cui va penalizzato deve essere in proporzione alla sua gravità ed ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane e alla sua capacità di svolgere il suo tradizionale lavoro.
• Sfumature di colore isabella (giallo chiaro o fulvo pallido) sulla punta delle orecchie, sul dorso e sulla parte superiore della coda. • Depigmentazione parziale a chiazze sul tartufo, sulle labbra e/o sulle rime palpebrali.
• Speroni. Eccetto nei paesi dove la loro asportazione è vietata dalla legge.

DIFETTI GRAVI:
• Aspetto pesante, costruzione troppo corta (nel quadrato).
• Assenza di dimorfismo sessuale.
• Mancanza di più di due PM1; gli M3 non sono presi in considerazione.
• Orecchio pendente, orecchio semi-eretto, orecchio semi-pendente.
• Linea dorsale eccessivamente inclinata.
• Coda arrotolata, deviata, ad uncino, portata sul dorso.
• Pelo di copertura morbido, serico, lanoso, arricciato, non aderente; pelo nettamente lungo senza sottopelo.
• Netta colorazione fulva (sfumature giallastre o rossastre) sulla punta delle orecchie, sul dorso e sulla parte superiore della coda.

DIFETTI ELIMINATORI:
• Cani aggressivi o eccessivamente timidi.
• Ogni cane che manifesta chiaramente delle anomalie di carattere fisico o comportamentale deve essere squalificato.
• Ansietà, paura estrema, aggressività da stato d’ansia, inutile reazione aggressiva, comportamento letargico.
• Uno o entrambi gli occhi azzurri. Occhi sporgenti.
• Entropion, ectropion.
• Enognatismo o prognatismo, mandibola deviata.
• Depigmentazione totale del tartufo, delle labbra e/o delle rime palpebrali.
• Depigmentazione totale della pelle e dei cuscinetti plantari.
• Albinismo.

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto

logo_clubIL PASTORE SVIZZERO BIANCO IN ITALIA
Il 26 giugno 2006, da un gruppo di appassionati di questa nuova razza, nasce il “Pastore Svizzero Bianco Club Italia”, società specializzata per la sua tutela e diffusione, che  il 22 Settembre 2009 ottiene finalmente il riconoscimento dall’ENCI.
Questo è il sito ufficiale del club , dove potrete trovare eventi organizzati dal club sia come esposizioni (raduni e speciali di razza) e quindi anche i risultati delle stesse, sia come altre attività pensate per cercare di coinvolgere e far divertire assieme i soci- proprietari e i loro amici a quattro zampe (stage di agility, sheepdog, pet thepaphy, handling e qualsiasi altra cosa che possa essere interessante e divertente).
Vi troverete inoltre l’elenco stalloni fattrici “certificati” dal club come salute e morfologia, nonché l’indirizzo degli allevatori associati e le cucciolate disponibili al momento, sempre “certificate” dal club, ovvero che rispettano il codice deontologico sia come salute dei riproduttori che come età e tempi di riposo delle fattrici.

Allevamento consigliato:

svizzero

muretto

Oltre all’autrice, si ringrazia per le foto Agi Zitkowsky

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35 Commenti

  1. Salve, ho letto il Vs. articolo su il Pastore svizzero Bianco, e devo dire che mi è piaciuto moltissimo, Tanto da chiedevi il permesso di inserirlo nella nostra pagina Web, ovviamente scrivendo da dove e stata tratto e con il Vs link.

    Aspettando Vs.riscontro cordialmente Saluto.

    Moreno Manzelli.

    • Ciao a tutti!! 🙂 Questo è il mio Barry Whait 🙂 non sono certa delle sue origini in quanto questo cucciolone l’ho trovato abbandonato in strada quasi morente a soli 4/5 mesi più o meno. Solo grazie ad approfondite ricerche sono riuscita a trovare quello che credo sia il capostipite della sua razza e devo dire che appena l’ ho visto in foto sono rimasta sbalordita dall’ incredibile somiglianza!!
      Lui fa ormai parte della famiglia da quasi 5 anni ed è una gioia immensa..certo non mancano le lotte con lui e le lunghe passeggiate, ma adora i bambini e cerca sempre le coccole e deve obbligatoriamente farti almeno una maschera al giorno sul viso con la sua saliva(>.<) ma è assolutamente favoloso.
      Ha però un unico problema! quando andiamo in giro ed incontra altri cani, alle volte è come se non gli importasse niente, se sono cani che conosce ci gioca ininterrottamente fino ad arrivare a piagniucolare quando è il momento di tornare a casa, altre invece sembra impazzire alla vista di un cane e gli abbaia contro con una prepotenza assurda. cosa posso fare per risolvere il problema?

  2. E’ veramente uno splendido cane, ma… Mia sorella ha un esemplare femmina, che da cucciola aveva paura di tutto e di tutti… Sempre attaccata solo ai padroni, se vedeva qualcun altro correva a nascondersi e faceva la pipì addosso dalla paura. Oggi è l’opposto, non la si può lasciare assolutamente libera, perché attaccherebbe le persone e gli altri animali. Già un paio di volte si è rischiato di far finire qualcuno all’ospedale. Quindi, almeno per la mia esperienza personale, dal punto di vista caratteriale è un disastro, ma leggendo un po’ su internet e osservando anche altri esemplari in giro per le città mi sa che a mia sorella è capitata l’eccezione. Addirittura quando vado a trovarla a casa deve chiudere il cane sul terrazzo! Un vero peccato 🙁

  3. Ciao, sono proprietario di un PSB maschio a 26 mesi, e un amore sembra un bimbo. l’unico problema che mi da e quello che quando e al guinzaglio tira da quando partiamo a quando torniamo indietro (o poco prima di arrivare a casa). Premetto che vive in giardino quindi e in libertà tutto il giorno
    Mi potreste consigliare come fargli togliere questa abitudine

  4. Salve,

    due mesi fa ho ricevuto un cucciolo trovato a Roma.
    Alla prima visita (40gg), il veterinario ci aveva detto di trattarsi di un cane di media taglia, incrocio fra labrador e un cane dalle orecchie dritte. Alla seconda visita (ca 3 mesi e mezzo) fatta in Calabria, il veterinario ha parlato di lupoide accennando al pastore svizzero bianco (quindi taglia grande) e curiosando su internet credo ci abbia “preso”. A dire il vero rimane un po più beige di quelli che ho visto su internet anche se trovo molte somiglianze tra il mio cane e molte cose scritte sul PSB. Ovviamente sono strafelice che ‘assomigli’ al PSB o al PT (ne ho avuti due da bambino). Mi chiedevo se ci fosse qualche intenditore a cui posso mandare delle foto per avere qualche conferma in più a riguardo. Grazie.

    • mi hanno portato a vedere un cane incrocio labrador husky che sembrava un pastore svizzero salvo essere un po più quadrato e camminare da nordico…
      Può mandare a me le foto adaniela@libero.it ma dovrei vederlo anche in movimento… quantomeno.

  5. Salve sono l’autrice dell’articolo.
    i consigli che chiedete non sono specifici per un pastore svizzero ma consigli che valgono per tutti i cuccioli.
    Innanzitutto, io, quando do via i cuccioli, do anche un libro che spiega tutte le cose da sapere rigurado questi argomenti, e lo do prima di quando do il cucciolo, ovvero quando vengono a vederlo/sceglierlo e mi lasciano la caparra, così hanno tempo di leggerlo, così hanno modo di sapere già cosa fare prima di portarlo a casa… e comunque quando porti a casa il cucciolo non hai voglia di metterti a leggere il libro ma preferisci goderti il cucciolo quindi lo do prima, che dalla voglia di cucciolo che hanno se lo leggono (spero) tutto di un fiato.
    Scrivo anche alcune paginette di mio pugno, quelle si un po’ più specifiche sul tipo di cane per sapere anche cosa fare e non fare per il discorso articolazioni e alimentazione ma non solo…
    inoltre mi rendo disponbile sia prima che dopo per dare informazioni e consigli su tutti i dubbi e tutti gli argomenti possiibili riguardo la gestione del cucciolo.
    Se avete scelto la cucciola da un allevatore serio…non dico vi darà un libro ma non avra problemi ad assistervi e rispondere ai vostri quesiti, prima e dopo l’adozione del cucciolo.
    Non esitate a chiedere…se non vi rispondono… o sono scortesi … io valuterei se cambiare o meno allevatore…
    anche questo fa parte dei “doveri” dell’allevatore

  6. siamo una coppia e dovremmo prendere in un allevamento un cucciolo di pastore svizzero bianco a pelo lungo che dovrebbe nascere a metà Giugno e quindi verso la fine di agosto da tenere esclusivamente a casa.Premetto che siamo in pensione.Vi sarei grato avere qualche dritta importante per i primi tempi , come abituarla a fare i bisogni fuori,se lasciarlo libero durante la notte o metterlo in un piccolo box insomma qualcosa che ci può aiutare a fare del nostro meglio visto che non abbiamo avuto mai cani in casa

    • Dalla mia esperienza posso dire che questo è un cane che ama stare in compagnia ed essere in pensione aiuta. Il pelo lungo (come quello del mio) ha bisogno di più cure in particolare nel periodo del ricambio. E’ bene munirsi di un buon aspirapolvere e spazzolarlo spesso. Il mio pastore quando è in casa dorme in una cesta di materiale plastico messa in un angolo in cucina. E’ importante fargli fare delle passeggiate fin da piccolo, meglio se in orari stabiliti tipo mattina e sera, dove potrà fare i suoi bisogni e nello stesso tempo socializzare con il mondo esterno. La socializzazione è fondamentale e a mio parere deve durare per oltre un anno così come è importante mantenere un atteggiamento coerente e abitudinario. Un piccolo box è inutile visto che nello spazio di 6 mesi può raggiungere i 20 chili….

  7. E’ vero che può rimanere in casa per ore ad oziare ma mai da solo. Se lasciato solo per molto tempo può inventarsi di tutto. Ama condividere la vita della famiglia e da quanto sto osservando inizialmente è molto diffidente verso tutto ciò che non conosce.

    • mah… purtroppo qualche soggetto un po troppo diffidente c’è… ma ti assicuro che le mie non sono così… sono sempre entusiasta di andare in giro a conoscere posti nuovi di incontrare persone. non hanno paura degli altri cani e neanche dei rumori o degli spari. mi verrebbe da chiederti dove l’hai preso ma non è carino…
      poi la piccola ancora non la lascio libera in casa quando non ci sono ma la grande posso stare via anche 15 ore che non tocca niente… male che vada se non ce la fa più mi molla una pipì

      • In realtà ho dovuto lavorare parecchio nella socializzazione dopo aver visto che la paura iniziale verso qualsiasi cosa in movimento, che ovviamente attribuivo al cambio di padrone, continuava a manifestarsi in particolare verso gli uomini (le donne li accettava più volentieri), verso le auto ecc. Forse potevo restituirlo ma ho preferito tentare il recupero per quanto possibile. Oggi, a poco più di un anno, non vede l’ora di uscire a passeggio, viene tranquillamente in macchina, non ha paura di spari o temporali, ama fare amicizia con altri cani e animali ma resta la diffidenza verso le persone in particolare di sesso maschile (da tenere conto che è un maschio). Il massimo di complicità l’ho raggiunto quando ho iniziato a farlo uscire senza guinzaglio, grazie al fatto che abito in aperta campagna, tanto che alcuni vicini che prima lo guardavano con timore oggi lo ammirano nel vederlo passeggiare libero al mio fianco e si sentono rassicurati se lo incontrano senza la mia presenza. Per arrivare a questo ho dovuto dedicargli parecchio tempo ostinando un atteggiamento coerente, paziente e in qualche caso autoritario senza mai utilizzare maniere forti. Non mi sento nemmeno di dare la responsabilità all’allevatrice anche perchè in una cucciolata può capitare un cucciolo più timoroso deglia altri, senza contare che oggi vedo troppo spesso negli incroci la ricerca della bellezza e non tanto del carattere. Prima di acquistarlo avevo letto che possono capitare dei casi simili proprio perchè la razza è abbastanza recente e quindi non perfettamente stabilizzata. E poi in tutto questo tempo ho letto molti libri e imparato molto del linguaggio del corpo e del mondo dei cani. Inizialmente si spaventava anche da un mio movimento improvviso o dal solo sguardo. Oggi sono abbastanza soddisfatto del risultato che sto ottenendo ma anche di quello che lui mi sta restituendo in termini non tanto di affetto, che rivolge con evidenza maggiormente a mia figlia, quanto di fiducia che manifesta nei miei confronti.

  8. Non c’era stato anche un tentativo del Canada di farlo riconoscere?
    Ricordo un articolo anni fa di un pastore bianco canadese in via di riconoscimento, che poi non ci fu.
    Ricordo male?

    • ma infatti nell’ articolo c’è scritto che per un periodo fu chiamato pastore canadese e che canadese fu uno dei primi club di razza…ma che fu chiamato svizzero in quanto svizzero fu il primo tentativo riuscito di farlo riconoscere …

  9. Ringrazio tutti x i consigli, ne farò tesoro, se un giorno dovessi decidere x questa razza….un’ultima cosa sia i maschi che le femmine come stanno messi a socializzazione intraspecifica??

    • stanno messi che li devi socializzare TU… come tutti i cani…
      se vuoi meno grane e ti piace fare “Il parchettaro” prendi la femmina, i maschi in fondo come i PT non è detto che vada daccordo con i maschi una volta cresciuto… comunque sia la socializzazione va curata dal momento dell’adozione almeno fino all’anno anno e mezzo d’età sia con cani che ambienti esterni persone ecc ecc

    • Vale per il mio caso: il mio maschio va d’accordo con quasi tutti i cani: maschi, femmine, piccoli e grandi di ogni razza, perché è sempre stato in mezzo ad altri cani, fin da quando è arrivato a casa e quindi ha imparato come ci si comporta. In generale i cani con cui non va d’accordo sono cani che non vanno d’accordo con gli altri cani, indipendentemente dal sesso. Questo non significa che non ci siano incontri a rischio di zuffa (l’incontro tra maschi spavaldi fa prevedere scintille) e questi li evito. Comunque è un cane molto legato al padrone che non si allontana mai troppo, quindi negli ampi spazi aperti dove ci sono cani liberi rimane sempre a portata di richiamo e bene in vista (in tutto questo tempo non ci siamo mai persi di vista, neanche nei boschi), in modo che lo si possa eventualmente recuperare e rimettere al giunzaglio, quindi il pericolo di incontri sgraditi diminuisce. Imparano anche molto alla svelta quali cani vanno ignorati ed evitati (intendo quelli in perenne cerca di rogne).
      Lupi ha detto una grande verità: il rapporto con gli altri cani, dopo la mamma e i fratelli, lo imposti tu dal giorno in cui te lo porti a casa.

      • Cristina, potrei farti anch’io una domanda? Ovviamente parlo della media generale, le eccezioni ci sono sempre, ma mediamente che tu sappia i pastori bianchi come sono messi a predatorio? Il tuo come si comporta con animali “prede”?
        Ti bombardiamo di domande, ma d’altro canto hai scritto tanti episodi ed esperienze così adorabili e interessanti che viene davvero voglia di saperne di più 😀

        • Io parlo sempre e solo del mio: il ragazzo ha un certo istinto predatorio che però ha imparato a controllare dato che vive con un gatto. Certo, è un killer di materassi (quelli che troviamo per strada in attesa che li ritiri la nettezza urbana lo mandano in estasi) e adora catturare le prede e farle a brandelli (pupazzi e affini). E quando riesce a catturare un materasso abbandonato o un pupazzo, si vede il cacciatore all’opera che uccide la preda e esercita la potenza delle mascelle e del collo. Il fatto che ogni tanto lui di notte ululi nel sonno mi fa ricordare sembre con chi ho a che fare. Essendo dei cani, ripeto molto forti e potenti, è bene imparare a controllare questo istinto e convogliarlo su cose permesse, tipo frisbee, materassi appunto abbandonati e pupazzi, cosa assolutamente fattibilissima, perché il PSB è un tipo sveglio. Devo dire che il gatto mi ha aiutata molto mettendolo in riga quando si allargavva troppo 🙂

          • Mi sono dimenticata di dire che non è sempre andato tutto liscio, in particolare c’è stato verso i dieci mesi uno spiacevole rodeo che ha visto coinvolte alcune galline, conclusosi fortunatamente senza danni, unicamente perché da cacciatore inesperto non si è focalizzato su una sola preda, ma si è lasciato confondere dal numero correndo a destra e a sinistra in su e in giù. Ci fosse stata una sola gallina, avrei dovuto pagarla, perché sicuramente l’avrebbe presa e uccisa.

        • la mia ha un forte istinto predatorio… coi gatti va daccordo perchè c’è cresciuta insieme, e anche quelli fuori non li cerca di inseguire…idem la cucciolona di 6 mesi…cresciuta con la gatta in casa.. prova a giocarci ma non con intenzioni da killer…
          però… coi selvatici…parlo della grande(la piccola non l’ho ancora vist ain azione noon c’è stata occasione) AUGURI… o la fermi prima che parta o ti tocca aspettare che si renda conto che non li può prendere e torni indietro… ma… tutti i “canilupi” me lo fanno mica solo quelli bianchi…

  10. La volevo ringraziare x l’articolo e farle una domanda……ma Lei è veggente?? le spiego un paio di settimane fa volevo e ho cercato (in TI PRESENTO…) lo standard dello spinone italiano e non c’era, il giorno dopo Lei l’ha pubblicato…….ieri ho cercato lo standard del pastore bianco svizzero e non c’era, e oggi lo pubblica…….inizio a pensare che mi legga nel pensiero ^_^ ……..ne approfitto x farle una richiesta, mi interesserebbe leggere qualcosa sul golden retriever linea americana, con paragoni e differenze con la linea inglese…..se mai avrà voglia di scrivere questo articolo, lo leggerò con molto interesse, grazie

  11. Vorrei aggiungere solo una piccola nota sul carattere: dolcezza infinita, gioia di vivere alle stelle, curiosità da vecchia zabetta: impossibile aprire un cassetto o un’antina senza che lui venga a curiosare; guai a lasciare una porta chiusa fra noi e lui (= addio privacy). Sa essere una presenza molto forte e ha una gran voglia di esprimersi, anche con la voce, emettendo tutta una serie di suoni, di cui ha un repertorio molto ricco. Sembra nato con un richiamo perfetto, che orgoglio per il padrone! Attenzione però, avendo molta voglia di fare la nostra montagna di panna montata non andrà lasciata troppo a se stessa, perché si inventerà qualcosa magari di poco ortodosso. Insomma, il pastore svizzero è un cane che ha bisogno di passare molto, ma molto tempo col padrone o membri della famiglia. Potrei andare avanti all’infinito, ma non voglio rubare troppo spazio.
    Si è capito che sono innamorata di questi cani meravigliosi?
    Cristina

      • Premesso che non sono una grande esperta e su questo può rispondere meglio un allevatore, da quello che ho potuto sperimentare (io ho un maschio)e dagli esemplari che ho visto, le femmine sono più territoriali, più composte e un filino più diffidenti. I maschi sono più cuccioloni, teneroni, sleccaccioni e sbaciucchioni, ma anche molto fisici e molto potenti. Il mio è ancora molto giovane, ha 18 mesi e adora i giochi puramente fisici, tipo frisbee, rincorrersi, la lotta, tira e molla; i giochi di attivazione mentale lui li mangia e te li risolve così. E’ uno che ama esibire la propria forza, anche se non lo fa mai in modo aggressivo. Sa anche fare il pagliaccio molto bene, immagino che tra cane e cane ci siano differenze.
        Prima di lui ho avuto una femmima di pastore tedesco e le differenze sono tante: per il pastore tedesco un no è no, per il pastore svizzero un no e no adesso ma forse dopo ni e forse domani sì. Il pastore svizzero ha una sensibilità più accentuata e una grande dolcezza di fondo che lo rende unico e adorabile. Questo però non significa che non vada guidato con mano ferma e penso che i maschi in questo abbiano bisogno di una mano un po’ più ferma. Mai lasciarsi fuorviare da una sleccacciata sulla faccia.

      • come in tutte le razze c’è differenza fra maschi e femmine…
        la gente tendenzialmente preferisce il maschio, specie nei “cani lupi” perchè sono più appariscenti, più grossi, fanno di più la guardia… e poi NON VANNO IN CALORE, che pare che sta cosa del calore… mamma mia… (che poi se non vuoi riprodurre sterilizzi…)
        ma… in tutte le razze eh, i maschi sono più cazzoni, sempre li a mettersi in mostra, a farsi vedere a mandare segnali agli altri cani anche se non ci fai caso… a cercare di marcare (sarebbe bene non lasciargli marcare ossessivamente… ) e a vedere se le “donne” sono disponibili.
        le femmine sono molto più grstibili, e tranquille IN GENERE EH… eccezzioni a parte…
        poi il apstore un po di più lo convinci a “lasciar perdere” cose da macho… però dai… la femmina è meglio… anche se i più … vogliono un maschio

        • Verissimo, molti maschi sono arrapati perenni, quindi un filino distratti; posso confermare avendo sempre avuto cani femmine in precedenza. Capisco quando c’è una femmina in estro nel quartiere dall’espressione indescrivibile tra l’ebete e il gasato, prima ancora di uscire di casa. Ammetto che a volte la passeggiata può diventare impegnativa, ma se si ha l’accortezza di andare in posti meno frequentati la cosa si può gestire, io per esempio ho la fortuna di vivere in una grande città, ma di poter scegliere tra diversi parchi molto vicini, estesi e molto belli.
          La verità è che l’ideale sarebbe avere un maschio e una femmina che io, personalemte, trovo altrettanto belle dei maschi.

          • al di la del fatto che in genere più son piccoli più son “sboroni” ed “erotomani”…forse per mettersi in mostra… visto che la mole manca…… ma forse sono più testosteronici perchè in genere sono pure trob…tori compulsivi di qualsiasi femmina anche sterilizzata…
            comunque sia, una mano un filo più esperta gestisce benissimo anche il masculo…
            però, anceh da educatore ti dico, quando arrivano al campo con femmina o maschio da educare… la femmina fai molto prima a metterla a posto, due coccole un bocconcino… dopo un po diventa brava.
            avere l’attenzione del maschio e gestirlo, se non si ha “il carattere” per diventare il suo leader…è molto più fatica

    • Mi piacerebbe tanto averne uno soprattutto femmina ma non conosco la razza avendo avuto un pt femmina ho paura di riscontrare anche qui
      le stesse problematiche di comportamento con gli estranei e cani in passeggiata e quindi lontano dalla vita sociale che vorrei vivere insieme al mio cane.
      Quindi sono in dubbio tra questa razza e il golden retriever.
      Volevo sapere se va bene con le persone anziane visto che dovrà stare tutto il giorno con loro.
      Se è aggressivo anzi aggressiva visto che opterei per una femmina eche problemi potrei riscontrare caratterialmente legati alla razza.
      Grazie

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