di VALERIA ROSSI – La provocazione nella provocazione di ieri, oltre a scatenare ulteriori commenti del tutto fuori tema e fuori luogo, è stata interpretata nel modo giusto da qualche anima buona aggiuntiva (ovvero, come ha delicatamente commentato il figlio: “Forse c’è speranza che dopo:
– non ho letto una minchia
– ho letto e non ho capito una minchia,
arrivi anche quello che legge e capisce”).
Evviva.
Oggi, però, mi piacerebbe provare a parlare davvero seriamente di ciò che penso a proposito della scelta di un cane. Cose su cui non si è certo obbligati ad essere d’accordo, ma che mi sembrano dettate dal semplice buon senso e non da prese di posizione fanatiche “pro-cane di razza” o “pro-cane del canile” (anche perché mi sembrano entrambe molto stupide: e se me la prendo più facilmente con la seconda è solo perché è quella che si continua a sentire, leggere, vedere praticamente ovunque).
Per questo riporto qui le cose che ho sempre detto quando allevavo… e che ripeto ancora oggi che non allevo più:
a) dal punto di vista affettivo, “un cane è un cane”, punto. Grande o piccolo, giovane o anziano, cucciolo o adulto, maschio o femmina… per quanto riguarda l’amore, non dev’esserci alcuna differenza. Se non sei disposto ad amare (cosa che comporta immancabilmente anche dei sacrifici, e non da poco), non prendere nessunissimo cane, né comprato, né regalato, nè trovato per strada;
b) poiché cuore ed amore (il sole possiamo lasciarlo fuori, con buona pace della mia omonima canterina), pur essendo assolutamente indispensabili a priori, non sono le uniche cose che contano… dopo aver assodato che questi presupposti ci sono è assolutamente lecito chiedersi anche “perché” si vuole un cane. Per farci cosa, ma soprattutto per dargli cosa.
Se la risposta è “boh… perché sì, perché gli vorrò tanto bene…”, allora vi invito a riflettere sulle reali necessità di un cane: che NON sono solo la soddisfazione dei bisogni primari e la voglia di coccole, ma vanno molto oltre.
Il cane è un animale sociale che vuole avere uno scopo nella vita e vuole assolutamente collaborare con il suo branco (o con la sua famiglia) a qualcosa che sia utile al branco stesso. Questa è la sua natura e non possiamo sognarci di cambiarla, così come non potremmo sognarci di insegnare a un elefante a volare (Dumbo non fa testo).
Ergo: stare a pancia all’aria sul divano a farsi grattare la pancia, per il cane, NON è la felicità. E’ noia mortale, che spesso si tramuta in “problemi caratteriali” di vario tipo, sempre presentati con l’aggiunta della frase “Non so perché faccia così… io lo tratto come un figlio!”.
Ecco, la fonte dei problemi spesso sta proprio lì. E’ tutta lì.
Se “lo tratti come un figlio”, significa che non hai capito la primissima cosa che avresti dovuto capire: e cioè che lui NON è tuo figlio. E’ un cane. Quindi va trattato come un cane (e sarebbe ora che questa frase perdesse la sua connotazione negativa per assumere quella che dovrebbe avere in realtà: trattare un cane “da cane” = rispettarlo).
Pensare di fare il bene di un cane “trattandolo come un figlio” è un po’ come comprarsi un pesce rosso, dargli un bel piatto di carne trita con le verdure, poi metterlo a dormire nel lettino, cantargli la ninnananna, rimboccargli la copertina e il giorno dopo stupirsi se lo si trova stecchito.
“Oh, cavolo! Eppure l’ho trattato come un figlio!”.
Ecco, appunto: è per questo che è morto;
c) se oltre ad avere la ferrea intenzione di amare il tuo cane hai anche quella di renderlo davvero gratificato e felice, allora (e SOLO allora) potrai cominciare a chiederti se anche TU hai esigenze particolari: se ti piace un particolare sport o disciplina cinofila, se ti serve un cane con doti ben precise e caratteristiche particolari da adibire a un lavoro preciso e così via.
Se hai un obiettivo ben chiaro in mente, allora puoi chiederti se per questo obiettivo vada bene un cane qualsiasi, oppure se ti serva un cane selezionato appositamente per poter dare il massimo in quel lavoro/sport/disciplina.
Nel primo caso, potrai andare al rifugio/canile e scegliere il cane che ti sta più simpatico (ma ricorda di tenere sempre presente il vostro futuro insieme. Se hai pensato, che so: “mi piacerebbe fare agility, sport che possono fare anche i meticci, quindi scelgo di salvarne uno dal canile”, cerca poi di non portarti a casa un cane di ottanta chili o di sedici anni).
Nel secondo caso, potrai pensare al cane di razza pura con le doti psicofisiche più adatte al tipo di vita e di collaborazione che hai in mente;
d) se per te va bene un “cane-e-basta”, liberati la mente da leggende metropolitane tipo “ehhhh, ma se non è cucciolo non si affeziona più”, oppure “ehhhh, ma i cani in canile sono stati tutti maltrattati e non si fidano più dell’uomo”, o ancora “ahhhh, chissà che malattie potrebbe avere”.
La prima è una clamorosa palla, tout court: mediamente l’adulto si affeziona molto più di un cucciolo. Semmai il vero problema potrebbe essere l’ansia da separazione, che è più frequente nei cani di canile proprio perché si appiccicano al punto tale (ed hanno una tale paura di vivere un nuovo abbandono) che perdere di vista i loro umani anche per dieci minuti diventa una tragedia. L’ansia da separazione, però, si può affrontare e superare.
I cani maltrattati, purtroppo, esistono: ma che non si fidino più dell’uomo è decisamente cosa rara. A non fidarsi dell’uomo sono i cani deprivati, i cani ferali, i cani che l’uomo non l’hanno conosciuto nel modo giusto e nei tempi giusti: quelli maltrattati, nove volte su dieci, hanno capacità di recupero (verrebbe da dire “di perdono”) davvero impressionanti. Il cane fobico, così come quello aggressivo, esiste: in canile ce ne sono, e andrebbero affidati solo a persone molto esperte e capaci di lavorare al loro recupero. Però è assurdo pensare che siano tutti così e che non ci siano anche cani equilibrati e amichevoli: in realtà la maggior parte dei cani “è” equilibrata ed amichevole.
Per quanto riguarda le malattie, è curioso che esistano due fazioni: quella secondo cui “i cani di canile sono tutti malati” e quella secondo cui “i cani di razza sono tutti malati”.
L’unica verità è la più semplice: i cani sono esseri viventi, che come tali possono ammalarsi… ma anche no. Non c’entrano razze o non razze.
Certo, il cane ben allevato sarà figlio di genitori testati per le patologie ereditarie, e avrà meno probabilità di beccarsi quelle: ma ammalarsi, possono ammalarsi tutti. Anzi, qui i cani di canile (adulti) hanno una piccola marcia di più: se sono sopravvissuti fino a quel momento è probabile che siano belli robusti, visto che tra i randagi c’è una spietata selezione naturale;
e) se hai scelto il canile, non pensare che i volontari ti stendano ponti d’oro solo perché hai deciso di “fare un’opera buona”.
Anzi, guarda: se stai andando in canile per fare un’opera buona, a mio avviso parti già col piede sbagliato.
In canile ci devi andare perché vuoi un cane, perché hai scelto responsabilmente e consapevolmente di dividere i prossimi anni della tua vita con un amico peloso. Se vuoi fare beneficenza, allora puoi andarci come volontario, al canile; puoi fare delle offerte, puoi portare a spasso i cani, puoi andare a spalar cacche (e spalar cacche è indiscutibilmente più “eroico” che portarsi a casa un singolo cane). Oltre a non stenderti i ponti d’oro, può capitare che i volontari non vogliano darti il cane: anzi, succede spesso.
In alcuni casi, succede perché hai trovato dei fanatici fissati con certe loro regole assurde (“devi” avere il giardino, “non” devi avere il giardino, “devi” avere già avuto cani, “non” devi voler fare certi sport, “devi” avere bambini, “non” devi avere bambini… e via dicendo): in questi casi di solito è inutile insistere, meglio andare altrove (purtroppo di canili è pieno il mondo, non faticherai a trovarne altri).
Altre volte succede perchè sei finito in un canile dal quale i cani NON escono praticamente mai (perché procurano contributi a cui non si vuole rinunciare, o perché i volontari, sotto sotto, sono convinti che stiano meglio con loro): anche in questi casi è meglio lasciar perdere. Non si può cambiare il mondo, purtroppo.
In altri casi ancora succede perché effettivamente tu non sei l’adottante ideale: o in generale, o per il singolo cane X o Y.
Prima di incavolarti ed ergerti a vittima, pensaci un po’ su: perchè a volte hanno ragione loro ed è inutile offendersi.
Tu pensi che saresti assolutamente perfetto per quel cane, ma in realtà così non è. Oppure è il cane a non essere affatto perfetto per te (di solito i volontari quel cane lo conoscono molto bene, quindi hanno validi motivi per pensarla così).
Se visiti due o tre canili e ti dicono tutti la stessa cosa, forse è il caso di chiedersi se non sia meglio rinunciare o semplicemente rimandare l’adozione;
f) se hai scelto il cane di razza, ricordati che non esistono “cani di razza nei saldi”. L’allevamento serio e competente ha costi alti (altrimenti non sarebbe possibile dare certe garanzie su salute, tipicità e carattere) e richiede grande impegno, studio e lavoro: tutte cose che hanno un prezzo.
Non è certo “la vita” o l'”amicizia” ad essere “messa in vendita”: questa è soltanto stupida retorica.
Si tratta invece, semplicemente di remunerare in modo onesto ed equo il lavoro di chi ha scelto di operare in modo professionale (che non è necessariamente sinonimo di “professionistico”) nel mondo della cinofilia: che, fino a prova contraria, NON è un reato. Detto questo, se vuoi un cane di razza perché ti aspetti che abbia le caratteristiche tipiche di quella razza non puoi e non devi cercare nè “il più vicino a casa”, né “quello che costa meno”.
Ricorda che stai scegliendo un membro della tua famiglia, non una lavatrice.
Evita quindi come la peste negozi, pseudoallevamenti multirazza (un allevatore serio riesce a seguire una, massimo due razze: tre è già un’eccezione), fiere del cucciolo, mercatini e quant’altro: perché lì NON troverai mai un vero rappresentante della propria razza, ma una sorta di “tarocco” che, per carità, va rispettato come qualsiasi altro cane del mondo… ma che non può essere pagato cifre che in realtà non vale, perché quella che si paga non dev’essere “la razza”, ma appunto il lavoro che ci sta dietro.
E quando si parla di allevamento “cagnaro”, di tutto questo lavoro non c’è traccia. Si prendono un maschio e una femmina, li si fa accoppiare e ciao. Questo NON è “allevare”, ma “produrre cuccioli a caso”.
C’è una differenza abissale che bisogna assolutamente conoscere per poter capire (e chi non la conosce, farebbe bene a non parlare a vanvera).
Se vuoi il cane di razza devi assolutamente rivolgerti all’Allevatore con la A maiuscola: che non è “quello che vince in expo” (fior di cagnari vincono in expo, purtroppo), non è “quello che ha il canile più figo” (i cagnari hanno spesso strutture estremamente appariscenti, per fare più colpo sui polli), non è “quello che fa pagare di più” (c’è chi marcia impunemente sulla razza di moda o sul nome ottenuto con i risultati, ma resta cagnaro inside).
E’ invece quello che alleva per amore e passione, che ritiene ogni suo cucciolo un po’ “opera d’arte” e un po’ “sangue del suo sangue”.
Certo, non è facile riconoscerlo a prima vista (anche perché tutti dicono sempre di lavorare così!): ma è abbastanza facile riconoscere il suo contrario, e cioè il cagnaro.
Ho scritto tempo fa un articolo con tutti i segnali negativi da tenere presenti, quindi non sto a ripeterli… ma anche per chi non legge “Ti presento il cane” ci sono in giro migliaia di fonti attendibili di informazione su questo argomento.
Oggi come oggi, ritengo davvero che possa ancora farsi fregare solo chi VUOLE farsi fregare: e vuole farsi fregare perché mira solo al “cane di razza a prezzo basso (o addirittura gratis)”, che ovviamente non può esistere. Vuole farsi fregare per dimostrare a se stesso e agli altri che lui “è più furbo”: un po’ come quello che compra per strada lo stereo a prezzo bassissimo e se ne vanta con gli amici, prima di aprire il pacco e di scoprire che ha comprato un mattone.
Certo, un cane non è né uno stereo né un mattone: sarà sempre un amico, un compagno meraviglioso, un essere vivente che merita il massimo rispetto e tutto l’amore possibile. Però le stesse cose le meritano i cani del canile, che oltretutto costano zero.
Il “cane-pacco” preso dal cagnaro è un cane, certo, dal punto di vista affettivo: ma dal punto di vista economico è una truffa bella e buona. Se poi si tratta di un cucciolo dell’Est, allora rischia di essere anche un dolore inenarrabile, visto che uno sproposito di questi cani muore a pochi giorni dall’acquisto, o manifesta gravi problemi di salute e/o carattere in età adulta.
Quindi: cane di razza = allevamento serio, o niente.
Senza se e senza ma.
g) non hai i soldi per comprare un cane ben allevato? E allora non hai i soldi per tenere nessun cane: neppure quello del canile.
Perché il prezzo di acquisto, alto o basso che sia, è una goccia nel mare delle spese che si dovranno affrontare in futuro.
Un cane costa anche quando sta bene: una buona alimentazione costa cara (non vorrai mica dargli delle porcheriole, se dici di amarlo tanto!), le vaccinazioni costano, i corsi di educazione/addestramento costano (un bambino lo mandi a scuola, vero? E allora il cane che ami “come un figlio” merita anch’esso di essere educato), fare sport costa (abbiamo detto che vuoi farlo felice, quindi dovrai pur fargli fare qualcosa!).
E poi, come abbiamo visto, il cane è un essere vivente, che di default è soggetto ad ammalarsi: ma i cani non hanno la mutua, quindi le spese veterinarie te le devi accollare tu. Spese che possono andare dai pochi ai tantissimi euro in caso – per esempio – di interventi chirurgici. Che fai, se si ammala? Non lo curi “perché non hai i soldi?”.
Se non ne hai la possibilità economica, non prenderti impegni che rischi di non poter assolvere.
Per come la penso io, se non te lo puoi permettere non dovresti fare neppure un figlio: ma quello posso capire che tu lo voglia lo stesso (e comunque per quello c’è tutta una serie di possibilità assistenziali). Il cane, no.
Il cane non va a coprire alcuna esigenza fisica, psichica né culturale, il cane non sei proprio obbligato a prenderlo: non te lo ordinerà mai nessun dottore.
La scelta del cane deve essere una scelta consapevole e responsabile, e se sai già di non poterti permettere anche le eventuali spese impreviste, allora non prenderlo.
Certo, è vero che il futuro non si può prevedere: può succedere che si sia preso il cane con la sicurezza di poter affrontare qualsiasi evenienza, e che poi magari le condizioni cambino e ci si trovi in difficoltà. Questo è comprensibile ed accettabile… ma partire già con la frase “non posso spendere troppi soldi” è cosa ben diversa. E’ indice di una profonda mancanza di rispetto. E’ come dire: “Ti prendo per egoismo e superficialità: se poi ti ammali e non posso curarti, pazienza”. Personalmente lo trovo orribile, e trovo orribile che ci sia questa motivazione tanto alla base dell’adozione di un cane in canile (preso “perché non costa nulla”) quanto all’acquisto del cane preso in negozio “perché costava meno che in allevamento”.
Io vorrei molto avere un Cavalier King Charles Spaniel che in genere costa dai 400 ai 600€. Sono stato in un allevamento oggi e mi han detto che questa razza costa dai 1600 e i 1800€.
Non so più cosa fare. Non spenderei mai quella cifra.
Ciao! Ho letto solo oggi il tuo articolo e penso sia davvero utile! Dato che sto cercando di informarmi il più possibile in materia, ho notato una tua frase davvero interessante.
Volevo quindi farti solo una domanda: hai detto che il cane deve avere uno scopo all’interno della vita famigliare, come si può mettere in pratica questa affermazione? Solo tramite gli sport? Se sì, quali? Grazie!
Gent.le autrice del thread, fermo restando che indicativamente la penso esattamente come lei per quanto concerne il resto del suo intervento, dissento fermamente da tutto ciò che lei ha scritto dal punto g) in poi, e forse anche un poco prima. La frase “non hai i soldi per comprare un cane ben allevato? E allora non hai i soldi per tenere nessun cane: neppure quello del canile” mi ha fatto a dir poco accapponare la pelle. Francamente, non vedo su che presupposti si possa fare un’affermazione del genere. Mi auguro pertanto che questa frase tanto “ad effetto” sia stata piazzata lì durante l’ondata di infervoramento che immancabilmente viene a chi sta scrivendo a proposito di un qualcosa che ritiene un’ingiustizia, poiché la verità è che “se non hai i soldi per comprare un cane in un allevamento con la A maiuscola, che richiede un prezzo solitamente di n-fantastiliardi, se hai la possibilità di mantenerlo e di dargli ciò di cui ha bisogno, puoi sempre
andarlo a prendere al canile”. A mio parere, può accadere eccome che una persona non abbia la possibilità di comprare un cane da 1300-1600 euro, e francamente mi mette una tristezza infinita sapere che degli aspiranti padroni di un amico peloso non possano affiancarsi alla razza canina più idonea alla loro indole solo per una questione di prezzo. E, guarda caso, questi soggetti spesso e volentieri sono proprio quei pochi che si sono documentati per anni su quella razza, che magari hanno già avuto esperienze, e che nonostante si dimostrino essere perfettamente all’altezza del compito, vengono privati della possibilità di avere un cane proprio per colpa di questi prezzi paurosamente esorbitanti. Se uno non ha la possibilità di spendere 1500€ di colpo per un cane, non significa che non abbia la possibilità di spendere per un mangime adatto e per eventuali spese mediche. Anche perché, diciamocelo, non è che un cane viene “malnutrito” se non mangia Acana tutti i giorni, dato che di mangimi molto meno costosi ma egualmente validi ce ne sono eccome, ed anzi, forse sono anche meglio. Se una persona non ha 1500€ per comprarsi il cane, non significa che non abbia i mezzi per garantire gli adeguati vaccini al proprio amico a 4 zampe, ne tanto meno significa che non abbia i soldi per portarlo dal veterinario ogni volta che manifesta qualsiasi tipo di problematica, dalla tosse ai problemi intestinali, o anche qualcosa di peggio. Tutte spese che solitamente vengono ripartite durante un arco di tempo considerevole. Ovvio, qui sto parlando dei casi-tipo, e non del cane che necessita di un intervento chirurgico entro i primi mesi. Per questo mi fa ridere quella frase. Trovo a dir poco inadeguato il prezzo che viene richiesto per un cane di razza, anche se – facendo due conti – lo posso anche comprendere. Soprattutto se penso allo sforzo di star dietro sin dall’inizio ad una cucciolata, partendo dalla selezione, considerando il costo che hanno anche soltanto le spese mediche per esami e accertamenti, considerando il costo di fatto che una cucciolata comporta, e il tempo e l’amore speso, nonché il fatto che un allevatore dovrà pur sempre essere ricompensato in un qualche modo, perlomeno per tirare avanti….ciononostante, è innegabile: i prezzi sono esorbitanti. Per anni ho rinunciato al cane che desideravo, solo per una questione di prezzo. Alla fine è avvenuto “il miracolo”: un mio cliente per puro caso mi ha detto di avere una cucciolata di Akita Inu. Era la prima per la sua bellissima amica pelosa. Pagato 250€ e non di più (in quanto mi è stato detto che è stato l’effettivo costo che han dovuto sostenere per il cucciolo), mi son ritrovata con l’amico che ho sempre desiderato, con tanto di Pedigree e due genitori meravigliosi che incrocio tuttora al parco, e che esplodono di salute. Certo, sicuramente essendo la prima cucciolata e non avendo esperienza pregressa, non sono state fatte spese che un allevatore con la A maiuscola normalmente ha, ma ciò non toglie che il mio cane non abbia mai avuto problemi di salute (per ora, chiaro). Senza contare che mio nonno ha allevato solo Amstaff per molti anni da quando è andato in pensione, per puro diletto e per passione. Mai fatti pagare più di 600€. Tutti con pedigree ed esami di ogni tipo.
Tutto per dire che: sì, comprendo i costi che ha un allevatore, e comprendo anche il prezzo finale considerando che probabilmente l’allevatore vive di quell’attività. Ciononostante, sono esorbitanti. Quindi non vedo con che criterio qualcuno possa indignarsi se si vuole “il cane di razza (perché quella razza la si conosce, e la si ritiene la più adatta al proprio modo di vivere), ma a prezzo“. Non è che si vuole
un prezzo “scontato”, ma è che i prezzi sono assurdi, e di fatto privano in molti della possibilità di dare amore ed affetto ad un cane che farebbero felice.
Quindi non veniamo a dire che “se non hai i soldi per comprare un cane ben allevato allora non hai i soldi per tenere nessun cane: neppure quello del canile.” [cit.]
Natalie, come sempre accade lei fa riferimento alla sua esperienza personale per generalizzare: in realtà possiamo dire che lei è stata iper-fortunata a trovare un cane a basso prezzo, bello e sano… ma non è sempre così. Mi verrebbe da chiederle se gli allevatori del suo Akita abbiano pagato le tasse (perché sono quelle che incidono di più sul prezzo di un cucciolo di allevamento professionale!), ma ovviamente so già la risposta: sono dei privati e quindi non credo abbiano neppure l’obbligo di dichiarare queste entrate.
Non trovo affatto esorbitante la cifra di 1000-1500 euro per un cucciolo allevato professionalmente: la trovo adeguata alle spese sostenute (tasse comprese, appunto). Trovo esorbitanti prezzi ben diversi (e piuttosto frequenti, devo dire)… ma se c’è tanta gente disposta a spendere dai 3 ai 5000 euro per un cucciolo… allora fa bene chi chiede quelle cifre, perché evidentemente il mercato gli dà ragione.
Restando ai 1000 euro circa, invece… resto dell’idea che se non li hai, allora non puoi permetterti di tenere (bene) un cane. Nessun cane. Perché la spesa imprevista può sempre capitare (basta una displasia con necessità di intervento chirurgico… ha presente i prezzi?!? QUELLI sì che sono esorbitanti!), e se non sei in grado di affrontarla, che fai?
Gent.le sig.ra Rossi, rileggendo quello che avevo scritto, sicuramente lei ha ragione ad affermare che io abbia generalizzato partendo da un caso personale, ma non era questo il mio intento. Forse mi sono espressa male. Sono ben consapevole che un caso “miracolato” come il mio è – per l’appunto – quasi un miracolo. Non era certo mia intenzione consigliare di aspettare sino al presentarsi di un’occasione simile, perché so per certo che molti potrebbero aspettare invano per tutta la vita. Ciò che mi limitavo a voler criticare (nell’ambito dello spazio in cui ognuno è libero di avere una propria idea) è proprio il concetto che lei ha ribadito nella sua risposta, e che – ripeto – mi fa un pò rabbrividire: lei afferma che se una persona non ha i soldi per spendere una cifra da 1000/1500 euro in su per acquistare un cane in allevamento, allora non si hanno i soldi per mantenere alcun cane. Comprendo il suo punto di vista, ma fino ad un certo punto. Rimango dell’idea che i costi di un allevamento siano a dir poco esorbitanti, e abbiano come effetto quello di precludere a molte persone la possibilità di affiancarsi ad un amico peloso. E questo è un dato di fatto. Io certo non mi permetto di farle i conti in tasca (anche perché non potrei farli di certo xD), ma le assicuro che molte famiglie benestanti rinunciano al cane di razza solo per questa motivazione. Non mi pare giusto. Ripeto, facendo due conti comprendo il costo finale di un cucciolo, ma rimane pur sempre eccessivo per la classe media. O vogliamo forse dire che solo le persone agiate possono permettersi un amico a 4 zampe? Perché é questo quello che leggo (forse sbagliando) fra le righe. Anche perché, non mi stancherò di riscriverlo, una persona che non ha o NON VUOLE spendere 1500 euro (perché ci sono altre incombenze) per comprare il cucciolo in allevamento, non è detto che non sappia dare una bella vita al cane, ricca non solo di amore, ma anche di cura, di visite veterinarie, di cibo appropriato. Anzi, a dir la verità io vedo moltissime situazioni del genere, in cui si dà al cane una vita ottimale, ma ovviamente non al cane di razza dell’allevamento con la A maiuscola tal dei tali, che richiede oltre mille euro per un cucciolo. Ecco, questo a me pare sbagliato. Mi pare sbagliato affermare che chi non ha o non vuole spendere una cifra del genere, di conseguenza non abbia i soldi per permettersi NESSUN CANE. E’ assurdo. Quindi o diciamo che soltanto le persone abbienti possono permettersi un cane (e non credo proprio che sia questo il caso), o diciamo che invece questa frase non ha un senso. Io scommetto che molte delle persone che possiedono un cane si troverebbe in difficoltà a sapere, da un giorno all’altro, di dover spendere un cifra del genere per spese mediche. Questo secondo me non fa di loro dei cattivi padroni. Per un membro della famiglia, si tira la cinghia. Ecco perché, in quella situazione, quei 1000/1500 euro verrebbero spesi senza troppi piagnistei. Dobbiamo distinguere le situazioni: una cifra del genere per spese mediche è un qualcosa di diverso dal doverla spendere, per cosa? Ah si, per dare una famiglia ad un cucciolo con le caratteristiche più idonee a chi lo acquista. Oppure, proseguendo secondo il discorso che (mi è sembrato che) è stato iniziato, è “giusto” che solo le persone abbienti abbiano il cane più adatto alla loro indole, mentre gli altri chiaramente ne devono fare a meno. Però del resto so che non sono qui per convincerla, ne tanto meno potrei sperare di riuscirci data la sua esperienza, e le conseguenti convinzioni che ne sono derivate…. il mio intento era solo quello di denunciare un problema che le persone più che benestanti neanche si sognato, o di fronte al quale addirittura storcono il naso: i prezzi richiesti da un allevamento sono altissimi (per quanto comprensibili). E il non voler spendere quei soldi per comprarsi il cane di razza, non significa non avere i mezzi per garantirgli una vita felice piena di tutto ciò di cui ha bisogno. E se mai dovesse arrivare il giorno in cui, purtroppo, si dovranno fare spese esorbitanti sulla sua salute…. beh, per una motivazione del genere chiunque tirerebbe fuori le unghie, stringerebbe la cinghia, o sarebbe molto più semplicemente ben disposto a spendere quelle cifre. Cordiali saluti.
Io invece vorrei un consiglio, se possibile. Forse susciterò io polemiche, ma visto che non ho mai avuto un cane e vorrei averlo..mi informo prima e valuto se sia il caso o meno di fare questo passo. Io e mio marito stiamo cercando casa, se avremo un giardino vorrei prendere un cane (in casa ho già i gatti, tutti dentro secondo me non va bene..ma è una mia idea). Comunque, vorrei un cane sia perchè amo gli animali ed in genere con loro sono brava, sia perchè vorrei addestrarlo per fare il cane da guardia (non renderlo cattivo, ma insegnargli a proteggere la casa..) e mi piacerebbe fare un corso per diventare operatore di pet therapy. Il dubbio che mi sorge è la probabile incoerenza dei miei due scopi.. ma in fondo mi dico che un cane da guarda non deve essere, come ho scritto prima “cattivo”, ed in teoria non dovrebbe avere problemi se, una volta portato fuori dai confini domestici, dovessi portarlo a far visita ai bimbi di una scuola od ai vecchietti di un ospizio. O mi sbaglio? Vorrei un parere.. grazie..e mi scuso se la domanda può essere interpretata come “sciocca”, ma ripeto, non ho mai avuto un cane, certe dinamiche non le posso conoscere. Grazie
Scusate come si chiama la razza del cane in questa foto: https://www.tipresentoilcane.com/wp-content/uploads/2014/03/razzaocanile8.jpg
Grazie
Non è una razza: è un simpatico e carinissimo meticcio.
Grande Valeria ho apprezzato come sempre il tuo articolo . Ho passato 25 anni in mezzo ai cani fra campi addestramento , mostre canine , campi di lavoro , ho lavorato a stretto contatto con i cani in cliniche vet , toelettature e ho conosciuto allevatori seri e purtroppo tanti canari !! Ho fatto la volontaria in un rifugio e dopo alcuni anni ho avuto un rifugio. Adoro i cani ne ho 6 ma ogni volta che mi dico : ecco ora sarebbe l ora di comprare il cane che hai sempre sognato , mi lascio prendere da quel fastidiosissimo senso di colpa verso quelle povere creature rinchiuse nei canili e finisce sempre che adotto un povero peloso rigorosamente nn sano . Premetto che nn sono una persona ricca ma ai miei cani (e cavalli) nn ho fatto mai mancare niente . Tutto questo per dire che a parer mio il problema “soldi ” per mantenere un cane andrebbe ricollocato nella voce ” a cosa sei disposto a rinunciare per garantire al tuo cane assistenza sanitaria e buon cibo ” perché io per i miei cani ho rinunciato a tutto .
Possedere dei cani vuol dire spesso anche “rinunce”. Ma tale termine potrebbe essere interpretato come privazioni o sacrifici. Per me e credo anche per Alessandra (che spero mi scuserà se mi sono permessa) sono scelte di vita che appagano diversamente.
Ciao Valeria e, nuovamente, complimenti per l’articolo!
Nessun cane è un oggetto e sarebbe ora che ci si comportasse di conseguenza (comunque il mondo è pieno di pelouche e addirittura cani-robot-giocattolo (per chi non lo avesse capito!)
E grazie per essere tornata al Cane a prescindere dall’essere o meno di razza!
Ultimamente, probabilmente a causa di provocazioni “iste”, TPIC ha assunto una forte connotazione pro-allevamento (o almeno così ho percepito). Mi fa piacere che, come scrivi nell’intro del sito, ci si sia spostati nuovamente sul Cane (anche adottato o trovato)!
Silvia, Tpic avrà sempre una “connotazione pro-allevamento”, per due motivi principali: il primo è che io sono un’allevatrice, il secondo è che se tutti acquistassero i loro cuccioli da un allevatore serio (e non da un cagnaro, sia ben chiaro!), i canili si svuoterebbero nel giro di pochi anni. Quindi il mio essere pro-allevamento è anche un modo di essere anti-abbandono, anti-randagismo, anti-business che ruota intorno al randagismo (e che trovo perfino più disgustoso di quello che ruota intorno al cane di razza di provenienza cagnara).
Ciò non toglie che i canili siano pieni (proprio perché la gente prende cani ad capocchiam e fa cucciolate ad capocchiam) e che non ci si possa dimenticare di quei poveri innocenti reclusi ingiustamente.
Non ti nascondo che io ti seguo (e spero presto di poterti conoscere) per la tua profonda conoscenza del Cane e per le tue capacità di educatrice.
Delle razze a me (cosa ovviamente molto personale) non interessa molto (nel senso che sono una delle persone pro adozione addirittura di trovatello, meglio ancora se vengo adottata …). Mi affascina e appassiona quel meraviglioso mondo che è il Cane: di marca o meno, comprato o trovato o adottato, perché, a dispetto del suo albero genealogico, quando viene al mondo è solo e unicamente e fantasticamente un Cane.
Internet è democratico: mi consente di cercare gli spunti che mi possano interessare e che siano validi, appunto per il Cane, a prescindere dalla sua provenienza.
L’intro al tuo web site rispecchia pienamente la mia concezione di cinofilia
“Non sta scritto da nessuna parte che sia anche un megacampione, né che abbia un illustre pedigree.
Non sta scritto neppure che sia un cane di razza.
Quindi, quando diciamo “cane”, noi intendiamo parlare di tutti i cani.
(…)
Perché, di razza o non di razza, supercampione o semplice compagno di strada, il cane merita sempre di essere amato, rispettato e difeso dalle ingiustizie.
Ti presento il cane cerca di fare tutto questo, parlando di cani (tutti i cani) non per guadagnare, né per vincere, né per emergere…ma solo per informare.”
Per questo, semplicemente, trovo ancora più interessanti quegli articoli che non si soffermano su singole caratteristiche di singole razze, che non hanno quel sottofondo di spocchia da “non sai che cane ho” (e che, a memoria, non sono mai a tua firma), ma che vanno oltre (come comprendere il cane, giochi e attivazione mentale, critiche a posizioni troppo “iste”, suggerimenti per socializzazione e non socializzazione, ecc ecc ecc)
“Per come la penso io, se non te lo puoi permettere non dovresti fare neppure un figlio”
??!!??
Spero di aver capito male.
Direi che abbiamo capito tutti benissimo, nessuno è “obbligato” a fare figli, e sicuramente in certe situazioni di disagio economico sarebbe meglio evitare di mettere al mondo creature che non godrebbero della dignità che meritano (che non significa comprargli l’i-phon a tre anni!)
Altrimenti torniamo al medio evo e ai servi della gleba …
Spero che riflettiate seriamente e con la dovuta calma sulle conseguenze e le implicazioni etiche e sociali che una tale affermazione comporta.
Mi fermo qui, non è argomento da battibecco in rete.
Mi permetto di ricordare a Prao che si può decidere se e quando avere figli grazie alla contraccezione, pratica ritenuta eticamente e socialmente accettabile dalla maggior parte dell’umanità. Spero di non aver turbato nessuno.
Ritornando al tema dell’articolo, anch’io concordo sul fatto che la decisione di prendere un cane debba essere presa senza tralasciare l’aspetto economico: bisogna informarsi bene prima, le spese fisse di mantenimento per un cane sano non sono solo quelle per il cibo, ma anche le “una tantum” delle vaccinazioni, o gli antiparassitari, o le alimentazioni speciali se il cane dovesse avere problemi digestivi (spesso e volentieri…).
Ci sono ovviamente le eccezioni: ho visto personalmente un clochard che chiedeva l’elemosina con un simil-cocker perfettamente spazzolato, mentre in negozio vedi arrivare dei cani a lavare che ti verrebbe da chiamare le guardie zoofile…
@Prao, credo che la frase “se non te lo puoi permettere non dovresti fare neppure un figlio” sia semplicemente indice di buon senso, oltre che di civiltà, non trovi? e per non andare troppo OT, e tornando ai cani, chi non può permettersi di pagare un cane di razza (se è questo che vorrebbe, ovviamente) sono d’accordissimo con Valeria che NON dovrebbe prendere un cane, specie di taglia grande. L’imprevisto è dietro l’angolo, e se il cane ha bisogno di un intervento costoso che si fa? l’eutanasia? Il costo d’acquisto di un cucciolo (circa 1000-1500 € per razze che non siano “di moda”, quindi con prezzi artificiosamente gonfiati, o per razze che non abbiano difficoltà a riprodursi come bulldog o bouledogue ecc.) è davvero una goccia nel mare.
Scrivo per ringraziarla per l’interessante articolo che mi ha distolto dall’idea di adottare un cane. Ovviamente questo non vuol dire che non lo farò in futuro, anzi sono certa che realizzerò il sogno di avere con me due cani ma ho acquisito la consapevolezza che farlo adesso sarebbe una scelta stupida ed egoistica. Faccio parte di quelle persone che adorano gli animali ma che a causa del lavoro passano la propria giornata ore ed ore lontano da casa. Malgrado la consapevolezza che l’uomo quanto il cane siano esseri sociali, ho sempre cercato e trovato (si è in grado di trovare la logica anche nelle risposte più assurde se non si vuole accettare la realtà) delle giustificazioni al fatto di poter riuscire a tenere un cane pur non essendo presente per ore, giustificazioni trovate a causa del forte desiderio di averlo con me e anche per orgoglio. Eh si proprio orgoglio perché il mondo è pieno di persone che senza nemmeno conoscerti fanno una analisi della personalità altrui nonché delle condizioni economiche per poter decidere, o meglio decretare, che tu sia adatta o meno a poter fare di un cane il compagno di vita. Ed è proprio per questo che stavo facendo la scelta sbagliata. Si perché quando si è bombardati da frasi del tipo “tu non puoi”, “non ci sono le condizioni giuste” ,”non hai la casa giusta”, ”non hai lo spazio”, “non hai il tempo”, “non hai scelto la razza giusta”, “non hai scelto il meticcio giusto”, “non hai scelto l’età giusta”…alla fine scatta in te una forza opposta che ti porta per orgoglio a dimostrare che tu hai tutto quello che serve e che allo stesso tempo parte delle persone a cui viene affidato un cane non hanno nulla di quello che viene richiesto a te! Ed è in questo contesto che mi sono imbattuta nei suoi articoli, alla ricerca di risposte che non siano “ammonimenti” ma consigli e che mi facciano ragionare su scelte cosi complesse. Ora so che non devo dimostrare nulla agli altri rischiando di fare del male al cane e mettendo me in condizioni critiche ma posso utilizzare questo tempo per realizzare le condizioni che mi consentano un giorno di poter realizzare il mio sogno.
bell’articolo, si fa sempre bene a ricordare l’impegno enorme che comportano i nostri pelosoni, una nota però: il mondo perfetto non esiste per noi e neanche per loro.
lo dico perchè appartengo a quella categoria che economicamente non dovrebbe, bene, sempre e solo precari con contratti atipici con tutta la nostra buona laurea conseguita nei tempi, futuro incerto sempre. ai figli rinunci. ai cani io no. dobbiamo rinunciare a tutte le più grandi fonti di felicità? io ne ho due, e pure grandi, mangiano decente probabilmente non ottimo, giardino ovvio che non ce n’è, per fortuna il gioco e le passeggiate sono gratis, il veterinario hai hai, uno anziano poi, un salasso per le nostre finanze, un po’ di educazione s’è fatta lo stesso anche se ce ne sarebbe voluta di più. si fa quel che si può. stavano meglio in box? io non credo. anche noi due umani vivremmo meglio potendo andare dal dentista quando serve, con un’auto più comoda e non un mezzo catorcio, e un po’ meno ansia del futuro. ma come noi viviamo lo stesso bene possono farlo anche loro con le crocchette coop. una famiglia è anche questo, almeno per noi.
Anche io concordo su tutto, tranne forse l’aspetto economico come già sottolineato da altri. Oggi siamo un po tutti in difficoltà e ormai anche le cliniche veterinarie accettano pagamenti a rate, meglio ancora i vet di fiducia (come il mio caso fortunato) che non ti mettono fretta se quel mese non ce la fai. Io di cani ne ho tre e un numero spropositato di gatti (tutti raccattati in canile/strada) ma sacrificando le mie di esigenze a loro non ho mai fatto mancare il necessario. Comunque un ottimo articolo che fa riflettere. Fin’ora ho conosciuto una sola famiglia, che non aveva mai avuto animali, che prima di regalare il cane al figlio che lo chiedeva si sino informati presso un centro cinofilo, sono andati a prenderlo in un allevamento serio spostandosi diverse centinaia di chilometri, si sono impegnati per assicurargli le giuste uscite quotidiane e l’educazione necessaria. Un unico caso che mi ha piacevolmente stupita!
Grazie Valeria. Sei riuscita ad esprimere tutto ciò che noi, come associazione, cerchiamo di comunicare ogni giorno. Grazie di cuore.
Poi scusa Vale…ma se ti da tanto noia cosa scrive valeria…perchè continui a leggere i suoi articoli????
Fatti due domande e datti delle risposte.
Ciao
Che dire….Sempre grandissima Valeria!!!!!! Hai detto parole sante….Qunado mi dicono che ho accantonato tutte le serate,che non esco più in compagnia,che sono diventata vecchia perchè non vado più a ballare….. La mia risposta è solo sempre una:-))) Non sono diventata vecchia:-))))Personalmente di uscire e vedere sempre e solo la solita gente,che tra le altre cose manco tollero tanto essendo io leggermente sociopatica:-)))),non ne ho più voglia!!!!!Nella mia vita è entrato Vito,per gli amici Vitino…e con lui voglio fare grandi cose:-)))
Ho anche avuto fortuna in quanto è portatissimo al lavoro e poi ho trovato persone come valeria e davide che mi trasmettono giorno per giorno l’amore nell’addestrare:-))))
Non mi sento una sfigata,come mi hanno definita poco tempo fa, perchè ho poca vita sociale:-)))
Mi sento una “strafiga”(si può dire vero???) tutte le volte che sono in compagnia del mio pazzo scatenato,tutte le volte che lo vedo lavorare o anche solo giocare con altri cani!!!!!!
Con questo articolo Valeria hai spiegato molto bene cosa comporta avere un cane!!!!
Speriamo che certa gente capisca!!!!!!
quando sono andata a prendere il mio Fulvio in un’associazione che accoglie e cura i cani senza padrone con grande serietà (Progetto Quasi), mi hanno fatto la radiografia, il terzo grado e la mattina dopo sono venuti con me dal veterinario e mi hanno contattato sempre per sapere come stava il cane (poi sono diventata loro amica!!). questo atteggiamento che a qualcuno può sembrare ostilità, a me è sempre sembrato responsabilità. perchè avere un cane è moooolto impegnativo (tempo, denaro, ansie varie, convincere il fidanzato che il cane non lo vuole uccidere per gelosia) e avere qualcuno che te lo dice prima ti aiuta a riflettere molto di più!
Brava. Grazie.
D’accordo su tutto tranne che su una cosa…
La verdura spesso fa bene ai pesci.
Viene consigliato di far mangiare ad alcuni pesci d’acquario, pezzetti di verdure bollite/sbollentate esattamente per farli star meglio o per equilibrare la loro dieta. XD
Bellissimo articolo Valeria! Super!
Tutto sacrosanto! (e ci mancherebbe :-))
L’unico appunto sull’articolo che mi permetto di fare è che rimane un pò sul vago relativamente alla voce “spese e costi” connessi al cane…
Ovviamente non mi riferisco alle spese di acquisto o all’adozione, su cui si è detto di tutto e di più e neppure allo spauracchio di una malattia o un infortunio (sgratt, sgratt…) e delle conseguenti costosissime cure mediche, che ovviamente sono indeterminabili a priori, ma proprio alle normali ed indispensabili spese che si affrontano mensilmente e che, in periodi di vacche magre come questi, possono portare in rosso (e pesantemente) il bilancio familiare!
Chi non ha mai avuto un cane (o lo ha anche posseduto ma con i genitori che si occupavano degli aspetti economici) difficilmente si rende conto di quanto possa costare accudire e rendere felice un cane.
Penso che sarebbe utile a molti neofiti leggere un articolo dettagliato sull’argomento che gli permetta di valutare l’opportunità (dal punto di vista economico) di condividere la propria vita con un cane.
p.s.
grazie ancora per gli utili consigli dati durante lo stage (peccato per il vento!)
Embe’… quando si parla di “cane” generico è difficile scendere nei dettagli: ovviamente mantenere un chihuahua non costa come mantenere un boxer, o un mastino napoletano :-).
Chiaramente, alcune voci di spesa saranno diverse (la pappa per esempio!) ma altre saranno simili o addirittura identiche. Anzi, indicare le possibili spese aggiuntive necessarie per assicurare il benessere di determinate razze (o taglie) di cane, renderebbe l’articolo ancora più interessante ed utile.
Le uniche spese che non variano in base alla taglia del cane direi che sono le visite veterinarie (chirurgie escluse, visto che generalmente tengono conto del peso) e i corsi di addestramento… Cibo, medicinali (anche solo per semplici profilassi antiparassitarie, o contro la filariosi, ma anche tutti gli altri), accessori (dai collari ai cappottini a tutto quello che vi viene in mente), giochi eccetera variano sempre da pochi euro per i cani di piccola taglia a molte decine per quelli di grossa.
E stimare un “prezzo medio” credo sia al limite dell’impossibile, ci sono troppe variabili.
Il costo del cibo varia con la marca; quello dell’addestramento in base al tipo di campo, di lavoro svolto, di tempo impiegato e anche dell’addestratore stesso; quello dei giochi e degli accessori in base a ciò che piace a noi e al cane… 😛 E poi come si valuta? Sulla settimana? Sul mese? Sulla vita del cane?
Per come la vedo io, un buon quasi-proprietario si mette a tavolino prima di scegliersi un cane e fa due conti decidendo che cibo prendere, quali giochi, quali accessori, dove farlo addestrare… E vede se la spesa è sostenibile, lasciando un ampio margine per varie ed eventuali.
Ciao, io ho sempre desiderato un cane, ma la mia famiglia era fermamente contraria. Poi mi sono sposata, ma la casa era piccola, i bambini erano piccoli, io ero sempre impegnata a scalare le montagne di incombenze quotidiane, spesso insormontabili. Ora ho la casa più grande, ho i figli in età scolare, un lavoro che non mi obbliga a stare fuori casa per otto ore al giorno e allora che faccio? Ci provo, mi sono detta. Ma adesso ho 48 anni, non so nulla di cani e non ho più il fiato di vent’anni fa per rincorrere un cucciolo vivace e attivo. Eppure, eppure … Non riesco a non pensarci: ho contattato degli allevatori, sto cercando dei campi di educazione (o si dice addestramento?) , ho obbligato la mia famiglia ad ascoltare i resoconti degli articoli di Ti presento il cane, insomma non riesco a non pensarci. Ma davvero un grande desiderio, unito alla voglia di essere una buona compagna del cane non bastano? Perché è vero che le buone intenzioni non danno garanzie a nessuno, ma è anche vero che da qualcosa bisogna partire
noi siamo partiti da zero. un cucciolo immagino sia impegnativo, ma allora basta prendere un cane adulto. è una bella esperienza, io ho trovato appagante interfacciarmi con un altro essere, diverso, con una sua storia, con cui costruire un rapporto giorno per giorno. ti dirò, noi siamo pure andati allo sbaraglio (a parte leggersi qualche libro prima, tipo il Pageat “cani si nasce padroni si diventa” almeno per avere qlk informazione di base) con la semplice idea che comunque fosse stato il nuovo arrivato, sarebbe stato parte della famiglia e quindi trattato come tale nel bene e nel male. sapevamo soltanto che potevamo andare incontro a problemi, e con uno è stato così (anni di box cementificato), c’è voluto molto impegno. ma con un po’ d’attenzione e l’appoggio di persone competenti penso si possano evitare certe situazioni, se lo si vuole, il secondo per esempio era sano, solo molto timido, ma ce l’avevano dato come un po’ “difficile”, ma ce ne sono tanti senza problemi particolari, la nostra è stata una scelta, non una sorpresa, se non volevamo potevamo prenderne uno che necessitasse di meno “pazienza”.
tutto questo per dire che , se “un grande desiderio, unito alla voglia di essere una buona compagna del cane” si porta dietro senso di responsabilità e impegno secondo me bastano… d’altronde, in qualche modo bisogna pur cominciare… opinione da semi profana ovviamente 🙂
Ma Alice, mi sembra che tu NON abbia solo buone intenzioni!!! Mi pare che tu dipinga condizioni abbastanza favorevoli all’adozione di un cane, perbacco!!! Ci sono diversi educatori che fanno consulenze pre-adozione (Valeria stessa, immagino, prova a scriverle in privato o a incontrarla al campo, non so di dove sei. Valeria scusa se mi permetto). A Milano ce ne sono tanti, io conosco per esempio Cinzia Stefanini, Gianluca Villa….ma sono tantissimi…e tanti auguri!
Consulenze pre-adozione per la scelta del cane, intendevo…
Più chiaro di così si muore
Parole sante!
Come sempre hai detto tutto qll che c’era da dire…GRANDE VALERIA
prendere un cane e come adottare un bimbo loro hanno un cuore e unanima come gli esseri umani anzi di piu e una grande responsabilità il mio cane e un figlio vive e dorme con me e con lamore ke mi dà se lo merità
Tutti lo dovrebbero leggere… quando dico alla gente di non prendere il cane se non hanno tempo per dedicargli mi guardano come se fossi matta…
Penso che la frase: “se non puoi permettertelo, non prendere un cane”
dovrebbe comparire su tutti i manifesti anti abbandono
Articolo fantastico … che condivido in pieno …
ciao Valeria, circa un anno fa ti scrissi una mail chiedendo un tuo consiglio per la scelta del cane, spiegandoti a grandi linee quale era la mia poca esperienza, il mio stile di vita e di conseguenza cosa avrei potuto offrire al mio futuro compagno: un Amstaff. Al tempo qualcuno mi disse che i cani sono tutti uguali, che hanno tutti le stesse esigenze e quindi chiedere informazioni e pareri era da stupidi. Oggi, leggendo il tuo articolo, sono ancora più convinta di aver fatto la cosa giusta: chiedere consigli non vuol dire essere insicuri o stupidi. Avere un filino di umiltà aiuta e molto, perchè la vita non è solo una questione di scelte ma soprattutto una questione di coerenza con le scelte fatte. P.S. il mio Amstaff ha un carattere meraviglioso e credo sia proprio felice
Condivido in pieno il discorso
Anna de Matteo concordo perfettamente
Grazie per la citazione dell’omonima, ora posso attendere serenamente la fine dei miei giorni senza quel tarlo.
Detto ciò, per il resto come non darti ragione? Qualcuno dice che sono cose che si sanno già (dicunt…a me non pare proprio), ma repetita iuvant, soprattutto stamattina, sveglia alle 6:30, dopo una notte in bianco causa marmocchio, prendi il cane, esci sotto la pioggia, vai a correre, sempre sotto la pioggia, riprendi il cane che si rotola nella sabbia bagnata, maledici il giorno che hai scelto un siberian husky, salva un merlo dall’attacco del cane, rimaledici il giorno che hai scelto un siberian husky, dai da mangiare al cane, il cane rifiuta le crocchette, ri-rimaledici il giorno in cui hai scelto un siberian husky, ignora il cane, il cane alla fine mangia scocciato, vai a togliere la ciotola, il cane ruba la ciotola vuota e vuole giocare con quella alla caccia, ri-ri-rimaledici il giorno in cui hai scelto un siberian husky, asciuga il cane, spazzola il cane, porca miseria sta per iniziare la muta (sì, rimaledico il giorno in cui ho scelto un siberian husky). Butta i vestiti in lavatrice, il cane ti ignora (brutto ingrato, non rimaledico quel giorno solo per stanchezza), bevi un caffè, crolla sul divano, sono solo le 8 e già hai le riserve di energia di un novantenne con l’enfisema, il cane ti viene vicino e ti da una nasata sulla coscia, poi si mette a dormire. Questo è amore. Amore con la A maiuscola, che mi fa affrontare col sorriso 365 mattine all’anno così, tutto per ricambiare il più decentemente possibile quel gesto d’amore del mio cane, che solo chi ha avuto cani nordici saprà interpretare.
Sacrosante parole!!!
E’ incredibile come molte persone prendano un cane (di razza o no) con il presupposto sbagliato e con grande leggerezza…
Ti leggo sempre con molto piacere.
e a chi vuole prendere un cane per riempire un vuoto? cosa dico alla collega a cui è morto il padre da poco e vuole a tutti i costi un cane (solo perché conosce la mia Jenny e i miei racconti divertenti)..che poi dovrebbe dividere con la madre vedova? ha due figli e una vita incompatibile con un 4zampe…non so più che dirle per convincerla che il cane non è per lei..per la sua famiglia che non è mai a casa durante la settimana, che non esce mai nel week, che non fa sport…lei che ha paura ad uscire a Torino perché si perde in auto 🙁
è palesemente un bisogno momentaneo che, da cattiva che sono, sto cercando di scoraggiare!! forse sbaglio lo so
e lo so che un cane è la migliore medicina per qualsiasi dolore…ma il beneficio deve essere per entrambi credo io
grazie Valeria
Hai perfettamente ragione!!!!!!
Standing ovation !!!!!!Condivido tutto!!!
Che dire…ottimo articolo,come sempre! Condivido al 100% !!
Ciao Valeria, quali polemiche hai suscitato? Il Problema è che le persone che dicono la Verità in modo chiaro e deciso vengono sempre attaccate. Non c’è una sola parola sbagliata in quello che hai scritto. Se la gente facesse così non ci sarebbe la strage di abbandoni di cani che invece c’è. Spero che le tue parole servano a riflettere!
Esattamente cosi grande Valeria
Basta chiedere scusa senza andare a dare consigli che già si sanno, Valeria!!
Perdonami, non capisco il senso del messaggio. Chiedere scusa per cosa? E, soprattutto, chi è che già sa tutti questi consigli? Perché, o le persone più ignoranti in materia cinofila le attraggono tutte io, oppure questa presunta cultura proprio non esiste se non in minuscole isole felici.
Grazie in anticipo per il chiarimento, confrontarsi educatamente è sempre un arricchimento!
Chiedere scusa? IO?!? Ahahahahah!!! Vale, già ti ho eliminata dagli amici di FB (sei francamente insopportabile, trovi da ridire su tutto e non c’è frase su cui non polemizzi): sii Gentile, risparmiami la fatica di bannarti pure dal sito.
Ma non capisco proprio cosa ci sia da chiedere scusa…quanto al fatto che queste siano cose che tutti sanno….sì, magari! Il problema è che essendo i pregiudizi tanto radicati, spesso le argomentazioni logiche non fanno breccia. Però dai e dai…
Ora spero anch’io che la Gentile non risponda: se non altro perchè il suo italiano è quasi peggio dei suoi modi e della sua fama di castratrice seriale di cani. In lei il detto nomen omen non vale. Alla larga! E…maschi: attenzione agli attributi!